I mestieri di Second Life

Ho incontrato Baby Pooley in Second Life (aka Ivonne Citarella), per parlare con lei direttamente del libro che ha curato: “ Second Life – Tra opportunità professionali, gioco e formazione”, pubblicato sul web lo scorso 20 febbraio dall’editore “ScriptaWeb”. Chi voglia acquistarlo può farlo sul sito .

Baby Pooley, laureata in sociologia, lavora per il CNR, ed ha condotto in Second Life una ricerca personale sulle professioni esistenti in questo Mondo Virtuale. I risultati della ricerca, insieme agli interventi di altri sette resident di Second Life, sono riportati nel libro. La chiacchierata ha toccato i vari temi della ricerca.

 

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[11:10] AquilaDellaNotte Kondor: ciao Baby, grazie per aver accettato questa intervista. Puoi spiegarci da dove ti è nata quest’idea di fare un libro sulle professioni in Second Life Baby?

[11:12] BABY Pooley: l’idea mi è venuta dalla semplice osservazione di quello che Second Life rappresenta, un mondo virtuale in continua trasformazione, grazie alla creatività di quanti lavorano al suo interno.

[11:13] AquilaDellaNotte Kondor: ma tu hai un interesse professionale in RL su questi temi, o è una curiosità che ti è nata qui in Second Life?

[11:14] BABY Pooley: io ho lavorato in qualità di ricercatrice sul mercato del lavoro, ma diciamo che Second Life è stata una vera folgorazione, per la passione che riesce a tirar fuori da quanti hanno deciso di professionalizzarsi. Mi è sembrato giusto raccontarlo alla RL.

[11:15] AquilaDellaNotte Kondor: quindi avevi una competenza sul sistema delle professioni in RL. E’ interessante, infatti, la classificazione che hai fatto delle professioni: partendo da quelle RL per poi adattarle alla realtà di Second Life.

[11:17] BABY Pooley: sì lavorando sul mercato del lavoro è implicito avere a che fare con le professioni.

[11:17] AquilaDellaNotte Kondor: inoltre, distribuendo il questionario a quelli che hanno accettato di compilarlo, hai raccolto dati preziosi sulla tipologia di professioni RL che compongono la popolazione italiana di Second Life, e ne sono scaturiti spunti interessanti.

[11:19] BABY Pooley: sì davvero molti, inaspettati anche per me.

[11:19] AquilaDellaNotte Kondor: ad esempio, c’è un’ampia percentuale di docenti e studenti, seguita poi dai tecnici e dagli impiegati, nel tuo campione. Questo mostra la diversificazione degli ambienti di provenienza, ma anche una prevalenza del mondo dell’education e dell’informatica, non è così?

[11:20] BABY Pooley: si è così, e poi la maggior parte è gente adulta.

[11:20] AquilaDellaNotte Kondor: questo era un dato già noto, anzi, sembra che questo campione abbia un’età media inferiore alla media totale di Second Life. Non di molto, ma inferiore.

[11:21] BABY Pooley: l’eta media del mio campione è di 38 anni, dato al 2010, anno della raccolta dei dati.

[11:22] AquilaDellaNotte Kondor: ma la vera sorpresa è stata la conclusione a cui sei giunta: si pensava che la gente entrasse in Second Life per portarci la propria professionalità, e usarla nel mondo virtuale.

[11:23] BABY Pooley: sì, invece è vero anche il contrario. E’ come se la gente in Second Life facesse un rodaggio, per poi muovere passi anche in RL.

[11:23] AquilaDellaNotte Kondor: vuoi dire che usa Second Life come ambiente di addestramento?

[11:24] BABY Pooley: sì anche. Innanzitutto io penso a quelle persone che entrano per curiosità, che qui incontrano la loro passione, e la esportano poi in RL. Parlo di persone senza un’alta preparazione in tema di grafica, gente comune, che qui in Second Life scopre delle predisposizioni.

[11:26] AquilaDellaNotte Kondor: mettendo quindi in evidenza la caratteristica fondamentale di Second Life, e cioè l’utilizzo di un ambiente di simulazione, di addestramento, e usandolo per sperimentare attività per loro nuove.

[11:27] BABY Pooley: sì certo, o anche per approfondire quelle che già si possiedono, un laboratorio per tutti, anche in termini emotivi.

[11:27] AquilaDellaNotte Kondor: questo ribalta completamente il paradigma originario. Molta gente pensava di usare Second Life per farci business, affari.

[11:28] BABY Pooley: sì e ci sono state anche esperienze positive.

[11:28] AquilaDellaNotte Kondor: e invece Second Life è soprattutto un’ottima palestra per la crescita di nuove professionalità.

[11:28] BABY Pooley: sì, e secondo me questo aspetto va valorizzato.

[11:29] AquilaDellaNotte Kondor: è un vero ribaltamento degli stereotipi precedenti. E in fondo prende atto che ormai l’approccio a Second Life, almeno in questa sua fase di sviluppo, non è quello del business.

[11:29] BABY Pooley: sì la teoria dei tre flussi, il vecchio paradigma.

[11:29] AquilaDellaNotte Kondor: di che si tratta?

[11:29] BABY Pooley: è quello della crescita personale in termini di nuove abilità. Abilità che possono  anche ampliarsi.

[11:31] AquilaDellaNotte Kondor: il campione di popolazione residente, che hai usato per l’indagine, è rappresentativo a tuo parere?

[11:32] BABY Pooley: diciamo che sarebbe stato bello lavorare su un campione più ampio, ma tieni conto che non è stato semplice vincere anche un pò di reticenza sulla ricerca in se.

[11:32] AquilaDellaNotte Kondor: immagino

[11:33] BABY Pooley: e comunque sono grata a quanti si sono fidati e hanno partecipato.

[11:33] AquilaDellaNotte Kondor: ma comunque, 156 persone non sono affatto poche.

[11:33] BABY Pooley: no infatti, e siamo riusciti a raccogliere dei dati significativi, che potevano dimostrare anche  questo aspetto di SL, poco noto a tutti. Ma sarebbe bello poterlo fare in tutte le comunità.

[11:35] AquilaDellaNotte Kondor: ovviamente questo campione è solo una piccola parte di Second Life, per quanto variegato. E Second Life è anche fatta, in gran parte, di gioco, di svago. Molti non hanno alcun interesse a svolgere attività particolari.

[11:36] BABY Pooley: no infatti, Second Life rimane per loro uno svago. Non svolgono nessun “lavoro” particolare.

[11:36] AquilaDellaNotte Kondor: a chi intendi presentare questi risultati? Chi pensi sia interessato a questa ricerca?

[11:37] BABY Pooley: innanzitutto credo che sia importante per noi residenti, che sia uscito un seppur minimo e modesto contributo che racconta anche questo aspetto di Second Life. E poi spero di coinvolgere altri ricercatori come me. Ma è un percorso che richiede tempo.

[11:39] AquilaDellaNotte Kondor: tuttavia è anche interessante chiarire all’esterno quali sono le potenzialità di questo mondo, nonostante quanto di superficiale i media hanno sempre scritto su Second Life.

[11:39] BABY Pooley: infatti, è veramente assurdo. Questa superficialità mi ha spinto a scrivere con dati empirici alla mano, di questo mondo.

[11:40] AquilaDellaNotte Kondor: bene Baby, non voglio farti altre domande nè chiederti quale è la tua sintesi o l’insegnamento che hai tratto, poiché, come sai, stiamo preparando una serata di presentazione di questo tuo lavoro il prossimo 5 di aprile a Solaris, e la serata sarà aperta al dibattito, e all’analisi, da parte di chiunque voglia intervenire.

[11:42] BABY Pooley: certo, spero che partecipino tutti numerosi.

[11:42] AquilaDellaNotte Kondor: magari avremo spunti interessanti per un prossimo lavoro, che dici?

[11:42] BABY Pooley: altrochè, ho tantissime idee in testa 🙂

[11:43] AquilaDellaNotte Kondor: allora vorrà dire che la sera della presentazione ce ne anticiperai qualcuna …

[11:43] BABY Pooley: sì magari sì 🙂

[11:43] AquilaDellaNotte Kondor: grazie mille Baby, ci vediamo il 5 di aprile per la presentazione a Solaris.

