La nuova stagione all’isola Imparafacile

By Maryhola McMillan

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Con una lunga serata inaugurale abbiamo dato inizio, mercoledì 26 settembre, alla nuova stagione di eventi e iniziative all’isola Imparafacile. Proveremo anche quest’anno ad appassionare i nostri amici e i curiosi con corsi, cicli e serate a tema sugli argomenti che più ci sono congeniali. Abbiamo cercato di offrire occasioni varie, interessanti e divertenti agli amici che ci seguono da tempo e a quelli che vorranno via via unirsi a noi durante la stagione che ci aspetta.

 Per quanto riguarda gli avvenimenti seriali previsti nella prima parte della stagione, si terranno alcuni corsi e un ciclo di serate musicali, che inizieranno a breve, curati da persone che fanno parte integrante o collaborano ormai stabilmente con il gruppo.

Il primo a partire sarà il Corso Base di Building, riedizione dell’anno passato, in cui Solkide Auer insegnerà ai nuovi e vecchi allievi a costruire forme a partire dai semplici prim e ad elaborarle fino alla creazione di oggetti complessi con il supporto dell’editor interno di SL.

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Livio Korobase invece terrà un corso su come si realizza un eBook in formato ePub. Ci è sembrata una buona idea, dal momento che viviamo tempi in cui il rapporto tra libro e lettore sta cambiando radicalmente grazie alle nuove tecnologie. Sarà necessaria una dotazione di base sia per quanto riguarda le conoscenze che i mezzi, ma speriamo sia un corso interessante e apprezzato.

Samya Silberman ed Andrej Nansen cureranno un ciclo di serate sulla musica per pianoforte, letta dal punto di vista dell’interpretazione di grandi musicisti come Keith Jarrett, Philip Glass e Arturo Benedetti Michelangeli.  Intendendo lo strumento come un prolungamento del corpo, Samaya e Andrej ci spiegheranno il diverso approccio alla musica di questi grandi autori.

E poi ci sono i libri e la lettura, nostra grande passione da sempre, per parlare dei quali abbiamo una nuova serie di Libriamo Tutti, condotta da Imparafacile Runo, con qualche piccola novità, come rendere noto, in anticipo rispetto alla serata, un titolo tra quelli presentati, per favorirne la discussione tra i presenti.

Di libri, di editoria e di argomenti ad essi correlati parleremo anche in una serie di eventi in mixed-reality dalla biblioteca Chiesa Rossa di Milano, ci occuperemo di Social Reading, presenteremo nuovi libri insieme agli autori e non ci occuperemo solo di romanzi e saggi, ma anche di fumetti, fumetti Bonelli.

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L’esperienza passata ci ha mostrato come sia proficua la collaborazione con altri gruppi, lavorare insieme arricchisce tutti e porta a uno scambio di conoscenze e professionalità a cui non si può e non vogliamo rinunciare nemmeno in futuro. Ospiteremo quindi anche il lavoro di amici, prima fra tutte la commedia “Due partite”, curata da Viola Tatham e dallo staff di L’Arme d’Amour, liberamente tratta dal testo teatrale di Cristina Comencini. Tutto questo soltanto fino all’inizio del nuovo anno, poi altri progetti e nuove esperienze si aggiungeranno per crescere, imparare e divertirci insieme.

Vi aspettiamo all’isola!

 

Tra “Macchine a Vapore” e “Scienze Minerarie”: ecco il futuro scelto dai laboratori Linden

Vedremo l’integrazione fra Steam e SL?

Il titolo è ovviamente un gioco di parole con le piattaforme che stanno ispirando in questi ultimi mesi gli “Dei” di Linden Lab. Avrete sicuramente riconosciuto una traduzione ad effetto di “Steam“, la piattaforma di giochi online della Valve e “Minecraft“, il gioco indie che sembrano essere alla base delle nuove avventure commerciali di Rod Humble, il CEO di SecondLife ormai da un paio di anni.

Personalmente sono rimasto un po’ sorpreso dal vedere che i miei interessi “extra-SL” siano stati in realtà inglobati nel futuro di SL, manca solo che Blizzard (World of Warcraft) si compri la Linden e tutto tornerebbe al posto giusto… 🙂

Un incontro a metà strada fra videogame e creatività

gioco e creatività sono estremamente connessi http://videogamewriters.com/researchers-find-games-improve-kids-creativity-28592

Se però è vero che Linden si sbilancia verso i giochi, è altrettanto vero che la Valve (società produttrice di Steam e quindi finora nota solo per i videogame) si sta sbilanciando verso le applicazioni sandbox e creative cfr http://hothardware.com/News/Valve-Looks-Beyond-Games-Cooking-Up-Alternative-Software-for-Steam-Platform/

Valve afferma che ci sono già 40 milioni di giocatori su Steam e questi potrebbero essere solo la punta dell’iceberg una volta che gli utenti commerciali e i non giocatori sciameranno verso questo servizio. I dettagli devono ancora arrivare, ma ci hanno detto che dal 5 settembre verranno lanciate molte iniziative di software non ludico e molti altri verranno presentati in seguito.

E questa la dichiarazione di Rod Humble  sempre da http://nwn.blogs.com/nwn/2012/09/second-life-steam-garrys-mod.html

La mia speranza è che Steam si espanda per diventare più che un gioco, che una certa parte degli utenti di Steam trovino interessante SecondLife. Dato che è una piattaforma creativa che richiede una consistente capacità tecnica per poter essere apprezzata, sembra che sia una buona scelta. Cose come Garry’s Mod sono probabilmente un buon indicatore di interesse. E comunque se dovessimo sperimentare dei newbie da Steam, spero che tutti voi gli daranno il benvenuto.

