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Sono stato ieri sera all’inaugurazione di una installazione creata da un noto artista del Metaverso: Aloisio Congrejo. L’installazione è stata da lui denominata “The Red House”, e le foto che ho scattato non danno alcuna idea dell’impatto visivo che avrete quando andrete a visitarla direttamente: (http://maps.secondlife.com/secondlife/Whispering%20Angels/225/165/3006).
Immagini, colore, e, soprattutto, movimento. Sotto i vostri piedi scorrono figure geometriche che si rincorrono, in una moltitudine di colori e di immagini in una corsa frenetica. Due file di edifici composti unicamente da pura luce, scorrono ai lati della Strada. Figure luminose si rincorrono rapidissime in un mosaico di colori. Sul lato della Strada, figure geometriche con vaghe sembianze umane attraversano lo spazio, incamminandosi lentamente, con regolarità, verso il fondo della Strada. La gente che è accorsa a esplorare quest’opera appare dispersa nei suoi vasti spazi, si confonde con la luce, immersa in un turbinio di stimoli visivi dai colori accesi. L’essenza dell’opera è il movimento, il rincorrersi di luce e di colori. Ma, contrariamente a quanto indica l’artista nella nota che allego, non si ha alcuna sensazione di caos. Il movimento, continuo e veloce, risulta sempre ordinato, per linee geometriche, regolare.
Mi incammino lungo la Strada, stamattina non c’è nessuno qui, le sensazioni sono esaltate, non c’è nessuno a distrarmi. Cerco di individuare le correnti di luce, le direzioni di movimento. Gli edifici di luce sono immobili, la sensazione che si prova è di vuoto. Un mondo vuoto, fatto solo di spazio e di luce, che, nonostante gli umani tornino a contaminarlo di tanto in tanto, attraverso le ere, vive una sua vita indipendente, immutabile. Non si può fare a meno di pensare che dietro tutto ciò c’è una logica, una coerenza. Un disegno immutabile, fatto di logica fisica e matematica, che procede da sempre senza di noi, nonostante noi. Ci sarà di certo un motivo per cui dalla logica e dalla luce si creò l’energia, il caos. E dal caos si evolsero gli umani. E quando, di tanto in tanto, attraverso buchi nel tempo, la logica umana entra in contatto con la logica eterna dello spazio, non può che restarne sgomenta, pervasa da una paura ancestrale, da un terrore del vuoto, da un ritorno alle origini, le origini del mondo.
Ritorno indietro lungo la Strada, le luci e il movimento sono le stesse. In fondo … è solo una installazione artistica, creata da un artista originale. Probabilmente nel Metaverso c’è qualcosa che tocca in profondità ed esalta le nostre terminazioni sensoriali. Qualcosa che ci porta lontano nel tempo, nel passato, o nel futuro …
Buon Natale a tutti.
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Nota di Aloisio Congrejo.
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Tanalois Group etorno Kohime Foundation presentano l’installazione “The Red House” di Aloisio Congrejo. Colonna sonora “Ebbets” di Gianluca Govoni aka giallo India in SL.
Promo: https://www.youtube.com/watch?v=2zv61nKwr80&list=PL5EBB5743BF73040C
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Una via.
Un frammento di città.
Una metropoli.
La gente cammina.
Mezzi sfrecciano.
Luci.
Colori.
Rumori.
Vitalità.
Caos.
Mentre nasceva pian piano l’idea di città, di via, ho avuto l’impressione di vedere una rete neurale, un flusso di pensieri, informazioni, sensazioni…. e custodite in recessi della mente, immagini, foto, ricordi di amici, artisti, immagini che rimangono in mente, che rappresentano qualcosa nella nostra vita, scelte celate in piccole gallerie, per custodirle; l’arte e la creatività avvicinano le menti e le uniscono dalla creazione alla visione, e sono le cose che restano nel turbinio della vita, celate ma pronte per essere ricordate, e la città raccoglie sensazioni e pensieri e li tiene li, nascosti o no, pronti ad essere vissuti, come il nostro cervello.
The red house è la base, il punto di partenza di questa mia creazione, solo l’ inizio ! Popolato di pensieri e propositi, ma ancora rinchiusi!
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