Teleport a contatto/click (sul perchè OpenSim a volte è meglio di SecondLife)

Sta forse per arrivare anche in secondlife la possibilità di poter accedere ai teleport senza dover fare forzature tipo sit o complicate danze di click e di selezione di destinazione. Grazie ai tools in fase iniziale del “Linden Realm” presto dovremmo riuscire ad attraversare portali in SL ed essere proiettati in situazioni molto interessanti.

Pochi sanno che da anni in OpenSim questo genere di teleport è già disponibile senza tante fanfare. SecondLife evidentemente ha limitato questa possibilità coscientemente per evitare che fosse usata per griefing e per disturbare la tranquillità nelle sim, ma adesso la sta sperimentando nel nuovo programma denominato “Linden Realms”, che implementa una sorta di gioco di ruolo.

Ma come si può fare in OpenSim?

Innanzi tutto questa operazione è implementata da una funzione LSL che si chiama osTeleportAgent a cui bisogna specificare la sim, le coordinate e la direzione a cui si deve guardare. Questa funzione è comunque disabilitata per default proprio per scoraggiarne l’uso da parte di hacker ed inoltre è limitata agli script posseduti dall’owner della terra.

L’abilitazione di OsTeleportAgent si ottiene agendo sul file OpenSim.ini con la seguente impostazione:

AllowOSFunctions = true (già così di default)

Allow_osTeleportAgent = true (questa disabilitata)

Lo script per forzare un teleport al tocco oppure alla collisione lo potete trovare qui: http://code.google.com/p/lslvault/source/browse/#svn%2Ftrunk%2FTeleportOs

All’indirizzo indicate trovate due script, il primo TeleportServer9999 lo potete mettere in un oggetto qualunque della sim e lo mettete a nome dell’owner della sim, risponde al canale 9999 e consente di fare script che consentano di fare teleport anche a vostri colleghi che non sono gli owner della sim.

Il secondo invece dovete metterlo dentro un prim e produce una immagine particle con la UUID della texture che metterete nella descrizione del prim. Lo script dovrete rinominarlo con il “landmark” del posto dove andare, ad esempio Margye Dreams:<128,21,28>, cioè nome regione e vettore posizione separati da “:” (due punti).

Lo script è stato fatto originalmente da WhiteStar Magic nel 2009, io ho inserito alcune piccole modifiche per consentire di usare una particle immota (se da fastidio basta fare return nella funzione rbDiapo), e a immettere la chiamata sul canale 9999 e llVolumeDetect in modo da funzionare in collisione anche su un oggetto linkato in modo complesso.

Ecco una foto del teleport come appare su craft nella sim di Margye Dreams….

 

Viaggio tra i sentimenti

by Serena Domenici

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Navigando su internet ho trovato questo articolo: http://www.padovanews.it/news/curiosita-e-gossip/5289-si-prostituisce-su-second-life-il-marito-la-scopre-e-chiede-la-separazione  Si, lo so che non è recente , mi ha fatto però riflettere su un argomento che ho sempre affrontato solo di sfuggita….  Amore, gelosia, tradimenti.  Temi passionali che affascinano e sconvolgono più o meno la vita di tutti noi mortali.  Sconvolgono soprattutto chi ne prende apparentemente le distanze…anzi, diffidate sempre da chi dice di non essere toccato da questi argomenti…mente. Chiunque vive e si relazione sul piano sentimentale, nella vita reale come nel Metaverso, non potrà mai vivere con distacco assoluto i propri e altrui sentimenti.  Si tradisce per svariati motivi…si tradisce perché è insito nell’animo umano. Si tradisce per noia soprattutto….per la necessità di vivere emozioni sempre nuove o semplicemente perché ci sente trascurati dal proprio partner.  Ma qualunque sia il motivo, fa molto male…fosse anche solo per una questione di amor proprio.  Nella vita reale si tradisce , ma lo si fa con dinamiche molte diverse. Incontrare ed essere corrisposti in rl è molto più difficile. Ma avviene lo stesso, magari con meno frequenza e si è molto più circospetti. Nel metaverso invece ,basta farsi un giretto e subito le occasioni proliferano… si indossa magari un alter nuovo…si ripetono gli stessi rituali d’accoppiamento senza dover neanche fingere una nuova personalità et voilà il gioco è fatto.  Tra l’altro il fattore tempo, in sl incide diversamente. E’ tutto molto più intenso e coinvolgente, si consumano intense passioni ma se la storia non è vissuta anche all’esterno, con appendici rl,  salvo rare eccezioni, è destinata a finire in un breve lasso di tempo.  Da tutto questo scaturiscono comportamente esasperati e morbosi, gelosie assurde e sterili perchè finalizzate unicamente a tenere l’oggetto ( il pupazzo dei propri desideri) accanto a sè. Marcare e difendere il proprio territorio diventa il bisogno primario per alcuni avatar.  Ho constatato di persona come sia facile mentire su second life, l’anonimato o pseudo tale fornisce maschere e paludamenti per tutti i gusti ed in questo contesto i cinici trovano un terreno fertile  nel  colpire ed affondare i sentimenti altrui senza battere ciglio.  Siamo in fondo tutti consapevoli, se non altro a livello emozionale ed intuitivo, che vivere un rapporto sentimentale virtuale, in linea di massima, non ha futuro e che dovremmo rapportarci all’altra o all’altro il tempo di un sogno animato comune. Ma tra il sentimento ed il sogno , ci sono in mezzo i nostri desideri , le nostre speranze, le nostre illusioni, le nostre aspettative di vita vera e quindi, nonostante tutti i nostri meccanismi di difesa ,finiamo per cascarci  come tante pere cotte.  Quello che mi sfugge è, invece, un’altra dinamica. Posso comprendere che nella vita reale, ammettere un tradimento o la voglia di evasione non sia facile,ma perché perdere anche sul Metaverso l’occasione di essere sinceri e di avere un comportamento onesto che non lasci spazio a inutili illussioni? Come al solito RL, entra prepotentemente anche nella nostra vita virtuale. Non smettiamo mai di essere, almeno in parte, quello che siamo al di là dello schermo.  La donna scoperta dal marito , protagonista dell’articolo, si è difesa dicendo che tradire virtualmente non è la stessa cosa che farlo nel mondo ‘vero’… ma un tradimento è un tradimento…avviene al di là dello schermo solo per ragioni  pratiche…anzi direi che è anche peggio…tutto ciò che è cerebrale  sa essere di una forza emozionale senza pari. E del tempo che si sottrae a chi ci vive a fianco, vogliamo parlarne?. Il tradimento non è mai solo un fatto di sesso è sempre qualcosa  di più che un fatto fisico…ci coinvolge sempre su più fronti.  Sul metaverso si ama, si odia , si tradisce in modo quasi parossistico e compulsivo…spesso i traditi sono anche i traditori … In un turbinio di apparenti cambi e sostituzioni di personaggi …si consumano veri e propri drammi della  gelosia, si effettuano sfiancanti pedinamenti e sospetti devastanti ci rodono l’anima. Non a caso ci sono anche agenzie investigative.. e si capisce non è affatto facile scoprire le corna sul Metaverso…  Troppo spesso dimentichiamo che nella vita reale,  ci sono uomini e donne che ogni giorno tradiscono il proprio partner…Ma se viene perpetrato a nostro danno sul Metaverso diventiamo cattivissimi con i nostri rivali, dimenticando di essere noi stessi in torto verso qualcuno che ignora la nostra esistenza. Ah ma SL è SL ed RL è RL…molti vi risponderebbero così.  Se chiuso il PC, soffro e ci penso…non è poi così vero.  Certo , c’è anche un campione di avatar che entra per farsi solo seghe animate e la cosa finisce lì…ma per la stragrande maggioranza di pixel in anima non è così.  Se da una parte siamo coscienti dei limiti del mezzo, dall’altra come già accennavo prima, perdiamo il senso del limite. Cerchiamo quello che ci manca e affidiamo in mani e menti altrui   i nostri bisogni primari…amare ed essere amati. Al riparo dello schermo tendiamo all’inizio a dare il meglio di noi stessi, creando quella magica illusione che tutto sia  possibile.  Invece spesso finiamo per riprodurre quegli atteggiamenti negativi che fanno di noi a seconda dei casi dei partner servizievoli, psicologi, vice mamme ,  soddisfiamo persino complessi di Edipo e di Elettra, finendo per commettere gli stessi errori del nostro vivere quotidiano.  Anche su second life  si creano gli stessi meccanismi di facciata , di conseguenza è facile venire usate o usati a scopo rappresentativo.  Ho conosciuto molti avatar, che mi hanno raccontato di non fare sesso, ma di fingere di farlo solo per tenere l’altra persona legata a se. Io gli credo. Credo della disperazione. Un termine  che fà male e mette paura ma che esprime benissimo il concetto…molti avatar vorrebbero unicamente conforto ed un sentimento platonico , ma che purtroppo spesso non trova corrispondenza e che obbliga a scendere a patti con se stessi pur di sentirsi parte di qualcuno, pur di non sentirsi soli.  In quest’ottica  second life non è solo fucina di idee , cultura e spettacolo ma è anche bisogno di appartenenza. Al di là del pc, non vivono solo i nostri demoni , c’è sempre la segreta speranza di coltivare ed inseguire i propri sogni…ecco perché, quando il sogno svanisce ,fà male…e quello che avvertiamo è maledettamente reale.