 

Come vedete stiamo andando verso una sintesi fra gioco e creatività.

Ma vediamo alcuni dettagli sulle novità d’autunno…

Patterns

Questo fa parte della sempre più folta categoria di giochi che si chiamano “sandbox” o “mondi aperti” http://en.wikipedia.org/wiki/Open_world, dove le regole e l’esperienza del gioco sono in realtà definite dalla fantasia e creatività del giocante. E’ questo appunto quello che succede nei mondi creativi come SecondLife. Sembra proprio che Linden stia tentando un progetto organico se proprio vogliamo riconoscerle un filo conduttore, nel tentativo di essere all’avanguardia in questo nuovo settore “ludico/creativo”, distinguendosi dai giochi di guerra, gli ammazza zombie dei video game. Insomma, pare che ormai ci siano solide fondamenta per “mondi virtuali creativi” solidamente associati a questa azienda.

Patterns è descritto come uno “spazio creativo 3D condiviso ed elegante” che consentirà agli utenti di creare e manipolare oggetti che compongono l’ambiente di gioco. Ai giocatori viene dapprima insegnato a creare forme elementari che possono essere usate per assemblare costrutti più complessi. C’è un robusto motore fisico, il che significa che gli oggetti obbediscono alle leggi fisiche, e gli utenti saranno anche in grado di condividere le proprie creazioni in modo da poter imparare l’uno dall’altro.

Patterns è agli inizi; però alcuni coraggiosi saranno in grado di accedere alla Genesis Release, un prodotto in pre-alpha progettato per consentire che alcuni utenti possano testare il processo di creazione degli oggetti. Il gruppo di sviluppo sta attualmente lavorando per potere includere possibilità di personalizzazione dell’avatar, di avere il multiplayer, la creazione di liquidi e la generazione automatica dei mondi. 

A prima vista Patterns sembra una specie di clone di minecraft, di cui ho già scritto in questo blog  in modo decisamente positivo http://virtualworldsmagazine.wordpress.com/2012/07/07/il-successo-mondiale-di-minecraft-il-segreto-e-nellessenzialita/ e http://virtualworldsmagazine.wordpress.com/2012/08/07/minecraft-parte-seconda-con-la-nuova-versione-1-3-1-piu-somiglianze-che-differenze-con-secondlife-ma-socialmente-forse-difetta/

Ma i primi commenti, fra cui anche dello stesso creatore di Minecraft Markus “Notch” Persson sembrano molto curiosi e positivi dicendo solo due parole

Markus ‘Notch’ Persson creatore di Minecraft

 

“Sembra ottimo!” (Looks great!), cfr: http://nwn.blogs.com/nwn/2012/09/linden-lab-patterns.html.

I commenti di questo sviluppatore non sono da sottovalutare, il suo commento su Windows 8 è diventato famoso (cfr. http://www.thinkdigit.com/Software/Minecraft-creator-slams-Windows-8_10922.html) dove afferma di avere ricevuto un invito da Microsoft di certificare Minecraft su W8, ma la sua risposta lapidaria è che forse questa è la volta buona che la gente abbandoni l’uso dei prodotti Microsoft e che Microsoft dovrebbe smetterla di rovinare la piattaforma “open” dei pc.

Probabilmente quando uscirà dal beta questo prodotto verrà distribuito nella piattaforma Steam che stiamo cominciando a conoscere bene…

Steam

Il motore a vapore originale di Watts

Veniamo invece all’aspetto più interessantedell’integrazione fra Linden e la piattaforma Steam.

Cosa diavolo essere “Steam” ?

Per chi non lo sapesse “Steam” http://it.wikipedia.org/wiki/Steam_(informatica) riporto alcuni tratti interessanti:

Steam permette agli utenti di acquistare giochi attraverso un sistema di distribuzione digitale. Una volta effettuato un acquisto, invece di ricevere la scatola, il disco o un codice seriale, il contenuto viene immediatamente aggiunto alla propria libreria, ma esso viene anche registrato sui server della piattaforma, in modo da riscaricare un contenuto senza riacquistarlo nuovamente. Il gioco può essere acquistato singolarmente o anche insieme a una delle tante raccolte presenti.

Steam funziona in un modo simile ad un lettore RSS: l’utente seleziona un contenuto e, una volta acquistato, Steam si preoccuperà di mantenerlo aggiornato; oppure se ad esempio sono presenti due versioni, 32-bit o 64-bit, dello stesso gioco Steam analizzerà il computer in uso e scaricherà automaticamente la versione più adatta. Inoltre, se è stata acquistata la versione per Windows, sarà possibile scaricare la versione per OSX, se disponibile, gratuitamente, e viceversa, salvo diverse condizioni nel caso di un distributore esterno. Il processo di aggiornamento avviene ogni volta che Steam accede in modalità online, garantendo quindi che siano sempre installati gli aggiornamenti più recenti. Il trasferimento di contenuto avviene mediante un protocollo proprietario Valve attraverso server dedicati di Valve o società terze autorizzate da essa.

(….)

