“L’Alieno che suona Paganini” (ovvero: sta arrivando il vero 3D su SecondLife) e altre novità tecnologiche

Il simbolo della tecnologia che verrà (almeno su SecondLife) pare racchiuso in alcuni video dimostrativi che sono stati resi pubblici nelle ultime settimane di cui quello più emblematico, anche nella sua “tristezza” è il seguente violinista alieno.

Sappiamo che la Linden sta passando un periodo gestionale e finanziario abbastanza turbolento (vedi i recenti licenziamenti del 30% dei dipendenti,  l’allontanamento del “capo” M Linden e l’abbassamento di valore del Linden $), ma tuttavia siate confidenti che le meraviglie tecnologiche che ci erano state promesse sono quasi al dunque: ad inizio giugno era stato infatti tentato l’adeguamento della grid con la versione 1.40 del server che avrebbe dovuto portare fra le altre cose la nuova fisica di Havok7, illustrata brillantemente dal video famoso in tutto il mondo fatto dal nostro OpenSource Obscure:

La novità di Havok7  starebbe in un aumento sensibile delle prestazioni che spianerebbe la strada alle versioni future di Havok, con una più naturale e realistica resa delle collisioni e dei movimenti in SecondLife, cosa che faciliterebbe la realizzazione di situazioni immersive più convincenti fra cui manifestazioni “sportive” (calcio ad esempio), simulazioni educative di fisica, insomma un bel passo in avanti (in teoria)  rispetto alla fisica attuale che pur essendo già interessante lagga molto la sim e non è molto realistica. Chi volesse testare Havok7 può collegarsi sulla grid di prova di SecondLife chiamata Aditi e tentare delle simulazioni come quelle di OpenSource.

Per chi cercasse di capire cosa si cela dietro questi video e quali siano realmente le nuove possibilità delle Meshes, rimando all’eccellente articolo sul blog di OpenSource. In sintesi comunque la novità che tutti i professionisti stanno aspettando da diverso tempo è la possibilità di importare in SecondLife dei modelli 3D costruiti con strumenti standard di modellazione tridimensionale, come Blender, Maya, Google Sketchup. Per intenderci, è un po’ come attualmente si fa con gli sculpted prim, ma con le seguenti fondamentali innovazioni:

  1. possibilità di estendere la resa realistica su oggetti molto grossi (cattedrali, macchinari, corpi, avatar), senza la complessa sequenza “spaziale” attualmente utilizzata ora di generare sculpted prim multipli concatenati malamente assieme.
  2. gestione delle collisioni adeguate alla forma dell’oggetto sculpted (attualmente gli oggetti sculpted non gestivano in modo sensato le collisioni, per intenderci su uno sculpted che rappresentava un vulcano non era possibile “camminare” sulla sua superfice. cfr. questo video http://www.youtube.com/watch?v=GeSu_4Taupk per vederne alcuni esempi.

L’unica ottima conclusione che possiamo trarne, nel momento in cui SecondLife avrà concretamente mesh, havok7 e perchè no, qualcosa di equivalente alla gestione “on the cloud” di BlueMars [1] (al momento solo annunciata), SecondLife sarà indiscutibilmente Leader del mercato e scelta obbligata per professionisti, aziende, Università ed enti che intendano utilizzare la piattaforma 3D. Speriamo che, tenendo conto delle difficoltà di gestione e finanziarie che stiamo intravvedendo in queste settimane, questo non si traduca nell’aumento dei prezzi per l’accesso alle terre Linden (che già ora non sono economicissime)..

Apparentemente le ultime dichiarazioni (citate ad inizio articolo) parrebbero ottimistiche: la Linden ha intenzione di occuparsi principalmente del settore “popolare” quello appunto che attualmente usufruisce domesticamente da casa delle applicazioni Internet lasciando un po’ in disparte il settore “enterprise” (e purtroppo anche quello “educational”). Personalmente spero invece che su quest’ultimo punto ci ripensino perchè una delle applicazioni ancora indiscutibilmente più vivide di SecondLife è proprio in quel campo.

E tornando nuovamente al nostro alieno ecco un video conclusivo:

[1] La gestione cosiddetta “on the cloud è la possibilità che la gestione grafica venga realizzata totalmente o in gran parte sui server del provider invece che sul nostro pc, in modo che l’unica attività “grafica” richiesta al PC sia di poter vedere in “streaming” una sorta di film come su youtube dove però la scena e quello che succede è determinato interattivamente dalle proprie azioni. In questo modo si aprirebbe la strada per l’accesso a SecondLife anche da smartphone dotati di poche capacità elaborative e da browser con computer e scheda grafica di basso livello (pensiamo all’iPad o altri tablet). Il salto “sulle nuvole” potrebbe veramente rivoluzionare (in meglio si spera) l’intero mondo 3D rendendolo accessibile a costo quasi nullo da utenti occasionali, un po’ come si accederebbe a Facebook o Wikipedia.

Il ritorno del guerriero (the warrior came back!)

Mentre pubblicavamo sul Magazine un resoconto degli annunci di ristrutturazione della Linden Lab, cercando di analizzarne le cause ed i possibili risvolti ), arrivava la notizia bomba: Mark Kingdon lascia l’Azienda (con tanti ringraziamenti per il lavoro fatto, ovviamente) e viene richiamato in campo Lui, il fondatore: Philip Rosedale.

Sulle prime, mi è sembrata la solita americanata, tanto per gettare fumo negli occhi e mascherare la pesante situazione aziendale. Tuttavia, qualcosa non mi tornava. Allora ho analizzato il post inserito dallo stesso Philip su secondlife.com (http://blogs.secondlife.com/  community/features/blog/2010/06/24/returning-to-the-lab), e, leggendo meglio e tra le righe, ne ho dedotto quanto segue:

  • insieme alla nomina a CEO di Philip Rosedale, viene annunciata la promozione a COO del CFO Bob Komin, il responsabile finanziario. Questo suona come un’amministrazione da stato d’emergenza, una sorta di commissariamento, gestito dal Finance, con l’utilizzo a fini di marketing dell’immagine del fondatore, da dare in pasto ai giornali e al mercato;
  • si dà atto a Mark Kingdon dei progressi tecnici compiuti in questi due anni, soprattutto sul fronte della stabilizzazione della piattaforma (almeno questo…);
  • la missione di Philip è di focalizzare la Linden Lab sui prodotti e la tecnologia, rendendo SL più facile da usare (una critica al viewer 2.0, esperienza abbastanza fallimentare) e concentrandone la crescita sulle esperienze “core” di Second Life (fuori uno!);
  • Philip si dice convinto di essere l’uomo giusto per attuare una svolta e ridare all’Azienda una forte leadership (e due!), lasciando trapelare motivazione e soddisfazione per essere richiamato in causa ad aiutare l’Azienda in un momento tanto difficile;
  • c’è un richiamo al valore della squadra (e tre!), alle grandi sfide che si hanno davanti e alla determinazione dell’Azienda nel perseguire la crescita.

Questo il succo dell’annuncio. Mi sembra una virata abbastanza evidente rispetto alla gestione aziendale degli ultimi due anni. Tuttavia, i numeri e i risultati economici sono spietati, e non immagino quindi un ripensamento della ristrutturazione e del taglio dei costi in atto, quanto, piuttosto, una rifocalizzazione dell’azienda sugli obiettivi iniziali e una forte propensione alla crescita e ai prodotti.

E’ presto per tirare conclusioni, non bisogna mai farlo in situazioni del genere finchè non si hanno a disposizione fatti concreti, ma il “Ritorno del Guerriero” ridà speranza a quanti credono nel futuro di Second Life, dei mondi virtuali e delle loro applicazioni.

Noi siamo tra questi.

AquilaDellaNotte Kondor

La crisi della Linden Lab ed il futuro di Second Life.

Lo scorso 9 giugno un comunicato della Linden Lab, a firma di M Linden (Mark Kingdon), ha annunciato al mondo la ristrutturazione della Linden Lab community/features/blog/2010/06/09/a-restructuring-for-linden-lab). Le sue parole resteranno nella storia di questa prima fase della vita di Second Life, quella legata alla novità e all’improvvisazione di pochi, entusiasti, creatori e dei primi adepti: “Though the Company remains in a solid financial position, it has became clear that we need to make some hard decisions in order tu bring current and future Residents, the kind of product and experience we feel they deserve”.

