Non solo ombrelloni e quiz di facebook. Imparare ad usare Blender è una droga e può creare dipendenza…

Immagine tratta da http://cgcookie.com/blender/2010/02/24/interview-jason-van-gumster/

Sotto l’ombrellone non me ne vogliate se vi disturbo con un tema “serio”. Eppure, così come nel precedente articolo si sottolineava la nascita di un gruppo “faceto” (Sei un vero XXX se YYY), è doversoso osservare che negli ultimi mesi si è sviluppata una piccola ma vivace community su Facebook, nata un po’ per caso sull’argomento Blender e i suoi possibili usi “anche” in SL.

Di community legate a Blender su Facebook ce ne sono moltissime, ma spesso sono frequentate da super-esperti o persone che si fanno in silenzio e da sole nella loro cameretta la notte sculture ed effetti speciali che poi mostrano con orgoglio al mondo per farsi dire quanto sono bravi. Qui invece abbiamo una mirabile miscelazione di modellatori 3D, ma anche “negati” che cercano di avvicinarsi a Blender e perchè no tramite di lui anche ai mondi virtuali.

 

L’aspetto che colpisce è che in questa community Blender Time creata da avatar come Sarabell Jansman, Cactacea Dubitativa ed altri (https://www.facebook.com/groups/522451914520763/) si sono inseriti volontariamente diverse persone che di SL non ne sanno nulla e che scoprono che SL può essere usata per condividere le proprie creazioni e soprattutto il modo e il metodo con cui sono state create, creando questo ambiente di seminario autogestito, frequentato da dilettanti, ma anche no, e fedele alla concezione aperta, giocosa e amichevole con cui vari gruppi in SL si sono aggregati negli ultimi anni (PyramidCafè, ALI, SperimentaSL… ).

Non è stato inusuale vedere persone imparare ad usare SL per poter frequentare lezioni di Blender nel mondo virtuale, creando una piccola schiera dei famosi ormai introvabili Newbies. Così come persone che si scambiano tutorial video o scritti già fatti, ma anche qualcuno che comincia ad autoprodurne per scambiare le proprie esperienze….

Scorrendo i post del gruppo si vede come anche chi è in vacanza si sorprende a valutare le geometrie dei monumenti che vede e cerca di immaginare come ricostruirle con Blender e poi ricrearle in qualche Sim su SL o OpenSim al rientro…

Salahzar Stenvaag

 

 

 

 

 

Il nuovo Metaverso

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L’altro carro in corsa verso le verdi praterie virtuali è quello della Sony (vedi articolo di Jaime D’Alessandro su “La Repubblica” di ieri). E il suo punto di partenza, ovviamente, è la sua piattaforma Playstation (l’attuale 4 e la precedente 3). Che il mondo dei videogiochi fosse la carrozza più veloce, nella corsa dei carri, è sempre stato chiaro. E non si tratta solo del numero di giocatori attivi, ma anche della potenza economica messo in campo dalle grandi compagnie, e dei conseguenti investimenti che verranno fatti in questa direzione. Sarà quindi, ancora una volta, dal mondo dei videogiochi che prenderanno le mosse i nuovi Mondi Virtuali, come ha prontamente intuito Facebook acquistando Oculus Rift. A questo punto è solo questione di tempo (poco) e nuovi Mondi Virtuali nasceranno dalle molteplici piattaforme, con tutto ciò che ne consegue, e che abbiamo descritto negli articoli precedenti. La possibilità di usufruirne in streaming ci avvicinerà poi all’intuizione di Neal Stephenson in Snow Crash: basterà attaccare il cavo del nostro device ad un bocchettone, per entrare nel Metaverso, ovunque noi siamo.

A questo punto, i due elementi fondamentali di debolezza degli attuali Mondi Virtuali verranno superati: il primo rappresentato dalla scarsità degli attuali investimenti, per produrre le innovazioni tecnologiche e di interfaccia ormai indispensabili, come sanno i residenti del ferraginoso viewer di Second Life (e questo problema sarà risolto dai grandi players scesi in campo); il secondo, rappresentato dalla necessità di ottenere una massa critica di residenti tale da far ripartire l’attività in world: quella economica, quella creativa, e quella dei gamers (le centinaia di milioni di gamers potenziali sono più che sufficienti per formare qualunque massa critica).