Attualmente funziona su sistemi operativi Microsoft Windows NT (2000, XP, Vista, 7), e dal 12 maggio 2010 è disponibile anche su piattaforma OSX, per un numero limitato di giochi. È previsto entro la fine del 2012 il rilascio di una versione dedicata alla distribuzione GNU/LinuxUbuntu, la quale renderà Steam pienamente multipiattaforma.

Che poi è lo stesso concetto di volta che sta dietro l’AppStore o Android Market  (Google Play) e chi più ne ha più ne metta. Tutte cose nate negli ultimissimi tempi…

Steam come piattaforma creativa per creare contenuti multimediali

Non è ancora chiaro come esattamente Linden o SecondLife si integreranno con Steam, staremo a vedere. Nel frattempo dettaglio un po’ meglio alcuni contenuti creativi famosi resi già disponibili in Steam da Valve.

Source Filmmaker (gratis)

http://www.sourcefilmmaker.com/

Io ho avuto la possibilità di entrare in contatto con steam perchè in passato sono comparsi alcuni contenuti promettenti per chi fa machinima come “Source Filmmaker” che consente di creare film usando come materia “prima” gli oggetti 3D già costruiti per i giochi online. Non so se avvertite l’elemento rivoluzionario in tutto questo: è possibile creare contenuti multimediali senza bisogno di essere esperti di modellazione 3D (blender o altro),

Source Filmmaker (SFM) è uno strumento per fare film che usiamo noi internamente in Valve per filmare eventi all’interno del motore di gioco Source. Dato che SFM usa le risorse interne ai singoli giochi, ogni cosa che esiste nel gioco può essere usata nel filmato e viceversa. Utilizzando le risorse hardware di un moderno PC, SFM consente ai “costruttori di storie” (story tellers) di lavorare in un ambiente “vedi quello che ottieni WYSIWYG” in modo che possano affinare il contesto in modo da renderlo adatto per i vostri fruitori.

Alcuni esempi di video prodotti con SFM: http://steamcommunity.com/app/1840/videos

Ecco un esempio di rifacimento della scena famosa di Matrix:

 

Garry’s Mod costo 7.99 €

Il coltellino svizzero per fare quello che si vuole in Steam

Usare Steam come piattaforma di assemblaggio di nuovi oggetti 3D a partire da altri semilavorati già pronti. Qui diversamente da SFM gli oggetti possono essere creati a partire dagli elementi già presenti (SFM non consente alterazioni degli elementi o delle scene). In questo senso GMOD è pienamente e completamente creativa ed una utile aggiunta a SFM.

Cfr http://it.wikipedia.org/wiki/Garry%27s_Mod. Sito ufficiale http://garrysmod.com/ E qui il legame con SecondLife: http://nwn.blogs.com/nwn/2012/09/second-life-steam-garrys-mod.html Ecco la descrizione del “gioco” (ma avete capito che oramai è difficile chiamarlo tale)

Garry’s Mod è una “sandbox fisica” (proprio come Minecraft o Patterns (!) diversamente dai giochi normali non ci sono obiettivi o scopi definiti. Vi diamo gli strumenti e vi lasciamo giocare (dare il secchiello e la paletta ai bambini, ecco il significato inglese di sandbox). Potete “far nascere” (spawn, ma chi viene da sl preferirebbe “rezzare”) oggetti già costruiti e fonderli assieme  per generare le vostre originali  “contraption” – macchine, razzi, catapulte o cose ancora senza nome – dipende da voi. Se non siete bravi a costruire non preoccupatevi! Potete comunque disporre molti altri caratteri ponendoli in posizioni stranissime.

Ecco un esempio di cosa si può fare con la Garry’s mod e forse cogliete la similitudine con altre piattaforme già note come appunto (sorpresa!) Minecraft o SL.

CreatorVerse (un minimondo dentro all’IPad).

In chiusura non possiamo non accennare a questo ultimo progetto nel palinsesto autunnale della Linden… Anche se non c’entra molto con Steam.

Su creatorverse c’è molto poco di particolare da dire: pare essere molto direzionato verso gli utenti IPad, in particolare bambini ma non sembra avere caratteristiche tali da renderlo differente da altre applicazioni grafiche già esistenti. Per chi è interessato, ecco un video di preview:

Sarà che io non amo i prodotti Apple e che l’Ipad e i tablet mi paiono francamente limitati come piattaforma di espressione digitale (al di là di leggere le notizie o leggere libri o scorrere internet). Ho visto ad esempio un porting di Blender su tablet e ne sono rimasto abbastanza orrorificato… Probabilmente abbiamo bisogno di attendere che ci siano altri sistemi di puntamento, il dito e i menù attuali mi paiono ancora eccessivamente rozzi per le sottigliezze manipolative richieste dalla progettazione 3D…

Alcuni Annunci ufficiali da Linden Lab:

Come sopravvivere al Lag. Tra verità e leggende metropolitane.

Il “Mostruoso” Lag:

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Tipica espressione di contentezza di un utente di un programma multiplayer alla comparsa del lag 🙂

E’ capitato a molti di organizzare o partecipare ad un evento in SL in una sim dove non ci si riusciva a muovere, la chat non funzionava, anche un semplice tocco di un giver non ha effetto, non si riescono a leggere notecard, insomma l’esperienza percepita diventa talmente frustrante da spingere i partecipanti a fuggire, sempre che non crashi la sim prima chiudendo il discorso a metà. Quando capita questo rallentamento, viene definito con un’unica parola “LAG”, (http://it.wikipedia.org/wiki/Lag_(informatica) ) che esprime in inglese il concetto di rallentamento (quando non congelamento FREEZE temporaneo , o addirittura CRASH) di quello che si vive nel mondo virtuale.

