E’ vero! Lo ha detto la televisione!

Elie Maurice, in Second Life Loup Erin, è un giovane artista francese che recentemente ha ideato e costruito una città futuristica, abitata da simpatici personaggi, la cui testa è stata sostituita da una televisione che trasmette immagini. Il visitatore si trova immerso in un’ambientazione suggestiva, giocata sui colori del  bianco, del nero e del rosso, in cui l’artista si è divertito a rappresentare momenti di vita quotidiana, estremizzando il ruolo della televisione nella nostra società. La città, oltre a interessanti istallazioni, per una delle quali Elie si è aggiudicato il “S&S Gallery FOA Prize” dell’UWA 3D Open Art Challange nel gennaio2011, ospita al proprio interno varie strutture. L’opera , oltre a provocare un grande impatto visivo, è molto interessante per la tematica affrontata e per le modalità con cui è stata realizzata dall’artista. Ho incontrato Elie durante una delle mie visite nella città e ne ho approfittato per fargli qualche domanda.

http://slurl.com/secondlife/Apopka/130/208/23

Come’è nata l’idea di fare una città popolata da questi strani “Uomini-TV”.?

Dopo il mio debutto in SL, ho sempre desiderato avere una sim per costruirci una città. L’idea di una  città popolata da uomini-TV è venuta in seguito ad un’istallazione che ho realizzato “Television Rules The Nation”. Mi sono ispirato molto all’album “Human After All” di Daft Punk. Ho voluto trasferire non solo la musica ma anche la storia in immagini. La televisione è potente e molto influente nel nostro mondo. Quando faccio delle istallazioni, io non voglio mostrare una società ideale. Mostro il problema della società attuale mettendone in evidenza il lato più estremo. In questa città, la televisione è talmente presente che gli abitanti sono divenuti televisione.

RWB  (Red, White, Black) si chiama questa città, perché proprio questi tre colori?

Questi sono i colori che utilizzo in tutte le mie creazioni, amo molto il nero e il bianco, nella fotografia, nella  scultura , nella pittura ecc.. Ma non volevo usare solamente il bianco e il nero, volevo integrare con un altro colore, un colore primario. E io amo molto il rosso. Trasmette molti sentimenti: l’amore, la passione, il calore, la sessualità. rappresenta la collera, il pericolo o elementi come il fuoco e il sangue. Il rosso può trasmettere tanti di quei sentimenti che può essere usato ovunque senza nessun altro colore.  Visitando i vari ambienti ci si trova di fronte ad opere realizzate con tecniche diverse, che però si integrano in maniera equilibrata.

Avevi già un’idea ben precisa per raggiungere questo effetto o è venuto fuori in maniera spontanea e naturale?

Per tutti i miei lavori, ho sempre le idee chiare sul risultato finale che voglio ottenere. Spesso, però, altre idee arrivano durante la creazione, dunque io modifico, adatto, per cercare di trovare un equilibrio con l’idea iniziale. Non è sempre facile. Quando vedo che non è possibile conservo la mia idea per un altro momento. cerco sempre di fare tutto quello che mi passa per la testa.

 

Passeggiando nei vari ambienti, si avverte un sottile umorismo, che quasi cancella l’inquietudine che si prova nel sentirsi osservati dai monitor istallati un po’ dovunque, e si ha un moto di simpatia verso tutti quegli ometti televisivi, che si incontrano durante il percorso. Può essere considerato  questo, un modo per esorcizzare la paura di essere condizionati da parte di chi controlla il mezzo televisivo?

Non voglio esorcizzare la paura di un condizionamento della televisione, per i miei uomini- TV ho voluto che essi fossero i più umani possibili in modo che lo spettatore si identifichi con essi e che pensi “potrei essere io”. Vorrei che lo spettatore riflettesse sul messaggio perché due sono i motivi che fanno conservare facilmente un’informazione o un messaggio : l’aver paura o il ridere. Ci si ricorda spesso di quello che ci fa paura o di quello che ci fa ridere. La televisione esiste per fare paura, qualcuno che ha paura è più facile da manipolare. quando si accende la televisione, si guardano le informazioni, si vede la violenza, le guerre ecc. E dopo ci si incita al consumismo. ” Voi avrete una buona salute se voi mangerete questo prodotto, ” voi sarete più belle se utilizzerete questa crema” ecc. I miei uomini – TV sono così, essi diffondono le informazioni e vivono con esse. Sono buffi da guardare perché sono strani, ma siamo noi differenti? Elie Maurice è Loup Erin in SL.

Quanto è stata importante SL nella tua evoluzione artistica?

Second life è uno strumento veramente magnifico, un mezzo di espressione artistico incredibile ed  è stata molto importante nella mia evoluzione lavorativa. Su Second Life si possono realizzare delle cose che sarebbe impossibile realizzare in Real Life o che costerebbero molto. Si può mostrare e condividere il proprio lavoro con molte persone attraverso il mondo e in 3D. E’ più piacevole rispetto ad un semplice sito web. Grazie a Second Life persone che vivono all’altro capo del mondo hanno visto le mie istallazioni. Se avessi fatto la stessa istallazione in Real Life, sarebbe differente ma certamente la potrebbe vedere un numero ristretto di persone. Second Life è magica.

Ci vuoi parlare delle tue ultime opere e dei tuoi progetti?

Attualmente io lavoro molto in Real life su  Barbie che modifico, che trasformo, realizzando delle “RWB dolls”. Sto lavorando anche su SL ad un’istallazione per l’8 marzo, la Giornata internazionale della donna. dopo aver parlato della televisione io parlerò delle donne. Parlo unicamente di quello che mi fa paura!

 

by Giovanna Cerise

Il business in Second Life (land management).

L’economia reale o virtuale che sia, non riesce ad ingranare, ma probabilmente siamo al punto di risalita della famosa curva del ciclo di Hype, quella che rappresenta il cammino evolutivo di una nuova innovazione tecnologica. Nella famosa curva, utilizzata anche dalla Gartner Group nelle sue analisi sui Mondi Virtuali, il momento del boom, per una nuova tecnologia, è seguito da un rapido declino dell’attenzione, fino a toccare il punto più basso, per poi risalire gradualmente per prendere il posto che compete, alla innovazione in questione, nelle applicazioni quotidiane utilizzate dalla gran massa degli utenti.

Perché credo che siamo al punto di risalita? Primo, perché la crisi internazionale ha da qualche mese invertito, seppur molto gradualmente, la rotta, e si ricominciano quindi a vedere segnali positivi per i nuovi investimenti; secondo, perché, cessata la novità, l’analisi sui Mondi Virtuali comincia ad essere più obiettiva, ad attirare energie nuove ed interessi reali; terzo, perchè nel periodo della crisi, gli abitanti dei mondi virtuali hanno continuato a sviluppare le loro esperienze, sono cresciuti, ed hanno imparato a sfruttare le possibilità offerte dai Mondi Virtuali. Siamo ancora in periodo di vacche magre, ma la caduta si è arrestata. Se guardiamo ai risultati economici del terzo quarter del 2010, gli ultimi ad essere pubblicati, vediamo che, anche se ancora non si vede una ripresa  dell’incremento di utenti e del numero di ore trascorse in world, l’ammontare del volume della massa circolante (in L$) è in leggera ripresa.

