Pensiero Avatariano o pensiero Umano?

by Serena Domenici

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Mi piace leggere e mi piace farlo a 360°, e per questo mi sono imbattuta in questo interessante articolo . Ma ci sono cose che ho condiviso ed altre meno. Spero di non recare disturbo al giornalista e all’intervistata se proverò ad analizzare anch’io quello che ritengo un pensiero molto importante e problematico e cioè: i confini tra il mondo virtuale e quello reale in tutti i suoi aspetti.

Sono d’accordissimo sul fatto che Second Life sia fucina di idee e creatività, anche  se molto spesso ho assistito ad “opere” di dubbio gusto, dove l’arte non ci azzeccava per nulla o poco. Va bene che il mondo virtuale sia massima espressione di libertà, ma un conto è esprimersi, un conto è voler far passare vere e proprie ciofeche per arte. Chi scrive non è un critico d’arte, ma non è nemmeno una persona incapace di saper cogliere il bello dove c’è. Allora credo sia ora di confrontarsi con sana onestà intellettuale e dare a Cesare quel che è di Cesare, parlare chiaro, senza ambiguità o situazioni di comodo o di politically correct.

L’arte c’è, ed è assodato, ma il Metaverso pullula di troppi artisti che non meritano questo titolo. E siccome non tutti hanno il coraggio di dirlo, e di prenderne le distanze, con educazione e savoir faire, si finisce di fare di tutta l’erba un fascio. E chi merita di essere esaltato e portato alla giusta fama e conoscenza, finisce per essere uno/a dei tanti. Chi sa di valere alla fine si scoccia e se ne va per altri lidi.
Riguardo ai libri è la stessa cosa. Meritevole è l’impegno di Volando Amat di spingere Second Life alla lettura e, a chi ne ha le capacità e la voglia, di scrivere. Anche io in passato ho aderito alla cosa con molta partecipazione, ma col tempo ho compreso quanto sia difficile coinvolgere la gente alla lettura sul Metaverso, è quasi utopistico. Si legge poco in RL, figuriamoci in un contesto virtuale dove la gente entra soprattutto per cazzeggiare.

Trovo molto più interessante e stimolante la lettura mediante una bella voce narrante, che sappia coinvolgere gli spettatori. Ci vorrebbero più persone capaci di dar voce a ciò che viene scritto. Ma è solo una mia personalissima opinione.
Se poi si vuole un prodotto di nicchia, il discorso cambia, tutto e il contrario di tutto può starci. Ma si finirà per essere i soliti quattro gatti a dar voce ad eventi che sanno più di mondanità che altro.
Poi non capisco perché Second Life non possa sconfinare in RL. Forse non avviene il contrario?
E non capisco perché ci si ostini a chiamarlo ancora “gioco”. Non è affatto un gioco, non ne ha nemmeno le caratteristiche, a parte per i Giochi di Ruolo, che con il tempo perdono strada la loro caretteristica iniziale, lasciando spazio comunque alle emozioni.
Vogliamo illuderci sia un gioco, in realtà, ma lo è solo per pochissime persone.
L’intervistata, parla di pensiero avatariano. Ma a soffrire o a gioire chi è: l’Avatar o la persona che lo manovra dietro lo schermo?

Trovo rischioso lasciarsi andare ad una “filosofia avatariana”, come la definisce l’intervistata. Se ci passo più ore al giorno, non solo non è un gioco, ma rischio, se ne faccio motivo filosofico, di dormirci pure di notte, lasciando vagare il mio dualismo all’infinito, perdendo di vista un contesto reale che è, volente o nolente, la mia vera vita. Tra l’altro diventerebbe, e in parte lo è già diventato, un alibi a qualsiasi comportamento scorretto. Della serie: lo stronzo, non sono io, ma il mio Avatar!
Io amo il virtuale, ma amo anche il mondo reale… Reale e virtuale per me si fondono in un’unica persona, che sono io nelle mie mille sfaccettature. Ci sono cose che posso fare solo in RL, ci sono cose che posso fare solo in Second Life, ma non è dissociazione o bipolarismo, ma solo contesti tecnici e pratici sicuramente differenti. In RL non potrò mai teletrasportarmi, o volare con un semplice click. E mentre in Second Life comunicare sentimenti ed emozioni diventa molto più facile, in un contesto reale fare amicizia o altro risulta molto più difficile.
Quello che proprio non mi piace del Metaverso, per esempio, è l’incapacità di liberarsi di determinate ipocrisie che in RL non è sempre possibile fare. Invece è peggio. Spesso il tentativo di chi cerca di uscire fuori dal coro, viene visto in malo modo. Ho assistito di persona ad atteggiamenti ostili verso chi, durante un dibattito o una riunione, si sforzava di evidenziare aspetti negativi di una determinata questione. E’ come se fosse vietato il confronto, il voler mettere e mettersi in discussione. Viene tutto enfatizzato e visto come un’offesa personale. C’è più confronto nel salotto di Vespa che nei salotti del Metaverso.
Nei salotti del Metaverso ci si siede, o si sta in pied,i e in IM privati si spettegola, ogni tanto si scrive nella chat local qualcosa di circostanza, e finisce tutto lì!

Ecco perché l’evoluzione si ferma. Si ferma perché è tutto così noioso e circonstanziato. Perché nessuno osa. La comunicazione, l’arte, è anche questo: il coraggio di osare. Stranamente invece, finiamo per essere più abbottonati in Second Life, che in RL. Solo in campo sessuale, a mezzo di alter, si vive il Metaverso in tutta libertà. Per il resto, è la trasposizione in peggio del mondo reale.

So anche che i miei discorsi danno fastidio a più di una persona, ma so anche che in molti li condividono, e che in tanti non hanno voglia di esprimerli. Ma è il mio pensiero è il pensiero di una persona che non si fossilizza in un posto, ma che viaggia in lungo e in largo per il Metaverso, parlando con tutti di tutto. Non ho alcun timore di dire ciò che penso, e anche di rettificarlo se è il caso. Mi assumo sempre il coraggio delle mie azioni, parlandone in prima persona. Si, comprendo che non tutto può piacere a tutti, e che ognuno vuole e deve potersi vivere questo mondo come più gli aggrada, ma senza mentire su ciò che sono determinati aspetti. Se qualcosa non funziona e non decolla, bisogna chiedersi il motivo del  perché non vada, nonostante tutti gli sforzi del caso. Forse sarebbe anche il caso che alcune persone, e non mi riferisco a Volando Amat, si prendessero meno sul serio, e scendessero dalla cattedra sulla quale salgono senza averne nemmeno i presupposti e le capacità. Mi si potrebbe obiettare che lo faccio anche io, con questi miei scritti, ma io non sto criticando singole persone, ma atteggiamenti dei quali siamo tutti a conoscenza, e sfido chiunque a dimostrarmi il contrario. Mi si obietti che non sia vero, ma lo si dimostri, così come ho fatto io, e con educazione, perché anche quella latita spesso. Io ci metto la faccia in tutto ciò che dico e accetto qualsiasi critica purché fatta alle mie idee, e non alla mia persona. Lo ripeterò all’infinito, se necessario.

Tra un po’ sarà il mio compleanno, lo dico non perché voglia ricevere auguri o regali, ma per rimarcare ancora una volta il mio concetto iniziale. Lo trascorrerò in RL, con i miei amici, e poi in Second Life, sempre con amici. Per me questo significa solo una cosa: sono entrambi i miei mondi, che alle volte si fondono insieme, alle volte si sfiorano, ma sono entrambi importanti per ragioni diverse. Ma la festeggiata sarò sempre io, unica e sola identità.

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Translation in English by Duncan Bradders

I like reading and I like to do it at 360°, and for this I came across this interesting article . But there are things that I share and others less. I hope not to disturb the journalist and the interviewee if I explore what I believe a thought that is very important and problematic: the boundaries between the virtual and the real in all its aspects.

They could not agree on the fact that Second Life is a source of ideas and creativity, although I have seen very often “works” of questionable taste, where art was there for little or nothing. OK, so the virtual world is ultimate expression of freedom, but one thing is express yourself, another thing is to go into real bullshit believing is art. Who write here is an art critic, but neither is a person unable to grasp the beauty where there is it. So I think it’s time to deal with healthy intellectual honesty and give to Caesar what is Caesar’s, speaking clearly, without ambiguity or situations of convenience or political correctness.

The art is there, and it is a fact, but the Metaverse is full of too many artists who do not deserve this title. And since not everyone has the courage to say so, and to take distance from it, with education and savoir faire, you end up doing all the same brush. And who deserves to be exalted to the right and brought to fame and knowledge ends up being one of many. Who knows it at the end got annoyed and goes for other shores.
About the books is the same thing. worthy is the commitment to push Volando Amat in Second Life to read books, and whoever has the ability and desirem to write. Me too once joined the thing with a lot of participation, but over time I realized how difficult it is to engage people in reading books in the Metaverse, is almost utopian. We read just a little in RL, you can image in a virtual environment where people come mainly to hang and have a good time.

I find it much more interesting and stimulating reading through a beautiful narrative voice, that can involve the audience. There should be more people able to give voice to what is written. But that’s just my personal opinion.
Then if you want a niche product, the question changes everything and even can be its opposite. But you will end up being the usual four cats to give voice to mundane events more than anything else.
Then do not understand why Second Life can not cross over into RL. Perhaps it is the other way? And I do not understand why you still insist on calling it “game.” It’s hardly a game, do not even have the features, except for Role Playing, which eventually lose his initial characteristic, still leaving room for emotions.
We want to deceive is a game, actually, but it is only for very few people.
The interviewee speaks of avatarian thought. But who is to suffer or rejoice: the Avatar or the person who maneuver behind the screen?

I find it risky to lean towards a “avatarian philosophy”, as defined by the interviewee. If I spend inworld more hours per day, not only is not a game, but a risk, if I make philosophical reason, to sleep well at night, leaving my duality wander endlessly, missing a real context that is, willingly or unwilling, my real life. Among other things become, and to some extent has already become, an alibi for any misbehavior. Like: asshole, not me, but my avatar!
I love the virtual, but I also love the real world … for me Real and virtual merge into one person, that’s me in my many facets. There are things I can only do in RL, there are things I can do only in Second Life, but not about dissociation or beeing bipolar, but definitely different technical and practical contexts. In RL I can not teleport, or fly with a simple click. And while in Second Life to communicate feelings and emotions becomes much easier to make friends, in a real context or another is much more difficult.
What I do not like about the Metaverse, for example, is the inability to get rid of certain hypocrisy, like in RL is not always possible to do. Instead it’s worse. Often the attempt of trying to get out from the crowd, is seen in a bad way. I have personally witnessed such hostility toward those who, during a debate or a meeting, tried to highlight the negative aspects of a particular issue. And as if it were forbidden the confrontation, the wish to want to put things into questions. Everything is emphasized and seen as a personal affront. There is more confrontation in the living room of a political tv show than in the salons of the Metaverse.
In the salons of the Metaverse you sit down, or you stand, gossiping in private IMs, sometimes you write something circumstantial in the chat local, and it all ends there!

That’s because evolution stops. It stops because it’s all so boring and circumstantial. Because no one dares. The communication, art, is this: the courage to dare. Strangely, however, everuthing end up being more cuddly in Second Life, that in RL. Only in the sexual field, by the use of alters, the Metaverse is living in complete freedom. For the rest, is the translation for the worse in the real world.

I also know that my speeches bother more than one person, but I also know that many share them, and that many are unwilling to express them. But it is my thought is the thought of a person who does not fossilize in one place, but traveling the length and breadth of the Metaverse, talking to everybody about everything. I have no fear of saying what I think, and also to correct myself if necessary. I take more courage for my actions, talking in first person. Yes, I understand that not everything can please everyone, and everyone wants and needs to be able to experience this world as they wish, but without lying about who I am in certain aspects. If something does not work and does not take off, ask yourself the reason why they do not go, despite all the efforts of the event. Perhaps it would also be the case that some people, and I do not mean Volando Amat, were taken less seriously, and come down from the desk on which they climb even without having the requirements and capabilities. I could argue that I do too, with my own writings, but I’m not criticizing individuals but attitudes of which we are all aware, and I challenge anyone to show me otherwise. I objected that it is not true, but it proves, as I did, and with education, because even education is a missing behaviour. There I put my èrson in everything I say and I accept any criticism if made to my ideas, and not to me. Will repeat indefinitely, if necessary.