Per chi organizza eventi è importante capire come prevenire e curare le cause di lag, in modo tale da offrire a sè stessi e ai partecipanti una qualità di servizio accettabile. Come dice la massima popolare a proposito di mogli e botti, non è possibile avere tutto perfetto nello stesso momento, che tradotto in termini di SL non è possibile avere un evento fluidissimo e contemporaneamente avere 100 avatar nella propria sim. Oltre un certo numero di avatar presenti il fenomento del lag diventa normale e può solo essere limitato ma non annullato. Qui vedremo quali sono gli accorgimenti e gli strumenti a nostra disposizione per valutare, controllare e ridurre il lag, come: la misura della pesantezza della nostra sim o della nostra parcella, la misura delle texture, degli script e delle collisioni e appropriate istruzioni da dare ai partecipanti.

Per chi partecipa ad un evento esistono alcune norme di senso comune generali che riducono in maniera considerevole il disturbo arrecato nella sim (come ad esempio cercare di indossare abiti e capelli a “basso impatto ambientale” e soprattutto evitare di avere troppi script addosso e troppi HUD (spegnete ad esempio i vostri radar e il Mystitool). E’ anche una buona norma se vi trovate in una sim con tantissimi partecipanti di evitare di muovervi, ma di trovarvi un posticino dove sedervi e rimanere attenti, evitando di affollare troppo la chat con le gesture che sono normalmente quasi sempre inutili e dannose. Capelli scriptati con trasparenze e strati di abiti all’ultima moda non aiutano certo.

Tipologie di LAG e il famoso lagmeter.

Ma prima di andare avanti cerchiamo di capire bene le varie tipologie di lag http://wiki.secondlife.com/wiki/Lag. Tutti i viewer recenti hanno un semaforo che serve a capire in modo veloce ed efficace se state sperimentando un LAG oggettivo. Il semaforo è composto da tre luci associate alle seguenti etichette:

  • Client Lag, è il lag associato a difficoltà del computer locale nello stare dietro e al visualizzare le cose che succedono. Spesso questo lag è associato ad un computer lento o vecchio o al fatto che state facendo molte altre cose in contemporanea. Se sperimentate spesso un Client Lag rosso allora forse è il caso che aggiorniate il vostro computer oppure riduciate la qualità della grafica (NON usate ultra), e riducete la distanza di DRAW. Se vedete rosso questo semaforo anche quando avete un computer molto veloce, e con distanza di DRAW al minimo, allora forse stanno succedendo semplicemente troppe cose su quella sim, e gli organizzatori dovrebbero semplificare. Confrontatevi sempre con altri utenti che hanno computer differenti e provider differenti (può darsi che abbiate un problema locale sul vostro pc).
  • Network Lag, è il lag associato alla trasmissione di dati dal vostro computer verso i server della linden e viceversa. E’ normale che quando si entra per la prima volta in una sim occorra scaricare tutte le texture e gli oggetti della sim. Se la sim ha molti oggetti, sculpted, mesh, può essere che debbano essere scaricati centinaia di megabytes prima che voi possiate vedere bene ciò che vi circonda (come sanno bene gli sfortunati che devono usare le penne dati con tariffe proporzionali al traffico utilizzato). Per ridurre questo lag provate a ridurre la distanza di DRAW ed eventualmente scegliete un provider più veloce. Confrontatevi comunque sempre con altri utenti differenti. Potete anche ridurre la banda nelle preferenze per evitare di ingolfare la linea.
  • Server Lag, questo è il lag “intrinseco” che viene percepito da tutti ed è l’unico oggettivo nel senso che è misurabile indipendentemente dal vostro computer, e dalla qualità della vostra connessione. Questo è di solito il lag che può essere più facilmente individuato e normalmente risolto. Questo genere di lag è associato direttamente agli script che girano sulla sim, alle collisioni degli avatar con oggetti, e al motore fisico che muove gli oggetti.

Capiamo le Statistiche ctrl-shift-1

accessibile facilmente con ctrl-shift-1

Per chi voglia capire meglio le cose può digitare questi tre tasti assieme o cercarlo nel sistema di menu del vostro browser e si ottengono una serie di dati fra cui i più importanti sono:

  • Time Dilation normalmente un numero molto vicino ad 1 ad esempio .995. Misura il lag di SERVER ed è preoccupante quando scende al di sotto di .90. I famosi misuratori di lag che si trovano in SL lo esprimono con una % ottenuta facendo 1 – TimeDilation e moltiplicando per 100. Quindi una time dilation di 0.92 risulta essere rappresentata come un lag di 8%.
  • Sim FPS, indica quanti frame al secondo (istantanee del mondo) riesce a generare complessivamente il server. Il max è 45. Se questo numero diminuisce al di sotto di 35 vuol dire che la sim sta subendo server lag, se scende al di sotto di 10 vuol dire che c’è qualcosa di veramente grave (cfr: .
  • TFT: Total Frame Time. Il minimo possibile è 22.2 msecondi, se vedete che questo tempo è sensibilmente più alto vuol dire che si sperimenta lag. Da consultare solo se vedete una sim fps minore di 35.
  • Script time. Questa è la quota del TFT imputabile agli script. Si considera “in ottima forma” quando è inferiore a 5 ms, ancora accettabile attorno ai 10 ms, di più normalmente significa che forse avete troppi script attivi. In quel caso dovete ottimizzare o se necessario inibire alcuni o tutti gli script sulla vostra sim nei casi più gravi. Tenete conto che a volte gli script sono parte essenziale della esperienza della sim quindi eliminare TUTTI gli script potrebbe rendere la sim inutile.
  • Physics Time non dovrebbe essere molto più alta di 4 msec.
  • Ping Sim in America è più basso perchè sono più vicini ai server, in europa di solito oscilla fra 150 e 300 msec. Un valore più alto indica seri problemi di connettività del vostro provider ).