E’ il momento quindi di rivedere, all’uscita dal tunnel della crisi, il panorama delle iniziative economiche che vengono sviluppate in Second Life per discuterne l’adeguatezza e prepararsi all’introduzione di modelli di business più evoluti.

L’economia del mondo virtuale ha vissuto, in questi tempi di crisi, all’ombra dei miti dei tempi d’oro: l’ascesa di imprenditori pronti a sfruttare il periodo di boom, la creazione da zero di nuove attività commerciali, artistiche e professionali. Si narrano con nostalgia le avventure della mitica Anshe Chung, arricchitasi di dollari veri in pochissimo tempo (la prima milionaria di Second Life), grazie alla compravendita di terre virtuali, Si ricordano le geniali invenzioni di oggetti come Excite, con la conseguente fortuna economica per l’inventore, ecc.

Guardando all’intero arco delle possibilità di business, possiamo suddividere le iniziative economiche in diverse tipologie:

–  compravendita e gestione di land

–   attività di progettazione e realizzazione di oggetti architettonici

– commercializzazione di opere artistiche o manufatti commerciali

– attività professionali di vario genere: dal building, ai servizi alle land, alle prestazioni di ogni tipo

– progettazione ed erogazione di sessioni di education: dal building all’insegnamento delle lingue, dai corsi per modelle all’utilizzo di prodotti software.

Vogliamo cominciare ad esaminare le diverse tipologie per cercare di individuare i “modelli” economici oggi ritenuti sostenibili in Second Life. Cominciamo quindi dalla logistica, le attività commerciali legate alla compravendita e alla gestione delle land.

Gestire delle sim è attualmente un’attività che richiede grande impegno, capacità di relazioni, e un guadagno veramente basso, almeno fino ai livelli di espansione limitati da attività di singoli o piccoli gruppi di soci. Partiamo dal caso elementare: acquistare una sim, costruirci negozi e abitazioni da fittare e un minimo di spazi comuni (piazza, ballroom, coffee shop o village). Evidentemente con una sim sola, se si vuole ottenere l’equilibrio costi/ricavi (break-even), occorre ridurre molto gli spazi comuni, e quindi i servizi, e alzare parecchio i prezzi degli affitti. Pochissime land possono permetterselo. Ne risulta che il modello elementare, con una sola sim, non può reggere, nemmeno per raggiungere il break-even. Occorre quindi, per raggiungere almeno questo minimo obiettivo, aumentare il numero delle sim su cui si svolgono le attività di gestione, ottimizzando quindi gli spazi comuni, rendendoli vivibili, e aumentando il numero di abitazioni e negozi da affittare. Ovviamente si possono disporre anche abitazioni a diversi livelli nel cielo, come skybox, facendo sempre attenzione al numero di prims. Ne risulta che occorrono da 4 ad 8 sims per raggiungere il break-even, con un certo equilibrio di costi e ricavi, senza ovviamente andare fuori mercato coi prezzi degli affitti, e avendo un livello accettabile di servizi comuni, sufficienti a creare una comunità stabile e fidelizzata.

Riteniamo che questo sia il nucleo minimo per rendere sostenibile tale tipo di attività imprenditoriale. Tuttavia, non si può certo parlare di guadagni elevati e spesso, il lavoro che ci si impiega nella gestione, non è coperto dai limitatissimi utili raggiunti. Chi volesse acquistare il proprio pezzo di terra, di qualunque dimensione sia, da 1/128 di Region (512 mq) a una full Region (65.536 mq), faccia riferimento al sito ufficiale di SL

La considerazione che ci viene di fare è che questo tipo di attività comincia ad essere redditizia solo sui grossi numeri. Ma qui non sono più i singoli, che possono gestire tale genere di attività, ma gruppi di soci o Aziende. Su questo modello è andata anche sviluppandosi l’offerta Enterprise della Linden Lab, che prevede la possibilità di acquisto di grosse quantità di sim e, per chi le rivende, di rilasciare gli stessi livelli di ownership dei primer customer che hanno acquistato dalla Linden Lab. Negli ultimi tempi una certa inflazione nella disponibilità di land è stata provocata da una attività del tutto peculiare: il recupero di land abbandonate dai delusi di SL che, con un minimo di recupero e ristrutturazione, possono essere rivendute con un margine minimo.

L’attività imprenditoriale in questo settore dell’economia di SL assume diverse varianti, dalla semplice compravendita, che di questi tempi, e visti i margini ridotti, ha poco ritorno, alla rivendita di land attrezzate, con building e abitazioni di una certa tipologia già incluse: castelli, centri congressi, negozi, ecc.

Io credo che tutta l’economia di SL sarebbe positivamente influenzata da una politica di marketing più oculata da parte della Linden Lab. Purtroppo sembra che i manager dell’azienda proprietaria di SL non abbiano la minima idea di cosa voglia dire Marketing e servizi commerciali agli utenti (sarebbero Clienti, se solo capissero le potenzialità di business). Addirittura stanno sfavorendo l’acquisto di nuove sim, anche con l’abolizione delle rates ridotte per le attività di tipo educational, a partire da questa estate. Solo i vecchi proprietari possono mantenere le fee per un massimo di due anni, ma pagando anticipatamente. Un sistema miope per far cassa, a danno dell’immagine e di nuove iniziative, allontanando da SL utenti importantissimi come Enti, Università, formatori.

Invece, il primo passo per far ripartire l’economia, come in RL, sarebbe quello di incrementare la politica del “mattone”, vendere cioè terra e favorire la costruzione di nuove land, con conseguente rilancio di nuove attività di intrattenimento e del commercio.

Ma se la Linden Lab si occupasse di Marketing, non sarebbe più la Linden Lab. Anche le attese per le iniziative del nuovo CEO, purtroppo si stanno rivelando vane, vista l’inconsistenza delle prime uscite pubbliche di Rod Humble.

Direi quindi, in conclusione, che tale tipo di attività imprenditoriale è di tipo “labor & capital intensive” e consente margini molto risicati. Quelli che svolgono questa attività, di questi tempi, lo fanno più per passione che per guadagno, a parte ovviamente le grandi realtà imprenditoriali che lavorano sui grossi numeri, ma anch’esse a tempo perso. La gestione di un gruppo di sim non può quindi che essere un passo intermedio verso la creazione di un modello di business più articolato. Ma di questo, parleremo in un’altra occasione.

Ore 11.07: Inizio a scaricare opensim, ore 11.45: Ho uno spazio virtuale educativo multiutente funzionante!