Fuoriclasse di voce e di simpatia: Altum Neox

by Francesca Caeran

Da tempo volevo dedicare un articolo a tutti quei cantanti che non si distinguono per una voce  eccezionale, ma che comunque piacciono e sono seguiti dal pubblico per tanti altri motivi. Uno di questi è Altum Neox. Ma avrei anche potuto scegliere  qualcuno come Giulia Elton, Mauro Zemenis o altri … Ho scelto Altum perchè rappresenta in pieno il messaggio che desidero far passare scrivendo questo articolo. E, come al mio solito, sarò onesta e sincera nel mio scrivere, anche se so che tanti non condivideranno il mio pensiero, io scriverò quello che penso senza nessun falso pudore, e in modo schietto e diretto.

Ma partiamo dall’inizio. La prima volta che sentii cantare Altum ero con la Signora Milla Rasmuson, e mi portò lei ad ascoltare questo suo caro amico. La mia prima sensazione è stata negativa, Altum troppe volte stonava. Oddio, può succedere, ma nel suo caso era una cosa troppo importante. Pertanto, c’era già all’epoca tanta gente che applaudiva e che partecipava con allegria al suo concerto. Io quella sera sono rimasta fino alla fine ad ascoltarlo, e mi sono divertita in quella serata. Lui cantava canzoni allegre, si divertiva con il pubblico, lo faceva partecipare, faceva dediche, ed era autoironico, e quindi passai una bella serata. Qualche settimana dopo, andai di nuovo ad un concerto di Altum, e ricordo di aver  pensato che sicuramente aveva preso qualche lezione di canto, perchè lo trovai migliorato. E anche quella sera rimasi fino all’ultimo, divertendomi insieme agli altri. Credo che sia stato in quel periodo che decisi di immare Altum, per conoscerlo un po’ di più. E cosi conobbi una persona veramente squisita.  Altum non si prende mai sul serio, non si gaza, ride di se stesso, ed è simpaticissimo. A me fa morire dalle risate, con le sue battute. Inoltre, è una di quelle rare persone che si incontrano putroppo pochissime volte in Second Life, ha il cuore in mano, pronto sempre ad aiutarti, se ne hai bisogno (ad esempio, è stato uno dei pochi ad aiutare altri cantanti ad iniziare a cantare sul Metaverse). Poi ho scoperto che quando parla ha una voce cosi sexy, ma così sexy, che le donne cascano tutte ai suoi piedi J.  Infatti, non mi stupii nel sapere che Altum, in un certo periodo, ha fatto anche il DJ, oltre a cantare. A quell’epoca era seguito dalla nota fotografa Stupenda Flux, che gli faceva da manager, e un giorno Stupenda mi disse che non esitava mai ad emettere giudizi, per farlo migliorare. Dunque, niente lezioni canore, ma una manager che gli diceva chiaro e tondo dove sbagliava. L’ho fatto, e lo faccio ancora anch’io, tantissime volte con i miei cantanti. La cosa non è per forza apprezzata da loro, perchè sentirsi criticare non fa mai piacere, ma chi è intelligente capisce che lo si fa sopratutto per il loro interesse. Ma torniamo un pò alla presentazione del nostro connazionale Altum …

Lui è entrato in Second Life il primo Aprile del 2009 e, pensate un pò, lui è entrato perchè voleva fare radio, visto che aveva una radioweb in RL. E certo Altum, con una voce così, chissà che successo ha in radio hehhehe, credetemi se ve lo dico, la prima volta che ho avuto il piacere di sentir parlare in voice Altum, sono rimasta ipnotizzata, tipo il serpente che sente il flauto hahaha. E vabbè, sono sensibile alle voci embè!?? Altum ha quasi 51 anni (meeee, dalla voce nè dimostra appena 25, come il suo avatar, lol, ed è Toscano. Lui in RL canticchia, adora la musica, e dice che canta per sfogare le sue passioni (meeeeee) e un giorno con i suoi amici, Nuriah e Licio, decise di salire su un palco di Second Life. Nacque così Altum Neox, Live Singer. Amici, voi oramai conoscete la mia avversione per chi non canta in live. L’ho detto e ridetto, l’ho scritto e riscritto. Ebbene, vi assicuro che Altum, mai e poi mai, ha mandato un giorno in streaming un brano suo registrato. Lui dice che preferisce steccare piuttosto che non cantare in live. Bravo! Mille volte bravo, un miliardo di volte bravo! Tante volte ho sentito gente criticare pesantemente cantanti di Second Life. Ragà ve la posso dire una cosa?  Ma lo sapete che facciamo tutti parte di un gioco di ruolo? Ma voi veramente pensate che io in RL sia Reporter? Lol … No, vero? Un Reporter vero scrive molto meglio di me, allora ditemi un po, se voi qui siete fighissimi, con un avatar che somiglia ad un top model, mentre dietro allo schermo magari siete dei 70 enni . Perchè in questo gioco di ruolo una persona che ama cantare non  potrebbe esprimersi? Se questo cantante ha della gente a cui piace sentire quella voce, o forse solo quella simpatia, perchè non dovrebbe cantare allora? Vi dà fastidio? Vi fanno male le orecchie? We gente, un semplice TP e siete a NY qui! Allora, basta criticare per favore, piuttosto, andate via,  e giuro che vi diremo anche ciao J. Altum, io ti ho sentito cantare Adagio, di Lara Fabian, con brio.  E quella favolosa canzone di Baglioni “Con Tutto l’Amore che Posso”, che hai interpretato da Dio. E non sei piaciuto unicamente a me, visto la gente che c’era in land quella sera, o come tutte le altre sere in cui canti. Allora mi raccomando, vai avanti, facci ancora passare tante belle serate, insieme a questa tua voce, e quei famosi  progetti che hai nel cassetto, riguardo a spettacoli, mi raccomando, mettili in atto!  A presto, per un altro tuo concerto live, caro Altum, sei una grande persona non scordarlo mai!

Per ascoltare qualche brano di Altum ecco un assaggio di alcune canzoni registrate in Live: http://www.wix.com/mau344/altum-neox-live?ref=nf

Le novità della primavera SL 2012: Direct Delivery, Pathfinding, Linden Realm Tools, ed altro…

Parrebbe proprio che questa primavera ci porti delle novità interessanti sul versante SecondLife. Data per morta già 3 anni fa, la Linden caparbiamente sta dimostrando che il fondo è già stato toccato e che ora ci sarà una ripresa nell’uso di questa piattaforma 3D. Pur con le solite luci ed ombre a cui ci hanno ormai abituato in questi anni, e con l’estrema facilità con cui è possibile sparare sui loro errori, è indubbio che SecondLife rimanga un punto di riferimento (anche se sappiamo che sta crescendo anche l’alternativa OpenSim).

Facciamo un po’ di rassegna stampa:

Sulle nuove opportunità di SecondLife:

 

Direct Delivery

Questa sembra essere la novità più vicina che accadrà tra pochissimi giorni (20 o 21 marzo 2012). Con questa innovazione si potranno ricevere le merci dal MarketPlace senza dipendere dalla consegna dal MagicBox, che spesso era lenta e non affidabile. Questa modifica impatterà molto i “commercianti”, mentre gli utenti vedranno solo una “cartella” di merce ricevuta per capire cosa hanno effettivamente comprato.