In tempi di crisi internazionale il termine Restructuring è usato spesso, in concomitanza con crisi e tagli di costi e di personale, ma l’annuncio della Linden Lab va oltre il comprensibile adeguamento alle necessità imposte dal mercato e dall’economia. Esso implica anche la presa d’atto, dichiarata dalla stessa azienda Californiana, della difficoltà incontrata sul mercato dal suo modello di business, e dalla necessità di un urgente riposizionamento. Tra le “vittime” eccellenti della ristrutturazione (circa 100 persone su 320) c’è anche T Linden, Tom Hale in real life, responsabile dello sviluppo prodotti fin dal settembre 2008, che abbandonando l’azienda ha dichiarato di credere sempre in questo tipo di business, nell’azienda, e nel futuro della forte comunità dei residenti di SL (http://alphavilleherald.com/2010/06/t-linden-visits-grave-in-second-life.html). Le foto delle tombe in SL dei dipendenti Linden che hanno abbandonato l’Azienda sono, a nostro parere, alquanto di cattivo gusto, considerando il fatto che si tratta di professionisti con uno skill pregiato e che la maggior parte di essi non avrà difficoltà insuperabili a ricollocarsi in un territorio, come la California del nord, dove le piccole e piccolissime aziende cominciano ormai a padroneggiare la tecnica della modellazione 3D e delle applicazioni virtuali. Purtroppo i tagli colpiranno anche personale amministrativo, oltre che i valenti tecnici, e per questi sarà più dura, dato che la crisi internazionale incide anche da quelle parti. Tuttavia non stiamo parlando di metalmeccanici o di operai tessili obsoleti, e non stiamo parlando dell’Italia, paese in cui tutto è statico e l’innovazione trova rari fautori: siamo in America, nel bene e nel male. A tutti loro va, in ogni caso, la nostra solidarietà ed il nostro augurio per nuovi successi professionali.

La ristrutturazione è presentata dalla Linden Lab come una semplificazione organizzativa, con conseguente miglioramento dell’efficienza, ed un’ottimizzazione dei costi che porterà a tagliare il 30% del personale e a chiudere le sedi al di fuori degli Stati Uniti (Singapore e Brighton, in GB).  Le divisioni Prodotti ed Engineering verranno accorpate, i team di sviluppo verranno concentrati negli USA ed il Customer Support sarà riconfigurato (ridotto). Inoltre, con un cambio di strategia evidente, si mirerà ad integrare SL con i browser web per renderne l’accesso molto più facile per una più ampia platea di utenti. E’ prevista anche una integrazione con i Social Network di maggiore successo.  A questo proposito è ritenuta strategica l’acquisizione, ormai completata, di Avatars United, l’azienda svedese che potrà servire da integratore tra SL e gli altri mondi virtuali, in attesa della tanto auspicata “interoperabilità”. A chiarimento di questa strategia, viene ribadito che l’accesso a SL attraverso i browser web sarà aggiuntivo, e non sostitutivo, dell’attuale software client di SL. Ulteriore innovazione riguarderà il rilascio delle apps di SL per il mobile, iPhone e iPad e altri palmari.

Questa profonda ristrutturazione e riposizionamento strategico della Linden Lab avviene in presenza di una struttura economica aziendale definita solida ed in crescita. La ristrutturazione non sarebbe quindi un sintomo di crisi ma, a detta dello stesso CEO della Linden Lab, un’adeguamento e una riorganizzazione per rispondere meglio alle esigenze degli utenti.

Alcune voci, già circolate in passato, su un presunto interesse da parte di grandi aziende all’acquisizione di Linden Lab, hanno ripreso vigore, interpretando la ristrutturazione come un tentativo per rendere l’Azienda più interessante per questi possibili acquirenti. Su queste voci, tuttavia, non scommetteremmo più di tanto, visto la poca appetibilità attuale, del business riguardante i mondi virtuali, per le grandi multinazionali. Tuttavia, il diminuito valore di mercato delle aziende, in questo periodo di crisi, favorisce oggettivamente quei gruppi che, disponendo di una notevole liquidità, possono permettersi di fare shopping societario approfittando del momento favorevole.

A verifica di questa nuova strategia dell’Azienda, e dei positivi risultati illustrati, esaminiamo innanzitutto i risultati relativi al primo trimestre del 2010:

  • Volume delle transazioni user to user 160 M$ (+30% y/y, anno su anno)
  • Nel 2009 erano state complessivamente 576 M$
  • Volume delle vendite su Xstreet-SL 2,3 M$ (+82% y/y)
  • Numero residenti attivi economicamente 517.349 (marzo)
  • Picco del numero utenti unici in marzo 826.214 (+13% y/y)
  • Ore permanenza in world 116 M (+3% su 4 qtr/2010 e -6% y/y) (qui si sconta, anno su anno, la limitazione nell’uso dei bot imposta a maggio 2009)
  • Picco user hits 81.156 (+5% sul 4 qtr/2010 e -8% y/y)
  • Totale minuti utilizzo voice 3,2 billion (+4% y/y)
  • Miglioramento tempi di downtime (crash) dovuto a instabilità del sistema 0,22%
  • acquisizione Avatars United
  • rilascio viewer 2.0
  • Successo dell’iniziativa relativa alle Linden Houses

Insieme a questi dati numerici è dichiarato un revenue in crescita record ed una ripresa dell’incremento del numero di nuovi residenti. In crescita risulta anche l’economia in-world, grazie ad azioni promozionali di vario genere, alla passata acquisizione di XStreet-SL, e, soprattutto, all’effetto di traino del film di Cameron, che ha imposto l’immagine, e la parola Avatar, all’attenzione di una grande massa di pubblico, riattivando l’interesse dei media per Second Life.

Alla luce di questi numeri positivi, e di una dichiarata necessità di un taglio consistente dei costi, c’è una sola conclusione possibile: il modello attuale di business non produce il profitto atteso, pur in presenza di una crescita del revenue (volume di affari) e del numero di residenti. Ne deriva che l’Azienda è in grave sofferenza finanziaria e si rende quindi inevitabile una massiccia riduzione dei costi. La ipotizzata quotazione dell’Azienda sul mercato azionario, ventilata in passato è, per il momento, accantonata.

Tale situazione risulta agli esperti abbastanza evidente, anche alla luce del mancato successo dell’offerta SL-Enterprise (http://work.secondlife.com/en-US/products/server/). Tale offerta, che rende disponibili delle sim basate su server privati protetti da firewall, si è rivelata completamente al di fuori di un contesto di sostenibilità (nelle sue componenti e nella politica dei prezzi), come chiunque sia stato interessato ad una sua valutazione in termini di business plan, ha potuto constatare. Inoltre, il lancio dell’offerta non è stato sostenuto da una campagna di Marketing efficace e, soprattutto, è quasi mancato un efficace front end commerciale verso la potenziale clientela business.

La mancanza di una politica concreta verso quest’ultima rappresenta infatti la più grave carenza dell’Azienda, per uscire dalla fase pionieristica e per diventare una compagine industriale matura che cominci a macinare profitti. Second Life continua ad essere percepito come un mondo di svago e divertimento, pur in presenza di esperienze didattiche, culturali ed artistiche di notevole successo.  Non rappresenta quindi un ambiente favorevole all’ingresso e alla permanenza di Aziende reali per sviluppare servizi e business. E, naturalmente, senza lo sviluppo di attività di business questo mondo non può attrarre investimenti consistenti che ne favoriscano lo sviluppo.

Abbiamo avuto l’impressione che l’offerta SL-Enterprise sia stato un tentativo, da parte dell’Azienda, di proporsi come un fornitore di servizi, ma senza fare il passo definitivo, quello cioè di convertirsi in Azienda fornitrice ed integratrice di prodotti, e non solo come amministratrice di una piattaforma proprietaria. Ne è scaturita una via di mezzo, ritenuta dal mercato ancora non efficace.

