Intelligenza artificiale in SecondLife. Novità dal Pathfinding presto in SecondLife

L’intelligenza artificiale così come è definita dalla nostra Enciclopedia Universale http://it.wikipedia.org/wiki/Intelligenza_artificiale è esprimibile in poche parole come

Con il termine intelligenza artificiale (o IA, dalle iniziali delle due parole, in italiano
[1]
) si intende generalmente l’abilità di un computer di svolgere funzioni e ragionamenti tipici della menteumana. L’intelligenza artificiale è una disciplina dibattuta tra scienziati e filosofi, la quale manifesta aspetti sia teorici che pratici.
Nel suo aspetto puramente informatico, essa comprende la teoria e le tecniche per lo sviluppo di algoritmi che consentano alle macchine (tipicamente ai calcolatori) di mostrare un’abilità e/o attività intelligente, almeno in domini specifici.
Uno dei problemi principali dell’intelligenza artificiale è quello di dare una definizione formale delle funzioni sintetiche/astratte di ragionamento, meta-ragionamento e apprendimentodell’uomo, per poter poi costruire dei modelli computazionali che li concretizzano e realizzano (in modo “goal-oriented“)
[2]
.

Ora come ho imparato a mie spese quando ho dato l’esame di Intelligenza Artificiale all’Università di Informatica di Torino, una cosa è la teoria è una cosa sono poi le applicazioni pratiche. Da idealista qual ero ero convinto che si potesse, almeno “introduttoriamente” simulare alcune delle caratteristiche del pensiero umano, anche se solo per principi di Emulazione e di simulazione, magari con calcoli statistici e/o con “trucchi” e piccoli inganni (ad. es. cfr. il programma Elisa sviluppato nel ’66 e famoso negli anni 80 http://it.wikipedia.org/wiki/ELIZA),

Un esempio di output del programma ELIZA

ELIZA è un Chatterbot scritto nel 1966 da Joseph Weizenbaum che fa la parodia di un terapeuta Rogersiano, in buona parte rispondendo al paziente con domande ottenute dalla riformulazione delle affermazioni del paziente stesso. Cosi, per esempio, alla frase “Mi fa male la testa” il programma può ribattere con “Perché dici che ti fa male la testa?” oppure la risposta a “Mia madre mi odia” potrebbe essere “Chi altro nella tua famiglia ti odia?”

Una rappresentazione di una rete neurale

Per dirla in breve, a parte alcuni risultati molto interessanti ottenuti con la tecnica delle reti neurali http://it.wikipedia.org/wiki/Rete_neurale  (argomento peraltro tabù nella mia Università in quanto i risultati erano impredicibili e quindi a-scientifici), al momento l’intelligenza artificiale sembra un ramo abbastanza morto e deprimente.

Fanno una eccezione notevole i robot (dove appunto le reti neurali hanno brillanti applicazioni) e i video games, dove alcune tecniche particolari di Intelligenza Artificiale hanno una applicazione notevole nella programmazione dei cosiddetti NPC (Non Player Character). Se avete mai giocato a uno di questi giochi come WoW o altri dove ci sono i cattivi che vi inseguono o che scappano da voi, forse avete una idea di cosa si intende qua.

Ebbene Linden Lab dall’anno scorso ha investito moltissime energie in una tecnologia di Intelligenza artificiale nota come Pathfinding, il che consentirebbe di ottenere in SL dei “bot” (ma anche semplicemente degli oggetti, animali, mostri cose) in grado di avere un comportamento “intelligente”. Come detto il Pathfinding è solo un piccolo pezzo dell’Intelligenza artificiale, ma potrebbe essere un ottimo punto di partenza per Università ed altri enti per fare o dimostrare dei modelli di AI, ivi compresa la simulazione di ecosistemi di creature animali o virtuali. Mi viene ad esempio in mente a parte gli animali che si autoproducono (meebo e cavallini da compagnia), soprattutto applicazioni di simulazione di colonie batteriche o di ambienti naturali. Un esempio interessante è ad esempio offerto dal seguente video:

Simulazione di un ecosistema in Second Life. Con Piante, Erbivori e Carnivori. I Carnivori possono cacciare ed uccidere altre creature per mangiarne la carne. Gli erbivori possono mangiare frutti e le piante morte. Le Piante mangiano gli escrementi. I carnivori e gli erbivori producono escrementi quando digeriscono il cibo. Le piante producono frutti. Ognuno di loro produce dei cloni mutati fintanto che riescono a trovare abbastanza cibo. I loro “geni” consistono di colori, velocità, distanza di vista, angolo di vista, capacità di attacco, dimensioni dello stomaco, ecc. I tratti benefici richiedono energia: se una creatura può muoversi più velocemente ha bisogno di più cibo. Per cominciare il processo, alcune creature con geni casuali sono sganciati dal cielo finchè la popolazione si stabilizza attorno ad almeno 100 unità. Questo progetto è una mistura di “Breedable Pets in SL” e “Polyworld” e usa il nuoso sistema di SL denominator Pathfinding.