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Rimane una questione fondamentale, non tanto di tipo economico, ma sociologico: che cosa ci faremo nel Metaverso? Avremo certamente i Role Players accaniti, con draghi, nani e mostri, e con gli zombie, assassini medioevali e gli sparatutto. E avremo anche, inevitabilmente, i patiti delle chat erotiche, migrati a suo tempo in Second Life, e che migreranno, di certo, nel nuovo Metaverso. E poi cos’altro?

Grandi opportunità si apriranno, a questo punto, per l’economia e per le aziende del mondo reale. In fondo, il fallimento commerciale di Second Life, nel 2008, fu dovuto al mercato troppo ristretto per giustificare una presenza delle aziende, un investimento di tempo e risorse permanente. E’ chiaro che, a questo punto, i giochi si riapriranno. E noi ci faremo trovare pronti… Buon viaggio a tutti!

Il lungo viaggio: da Second Life a Oculus

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E così, Facebook si avvia a sviluppare, intorno all’innovativo visore Oculus, inventato da Palmer Luckey, la nuova generazione dei Mondi Virtuali. E, con la potenza economica che ha, e con la platea più ampia del mondo di aderenti, possiamo star certi che gli sviluppi si vedranno a breve, forse già a partire da quest’anno. E fin qui, direte voi, ci troviamo di fronte ad una notizia già in parte “digerita” dal popolo dei Cybernauti, tra cui, naturalmente, grande è l’attesa.

Era evidente che, prima o poi, qualcuno, con i mezzi adeguati, si sarebbe presentato alle porte del futuro dei Mondi Virtuali. Con tanti ringraziamenti a Philip Rosedale e all’attuale Second Life, per aver schiuso quelle porte che qualcun altro attraverserà a vele spiegate.

Ma per me la buona notizia è un’altra. E’ cioè quella che altre grandi Corporation, come Sony e Microsoft, stanno lavorando alle loro versioni di Realtà Virtuale. Questo prefigura fin d’ora una profonda evoluzione tecnologica, e una diffusione dei nuovi modelli, estesa ad una platea enorme, praticamente coincidente con l’intera umanità in rete. Altro che il milione di resident di Second Life. E quando le varie Corporation avranno diffuso i loro Games, e creato i propri Mondi Virtuali, si porrà, prima o poi, il tema della “portabilità” di questo pronipote degli attuali software. Vorremo sicuramente poter cambiare piattaforma, portandoci dietro i nostri patrimoni di oggetti, e di reputazione sociale, così come oggi cambiamo software applicativo mantenendo intatti i Data Base installati. Si giungerà in tal modo, per naturale evoluzione, all’integrazione dei diversi Mondi, fino a renderli complementari e mutuamente connessi.

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Provaci ancora Phil …

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E così, gradualmente, la nuova creatura di Philip Rosedale prende corpo. “High Fidelity” promette innovazione e nuove modalità di comunicazione con gli utenti, che i progressi tecnologici rendono oggi più alla nostra portata. In fondo, il vero handicap di Second Life, al di là delle insufficienze gestionali e di “vision”, del recente management, resta la ferraginosità dell’interfaccia, e la necessità di interagire con un software complesso e con server centralizzati. Tutte queste limitazioni potranno essere, parzialmente, superate da nuovo software (http://video.repubblica.it/tecno-e-scienze/second-life-il-ritorno-ecco-high-fidelity/167038/165525), con architetture peer-to-peer e sensori di interfaccia molto più efficaci di mouse e tastiera. Non è per domani certo, ma forse i primi prototipi ci saranno presentati prima di quanto immaginiamo. Nell’intervista rilasciata a “La Repubblica” Philip illustra le caratteristiche della sua nuova creatura, a cui si è dedicato completamente dopo l’uscita, lo scorso anno, dal board di Linden Lab, dopo che aveva lasciato già la carica di CEO un paio d’anni prima. Interessante, nell’articolo, il giudizio sulla Linden Lab dato da un’ex collaboratrice. E, se è vero che degli ex bisogna sempre diffidare, è altrettanto vero che le cose che dice sono le stesse che andiamo ripetendo da un paio d’anni: al management attuale della Linden Lab manca una vision, una prospettiva per il futuro. Senza voler gettare alcuna croce su Second Life, è legittimo vedere il futuro dei Mondi Virtuali orientato verso altre direzioni e, forse, con gli stessi antichi inventori. In bocca al lupo Philip!

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Lui ha visto il futuro!