Che Second Life fosse una piattaforma non ancora adatta ad un utilizzo concreto, da parte della clientela business, è sempre stato evidente. Due sono i principali fattori che ostacolano un tale utilizzo: innanzitutto una difficoltà nell’accesso a SL da parte dei client aziendali, dovuta alla necessità di installare il viewer di SL, abbastanza pesante, anche per il ritardo di molte aziende nel dotarsi di un hardware adeguato; inoltre, i firewall aziendali richiedono una configurazione “non standard” per consentire l’accesso a SL e per aprire i canali di streaming.

In secondo luogo, e questo è il problema più grosso, nessuna azienda è disponibile ad installare i propri Data Base, e ad erogare i propri servizi, utilizzando dei server gestiti totalmente da un fornitore “esterno” senza avere solide garanzie, in termini di salvaguardia dei propri investimenti e di protezione dei dati.

Insomma, se un’azienda vuole sviluppare una sua piattaforma virtuale, perché mai dovrebbe installarla sulle macchine della Linden Lab? E se, come nel caso dell’offerta SL-Enterprise, gli viene offerta la possibilità di installarli su dei server propri, protetti da firewall, perché mai dovrebbe utilizzare il software della Linden Lab invece che prodotti open source, o alternativi, senza una proposta competitiva da parte della Linden Lab?

Queste questioni di fondo sono sempre state un’ostacolo alla diffusione di Second Life come piattaforma di business, e su tali problemi, non affrontati finora nel modo corretto, la Linden Lab vuole tentare di incidere con la sua nuova strategia.

Tuttavia, mentre l’integrazione nel web, con una conseguente maggiore facilità di utilizzo, mira ad allargare il bacino potenziale dell’utenza comune, questo non basterà sicuramente ad incentivare l’utilizzo di Second Life presso la clientela business. Ci sarà innanzitutto bisogno che nuovi modelli di servizio, che sfruttino adeguatamente gli ambienti virtuali, vengano proposti e sviluppati, creando un substrato di esperienze e di competenze esportabili. Occorrerà inventare, uscendo dall’improvvisazione attuale, esperienze di marketing avanzato che, utilizzando gli ambienti virtuali, favoriscano l’interesse concreto delle società di advertising.

Molta acqua passerà sotto i ponti prima che ciò avvenga, ma c’è una strada maestra che porta in quella direzione: lavorare su progetti concreti, che possano essere considerati dei case study da proporre a quelle aziende (poche per ora) che si renderanno disponibili a sperimentare, in questa direzione, soluzioni avanzate ed efficaci.

Su questa strada sono indirizzati diversi gruppi, e singoli professionisti che, pur nelle difficoltà del momento, e senza alcun appoggio finanziario, portano avanti le proprie esperienze, con impegno e costanza, sacrificando il proprio tempo libero.

Nel frattempo, le grandi aziende, dopo le deludenti esperienze degli anni passati, guardano da lontano a questa evoluzione, limitandosi a presidiare, per ora, gli sviluppi di questa tecnologia, sviluppando esperienze interne e non aperte al mercato.

A quei volenterosi operatori di SL è rivolta l’attenzione di questo Magazine, e del loro impegno, e della loro costanza, cercheremo sempre di dare conto riportandone le idee e le realizzazioni pratiche.

AquilaDellaNotte Kondor

Collaborazioni inaspettate

La manifestazione SL7B ha aperto i battenti! La celebrazione è iniziata lunedì 21 giugno, alle 10:00 SLT  con l’intervento del fondatore di Linden Lab , Philip Rosedale (aka Philip Linden ), il quale è intervenuto nuovamente mercoledi 23 giugno con un secondo intervento, sostituendo il CEO Mark Kingdon (aka M Linden ), assente a causa di un emergenza .

Il contenuto degli interventi potete trovarli qui http://wiki.secondlife.com/wiki/SL7B/Philip-speech . L’evento si è svolto in 21 sims, e ha impegnato con oltre 700 collaboratori e oltre 300 artisti. Il tema di quest’anno è “Collaborazioni inaspettate”, la collaborazione creativa tra utenti di Second Life . L’arte e la creatività emergono fortemente, riaffermando radici solide per lo svilippo di questo metaverso. Artisti come fotografi, scultori in 3D,  musicisti dal vivo e DJ, fino a comprendere il machinima , hanno trovato terreno fertile per dare spazio al proprio talento. Un esempio dei tanti, che hanno partecipato a questo importante evento, è rappresentato da due artisti italiani che ho incontrato in questa grande fiera di SL7B : Kicca Igaly e Nessuno Myoo. La loro interpretazione del tema di quest’anno di SL7B, “Le collaborazioni inaspettate”, rappresenta due residenti di SL che, vivendo in posti diversi del mondo reale, si incontrano, si conoscono, interagiscono, fino ad instaurare un rapporto quotidiano di amicizia e collaborazione professionale, che consente loro di realizzare progetti di interesse comune.

La struttura è composta da tre parti: le due laterali mostrano i due ambienti domestici in cui i protagonisti vivono, attraverso l’uso della rete, la possibilità di accedere alla loro seconda vita. La terza, quella centrale, non è altro che la dimensione immersiva (prodotta dalla Linden ) dove i due realizzano i loro sogni costruendo oggetti ed esprimendo così la loro creatività.

Il classico tool di costruzione, che tutti noi conosciamo, è il trait d’union grazie al quale chi guarda l’opera recepisce il messaggio in maniera più veloce e diretta. Obiettivo centrato direi!La manifestazione si concluderà il 27 giugno prossimo, le sims rimarranno comunque  aperte fino al 3 luglio per poter consentire la visita ad un concentrato di creatività e collaborazione tra residenti.

Per info riguardo all’evento visita il sito http://sl7b.wordpress.com oppure Scopri la Second Life Destination Guide http://secondlife.com/destinations/birthday.

By Flurry Fargis



22/6 Happening Fotografico – Scoperte ed emozioni visive degli artisti di SL

23 Fotografi di Second Life esporranno 3 loro fotografie durante un Happening Fotografico organizzato da ChrisTower Dae e dalla 2LifePhotos (associazione di fotografi di SL).

La manifestazione avrà luogo ad Itland Entertainment, nello spazio dove sorge la sede della associazione dei fotografi di SL, che vuole con l’occasione, riprendere la propria attività.

Le fotografie saranno visibili fino a Domenica 27 Giugno.

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23 Second Life photographers will each be showing three of their photographs in an event organized by Christower Dae and 2LifePhotos, (an SL group for photographers).

The show is on Tuesday 22 June 2010 at 10.30pm at Itland Entertainment. It will be held at the home base of the 2lifePhotos, to mark the relaunch of the group.

The photographs will be exhibited until Sunday 27 June.
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Alla serata parteciperanno diversi artisti del panorama di Second Life che daranno un riconoscimento alle foto artisticamente più nteressanti, offrendo una loro opera.

Gli artisti che daranno un loro riconoscimento :

Solkide Auer
Shellina Winkler
Aloisio Congrejo
Nessuno Myoo
Kicca Igaly
Zhora Maynard
Lion Igaly
Maryva Mayo (offre una sua opera a tutti i partecipanti)
ChrisTower Dae

Le Fotografie esposte saranno valutate da un gruppo di persone che sono parte attiva in SL. Questo gruppo sarà composto, oltre che dagli artisti sopracitati, anche da esponenti che si muovono intorno alla sfera dell’arte digitale.

Marinu Gausman
Roxelo Babenco
Simba Schumann
Lorys Lane
Mexi Lane
Alice Mastroianni
Thirza Ember
………
………
………

Questo riconoscimento non vuole creare classifiche, ne tantomeno creare vincitori e vinti, ma fare solo un tributo all’arte della fotografia, vista e “giudicata” dagli occhi di artisti che si esprimono in altre discipline

I fotografi che esporranno (in ordine casuale) :

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The following photographers will be participating
(in no particular order):
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La Baroque
Pallina60 Loon
Fiona Saiman
Cristian Rexie
Nimoe Constantine
Nakoto Exonar
Sabbi Babii
Domino Bristol
Calix Demina
Antony Rayna
Elle Ellsmere
Paola Mills
Kei Kojishi
Prajina Setan
Opensource Obscure
Antropo Mortlock
Cancer Bonetto
Tani Thor
Alii Vella
Millamilla Noel
Neve Laville
Nexuno Thespian
Redmoon Balut

Alcuni di questi fotografi sono esordienti, altri emergenti, altri già affermati. Ma era giusto condividere le loro fotografie senza distinzione.