Data stellare 86415.25, SimOnAStick EDUKIT 😉

Installare opensim non deve essere una cosa complessa come mandare un razzo sulla luna

Stamane ho provato ad approfondire un discorso che mi stava molto a cuore dopo avere pubblicato un mese fa l’installazione di opensim in 2 minuti con l’articolo [http://virtualworldsmagazine.wordpress.com/2011/01/08/costruirsi-4-sim-opensim-in-due-minuti-sul-proprio-pc-gratis/]. L’obiettivo è di dimostrare che senza dover progettare e lanciare un razzo sulla luna una persona priva di particolari competenze informatiche può realizzare un ambiente virtuale cooperativo multiutente in un tempo decisamente inferiore al tempo con cui si potrebbe richiedere informazioni di questo tipo a strutture preposte (come la Linden, IBM o altri), e sicuramente avendo speso meno e cioè 0 € !!!!

Al termine di questa installazione vi troverete con una sim già pronta per consentire alle persone della vostra scuola, della vostra classe o del vostro ufficio di registrarsi un avatar e di entrare in modo da poter fare degli incontri virtuali. Va da se che la semplicità dell’installazione è tale che presenta anche qualche limitazione d’uso che va sottolineata:

  • L’ambiente non regge una quantità altissima di avatar, ma se pensate di usarlo con meno di  10 utenti (e probabilmente anche fino a 20),  dovrebbe funzionare. Dipende molto dalla memoria disponibile al vostro server, dalla velocità della CPU e dalla velocità di rete. Un esperimento simile fatto due anni fa presso una scuola con computer vecchi e lenti non riusciva a far entrare più di 3-4 utenti.
  • L’apparenza degli avatar è quella di Ruth e quindi ci andrà un po’ perchè la gente si possa migliorare il look
  • Non sono disponibili funzionalità avanzate come gestione dei gruppi e IM offline per quello attendete un mio successivo articolo
  • La voce non funziona (ma già fare le cose in chat è notevole)
  • E’ sempre OpenSim quindi non aspettatevi che funzioni uguale a SL e inoltre aspettatevi di doverla rilanciare di tanto in tanto 🙂
  • Non è una grid intera quindi non aspettatevi di costruire qui sopra 40 sim collegate. Per quello occorrerà costruire una grid vera e propria (vedi mio successivo articolo)
  • La sim è in realtà già predisposta per collegarsi ad altre grid e per usare HyperGrid, ma il knowhow per farlo non è coperto da questo articolo e necessita uno sforzo aggiuntivo.
  • La sim che state installando viene detta in gergo “standalone” da non confondersi con le installazioni che copriremo più avanti di sim collegate a network come craft o osgrid.

Questo rappresenta per me il coronamento di un grande sogno che avevo da anni:  fornire un cosiddetto “kit” (cognitivo) agli insegnanti o a coloro che vogliano realizzarsi presso la propria scuola, ufficio, ente, un sistema cooperativo 3D senza dipendere da fornitori di servizio esterni e senza dipendere da “esperti” informatici. Un altro notevole vantaggio di una soluzione del genere è che essendo costruita per funzionare su una rete locale è segregata da Internet e quindi utilizzabile in sicurezza in realtà educative con minorenni dove occorre fare molta attenzione onde evitare responsabilità giuridiche. Ricordate che queste istruzioni funzionano su una piccola rete locale con computer Windows (XP SP3, Vista o Windows 7). Si può fare anche utilizzando Linux o mac, ma adeguando opportunamente le istruzioni.

Io chiamo questo sistema “Edukit” virtuale: scaricando infatti soltanto DUE file da Internet (la simOnAStick e l’oar di VCE) e con pochi interventi manuali mirati, si riesce a far decollare l’Astronave !!!!!

Ecco in sintesi il diario dell’esperienza:

  1. ore 11.07 inizio a scaricare il famoso simonastick (135M)

    descritto nell’articolo precedente da qui: http://simonastick.com/download/simonastick_1sim.zip (potete anche scaricare la versione a 4 sim),
  2. ore 11.10 Unzippo il file in una cartella nota mysim
  3. ore 11.13 Lo provo, lanciando prima mysimmowes.exe,
    poi dalla sotto cartella mysimdiva-r13981bin lancio OpenSim.exe
    e infine lancio dalla sottocartella mysimImprudence collegandomi alla loginuri   con l’utente usb me e password 123 (operazioni già descritte nel mio primo articolo).Vado sulla console (quella del secondo comando) e scrivo shutdown per chiudere il mondo virtuale.
  4. ore 11.20 Per abilitare l’accesso dall’esterno modifico i seguenti due file mysimdiva-r13981binRegionsRegionConfig.ini

    mysimdiva-r13981binconfig-includeMyWorld.ini in ambedue i file sostituite usando un editor la stringa 127.0.0.1 con l’IP interno della macchina su cui sto installando (attenzione a non toccare nessun altro carattere!). Per avere l’indirizzo IP il modo più semplice è quello di scrivere da una finestra DOS il comando ipconfig. Ad esempio da me che sono su una rete locale di VMWARE il mio indirizzo risulta 192.168.201.130

  5. ore 11.27. Rilancio OpenSim.exe. A questo punto la sim dovrebbe essere accessibile dalla LAN a cui è collegato il vostro PC. (NB: è possibile che dobbiate configurare il firewall per far passare le chiamate sulla porta 9000 oppure spegnere il firewall eventualmente attivo).
  6. ore 11.28. Vado su un’altra macchina della lan dove sia installato un client secondlife esempio Imprudence (oppure portatevi dietro la penna usb di sopra con il client Imprudence) e provate collegarvi con l’utente usb me alla loginuri del vostro IP ad esempio . Se tutto va bene dovreste entrare 🙂 Altrimenti o avete dei problemi di firewall, oppure avete il codice IP sbagliato oppure avete modificato male i due file di configurazione di cui al punto 5.
  7. ore 11.30. Lancio il gestore degli utenti con e configuro un nuovo utente esempio “pinco pallino” (è abbastanza intuitivo dalla videata) e provo ad entrare da una terza macchina.
  8. ore 11.36. Visto che il mondo è un po’ noioso mi scarico un oar già pronto per finalità di meeting ed educational. Io mi sono scaricato questo oar: http://openvce.net/resources/downloads/opensim-openvce.oar
    ottenuto da questo elenco di sim prefabbricate che può tornarvi utile: http://opensimworlds.com/index.php?part=worlds mettetelo nel server iniziale sotto mysim/diva-r13981bin e dalla console date questo comando: load oar opensim-openvce.oar
  9. A questo punto dovrebbe avervi caricato la sim intera!!!!!!
  10. Altri posti da cui scaricare oar prefabbricati:
    http://www.hypergridbusiness.com/2009/11/four-sources-for-pre-made-virtual-worlds/
    http://myopensim.com/index.php?page=Assets&action=Category&categoryid=8&catname=OAR%20Files

    http://opensimworlds.com/index.php?part=worlds

Disclaimer:

Non è detto che anche seguendo questa guida ce la facciate a mettere in piedi una OpenSim in lan in esattamente mezz’ora, magari potete impiegare qualche ora, oppure qualche problema legato al tipo di computer, di scheda grafica di firewall ecc potrebbe rendere il tutto inutilizzabile nella vostra specifica situazione. Prima di cantare vittoria fate una verifica (vedete che basta poco). Io sono ottimista che con computer moderni, schede grafiche recenti il tutto potrebbe funzionare. Ricordate inoltre che i portatili hanno caratteristiche non eccezionali.