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by AquilaDellaNotte Kondor

Il lui è Enrico Franceschini, giornalista di Repubblica, invitato dalla Sony a provare il nuovo casco del “Progetto Morpheus” (http://video.repubblica.it/rubriche/rnews/rnews-franceschini-viaggio-nel-futuro-con-un-casco/165203/163691?ref=search), una delle realizzazioni più avanzate di Realtà Virtuale, che la casa giapponese sta mettendo a punto per lanciarla sul mercato nel prossimo anno. Questa notizia si aggiunge all’altra, di qualche giorno fa, sull’acquisto, da parte di Facebook (sic!), di Oculus Vr, per due miliardi di dollari (http://www.oculusvr.com/blog/oculus-joins-facebook/). E sono pronto a scommettere, per quanto non possa darvi alcuna conferma documentata, che le applicazioni militari hanno fatto passi avanti altrettanto rilevanti, se non di più.

Il futuro corre veloce, più della nostra immaginazione, e quello che pensavamo essere uno sviluppo avanzato di Mondo Virtuale fino a qualche anno fa, e parlo di Second Life, si avvia ad essere ricordato, come sostengo da tempo, un semplice prototipo, un punto di partenza, verso quel Metaverso immaginato da Stevenson, Gibson e Vince (a proposito, andatevi a leggere “Snow Crash”, “Negromante” e “Il Vero Nome”, dei tre autori suddetti, se non l’avete ancora fatto). Persino il mitico ponte ologrammi di Star Trek non sembra più essere un colpo di fantasia (https://www.youtube.com/watch?v=AhEEmXVtsDM), ma una prossima, possibile realizzazione tecnologica.

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Jeffah24: una voce dal Canada

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by Francesca Caeran

 

Aspettavo da un pò l’ispirazione per un nuovo articolo, e allora… eccola che è arrivata. Come si può fare a non essere ispirati da una voce che ho sentito, per la prima volta, qualche settimana fa? Ma, dico io, dove si nascondeva questo cantante prima? Lui è Jeffah24, Canadese che vive in Ontario, è in Second Life da poco più di un anno, e canta solo da pochi mesi nel nostro Metaverso. Ho avuto un vero colpo di fulmine per lui. E pensare che, quasi quasi, dubitavo delle sue capacità vocali quando la sua donna, che era diventata la mia amica e cantante, mi disse: “sai il mio ragazzo canta pure lui e ha una voce favolosa”. Ricordo che le risposi: “va bene cara, avrò modo di ascoltarlo, ma adesso non ho tempo”. Mi prenderei a schiaffi, eh! Giuro che la prossima volta che qualcuno mi dirà “ascolta questo ha una voce favolosa” correrò per sentirlo cantare! Allora, tutto iniziò quando stavo per preparare il mega concerto per la giornata contro l’omofobia. Cercavo dei cantanti internazionali che potessero partecipare, e così girai un pò di land, come ai vecchi tempi. Volevo dei cantanti non troppo conosciuti, ma dovevano essere bravi. E così capitai in una land, dove una certa Katiaportugal stava cantando. Mi è piaciuta subito Katia, simpatica, allegra, e canta stupendamente bene. Così, a fine serata, la immai, e la presi per il mio megaconcerto.

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In the beginning was the Earth

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by AquilaDellaNotte Kondor

In the beginning was the earth, a world huge but empty, not even the primordial chaos, a World flat and desert. When the first people arrived, they found nothing, and it was they who began to build the first shelters, the first furnishings, to throw the first seeds of a possible, future society. Some villages, a few lands, then more and more numerous, more and more big, huge city.

The craftsmanship of the Master Builders grew. The ability to compose shapes and colors, textures and joints, became art. The Master Builders were a “caste”, they were a little group, unattainable. They were the first researchers, the first experimenters. Pioneers who sought the truth, and they built it with their own hands.

The big companies, when they made their brief appearance, turned to them, to lay the foundations for what they believed the garden of a futuristic Eden, as predicted by the visionaries of the time. In addition to the Master Builders a large group of young and inexperienced “prims-workers” started to grow and multiply.