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Some of the participants are beginners, some rising stars, some famous names.,but all their work deserves equal credit and attention.
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Susa bannata dalla Linden cap. 2

Grande manifestazione di solidarietà ieri sera a Two Fish per Rose Borchovski da parte di un nutrito gruppo di amanti dell’arte del Metaverso. La notizia dell’esclusione di “The kiss” dalle manifestazioni per l’anniversario della Linden è apparsa in questi due giorni in tutti i blog e le riviste che si occupano del Metaverso e messaggi di affetto e supporto sono continuati ad arrivare all’artista anche oggi da parte di artisti, appassionati, galleristi e non solo.

Josina Burgess e Velasquez Bonetto, artisti e owners della galleria CARP /Diabolus hanno inviato oggi una notice in cui sottolineano anche’essi l’assurdità della censura di Susa, ricordando come il nudo sia sempre stato accettato dall’arte greca e romana fino a Modigliani, sottolineando quanto nudo sia presente persino nel Vaticano… fino a spingersi a chiedere polemicamente che tutti i lavori artistici “indecenti” siano bannati dai musei americani e restituiti all’Europa. Il gruppo Art Gallery Owners (che raccoglie più di 900 iscritti, tutti owner di gallerie d’arte), che si riuniva ieri per fare il punto sull’arte in Second Life, ha discusso a lungo sulla vicenda, lamentando l’impossibilità di portare avanti l’espressione artistica in un clima di censura.

Di fronte a tanto supporto la stessa Rose ha sentito la necessità di tornare a fare sentire la sua voce, per ringraziare quanti le sono stati vicini e nello stesso tempo condividere con tutti alcune osservazioni e riflessioni cui è giunta a seguito della vicenda. Rose racconta come abbia fornito alla Linden tutte le informazioni possibili sull’istallazione che stava presentando e, nonostante questo, si sia ritrovata ieri nella cartella dei Lost and found, l’istallazione con un IM formale e lapidario. “Ho realizzato in quel momento qual’è la politica della Linden – racconta Rose nella nota che pubblichiamo di seguito interamente in inglese. – Io sono solo un cliente e non ho diritti. Qualsiasi cosa faccia in Second Life è monitorata e se non dovesse essere approvata posso essere buttata totalmente fuori senza ricevere spiegazione alcuna”. Questo secondo Rose deve farci riflettere. Non è più una cosa che riguarda solo lei o Susa ma ci riguarda tutti, tanto più che qualsiasi cosa noi creiamo nel Metaverso generalmente è fatta solo per passione e non per lucro. Credo che più o meno tutti stiamo meditando molto su questa vicenda. Second Life è arrivata al suo settimo anniversario e di certo 7 anni fa non immaginava che sarebbe diventata un mondo così popolato e articolato. In questi giorni SaveMe Oh, altra artista del Metaverso (vedi articolo del 24 aprile di questa rubrica), sta portando avanti con la solita ironia che la caratterizza, una campagna intitolata “Vote SaveMe Oh for President”. Certo non osiamo immaginare cosa accadrebbe con Second Life nelle mani dell’artista più folle del Metaverso… Ma forse la strada tracciata da SaveMe va presa in considerazione. In un mondo virtuale che cresce attraverso l’inventiva, la voglia di fare, il sostegno economico, ecc. di chi lo abita, non avrebbe senso che a dettare le regole non fosse semplicemente la Linden, ma venissimo in qualche modo coinvolti tutti?

Continuiamo ad attendere un’eventuale replica da parte della Linden, speriamo di potervi aggiornare al più presto.

ROSE SPAM

Hello , I feel I’m obliged to make a reply after all the dust I have raised:

When I did set up The Kiss it did not even cross my mind that I was violating any rules of the LL celebration. My Susa is a caricature , a cartoon, she is naked like Donald duck is naked, she has no genitals, and a flat chest . She is not real , I do not even try to make her look real, she is a little creature telling a story. The story is about the dark inner life of us all.

The rejection of my Susa Bubble story from the second life celebration has caused a lot of discussion; it brought people together but also polarized their opinions. I also notice a big difference in culture between the continents.

The biggest shock to me is that I suddenly realised what Linden Lab is standing for. Different parties lectured me that I’m just a client and that I have NO rights. Everything I do in Second life is monitored and when it is not approved off, I can be ejected totally without any reason given. A warning was given.

A moderator of the Second life group burning life explained to me, that there is NO freedom of speech in this group or any other group owned by LL and I was rejected from the chat.

I raised my voice because I love making my art in Second life. I love the animation; the imperfection of it and the fact the world is build by so many different cultures from all over the world. I do not financial gain from it, but the joy to create and to develop my story is giving me an enormous thrill and I’m proud to be part of the SL.

I raised my voice yesterday because I was upset and surprised being excluded from the SL7B. I feel I was part of that community and that my art deserved a spot at the celebration, to be celebrated as well.

I raised my voice because of the way it was handled. When I came online I found my installation in my lost and found folder with a formal message in IM from a Linden. A moderator of the SL7B GROUP saw the installation on my sim before it was put down at SL7B. Several Moderators helped me while I was setting up the installation. I had sent all the information about my Susa Bubble Story by forehand to Linden: video, LM of my sim and notecard with info. I admit, I was absolutely naïf about my Susas being naked, I do not see them as being naked anymore but as vulnerable and lost. I’m not insensitive about other peoples feelings, the SL7B was not opened yet for an audience, they could have asked me to come down and explain the problem before deleting me.

I raised my voice because the installation I did put down at SL7B was not about nudity; you see some naked upper bodies with flat chests. I would like to stress that it is a complete installation: a mixture of space, image, sound and text.

I raised my voice, not to be personally seen or drawn attention to my art in SL but to be heard in a much broader context. I suddenly realize my avatar and all it stands for, can be deleted totally by one push on the button of a Linden. I hope people realize that in the end this is not about Rose and her Susa Bubble story, they become insignificant, it has a much wider context. This is touching us all.

Thank you Rose)) I wish you an enjoyable and rich Second Life

Susa bannata dalla Linden

Una notice piena di sconcerto è stata spedita oggi dall’artista olandese Rose Borchovski. La linden le ha infatti rimandato indietro uno dei lavori dell’istallazione che aveva presentato per le cerimonie ufficiali organizzate nel Metaverso in occasione del 7mo compleanno di Second Life. Si tratta di “The kiss”, una delle foto dell’ultimo capitolo di Rose sulla Storia di Susa Bubble che da tempo l’artista mette in scena con grande successo in varie sim del Metaverso.

La motivazione comunicatale dalla Linden è stata che il regolamento delle land “General maturing raiting” non consente di esporre immagini di nudo, neppure a carattere artistico. Sembrerebbe dunque una pedissequa applicazione delle norme linden.

Pubblichiamo qui sotto la lettera di Rose Borchovski e, a seguire, quella di Peter Greenaway, noto regista inglese, amico e collaboratore di Rose in alcuni lavori teatrali real life dell’artista olandese, autore di film di grande valore artistico quali “Giochi nell’acqua”, “I racconti del cuscino”, “Rembrandt’s J’accuse”, “The Marriage”.

La rappresentante della Linden, da noi interpellata, non ha voluto dare ulteriori spiegazioni.

ROSE SPAM: Susa banned from celebration

Hello Secondlife art Lovers:

My Susa Bubble Installation : The Kiss has been returned to me from the SL7B sims where Linden is celebrating Secondlife. I quote “The images on your build are in violation of our general rating, to be clear: Nudity is not allowed at art events with a general maturity rating.”

I would like to point out and educate Linden Lab that most of classic and contemporary art is based upon nudity. Not because of Sex, but because of the beauty and the vulnerability of the human body, the human body we all share and look at in the bathroom mirror in the early morning.