 

Linden Realm Tools (Experience Tools)

(servirebbero per costruire giochi di ruolo inserendo livelli di esperienza, teleport automatici, HUD associati a specifiche sim). Sono in stato alpha e stanno cercando di sperimentare bene prima di inserirli nella grid ufficiale. Al momento si possono giocare, ma non sono ancora stati distribuiti i tools di scripting necessari per utilizzare le funzionalità.

Path Finding Tools

Nuovi sistemi che consentono di scriptare oggetti e NPC (personaggi non giocanti, bot) a fare attività autonome di percorsi dentro labirinti etc, un po’ come fanno gli equivalenti NPC in altri giochi famosi come World Of Warcraft. La fase Alpha è già iniziata e sono già riuscito a scriptare in Aditi un cubo in modo che “passeggi” da solo all’interno di un labirinto. Interessante.

SecondLife Rezoning

 

Pare che la Linden stia pianificando una risistemazione delle posizioni delle sim in modo da unificare le sim con argomento simile nella stessa area geografica. Non è chiaro se questo è solo una gestione amministrativa oppure abbia anche delle ricadute tecnologiche pratiche (aumento velocità e diminuzione lag). Pare che la zonizzazione di Zindra (settore di SL dedicato alle attività adulte) alla fine della storia sia stata una cosa positiva. Avere una geografia definita potrebbe essere una cosa buona per rendere SL meno caotica. Il rezoning di SL al momento è poco più di una chiacchiera di corridoio, ma paiono fondate.

http://blog.nalates.net/2012/03/14/second-life-mainland-rezoning/

Nuove destination Island

Pare che ogni tanto la Linden riconsideri il modo in cui il newbie entra in SL. Ora sta riprogettando le isole di benvenuto in modo diverso ed originale.

https://modemworld.wordpress.com/2012/03/17/new-destination-islands-help-or-hinder/

E se avete android…

Alcuni client semplici (potete solo fare chat e poco più) ma interessanti in caso di crisi di astinenza

 

A volte anche gli italiani lo fanno bene ! Un articolo entusiasta sulla Grid Italiana Craft

E’ uscito un interessante articolo di recensione e di guida in inglese sulla nostra grid Italiana craft: http://virtualchristine.com/2012/03/10/virtualchristines-first-opensim-geography-guide-craft-the-friendly-grid-theres-no-place-like-home/

Per i non parlanti inglese, vi allego la traduzione in italiano fatta da google:

http://translate.google.com/translate?sl=auto&tl=it&js=n&prev=_t&hl=en&ie=UTF-8&layout=2&eotf=1&u=http%3A%2F%2Fvirtualchristine.com%2F2012%2F03%2F10%2Fvirtualchristines-first-opensim-geography-guide-craft-the-friendly-grid-theres-no-place-like-home%2F

Capita più spesso di quello che immaginiamo che le attività fatte dagli Italiani siano interessanti per la collettività internazionale 😉

 

Farsi un server Linux o Windows (aggratis per 12 mesi) è più facile di quello che ricordavo usando Amazon EC2

Crearsi un sito web e una macchina virtuale windows o Linux ora è possibile, sia pure con un abbonamento gratuito per 12 mesi presso Amazon EC2, servizio professionale che alloca macchine virtuale e fattura il costo “on demand”. A cosa può servire? Molti di voi mi chiedevano come costruire un server OpenSim accedibile dall’esterno. I server costruiti a casa propria hanno spessissimo dei problemi di router e di firewall per cui in molti casi risulta quasi impossibile, ma ora potete farlo in modo relativamente semplice…

Non ho ancora idea di quanto costi realmente il servizio quando si è usciti dalla promozione, ho letto che c’è una tariffazione a tempo. Al momento avendo “lasciato acceso” un indirizzo IP per 4 giorni mi stanno fatturando circa 1 $, che non è proprio una cifra esosa 🙂

Questa interessantissima possibilità l’ho conosciuta grazie ai post di alcuni che volevano fare un server minecraft. Cfr: http://www.minecraftforum.net/topic/38133-how-to-run-a-server-on-amazon-ec2/

Anche questo video aiuta:http://www.youtube.com/watch?v=x-3BEcNrhuQ

E qui c’è un elenco per punti delle attività da fare http://java.dzone.com/articles/free-ec2-cloud-server-based-0 per avere un server con mysql e php.

Per chi si vuole buttare su windows, io ho installato un server 2008 su cui far girare un “server” skype, per implementare PyramidWave, quel famoso programma fatto da Junta Kohime nel 2009.cfr: http://thepyramidcafe.blogspot.it/2009/05/pyramid-wave-junta-kohime-ce-lha-fatta.html, trovate l’applicazione opensource qui: http://code.google.com/p/skypesloodlechat/ anche se pensavo di riscriverla semplificandola parecchio in modo da evitare di avere un server moodle intermedio…

C’è anche questa guida sintetica: http://java.dzone.com/articles/free-ec2-cloud-server-based-0

Riassumendo in parole povere le attività più importanti sono:

NB queste istruzioni vi consentono di usare un “microserver” con solo 640 M di spazio RAM, sufficienti comunque per fare molte prove anche di una certa qualità.
1. Loggatevi nella amazon consolehttps://console.aws.amazon.com/s3/home
2. Andate nel tab EC2 e cliccate Launch Instance.
3. selezionate Launch Classic Wizard e andate nel  Quick Start e selezionate la seguente immagine Basic 64-bit Amazon Linux AMI 2011.09 (AMI Id: ami-1b814f72).
4. Selezionate una Micro Instance che è gratis Micro (t1.micro, 613MB) e cliccate continua
5. Advanced Instance Options: lasciate il default e continuate
6. Instance Properties: idem
7. Create Key Pair creare una coppia di chiavi è importante perchè vi consente di connettervi al vostro server cliccate su Create & Download your key pair.
8. Create un  Security Group:  questo vi consente di definire delle regole di sicurezza firewall per il vostro server. Selezionate default e continuate
9. Cliccate su Launch per far partire il server.

 

Per connettervi al vostro server linux

1. Download and install putty and puttygen.http://www.chiark.greenend.org.uk/~sgtatham/putty/download.html
2. Converting Your Key: Before you can use putty to login you need to convert the .pem key to a .ppk key.
3. Run puttygen. Select load and choose your downloaded .pem file. Click on Save Private key and save the file.
4. Connecting To Server: Run putty and fill in the server name ->Next click on the SSH -> Auth property. Browse to the new .ppk file and select it.
5. Click open. Type ec2-user and enter.
Congratulations, you are logged in…

Se avete scelto un server windows al lancio e selezionando di connettervi all’istanza vi offre di scaricare un remote desktop file che vi consente di collegarvi. L’utente è administrator e la password vi viene fornita a richiesta, specificando la chiave privata che avete salvato prima (key pair).

So che è un po’ sintetico, ma chi arriva a volersi fare un server virtuale di questo tipo credo che qualcosa già mastichi di questi argomenti 🙂

Quando i mondi si scontrano.

Un interessante dibattito è andato svolgendosi nelle scorse settimane, nella Second Life italiana, in seguito ad un articolo pubblicato su questo Magazine in data 11 febbraio 2012.

Questo articolo, provocatoriamente intitolato a “I bassifondi di Second Life”, ha ottenuto l’effetto che pensavamo provocasse. Si è infatti scatenata una bagarre che ha coinvolto molti resident, sia con discussioni dirette che con commenti postati sul Magazine che abbiamo integralmente pubblicato, senza censure di alcun tipo (non sono nostro costume, a meno di insulti, parolacce o riferimenti a dati personali). Come era facile prevedere, la discussione ha percorso due binari distinti: da un lato, i più arrabbiati, erano quelli che si sono auto ritenuti appartenenti ai cosiddetti “bassifondi”, non meglio definiti ma evidentemente, per loro, facilmente identificabili; dall’altro, quelli che, a loro dire, i bassifondi non li frequentano, e che si sono inoltre sperticati a negare la loro qualifica di “intellettuali”, negando perfino che tale categoria esista in Second Life.