Per alcune altre note sulle statistiche e ottimizzazioni del vostro viewer: http://community.secondlife.com/t5/English-Knowledge-Base/How-to-improve-Viewer-performance/ta-p/1316923.

Potete verificare quali script, occupano più tempo CPU, oppure i top colliders utilizzando la funzionalità di DEBUG nella finestra di Region/Estate a disposizione degli Estate Manager. Se sospettate che siano gli script a produrre lag potete provare a stopparli temporaneamente o stoppare temporaneamente la fisica delle collisioni. Se una di queste due operazioni cancella il lag percepito allora sapete la tipologia di cose che provocano problemi. Se disabilitando gli script non si avvertono miglioramenti sensibili, ad esempio, è inutile cercare di ridurli, ma è meglio concentrarsi su altre cause.

Quanto “pesano” gli avatar?

Bastano pochi attachment per mandare il rendering cost alle stelle… Esempio di un furry con rendering cost di circa 300K

Se ci sono problemi di LAG è meglio avere abbigliamenti, capelli e attachment poco appariscenti 🙂

Il famigerato ARC Avatar Rendering Cost o il più recente RWA Render Weight for Avatar http://wiki.secondlife.com/wiki/Mesh/Rendering_weight indicano una misura di quanto pesano gli avatar. Quest’ultimo parte da un minimo di circa 5K e arriva finoa 300/400K (cfr . Va da se che valori molto più alti di 10K generano inevitabilmente lag nei viewer dei vicini. E’ meglio fare in modo che il proprio avatar non abbia peso elevatissimo. Abiti, capelli complicati specialmente se trasparenti o se emettono particelle sono considerati costosi e andrebbero evitati.

Quanto “pesano” gli sculpted e le mesh? E’ vero che provocano lag?

Il PE o LandImpact (una sintesi del peso di caricamento dei triangoli, del rendering client e delle collisioni di un oggetto)…

Dopo l’avvento delle mesh nel 2011, è stato creato un sistema di misurazione del peso di un oggetto mesh sulla sim che è differente dal conteggio dei prim ed è considerato universamente adeguato ad esprimere il peso di una mesh: il PE o Land Impact. Questo valore non viene calcolato per i prim normali in quanto il loro PE viene posto uguale al numero dei prim.

Quanti triangoli pesi?

E’ Il peso della trasmissione dei dati sulla composizione delle mesh

E’ stato dimostrato che un cubo mesh ha un peso sulla sim nettamente inferiore rispetto ad un cubo prim oppure ad un cubo sculpted.

Infatti sempre nel link di prima si dimostra che un cubo mesh è composto da 12 triangoli, un cubo prim (se non torturato) ha un peso di almeno 108 triangoli (quasi 10 volte più complesso da renderizzare per il vostro viewer), mentre un cubo sculpted ha un peso di circa 2048 triangoli (!!).

Triangoli che costituiscono un cubo come prim normale sono sempre gli stessi quindi uno sculpted cubo avrà sempre 2048 facce

Se ne deduce che gli sculpted pesano in genere di più dei prim i quali pesano in genere di più delle mesh.

Il peso delle collisioni e del Pathfinding

Buona parte del tempo della sim è dedicato all’individuazione delle possibili collisioni fra oggetti ed avatar.

Attenzione però alle collisioni: uno sculpted collide come un cubo, mentre in teoria una mesh può collidere in modo molto complesso generando un certo grado di lag di collisioni. Il problema eventualmente associato alle collisioni si può facilmente risolvere rendendo gli oggetti mesh phantom oppure associando una fisica più semplice.

Per quanto riguarda il pathfinding occorre sottolineare che in caso di lag sulla sim tutte le funzionalità di pathfinding sono automaticamente sospese e quindi non può contribuire a generare il lag, ma al massimo ne è vittima… Attenzione a chi fa costrutti pathfinding quindi perchè non funzionerebbero in caso di lag… http://community.secondlife.com/t5/Second-Life-Server/Pathfinding-FAQ/td-p/1672699 In ogni caso il contributo massimo al lag del pathfinding nelle condizioni peggiori non può superare 4 msec (o 1 msec nelle homestead) rendendolo di fatto secondario rispetto alle altre sorgenti di lag.

Il peso delle texture

Le textures sono spesso la causa prima del lag client e di network…

Questo è un peso generalizzato su tutti i tipi di prim: più texture si usano e più lag di trasmissione sulla rete si genera (misurabile dal tempo che impiega la sim e i suoi oggetti a rezzarsi quando vi teleportate e vedete tutto vuoto o grigio. Come vedete chiaramente, le texture sono le ultime che arrivano perchè in genere “sono le + pesanti”.

Se chi ha creato gli oggetti ha usato tutte texture 1024×1024 allora vi garantisco che la trovate lunga (!). Per inciso una texture 1024×1024 richiede per la trasmissione da 3 o 4 Megabytes a seconda che abbia o meno la trasparenza .