Per saperne di più contattatemi via email salahzar [chiocciola] gmail [punto] com, o contattate la community italiana di craft (http://www.craft-world.org/) che è molto vivace e può volentieri aiutare gli educatori e le community noprofit che intendono utilizzare questi strumenti.

 

Salahzar Stenvaag

Delicatessen

Delicatessen è senza dubbio una delle Sim più belle in Second Life. Non è una sim tematica ma è una vera e propria istallazione d’arte. E’ un luogo magico e incredibilmente coinvolgente.

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Pensata e creata da CapCat Ragu e Meilo Minotaur, Delicatessen muta come muta un organismo vivo dando l’impressione al visitatore di entrare nell’anima e nel corpo di uno strano essere decadente e surreale.


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Da builder e designer in Second Life devo dire di essere stata travolta dalla struggente bellezza di questo luogo e posso solo esprimere grande ammirazione e rispetto per il lavoro di questi due incredibili creativi.

 

Per questi motivi ho scelto di raccontarvi Delicatessen attraverso il video e le immagini di Nur Moo, artista dalla sensibilità unica che ringrazio infinitamente per avermi concesso le sue fantastiche opere per il mio primo articolo su Virtual Worlds Magazine.

Se siete amanti delle sensazioni immersive e di un modo di fare arte magistralmente epidermico allora non potete assolutamente perdere questa location….

Per Delicatessen —>  http://maps.secondlife.com/secondlife/Porto/37/183/21



spero di avervi regalato un pò della Second Life che amo. Arrivederci al prossimo viaggio

article by Mila Tatham

photoes and video by Nur Moo

Presentazione del nuovo CEO della Linden Lab

Il nuovo CEO della Linden Lab Rodvik Linden (aka Rod Humble) incontra i rappresentanti della stampa internazionale di Second Life, venerdì  4 febbraio mattina (alle 11.00 SLT), per un breefing di presentazione. Diamo il link alla trascrizione dell’intero meeting, fatta da uno dei partecipanti (http://slofdreams.blogspot.com/2011/02/rodvik-linden-meet-and-greet.html).

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Gli strani amori di Second Life.

Aver deciso di parlare d’amore, di sesso e relativi affluenti, nel mondo del metaverso non è di sicuro cosa facile. E’ un argomento che scotta, soprattutto di questi tempi. Eppure rimane il motore di ricerca più cliccato e ambito dalla notte dei tempi. Nel reale come nel virtuale. Chi scrive, cioè la sottoscritta, premette sin dalle prime battute, che non è sua intenzione dare o emettere giudizi in merito. Mi limiterò a raccontare solo ciò che nei miei innumerevoli ‘viaggi’ e conoscenze ho fin qui osservato. E aggiungo inoltre che tutto ciò che avviene tra adulti consenzienti è regolato solo da una visione personale e soggettiva. De gustibus non disputandum est…

L’amore cerebrale è vissuto in SL con molta enfasi… Cerebrale perché l’odore, il tatto, componenti essenziali in un rapporto a due, sul metaverso latitano, per problemi oggettivi e fin qui impossibili da risolvere. La comunicazione scorre sui binari delle parole… ci si ama sul filo di pensieri.  Si crede veramente di amare qualcuno, anche se tante volte sono più proiezioni di desideri latenti, piuttosto che reali.

Nonostante abbia conosciuto amori quasi storici, è risaputo che tale sentimento non è destinato a durare nel tempo e credo che il ‘problema’ sia poi da ricercarsi nella mancanza di evoluzione del rapporto. Tra l’altro le tentazioni sono tantissime e la perdita di determinati tabù in SL è resa ancor più facile. L’anonimato permette di far cadere anche l’ultima delle maschere. Tant’è che ho scoperto una grossa componente bisessuale in molti avatar. Nel virtuale non trovi il marito in ciabatte davanti alla tv e nemmeno la moglie nel letto con i calzettoni e i bigodini in testa. Tutti, compreso la sottoscritta, curiamo secondo il proprio gusto il nostro pupazzetto, che col tempo finisce anche per somigliarci. Perché, al di là di tutto, non bisogna mai dimenticare che dietro allo schermo ci sono persone reali, che volenti o nolenti, trasmettono al proprio pupazzo parte di se. E siccome la bellezza abbonda, alla fine il gioco viene regolato dalla capacità di ognuno di incuriosire e intrigare. Il sesso viene vissuto, sia all’interno di coppie ‘di fatto’ o attraverso rapporti estemporanei, senza alcun coinvolgimento sentimentale o emozionale.

Alcune coppie si sposano, con tanto di ‘prete’ pagato per l’occasione,  ricevimento e viaggio di nozze… e alcune avaterine decidono persino di portare avanti gestazioni… Poi ovviamente si divorzia anche, con tanto di pagamento per rescidere il ‘contratto’. Ovviamente, per gli amanti del sesso, SL è il parco giochi perfetto… Palline di ogni forma e colore, con un semplice click regalano perfomance ai limiti dell’impossibile. Talami di ogni foggia, tappeti orientali con opzioni fantascientifiche, compreso il genio della lampada a rinforzo. Sedie, dondoli…di tutto e di più, peccato che  nessuno ti avvisi sul fatto che certe posizioni siano vivamente sconsigliate nel reale, a rischio di dover sputtanarsi a vita  all’arrivo del 118. Ma, scherzi a parte, la vita sessuale su SL è molto attiva, come qualsiasi altra cosa del resto… Ci sono bordelli artisticamente perfetti, molto belli, hotel per amanti in fuga o residenze personali arredate con ogni genere di confort. C’è persino una land per sesso libero, tra niubbi o skybox in cielo, lontani da occhi indiscreti. Ho visitato di recente una land di nome “Stepford”, dove si pratica il  Dolcett… si pratica cannibalismo a sfondo sessuale. Non mi dilungherò molto, se siete abbastanza curiosi visitatela… E, come dicono due persone a me care per opposti motivi, certe cose forse è meglio che trovino sfogo nella finzione piuttosto che nella realtà.

Credo sia alla fine più un bisogno di estremizzare, che reale interesse per la ‘materia’. E per fortuna il metaverso è molto, molto altro… Del resto è un mondo non molto dissimile da quello reale. Ogni giorno il sole nasce e ‘muore’, mentre nel mezzo non sempre la vita ci regala cose belle. Così è per SL, ci sono cose condivisibili, altre meno, e poche per nulla..

Ma è delegato sempre e solo a noi l’ultima parola. Su SL l’omosessualità, per esempio, è vissuta secondo me in maniera ottimale. Non ho riscontrato al momento nessun comportamento omofobo, e come accennavo all’inizio, molti liberano anche un’ omosessualità latente che spesso si cela persino a se stessi. Diversi i posti di ritrovo, tra l’altro curati nei minimi particolari. Alcuni locali non permettono l’ingresso agli eterosessuali, altri non si pongono il problema. Visito spesso Il “Solo Donna”, che in realtà poi accoglie tutti, purché si entri animati da un sano spirito goliardico. Non sono permesse volgarità gratuite o atteggiamenti troppo disinibiti. E’ uno splendido scenario, creato dalla bravissima builder Sniper Siemens, e gestito dalla frizzante Elettra Beardmore. Vi consiglio di visitarlo.