In fews days will be my birthday, I say this not because I wants to receive cards or gifts, but to emphasize once again my initial concept. I’ll spend it spend in RL, with my friends, and then in Second Life, always with my friends. To me, this means only one thing: they are both of my worlds, that sometimes melt together, sometimes they touch on, but both are important for several reasons. But I’ll always be celebrated it, and only with one identity. Myself.

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Traduccion al Espanol by Duncan Bradders

Me gusta leer y me gusta hacerlo a la redonda, y por es me encontré con este interesante artículo . Pero hay cosas que comparto y otras menos. Espero no molestar a la periodista y el entrevistado si yo voy a explorar lo que creo un pensamiento muy importante y problemático: los límites entre lo virtual y lo real en todos sus aspectos.

Estoy muy de acuerdo sobre el hecho de que Second Life es una fuente de ideas y creatividad, aunque he visto muy a menudo “obras” de dudoso gusto, donde el arte entraba allí por muy poco o nada. Està bien que el mundo virtual sea la maxima expresión de libertad, pero una cosa es expresarse, otra cosa es querer pasar verdaderas tonterias por arte. Quien escribe no es un crítico de arte, pero tampoco es una persona incapaz de captar la belleza donde sea. Así que creo que es hora de recorrer a sana honestidad intelectual y dar a César lo que es del César, hablar con claridad, sin ambigüedades ni situaciones de conveniencia o politicamente correcta.

El arte está ahí, y es un hecho, pero el Metaverso está llena de demasiados artistas que no merecen este título. Y puesto que no todos tienen el coraje de decirlo, y de tomar distancia, con educación y savoir faire, se termina haciendo de todo en el mismo saco. ¿Y quién merece ser exaltado y ser llevado a la justa fama y publicizado, termina siendo uno/a de los muchos. Quién sabe de valer realmente algo al final se molesta y se va por otros lados.
Acerca de los libros es la misma cosa. Digno es el compromiso de Volando Amat de empujar la poblaciòn de Second Life a la lectura, y el que tiene la capacidad y el deseo, de escribir. Yo también una vez me agreguè a estos eventos con mucha participación, pero con el tiempo me di cuenta de lo difícil que es involucrar a la gente en la lectura del Metaverso, es casi una utopía. Se lee muy poco en la vida real, y mucho menos en un entorno virtual donde la gente viene sobre todo para pasarse un rato.

Me parece mucho más interesante y estimulante lectura a través de una hermosa voz narrativa, que puede involucrar a la audiencia. Debería haber más personas capaces de dar voz a lo que está escrito. Pero eso es sólo mi opinión personal.
Entonces, si usted quiere un producto de nicho, la cuestiòn cambia, podemos conseguir todo y hasta su contrario. Pero va a terminar siendo los habituales cuatro gatos que dan voz a unos eventos que saben mas de mundanidad que cualquier otra cosa.
Entonces no entiendo por qué Second Life no se puede cruzar con la RL. Tal vez es al revés?
Y yo no entiendo por qué siguen insistiendo que se califique como “juego”. Es apenas un juego, ni siquiera tiene las características, a excepción de Juego de Roles, que con el tiempo pierden su camino caretteristica inicial, dejando espacio para las emociones.
Nos quieren dejar creer que es solo un juego, y en realidad lo es sólo para muy pocas personas.
El entrevistado habla de pensamiento avatariano. Pero, ¿quién es a sufrir o regocijarse: el Avatar o la persona que maniobra detrás de la pantalla?

Me parece arriesgado inclinarse hacia una “filosofía avatariana”, tal como se define por el entrevistado. Si paso en Second Life muchas horas al día, no sólo no es un juego sino un riesgo, si hago mis razones filosóficas, dejando mi dualidad vagar sin cesar, perdiendo de vista el contexto real que al final es mi vida real. Sin embargo se vuelve, y ya actualemente lo es, en una coartada para cualquier mal comportamiento. De la serie: gilipollas si, pero no yo, sino mi avatar!
Me encanta lo virtual, pero también me gusta el mundo real … para mí real y lo virtual se funden en una sola persona, que soy yo en mis múltiples facetas. Hay cosas que sólo se puede hacer en la vida real, hay cosas que puedo hacer sólo en Second Life, pero no es disociación o bipolarismo, pero solo contextos técnicos y prácticos definitivamente diferentes. En RL no puedo teletransportarse, o volar con un simple clic. Y mientras que en Second Life comunicar sentimientos y  emociones esmucho más fácil, hacer amigos en un contexto real u otro es mucho más difícil.
Lo que no me gusta el Metaverso, por ejemplo, es la incapacidad para librarse de cierta hipocresía que en la vida real no siempre es posible hacer. Ademas es peor. A menudo, el intento de tratar de salir de la manada es juzgado de mala manera. Yo personalmente he visto tanta hostilidad hacia aquellos que, durante un debate o una reunión, trató de poner de relieve los aspectos negativos de un tema en particular. Y es como si se prohibió la confrontación, el querer de ponerse en tela de juicio. Todo se enfatiza y se ve como una afrenta personal. Hay más confrontación en una transmisiòn televisiva de politicos que en los salones del Metaverso.
En los salones del Metaverso te sientas, o te queda parado, y en privado mensajeas chismes, a veces escribimos algo circunstancial en el chat local, y todo termina ahí!

Eso es porque la evolución se detiene. Se detiene, porque todo es tan aburrido y circonstanziato. Debido a que nadie se atreve. La comunicación, el arte, es la siguiente: el valor de atreverse. Extrañamente, sin embargo, llegamos a ser más cerrados en Second Life que en la vida real. Sólo en el campo sexual, a través de alter, el Metaverso se vive en completa libertad. Por lo demás, es la traducción en peor del mundo real.

También sé que mis discursos molestan más de una persona, pero también sé que muchos comparten, y que muchos no están dispuestos a expresarlo. Pero es mi pensamiento es el pensamiento de una persona que no se fosiliza en un solo lugar, sino que viaja a lo largo y ancho del Metaverso, hablando a todos de todo. No tengo miedo de decir lo que pienso, y también de corregirme si es necesario. Tomo el valor de mis acciones, hablando en primera persona. Sí, entiendo que no todo se puede complacer a todos, y todo el mundo quiere y necesita ser capaz de experimentar este mundo a su antojo, pero sin mentir acerca de quién soy en ningun aspecto. Si algo no funciona y no despega, pregúntese a sí mismo la razón de por qué no va, a pesar de los esfuerzos del caso. Tal vez también sería el caso de que algunas personas, y no me refiero a Volando Amat, fueron tomadas menos en serio, y bajar del lugar donde quieren subir, sin tener los requisitos y capacidades. Se podría decir que yo también con mis propios escritos lo hago, pero no estoy criticando a los individuos, sino las actitudes de los cuales todos somos conscientes, y yo desafío a cualquiera a que me demuestre lo contrario. Se me observe que no es cierto, pero se me pruebe, como hago yo, y con educación, porque incluso hace falta de educaciòn a menudo. Yo pongo mi cara en todo lo que digo y acepto cualquier crítica relativa a mis ideas, y no a mí. Lo repetirè indefinidamente si es necesario.

Dentro de poco serà mi cumpleaños, lo digo no porque quiero recibir tarjetas o regalos, sino para enfatizar una vez más mi concepto inicial. La pasarè en la vida real con mis amigos, a continuación, en Second Life, siempre con amigos. Para mí, esto significa sólo una cosa: son mis dos mundos, que a veces se reúnen, a veces se tocan, pero ambos son importantes por varias razones. Pero la cumpleañera serè solo yo, unica y sola identidad.

Dalle animazioni 3D al Machinima: Adam Falco

Un italiano, un uomo del sud che ha fatto la gavetta presso prestigiose aziende multinazionali, da IBM ad Olivetti, un uomo che non si è mai fermato nella ricerca di realizzazioni tecniche ispirate alla ricerca di se stesso, e delle sue capacità di grafico, di regista, di realizzatore di sogni filmati: questo è Adam Falco, aka Falco Tomsen nel Mondo Virtuale di Second Life.

 Troverete in rete una quantità enorme di informazioni su di lui, in primis nei suoi due canali youtube (per RL: – p/u

e per SL http://www.youtube.com/user/FalcoEdv?feature=mhee ).

 Troverete anche una sua biografia a questo link: , e una delle sue demo qui:

http://www.youtube.com/watch?v=ASrFGgcJi_M&feature=channel_video_title

Da vedere lo spot “In quelle Trine Morbide” girato in occasione dell’esposizione della collezione Arnaldo Caprai dei Merletti dell’Ottocento, presso il Museo Napoleonico di Roma: http://www.youtube.com/watch?v=iYBdSDkMFFo o lo spot pubblicitario girato nel 2010 per la “Ventigradi” di Lodi: http://www.youtube.com/watch?v=AZR29u4w14s.

Adam vive con la famiglia (moglie e quattro figli) ad Hannover, in Germania, e lavora nel settore dell’animazione 3D e della documentaristica pubblicitaria, avendo creato nel 1998 la FALCO-DVE (Digital Video Editing), e avendo già alle spalle notevoli realizzazioni per importanti aziende industriali e di servizi (quali IKEA e Audi).

 L’incontro di Adam Falco con Second Life avviene nel 2007, e da allora una parte della sua produzione si avvale di quest’ambiente immersivo in 3D. Le clip da lui girate in Second Life sono tra le realizzazioni più professionali e innovative che sono state finora prodotte nel Metaverso, in termini di sfruttamento tecnico dell’ambiente, di utilizzo delle tecniche di ripresa e del mixing perfetto tra immagine e suono.

Abbiamo contatatto Adam e abbiamo voluto affrontare con lui il tema delle prospettive che ci riserva questa tecnica “cinematografica” del Machinima, e dell’utilizzo delle ambientazioni grafiche 3D nella sua produzione. In particolare, vogliamo avere il suo parere su quelle che utilizzano i Mondi Virtuali come scenario di riferimento per le riprese.

AquilaDellaNotte: Adam, i film di animazione 3D, a partire dalle esperienze iniziali e ormai leggendarie della Pixar di Steve Jobs, giocano ormai un ruolo molto importante nell’attuale produzione cinematografica. E’ in questa scia che si svolge la tua attività? E in che modo i Mondi Virtuali possono contribuire a questa evoluzione di queste tecniche?

Adam Falco: I Mondi Virtuali sono sempre esistiti, sin dagli anni ‘60, con i primi esperimenti VR (Virtual Reality) e attualmente, anche se sono saliti alla ribalta, sembrano essere ben lontani dalle realizzazioni di film di animazione 3D, come quelli della Pixar. Passerá almeno un decennio per poter raggiungere degli ottimi risultati. Mi chiedo però cosa sarà capace di realizzare la stessa Pixar fra 10 anni. In sostanza, ci sarà sempre una grande disparità fra Mondi Virtuali, come quello di Second Life, e mondi in cui la Pixar realizza le proprie opere, a meno che non si creino delle sinergie tra di loro. Non so quale sia la mia direzione in tal senso, sono un regista di spot televisivi, il Mondo Virtuale, per ció che riguarda la mia attività, rimane uno dei mezzi possibili, una possibile alternativa. Ma consentimi di dire ció che penso dei Mondi Virtuali, e in questo caso di Second Life dal punto di vista umano. La virtualità non è che l’anticamera della realtà: nulla esiste, se non prima nella nostra testa.  L’uso di queste piattaforme dovrebbe consentirci di migliorare la realtà, costituire una specie di banco di prova,  e in questo, che Second Life potrebbe avere si grandi successi, ma evidentemente pochi introiti. Spesso accade esattamente il contrario, se non addirittura la completa sostituzione della realtá con la virtualitá,  bloccando quindi un sano processo evolutivo che ci costringe a rimanere incollati alle nostre sedie. A questo punto sarebbe preferibile che  rimanesse solo un gioco.