Quanto pesa una texture

Da questo schema si vede che uno sculpted pesa in realtà 2048 triangoli + la sua sculpted map (64×64 che è irrisoria 16Kb ma se siete pieni di altre texture da visualizzare vengono accodate e arriveranno in forte ritardo con il classico effetto delle sculpted a pallone prima di essere ben definite) + la sua texture 1024×1024 che invece impiega 2-3 megabyte. Se trasformate uno sculpted inserendo “convex hull” nella maschera delle “features” vedete che il suo costo in PE raddoppia rendendo chiaro che il costo in prim usato precedentemente non è equo perchè non descrive effettivamente il costo reale che ha il server per fare il rendering di uno sculpted.

Riassumendo: una sim piena di sculpted può laggare (semaforo network + client) oppure un avatar vestito con capelli tutti sculpted lagga molto di più di quello che laggerebbe se ci fossero mesh (ben fatte). Ovvio che anche con le mesh si possono fare disastri …

Altre sorgenti di Lag: inquinamenti di vario ordine e grado

Spoofer o particles possono laggare il vostro client

Tra le sorgenti di lag client  non ancora esplicitamente citate ci sono gli oggetti che emettono particelle, quelli con l’hovertext (il testo fluttuante). Quelli che spammano parlando sui vari canali di chat. Sorgenti di rumore e di suoni.

Il Voice o il multimedia laggano?

Il voce in senso stretto non crea peso sulla sim o sul vostro viewer, perchè vengono gestiti da un server vivox differente che per esperienza supporta tranquillamente un numero alto di avatar senza gravi problemi, a meno che non abbiate una connessione internet lenta o inaffidabile nel qual caso sentite male e a scatti.

Il multimedia se abilitate tutte le sorgenti di video/audio web texture può creare un fortissimo lag client. ….

Lag proveniente da sim che condividono il vostro server

In SL ogni server ospita 4 sim, ma essendo un server a 4 core, viene garantito che la cpu usata dalle sim confinanti non impatta la vostra sim. Se invece parliamo di Homestead il discorso è diverso: se le sim consociate alla vostra fanno eventi voi ne subite il lag. Questo lag nascosto è difficile da individuare a meno che non conosciate l’identità delle sim limitrofe. Per trovare le sim limitrofe potete usare questo link http://gridsurvey.com/index.php specificando la vostra sim, individuando l’ip potete cercare le sim che condividono l’ip.

Lag proveniente da superprim (anche chiamati megaprim)

Questo è stato molto dibattuto in passato (cfr. http://wiki.secondlife.com/wiki/Talk:Mega_Prim) la conclusione più ragionevole basata anche sulle proprie esperienze è che i superprim phantom non producono lag, mentre quelli non phantom possono produrre lag. Il caso in cui il lag è molto maggiore dei prim normali capita quando ci sono superprim cavi o tagliati con molti avatar o altri prim all’interno della cavità. Pare che il motore fisico di Havok abbia (o almeno abbia avuto in passato) numerosi problemi a gestirli. Dopo l’avvento dei superprim legali avvenuto l’anno scorso si può affermare che i prim fino a 64x64x64 ora legali occupano un peso sul server che è ben rappresentato dal PE. La necessità di megaprim dopo il superamento del limite dei 10 metri, è ora accettabile a mio avviso in alcuni casi particolari come pavimenti molto grandi, sfere enormi. Cercando di farli se possibile phantom e in caso che non sia possibile, di monitorare l’impatto sulle statistiche della sim in particolare per quanto riguarda le collisioni.

Lag proveniente da Hackers e Griefers

Ovviamente è possibile che il lag possa essere prodotto ad arte da persone che vogliono solo disturbare e distruggere l’esperienza. Anche in questo caso la monitorizzazione degli script, delle collisioni dovrebbe far capire chi o cosa produce lag e permettervi di disabilitare script/collisioni o singoli oggetti. In ogni caso è consigliabile fare un Abuse Report alla Linden.

Lag immotivati

A volte il lag è misterioso. Problemi hardware o altri malfunzionamenti lato Linden?

Se non riuscite a muovervi nella sim, il monitoraggio vi segnala che è tutto normale e nulla di apparentemente anomalo sta accadendo, è possibile che la sim sia malfunzionante e necessiti di un restart che potete fare voi o chiedere al servizio di assistenza Linden di farlo al posto vostro. Se queste anomalie ingiustificate si ripetono è opportuno aprire un ticket alla Linden chiedendo di monitorare il perchè la vostra sim si comporti stranamente. In questo caso però è opportuno avere cercato ed individuato tutte le possibilità alternative onde evitare che l’assistenza vi dica che avete dimenticato uno script che va “in loop” 🙂

Il progetto SHINING (risolverà almeno il lag locale?)

Questo articolo non può non concludersi con un accenno al prossimo progetto shining di Linden http://community.secondlife.com/t5/Tools-and-Technology/Project-Shining-to-Improve-Avatar-and-Object-Streaming-Speeds/ba-p/1583465 dove la Linden ha “dichiarato guerra al lag” e sta cercando di trovare dei sistemi che riducono l’impatto della quantità di dati che si scambiano server e client durante l’attività normale. Com’è ovvio questo lavoro se portato correttamente a termine potrebbe ridurre il lag e consentire una fruizione più naturale delle sim con particolare riguardo al lag locale (quello delle texture e degli sculpted per intenderci). Vediamo cosa uscirà…

Conclusione

Mi pare di avervi dato un quadro abbastanza chiaro e completo sul lag.

