by Serena Domenici
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Quando decido di scrivere, mi piace accompagnare i miei pensieri con la musica. Ciò che mi appassiona in quel determinato momento, enfasi e trasporto, fluiscono a tempo di musica. Oggi ho scelto: Tango di Roxane. Ed infatti è un tema spinoso quello che ho scelto: scrivere del magico e complesso universo femminile.
Spesso ho “parlato” dei comportamenti maschili, tralasciando l’aspetto femminile nel Metaverso: mi cimenterò in un’impresa scomoda, perché se c’è una cosa che noi donne non perdoniamo ad un’altra donna è quella di sentirci dire una verità, che non vorremmo ascoltare. I maschi, tra di loro hanno il coraggio di dirsi le cose in faccia, senza colpo ferire, e di essere molto solidali: se non sono amici, al massimo si ignorano. Noi invece, siamo in perenne competizione, anche quando non lo diamo a vedere. Se un uomo fa soffrire una nostra amica, spesso non abbiamo il coraggio di dirle che è uno stronzo. Ci aiutiamo ad auto ingannarci, illudendoci che sia sufficiente rivestire i comportamenti di illusioni.
Questo e altro, nella vita reale, questo e altro, anche nel metaverso. Mi sono fatta un avatar maschile e sono andata in giro a “mietere” vittime, comportandomi come ho visto fare a molti uomini con me e le mie amiche. Al primo segnale di un interesse che andava oltre, ovviamente, mi dileguavo per non ingannare nessuno sui sentimenti.
E’ stato affascinante vedermi dall’altra parte, divisa in due tra la mia componente latente maschile, rafforzata dall’avatar, e la mia parte predominante femminile, che dovevo sopprimere per l’occasione. Mi si è aperto un mondo! La prima cosa che ho notato è stata una elevata aggressività. Più mi ponevo in modo pacato e garbato, più venivo aggredito, nonostante fossero loro, le donne, ad immarmi con scuse davvero improbabili. Faticavo ad addolcirle. C’era una diffidenza di fondo: in alcuni casi era un atteggiamento di difesa per trascorsi deludenti o sofferenti, ma il più delle volte era un atteggiamento solo caratteriale. Donne di ultima generazione, spesso inacidite dalla vita, per nulla dolci, piuttosto dominanti. Se ero dolce, non stucchevole, mi liquidavano dopo un quarto d’ora di confidenza, se facevo lo stronzo, sicuro di me ma non volgare, erano totalmente disponibili a conoscermi. Su cinquanta donne che ho abbordato, sono riuscito a rapportarmi in modo piacevole e normale soltanto con una decina. Donne davvero splendide da conoscere queste ultime. Le altre, francamente, da dimenticare. Le peggiori erano le finte Sante e le Aggressive, pronte ad addolcirsi se aprivi il portafogli per fare shopping. Nel Metaverso si sono ricreati gli stessi meccanismi della vita reale, ma meno camuffati. Diverse caste e ceti di appartenenza. Pollai di diversa natura, culturale e non. Mi si perdoni il termine “pollaio” al quale mi onoro di appartenere, ma è per descrivere al meglio la situazione. Gli ambienti “pseudointellettuali” sono i più feroci. Tutto sembra in amicizia, ma è solo apparenza. In realtà le sgomitate e gli sgambetti sono all’ordine del giorno. E’ una lotta tra donne, senza esclusioni di colpi e se nel pollaio c’è il pollo (il termine gallo, mi suonava discriminante) che ha visibilità, ahimè, ci si scatena! Se invece hai veramente qualcosa da dire, ti isolano, fanno finta che non esisti, e sono davvero molto brave nel metterlo in pratica. Negli ambienti “nazional-popolari” il discorso è più scoperto. Mancando certe raffinatezze, certi meccanismi sono più sgamabili. Di solito le donne sono predominanti e gli uomini più “zerbini”. Nel mondo “radical-chic” molte donne cosiddette “impegnate” si fanno degli alter, per poter agire indisturbate e ingiudicate. Ne ho conosciute due che mi hanno confessato di avere un’immagine pubblica ed una privata… Non ho ancora compreso quale sia quella più vera…
Insomma, nell’unico posto dove potremmo essere libere, noi donne ci condanniamo ad una vita virtuale falsata, neppure qui facciamo quadrato né sposiamo cause comuni che ci renderebbero davvero più libere. Ci facciamo avatar perfetti, in primis la sottoscritta, perdendo la consapevolezza di essere diversamente belle e meravigliose, perché nonostante tutto, lo siamo a prescindere. Vorrei che certe dinamiche di vanità e vanagloria venissero una volta per tutte bruciate sul fuoco della verità, perché, alla fine dei giochi, non portano da nessuna parte. Vorrei meno finzioni, almeno tra noi donne, e maggiore collaborazione e complicità. Viceversa, ogni giorno si consuma una guerra tra donne, con propaggini persino sulle pagine di Facebook, dove tanti avatar hanno preso dimora. Su quelle pagine, che potrebbero rivelarsi utili per tanto altro, spesso si consumano ‘tragedie’ e si rompono amicizie. Bacheche piene di insulti, e accuse per rivalità, storie irrisolte e delusioni varie. Il tutto senza ritegno e sensibilità, senza rispetto verso gli altri e verso se stessi, senza nessuna forma di privacy.
Non siamo avatar, siamo esseri umani che si servono di un mezzo virtuale per comunicare, e non tollero che chicchessia si senta in diritto, a torto o a ragione, di sputtanare pubblicamente qualcuno.
Invito il mio genere di appartenenza ad abbandonare tutto ciò. E’ orribile leggere profili di noi donne colme di insulti, è orribile assistere a sceneggiate che si spostano in chat local o sulle pagine di facebook. Lasciamo a certi contenitori televisivi determinati atteggiamenti distruttivi.
Rivendico il diritto ad una vera sorellanza, termine abusato, ma mai veramente messo in pratica. Ci osserviamo diffidenti, pronte a colpirci, formiamo i nostri personali branchi di adoranti zerbine, pronte a prendere il posto delle dominanti di turno. Mors tua vita mea… Ma non funziona così in realtà… Si possono dire scomode verità, senza nascondersi, ma senza nemmeno esagerare… Il tutto dosato sulle basi di regole civili, valide nel reale come nel virtuale. Mi sembra d’obbligo aggiungere che noi donne siamo tanto altro in positivo, ma credo sia più giusto evidenziare ciò che si può migliorare di noi. Sarebbe più facile e meno rischioso raccontare di un “mondo femminile” perfetto: è giusto partire dagli errori per guardare avanti.
Il Metaverso può dare molto a noi donne, e le donne intelligenti ed operative possono dare molto al Metaverso… Ma di strada da fare ce n’è ancora tanta, facciamola insieme , senza sterili e inutili litigi, o vuote autocelebrazioni.