AquilaDellaNotte: Un mondo virtuale è, di per se stesso, un ambiente di simulazione. Pensi che la sua peculiarità possa apportare qualche elemento nuovo nel panorama delle riprese cinematografiche, o per te resterà sempre una produzione di piccola nicchia?

Adam Falco: Se parliamo di Second Life, è ovvio che ci siano ancora delle lacune, ma personalmente non credo che questo possa rappresentare un limite in una produzione cinematografica. In definitiva ci può essere un film di animazione 3D spettacolare, con effetti strabilianti, ma che magari in sostanza non dice nulla, rispetto ad un altro, con una risoluzione più modesta come quella di SL, che può dare delle forti emozioni. Se pensiamo ai vecchi film giapponesi godzilliani, oggi ci appaiono ridicoli, mentre a quei tempi erano una rivoluzione. Penso che sia doveroso avere pazienza e aspettare. Concludo, dicendo quindi che sia l’aspetto grafico, che l’animazione in se, siano importanti, ma non necessariamente determinanti nella realizzazione di un film 3D. Considerando l’implementazione di effetti speciali che senza dubbio possono migliorare e correggere  la qualità audiovisiva, dove ce ne sia bisogno, senza sconvolgerla più di tanto. A mio parere, il successo di una produzione è dovuto innanzitutto alla scelta e alla realizzazione delle musiche, che devono amalgamarsi perfettamente con le immagini, suscitando così emozioni REALI.

AquilaDellaNotte: Com’è nato il tuo interesse per Second Life, quando hai capito che potevi “sfuttarlo” per il tuo lavoro.

Adam Falco: Ho scoperto Second Life nel 2006, per caso, mentre effettuavo delle ricerche su nuovi programmi 3D. Devo dire che non mi ha sconvolto più di tanto, mi sembrava d’esser ritornato ai tempi del Commodore 64. Vivo in Germania ormai da tanti anni e il dover socializzare sopratutto con gli italiani mi ha spinto a rimanerci. All’inizio, non volevo che la mia attività reale intralciasse questo mondo, per me era semplicemente una distrazione, uno staccare la spina alla realtà. Ma poi, irrimediabilmente dopo il “chi sei”, viene il “che fai”. Paradossalmente non è un lavoro, direi che è quasi una missione, per chi ha riposto massima fiducia in me, nella realizzazione di un video. La meravigliosa scoperta è la libertà di movimento, senza i compromessi come nella vita reale, che, sopratutto nel mio settore, corrispondono ad una vera e propria giungla.

AquilaDellaNotte: Quali sono le caratteristiche tecniche che, a tuo parere, potrebbero migliorare il lavoro di gente come te nell’ambito del Machinima, e verso cui si potrebbe evolvere Second Life?

Adam Falco: Beh, non so cosa usi il nostro caro Philip Rosedale dal proprio salotto di casa 🙂  ma la scelta del PC o Apple adatto, con schede grafiche appropriate, sono il primo passo. Se posso fare qualche esempio, i desktop Alienware DELL sono attualmente senza ombra di dubbio il massimo. Se parliamo invece  di Video-System Editor, e non solo per il Machinima, si parte da software medio professionali, come il Sony Vegas Pro, Abobe After effects, fino a soluzioni altamente professionali. Hardware e Software Avid, Media Composer, o Symphony che comportano un investimento minimo che varia dai 7  fino ai 15000 €. Per quanto riguarda Second Life, il “fate vobis” strategico di Philip Rosedale,  con il rilascio delle license del codice sorgente del client, anche se ha dato vita a nuovi viewers, evolutivamente non basta, non potendo sfruttare a pieno le potenzialitá dei nostri super PC.

AquilaDellaNotte: Cosa pensi dell’attuale livello di evoluzione delle Grid Open Sim, hai già fatto qualche esperienza nel loro utilizzo? Se si, su quali?

Adam Falco: Francamente, per mancanza di tempo non ho fatto nessuna esperienza concreta su Open Sim, spero di approfondire in futuro. Anche se teletrasportarsi fino all’esportazione delle proprie creazioni, senza nessun problema, è una prospettiva veramente allettante, e spero si concretizzi definitivamente il più presto possibile.

AquilaDellaNotte: Quali sono le caratteristiche che un ambiente quale Second Life ti ha messo a disposizione, rispetto ai mezzi di modellazione 3D preesistenti, e che avevi già usato nella tua carriera?

Adam Falco: Nel mio caso l’immediatezza nella realizzazione di scenografie, ad esempio. Lavorare con altri software 3D, sia pur con un layout assolutamente identico, ripaga con una qualità grafica eccellente, ma  tempi e  costi sono naturalmente elevati.

 AquilaDellaNotte: Pensi di avere dei caratteri distintivi rispetto ad altri registi di Machinima? Che cos’è che ti contraddistingue?

Adam Falco: Un detto tedesco dice “Die Arbeit muss spaß machen!”- “Il lavoro deve divertire”, questo innanzitutto.  Non sono sicuramente i mezzi a contraddistinguermi, ti rispondo come ho risposto ad un  giornalista americano, tempo fa: per ciò che mi riguarda, userei, se fosse necessario, anche mezzi rudimentali per poter realizzare un lavoro. Alcuni sono convinti, e non parlo solo di Second Life, che i software rappresentino la bacchetta magica per tutto, ma non è cosi. Saper raccontare una immagine, anche un singolo frame, senza avvalersi necessariamente dell’ausilio di grandi software, è il mio obiettivo! Di registi di Machinima ce ne sono davvero tanti, e anche molto bravi, ed è davvero molto difficile fare una distinzione.  Colgo l’occasione per dirti che ammiro moltissimo Hideo Kojima, un regista di Machinima su piattaforma PS3.

 

AquilaDellaNotte: Consentimi ora una focalizzazione su temi che riguardano aspetti più generali. Mi rivolgo ad un uomo del Sud Italia, con tutte le considerazioni che potremmo fare sulle difficoltà che una persona come te ha incontrato all’inizio della sua carriera. Pensi che il settore in cui lavori possa offrire qualche prospettiva a un giovane che sta cercando faticosamente la sua strada, ed è possibile che tale strada possa trovarla rimanendo a casa sua, oppure, tornando a stereotipi antichi, ma ridiventati purtroppo attuali, credi sia indispensabile emigrare?

Adam Falco: Le prospettive in questo settore si rivolgono a tutti coloro che hanno una predisposizione artistica. Come è facile intuire, conta l’essere geniali, trovare l’idea giusta al momento giusto, a casa propria oserei dire. Credo che, se non si hanno queste qualità innate, si rischia faticosamente, come dici tu, ma a rischio di sbagliare strada. Purtroppo non può considerarsi un alternativa nella ricerca di una attività.

 AquilaDellaNotte: Il tuo lavoro si svolge all’estero, per scelta di vita familiare o perché puoi svolgere meglio lì il tuo lavoro?

Adam Falco: Ho sempre amato viaggiare, ho vissuto prima in Austria, poi sono arrivato qui, in Germania. Non ero un ragazzino facile, è stato semplicemente un colpo di testa, non ho mai programmato nulla nella mia vita, ho lasciato che tutto accadesse. In questo credo di essere stato sfacciatamente fortunato.

 AquilaDellaNotte: Come vedi il futuro dei Mondi Virtuali, sei ottimista o pessimista rispetto al futuro di Second Life?

Adam Falco: Come un Cristoforo Colombo del XXI secolo,  innalzerei le vele alla scoperta di nuove terre, anche se molti sono abbastanza scettici. Fra un pò ci sentiremo dire: “Terraaa!!!”. Per ciò che riguarda Second Life, purtroppo si preferisce realizzare applicazioni in grado di lavorare agevolmente su computer con processori e schede grafiche tecnicamente modeste, garantendo cosi il massimo dell’utenza. Le continue manutenzioni di questi giorni non sono un caso, la concorrenza è alle porte! Se si realizzasse quella che è già una Open Sim, ma completa, compatta con tutte le caratteristiche dei nuovi viewers, con la  possibilità quindi di avere il tutto direttamente su Hard Disk come stanno già realizzando altre aziende, andrebbe sicuramente molto meglio. Su Bluemars, ad esempio, non esiste lag, anche se è decisamente diverso,  ma evidentemente anche questo è un “no copy/no modify/no transfer”.

AquilaDellaNotte: Grazie della tua disponibilità Adam, è stata una chiacchierata molto proficua. Spero di rivederti a breve, per parlare di qualche tuo prossimo progetto magari in Italia. A presto.

SolAria… Un mondo per “sognare a puntate”….

Da pochi mesi (dicembre 2011), è aperta al pubblico una interessantissima sim fatta da Italiani, di nome SolAria http://maps.secondlife.com/secondlife/SOLARIA/66/134/29. Trovate anche la pagina facebook qui: http://www.facebook.com/S0Laria.

Gestita dal duo artistico/creativo composto da Maizon Rayna e Maveryck Breen, due builder di eccezione, lo scopo con cui è stata costituita non è, contrariamente a quanto accade in genere in SL per “cercare di fare soldi”, ma per la genuina volontà di creare cose belle in libertà e senza costrizioni.

Quindi navigazione “a vista” e come spesso accade la mancanza di un progetto invece di essere un limite, può trasformarsi in un motore propulsivo incredibile che consente ora di vedere in SolAria un organismo coerente e armonico, tant’è che la stessa Linden Lab l’ha inserita nell’elenco delle sim più fotogeniche: http://secondlife.com/destinations/photospots apparentemente sembra che la sim venga vista come la ricostruzione organica di un paese di mare italiano.

Intervistando Maizon appare evidente che il meccanismo costruttivo è spontaneo e naturale, in particolare è affascinante la definizione di come è avvenuto il legame fra le varie opere:

“come decidiamo ? hai presente quel gioco che si faceva da bambini …io faccio un segno sul foglio e tu lo continui con un segno tuo e poi ne faccio uno io e poi tu fino ad avere un disegno alla fine ? ecco così gestiamo solAria.”

I risultati sono sorprendenti soprattutto per quanto riguarda la qualità e la minuzia dei dettagli. Tutto pare studiato e ogni luogo è attentamente “personalizzato” in modo da dare una sensazione di iperreale non facilmente rintracciabile su SL. Inoltre l’isola rimane sempre in cantiere, non è mai finita. Di volta in volta nuove aggiunte, variazioni la rendono viva e vera.

Per esempio una ultima aggiunta fatta è stata quella della trasformazione del ponte abbandonato in una serra pensile semi-abbandonata affascinante ed evocativa…

Ecco una mappa dell’isola:

Tecnicamente la maggior parte delle cose costruite su SolAria sono prim normali e sculpted. Molti sculpted sono realizzati in modo sofisticato allo scopo di ridurre l’occupazione in prim. Scarsissimo l’uso delle mesh. Attendiamo che Maizon e Maverick ci aiutino nei nostri corsi di sculpting e building in modo da poter formare anche altre persone e magari aiutare la community opensim a sviluppare contenuti autentici ed originali.

Sull’isola sono presenti anche dei negozi (Maizon è un’ottima creatrice di abiti professionale). Contrariamente a quanto capita in molte parti di SL i negozi sono perfettamente integrati nel paesaggio, non sono intrusivi e in alcuni casi sono quasi nascosti…

Alcuni oggetti dell’isola sono addirittura in vendita (una copia evidentemente). Ad esempio la pergola dell’osteria è in vendita a 500 L$. Queste vendite hanno lo scopo di dare una piccola mano per il pagamento delle tremende tier, ma anche forse per esprimere in modo tangibile un ringraziamento agli sforzi che hanno compiuto questi creativi.