Entro pochi mesi questi sistemi saranno realtà nella grid ufficiale di SecondLife e consentiranno (così come 6 mesi fa la funzione di animazione llSetKeyFramedMotion), a SL di avere una marcia in più (e anche due) rispetto a OpenSim che si trova purtroppo ad arrancare e che implementerà queste funzioni se va bene dopo qualche anno.

Ma come potete fare se volete sperimentare da subito queste funzionalità?

Anzitutto, dovete scaricarvi un viewer sperimentale: http://wiki.secondlife.com/wiki/Linden_Lab_Official:Alternate_Viewers#Pathfinding e poi dovete collegarvi nella grid di Beta test chiamata “Aditi”. Ecco alcuni link importanti per capire meglio cosa sia il path finding: http://wiki.secondlife.com/wiki/Linden_Lab_Official:Alternate_Viewers#Pathfinding

Le funzionalità di scripting LSL pathfinding vi consentono di creare dei personaggi che riescono in modo dinamico ad evitare degli ostacoli e raggiungere degli obiettivi mentre realizzano alcuni comportamenti tipici che si possono incontrare o volere fare nei giochi o in altre esperienze virtuali, includendo:

  • Evitamento – cercare di stare lontano da uno specifico oggetto o avatar. Cfr llEvade.
  • Fuga – cercare di mantenere una determinata distanza da una locazione. Cfr. llFleeFrom.
  • Navigazione – Dirigersi verso una determinata locazione. Cfr. llNavigateTo.
  • Pattugliare fare la ronda – Muoversi attraverso un percorso definito da un insieme di  “punti di pattuglia.” Cfr. llPatrolPoints.
  • Catturare ricercare – Trovare uno specifico oggetto o avatar. Cfr. llPursue.
  • Vagabondare – Muoversi in modo casuale all’interno di una specifica distanza da un punto centrale . Cfr. llWanderWithin.
Il tutto ovviamente evitando ostacoli fissi e mobili e manifestando un comportamento “pseudo” intelligente.
Le possibilità ci sono tutte… Ora vediamo se il tutto si tradurrà in qualcosa di concreto e di appetitibile per Scuole, Università, community di Role Playing  o rimarrà soltanto limitato ai costruttori di “Breedable Pets”… Time Will Tell… (Chi vivrà vedrà)…

Per ulteriori dettagli:  Pathfinding LSL Functions.

 

 

Salahzar Stenvaag

 

Di nuovo wow: XXXIII livello mago, a metà quasi della scalata…

Avevo iniziato un paio di mesi fa a parlarvi di WOW (World Of Warcraft) raccontandovi le mie esperienze di neofita in questo Universo. Avevo appena cominciato a capire come funzionavano i tasti, come si attaccava, come si moriva e un po’ lo “spirito del gioco”.

Erroneamente prima di conoscerlo pensavo che WOW in estrema sintesi fosse semplicemente un gioco di “caccia ai lupi”, vale a dire un gioco in cui si uccidono le creature e si guadagnano punti. Ora, WOW è anche quello, e purtroppo l’aspetto di mattanza è praticamente ineludibile, epperò è denso di moltissime altre cose. Direi anzi che la sottile miscela di tutti i vari elementi consentono di dire che WOW ha un fascino diabolico ed è sicuramente pericoloso per la tranquillità domestica dei rapporti “con la vostra ragazza e con i vostri genitori” come avevo letto in un post divertente trovato su internet.

Tornato nel mondo reale, rompo il silenzio del mio salotto: “Ibuprofen costretto ad andare verso ovest, il dps (danno per secondo) concentrato nel frantumare, portali per la stanza del cervello aperti fra 5 minuti, non dimenticare di dissipare la magia”. Il mio cane sembra perplesso. La mia fidanzata è lì seduta, infuriata perché un adulto ha trascorso le ultime tre ore ignorandola, cliccando come un pazzo il suo mouse e maiusc/alt/ctrl all’infinito. In termini di fuga dalla realtà, pochi videogame possono competere con World of Warcraft (WoW). Per quanto sia divertente, è stato dopo notti come questa che ho deciso di lasciarlo perdere e di dare una possibilità alla vita reale. (estratto da: http://www.cafebabel.it/article/31586/trans-world-of-warcraft-dipendenza-videogame.html).