The story of Susa is a sweet but savage story, told in image and text, sound and installation. It is about our dark inside, but also shows how vulnerable and lonely we all can be. My art shows a naked body, but it is not about nudity or sex.

Art being shown at a public art event of Linden means pretty pictures that bring aesthetic pleasure void of all critical thinking. Culture must be “safe” / sterile, no matter how free of content that makes it. As implemented by LL, “Community Standards” means content so content less that no viewer has even a remote chance of being caused to think about anything, to question any of their values or assumptions. Safe in SL means safe from thought.

When I protested against it in the group chat I was shut out .I was told not to discuss it in SL7B Group Chat “because this isn’t the place” — because NO place is the place to discuss it — because we don’t even want to think or let others think about the ideas we don’t want to think about

The worst part of censorship is not that which is censored, but the climate of self-censorship it imposes on all artists. Art is about having a voice. Art is about thinking differently and about thinking from fresh perspectives. When artists are not allowed to have a voice, culture is not allowed to progress.

When I hide my susas nakedness, I have stopped telling her story.

Nothing is more resistant to authoritarian control than a naked body. Control & conformity require uniforms. Nudity is too wild and uncontrolled. When you know my Susa Bubble story you can see it isn’t really even about “nudity” but that just suggests how powerful the forces for thinking-avoidance-at-all-costs are. Better to censor the world than risk allowing in a question that could topple the status quo. Authority does not like questions. Authority does not like creativity. Authority does not like art. Authority does not like nudity.

I did not bring my installation to the celebration to publicize myself, I make in art in SL because I want to share my Susa story and touch people

Greetings Rose Borchovski

SECOND LIFE NUDITY CENSORSHIP by Peter Greenaway

Dear Courtney Linden,

As a reaction to the rejection of Rose Borchovski ‘s art installation : The Kiss at the Celebration Sim, I would like you to read this.  It seems to me incredible that you are enforcing censorship concerning nudity in public forums on Second Life.

Traditions of nudity in Western Art have for centuries been legitimate, honourable and creditable. The cyperspaces of Second Life – and Second Life has so far proved itself to be among the very best of such events – are among todays’ cutting edge of visual languages – continuing an enviable tradition of new technologies in the visual arts now that the orthodox cinematic arts are proving themselves moribund and archaic, and enforcing new efforts to avoid artistic elitism and the encouragement of egalitarianism in artistic expression Any artist worth his or her salt, always must engage in contemporary technologies – it has been the very reputable tradition of the most worthwhile artists that has benefitted us all. Visual artists have always taught us to look. The man-made world owes them everything.

Just because you have eyes does not mean you can see. And the political and social emancipation of the naked and the nude by artists has been essential for humanist civilisation – it has given you and me great liberalities of thinking and self-respect.

Whatever else you think you may be doing with Second Life, you have created a very sophisticated tool that combines traditions of painting with cinema and the graphic arts in present tense terms that permits visual expression of language like never before. Do not underestimate what you have created – but to remain creditable you simply cannot enforce reactionary hypocritical standards that have been so discredited over the last five hundred years.

Like any self-respecting artist of course I am against gratuitous exploitation that demeans and insults intelligence and sensibilities but by your blanket censorship you are now doing both those things – insulting artistic intelligence and demeaning sensibility.

I suspect you are responding to pressure, to some form of mind-police, certainly to some form of political correctness that is related to money and the slow swing to the political right that is happening all over the world related to civilisation’s fear of financial insecurity. Don’t go that way. You are endangering a tool that is greater than you.

When the cultural histories of the early 21st century are written from hindsight, you will undoubtedly find the possibilities and successes of Second Life being eminently lauded and praised. Too many art forms in the 20th century have been stunted and deformed and deflected into ineffectuality and banality by small mindedness. If you really insist in so-called protection of innocence (and I really wonder what that really is – is it a synonym in fact for ignorance and intolerance?) then do so on a careful case by case basis with intelligence and foresight. This will be troublesome for you to do, if you want to do it well. But it will be very well worth your while,

Yours, hoping you will see sense, and not be influenced by short-term gain.

Peter Greenaway, film-maker.

Protesta NO Bavaglio. 9 giugno 2010

Si è svolta nella serata di mercoledì 9 giugno, all’interno di Second Life, la manifestazione di protesta contro la legge bavaglio che si sta approvando in questi giorni in Parlamento. Per un’ora tutte le attività delle quasi trenta land italiane, che hanno aderito alla manifestazione, sono state sospese.

La protesta è iniziata con un concerto di Sioux Nikolaidis nella  land “Albert Currlin Society (ACS)” e con una nutrita schiera di quasi 50 avatar che, esibendo bavagli e cartelli “No bavaglio”, hanno alimentato una kermesse, di impegno politico e sociale, che ha mostrato tutta la contrarietà del popolo di Second Life verso una politica oscurantista e coercitiva di tutte le forme di dibattito nella società italiana. Per una coincidenza non programmata, la televisione di stato trasmetteva, nella serata conclusiva di “Anno Zero”, una vibrata requisitoria del noto conduttore televisivo che descriveva lo stato comatoso in cui versa il dibattito politico e sociale sulle reti televisive italiane.

Il mondo della rete è sempre stato oggetto di tentativi di “normalizzazione”, fino ad arrivare a questa legge, che, nata con lo scopo di regolamentare il sistema delle intercettazioni telefoniche, ha gradualmente assunto i connotati di una “legge bavaglio”, in cui è anche confluito, inopinatamente, una norma sulla regolamentazione della pubblicazione (e delle smentite) delle notizie in rete. Una norma gravemente lesiva della libertà di espressione in rete.

La battaglia della sinistra, e di ampi settori dello stesso centrodestra, è servita solo a mitigare gli effetti dell’impostazione iniziale. Per quanto riguarda il comma sulla rete non è stata, fino ad ora, apportata alcuna modifica, ma l’annuncio della questione di fiducia che il Governo porrà in Parlamento non lascia ben sperare sugli esiti finali.

Crediamo che la protesta non debba cessare, poiché la battaglia sarà lunga e difficile, fino al possibile referendum abrogativo già annunciato da Di Pietro.

L’informazione in rete è uno degli ultimi baluardi per la libertà di informazione in Italia, non facciamola sparire.


NO TRAFFIC WEBCAM – Marco Cadioli aka Marco Manray

photoes by Flurry Fargis

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En français plus bas

NO-TRAFFIC WEBCAM
Marco Cadioli aka Marco Manray

Opening june 18th 2010 – 12h30 pm slt

Exibition  june 18th > july 18th 2010

slurl : http://slurl.com/secondlife/Ecologia%20Island/131/172/25

No-Traffic Webcam
A series of photographs shooted through webcams found online.
Traffic webcam that are placed somewhere with the purpose of monitoring the traffic, but there is no one. No-traffic webcam.

Colour Field Webcam
Every few minutes, the system analyses images coming from selected webcams and convert them into pure colours. The more frequents colours are randomly disposed on a grid to obtain a real time “color field painting”, a dynamic artwork that varies depending on time and atmospheric condition, seasons and day light.
(Thanks to Paolo Savoldi for the provided scripting)

Marco Cadioli (aka Marco Manray) –  2010

website : http://www.marcomanray.com/

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I met for the first time the work of Marco Cadioli aka Marco Manray accidentally, while I was visiting the exhibition of Comet Morigi in second Life’s gallery “Overfoto” in 2008. Walking in spaces around the gallery, I entered a workshop where were photos taken in the virtual universe Hipihi, wich is the Chinese copy of  Second Life. At this time, I all ready had investigated Hipihi, or roamed I should say, because the métaverse wasn’t really built and frequented, added to problems of compatibility of my computer which made the avatars look like black silhouettes without heads. Marco Manray made beautiful prints of it, reminding the notebooks of the first travelers, those who went through the world, a long time before the age of digital technology. But what stayed of this first meeting for me, is this strange impression, to look at a virtual universe through the prism of another one, being myself behind a screen .The impression to be caught by the emptiness, a dizziness provoked not by a lack of senses but by a multiplicity of interpretations which can be opposite.