Scrivo volentieri su questa sim per dimostrare che l’eccellenza e la fantasia possono essere ottimamente rappresentate da italiani, e cosa che a me colpisce sempre molto, anche al di fuori della logica del guadagno ad ogni costo… 🙂

NB: Quest’isola è nell’elenco delle Land Italiane  http://virtualworldsmagazine.wordpress.com/censimento-land-italiane-di-sl/ con questa auto descrizione (semplice ed efficace):

Relax , fotografie, riflessioni
SolAria è una land piena di colori, arte ed emozioni ed è nata dal cuore di
Maveryck Breen e mAizon Rayna. Abbiamo costruito questa terra per vivere i
nostri sogni e per dare a tutti la possibilità di trascorrere momenti di serenità e
di gioia per condividere insieme il piacere di vivere questa seconda vita .
Amiamo molto la nostra terra, perché è una parte di noi e abbiamo deciso di
aprire l’accesso a questa land a tutte le persone che vivono le stesse emozioni
e amano le cose belle.

Moda … no solo moda.

Serena Domenici

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Second Life es muchas cosas, como ya he escrito varias mas veces y ampliamente, pero sobre todo es creatividad, la creatividad que abarca muchos campos. La moda es sin duda uno de los muros de soporte de este mundo tan fascinante y controvertido. El metaverso vive sus vidas cruza las barreras en gran medida por la apariencia externa del avatar. Avatares que usar ropa que nada tienen que envidiar por formas, colores y accesorios a los que vemos en los escaparates de nuestras tiendas en RL. Confieso que soy una víctima de la moda, siendo casi compulsiva en la busqueda de un vestido que sea de mi gusto. Mientras que en la vida real tengo mis tiendas de confianza, a donde voy y elijo sin perder mi tiempo, en el Metaverso un tp te teletransporta de una tienda a otra sin tener que esperar o perder tiempo en lso probadores. Mira, eliges y pagaa todo con un movimiento de tu ratón. Obviamente, no todo es gratuito, se necesita dinero real, convertida a L$ para poder comprar. Pero los costos no son excesivos, después de todo … el precio de un croissant y un café para satisfacer su lado estético y hacer que tu avatar sea el único posible.

Tiendas de ropa, maquillaje, skin, shape, zapatos, pelo, joyas, incluso ojos personalizados y tatuajes para crear un sueño que a menudo, en nuestra vida real, no podemos realizar por varias razones.

Pero lo que hace posible esta magia, está detrás del trabajo de muchas personas. Verdaderas personas creativas. Obviamente no son todos excelentes, pero te garantizo, y yo escribo para aquellos que saben poco o nada sobre el Metaverso, que he visto ropa y calzados realmente originales y únicos, no todo se importa o se imita del mundo real, a menudo se crea.

Y lo que viene creado, entonces se presenta en varios desfiles de moda. Desfiles en el que nada se deja al azar. Los modelos y las modelos que se preparan para la pasarela con la misma disciplina y la ambición de sus colegas en la carne. A veces me sonrío, sin duda las modelos no están obligadas a dietas especiales y detrás de la PC se puede seguir comiendo lo que quieren y nunca tendran dolor en los pies. Pero te aseguro que psicológicamente estan totalmente caladas en el personaje … se matriculan en cursos que la hacen mas competitiva y Avatar con el aspecto lo más similar posible a los modelos reales de RL. Sufren los mismos celos y rivalidades, y los golpes bajos no se ahorran a nadie.

Siempre leo las revistas de moda, y me complace observar que los modelos no son tan anoréxica como una vez y que la politica comercial que la volvio demasiado flaca ya tuvo su tiempo … También me gustaría que el Metaverso se adaptara a esta nueva forma de pensar y tuviera mas osadia … Y que nosotros tambien tuvieramos avatares menos perfectos. Todos somos muy utópicos y las modelos demasiado desfilando en una pasarela … Creo que es hora de poner el telón sobre una idea de perfección que muchas veces, se acerca más en lo feo que en lo hermoso … y veo más y más fascinada que avatares crean su propio keko con las imperfecciones de la vida real. Es una autocrítica que yo me hago también, en primer lugar. Y es cierto que es una segunda vida, pero porque llevarla a los extremos que en la naturalze de todos los dias no existe, y si existe, es a menudo el resultado de la ayuda de un cirujano? Yo, por ejemplo, en la vida real mido 1,63 sin tacones, pero en SL, soy una amazona … Nada grave, por el amor de Dios … pero, obviamente, el hecho de no ser muy alta me molesta, pero este es un tema que merece un artículo aparte.

Hay tiendas de ropa, que tal vez estan mas bonitas de la ropa que exponen. Los americanos son muy buenos en esto. Que respeto a nosotros, los europeos, por ejemplo, tienen un gusto mas cargado, y prefieren los vestidos de noche o ropa de época, pero no ahorran los gastos en relación a la arquitectura y los diversos escenarios. Y ellos son educados y muy disponibles para resolver cualquier problema. Talentosos en el maquillaje y la creacion de cabellos.

Doy vueltas en todos lugares de moda. En Francia la moda es sin duda, de alguna manera o muy demodé, o muy avanzada. Los británicos tienen algunas ideas creativas y, sin embargo particulares productos no deben ser subestimados. Brasil y América Latina tienen su propio estilo, que es poco apreciado por nosotros, pero definitivamente se ajusta a sus colores e incluso sus avatares. Los asiáticos, un poco de todo, … pero definitivamente hay cosas que hay que imitar.

Los italianos, se me permita la audacia, somos sin duda los más creativos y realistas, y con un gusto que no tiene miedo a la competencia … Me refiero a los creadores de ropa (lo que se refiere al resto es sin duda subjetivo y la elección de la ropa muy personal). Pero más allá de nombres de creadores bien conocidos, muchas personas utilizan nombres extranjeros y localizarlos no es fácil y a veces a pesar de la habilidad innata, carecen de cortesía. Italiano y el francés tienen la palma de los mas dificiles de tratar. Pero mientras que los franceses odian todo lo que no es frances, nosotros italianos somos muy dificiles entre compatriotas.

Para aquellos con un presupuesto limitado, o que son demasiados perezosos o a caza de descuentos, yo recomendaría el uso de marketplace, se registra en el portal y accede a una especie de Catalologo Postal: allí no se puede elegir una mujer o un marido, pero es facil encontrar algo para comprar que sea al alcance de cualquier bolsillo.

Pero el mundo de la moda no termina aquí. Al igual que cualquier ambiente que se precie, tiene su gurú. Frolic Mills es sin duda uno de los exponentes más destacados de este fascinante mundo. Hay el aspecto organizativo, y hay muchas agencias que se ocupan de la publicizar eventos de moda como hace uno de mis amigos, Bradders Duncan. Debido a que no se deja nada al azar, detrás de las escenas hay una verdadera máquina belica que tiene costos determinados. Por lo tanto todo lo que es hermoso, tiene un presupuesto de salida más “alto”.

Este mio artículo se ampliará con el tiempo. Yo le hare’ saber de los estilistas, organizadores de eventos, modelos, y de personajes como Frolic Mills. Estoy segura de una cosa: he visto recientemente unos hermosos zapatos en las tiendas de mi ciudad (RL) que he comprado hace tiempo en el metaverso … ¿Quién copia a quién? Yo no apostaría por la respuesta.

Traducido del italiano por: Duncan Bradders

Moda … non solo moda.

by Serena Domenici

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Second Life è tante cose, come ho già scritto ampiamente più volte, ma è soprattutto creatività, creatività che abbraccia molti campi. La moda è senza dubbio uno dei muri portanti di questo mondo così affascinante e controverso. Il Metaverso vive e attraversa le sue barriere basandosi molto sull’aspetto esteriore degli avatar. Avatar che indossano abiti che nulla hanno da invidiare per forma, colori e accessori a quelli che vediamo nelle vetrine dei nostri negozi in RL. Confesso di essere una fashion victim, di essere quasi compulsiva nella ricerca di un abbigliamento di mio gusto. Mentre in RL ho i miei negozi di fiducia, dove vado e scelgo senza perdere tempo, sul Metaverso un tp ti teletrasporta da un negozio all’altro, senza dover fare file o  sedute estenuanti nei vari spogliatoi. Guardi, scegli e paghi il tutto con un semplice movimento del mouse. Ovviamente, il tutto non è gratis, ci vogliono veri soldi, convertiti in L$ per poter acquistare. Ma i costi non sono eccessivi tutto sommato… il prezzo di una brioche e di un caffé per soddisfare il proprio lato estetico e per rendere il proprio avatar più unico possibile.

 Negozi di vestiti, makeup, skin, shape ,scarpe, capelli, gioielli, persino occhi personalizzati e tatoo per renderci possibile un sogno che spesso, nella nostra vita reale, non è possibile da realizzare per varie ragioni.

 Ma a rendere possibile questa magia, c’è  dietro il lavoro di tanta gente. Dei veri e propri creativi. Ovviamente non sono tutti bravissimi, ma vi garantisco, e lo scrivo per chi conoscesse poco o nulla il Metaverso, che ho visto vestiti e scarpe davvero originali e di un gusto unico… non tutto viene imitato o importato dal mondo reale, spesso viene creato.

E ciò che viene creato, viene poi presentato nelle varie sfilate di moda. Sfilate dove nulla è lasciato al caso. Modelle e fotomodelle che si preparano alla passerella con la stessa disciplina e ambizione delle loro colleghe in carne e ossa. Sorrido, sicuramente le avatar modelle non sono costrette a diete particolari e dietro al PC possono continuare a mangiare quello che vogliono e non avranno mai dolore ai piedi. Ma vi assicuro che psicologicamente sono totalmente immedesimate nella parte … si iscrivono a corsi che rendano portamento e avatar competitivo e più somigliante possibile all’aspetto reale delle modelle in RL. Soffrono delle stesse gelosie e rivalità, e i colpi bassi non risparmiano nessuno.

Leggo da sempre riviste di moda, e ho notato con piacere che le modelle non sono più anoressiche come un tempo e che la donna eccessivamente magra abbia fatto ormai il suo tempo… Mi piacerebbe che anche il Metaverso si adeguasse a questa nuova corrente di pensiero ed osasse di più… E che anche noi avatar ci adeguassimo a rendere i nostri avatar meno perfetti. Siamo tutti troppo utopistici e troppo magre le modelle che sfilano in passerella… Credo sia ora di far calare il sipario su un’idea di perfezione che, tante volte, rasenta più il brutto che il bello… e guardo affascinata sempre di più gli avatar che creano il loro pupazzo con le imperfezioni della vita reale. E’ un’autocritica che mi faccio anche io, in primis. E’ vero che è una seconda vita, ma perché raccontarcela estremizzando ciò che in natura non esiste, e se esiste, è spesso frutto dell’aiuto di qualche chirurgo? Io per esempio, in RL sono alta 1.63 senza tacchi, ma in sl, sono una amazzone… Niente di grave , per carità…ma evidentemente il fatto di non essere altissima, mi rodeva 🙂 Ma questo è un discorso che meriterà un articolo a parte.

 Ci sono dei negozi di vestiti, che forse sono più belli dei vestiti che vengono esposti. Gli americani in questo sono bravissimi. Rispetto a noi europei, diciamo, hanno un gusto più carico, e preferiscono gli abiti da sera o i vestiti vintage, ma non risparmiano spese per quanto concerne l’architettura e i vari scenari. E sono educatissimi e disponibilissimi a risolvere eventuali problemi. Bravissimi nel makeup e nelle acconciature di capelli.

 Ho girato un po’ ovunque. In Francia la moda è sicuramente, per certi versi, o estremamente demodè, o estremamente all’avanguardia. Gli inglesi hanno qualche spunto creativo e tuttavia affascinante, prodotti di nicchia da non sottovalutare. Brasile e Paesi dell’America latina hanno una loro moda che difficilmente è apprezzata da noi, ma sicuramente adatta ai loro colori e persino ai loro avatar. Gli asiatici, di tutto un po’… ma ci sono cose assolutamente da imitare.