Articoli come questo sulla dipendenza di wow sono all’ordine del giorno da quando è nato fino ad oggi, eppure se certe persone e in determinati momenti sono così prese da questa “evasione” un motivo sostanziale e primordiale ci deve essere e non è semplicemente l’effetto “droga”.

Per me wow è stato una piacevole sorpresa. Ho ritrovato quegli ambienti in cui giocavo venti anni fa, quando facevo il master e giocatore di AD&D (http://it.wikipedia.org/wiki/Dungeons_%26_Dragons) ottimo gioco da tavola che giocavo anche all’aperto con i miei amici e con un dadone enorme (avvolto nel nylon per non rovinarlo) in mezzo a castelli diroccati,

oppure anche quando giocavo a Talisman (http://it.wikipedia.org/wiki/Talisman_(gioco)).

Fino a pochi anni fa invitavo gli amici a giocare ai giochi più improbabili nei parchi della mia città (ad esempio fra i più scemi: “bocce viventi”), tratto dal libro (Tutti i giochi portano al mare) http://www.ibs.it/code/9788879446204/gorini-pietro/tutti-giochi-portano.html

D’altronde il gioco è parte integrante del nostro vivere, percepire, godere la vita. Non è il caso di demonizzarli ma anzi di sfruttarli per condividere conoscenza.

Ricordo benissimo che quando facevo il master di AD&D e dovevo studiarmi il manuale con le istruzioni di gioco, il mondo inventato in questi tomi (coloratissimo e fantastico) era talmente complesso ed intricato che impararlo era come studiare un esame universitario complicato. Quindi mica uno scherzo.

Tutti sono d’accordo che il gioco agisce come “Palestra Mentale”.

http://www.fabbriscuola.it/hyfabbri/Quadrato_magico/pdf_vol1/v1_034.pdf e non solo per i più piccoli (dal libro Rosetta Zordan, Il quadrato magico, Fabbri Editori © 2004 RCS Libri S.p.A. – Divisione Education)

capitoletto “Il gioco come palestra mentale”):

«Ludendo docère», dicevano i Romani, cioè insegnare divertendo
(vale a dire interessando). È una massima che dovrebbe essere scritta a caratteri cubitali
non solo all’ingresso di ogni scuola, ma ovunque si elaborano insegnamenti e informazioni.
Anche perché questo rapporto segreto col gioco, che ha così profondamente impregnato l’infanzia, permane nell’adulto. Gli psicologi
infatti dicono che l’individuo, nel corso del suo sviluppo, tende a
passare da un’attività ludica a una ludiforme.
Ciò significa che, finita l’infanzia, si cerca comunque di continuare
a giocare nel lavoro; nel senso che si tende a trovare un lavoro che
piaccia e che continui a suscitare le stesse motivazioni e gli stessi interessi che si trovavano nel gioco. Alcuni ci riescono, almeno in parte: come artisti, scienziati, professionisti, sportivi o anche politici.
Per altri invece l’aspetto ludico decade, essendo costretti a orientarsi verso lavori ripetitivi e per niente gratificanti.
Di qui l’insoddisfazione per la propria attività, che non riesce a esaudire quelle antiche spinte e motivazioni del gioco.
In definitiva il gioco comincia oggi a esser visto come qualcosa di
molto più profondo di un passatempo e di un’evasione.
In un mondo che tende ad appiattirsi e spesso anche a perdere il
senso dell’umorismo, l’augurio migliore che si possa rivolgere a una
persona seria è quello… di continuare a giocare da adulto.

 

Ma cos’è che in particolare mi pare interessante in Wow e su cui SecondLife potrebbe riflettere per inserire dei contenuti e dei percorsi didattici anche e soprattutto per adulti che consentano un uso importante e divertente dei mondi virtuali?

Faccio un veloce elenco dei punti forti di questo approccio:

  • Ogni volta che si entra si è fortemente indirizzati verso una moltitudine di quest.