Because what makes the strength and this uptake capacity of his work, is the beauty of its images, which we do not know any more, if it comes to strengthen a fascination or a criticism of these universes in pixels, of these avatars running nowhere, of these landscapes, or these deserted streets.

Marco Manray proposed, for No-Traffic Webcam, a new axis in his work, an observation of the reality from Internet. Images coming from security cameras of roads all around the world.Again, I feel this dizziness of the space which Marco pushes until the abstraction with his “Color Field Webcam”, in reference to the pictorial movement in the 50s and 60s, in the United States and in Canada, of which Mark Rothko and Barnett Newman are some representatives.

But beyond a reflection on the benefits or harms of our technological society, isn’t it rather, a more spiritual research that Marco Manray is doing, as it is suggested by the title of one of these previous exhibitions, borrowed from Leibniz ? ” Why is there something, rather than anything ? ” Will our numeric tools, be able to answer this question ?

This exhibition was possible due to Zazu Susa, photographer in Second Life and resident in “Aire Ville Spatiale”. She is the one who suggested me to invit Marco Manray. I am even more enthusiastic. The City is a project that everyone build and make live.

It is thus “accidentally” that this exhibition is happening at this moment. It joins perfectly in the continuity of the global sense, and the reflection of this project, which will continue with the next collective exhibition entitled “Synchronicity”.

Marc Blieux aka Marc Moana

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Marco Manray is an avatar, an avi on sl for Second Life user; aka Marco Cardioli in rl, real life.

One of those artist who give us relevant artwork on virtual worlds; but more, about the web, pixels world which lay down to us and transform our daily life.

No traffic is a showpiece in mirror, as a draughtsman who looks at his drawing in reflection so as to test the accuracy of the feature.

The aplenty of surveillance camera is the beginning.
Not those who scare us every day, “big brother is watching us“!
Those who are monitoring places worldwide, those that I can load on my pc and watch as window on unknown places.
It’s non place, view here from another non place, simulation 3D: Second Life.

Marco linked those images to different pictures in movement, in the vein of the American school painting called “color fields”. The changing colors are coming from live images resulting from surveillance camera. He twists those images so as to retain only the chromatic scale, the poetic of colors. From the emptiness toward the broad. No dogma, but open questions.

We never recognise the artwork of Marco Manray / Cardioli at the pictural result, but at the real look that ask question on virtuality.
He took us with a photo coverage on the Chinese second life, this other double of life, this exotic world in the west point of view of this third and strange dual world.
He as declined with accumulations of clones from basic male avatar of Second Life, a research on identity.
He as taken pictures of Second life landscape, lunar and endlessly… Berlin, from a virtual 3D copy to an other one: Goggle…
His approach brings into question our reality, advance or reduce?

I bring a cup of tea to my mouth, smell the aroma. With my fingers and my skin, I feel the warmth. I Damp my lips and drink this sweet liquid that moisturize me. It’s real!
For along?

ZaZu Susa, avatar on Second Life

website :
Facebook : http://www.facebook.com/home.php?#/pages/AIRE-Ville-Spatiale/150542736740
Twitter : http://twitter.com/AIREVS
Manege Tyler _Fallout76_Aire Mille Flux

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NO-TRAFFIC WEBCAM
Marco Cadioli aka Marco Manray

Vernissage le 18 juin à 21h30

Exposition du 18 juin au 18 juillet 2010

slurl : http://slurl.com/secondlife/Ecologia%20Island/131/172/25

No-Traffic Webcam
A series of photographs shooted through webcams found online.
Traffic webcam that are placed somewhere with the purpose of monitoring the traffic, but there is no one. No-traffic webcam.

Colour Field Webcam
Every few minutes, the system analyses images coming from selected webcams and convert them into pure colours. The more frequents colours are randomly disposed on a grid to obtain a real time “color field painting”, a dynamic artwork that varies depending on time and atmospheric condition, seasons and day light.
(Thanks to Paolo Savoldi for the provided scripting)

Marco Cadioli (aka Marco Manray) –  2010

website : http://www.marcomanray.com/

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J’ai rencontré pour la première fois le travail de Marco Cadioli aka Marco Manray par hasard alors que je visitais l’exposition de Comet Morigi dans la galerie Overfoto de Second Life en 2008. Me promenant dans les espaces autour de la galerie je suis entré dans un atelier où était disposé des photographies prises dans l’univers virtuel Hipihi, la copie chinoise de Second Life. J’avais moi même exploré Hipihi à ce moment là, ou plutôt erré car le métaverse était peu construit et fréquenté, ajouté à des problèmes de compatibilité de mon ordinateur qui me faisaient apparaître les avatars comme des silhouettes noires sans têtes. Marco Manray en a fait de belles estampes rappelant les carnets des premiers voyageurs, ceux qui parcouraient le monde bien avant l’ère du numérique. Mais ce qui m’est resté de cette première rencontre c’est cette étrange impression, de regarder un univers virtuel à travers le prisme d’un autre, étant moi même derrière un écran. L’impression d’être happé par le vide, un vertige provoqué non pas par une absence de sens mais par une multiplicité d’interprétations qui peuvent être contraires.

Car ce qui fait la force et cette capacité de captation de son travail, c’est la beauté de ses images dont on ne sait plus si elle vient renforcer une fascination ou une critique de ces univers en pixels, de ces avatars courant vers nulle part, de ces paysages ou ces rues désertées (1).

Marco Manray a proposé, pour No-Traffic Webcam, un nouvel axe dans son travail, une observation du réel depuis l’internet. Des images issues des caméras de surveillance de routes à travers le monde.

Une nouvelle fois, je ressens ce vertige du vide que Marco pousse jusqu’à l’abstraction avec ses Colour Field Webcam, en référence au mouvement pictural des années 50/60  aux États-Unis et au Canada, dont Mark Rothko et Barnett Newman en sont des représentants.

Mais au delà d’une réflexion sur les bienfaits ou les méfaits de notre société technologique, n’est-ce pas plutôt une recherche plus spirituel que mêne Marco Manray comme nous le suggère le titre d’une de ces précédentes expositions empruntées à Leibniz, ? « Pourquoi y a-t-il quelque chose, plutôt que rien ? » Nos outils numériques arriveront ils à répondre cette question?

Cette exposition a été possible grâce à Zazu Susa, photographe dans Second Life et résidente dans AIRE Ville Spatiale. C’est elle qui m’a proposé d’inviter Marco Manray. J’en suis doublement enthousiaste. La Ville est un projet que chacun peut construire et faire vivre.

C’est donc « par hasard » que cette exposition a lieu à ce moment là. Elle s’inscrit parfaitement dans la continuité du sens et de réflexion global de ce projet qui continuera avec la prochaine exposition collective intitulée Synchronicity.

Marc Blieux aka Marc Moana

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Marco Manray est un avatar, un avi pour les utilisateurs de sl, Second Life aka Marco Cardioli dans rl, le réel. Un des rares artistes qui nous offre un travail artistique pertinent sur les mondes virtuels ; mais au-delà, sur la toile, le monde de pixel qui s’impose à nous et se lie à nos vies.

No traffic est une œuvre en miroir, comme le dessinateur qui regarde le reflet de son dessin pour voir la justesse du trait. Le départ est la profusion de ces caméras de surveillance. Pas celles qui nous inquiète au quotidien, « big brother is watching us » !  Celles qui filment ces lieux de par le monde, celles que je peux charger sur mon pc et consulter comme des fenêtres sur des lieux que je ne connais pas. Des non lieux, ici, vues d’un autre non lieu, une simulation 3D : Second Life.

Ces images, Marco les a assujetties à des tableaux en mouvement, dans l’esprit de l’école américaine de peinture « color fields ». Les couleurs changeantes viennent d’images en direct, de vidéo surveillance. Il les détourne pour en retenir le champs chromatique ou poétique. Du vide, il nous donne un plein, sans dogmes, un questionnement ouvert.