E’ stata una prima fase interessantissima, e immagino lo stupore che un osservatore esterno abbia potuto provare, leggendo questi commenti o assistendo a discussioni di tale veemenza, nel difendere posizioni che nessuno aveva attaccato, o comportamenti personali che nessuno si era mai sognato di stigmatizzare (prego rileggere l’articolo). E’ stato il festival della cosiddetta “coda di paglia” all’italiana. Sia gli uni che gli altri hanno difeso posizioni preconcette, che nessuno aveva mai attaccato. E’ stata una discussione che ha dato la stura a “sfogatoi” di ogni genere, e ha fatto saltare il tappo di antichi rancori e beghe personali. Era facilmente prevedibile, ed era già successo in altre occasioni. La vena polemica ed il gossip italiota fanno sempre scuola, purtroppo. La seconda parte, che abbiamo dosato nel tempo protraendola per due serate, è stato un vero e proprio dibattito in world, in voice e in chat, a cui hanno partecipato punte di quasi 70 avatar. Ed è qui che abbiamo notato e analizzato i comportamenti del popolo di Second Life, ritenendo il campione che ha partecipato a questi dibattiti ampiamente rappresentativo, con l’unica, rilevante eccezione, delle persone più impegnate in Second Life in attività artistiche e professionali. Purtroppo, questo genere di persone ha in parte disertato gli incontri, ma un campione significativo è stato comunque presente.

Le serate di dibattito sono state due e non una, poiché la sede di Virtual Worlds Magazine, presso Solaris, per qualche strano motivo (forse troppo “intellettuale”) non è stata ritenuta neutrale. Le due serate si sono svolte quindi una a Solaris (giovedì 8 marzo) e l’altra a Suspiria (martedì 13 marzo). Un ringraziamento sentito va allo staff di Pyramid (in particolare a Magicflute Oh) e allo staff di Suspiria (in primis a LelenyLoka Demonia). Non è stato facile organizzare e gestire le due serate, quindi onore al merito. Dalle due serate sono venute fuori, innanzitutto, una serie di considerazioni scontate, tutte già sentite e discusse. Altre, invece, si sono rivelate molto interessanti, dal punto di vista sociale, soprattutto in relazione all’aggressività e alla violenza di certi scambi.

In riferimento all’articolo, la considerazione pressoché unanime è stata che non esistono categorie in Second Life, ognuno è libero nelle sue frequentazioni, e fa quello che crede. Ciò anche se alcuni ambienti sono alquanto impermeabili ad iniziative culturali “impegnate”, o legate ad attività RL. Gli stessi ambienti “intellettuali” si sono quindi rivelati, dichiarandolo apertamente, assidui frequentatori di certi ambienti, per lo più utilizzando degli alter, per “salvaguardare”, almeno così si è sentito dire, l’immagine dell’avi principale.

Quindi i punti di contatto fra i diversi mondi ci sono, e sono tanti, tuttavia, c’è una certa impermeabilità verso l’alto. La gente che utilizza Second Life per puro svago e divertimento non ha molta voglia di impegnarsi, o di partecipare ad eventi di un certo tipo. Una posizione rispettabilissima, e probabilmente maggioritaria. Non così invece, come abbiamo detto, per il percorso inverso, degli “intellettuali” verso altri tipi di ambienti. Non è quindi questione di intellettuali o bassifondisti, ma del modo di intendere Second Life, a seconda anche delle proprie aspirazioni di fondo o del momento e della serata che si vuole vivere. Su questo sono stati tutti d’accordo, e con questa conclusione unanime, l’argomento “bassifondi” veniva archiviato.

La cosa più interessante di questo dibattito è stata invece l’aggressività, e la violenza verbale, che si è manifestata da parte di alcuni, tanto da indurci, come diremo tra poco, ad una profonda revisione delle regole che è necessario darsi per gestire questo tipo di dibattiti. La violenza si è espressa nelle serate di dibattito, nelle chat di gruppo, e nei commenti postati sul Magazine. Sfruttando l’ospitalità data dalle pagine di VWM sono stati espressi commenti di ogni tipo. La maggior parte sono stati interessanti e civilissimi, mentre alcuni sono stati completamente sopra le righe, certi di non essere censurati, come avrebbero meritato. Durante le due serate ci sono stati alcuni personaggi che hanno costantemente disturbato la discussione, sproloquiando su inesistenti argomenti polemici, o tirando fuori vecchi rancori personali. Ovviamente il moderatore, il sottoscritto, ha subito ogni sorta di attacco, così come pure altri componenti la redazione di VWM. Le “accuse” sono state le più strampalate, dalla ricerca della pubblicità per fare traffico (dove? quando?), al settarismo, alla spocchia intellettuale, alla voglia di mettersi in mostra, ecc.

E’ stato il prezzo che abbiamo voluto pagare, per arrivare fino in fondo e per concludere le due serate programmate. Mi perdonerà quindi la mia stretta collaboratrice su VWM, se ho troncato qualsiasi tipo di replica, per quanto giustificata e giustificabile fosse. Ma nessuno pensi che la violenza paghi: tali atteggiamenti non verranno più tollerati, almeno per quanto ci riguarda. Abbiamo voluto, in ogni caso, andare fino in fondo, per completare la discussione e dare modo alla grande maggioranza degli intervenuti di esprimere il loro pensiero. Questo nostro atteggiamento è stato criticato, ma l’alternativa era interrompere la serata e andarcene, e non era questo il nostro obiettivo. Le prossime serate di “Virtual Worlds Magazine – Reloaded”, si svolgeranno con regole prefissate: le sopraffazioni non saranno consentite, e il moderatore userà, in casi estremi, il ban per far rispettare le regole. Criticabile o meno, questa sarà la nostra linea di condotta: chi vorrà partecipare agli incontri, sarà il benvenuto, ma chi vorrà aggredire non sarà tollerato. Confido comunque che non sarà mai necessario adottare tali provvedimenti, ma tant’è.

Di tutt’altro genere le critiche, pur feroci, che ci sono state rivolte in maniera civilissima e argomentata. Sono state queste il vero nocciolo della discussione, hanno consentito un vero confronto e hanno portato a conclusioni comuni, come abbiamo spiegato in precedenza. Ci sono stati interventi molto interessanti, di gente nota e con grande esperienza di Second Life, ma anche di perfetti sconosciuti, che hanno portato un punto di vista originale nella discussione.

In conclusione, possiamo ritenerci soddisfatti di questo dibattito, c’è stata una discussione franca e accesa, anche se a tratti di inutile violenza. Molta gente si è conosciuta, ha solidarizzato, e nuove amicizie sono nate. Spero che tali contatti si mantengano e che altre iniziative si possano organizzare insieme. Sono queste le cose che fanno piacere a chi vive e lavora in Second Life, e noi, ogni volta che sarà possibile, favoriremo questo genere di eventi.

Il format “Virtual Worlds Magazine – Reloaded” continuerà, con le regole che abbiamo detto, ponendo l’attenzione sui temi specifici che vorremo discutere, sia derivanti da articoli del Magazine, sia dai temi di attualità del Metaverso, sia proposti da lettori o protagonisti di Second Life e dei Mondi Virtuali (non dimentichiamoci che un intero nuovo Metaverso sta sviluppandosi sulle Open Sims). Ci piacerebbe organizzare le serate in land sempre diverse, per coinvolgere il maggior numero possibile di interlocutori e comunità. Chiunque voglia contribuire può contattarci in ogni momento. Ciao e grazie a tutti.

Moodle è difficile? Uno sguardo al software opensource più diffuso in scuole e università per l’organizzazione di corsi a distanza via web…

Uso  Moodle da diversi anni e una delle critiche più tipiche  che viene mossa a questo strumento è quello di essere

macchinoso e poco intuitivo,

In effetti qualche barriera c’è ed è per questo che vorrei svolgere  un lavoro di divulgazione e di “evangelizzazione” per gli scettici.

