Fin dalle origini, della nostra evoluzione come esseri coscienti, la nostra mente ha acquistato il potere di immaginare cose, e anche concetti astratti, andando al di là di quello che riuscivamo a vedere solo con i nostri occhi, direttamente. Il pensiero intelligente ha acquisito, nelle ere successive, la facoltà di costruire nella nostra mente immagini, storie, personaggi. E il modo più diretto, che non richiede sforzo di alcun genere, è sempre stato quello di vivere queste storie, queste fantasie, nel sogno. Quando sogniamo, viviamo direttamente, con la nostra mente, le storie che si alimentano nella nostra immaginazione. Ci vediamo trasportati in situazioni, e con personaggi, ovviamente non reali, ma comunque legati alla nostra esperienza quotidiana. Difficilmente sogniamo di essere su Marte o di cavalcare un Drago. Il sogno è un’estensione della nostra esperienza quotidiana, estremizzata a situazioni che abbiamo magari immaginato, o temuto, nel nostro subconscio. Senza scomodare il vecchio Sigmund Freud, è facile convenire che quello che sogniamo trova origine nel nostro immaginario, più o meno nascosto, ma dettato dall’esperienze quotidiana.
La tecnologia ci ha consentito un enorme passo in avanti, nell’utilizzo della nostra immaginazione. La creazione di ambienti sintetici immersivi ci ha aperto nuove frontiere. Ci ha dato la possibilità non solo di sviluppare le nostre fantasie, come nei sogni, ma addirittura di progettarle. Siamo ora in grado di costruire, a nostro piacimento, mondi immaginari, in cui vivere e condividere esperienze, da soli o insieme a gente di ogni provenienza, anche sconosciuta.
Le capacità di progettare le fantasie sono state rese possibili sia dall’evoluzione tecnologica, sia dalla realizzazione di piattaforme computerizzate che ci hanno permesso di sfruttarle.
Perciò quando mi sento ripetere che le applicazioni più importanti dei Mondi Virtuali sono l’education e la sperimentazione artistica, faccio fatica a trattenere un sorriso, poiché quelli che invece stanno sfruttando appieno le potenzialità del Metaverso, sono quelli che ci giocano. Quelli che creano ambienti immaginari e vi si immergono, recitandovi il loro ruolo di fantasia, finalmente liberi della necessità di rincorrere la propria immaginazione solo nei sogni. L’applicazione più importante del Metaverso è quindi la possibilità di immergersi nei propri sogni, la capacità di sognare da svegli!
Alla luce di questa considerazione, si capisce quindi che i paradigmi utilizzati finora, per valutare l’utilità e le possibili applicazioni dei Mondi Virtuali, sono stati completamente sbagliati. Non c’è applicazione di education che regga, o possibile business reale, che possa superare la potenza del sogno. E’ questa la vera frontiera, e la novità storica rappresentata da queste prime realizzazioni di Mondi Virtuali. Sono certo che ognuno di voi, alla luce della propria esperienza, non potrà che convenire sull’assoluta veridicità di questa conclusione.
We have, finally, a dream today!
gran bell’articolo 🙂 *thumbs up*
Concordo ma aggiungo che secondo me nel metaverso ognuno si immerge nei propri sogni e crea il suo ambiente immaginario, anche quando “recita se stesso” .