 Noi italiani, mi si permetta l’ardire, siamo sicuramente i più creativi e realistici, e dotati di un gusto che non teme concorrenza… Mi riferisco ai creatori di vestiti (per quanto concerne il resto è sicuramente soggettivo l’abbigliamento e la scelta dei singoli avatar). Ma a parte qualche nome conosciutissimo, molti usano nomi stranieri ed individuarli non è facile e alle volte nonostante le innate capacità, peccano di buona educazione. Italiani e francesi detengono la palma della puzzetta sotto il naso. Ma mentre i francesi la rivolgono a tutto ciò che francese non è, noi siamo spocchiosi tra connazionali.

 Per chi vuole spendere poco, o fosse molto pigro, o a caccia di sconti, consiglio l’uso di marketplace, si fà login dal portale e si accede ad una specie di Catalologo PostalMarket: non vi potrete scegliere una moglie o un marito, ma di sicuro troverete qualcosa da acquistare alla portata di qualsiasi tasca.

Ma il mondo della moda non finisce qui. Come ogni ambiente che si rispetti, ha i suoi Guru. Frolic Mills, è sicuramente uno tra gli esponenti più di spicco di questo mondo affascinante. C’è il lato organizzativo, e sono molte le agenzie che si occupano del lancio pubblicitario come quella del mio amico Duncan Bradders. Perché nulla sia lasciato al caso, dietro le quinte c’è una vera e propria macchina guerra che ha determinati costi. Di conseguenza tutto ciò che è bello, ha un budget in partenza già più ‘elevato’.

Questo mio articolo sarà con il tempo ampliato. Vi farò conoscere stilisti, organizzatori di eventi, modelle e personaggi come Frolic Mills. Sono anche certa di una cosa: di recente ho visto in giro delle scarpe bellissime nei negozi della mia città (RL)  che ho comprato già da tempo sul metaverso… Chi copia chi? Io sulla risposta non ci scommetterei.

Rigging per Dummies.. Reiniziano le lezioni a Penguin Tribu (Ama Gi)

I misteri del rigging sono sempre duri per chi si approccia a questo programma opensource.  Ci sono tonnellate di tutorial (in Inglese) ma spesso non è facile districarsi fra le varie versioni di Blender (molti sono ancora fatti per la versione vecchia 2.4), mentre ora siamo già alla 2.63.

Già da tempo ho tenuto svariati corsi di blender di cui potete trovare varie indicazioni sul canale YouTube http://www.youtube.com/user/salahzarstenvaag e sul sito di ali: http://alicorsi.wordpress.com/category/blender/

Giovedì 3 Maggio ore 22.00 a Penguin Tribe comincerà un nuovo ciclo di lezioni che vi aiuterà a capire come funziona la magia della creazione di avatar e animazioni in SecondLife e in OpenSim.

Si illustreranno in particolare le basi del rigging grazie anche ai seguenti video bilingui:

Per chi non sapesse nulla di Blender ecco alcuni video propedeutici (corso di 4 lezioni tenuti a Ottobre sempre ad Ama Gi)

http://www.youtube.com/playlist?list=PLC7C1C56147D64450

 

KATIA KERES : Una delle più brave cantanti in Second Life

By Francesca Caeran

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Nell’aprile del 2009 sbarcai in Second Life, ancora incosciente delle potenzialità che questo Mondo Virtuale mi poteva offrire. Non ero al corrente di tutte le innumerevoli cose che si potevano fare in Second Life, nè ne avevo mai sentito parlare, e dunque inutile raccontarvi il mio stupore quando  qualcuno mi disse: Frà clicca su questa ball rosa … e mi ritrovai tra le braccia di un altro avatar di sesso opposto. Questa è stata una delle prime cose che mi capitarono, subito dopo aver loggato in Second Life, con ancora addosso il vestito rosa a pois beige della niubba.  La seconda cosa straordinaria che mi capitò, e che per sempre cambiò la mia seconda vita, è stato quel concerto che per la prima volta andai ad ascoltare. Io sono sicura che quel concerto live è stato uno dei motivi che mi fecero rimanere nel Metaverso, e la cantante che ascoltai quella sera è stata sicuramente un motivo in più: era la grandissima Katia Keres. Ebbi la sensazione di trovarmi in un vero concerto, con questo suono cosi perfetto, questa voce così bella, e lei che si esprimeva come se fossimo stati allo stadio.  Quella sensazione di ascoltare una “vera” cantante si rinnova ogni volta che vado a sentir cantare Katia Keres.

Ma presentiamola. In RL Katia ha 45 anni, ed è originaria di Sao Paulo in Argentina, ma vive da tantissimi anni in Florida, negli USA.  Venticinque anni fa ha iniziato a cantare in RL riscuotendo un bel successo. E ci credo, con questa voce … !!  Poi nel 2007, leggendo un giornale, Katia sentì parlare  di Second Life, e si loggò dopo circa 6 mesi,  con il desiderio di promuovere sul Metaverso la sua musica. All’epoca, spiega Katia, c’erano pochissimi cantanti live su Second Life, e dunque il successo fu immediato.  La volevano tutti, e ogni sera Katia si esibiva in tantissime land, ovunque per il Metaverso. Katia Keres, amici, è una cantante con la  voce da brividi. E’ una diva, una vera professionista, che ha anche inciso dei CD in RL. Lei fa parte di quelle poche cantanti apprezzate da tutti, poichè la sua voce è meravigliosa, crea l’unanimità ovunque lei canti.  Il suo stile di musica è composto da ogni genere: il maynly Pop, la musica romantica, quello che lei chiama l’adult Cotemporary, etc … I’ho sentita cantare pezzi famosi in un modo strepitoso. Adoro questa cantante, da sempre, dal primo giorno che l’ho sentita, mi emoziona, mi riempie di benessere. La potrei paragonare allo stesso effetto che mi fa la zuppa inglese dei Cuspidi di Agrigento (ok, questa la capisco solo io e altri due o tre amici che conoscono il gelato dei Cuspidi, lol…). Katia Keres è molto conosciuta in Second Life, per i numerosi concerti fatti in tutte le land. Qualche mese fa ha avuto un problema alle corde vocali, e si è dovuta allontanare temporaneamente dal canto. Per circa sei mesi non l’abbiamo più sentita cantare, ma, una volta guarita, ha ripreso ancora più in forma di prima per la gioia dei suoi numerosi fans (il suo gruppo conta più di 1300 fans, sparsi in ogni parte del mondo).

Amici, se volete passare una serata ascoltando ottima musica, vi consiglio di andare a un suo concerto, vi assicuro che passerete una eccellente serata: parola di Francesca Caeran 😉

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 ASCOLTA KATIA QUI :

http://www.youtube.com/watch?v=lPqA1FQfIj4&feature=relmfu http://www.youtube.com/watch?v=eFI1OFo7S-E&feature=related

Neuroni specchio

NEURONI SPECCHIO: VALUTAZIONE DELLO STATO EMOTIVO IN CORRELAZIONE ALLA TEORIA SUI NEURONI SPECCHIO.

SCOPO: valutare le variazioni emotive e fisiologiche determinate dalla visione di gesti esprimenti delle precise emozioni eseguiti dal proprio avatar e da avatar altrui, in correlazione con la teoria dei “neuroni specchio”.

POSSIBILI APPLICAZIONI: determinazione e variazioni di stati emotivi senza necessità di intervento verbale o corporeo; emersione di ricordi corporei inconsci; uso di strumenti tipici delle terapie a mediazione corporea in una realtà virtuale (terapia a distanza versus terapia in presenza ).

STRUMENTI: workshop esperienziali in piccoli gruppi (10/12 partecipanti a volta); animazioni SL esprimenti stati emotivi (cinque, tre delle quali legate a emozioni primarie come rabbia, gioia, paura); questionari di autovalutazione (somministrati nel corso dei workshop).

INTRO : Negli anni ’80 e ’90 il gruppo di ricercatori dell’Università di Parma coordinato da Giacomo Rizzolatti e composto da Luciano Fadiga, Leonardo Fogassi, Vittorio Gallese e Giuseppe di Pellegrino si stava dedicando allo studio della corteccia premotoria. Avevano collocato degli elettrodi nella corteccia frontale inferiore di un macaco per studiare i neuroni specializzati nel controllo dei movimenti della mano, come il raccogliere o il maneggiare oggetti. Durante ogni esperimento era registrato il comportamento dei singoli neuroni nel cervello della scimmia mentre le si permetteva di accedere a frammenti di cibo, in modo da misurare la risposta neuronale a specifici movimenti.[8][9] Come molte altre notevoli scoperte, quella dei neuroni specchio fu dovuta al caso (o per serendipità). L’aneddotica racconta che, mentre uno sperimentatore prendeva una banana in un cesto di frutta preparato per degli esperimenti, alcuni neuroni della scimmia che osservava la scena avevano reagito. Come poteva essere accaduto questo, se la scimmia non si era mossa? Se fino ad allora si pensava che quei neuroni si attivassero soltanto per funzioni motorie? In un primo momento gli sperimentatori pensarono si trattasse di un difetto nelle misure o un guasto nella strumentazione, ma tutto risultò a posto e le reazioni si ripeterono non appena fu ripetuta l’azione di afferrare. ( CITATO DA WIKIPEDIA)

SINTESI (di Sacha Bowie) I neuroni specchio secondo questa teoria permettono il *riflettere” di un azione o stato emotivo al cervello, che cataloga l’azione o stato emotivo come “proprio”.
Nel caso della banana,il cervello della scimmia non ha fatto distinzioni tra ricercatore e scimmia su chi fosse
a portare la banana alla bocca.
Sino a qui chiamata, senza eccessive spiegazioni, empatia , ora , questa teoria potrebbe agganciarsi a diverse domande correlate al comportamento del cervello in alcune specie. “trasmissione e ricezione dello stato emotivo di un altro come proprio ” ” conoscenza ed apprendimento dalle esperienze altrui” ma non solo
( e qui aggiungo una domanda che mi sono posto parecchie volte ) qual’è il significato di “realtà” per il nostro cervello e quale la correlazione tra neuroni specchio quindi stato empatico e fantasia o creatività?

Se volete , come noi, usare Second Life come enorme ed inestimabile piattaforma di ricerca, iscrivetevi come partecipanti al workshop ( data da definire, inizieremo appena messi a punto gli strumenti necessari per effettuarlo, in ogni caso molto presto). Buona Mente Estrema e senza confini!

Il team di XtremeMind/EstremaMente.

Workshop per DJ al MaS

MARTEDI 1 MAGGIO ORE 22 .:WORKSHOP PER DJ:. Il workshop è gratuito ed è rivolto a tutti coloro vogliano apprendere  l’arte del Djing in SL. Un giorno di workshop su Sam Broadcast con DJ Sacha Bowie e Virtual DJ con DJ Rocca Rossini, streaming ed intrattenimento. Al termine del workshop i neo Dj  potranno cimentarsi al MaS e avranno l’opportunità di esprimersi con una serata tutta dedicata a loro, a rotazione e di mettere in pratica quello che hanno appreso.

http://maps.secondlife.com/secondlife/ADRENALINA/43/62/22

Una vita (virtuale) allo specchio.

by AquilaDellaNotte Kondor

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Che l’innovazione prodotta dai Mondi Virtuali sia un qualcosa destinato a cambiare profondamente le nostre modalità di interazione in rete, e anche fuori dalla rete, nella vita di tutti i giorni, è ormai più che evidente, sia a quelli che hanno conosciuto e sperimentato, senza pregiudizi, questo nuovo “mondo”, sia a quanti sono informati dai media o da persone di loro conoscenza su quanto sta accadendo alla nostra società, sempre più pervasa dalla componente digitale.