Stasera a Solaris nell’area Pyramid/ALI ore 22 vedremo da vicino la genesi di un sito per la divulgazione di blender: come entrare, come registrarsi un account, come contribuire nei forum, nei wiki e anche tutte le possibilità di “intesa” fra web e mondi virtuali usando gli strumenti sloodle. Le prossime lezioni di blender cercheremo di “archiviarle” su questo nuovo sito moodle, raggiungibile al seguente indirizzo: Immagine

Fatto personale

By Serena Domenici

Ho sempre scritto anche in prima persona. Ho sempre raccontato quello che percepivo con i miei occhi, le mie orecchie e le mie sensazioni. A tutto questo,mancava solo l’uso del tatto e dell’odore. Ho scritto di cose irritanti, scomode, belle e piacevoli, ma ciò che evidenziava gli aspetti negativi  scatenava sempre l’inferno. Non mi diverte irritare il prossimo, mi piace semplicemente scrivere di tutto e nel tutto è compreso anche ciò che non va bene a molti, non soltanto a me.
Ieri al Suspiria non era in corso un dibattito, ma un agguato in branco. Un’occasione mancata anche per farsi quattro risate e ridimensionare la faccenda.
Sono stata attaccata in chat, in im privati, in voice local , insomma ovunque. Non avrei dovuto partecipare , sapevo sarebbe andata così…Ma confidavo sulla moderazione, e su  qualcuno che avrebbe dovuto impedire si andasse troppo oltre e non è stato così. Alla fine sono sbottata con un sano vaff…niente a confronto delle volgarità scritte in chat , allo scopo di sembrare forse simpatici. Non sono fatta solo di pixel per fortuna.
Potrei fornire le prove di vecchi e nuovi im, vere e proprie provocazioni e ‘persecuzioni’, avrei davvero potuto anche io praticare lo sport più diffuso nella comunità italiana: Lo sputtanamento e la maldicenza.Vi basti sapere che mi sarei macchiata del reato di avere chiesto un tip in una land dove si ballava e di averlo chiesto alla persona sbagliata.Insomma cazzate di questo genere. Ma non voglio soffermarmi molto sulle miserie in pixel. Voglio ribadire altri concetti.
Sul significato di seconda vita.
In realtà nonostante Eva cerchi di affermare sempre il contrario, mi dispiace deluderla, ma questo concetto di astrattismo è vivo solo in pochissime persone. In realtà piaccia o meno ,la seconda vita di tanti non è che la replica enfatizzata della prima, nel bene e nel male.
Le stesse paure, le stesse frustrazioni.
Le stesse logiche di branco.
Si individua il presunto anello debole della catena e lo si sbrana. O come nel mio caso si cerca di delegittimarmi, per mettermi a tacere o perché risulto antipatica o solo Dio sa cos’altro.
Ma esiste anche la poesia sul Metaverso…e non è quella scritta dei vari concorsi. E’ una poesia molto più intima e privata. Quella che ti fà desistere da non cancellare il proprio account. E’ l’incontro. Spesso inaspettato con anime affini.,che incroci in modo del tutto casuale. Sconosciuti e sconosciute che ti rivolgono la parola e che ti incantano. Pixel liberi che non seguono logiche di ‘mercato’, che non sgomitano e che vivono in questo mondo fantastico con curiosità benevola ed estrema educazione.
Nascono così sentimenti, amicizie, che alle volte possono durare anche solo il tempo di un battito di ciglia. Ma  conta il tempo? Conta la pienezza di questi incontri. Io sono stata fortunata. Ho incontrato voci fuori dal coro. Gente che entra su SL, veramente con la voglia di lasciarsi alle spalle tutto quello che lo rappresenta nella vita reale e che magari lo affanna. Di astratto c’è solo il modo di comunicare l’estro in tutta libertà. Ma quello che siamo oltrepassa lo schermo… sempre.  Anche io ho peccato …non ho seguito i consigli di chi, più saggio di me, mi diceva di lasciar perdere. Ho peccato di presunzione probabilmente. Ma ci mettevo passione nel cercare di cambiare le regole del gioco.
Sono ‘battaglie’ perse in partenza . Ieri ho conosciuto un avatar donna, in un negozio di capelli. Mi ha dato un’informazione e da lì siamo finite a parlare di altro. Dei nostri cani e dell’amore per gli animali. Cose semplici solo in apparenza…Umanità che spesso nel mondo reale non trova il tempo o anche il coraggio di manifestare determinate emozioni. Credo, che in fondo  la maggior parte della gente cerchi questo entrando in SL: emozioni ,poter condividere qualcosa. Peccato che in tanti ci si perda per strada massificandoci e riproducendo gli stessi usi e costumi che tanto ci stanno stretti nella vita reale.
Semplicità dovrebbe essere la parola d’ordine. Ridimensionarci un po’ tutti. Educazione sempre e solo educazione che è l’unico concetto non astratto nemmeno sul Metaverso.

P.S.
Non so se Aquila esaudirà il mio desiderio di non far commentare questo mio scritto. La mia è sola una replica . Il mio modo di vedere il Metaverso è racchiuso nell’ultima parte di quanto scritto. Non è un articolo, questa volta è davvero un fatto personale.

The day after

by Serena Domenici

Qualche parolina di inglese la conosco anche io… Chi ha voglia di leggermi, si metta comodo. Cercherò di essere fluida e scorrevole. L’argomento merita. Premessa: ieri (8 marzo) era impossibile per me intervenire in voice, ho provato a scrivere qualcosa in local, ma nel marasma generale non ha attecchito. Vorrei spendere due parole per Aquila. Non credo abbia volutamente cercato di offendere qualcuno, piuttosto provocare, stimolare. E’ una persona curiosa, gira il Metaverso da cima a fondo. A dirla tutta, spesso la pensiamo in modo diverso e discutiamo animatamente. Però, devo ammettere che, alla fine, mi ha sempre dato carta bianca per i miei reportage. Scrivo per puro piacere personale, non certo per fama e denaro. Nessuno mai, mi ha pagato per un articolo. Fino a che ne avrò voglia, e Aquila mi ospiterà, continuerò a scrivere. Ho un mio personale blog, tra l’altro molto seguito, e mi sarebbe più facile, e anche più pratico, far convergere tutto lì. Ma per motivi personali non voglio fondere due mondi così diversi. Insomma, la strada, se si ama scrivere, la si trova comunque. Qualcuno ha pensato, a mio avviso erroneamente, che l’articolo e la successiva serata organizzata da Aquila fossero altrettanti escamotages pubblicitari. Sarò ingenua, ma non penso sia così, e se lo è stato, credo abbia giovato più agli amici dei ‘bassifondi’.