Un altro degli affluenti, di questo che in realtà è un lungo lunghissimo discorso (a puntate nel tempo), è il concetto di fedeltà su SL,  e diciamocela tutta… le più agguerrite spesso sono le avatarine. Del resto a tradire si è sempre in due. Su SL è tutto giocato sul tempo che è eternamente breve, insomma ‘L’amore è eterno finché dura’, come nella realtà, ci si nasconde da un compagno/a che stai tradendo o pensi di voler tradire. E siccome almeno tra italiani ci si finisce per conoscere tutti, due sono le soluzioni: confessare tutto, o farsi un “Alter”  come in realtà poi spesso avviene più frequentemente. Ci si cala così tanto nella parte, che le dinamiche di tradimento finiscono per essere le stesse della vita reale. Cioè mentire, ma persino evitare di far soffrire, perché certe cose accadono nostro malgrado, e basta.

Per molti uomini e donne , avere una seconda vita in SL, allontana la voglia di trasgressione e preserva la vita reale dai venti di guerra. Un autoconvincimento per sentirsi, credo, meno in colpa, o per un reale bisogno di sdoppiarsi per motivi contingenti personali e di tutto rispetto.

SL è spesso un’oasi, dove compensare anche mancanze… SL è anche un luogo dove, per qualcuno, l’ego diventa ancor più smisurato. Di certo cadono i freni inibitori, in tutti i loro aspetti, e si finisce per essere ancora più umani.

(To be continued)

(by Serena Domenici)

Solidarieta’ con l’Egitto in SL

 

Il 1 febbraio scorso, in un Egitto virtuale, si è svolta una manifestazione in appoggio al popolo egiziano, che si sta ribellando contro il regime di Hosni Mubarak.

Europei, americani, russi, giapponesi, tunisini…gran parte del mondo era rappresentata qui, in questa piazza della land Egypt, che rappresenta Behold Tahrir Square. C’erano anche egiziani emigrati  che, non potendo partecipare alla rivolta,  seguivano con ansia le ultime notizie della rivolta in atto,  riportate nella chat e commentate dai presenti. Tra bandiere e cartelli  “DOWN WITH MUBARAK, UP WITH THE PEOPLE, le presenze aumentavano e la chat era un veloce susseguirsi di frasi spontanee in lingue diverse:

[05:35] XXXXXXXX: NEWS JUST IN

[05:35] XXXXXXXX: A TOTAL OF FOUR MILLION ARE PROTESTING ALL OVER EGYPT

[05:47] XXXXXXXXX: *~*~TUNISIE !!! TUNISIEE*~*~

[05:47] XXXXXXXXX: i hope egypt ill ge freedm thouh…

[05:48] XXXXXXXXX: and hope any contrieswill d the same soon

[05:48] XXXXXXXXX: ஐஐ ﻪﺗﺎﻛﺮﺑﻭ ﻪﻠﻟﺍ ﺔﻤﺣﺭﻭ ﻢﻜﻴﻠﻋ ﻡﻼـﺴـﻟﺍ ஐஐ

[05:48] XXXXXXXXX: Есть ли русские?

[05:48] XXXXXXXXX: DOWN DOWN MUBARAK

Per sottolineare l’importanza di questo evento, è’ stato creato anche il gruppo “In solidarity with Egypt” ed il fondatore ha affermato che  “Una rivoluzione in Egitto è incredibilmente stimolante, proprio perché è probabilmente l’unico paese in cui una rivoluzione guidata dalla classe operaia organizzata è una possibilità reale”.

Davvero una forte emozione questa dimostrazione di solidarietà che  oggi Second Life mi ha regalato. Alla faccia di chi ancora afferma che è soltanto un gioco…

Riportiamo qui una poesia che ci ha molto colpito:

 

DOVE TERMINA L’ARCOBALENO (Richard Rive)

Dove termina l’arcobaleno

Deve esserci un luogo, fratello,

Dove si potrà cantare ogni genere di canzoni,

E noi canteremo insieme, fratello,

Tu ed io, anche se tu sei bianco e io non lo sono,

Sarà una canzone triste, fratello,

Perchè non sappiamo come fa,

Ed è difficile da imparare,

Ma possiamo riuscirci, fratello, tu ed io.

Non esiste una canzone nera.

Non esiste una canzone bianca.

Esiste solo musica, fratello,

Ed è musica quella che canteremo

Dove termina l’arcobaleno.

 

(by Viola Tatham)

Eppur si muove…. Segnali di Ripresa per SecondLife che nonostante le cassandre non sembra voler morire.

I segni della crisi….

Dopo un periodo di oggettiva crisi nei rapporti fra SecondLife e i suoi residenti (il 2010 sarà probabilmente ricordato come l’annus horribilis [http://en.wikipedia.org/wiki/Annus_horribilis] di secondlife), sia per le condizioni economiche dell’azienda che ha fatto una serie obiettiva di passi falsi che hanno prodotto una oggettiva contrazione nella quantità di utenti collegati e soprattutto del loro livello di soddisfazione. Ricordiamo che seguendo queste statistiche ufficiali http://blogs.secondlife.com/community/features/blog/2011/01/26/the-second-life-economy-in-q4-2010 il massimo che si può dire è che si è interrotta l’emorragia in uscita da SecondLife, ma il pericolo non è ancora finito (in particolare è preoccupante che si stiano riducendo il numero di ore utente e il picco di utenti contemporanei che aveva raggiunto nei periodi d’oro anche 90000 adesso a stento arriva a 40000). A parte considerazioni “politiche” una delle principali motivazioni a mio avviso per una perdita di interesse  è stata prettamente tecnologica: l’avvento del viewer 2.0 ha di fatto incrinato la fiducia dei vecchi di SecondLife, mentre non ha saputo dare ai nuovi quell’entusiasmo di stimolazione alla creazione di contenuti originali ed autonomi che era stata la verà novità dei mondi virtuali degli anni d’oro.