L’utente che entra in Wow ha sempre almeno una “quest” da fare. Trovare le quest è facilissimo: basta trovare gli omini o gli oggetti con un punto esclamantivo giallo. Cliccandolo vi viene proposta una storiella che si conclude con la richiesta di fare determinate cose, che vanno appunto dall’uccidere i lupetti indifesi, a parlare con altri personaggi, a trovare degli oggetti nascosti. Il sistema inoltre ha un sistema di annotazione diario delle quest che avete accettate e ve le ricorda man mano che il gioco evolve.

  • Il personaggio quando fa qualcosa di interessante, riceve punti esperienza

Scoprire come si conquistano questi punti esperienza è già di suo una ricerca. A me ad esempio mi danno più punti il raccogliere erbette o scoprire nuovi posti piuttosto che uccidere mostri 🙂 I punti esperienza vengono totalizzati su una barra che quando viene completata fa passare di livello. Alzarsi di livello è importante: ad ogni livello vengono associate della capacità e potenzialità che vengono svelate per gradi. Questa tecnica dell’insegnamento graduale è potentissima: si possono imparare cose complicatissime in poco tempo, ma in ogni momento una sola per volta e soprattutto diventa evidente a cosa serva questa piccola cosa.

  • L’insegnamento “graduale” è particolarmente evidente per i “talenti”. 

Almeno per i maghi in wow, a partire da un certo livello, ogni volta che si raggiunge un livello dispari viene aggiunto un punto di talento che introduce una “leggera” modificazione / potenziazione di cose che già si sanno fare: incantesimi che durano impercettibilmente più a lungo o che impiegano un po’ meno ad essere pronunciati, insomma cose piccole ma che dopo 20 livelli di gioco possono rendere formidabile un mago.

  • Le professioni (alchimia, maniscalco, erborista, sarto, minatore, archeologo, pescatore ecc)

Molte cose in wow si devono comprare (pozioni, vestiti, armature, cavalli ecc), i soldi vengono ottenuti razziando i mostri uccisi e vendendo il bottino… ma studiando con un po’ di criterio le varie professioni è possibile costruire e creare cose dal nulla o comunque dalle cose che si trovano in giro. Il pescatore trova ottimi prodotti sulla lenza, il minatore trova filoni di rame, il sarto può confezionare vestiti e borse e così via. Spesso le professioni sono collegate.

  • L’onore

Potrà sembrare una cretinata, ma i comportamenti in wow possono influenzare una categoria di metriche legate alla reputazione e all’onore. Ad esempio uccidere un mostro molto più debole di noi non ci dà nessun punto esperienza e diminuisce il nostro onore. Ci si abitua a cimentarsi al proprio livello o ad un livello appena più grande. Questa competizione è senza dubbio educativa.

Ci sono molti altri punti interessanti in wow e io ne ho raccontati ed incontrati solo una parte minima. Fra le cose che deliberatamente non ho esplorato sono ad esempio

  • L’attività sociale (gilde, gruppi, raid)
  • L’acquisto/vendita nelle aste alla ebay
  • I duelli fra giocatori
  • ….

So per certo che Fire Centaur (uno degli sviluppatori più prolifici di SLOODLE) ha molto presente questi concetti e ha già realizzato cose interessantissime per portare almeno alcuni di questi concetti in sl. Inoltre la stessa Linden ha capito che deve sviluppare l’aspetto di gioco con il famoso Linden Realms (che è una sorta di wow in miniatura)…

Due piccole annotazioni in calce se volete utilizzare WoW:

  • Usate assolutamente “Carbonite” (http://www.carboniteaddon.com/) un add-on che è un piccolo “cheat”, ma che veramente aiuta a fare in modo tranquillo tutte le missioni, inserendo anche un Tom-Tom navigatore che vi aiuta a capire dove stanno le quest e dove ritornare gli oggetti trovati.
  • Se non volete essere legati ai 20 livelli gratuiti di WoW ufficiale e non volete pagare i 70 € più il canone mensile potete usare le versioni gratuite rese disponibili dai vari server OpenSim come Enturion.net. Tenete conto che l’esperienza di gioco è un po’ arretrata, ma funziona meglio e più velocemente con i vecchi pc. Io ci giocavo con molto entusiasmo finchè avevano la possibilità di farvi giocare contemporaneamente con DUE dei vostri avatar: uno che faceva il bot ed aiutava l’altro. Osservando il mio “bot” ho imparato moltissimi trucchi che poi ho messo a punto nel gioco. Da qualche settimana hanno vietato i bot e il divertimento mi si è scemato 🙁

E per il momento è tutto,

arrivederci al prossimo aggiornamento WoW

Salahzar