Le travail de Marco Manray / Cardioli ne se reconnaît pas au résultat pictural, mais au regard réel qui questionne le virtuel.
Il nous a emmené sur le second life chinois avec un reportage photo sur cet autre double, ce monde autre vu par un œil occidental.
Il a décliné avec des accumulations de clones de l’avatar de bases de Second Life, une recherche sur l’identité. Il a photographié des paysages infinis et lunaires de Second Life… Berlin d’un double virtuel 3D à un autre Goggle…
Sa démarche est une mise en question de notre réalité augmentée, diminuée ?

Je porte à mes lèvres cette tasse de thé, respire le parfum, sent la chaleur avec mes doigts et ma peau, puis humecte et bois ce doux liquide qui m’hydrate. C’est réel !
Pour combien de temps ?

ZaZu Susa, avatar sur Second Life.

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website :
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Le forbici di Igor

Molto suggestiva la mostra inaugurata ieri sera a UTSA ArtSpace (http://slurl.com/secondlife/UTSA%20Roadrunner%20II/125/152/1997) da Igor Ballyhoo. Si tratta di una sorta di “inno alle forbici”, in una visione assolutamente positiva di questo strumento che nell’immaginario comune ha generalmente una valenza inquietante.

Per l’artista, come spiega lui stesso in una nota, le forbici sono il mezzo che taglia il cordone ombellicale inaugurando la vita, nei sogni significano spesso la necessità di tagliare o eliminare il non essenziale dalla nostra esistenza, cosa che accade quando la nostra psiche interviene per sopprimere emozioni, sentimenti, traumi che facciamo fatica a gestire, mentre linguisticamente la forbice indica la necessità di parlare in maniera chiara e diretta.

E così Igor ci ha immerso in una vera e propria foresta di forbici gigantesche, che ascendono verso l’alto anelando alla luce. La mostra non è del tutto inedita, un’istallazione più piccola sullo stesso tema è stata inaugurata già da qualche mese in una collettiva intitolata “Enter…” a New Carleon. Ma, presentata isolata da altri contesti, in una skybox all’interno della quale non si vedono che forbici, ci immerge in un’atmosfera ancora più straniante.

“A New Carleon sono 70 per 10 metri di grandi forbici” ci ha spiegato Igor. “Allora mi è venuto in mente di riproporre questa istallazione come l’avevo pensata. Qui siamo in un ambiente di 127 per 25 metri pieno di forbici gigantesche” e in effetti anche l’ascesa verso l’alto è molto più evidente e pregnante, così che la foresta (ben radicata sulla terra), che tende verso la luce rimanda anche all’altro significato che suggerisce Igor delle forbici come unione e cammino in simbiosi di materiale e spirituale… Insomma una mostra che vale la pena di andare a vedere, nonché un ennesima conferma per questo artista che appare fra i più interessanti del Metaverso.

Scien&Art award edizione 2010 – Phisic

Riportiamo, su informativa di Marjorie Fargis, i risultati del contest di Scien&Art:

PREMIAZIONE 13/06/2010 – 17.00 (iTALIAN TIME) – 08.00 PDT/SLT
PRESSO CSW ISLAND di MarkWD Helendale e Aliza Karu

Scien&Art è un progetto di Talete Flanagan (Second Physics) e Marjorie Fargis (SL Art) realizzato in collaborazione con Experience Italy (Mexi Lane), UWA (Jayjay Zifanwe), Open Science (Noke Yakuza), Alpine Executive Center (Sunset Quinnell), CSW ISLAND (MarkWD Helendale) e USMP (Maximo Eames). Il progetto è nato dall’idea di unire due grandi discipline: arte e scienza.

L’intenzione è quella di accompagnare gli artisti ad esprimere attraverso la loro creatività dei concetti scientifici e di aiutare gli scienziati a comunicare in modo creativo. Questa prima edizione del concorso è stata dedicata alla Fisica e si dividerà in 6 categorie: Atomo, Big Bang, Raggi Cosmici, Elettricità, Nanotecnologie e Stringhe.

La Giuria Scientifica è composta da:

Talete Flanagan (chair)
Patio Plasma
Sunset  Quinell
Girdano Burnestein
Caledonian Hero
Albert Upsilon aka Mauro Francaviglia (president of SEGRAM ) as RL member

La Giuria Scien ha selezionato  tra tutti i partecipanti al concorso  i vincitori “Scien” di ogni categoria:

Jess Oranos – ELETTRICITA’……………… vincitore del premio di 1.000 L$
Abstract Baroque – STRINGHE ………….. vincitore del premio di 1.000 L$
Merlino Mayo – RAGGI COSMICI……….. vincitore del premio di 1.000 L$
pol jarvinen – ATOMO ………………………. vincitore del premio di 1.000 L$
Dixit Writer – BIG BANG……………………. vincitore del premio di 1.000 L$
FreeWee Ling – NANOTECNOLOGIE…. vincitore del premio di 1.000 L$

La Giuria Artistica è composta da:

Marjorie Fargis – SL Art co-owner (a writer in RL)
Mexi Lane – Experience Italy (art expert in RL)
JayJay Zifanwe – UWA (UWA Manager RL)
Aneli Abeyante – Artists Gallery
Noke Yuitza – Open Science owner (Open Science curator RL)
Adam Grau – Ad Opera owner (artist in RL)

La Giuria Artistica ha selezionato  tra tutti i partecipanti al concorso  i 6 vincitori “Art” di ogni categoria:

pol jarvinen – ATOMO………………………………………..category winner
Kolor Fall – NANOTECNOLOGIE ……………………….category winner prize 1.000 L$
Merlino Mayo – RAGGI COSMICI ………………………category winner
Jess Oranos – ELETTRICITA’ …………………………….category winner
Mila Thatam Rodroguez Imago – STRINGHE ……. category winner prize 1.000 L$
MOsMax Hax – BIG BANG ………………………………. category winner prize 1.000 L$

Le Giurie Artistica e Scientifica hanno deciso il migliore degli artisti finalisti dell’altra giuria ed hanno deciso che il premio Scien&Art Ed. 1 2010  – Fisica – è assegnato a: Merlino Mayo (Italia) premiato da Mexi Lane

COSMIC RAYS
Merlino Mayo

Riesce ad adattare il suo prototipo umanoide anche in questo contesto, creandogli un involucro nel quale l'”uomo di pietra” fluttua nello spazio, colpito da raggi cosmici roventi.
La genialità sta nell’essenza, nell’essenziale e nella semplicità con cui Merlino Mayo riesce a centrare l’argomento del contest, utilizzando un elemento ricorrente nelle sue opere. Da vero artista “reale” contemporaneo.

Abstract Baroque (UK) (Mexi Lane) regala un’opera di grande tecnica e molto vicina ad una lettura essenzialmente scientifica. Esteticamente molto attraente. Bella a vedersi, BELLISSIMA anche nei dettagli.

Ad entrambi i vincitori viene assegnato un premio di 20.000 L$. Entrambi i vincitori sono automaticamente iscritti al Grand Prize of the UWA 3D Art & Design Challenge che sarà annunciato a Settembre 2010.

Il pubblico ha votato l’opera preferita tra tutti i partecipanti al concorso. Il vincitore Pubblico del contest Scien&Art Ed.1 2010 – Fisica – è: Democrito Sands. Al vincitore del Pubblico viene assegnato un premio di 6.000 L$

Democrito Sands decide di dividere il premio con il secondo qualificato. Quindi Ex equo con Lea Supermarine

I primi 5 votati dal pubblico sono:

Democrito Sands
Lea Supermarine
Maryva Mayo
Zephyru Zapedzki
Pol Jarvinen

Questa prima edizione del Premio Scien&Art è stata per noi una sfida. Una sfida al tempo, una sfida alle difficoltà, una sfida per la complessità degli argomenti trattati e per le relazioni internazionali che si sono instaurate. Ringraziamo quindi tutti coloro che ci hanno aiutati in questo lavoro e li invitiamo sul palco per salutare e dare appuntamento alla Seconda Edizione del Premio Scien&Art che è in programma per ottobre 2010.