I segni della ripresa già toccabili con mano….

segnali di ripresa 🙂

Eppure, se SecondLife stesse “morendo”, come sta succedendo ad esempio ai cugini mondi virtuali tipo Lively, Blue Mars, le innovazioni tecnologiche sarebbero interrotte, mentre invece stiamo assistendo ad alcuni interessanti  “movimenti” non tutti azzeccattissimi (tipo il display name) ma che illustrano ancora un serio investimento sulla piattaforma. Ecco alcuni spunti:

  • Il nuovo viewer 2.5 uscito da pochi giorni, http://blogs.secondlife.com/community/technology/blog/2011/01/19/viewer-25-beta-now-available, anche se non è ancora ai livelli di usabilità del vecchio o dei concorrenti tipo Phoenix, risulta in qualche modo molto più gradevole ed ergonomico, ma rimangono ancora dei punti oscuri sullo scripting, sulla lentezza di caricamento dei profili, e sulle segnalazioni degli IM e delle notice. C’è ancora parecchia strada da fare, ma almeno il punteggio assegnabile per la prima volta dopo mesi è leggermente sopra la sufficienza 😉  Voto: 6+
  • Aumento dei gruppi da 25 a 42: http://blogs.secondlife.com/community/technology/blog/2011/01/13/technology-improvements-for-q1-including-raising-group-limit-to-42 Questa era una cosa fondamentale che se aggiunta alla rimozione dei bachi sull’invio degli IM ai gruppi risolverebbe un sacco di problemi. Voto: 7
  • Da pochi giorni sembra attivo il nuovo sistema denominato “encroachment” (sconfinamento) che consente di fare return di oggetti di altre parcelle che sconfinano nella nostra. Come ben sa chi ha un terreno piccolo con vicini “che si allargano troppo” gli oggetti che sconfinano sono sempre stato un problema che ha limitato la qualità dell’esperienza in SL. (Voto: NC non so se fosse veramente necessario)
  • Incremento delle performance  nel passaggio fra sim, nel caricamento delle immagini, nel teletrasporto. (Voto: NC Non ho verificato miglioramenti, anzi sperimento ancora alcune difficoltà nel TP)
  • Nuovi profili sul web che anche se paiono ancora molto lenti nel caricamento, paiono introdurre nuove potenzialità anche sullo scripting (capire se un avatar è iscritto ad un gruppo).  Voto: 6– Sono lentissimi)

    I nuovi profili via web

  • Punti addizionali di attachment. Lo sapete che da qualche mese un avatar può avere N oggetti attaccati sullo stesso punto? Voto 7 (Interessante ma non ne avevo sentito veramente la mancanza)

Il futuro….

Qui è uno dei punti dolenti. Siamo in attesa di grosse cose che però non sono ancora state implementate. Nè la comunicazione da parte della Linden Lab è tale da darci garanzie che vengano veramente fatte nei tempi promessi (abbiamo una lunga storia di promesse non mantenute o realizzate troppo tardi)….

  1. (Qui per fortuna la Linden non c’entra e magari saremo fortunati e vedremo che si realizzerà veramente!) E’ da ormai un anno che aspetto che Phoenix Viewer esca con una versione (che si chiamerà FireStorm http://www.phoenixviewer.com/ e dovrebbe uscire almeno in versione preview nei primi giorni di Febbraio) spero che in questo modo molti riusciranno a far pace ed a utilizzare le nuove caratteristiche peraltro impressionanti dello shared media che consentono di usare SecondLife in modo veramente professionale.
  2. Entro fine marzo ci hanno giurato che i problemi di lentezza e anomalie nella gestione dei gruppi (io quando mando un IM inworld ai gruppi divento sempre matto) verranno risolti. Si pensa che stiano per utilizzare una tecnologia OpenSource (che in passato non volevano utilizzare) staremo a vedere 🙂
  3. Siamo sempre in attesa dell’introduzione delle meshes. Ci si aspettava di vederle all’inizio di quest’anno. Ora il prossimo momento utile potrebbe essere a fine Marzo. Staremo a vedere.
  4. SecondLife via web? pare che sia la strada maestra, anche se personalmente non ne vado matto. Idem per l’accesso via smartphone o tablet.

Rimaniamo in attesa di vedere se questi indizi positivi fioriranno. Dobbiamo ancora vedere la politica che instaurerà il nuovo CEO. Come ben sappiamo il futuro di una ditta dipende anche dalle vedute e dalle idee di chi la dirige.

Auguri a SL per una nuova età d’oro  🙂

Un poker di donne

Quattro mercoledì, in compagnia di quattro figure femminili indimenticabili, sono quelli che l’isola Imparafacile ha deciso di offrire ai suoi ospiti. Si tratta del racconto di quattro vite straordinarie, quelle di Maria Callas, Marilyn Monroe, Evita Peron e Edith Piaf: di loro si ricorderanno gli aspetti più famosi ma si riveleranno anche i lati più nascosti, attraverso immagini e filmati alla scoperta delle loro personalità, dei luoghi che hanno vissuto e che le hanno viste protagoniste di stagioni particolari.
L’interesse parte non tanto da un’idea di valorizzazione della femmina -non si tratta insomma di un’operazione ‘sessista’ all’inverso-, quanto invece dall’ammirazione nei confronti della tenacia con la quale queste quattro donne hanno combattuto per raggiungere alcuni risultati importanti, ciascuna nel proprio campo. Un fil rouge accomuna queste personalità: la difficoltà ed insieme la straordinaria voglia di vivere nonostante tutto, agguantando (e talvolta mancando) occasioni importanti, alla ricerca di un riscatto sociale che le avrebbe rese immortali nell’immaginario collettivo.
La prima data prevista per la serie di appuntamenti, che avranno cadenza quindicinale, è mercoledì 2 febbraio, all’isola Imparafacile. Chissà che questo non sia il preludio per un futuro poker di re.

Helenita Arriaga

Per il giorno della memoria

La voce di Viola Tatham declama il primo articolo della Legge 211/2000, che istituì il Giorno della memoria il 27 gennaio, in coincidenza della data in cui, nel 1945, le truppe russe arrivarono ad Auschwitz e liberarono gli ultimi prigionieri ancora presenti nel campo, i più deboli e malati, quelli che non erano stati costretti a seguire i tedeschi nella marcia della morte in fuga dal nemico. Ogni anno si celebra questa ricorrenza per non dimenticare gli orrori dello sterminio degli ebrei ma anche per ricordare tutti coloro che si impegnarono, spesso a rischio della propria vita, per salvare le vittime destinate a questa terribile sorte.
Non è facile parlare di un simile argomento senza rischiare di cadere nella banalità o nella retorica; ci ha provato Helenita Arriaga, all’Isola Imparafacile, guidando il pubblico presente attraverso un percorso, aperto dalle parole lette da Viola, che si è dipanato a partire dalle differenze tra i termini olocausto, genocidio e shoah e parlando, si, dello sterminio del popolo ebraico ma richiamando l’attenzione anche su altri casi di genocidio, come quelli accaduti in Armenia, Cambogia e Ruanda.
Durante la serata si è parlato anche della parte meno visibile dell’olocausto nazista, come la soppressione sistematica attraverso alibi come la malattia mentale, ed é stata ascoltata la testimonianza di un superstite ai campi di sterminio, Piero Terracina.