Come vedete abbiamo gli strumenti giusti per capire o avere forti indizi da dove venga il lag. Prima di fare la caccia alle streghe, è opportuno sincerarsi se il lag della vostra sim provenga effettivamente da una o più di queste categorie. Urlare sempre “allo script” “allo script” (al lupo, al lupo), potrebbe essere in alcune situazioni sbagliato e controproducente perchè il lag potrebbe nascondersi da altre parti insospettabili. In particolare è difficilissimo da valutare il lag client, che risulta molto soggettivo e dipende spesso dal sistema operativo, e dal provider del singolo utente (e magari può essere influenzato da malfunzionamenti sulla loro macchina).

Se ho detto cose che non vi tornano, nei commenti inserite i riferimenti alle sorgenti ufficiali (knowledge base, blog di persone autorevoli o della linden), in modo che possa correggere o possiamo spiegare meglio insieme questi concetti che sono tutt’altro che banali.

Alcuni link utili:

Salahzar

I buchi nella rete.

by AquilaDellaNotte Kondor

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Si sta discutendo negli ultimi giorni, anche sull’onda di alcuni episodi venuti alla luce nella comunità di Second Life, sul tema dello “stalking”. Cioè della messa in atto, da parte di un “molestatore”, di comportamenti persecutori verso una persona, mediante atti di vario genere, e ripetuti nel tempo, che creano nella vittima uno stato psicofisico di disagio, e un senso continuo di timore e di ansia. E’ un fatto molto positivo che su questi temi, spesso taciuti per timore di ripercussioni, o per personale timidezza, si faccia una pubblica discussione. Ho quindi partecipato personalmente a discussioni su questo tema, anche durante una serata recentemente organizzata  e condotta con efficacia dalla mia amica, e reporter di VWM, Serena Domenici. Ho rilevato tuttavia, in questi dibattiti, che il tema dello stalking non viene affrontato in maniera diretta, poiché la discussione spesso sfocia, anche da parte di persone esperte di diritto (ma è comprensibile, vista la “novità” del tema) in temi che riguardano invece la diffamazione. Non parliamo qui di calunnia che costituisce un caso specifico di reato, rilevabile quando la falsa denuncia è rivolta all’autorità giudiziaria o a chi possa esserne un tramite diretto.

Entrambi gli atti, di stalking e diffamazione, costituiscono reato penale, la cui tipologia è sanzionata dagli artt. 612 bis e 595 del codice penale Italiano. Naturalmente questi atti costituiscono reato penale anche negli altri paesi, ma con alcune differenze riguardanti l’onere della prova, ma su questo non è il caso di approfondire. Cerchiamo quindi di distinguere le due casistiche, tenendo conto che entrambi i reati possono essere denunciati alla forza pubblica per richiedere di procedere contro il molestatore. Esiste addirittura un apposito ufficio online della Polizia Postale a cui ci si può rivolgere (vedi linkografia).

Quello che vorrei mettere in evidenza, nel sottolineare questa distinzione, è che non è solo questione di reato penale, ovviamente da perseguire nei casi di gravità rilevata e di condizionamento ripetuto della vita online della vittima, ma che queste fattispecie di reato, presenti da sempre nella nostra vita sociale, risultano purtroppo notevolmente amplificati da questa nuova dimensione di vita sociale in rete. Infatti, la dimensione di comunità “in rete”, non solo non ne è esente, ma addirittura moltiplica e amplifica i casi, poiché gli strumenti di vessazione sono purtroppo pervasivi e di grande impatto nella vita quotidiana, visto il nostro modo di vivere la rete in ormai perenne connessione, tra PC, tablet e smartphone.

Il mio punto di vista è di estrema intolleranza per i casi di stalking, che vanno pubblicamente denunciati, nella comunità online, e all’autorità pubblica se persistenti. Questa gente non deve trovare spazi di azione, deve sapere che si pongono, con tali comportamenti, al di fuori della comunità e della convivenza civile in rete. Sul tema della diffamazione la questione è molto più complessa, dal mio punto di vista, poiché mette in evidenza l’esistenza di un notevole “buco” nella rete, che ormai è uno dei nostri ambienti di vita quotidiani.

La nostra presenza in rete è di due tipi: diretta, se ci presentiamo col nostro nome e cognome, o mediata da un avatar, ed è il caso della stragrande maggioranza dei residenti in Second Life. In entrambi i casi, il tema della “reputazione” in rete è di grande importanza, ma mentre se siamo presenti con la nostra identità reale, è la nostra personalità, la nostra storia reale, e la nostra effettiva reputazione, nota a molti di quelli che ci vedono in rete, che ci viene in aiuto e rende evidenti alcune falsità o di invenzioni, se siamo presenti invece con un avatar, tutto quello che di noi si sa in rete, passa attraverso la nostra reputazione, costruita in molti casi in anni di presenza online. La personalità di un avatar è la sua reputazione. Gli atti che facciamo durante la nostra permanenza online rappresentano la nostra storia e la nostra identità. E’ questo il motivo per cui la diffamazione costituisce un attacco diretto alla stessa nostra presenza in rete.