Parliamo di nuovo “mondo” perché, a differenza del web, un Mondo Virtuale propone un ambiente immersivo d’interazione, in cui la gente si incontra direttamente, utilizzando il proprio avatar. E la forma di identificazione delle persone con il proprio avatar consente di vivere una dimensione diretta, non mediata, di scendere in campo in “di persona”. Utilizzando tale ambiente, la gente si incontra ed interagisce, sviluppando amicizie, creando rapporti affettivi, e mettendosi in gioco con la propria individualità. Coinvolgendo di conseguenza, in tale esperienza, la sua stessa vita “reale” e la propria personalità. In effetti, la distinzione tra “virtuale” e “reale”, man mano che l’esperienza immersiva si fa più profonda, tende a sfumare, e la vita “in word” diventa parte integrante della vita di tutti i giorni.

In più di quattro anni di esperienza nei Mondi Virtuali, vivendo e studiando questa forma di interazione (consentita dall’accesso alla rete con larga banda di connessione, e utilizzando software di interfaccia sempre più sofisticati) ho osservato ed analizzato diverse tipologie di comportamento di chi è “entrato” in Second Life in gran parte per caso, e ha poi sviluppato, con la conoscenza e l’esperienza, un’attività continuativa. Ho così sviluppato nel tempo una mia visione delle cose, e vorrei condividere questa visione con i lettori di VWM, con la certezza che affrontando insieme un tema di tale rilevanza, si possa fare un passo in avanti nella comprensione dei nostri comportamenti e delle nostre esperienze. Ed anche di quello che potremmo attenderci per il futuro.

Userò il Mondo Virtuale di Second Life come metafora del più vasto fenomeno, poiché è più facilmente descrivibile ed interpretabile, vista la componente soprattutto “sociale” espressa dal Mondo Virtuale della Linden Lab.

La personalità e la vita quotidiana di quanti vivono intensamente la propria presenza in Second Life  viene a mio parere profondamente cambiata da tale esperienza. Innanzitutto, il proprio tempo libero viene, nella quasi totalità di tali casi, passato completamente in world e questo pervade i modelli di comportamento preesistenti, rendendo l’esperienza immersiva non sporadica o transitoria. Inoltre, il tempo libero tende gradualmente ad integrarsi con il tempo di vita o di lavoro, tanto che molti continuano ad essere connessi a Second Life anche dal posto di lavoro o mentre ci si sposta, utilizzando dispositivi mobili e software adatto. In tal modo l’esperienza virtuale diventa sempre più pervasiva, mettendo seriamente in discussione il proprio equilibrio e le proprie relazioni reali.

Ci sono stati molti casi in cui rapporti coniugali e familiari sono stati seriamente compromessi da tale esperienza (da qui anche una certa componente di allarme sociale), e la popolazione maschile e quella femminile si dividono, a mio parere, in modo equo tale casistica. Così come nuovi rapporti e relazioni “reali” si sono evoluti a partire dalla conoscenza in world. Queste tipologie di esperienza possono essere ritenute normali. In fondo Second Life è un “posto” come un altro, in cui si vivono e si sperimentano nuovi rapporti, con tutte le conseguenze del caso. Non c’è assolutamente nulla di incomprensibile in questo, basta esserne consapevoli ed avere le necessarie capacità di analisi e di salvaguardia del proprio equilibrio mentale e fisico. Si, anche fisico, poiché una vita trascorsa in gran parte davanti allo schermo di un computer può seriamente compromettere non solo la propria salute mentale, ma anche quella fisica, se tale esperienza è portata agli estremi.

Vorrei fare uno sforzo di astrazione semplificando, per facilità di discussione e di analisi, l’esperienza di vita virtuale in tre diversi livelli di coinvolgimento e di possibile rischio, od opportunità, a seconda dei punti di vista.

Il primo livello di coinvolgimento è quello che coinvolge le nostre necessità primarie: la vita, il sonno, la salute, il lavoro, la famiglia. Questo livello deve essere assolutamente salvaguardato, non deve essere intaccato da nessuna esperienza virtuale, pena la perdita di valori vitali per la sopravvivenza stessa dell’individuo. Eppure, molti sono i casi in cui l’esperienza virtuale travalica questo livello di guardia, producendo danni spesso irreversibili sulla salute o sui rapporti sociali della vita di tutti i giorni. Ovviamente, il livello di pericolo è diverso, a seconda delle situazioni personali e del modo in cui si vive l’esperienza virtuale. Una cosa è avere una famiglia, magari con bambini piccoli, altra è avere rapporti familiari già compromessi o irrecuperabili, per cui l’esperienza virtuale apporta nuovi valori o gratificazioni alla vita reale della persona. Altra ancora è l’esperienza di persone che non hanno altro modo di interagire che quello virtuale, e penso qui a gente che vive isolata, o a portatori di handicap grave, ecc. In tali casi l’esperienza virtuale è un qualcosa di assolutamente positivo e insostituibile. Qui veramente ognuno deve saper dosare il proprio punto di equilibrio, o di rottura. Il pericolo può essere veramente notevole. Per questo livello di assuefazione alla rete, e ai Mondi Virtuali ci sono centri di aiuto medico specializzato che stanno nascendo in varie parti d’Italia (http://www.corrierecomunicazioni.it/media/2322_al-policlinico-gemelli-di-roma-un-centro-di-cura-per-gli-internet-addicted.htm,

Il livello successivo, il secondo livello di coinvolgimento, è quello per cui, avendo trovato un equilibrio sufficiente, tra le esigenze primarie reali e le esperienze che si vivono nel Mondo Virtuale, si sviluppa la propria vita virtuale svolgendo attività di diverso genere: artistiche, culturali, di lavoro o di gioco. A questo livello di coinvolgimento, le esperienze virtuali possono accrescere il proprio bagaglio di esperienze e competenze, e perfino influenzare il proprio modo di pensare nella vita reale. Nuove esperienze e rapporti interpersonali nascono e si evolvono, mantenendo un livello di coinvolgimento inferiore a quello di guardia, e senza compromettere la propria vita “reale”. Ovviamente si tratta di un equilibrio instabile, occorre quindi gestire con molta attenzione tale livello di coinvolgimento, dosando l’impegno ed il tempo trascorso in world. Alcuni si sono organizzati in maniera quasi scientifica, usano sotterfugi e precauzioni, tipo crearsi vari avatar, sezionare il tipo di esperienze o le tipologie di amicizie, ecc. Insomma, sempre con un piede fuori dalla porta. Altri cercano invece livelli di coinvolgimento emotivo più elevati, spesso senza trovarli mai. Quelli che invece li trovano, vivono una esperienza che potremmo chiamare di terzo livello, continuando a seguire la nostra classificazione.

Il livello più elevato di coinvolgimento, il terzo, è quello che vede una sostanziale immersività dell’individuo nel Mondo Virtuale. Le esperienze che si vivono in world sono parte integrante e spesso sostitutiva della propria vita reale. Per molti aspetti, le persone che si trovano a questo livello di coinvolgimento hanno trasferito in world gran parte della propria vita quotidiana, fermo restando ovviamente il livello base, riguardante le necessità primarie, sacrificando le quali si entrerebbe in una situazione di allarme rosso per la propria salute fisica e mentale, come abbiamo più su descritto. Questa tipologia di immersività trova realizzati nel Mondo Virtuale gran parte dei propri bisogni sociali e affettivi. La vita in world è per loro di gran lunga più coinvolgente di una vita reale spesso insoddisfacente o difficile. Nell’ambiente virtuale si formano coppie, famiglie, comunità affiatate e ambienti organizzati, e il tempo è impegnato in attività sempre diverse e serate intense, con giochi, musica e intreccio di relazioni. Gruppi di amici si ritrovano ogni sera, spesso presso una location di riferimento in cui la comunità si identifica. Coppie più o meno affiatate passano insieme il tempo di svago e di esplorazione, e la coppia virtuale offre un surrogato completo di emozioni, fino al rapporto affettivo intenso ed al sesso virtuale. Le persone coinvolte in questa esperienza sono molto spesso soddisfatte della loro vita virtuale, e sostengono con grande convinzione la loro scelta.

Quest’ultimo livello di coinvolgimento è quello più problematico da spiegare dal punto di vista concettuale, poiché l’altro estremo, quello di chi compromette la propria vita privata, ha connotazioni di tipo quasi patologico, ed è quindi più facile da spiegare ed interpretare. La scelta consapevole, e soddisfacente, di vivere la maggior parte della propria vita in world è invece molto difficile da capire e rischia di essere banalizzata dai pregiudizi.

Ci troviamo di fronte, in questo caso, ad una scelta consapevole di trasferire una parte consistente della propria vita in un ambiente fisicamente inesistente, ma costruito in maniera completa e dettagliata utilizzando gli strumenti tecnologici che abbiamo. Con questa realtà dobbiamo farci i conti, da oggi e per il futuro, poiché quanto sviluppato finora, in termini tecnologici, non è altro che un prototipo, un primo accenno, di quanto sarà possibile utilizzare nel futuro. I Mondi Virtuali si evolveranno, e sempre più gente popolerà, in maniera più o meno immersiva, tali ambienti. Non si tratta quindi di una moda passeggera o di un fenomeno effimero, dovremo sempre di più farci i conti.

Il modo migliore per cercare di capire tali sviluppi è, a mio parere, quello di sgombrare il campo dai pregiudizi, e cercare di capire che ci troviamo di fronte a scelte consapevoli, che riguardano la personalità o le condizioni dell’individuo, e che tali condizioni possono essere le più diverse, e difficili da interpretare dall’esterno. Solo una conoscenza diretta e approfondita dell’individuo può darci elementi per capire, senza mai giudicare, la scelta che è stata effettuata. Scegliere una modalità o l’altra di interazione in rete riguarda e coinvolge elementi profondi della personalità e della vita di una persona, nessuno, oltre la persona stessa, può ergersi a giudice o censore. Se c’è una cosa che abbiamo imparato relativamente ai Mondi Virtuali, è che nessun giudizio è consentito con superficialità.

In conclusione, ci sono due elementi fondamentali di analisi che sarebbe utile portare avanti: da un lato la salvaguardia dei valori minimi di sopravvivenza, che possono essere compromessi da un approccio ai Mondi Virtuali non consapevole; dall’altro, l’evoluzione verso la piena “cittadinanza virtuale” che coinvolge un numero crescente di persone. Nel mezzo, una gamma vastissima, e maggioritaria, di quanti “usano” i Mondi Virtuali secondo le proprie esigenze ed aspettative pratiche.

Spero di tornare su tali argomenti, a valle di una discussione che sarebbe utile e costruttivo sviluppare, insieme a tanti altri.

OpenSim 0.7.3.1: novità….

OpenSim è giunta da poche settimane alla versione 0.7.3, vediamo insieme brevemente cosa c’è di nuovo in questo mondo alternativo a SecondLife. Sappiamo ormai quasi tutti che OpenSim è una versione gratuita di “SecondLife”, che però è stata riscritta da un gruppo di programmatori analizzando il codice del browser che è opensource. Come tale è un po’ differente da SL, e necessita spesso di competenze e di una pazienza nettamente superiore (però è gratuita o quasi 🙂 …

Intanto rispetto a qualche anno fa ho verificato che siamo di nuovo tornati ad una situazione di relativa stabilità e di facilità di installazione, anche se permangono alcuni problemi a farsi raggiungere dall’esterno se ci sono firewall e router. Chi volesse installare un server OpenSim è fortemente consigliato di farlo presso provider esterni (ovh.it, oppure interessante anche Amazon Web Services su cui avevo scritto un articolo qualche settimana fa http://aws.amazon.com/). Le istruzioni di installazione rimangono abbastanza simili, e variano leggermente a seconda della “distro” che scegliete. Al momento le distribuzioni più diffuse sono le seguenti:

* Distro ufficiale (http://opensimulator.org/wiki/Download) allineata alla versione 0.7.3.1, l’installazione non prevede “dallo scaffale” il funzionamento dei gruppi e della voce. Per farla funzionare occorre modificare OpenSim.ini e poi come minimo alcuni file di configurazione dentro config-include e dentro regions.