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In principio era la Terra

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by AquilaDellaNotte Kondor

In principio era la terra, un mondo immenso ma vuoto, senza nemmeno il caos primordiale, un Mondo piatto e deserto. Quando arrivarono i primi abitanti, trovarono il nulla, e furono loro che cominciarono a costruirsi i primi ripari, le prime suppellettili, a gettare i primi semi di una possibile società futura. Qualche villaggio, poche land, poi sempre più numerose, sempre più grandi, enormi città. La maestria dei Costruttori cresceva. La bravura nel comporre forme e colori, incastri e textures, divenne arte. I Costruttori erano una casta chiusa, pochi ma immensi, inarrivabili. Erano i primi ricercatori, gli sperimentatori. Pionieri che cercavano la verità e se la costruivano con le proprie mani. Le grandi aziende, quando fecero la loro breve comparsa, si rivolsero a loro, per porre le basi di quello che credevano il giardino dell’Eden futuristico, come preconizzato dai visionari del tempo. Attorno ai Costruttori una pletora di giovani “spaccaprims” iniziarono a crescere, a moltiplicarsi. Nuove land sorgevano di continuo, strani mondi, fantastici, diseguali. Qualcuno degli spaccaprims cominciò a produrre manufatti su manufatti, altri li imitarono, in un vortice di sovraproduzione di prims. Ma la casta dei Costruttori rimase ineguagliata per sempre. E inalterato restò il divario tra di essi, e gli altri, gli spaccaprims di serie. La massa dei manufatti venne su in maniera disordinata, ma pur sempre artigianale, frutto in ogni caso della fatica umana. Pochissimi gli esempi rimasti di quell’epoca, prime fra tutte l’inimitabile Svarga, patrimonio della Virtualità.

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Tatiana Khaos

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by AquilaDellaNotte Kondor

 

Qualche giorno fa un’amica residente in Second Life ci ha lasciato. Tatiana Khaos, owner di “Amici Radio” se n’è andata per sempre, come prima di lei Donna Flora, Richy Ryba , Torno Kohime , e tanti altri ancora… Tatiana era ancora giovane, se n’è andata all’improvviso.

Anche nel Metaverso, come nella vita di tutti i giorni, ci sono amici che ci lasciano, ma qui la situazione è diversa. Nel Mondo Virtuale non ci sono morti naturali, per vecchiaia. E’ ancora troppo presto in questo mondo giovane, non ci sono molti ottantenni o novantenni in Second Life. E’ per questo che gli amici che ci lasciano sono sempre una perdita inaccettabile, per chi gli è stato vicino, per tutti quelli che li conoscevano. Dobbiamo farcene una ragione purtroppo. Non ci sono morti naturali nel Metaverso.

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Ma voglio anche guardare le cose da un diverso punto di vista, oltre il dolore e la commemorazione degli amici che ci hanno lasciato. Queste persone hanno vissuto una parte della loro vita, piccola o grande che sia stata, all’interno del Mondo Virtuale, nella grande rete del Web. Hanno vissuto e hanno lasciato tracce. Oltre agli affetti e ai ricordi, hanno lasciato scritti, immagini, eventi registrati, filmati… Una parte della loro vita resterà con noi, non morirà mai. Quello che mettiamo in rete resta, e mi piace pensare che questi amici vivranno in eterno nella grande fratellanza della rete.

 

Riposino in pace e vivano in eterno.

 

Le Donne di Second Life

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by AquilaDellaNotte Kondor

Parlando di donne, si rischia inevitabilmente di essere catalogato, a seconda del genere e dell’inclinazione personale, in due opposte categorie: da un estremo c’è la categoria classica dei “maschilisti”, che alimentano i discorsi da bar, o da parrucchiere, o gli stereotipi più beceri legati a questa immagine maschile, dall’altro, quella dei convinti difensori della parità e dell’uguaglianza forzata tra i due generi. Questo indipendentemente da quello che si dice, poiché l’argomento è talmente sentito da risvegliare, a priori, i propri istinti polemici o rivendicativi, e a seconda del proprio punto di vista, indipendentemente da quanto si legge. Affronterò questo rischio (questa certezza, direi) consapevole che le critiche saranno numerose, e opposte.

Intanto, è utile stabilire gli assiomi di partenza, su cui tutti dovremmo concordare. Il primo assioma, è che la “materia prima” di partenza è la cultura, e il carattere, delle persone che, dietro un computer, affrontano la propria esperienza virtuale. E’ un’ovvietà, che però vale la pena di ricordare ancora una volta: nessuno “nasce” nel Mondo Virtuale, a dispetto delle strambe teorie sul pensiero Avatariano. Il secondo assioma, più controverso, è che i comportamenti, invece, sono in genere alquanto diversi da quelli che adottiamo nella vita reale. Anche questa è un’ovvietà, su cui però non tutti concorderanno, ma che è evidentemente il motivo principale per cui ci si avventura in un’esperienza virtuale. Altrimenti che senso avrebbe? Solo per scambiare quattro chiacchiere in un ambiente diverso, in mancanza del bar del paese, o del parrucchiere preferito? Quindi anche questo secondo assioma dovrebbe, per forza di cose, essere dato per acquisito.