A completamento del messaggio che l’evento si proponeva di trasmettere, sono stati ricordati alcuni dei romanzi più famosi -Se questo è un uomo, di Primo Levi, dal quale è stato letto un brano, Il bambino con il pigiama a righe, Il diario di Anna Frank, Il giardino dei Finzi Contini- nati dall’esperienza delle persone che hanno vissuto quel periodo e subito la prigionia, la deportazione e le crudeltà inflitte ai soggetti che la scelleratezza del programma di annientamento degli indesiderabili -“nemici del popolo ariano”- individuava come entità da sopprimere. Sono anche stati mostrati brani di film che hanno trattato questi temi in chiave diversa tra loro -da Schindler’s list a Il grande dittatore, passando per Train de vie, Il pianista, La vita è bella, Arrivederci ragazzi- ma tutti tesi a evitare che, estinta quella generazione che ha vissuto in prima persona un’epoca tanto tragica, si perda il ricordo di quanto successo e che si rischi in futuro il ripetersi di simili aberrazioni. In chiusura le note e le parole di Auschwitz, di Francesco Guccini.
La serata ha avuto un taglio volutamente descrittivo, essendo l’argomento assai spinoso e particolarmente soggetto a dare adito a discussioni che avrebbero potuto sviare l’attenzione del pubblico presente dall’intento degli organizzatori unicamente volto a coltivare il ricordo della tragedia ebraica.
Il tentativo dell’isola Imparafacile di promuovere questo messaggio è pienamente riuscito.
Per non dimenticare.

Maryhola McMillan

Per non dimenticare: Nessuno Myoo, Kicca Igaly e Icarus Robbiani ad Arte Libera

Inaugurazione Giovedi27 Gennaio

22.30 PM (Orario Italiano)

Il Giardino di Arte Libera (Solaris Island)

Il Giardino di Arte Libera

Se questo è un uomo”.

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per un pezzo di pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpiterle nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi. 

Primo Levi

 

PER NON DIMENTICARE…

Nessuno Myoo, Kicca Igaly e Icarus Robbiani ad Arte Libera

Abbiamo scelto una poesia nata dalla penna di uno scrittore italiano come manifesto di questa mostra che nasce dalla collaborazione attiva di un gruppo di italiani L’idea è nata molti mesi fa, quando Nessuno Myoo mi parlò di quest’opera che allora era tutta nella sua mente e che poi, piano piano, ha iniziato a materializzarsi. Di qui il progetto di una mostra a tema sull’olocausto in un ambiente come il Giardino di Arte Libera che ci pareva ben si prestasse a un simile argomento. Poi le idee si sono susseguite una dopo l’altra con l’entusiasmo che solo temi particolarmente sentiti possono suscitare. Alla scultura di Nessuno si è unita quella di Kicca Igaly, ma perchè non aggiungere a due opere immersive anche delle opere fotografiche dello stesso spessore artistico? Ecco dunque il contatto con Icarus Robbiani che ha accettato al volo la scommessa, coinvolgendo a sua volta altri creativi ( Mila Tatham, Rodriguez Imako, Lipsko Loopen, Riri Bazar, Buffy Holfe) che lo hanno aiutato a realizzare le immagini che aveva nella sua mente…

Ma una mostra in SecondLife può essere senza troppe difficoltà un’esperienza totale… e allora la sottoscritta, con l’aiuto di Grazietta Cazenove, ha iniziato a ricercare testi di spessore letterario da proporre come supporto alla manifestazione e un attore di teatro real life, Donchisciotte Crescendo, si è offerto di leggerli immerso in queste opere, mentre una persona a me vicina in real si è impegnata nella selezione dei brani musicali che accompagneranno la mostra…

Poche parole sono bastate ad attivare tutti noi, entusiasti all’idea di poter in qualche modo aiutare a “non dimenticare”… così che ci siamo ritrovati quasi per magia, senza grandi scambi di parole, uniti anche nel messaggio che questa mostra vuole trasmettere, un messaggio di speranza, che trapela ovunque come amore sempre e comunque per la vita…

Simba Schumann

“Life Again” di Nessuno Myoo

‘Life Again’ è un lavoro che tratta il difficile e delicato tema dell’olocausto.

Tutta la struttura narrativa è ricca di riferimenti alle atrocità del nazismo: dai tralicci dell’alta tensione, ai grandi fari che proiettano a terra fasci di luce fredda, fino ad arrivare ai numeri in rilievo all’interno dell’anello che simboleggianole milioni di vittime cadute e costrette alla deportazione.

La figura al centro è emblematica ai fini della storia che intendo raccontare. Essa rappresenta una donna, umiliata e ridotta alla condizione di vera e propria macchina da riproduzione, immobilizzata e con il ventre gonfio di figli che uscendole fuori saturano lo spazio attorno.

Una macchina da riproduzione per una razza nuova. Superiore. Perfetta.

Ma sono solo le farneticazioni di un pazzo queste. Lo sappiamo bene. E lo sa bene anche la donna a terra, che nonostante la sua condizione ha occhi amorevoli solo per l’ esserino diverso da tutti gli altri.

Un esserino che in quel momento rappresenta l’unica speranza di vita. Perchè la vera ricchezza della vita sta racchiusa nella diversità che ognuno di noi porta con se. Da qui il messaggio, che è allo stesso tempo un augurio e il nome dell’opera:

Life Again.

“Mai più” di Kicca Igaly

Data creazione: 9/2010

Commenti dell’autore: “Chi non impara dalla storia, è destinato a ripeterla”. Spesso mi soffermo su questa citazione, con particolare riguardo a quello che di peggio è accaduto nel secolo scorso: l’olocausto. Mi soffermo anche a considerare gli altri grandi genocidi, compiuti spesso in nome di ideali assurdi, da responsabili squilibrati. In questo quadro di fantasia, ho rappresentato la speranza con un fiore, a cui tende la mano la figura prigioniera. Alle spalle, uno scenario da incubo, con un forno crematorio. ai più questi crimini orrendi…. impariamo dai nostri errori.

Vita all’inferno” foto di Icarus Robbiani

Cinque foto di Icarus Robbiani scattate a Salimar in collaborazione con Mila Tatham e Rodriguez Imako come set builders, Lipsko Loopen Co-Set Builder (foto “000001” e “000004”), Riri Bazar come Pose Creator (foto “000004”) (a very special thanks) e Buffy Holfe e Mila Tatham come Models (foto “000004”). Luci ed ombre dalla storia…

Il giorno della memoria

La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, per ricordare la persecuzione e lo sterminio degli Ebrei, le leggi razziali, gli italiani che hanno subito la deportazione e la morte, e tutti coloro che si sono opposti al progetto di sterminio e che, rischiando la propria vita, ne hanno salvato altre.

Anche noi dell’Isola Imparafacile vogliamo ricordare. E lo faremo mercoledì 26 gennaio alle ore 22.00, in una serata di riflessione curata da Helenita Arriaga, attraverso testimonianze, immagini ricavate da alcuni dei più importanti film che hanno trattato il tema dell’olocausto e letture in tema, dalla voce di Viola Tatham.