* Distribuzione cosiddetta Diva 0.7.3.1 : https://github.com/diva/d2/downloads configurazione semi automatica

* Sim on a stick 0.7.3.1: http://simonastick.com/ configurazione semiautomatica

* New World Studio 0.7.1.1: http://code.google.com/p/newworldstudio/source/browse/downloads (NON supporta mesh etc)

Esiste anche aurora-sim http://aurora-sim.org/index.php?option=com_content&view=category&layout=blog&id=80&Itemid=469 che è leggermente differente da opensim (è un branch) e si configura in modo differente. Ha però già preinstallata la gestione dei gruppi ed altre cosette (ma non l’hypergrid).

Ma quali sono le ultime novità relative alle release degli ultimi mesi? Cercherò di fare il punto con questo piccolo articolo:

La 0.7.2 introduceva le seguenti:

  • Supporto delle mesh (anche negli iar/oar) così come disponibili su SL nella versione definitiva.
  • Supporto per le amicizie e gli IM fra le varie grid (Hypergrid)
  • Supporto per gli NPC http://opensimulator.org/wiki/OSSLNPC

La versione 0.7.3 introduce le seguenti:

  • Sit re-implementato (molto simile a SL)
  • 64 bit support per Windows (!)
  • La fisica delle mesh è ora supportata (mesh cave etc) e i permessi ora sono normali
  • Vari miglioramenti in particolare sugli script

Potete trovare varie informazioni su opensim in questo sito:  http://bit.ly/alios

Ci sono molte pubblicazioni anche in italiano che spiegano bene cosa sia opensim e come si utilizza, molte scritte dal sottoscritto http://virtualworldsmagazine.wordpress.com/category/opensim2/ e http://virtualworldsmagazine.wordpress.com/tag/opensim/. Inoltre se volete sperimentare OpenSim senza essere “geek” potete andare a registrarvi su craft (http://www.craft-world.org/page/en/home.php) e potete utilizzare Phoenix o Firestorm che hanno preimpostata la possibilità di scegliere come grid di ingresso Craft (oppure osgrid etc)..

 

Censimento land Italiane

by AquilaDellaNotte Kondor

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Ciao,
riporto quanto già pubblicato nel mio articolo del 9 aprile 2012 :

“Un’altra iniziativa che vareremo, a breve, sarà quella di “censire” tutte le land Italiane di Second Life. Faremo appello, per questo, a tutti gli owners e managers Italiani, per raccogliere poche, fondamentali, informazioni sulle land (owner, data di creazione, tipologia di land, tipo di eventi, slurl, manager di riferimento) utili a far conoscere a tutti, sul web, il valore delle iniziative Italiane nel Metaverso. Avvieremo poi, dopo l’estate, un’analoga iniziativa per le open sim, allargando l’orizzonte del nostro interesse all’eccezionale lavoro pioneristico che tanti amici stanno svolgendo su queste nuove, e sempre più popolate, grid.

A quelle land che parteciperanno a tale iniziativa, daremo visibilità sul nostro Magazine, dando loro la possibilità di pubblicare un articolo sulla land e sulle attività che vi si svolgono. Una nuova pagina verrà creata sul Magazine, per accogliere tale tipo di interventi “autogestiti”. Ovviamente non saranno ammesse pubblicità commerciali, nello spirito delle nostre regole di comportamento.” Nel caso lo riterrete utile forniremo la nostra collaborazione a compilare l’articolo.

Vi chiediamo la disponibilità a inviarci queste poche informazioni, necessarie a censire la vostra land, nella lista che pubblicheremo e che aggiorneremo ogni mese:

1 – Nome Land
2 – Tipo Land (G/M/A)
3 – Data di creazione
4 – Slurl
5 – Owner
6 – Email Owner/Manager
7 – Manager di riferimento
8 – Attività prevalenti svolte
9 – Note

Quelli che invieranno tali dati potranno inoltre mandarci, se vorranno, una scheda/articolo, raccontando quello che ritengono utile per far conoscere la propria land, e le attività che vi si svolgono, a tutti i lettori di Virtual Worlds Magazine. Ci sarà una apposita pagina del magazine in cui pubblicheremo le vostre schede. Il magazine conta attualmente una media di circa 250 contatti al giorno, con picchi di 500, e può essere un ausilio al validissimo lavoro che già fate per informare i residenti sulle vostre attività.

Inviate le informazioni alla seguente email:

virtualworldsmagazine@gmail.com

Nel caso aveste bisogno di chiarimenti contattateci pure inworld.

Missing you

by Serena Domenici

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Con un tp… Si, con un tip può cambiare il corso della storia. Magari sei sola, annoiata, scazzata o semplicemente per fatti tuoi. E incontri qualcuna che se ne sta seduta a guardare un mare finto, ma quasi bello come quello vero, se non fosse per la mancanza degli odori tipici del mare e della natura intorno, sembrerebbe tutto così vero.

HI Serena... HI ****. Ti leggo spesso Serena, ma tu non mi conosci. Ho sorriso imbarazzata anche al di là dello schermo. Sto sempre sulla difensiva da un po’ di tempo a questa parte 🙂

E ho aspettato in silenzio mi dicesse altro.

Ti siedi un po’ vicino a me?

Ho risposto di si… ed in silenzio per un po’ abbiamo guardato il mare.

Stasera sono triste. Mi manca lui.

Lui chi, il tuo compagno?

Si, Serena… Serena potresti scrivere una storia?

 **** Io non scrivo storie, scrivo di temi sociali e attualità del Metaverso.

Si, lo so Sere, ma sempre di storie si tratta. La mia storia, potrebbe essere simile a quella di tante altre.

Ok ****, tu racconta, poi vedremo…

Sere, l’ho conosciuto tre anni fa…Io non credevo nelle storie virtuali, entravo su SL, giusto per passare un po’ di tempo. Mi sono avvicinata a lui giusto per curiosità, più che per reale interesse. Ma piano piano, ho cominciato a cercarlo, ad aprire il PC e collegarmi con la speranza di trovarlo in linea. Lui entrava di pomeriggio o la sera sul tardi. Era diffidente all’inizio sulla sua vita reale e lo ero anch’io inizialmente. Ma col passare del tempo il nostro sentimento cresceva come una febbre che ci divorava e ci consumava nostro malgrado. Io non avevo mai fatto sesso virtuale e con lui scoprii anche quello. Il piacere che provavo non era da meno e forse anche più intenso di quello  provato nella mia RL. C’erano giorni però, nei quali mi sentivo dilaniata  e mi chiedevo se non era una puttanata quello che stavo facendo e se tutto quello che provavo non era una forma per sfuggire da una realtà che forse non mi appagava del tutto. Mi pizzicavo da sola, chiedendomi se non stessi sognando del tutto. L’arco della giornata era scandito dal desiderio di lui, di cosa avremmo fatto e ci saremmo detti. Lavoravo e pensavo a lui… mangiavo e correvo con lui nella mia testa. E per lui era lo stesso. Finimmo per scambiarci i numeri di telefono. Abitavamo a 600 Km di distanza e senza nessuna possibilità di poter rendere il nostro sogno reale. Lui sposato con una donna ammalata e io piena di casini irrisolti. Second Life era il nostro sogno a metà. Ci scambiammo le foto con paura reciproca, e ci piacemmo, come se ci conoscessimo da tempo. Ma per quanto può sembrare impossibile, noi eravamo felici e appagati di questa forma di amore. Avevamo una vita sociale interessante all’interno di SL… una bella casa, e pochi, ma buoni amici. Ma dentro di me, piano piano, cominciò a crescere l’idea che tutto questo fosse una cosa malsana e che la vera vita era là fuori.

Non avrei mai potuto mangiare ad un tavolo di ristorante con lui, toccarlo, annusarlo, correre, nuotare e fare l’amore. Comincia a tediarlo… lui così paziente e innamorato… lui che senza esserci, c’era anche con i suoi consigli, più di tante altre persone che avevano fatto parte della mia vita fino ad allora. Lui e i suoi sensi di colpa, sensi di colpa che gli facevo venire io sul mio futuro senza di lui. Lui diviso tra il senso del dovere e del bene e l’amore per me. Io combattuta tra i miei egoismi e la paura di far del male a lui e a chi gli stava vicino. Tra litigi ed enorme passione, i giorni scorrevano veloci, mentre io diventavo sempre più intollerante e insostenibile. C’erano serate nelle quali piangevo abbracciata a lui, a lui che mi stringeva e che io stringevo, pensando di stringere il vuoto.

Eravamo insieme da quasi due anni… Ma un anno e due mesi fa, entrando su SL, non lo trovai… Trovai una Note… una note di ADDIO: “Amore io vado via…Non posso darti quello che tu desideri. Ti ho amato e ti amo, ma finiremmo per odiarci. Non entrerò mai più qui dentro, SL per me eri ormai solo tu. La mia vita senza di te sarà ancora più difficile, ma è giusto che tu possa amare un uomo libero che non porti con se bagagli pieni di sofferenza (come ben tu sai ed hai potuto constare con i tuoi occhi). Sii felice anche senza di me. Tuo per sempre ****”

Serena… cambiò persino numero di telefono e si trasferì altrove. Ogni tanto mi arriva uno squillo anonimo sul telefonino ed io sento, avverto, sia lui. Non riesco più a rintracciarlo. L’ho odiato e amato per tutto questo. Se pubblicherai la mia storia, molti penseranno che lui mi abbia presa in giro, ma io so che era tutto vero, ho potuto verificare molte delle cose che mi diceva e che non posso raccontare. Ma la cosa più importante per me è dire altro.

E’ trascorso del tempo… ho vissuto due storie nella mia RL… Sono andata al ristorante, ho fatto l’amore, ma non ho mai provato un decimo di quelle sensazioni che ho provato con lui. Nessuno mi ha dato quello che mi dava lui in termine di comprensione, complicità, affinità. No, non l’ho idealizzato, io ci ho provato a vivere.

Sere tu nei tuoi articoli cerchi di capire quello che ci circonda… Ma cosa è vero alla fine, quello che sentiamo, quello che gli altri determinano come cosa giusta o non giusta, o la felicità se esiste non ha confini, tempo e luogo?

 **** io credo, come hai detto tu, che la “felicità” non abbia confini, tempo e luogo. Il Metaverso può essere uno di questi luoghi, ma credo anche che il tempo poi reclami altro… e venga fuori nostro malgrado, come è successo a te. Ma io non sono Dio, non ho certezze assolute, non su tutto almeno. Ma credo che forme di amore possano trovarsi persino su Marte volendo. Persino gli scienziati non hanno risposte a tutto. Non ho risposte certe per te, per me, e per nessuno… ma so che questa sera il nostro incontro ha dimostrato, ancora una volta, che le sorprese sono sempre dietro l’angolo.  Ci sono persone speciali che rendono il nostro cammino, qui e ovunque, qualcosa di misterioso e magico. Nel mare della vita, e persino del Metaverso, tutto può succedere, persino che un giorno di questi ti squilli il telefono e sia lui. O piuttosto conoscere qualcuno con il quale andare al ristorante, o fare l’amore, sarà diverso e forse più bello di come ricordavi. Intanto incontrarsi, io e te, è stato bellissimo per entrambe… Incontri che forse è più facile fare qui… dove aprirsi e raccontarsi è molto più facile che altrove. Il Metaverso non è un videogame, forse lo scopo iniziale era questo, non lo so… Ma come dice anche il mio carissimo amico maddomxc.umino: ”Ho visto capitolare dei campioni”… Dove ci sono i sentimenti non si può barare, al massimo si può barare solo con se stessi cara *****.  Si, questo non è un gioco, nemmeno per i giocatori più bravi e nemmeno per quelli che fanno finta di crederci.