Ho apprezzato alcuni interventi, come quello della pasionaria Lele :), anche se non l’ho condiviso totalmente. Certi toni potevano evitarsi. Mi è sembrato uno (Aquila) contro tutti. Non doveva trasformarsi in un processo su di lui, ma in un dibattito. Ho trovato l’intervento di Stregavento offensivo ed eccessivo, soprattutto perché sembrava un discorso letto al parlamento. Eravamo lì per discutere, non per offendere… Di cattivo gusto poi terminare la pappardella preparata in casa dicendo: “Non leggero più te, Aquila e chi scrive per te!” Ho toccato ferro, non avendo altro da toccare! 🙂 Sembrava un anatema… Un conto è confrontarsi con ardore e passione , un conto esagerare nel modo in cui ha fatto Stregavento. Ho notato che i c.d. intellettuali hanno preso le distanze dalla serata (come fanno alcuni meridionali che, trapiantati al nord, diventano i più accaniti razzisti dei loro simili), all’improvviso nessuno più si definiva tale, e la democrazia e il “volemose tutti bene” regnava sovrano. Aquila è diventato un usurpatore di titoli e io sono stata allusivamente etichettata come una che fa la morale. Tutti al rogo! Se c’è una cosa che non ho mai sopportato è l’ipocrisia, il dire e non dire, il parlare alle spalle. Non faccio parte di nessuna casta, vivo la mia SL con pochissimi ed intimi amici che ormai conosco persino in RL. Scrivo quel che osservo e sento, non scrivo cose di fantasia. Mi limito a mettere in evidenza un mondo che racchiude cose negative e cose positive. Mi stupisce che se parlo di Stalking, e di atteggiamenti verbali violenti e di cattivi comportamenti, ad attaccarmi siano soprattutto le donne. Le ‘intellettuali’ perdono tempo a contare quanti punti e virgole io abbia omesso o usato in eccesso. Le “gelose” invece stanno lì acquattate, pronte a scagliare le loro frecce al curaro. Vi comunico che non mi interessano le polemiche sterili finalizzate solo a colpire me, come persona, e non a confrontare le  mie idee senza pregiudizi.  Scrivo quello che gli altri non osano dire in faccia, ma dicono solo alle spalle! Scrivo semplicemente articoli e accetto le critiche, non quelle personalistiche, ma quelle costruttive ed attinenti all’argomento trattato. Intervisto persone che hanno davvero qualche cosa da trametterci, in diversi ambiti. Perché non è vero non ci siano persone capaci di espressioni artistiche e anche pochissimi veri artisti. Sono pochi, ma ci sono e di solito sono poco noti ai più. Se c’è una cosa che davvero latita su SL è soprattutto la buona educazione. Chi determina un ‘titolo’ o una appartenenza? L’articolo di Aquila ha scoperchiato il malcontento che covava nel fondo del Metaverso.  E’ stato un bene ridimensionare un mondo di presunta ‘elite intellettuale’ e sollevare un po’ il mondo che secondo alcuni starebbe più in basso.  Quante volte sono andata a mostre, eventi e concorsi, dove nessuno rispondeva al mio saluto o a quelli di gente andata lì perché semplicemente tippata a caso. Quante volte alle stesse mostre ho sentito un tripudio di: bello, bellissimo, complimenti , divinooooooo … e poi alle spalle le peggiori critiche. Si, l’arte c’è sul Metaverso, ma quante ciofeche di poesie e mostre ho dovuto digerire … Perché, vedete… non solo voi giudicate me, anche io giudico i vostri lavori. Voi sapete in realtà di cosa mi occupo in RL? Potrei essere una dignitosa e onesta fruttivendola, con l’hobby della scrittura, come potrei essere tante altre persone. Sia chiaro un concetto: ognuno scrive, o dà il suo contributo come meglio sa fare, e ritiene opportuno. Rileggetevi l’articolo che dedicai a Swina Allen: un vero artista scappato e, ahimè, perso da SL. Perchè riportare nel Metaverso le stesse dinamiche di frustrazione della vita reale?

Gabriele D’annunzio ”Il Vate”, Pasolini, Charles Bukowski, Henry Miller, e potrei citarne tanti altri… sono stati indubbiamente dei personaggi di rilievo della letteratura italiana e non. Erano degli asessuati? Per nulla! D’Annunzio era un vero godereccio e non ha mai fatto mistero del suo lato sessuale estremo, enfatizzato dalle sue varie amanti. Cosa c’entrano vi domanderete… C’entran, per spiegare a chi crede di essere un intellettuale, che il sesso in certi ambienti è anche più porco e ricercato. Senza contare tra l’altro che certe pulsioni sono legittime. Ormai tutti sappiamo che sul Metaverso , gli Alter  in alcuni casi, servono allo scopo di divertirsi in ‘anonimato’.  Quindi basta con queste ipocrisie. Pasolini diceva: “Gli intellettuali si chiudono in caste dove la libertà, la creatività muore tra quattro mura insieme a loro”. Ma criticava anche chi, dall’altra parte creava inconsapevolmente una chiusura per partito preso e rifiutava il dialogo con chi si gli poneva di fronte. Darsi un atteggiamento di superiorità intellettuale nel Metaverso è semplicemente ridicolo, visto che non sappiamo con chi abbiamo a che fare. In passato ho parlato male del “That’s Amore”, non perché ho la puzza sotto il naso, ma solo perché viene vissuto da alcuni come un porto franco, mancando di educazione verso il prossimo.  Se vado al Suspiria e dico: Buona sera. Al mio saluto risponderanno la maggior parte delle persone presenti. Il bene e il male non stanno tutti da una parte. Quello che stona, sono proprio queste trincee.

Confini che in un mondo virtuale non avrebbero ragione di esistere. Abbiamo tutti un lato oscuro da soddisfare. C’è chi riesce a farlo senza fare troppi danni e chi invece ha bisogno di emozioni sempre più forti. Ma nessuno è giudicabile nei comportamenti, se non nuoce al suo prossimo. In Conclusione… Ben vengano le polemiche se servono per capirsi e scambiare opinioni. Il dialogo arricchisce tutti.  Il Metaverso, per non morire e per alimentarsi, ha bisogno anche di queste cose. Sana critica ed autocritica. Con educazione , sempre e solo con educazione. Il Metaverso è un’opportunità per volare sopra le cose, non dentro alle cose, che fanno stare solo male.  Non fottiamoci pure i sogni.

Fotografia ed eclettismo: Glio Zapatero

by Serena Domenici

Ho conosciuto Glio Zapatero per caso, anzi, più che conosciuto, mi sono imbattuta in Glio in quanto avevamo casa nella stessa land. Per deformazione professionale leggo sempre i profili e ho così scoperto che Glio in Sl fà il fotografo. Ci siamo accordati e ho visitato il suo studio. Sia lui che la sua bravissima ex compagna mi hanno scattato alcune fotografie nel loro studio dove, con la telecamera, ho potuto vedere i loro lavori. Mi hanno colpita le opere di Glio non tanto per l’uso del colore, quanto per la sua indubbia capacità di cogliere e trasmettere, la sensibilità interiore di un pupazzo. Un avatar non è la riproduzione fotografica di un corpo umano, che possiede un proprio linguaggio, fatto di sguardi, sorrisi, smorfie, gesti e molto altro. Quindi trovare un artista che trasmette l’arte visiva mediante pixel, facendomi pensare a qualcosa di umano, non capita spesso.

Glio è il tipico artista un po’ dannato. Insofferente, accidioso, permaloso, introverso … ha i suoi tempi e segue solo il suo estro personale. Se dovessi associarlo ad un animale, di certo lui sarebbe un felino. Indolente e apparentemente morbido. Estremamente educato con chi gli si pone con educazione. La nostra intervista non è stata un semplice botta e risposta scritto, quanto piuttosto, un colloquiare a ruota libera. Mi ha raccontato di se stesso, dei suoi sogni in RL e in SL. Nel Metaverso vorrebbe realizzare un fumetto erotico, un’idea che gli frulla nella testa da un bel po’ di tempo. Le donne sono il suo soggetto preferito e determinante. Ma fotografa sole le donne che lo ispirano, come la sua ex compagna e allieva Suavitas.

L’erotismo è il leitmotiv del suo lavoro. Atmosfere rarefatte o immagini crude, l’importante è che susciti in lui un interesse particolare. Non solo erotismo, ma anche tante altre passioni come il BDSM, che lui ha riadattato a suo modo, e la moda, intesa come stile e ricerca di un look particolare. Tempo fa, si è cimentato persino come modello per conto di Dadina Dosei/DDstyle, cercando di creare un modo nuovo di sfilare in passerella sul Metaverso, anche grazie all’aiuto della bravissima Katiuscia Vollmar (Red Passion è il suo marchio).

Insomma, è una persona in continuo divenire, e come tutti i veri artisti è anche incostante, umorale, e dipendente dall’ispirazione del momento. Lo trovo strepitoso nelle foto in bianco e nero. Riesce davvero a cogliere l’attimo e a rendere suggestiva nei chiaroscuri qualsiasi cosa catturi la sua attenzione. Non copia nulla, ma elabora immagini frutto di una sua personalissima interpretazione.

Troverete qui il suo studio: Balck Rose photographer c/o City LeGend Urban. Mentre se volete visitare il suo sito date un’occhiata qui: http://www.flickr.com/photos/ 40631365@N08/ Ogni 15 giorni il tema delle sua mostra varia e non dovrete stupirvi se il soggetto del suo prossimo lavoro sarete  voi: lui, cattura l’attimo e lo trasmette in foto, ed essendo anche una persona generosa ve lo donerà. Per lui fotografare è un impulso irresistibile, ma totalmente istintivo, così istintivo da non rendersi quasi conto che è speciale. Se volete una foto che parli per voi, lui è senz’altro uno dei pochi che saprà dare un’anima alla vostra immagine in pixel.

Inaugurazione sede di Virtual Worlds Magazine e Pyramid

Il prossimo martedì 6 marzo, si terrà, presso la land di Solaris, l’inaugurazione della nuova sede di Virtual Worlds Magazine (http://maps.secondlife.com/secondlife/Solaris%20Island/198/226/22).