Editoriale del 2 giugno 2010

Sono dieci gli articoli che compongono questo terzo numero di Virtual Worlds Magazine. Alcune novità importanti sono gli articoli di Aliza Karu, su Miss Italia SL, di Trilli Lacombe, sulla mostra a Sardigna, illustrata dalle foto di Flurry Fargis, e di Viola Tatham, che inaugura l’angolo della poesia.

Continua la rassegna di Adelchi Rossini, che ci dà le chiavi di lettura del Machinima, di Salhazar Stenvaag che ci illumina con le sue finestre  aperte verso l’evoluzione tecnologica, di Simba Schumann per l’arte, di Helenita Arriaga sul “lato oscuro” della rete e, al suo primo articolo, Asian Lednev che ci introduce in un mondo di idee e di immagini quali solo in un mondo virtuale è possibile costruire, ed esportare poi, nella vita reale. I miei contributi affrontano il tema della libertà di espressione in rete, che riguarda tutte le piattaforme web nel loro insieme (ma che, per diversi motivi, pervade anche gli universi virtuali), e un secondo contributo sul progetto “Scienza on the Road” uno dei grandi successi della stagione 2010 in SL.

AquilaDellaNotte Kondor

Dalla carta ai pixel: il viaggio delle emozioni

Giovedì 3 giugno alle 22.00 Helenita Arriaga presenta “Dalla carta ai pixel: il viaggio delle emozioni

Si tratta del quinto ed ultimo incontro del ciclo “Conversazioni sul futuro di Internet”, che vogliamo dedicare a com’è cambiata la comunicazione delle emozioni con l’avvento delle nuove tecnologie. Durante la serata spazieremo tra cinema, musica e letteratura, tra lettere ed e-mail, tra prose piane e distese e i ritmi sincopati dei messaggi istantanei.
Ad accompagnarci in questo viaggio, le voci di Kicca Igaly, Kaji Jewell e Imparafacile Runo.

Conduce: Helenita Arriaga

Quando: giovedì 3 giugno alle ore 22.00
Dove in SL: Isola Imparafacile, SLURL: http://slurl.com/secondlife/imparafacile/187/187/57/
Diretta streaming su WEB:

Per info: Helenita Arriaga, Imparafacile Runo

Scienza on the road verso la terza edizione.

Si è svolta questa sera a Merkabaland, la land di Aquila Faulds e LaraGrace Rau, la serata conclusiva, della seconda annata, di “Scienza on the Road”. Questa importante iniziativa, esempio di uno dei progetti meglio riusciti nella SL italiana, ha contribuito a dimostrare che è possibile avviare, in SL, dei progetti culturali di ampio respiro, attirando un traffico di Avatar paragonabile a quello dei grandi concerti o delle iniziative artistiche meglio riuscite.

La competenza, la disponibilità e la passione dei docenti, guidati da Talete Flanagan, e supportato, di volta in volta, oltre che dalla bravissima Giovanna Delphin, anche da una nutrita schiera di collaboratori, tra cui Democrito Sands e Marjorie Fargis, ha ottenuto un grande risultato, di divulgazione scientifica e di impegno culturale in SL.

Una delle caratteristiche principali di tale progetto è il fatto che è stato reso “itinerante” dai suoi animatori. In tal modo si è contribuito a sviluppare, come pochi altri finora, una collaborazione molto intensa, non tanto tra le land, ma tra un progetto di successo e diverse land. E’ la dimostrazione che intorno ad idee forti, e di alto valore culturale, è possibile aggregare un numeroso pubblico e ottenere risultati concreti.

Una conferma in più anche del fatto che la collaborazione paga, in un ambiente in cui gli sforzi degli appassionati sono spesso concentrati nelle ore serali e nei ritagli di tempo lasciati liberi dal lavoro e dalla famiglia. La collaborazione tra molti protagonisti, la creazione di “team” integrati, come quello che stiamo sviluppando gradualmente per questo magazine, è sicuramente una chiave per ottenere risultati di rilievo in SL. Quelli che sono restii ad accettare tale modello di sviluppo, o perfino di business, sono anche quelli che pensano di poter essere i “leader” del nuovo mondo, senza rendersi conto, così, di perdere uno dei fondamentali effetti dell’utilizzo dei Mondi Virtuali, la collaborazione e lo sviluppo di comunità intorno a un progetto comune.

Auguriamo a “Scienza on the Road” di continuare la sua opera di divulgazione, contribuendo all’evoluzione, in Italia, delle modalità di utilizzo di SL.

Il link del blog, gestito da Marjorie Fargis, è il seguente: http://scienzaontheroad.blogspot.com/ .

In bocca al lupo per la nuova edizione, già in programma.

Il giro del Mondo in 800 giorni: decostruire Asian

In qualche modo, giorno più giorno meno, sono 800 i giorni nei quali Asian ha compiuto il suo giro del Mondo. Ovviamente sto parlando di Second Life. Questo se si contano i giorni a partire dal suo ingresso in SL – 18 Marzo 2007 – fino alla sua “uscita” ad Ars in Ara – 6 giugno 2009 – quando delega il suo emissario di portare in giro la valigetta dello spacciatore di mondi.

All’interno di questa valigetta c’erano i Fun To Rez, collectible contenenti il minimo indispensabile per rezzare un mondo virtuale: una land che ti dà il diritto di costruire, una shape e una texture. Tutta qui la magia del fare architettura in Second Life. Quello che manca sono le idee che le aggiunge chi immagina lo spazio.

In che senso “Asian ha compiuto il suo giro”?

Diciamo che ha fatto tutte le cose che aveva in mente di fare. Un poco come Phileas Fogg: ha conosciuto gente, ha incontrato mondi, ha fatto esperienze e ha vinto una scommessa con sé stesso.

Credo che ciascuno abbia diritto di entrare, stare e re-stare in SL indipendentemente dalle mode, dagli hype ma dipendendo da un proprio progetto individuale e dalla costruzione di una propria esperienza.

Questa stessa rivista, voluta da Aquiladellanotte, ha un senso non solo in relazione ad un valore di SL per il  mondo reale ma in una relazione diretta di chi ancora ci trova qualcosa da fare e da dire.

In relazione ai progetti di chi ci scrive.
Avrei dovuto parlare della costruzione di mondi in questo spazio.
Ma trovo che per me è difficile ora parlare con entusiasmo di SL. Non prima di fare un distinguo, una precisazione.
Non mi è possibile usare lo stesso entusiasmo di scoperta che potevo avere nel 23° giorno del mio viaggio o il 363° giorno – la data della mia prima “verifica in SL “ ai Cantieri Lednev.

E’ il tempo della storicizzazione di SL, della messa in ordine di quanto è accaduto al suo interno.
Mario Gerosa in Italia è stato il primo a farlo con il volume Rinascimento Virtuale, che nel titolo ha già il concetto di storia posto in chiave.
In questi 800 giorni ho sentito che il progetto di Asian aveva compiuto tutte le possibili rotte di SL, rotte che contengono strategie di costruzione di spazi di relazione tra avatar. Dal progetto di una semplice forma al progetto di conservazione di una land.
Come nei viaggi straordinari di Verne: tutte le strade erano state battute e lo spazio diventò per lui un insieme di combinazioni di rotte da seguire dove la meta era nota.
Ogni lavoro ora sarebbe una revisione di cose fatte, un lavoro combinatorio di esperienze compiute.
Ciò che resta sono le persone e il piacere di incontrale.
Prevale il desiderio e la necessità di portare fuori l’esperienza.

L’ultimo lavoro di costruzione fatto da Asian Lednev è in qualche modo un “manifesto” che rappresenta il fare le valigie, il cercare strategie per portare fuori il lavoro dell’avatar.
Un fare tesoro di quello che si è imparato facendo.
Che senso ha tutto questo? Perché tutto questo?
La prima architettura è la relazione costruita tra noi e l’avatar. E’ la serie di ponti che ci lega e ci tiene insieme. Col tempo viene voglia di percorrerla nei due sensi.
Non basta più lasciare lì questa esperienza. Ma non è razionale. Razionalmente si può solo smontare il proprio avatar e veder cosa ci restituisce dopo tanto lavoro.
Ed è la cosa che ho fatto e che mostrerò.

AL

http://slurl.com/secondlife/Adder/80/56/65