by AquilaDellaNotte Kondor
Quando sentiamo il termine “Realtà Virtuale” il nostro immaginario corre subito a immagini di persone, con la testa immersa in un casco avvolgente, e con lunghe teorie di cavi applicati alle dita della mano, collegati ad una macchina computerizzata. E’ questa l’immagine che il cinema e la stampa hanno sempre trasmesso sulla Realtà Virtuale. Questa immagine, che risale ai primi esperimenti di realtà virtuale, riguarda le modalità di interazione, tra uomo e macchina, in cui i diversi sensi vengono in qualche modo digitalizzati, riproducendo e simulando, in tal modo, sensazioni fisiche all’interno di un modello digitale con cui si interagisce. Su tale fronte la ricerca scientifica avanza a passi spediti e ci aspettano, a breve, degli sviluppi molto interessanti, con un campo vastissimo di applicazioni, come si evince anche dall’articolo apparso ieri sulla stampa: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/12/13/il-tocco-della-mano-finisce-in-un.html?ref=search.
I Mondi Virtuali, invece, stanno percorrendo un cammino evolutivo di tutt’altra natura. L’interazione avviene all’interno di ambienti digitali, in cui vengono simulati gli spazi e le rappresentazioni virtuali degli umani, tramite gli Avatar, ma in cui i sentimenti e le interazioni fisiche trovano unicamente una realizzazione descrittiva, tramite il testo. L’introduzione della voce ha consentito un notevole passo in avanti nelle forme di comunicazione, e ha consentito applicazioni molto più efficaci, come le conferenze, la formazione, lo scambio culturale all’interno dei gruppi e tra individui, e via dicendo. La potenza del mezzo consiste ovviamente nell’utilizzo di un ambiente comune in cui interagire, e l’efficacia dell’immersività che ne consegue. Tuttavia, per quanto l’uso della voce, e delle immagini virtuali in 3D, abbiano costituito un grosso passo in avanti, c’è sempre una grande separazione tra chi siede al computer ed il Mondo Virtuale che scorre davanti ai suoi occhi, confinato in uno schermo e gestito con una tastiera. Se proviamo a immaginare il prossimo passo in avanti, non possiamo fare a meno di immaginare una più completa immersività, completando l’ingresso nel Mondo Virtuale con l’esclusione degli elementi circostanti e la completa immersione nel mondo digitale. Questo avverrà tramite visualizzatori diretti, come occhiali o caschi interattivi, e con la possibilità di trasmettere a distanza le nostre sensazioni, così come anche le nostre caratteristiche fisiche.
Proviamo a immaginarci con occhiali panoramici e guanti, o altri strumenti utili alla connettività sensoriale, seduti sul nostro divano o in altro ambiente, in completo relax. Si attuerebbero in tal modo le visioni futuristiche di Stephenson (http://it.wikipedia.org/wiki/Snow_Crash) o di Gibson (http://it.wikipedia.org/wiki/Neuromante) sui Mondi Virtuali. L’evoluzione di questi ambienti avrebbe fatto un passo decisivo verso la creazione di un mondo alternativo, simile agli scenari descritti dai romanzi o anticipati nei film di fantascienza (come il “ponte ologrammi” di Star Trek (http://it.wikipedia.org/wiki/Ponte_ologrammi).
Fantasie? Riparliamone tra cinque anni. E non certo qui sul web, ci si vede nel Metaverso… Ciao a tutti.