Storie come questa, ce ne sono tante… Più interessanti, più sofferte, meno belle. Il tutto è ovviamente soggettivo per chi legge, non sicuramente per chi la vive… Chi la vive pensa sempre che la sua storia sia unica e irripetibile.
Il senso del mio articolo è quello di evidenziare la parte finale del dilemma della protagonista. Pensieri comuni che si affacciano spesso nell’intimità di molti di noi.
Sul Metaverso si gioca, si ama, e si sogna. Ma sono certa che tanti che praticano il GDR, ad esempio, ad un certo punto abbiano smesso di giocare per seguire una qualche variabile impazzita.
Insomma, mi piace pensare che nulla si debba dare per scontato…

C’è sempre un ponte invisibile che ci collega da qualche parte per ricominciare…

http://www.youtube.com/watch?v=O5Ghr6oNDKs&feature=player_embedded#!

Buon compleanno Virtual Worlds Magazine !

By AquilaDellaNotte Kondor

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Il 15 di aprile del 2010 veniva presentato al pubblico dei residenti di Second Life, nella land di Roma Centro, il nuovo “Virtual Worlds Magazine”. L’affluenza di pubblico, con picchi di 80 avatar, dimostrò l’interesse che attorno alla nostra iniziativa  si andò subito manifestando. Pochi giorni dopo, il 18 di aprile, pubblicavamo un editoriale che illustrava i dieci punti su cui si sarebbe fondata la nostra azione (http://virtualworldsmagazine. wordpress.com/2010/04/23/editoriale-del/).

Devo dire, in occasione di questo secondo compleanno del Magazine, che tutti e dieci quei punti sono stati rispettati, e questo è un motivo di grande orgoglio, per noi che in questi due anni abbiamo lavorato a questo progetto. I punti principali della nostra linea editoriale sono: innanzitutto la scelta di non avere sponsor, per conservare la massima indipendenza e capacità critica, e, per contro, la scelta conseguente di non pagare alcun compenso a quanti lavorano a questo Magazine. Questa linea è completamente in controtendenza rispetto a quella di tutte le altre pubblicazioni sul Metaverso, e ci crea anche qualche difficoltà a coinvolgere nel nostro progetto persone che avrebbero, invece, molto da scrivere e da raccontare. Ma non intendiamo derogare da questa scelta, che è uno dei punti fondanti del nostro progetto. Quelli che scrivono per questa rivista lo fanno sacrificando il proprio tempo libero, spinti solo dalla passione e dalla disponibilità, verso il gruppo ed il progetto.

L’altra regola fondamentale d’azione è la massima apertura a tutte le collaborazioni esterne, nell’ottica di dare voce a tutte le esperienze del Metaverso, e di offrire il nostro supporto informativo a tutti. Infatti, l’elemento di maggior debolezza delle attività, soprattutto italiane, nel Metaverso, è l’isolazionismo, l’arroccamento nel proprio recinto. E’ difficile trovare progetti che vedano la collaborazione di più gruppi o personaggi di spicco, ognuno impegnato ad affermare la propria individualità ed il proprio carisma. Posso testimoniare, per esperienza diretta, che anche le migliori menti e i più bravi ed esperti protagonisti, che ho incontrato in questo mondo, sono affetti da questa “malattia”. Ebbene, noi faremo sempre il contrario. Appoggeremo, nell’ambito delle nostre possibilità, dandogli voce, ogni progetto e ogni iniziativa di collaborazione fra gruppi, owner e progetti diversi.

Sulla base di queste nostre regole di comportamento intendiamo continuare il nostro lavoro, cercando sempre di aprirci a suggerimenti, ad apporti esterni e a critiche costruttive. Relativamente a queste ultime, abbiamo dimostrato, nel fervore delle discussioni seguite alla pubblicazione di qualche nostro articolo “forte”, che nessuna censura e nessuna preclusione è rivolta ad ogni genere di critica, per quanto dura e poco condivisibile possiamo noi ritenerla. Unica regola, la correttezza e la civiltà, nei comportamenti e nelle forme espressive: non pubblichiamo commenti con insulti o riferimenti a informazioni personali. E’ capitato tuttavia solo tre volte, in due anni, di dover tagliare un commento, per cause del tipo precedentemente esposto.

Negli ultimi mesi abbiamo varato una iniziativa che abbiamo denominato “Virtual Worlds Magazine Reloaded”. L’iniziativa consiste nell’organizzare degli incontri in world (e chissà, un domani, in RL) per approfondire e discutere argomenti, messi in luce da nostri articoli, che hanno riscosso maggior successo o desiderio di confronto. Epiche sono state le discussioni che si sono avute su un argomento di particolare delicatezza, come quello sulle diverse “anime” di Second Life. Abbiamo condotto queste serate con grande disponibilità e pazienza, poiché l’obiettivo era senz’altro più importante dei modi che abbiamo dovuto gestire per arrivarci. Abbiamo sopportato le critiche e l’agitazione verbale di diversi personaggi, forse più abituati a gestire le risse, che i dibattiti. Ma lo scopo è stato senz’altro raggiunto, mettendo in rapporto ambienti ed esperienze diverse, e altre serate seguiranno, sui temi più interessanti che vorremo, su vostra indicazione, dibattere.

Un’altra iniziativa che vareremo, a breve, sarà quella di “censire” tutte le land Italiane di Second Life. Faremo appello, per questo, a tutti gli owners e managers Italiani, per raccogliere poche, fondamentali, informazioni sulle land (owner, data di creazione, tipologia di land, tipo di eventi, slurl, manager di riferimento) utili a far conoscere a tutti, sul web, il valore delle iniziative Italiane nel Metaverso. Avvieremo poi, dopo l’estate, un’analoga iniziativa per le open sim, allargando l’orizzonte del nostro interesse all’eccezionale lavoro pioneristico che tanti amici stanno svolgendo su queste nuove, e sempre più popolate, grid.

A quelle land che parteciperanno a tale iniziativa, daremo visibilità sul nostro Magazine, dando loro la possibilità di pubblicare un articolo sulla land e sulle attività che vi si svolgono. Una nuova pagina verrà creata sul Magazine, per accogliere tale tipo di interventi “autogestiti”. Ovviamente non saranno ammesse pubblicità commerciali, nello spirito delle nostre regole di comportamento.

In conclusione, ribadiamo l’invito a tutti a continuare a seguirci, e a darci suggerimenti e critiche, invitando anche coloro che hanno voglia e iniziativa, a collaborare con noi per far crescere questo progetto.

Arrivederci a tutti a martedì 10 aprile, presso la nuova sede di Virtual Worlds Magazine (http://maps.secondlife.com/secondlife/Solaris Island/214/234/33), per festeggiare con noi questo secondo compleanno, tra musica e incontri tra amici. Ciao.

Multimedialità in OpenSim/SecondLife: musica, video e web interattivo lo stato al 2012

Nei mondi virtuali è possibile inserire dei contenuti multimediali a supporto dell’esperienza immersiva. Se organizzate un evento 3D oltre al “building” di oggetti colorati con texture estrose, volete aggiungere un panorama sonoro e visivo che si attivi al click di un oggetto, passandogli vicino o semplicemente entrando nella parcella. Non parliamo qui degli oggetti che suonano o dello streaming audio della parcella, ma di veri e propri filmati tipo Youtube o vostri filmati che avete ripreso e salvato nei formati classici

L’esperienza multimediale in OpenSim e in SecondLife è però purtroppo limitata dal viewer che si utilizza e in alcuni casi anche dai programmi installati. Inoltre se non volete usare i nuovi viewer (Viewer 3, Firestorm) che supportano i MOAP (media on a prim) dovete studiarvi bene il funzionamento dei media sulle parcel, che richiedono per inciso che voi possediate una terra oppure apparteniate ad un gruppo che ha diritto di gestione dei media sulla land. Gli oggetti scriptati sono anche molto complessi da usarsi perchè necessitano di complicati balletti di “cessione al gruppo” (deed) con tutte le associate complessità.

Media on a Parcel: Mostrare i video “alla vecchia maniera”, pre 2010

Un riferimento utile in inglese lo trovate qui: http://community.secondlife.com/t5/English-Knowledge-Base/Parcel-media/ta-p/700097
mentre io avevo già fatto dei corsi nel 2009 in italiano dove spiegavo come funzionava: http://wiki.secondlife.com/wiki/User:Salahzar_Stenvaag/classes/StreamingMedia_IT.  Per evitare di ripetermi consultate questo link che spiegava già in modo semplice ed essenziale come usare gli streaming video.

Per intenderci, questo sistema funziona correttamente con i viewer “vecchi” come Hippo, Imprudence 1.2 e tutti quelli precedenti al 2010.

Una delle trappole più tipiche con questo sistema è che funzionano solo con video “compatibili quicktime”, quindi non tutti, ma solo quelli che hanno estensione .mov oppure .mp4, e che DOVETE avere installato sul vostro PC il quicktime (!), cosa che non sempre è vera oggidì. Se non siete sicuri, dovete installarvelo da qui: http://www.apple.com/it/quicktime/download/

Ricordate che usando il sistema Parcel ora come ora non POTETE vedere video youtube (cosa che si poteva fare fino al 2010-2011) , causa modifica del protocollo di costruzione delle pagine youtube da parte di Google. Se dovete proiettare un video youtube dovete scaricarlo in formato mp4, ricaricarlo su un vostro server e poi mettere il link adeguato nel vostro TV viewer.

TV Viewer

Se volete usare uno script gratuito opensource testato anche in opensim  scaricate il seguente script: http://code.google.com/p/lslvault/source/browse/trunk/ANSAS%20-%20SLW/TV/TV.lsl e inseritelo in un prim, assieme alla notecard che chiamerete religiosamente “bookmarks” che potete scaricare (è un esempio) da qui: http://code.google.com/p/lslvault/source/browse/trunk/ANSAS%20-%20SLW/TV/bookmarks.notecard

La notecard contiene un elenco di video da proiettare con un nome visivo e con la url di destinazione:

Anitel|http://www.anitel.org/film/corso1.mov

Lab|http://www.anitel.org/film/flautoetru.mp4

The Cell|http://www.irisversari.it/mov/thecell.mov

Arancia didattica|http://www.irisversari.it/mov/arancia.mov

2b|http://www.irisversari.it/mov/2b.mov

DULP|http://www.irisversari.it/mov/dulp.flv

Ricordate che con questo sistema il video verrà proiettato solo alla FINE del download dal sito, operazione che potrebbe richiedere anche 1 minuto (pensate anche alla lentezza della vostra connessione) dando l’impressione di non funzionare.

Inoltre ricordate di premere play e di avere abilitato il supporto media nelle preferenze (!).

Web on a Parcel con supporto flash

Dal 2010 Emerald (che poi è diventato Phoenix) e tutti i viewer della nuova generazione (Viewer 2/3) hanno cominciato ad offrire una soluzione semplificata per poter visualizzare filmati e anche siti web interattivi usando un browser embedded che viene visualizzato sulla media texture. Indicando una url nel media i prim su cui vengono proiettati diventano a tutti gli effetti dei browser web e quindi si vedono direttamente i video di youtube o di altri.

Si può usare lo script precedente per visualizzare questa modalità.

NOTA: se mettete il link ad un video youtube questo appare nella pagina intera e il video appare in una porzione minuscola.

Per ovviare a questo inconveniente potete usare come url la seguente:

Pippo|http://alisl.org/lsl/youtube2012.php?v=WPS67lYBw7Y

Lo script php che uso lo trovate qui: http://code.google.com/p/lslvault/source/browse/trunk/ANSAS%20-%20SLW/TV/youtube2012.php

Lo Stato del MOAP Media on A Prim

Usare il multimedia con i nuovi viewer Firestorm e Viewer 3, è decisamente più semplice, ma dato che sfortunatamente moltissimi non hanno ancora accettato di usarli, ho preferito condensare in questo articolo l’esperienza più datata, rimandando ad articolo separato la trattazione di alcuni script e trucchetti che possono essere di aiuto per la visualizzazione multimediale in SL/OS.

Salahzar