I festeggiamenti includeranno la inaugurazione contemporanea della sede di Pyramid Cafè. Nella land di Solaris hanno trovato la loro sede anche altri prestigiosi gruppi di Second Life, come i Mentor, Stregatti, Arte Libera ecc. in un esperimento di collaborazione e di messa in comune di risorse che sta già dando i primi risultati. Era da molto tempo che il nostro Magazine batteva il tasto della collaborazione e della messa in comune di risorse e di energie per la comunità italiana di Second Life, e la disponibilità dell’owner di Solaris, e le sinergie create finora, stanno consentendo questa positiva evoluzione. Seguirà un concerto di Eddie Santillo e grande festa con divertimento assicurato.

Virtual Worlds Magazine Reloaded: Serate dibattito sulle due anime di Second Life.

Dall’articolo pubblicato su Virtual Worlds Magazine lo scorso 11 febbraio, è scaturito un interessante confronto tra i lettori e i simpatizzanti. L’articolo era stato provocatoriamente intitolato ai “bassifondi” di Second Life, e la discussione che ne è seguita ha messo in evidenza quello che l’articolo aveva cercato di stimolare: una discussione accesa su due diverse modalità di vivere Second Life.

Avevamo quindi preso l’impegno di organizzare un dibattito sul tema, per consentire a chiunque di esprimere le proprie opinioni in merito, e di raccontare il proprio modo di vivere Second Life. Dopo alcuni giorni di riflessione, e un primo annuncio riguardante una serata unica, si è deciso di organizzare la discussione in due serate successive, per l’8 e per il 13 di marzo.

La prima serata si terrà a Solaris l’8 di marzo alle ore 22,30

http://slurl.com/secondlife/Solaris%20Island/25/220/26

La seconda serata, invece, si terrà a Suspiria, il 13 di marzo alle 22,30:

http://maps.secondlife.com/secondlife/Suspiria/64/47/1301

Entrambe le serate si svolgeranno con il supporto logistico ed organizzative del gruppo Pyramid, con cui Virtual Worlds Magazine ha avviato una proficua collaborazione, e dello staff di Suspiria.

La partecipazione è aperta a tutti. Vi aspettiamo numerosi, per un confronto aperto e libero da preconcetti, e per fare un passo in avanti nella discussione in corso, che coinvolge la comunità italiana di Second Life.

L’altro non esiste?

by Volando Amat

In un poema di Elliot, c’é scritto, se io lo traduco correttamente: ” Dov’é la vita che abbiamo perduto vivendo? Dov’é la saggezza che abbiamo perso nella conoscenza? Dov’é la conoscenza che abbiamo perduto nell’informazione?”. Come il filosofo maledetto Cioran potrebbe aggiungere: “Dove sta l’ideale che abbiamo perso diventando creatori di cose concrete, smettendo di essere “artisti interiori ?”  E si potrebbe anche aggiungere un’altra domanda: “Dove sta il Dio che abbiamo perso con l’incarnazione?”  Secondo Cioran l’altro non esiste: “Non ho mai trovato nessuno, non ho fatto che imbattermi con ombre scimmiesche o sinistri”.

Per rispondere a questa domanda, io mi dico che tutto quello che siamo, prima lo abbiamo desiderato o sognato di essere. Siamo quello che la nostra nostalgia ha prodotto per noi. Ma perche ci risulta pericoloso l’altro? E perché soprattutto allo stesso tempo lo desideriamo e desideriamo la sua compagnia? Credo che ci sia connaturale il paradosso. Siamo autisti e sociali allo stesso tempo. Da una parte vogliamo la solitudine, arrivare ad essere indipendenti, senza che ci disturbi nessuno, senza l’ingombro della convivenza o compromessi che la convivenza impone essere; e ci spinge verso il desiderare un’isola deserta e privata, per esempio in Second Life, dove niente dobbiamo temere o ci sarò imposto. Dall’altra parte, le nostre nostalgie ci fanno sentire esiliati come Ulisse della nostra patria, del posto dove desideriamo condividere, di farne partecipi gli altri e partecipare.

La prima cosa é sentire la Nostalgia, poi sapere “di cosa”, anche se a saperlo veramente non riusciremmo mai … ma andiamo sempre alla ricerca del nostro perchè. Una volta acquisita la nostra paradossale condizione, possiamo domandarci quale strada intraprendere per risolvere la perplessità e l’irrisolto che c’è in noi, quando qualche segnale di un possibile “Altro” ci appare. Robinson Crusoe, ad esempio, si era accomodato alla sua  solitudine e aveva dimenticato “L’altra parte di se”. La mia realtà dipende dall’altro” (Marìa Zembrano, pensatrice spagnola).  Quando qualcuno opta per essere la metà di quello che é,  guarda quello che gli domanda l’altra parte di se, con timore.  Il timore.  L’esperienza Unipolare di Robinson Crusoe aveva fatto di lui un nevrotico, per questo, per la sua nevrosi, aveva paura di attivare l’altra parte di se, quella che veniva a contraddire la sua istallazione nell’autismo, nella solitudine volontaria.  Robinson Crusoe non é altro che un personaggio creato da Defoe, é un mito, e il mito che vive da se, e allo stesso tempo “perché mi serve e perché lo voglio” diventa patrimonio culturale e come tale possibile manipolarlo, usato per vedere in lui, quello che vedo e quello che voglio vedere, perchè quando un’opera, in questo caso un libro, arriva a una accettazione universale, lascia indietro il suo creatore e diventa patrimonio di ognuno di noi.

Quando ci avventuriamo ad uscire nel mondo, l’ultima cosa che desideriamo è che ci contraddicano, e speriamo che l’Altro, non sia altro che un prolungamento di noi stessi.

Questo è quello che Freud definisce “narcisismo infantile”, quando cominciamo a vedere, vivendo, che non è così, che l’Altro non é una parte di me, ma é un “Tu”, con i suoi propri desideri, con un suo proprio programma di vita e di maniera di attuare. Non é che rinunciamo nel nostro intento di fare di lui un’unità simbiotica adattata ai nostri desideri, e per questo, usiamo diverse sistemi: l’imposizione della nostra volontà sulla sua (di qui, l’istinto al potere) dell’annullamento di tutto quello che impedisca che l’altro ci contraddica, piuttosto che sparisca o ci ritiriamo noi da dove lui si trova, fino all’isola deserta, fino a Second Life compreso.

Ci sono altre formule che usiamo, compresa quella di accettarlo (cosi nell’amore), come se fosse quello che mi aspettavo da lui o da lei. E poi vada come vada a finire … Per tutto questo, Robinson Crusoe si impaurisce quando scopre nella sabbia l’orma “di un’altro essere umano” e il suo primo gesto, è quello di correre a mettere i salvo i suoi averi.

Lo stare in Second Life fa bene alle persone che hanno una visione disincantata delle cose, quelle che appartengono ai non compiuti, a quelli che hanno timore di chiudere il cerchio, rispondendosi e convinti di farlo intorno a quello che sono. “Un se stesso” compiuto e rotondo. Non ho mai capito quelli che sanno rispondere alla domanda: “Chi sei?” e difendono e proclamano di “essere se stessi”, come se fosse qualcosa di concreto e definito, e definitivo, qualcosa che si può portare in tasca, come qualsiasi altro documento da mostrare se necessario. Ogni qual volta ho domandato a queste persone, e come é “te stesso?”  sono diventati vaghi e non mi hanno risposto. So di me due o tre cose, e vado alla ricerca e mi cerco negli altri, suppongo che in un modo o nell’altro ognuna trova una maniera appropriata per stare nel proprio ambiente, nel mondo.  Quello di cui mi sono convinta, guardando dal balcone della mia vita, é che il  mondo, sia esso virtuale o reale, é pieno di  persone che vivono diverse vicissitudini, ma che alla fine chiedono qualcosa che si chiama: affetto. E se ritorno indietro al “principio” di me, il ricordo più pungente e vero, era il mio desiderio che tutti mi amassero, mi accogliessero, questo vedevo, e vedo, dal balcone della mia esistenza, un balcone che a volte può dare la vertigine, e da dove si vedono tanti “Altri” e l’Altro o il Tu, non mi sembra che chiedano altro che essere accolti.