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L’arte virtuale secondo un vero artista: Daco Monday

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by AquilaDellaNotte Kondor

 L’incontro con Daco Monday non è stato affatto un incontro di routine. L’artista che ho conosciuto in questa chiacchierata è assolutamente ad di fuori dei classici esempi, a cui siamo abituati nel Metaverso. Daco vive la sua permanenza in Second Life come un modo di sperimentare, artisticamente, un percorso che parte dalla RL, e sfrutta le enormi potenzialità dell’ambiente immersivo. Ma lasciamo parlare lui, attraverso questa intervista, e vi sarà più chiaro il modo in cui l’artista vive la sua esperienza virtuale.

AquilaDellaNotte Kondor: Daco, tu sei in Second Life da cinque anni, ti sei sempre occupato di arte qui?

Daco Monday: si, sono entrato in Second Life, invitato da Lukia  Maryva, per una mostra di quadri real nella loro galleria, e… mi sono fermato qui 🙂 Lukia e Maryva mi hanno trascinato in Second Life

AquilaDellaNotte Kondor: erano quadri tuoi?

Daco Monday: si certo

AquilaDellaNotte Kondor: ti occupi di arte in RL da molti anni?

Daco Monday: beh… diciamo da sempre

AquilaDellaNotte Kondor: è il tuo lavoro RL quindi

Daco Monday: si, anche se non redditizio. Certo … ho intrapreso anche altre attività parallele

AquilaDellaNotte Kondor: ma tu fai quadri o anche sculture in RL?

Daco Monday: pittura … e altre cose più sperimentali

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Il pensiero dell’Avatar

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by AquilaDellaNotte Kondor

Lo scorso giovedì 20 febbraio si è tenuto, presso la land “Italian Mood” una serata molto interessante, dedicata alla premiazione di opere letterarie “inworlds”, che hanno partecipato al “Premio Edizioni Volando”. Il concorso intende premiare quelle opere letterarie scritte da Avatar, sulla base delle proprie esperienze di vita virtuale, vissuta all’interno del Metaverso. Il premio è dovuto all’impegno, e allo sforzo organizzativo, di Volando Amat (3Elena No in Facebook), da sempre interessata, oltre che alla pubblicazione di testi all’interno di Second Life, anche alla valorizzazione del cosiddetto “pensiero” Avatariano., su cui torneremo più avanti. Il vincitore della manifestazione è stato William Nessuno (alias MacEwan Writer), con l’opera “Experimenting minimal death”. Secondo classificato Lukemary Slade, con “Rigenerazione”, terzi ex equo Juliette Ghothly, con “Sogno nel sogno” e Stefano Eleonara (alias Tarallo Diggei), con “Whish you were here”. Potete trovare le opere, e leggerle, presso la sede di Edizioni Volando in Second Life (http://maps.secondlife.com/secondlife/Volando%20Island/35/242/24). Qui il cofanetto completo, di tutte le opere partecipanti al concorso, costa solo 450 L$, e i libri vanno “indossati” per leggerli in Second Life, nel più tradizionale stile immersivo e avatariano.

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Ancora 5 minuti con GIMP: facciamo locandina versione Febbraio 2014.

By Salahzar Stenvaag.

Eccoci di nuovo con una utile dimostrazione su come si possa imparare ad usare gimp per fare locandine o manifesti pubblicitari inserendo fotografie, schizzi, testi ed effetti speciali.

Al solito molte di queste cose si possono fare con prodotti a pagamento o sul web, ma perchè non imparare a farle con un’altro caposaldo del software opensource che risulterà utile e fondamentale per fare un sacco di altre attività di authoring di immagini, texture, abiti e vestiti per secondlife e opensim? Cliccate sull’immagine per andare sul video youtube che ho appena pubblicato. Per inciso di tutti i video che ho pubblicato negli ultimi quattro anni quelli dedicati a Gimp e in particolare per fare locandine hanno raggiunto un numero impressionante di click e di visualizzazioni, segno che l’argomento interessa eccome 🙂

 

 

Per una playlist con altri video su gimp https://www.youtube.com/playlist?list=PLXTK688RnbsGFoDydPaunK40GMu0yBYnJ. Gimp non è difficile trovate vari tutorial in Italiano per esempio qui: http://gimpitalia.it/resources/