A cura di: Helenita Arriaga
Quando: 26 gennaio ore 22
Dove: Auditorium dell’Isola Imparafacile (http://slurl.com/secondlife/Imparafacile/187/187/58)
Per info: Helenita Arriaga, Imparafacile Runo, Maryhola McMillan

Aspettiamo tutti quelli che non vogliono dimenticare.
Imparafacile

Ho conosciuto Second Life…

 

Ho conosciuto SL, quasi per caso e su invito di una amica. Non avevo idea di cosa avrei trovato, visto, e in che modo mi sarei rapportata con questo nuovo ‘mondo’. L’impatto è   stato molto forte, perché supportata da una potente scheda grafica, la prima cosa che mi ha colpita è stato lo scenario. Non avrei mai immaginato di trovare tanta bellezza e creatività in un mondo virtuale. Mi guardavo attorno come Alice nel Paese delle meraviglie e io che apprezzo l’arte in ogni sua forma, mi sono sentita catapultata nel posto giusto. Scenari incredibili, curati nei minimi particolari, la mano degli uomini supportata dalle   nuove tecnologie è riuscita a creare ambientazioni riprodotte o completamente inventate in modo davvero superbo.Architetti e non che spinti dalla propria passione e perché no , anche da sogni riposti nel cassetto hanno saputo dare un senso di realtà virtuale molto simile a quello reale. Non dico uguale, perché mancano dei sensi che purtroppo fanno parte solo della vita reale. Non posso sentire l’odore del legno, dei fiori  o sentirne al tatto la consistenza. Ma a parte questi dettagli, il campo visivo immagazzina e distribuisce questi imput a 360°. Ogni giorno una nuova scoperta, posti incredibili frutto di pazienza e lavoro certosino e tanta tanta passione. Due mesi fa, ho scoperto un ‘piccolo borgo’Porto Cervo-Libera Repubblica (http://slurl.com/secondlife/Porto Cervo/114/130/26). Curato nei minimi particolari da Volando Amat e Rockerduck Bogdanovich. Una piccola oasi di pace; per amanti del mare e per chi ama le bellezze sussurrate e l’arte nei particolari. Fucina di eventi culturali e organizzazioni di intrattenimento. Sono state create delle sale di lettura , dove ci si ritrova per leggere e commentare insieme un libro. Tra viuzze e vicoli si trovano negozi e mostre di ogni genere.Il tutto concepito con classe e colori abilmente miscelati. Porto Cervo rappresenta uno dei momenti storici della vita di Sl, un prodotto forse di nicchia, che col tempo sicuramente ci delizierà di altre gradite sorprese. Da tenere sotto occhio.

 

 

Più recentemente mi sono imbattuta in ‘Lost Town-La città perduta (http://slurl.com/secondlife/Land%20of%20Glory/217/61/22). Una città metropolitana, con qualche traccia  di scenari volutamente decadenti qua e la. Costruita in modo superbo e come per Porto Cervo, niente è stato lasciato a caso. Scenografie a tratti da film mi riportano al meraviglioso capolavoro che è stato per la cinematografia Blade Runner e non solo. E’ una città a compartimenti stagni, una sorte di viaggio tra incubi e sogni a stelle e strisce. Ma non è casuale quello che si ammira, credo dietro ci sia una regia ben consapevole dell’immagine che voleva darne e c’è riuscita bene. E’ luogo di eventi soprattutto musicali che richiamano di volta in volta una nutrita schiera di avatar soddisfatti di ascoltare buona musica o assistere ai vari concerti di musica soprattutto rock. Ovviamente Sl, non è solo Porto Cervo o Lost Town…è un mondo che si arricchisce di nuovi tasselli ogni giorno. I posti da visitare sono infiniti, infinito è lo stupore ogni volta che con il teletrasporto conosco nuovi scenari e nuova gente che armata solo di curiosità, creatività e passione mette a disposizione ciò che di bello è capace di trasmettere. Sl è tante cose, compresa la sublimazione dell’arte in tutti i suoi aspetti. Su Sl ognuno troverà ciò che cerca sotto forma di apparente sogno…Ma dietro al sogno non smetterò mai di puntualizzarlo c’è gente che vuol fare crescere questo mondo attraverso la propria e altrui arte. Incuriosire, incentivare la cultura attraverso una nuova forma di comunicazione, più diretta e meno noiosa. Informare e far conoscere divertendo…Concentrando in uno spazio virtuale, più mondi e più teste che non avrebbero altrimenti occasioni e contesti simili per sentirsi parte di un progetto o se volete di voli pindarici comuni.

di Serena Domenici

Visionary Download

Martedì 18 gennaio 2011 VisionLab of Labs, della Triennale di Milano, invita alla Press Conference multimediale interattiva di inaugurazione del programma di attività 2011/2013.

Heritage : Beauty = Happiness : Wellness

L’evento, in collaborazione con Mediateca di Santa Teresa sarà diffuso on line dalla sala multimediale di Via della Moscova, 28 a Milano.

dalle 17:00 alle 19:30

per seguire l’evento in streaming

www.visionlab.triennale.it

Un altro mondo virtuale che si avvia alla chiusura? Il caso di Blue Mars

Il 14 gennaio scorso il CEO di Avatar Reality, Jim Sink, annuncia una pesante ristrutturazione  (ridimensionamento) edell’azienda e una sua focalizzazione sui mercati emergenti del toutch e del mobile (http://blog.bluemars.com/2011/01/avatar-reality-restructuring.html). Lo stesso Jim lascerà la compagnia con circa la metà del suo team. Blue Mars contava, a novembre 2010 con la versione Beta, circa 3.500 users, con 330 sviluppatori. Le stime migliori, ad oggi, parlano di non più di 5.000 utenti (http://nwn.blogs.com/nwn/2011/01/blue-mars-goes-free-ios-client.html).

Dopo l’annuncio di Jim Sink, per contrastare gli allarmismi sul futuro dell’azienda, sono venuti comunicati tranquillizzanti da parte del BM Twitter team, senza tuttavia dissipare i dubbi (http://www.youtube.com/watch?v=578wFngw6WE&feature=player_embedded).

All’inizio BM aveva destato molto interesse da parte della numerosa comunità di Avatar frequentanti SL. La grafica è ottima, anche se il software da scaricare risulta molto pesante e ogni regione va scaricata separatamente. Tuttavia, un inizio così “qualitativo” lasciava ben sperare. Purtroppo i morsi della crisi non lasciano indifferente neanche questa piccola azienda con la sua limitatissima comunità. Inoltre, non si è mai creato, per i limiti tecnologici e di usabilità, una vera e propria comunità tipo SL. Sostenere un progetto di questo tipo richiede notevoli risorse e non c’è nulla ad oggi, in questo mondo virtuale, che possa attrarre nuovi investimenti. E’ un peccato, ma anche la dimostrazione che la sola SL riesce a mantenere un business attivo in questo difficilissimo periodo. Anche la nascita di nuove comunità basate su Open Sim non mette in discussione più di tanto la solida leadership della Linden Lab, anche in questo periodo di scarse novità.

Vedremo ancora altri esperimenti nascere e fallire, prima che l’utilizzo dei mondi virtuali impatti il grosso pubblico, ma intanto l’evoluzione tecnologica da un lato, e la diffusione della banda larga dall’altro, creeranno senz’altro migliori possibilità per il futuro. Ce lo auguriamo…