Molteplici sono i casi di abbandoni della vita online, di avatar eliminati e poi ricostruiti da zero, dopo esperienze catastrofiche o fenomeni di distruzione della reputazione. Così come pure è diffusissima la pratica degli Alter, avatar doppi, per mettere l’avatar principale al riparo di certi rischi. Io non credo che la pratica degli Alter sia uno strumento efficace, penso che il problema vada affrontato alla radice, contrastando efficacemente questa pratica. Da un lato è necessario che la comunità online, e quella nostra italiana in Second Life è abbastanza ristretta, sviluppi dei propri anticorpi, e una rete di solidarietà verso i soggetti colpiti da questa pratica, dall’altra, le vittime devono porre in atto tutti gli strumenti di protezione, denunciando efficacemente i casi di diffamazione, “sputtanando” i soggetti pettegoli o diffamatori. Questa autodifesa deve essere costante, non occasionale o dettata dalle specifiche emergenze.

Il primo livello di denuncia da porre in atto è, ovviamente, verso i gestori della rete di Second Life, e cioè la Linden Lab. Contrariamente a quanto si pensi, la Linden è molto severa nei casi di violazione dei Terms of Services (ToS), l’unica legge, ma molto efficace, imposta dai gestori ), e di cui una traduzione in italiano è stata diffusa in world. Un caso recentemente verificatosi, di violazione di dati sensibili, e di diffusione di informazioni sulla vita reale di una persona (che conosco direttamente, in quanto collaboratrice di questo Magazine), è un caso che grida vendetta. Una violazione così palese dei ToS, se fosse stata denunciata alla Linden da parte di più soggetti, e molti ne erano a conoscenza per diretta testimonianza, avrebbe comportato provvedimenti seri nei confronti del violatore. Ma forse questa coscienza della comunità e della solidarietà, che anche in rete deve esistere tra gli individui (con troppa superficialità definiti “friends”), è un qualcosa che molti non hanno affatto nel proprio DNA. Teniamone conto, nei nostri rapporti quotidiani online, e sforziamoci di crescere anche da questo punto di vista.

Per concludere. Credo che la discussione debba andare avanti, e so che altri dibattiti si stanno organizzando nei prossimi giorni, ma soprattutto occorre comprendere il fenomeno nella sua vera portata, distinguendo i casi di stalking e di diffamazione, e costituendo una rete di solidarietà che potrebbe aiutare ognuno di noi, nel momento in cui fossimo minacciati da queste pratiche. Solo così potremo definirci una “comunità” il primo passo verso una stabile organizzazione sociale del Metaverso.

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Linkografia:

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Polizia Postale:

http://www.commissariatodips.it/

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Stalking (art. 612 bis c.p.):

http://it.wikipedia.org/wiki/Stalking

http://www.filodiritto.com/index.php?azione=visualizza&iddoc=1660

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Diffamazione (art. 595 c.p.):

http://it.wikipedia.org/wiki/Diffamazione

http://www.mondodiritto.it/normativa/codice-penale/art-595-codice-penale-diffamazione.html

La calunnia è un venticello …

by Serena Domenici

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Mercoledì scorso, presso la land Plusia Ars Island, si è dibattuto di un tema spinoso, che è agli “onori” della cronaca Real Life ormai da tempo. Si è parlato di stalking all’interno del Metaverso e si è discusso sull’uso che in genere si fa di questo termine, che, spesso erroneamente, viene caricato di implicazioni puramente sessuali. In realtà lo stalking non è altro che un atteggiamento persecutorio ai danni di una persona. Una vessazione continua e persistente che in taluni casi può sfociare in minacce e violenze non solo verbali nei confronti dell’oggetto causa dell’ossessione, fino alla sua soppressione fisica. Ovviamente, nel Metaverso l’eliminazione fisica non è possibile, come non è possibile la violenza sessuale. Ma lo stalking si sviluppa in tante direzioni, come un antibiotico a largo spettro. Si tratta di un discorso molto complesso e, per quanto io sia piuttosto documentata sulla materia, non ne sono un’esperta e non ho certezze assolute in proposito, né possiedo ricette o soluzioni.

Nel corso del dibattito la presenza di uno psichiatra avrebbe probabilmente reso la discussione  ancora più esaustiva. Forse sarebbe stato più corretto parlare di maldicenza, calunnia, invidia, pettegolezzo, sopraffazione. Atteggiamenti che, se portati all’estremo, assumono i connotati di una vera condotta persecutoria e, gettando la maschera, rivelano il loro vero volto: quello, truce e detestabile, della violenza. Lo stalking ha tanti fattori scatenanti, e altrettanti modi, per insinuarsi nella vita altrui. Di certo causa, in chi lo subisce, paura, ansia e prostrazione. Quella che dovrebbe essere una seconda vita rilassante e appagante, per alcuni diventa motivo di sofferenza o insofferenza. Dal dibattito sono emersi disagi personali che hanno portato a più di una considerazione. C’è chi fa spallucce e afferma di poter risolvere il problema con un MUTE, chi decide di andar via da Second Life e chi vi resta, vivendo male in un contesto che, invece, dovrebbe essere l’occasione per trascorrere in tutta serenità il proprio tempo libero.

Nonostante la buona volontà di alcuni, pensare che Second Life sia solo un teatro dove si rappresentano, di volta in volta, opere o operette, è mera illusione. Siamo troppo umani per distaccarci dalla carne e vivere e ragionare solo in termini di pixel. Io non ho mai visto un cartone animato in cui dall’inizio alla fine trionfano i buoni. Figuriamoci se ciò possa accadere in un ambiente in cui, dall’altra parte dello schermo, c’è tutto un genere umano sull’orlo di una crisi di nervi. Questo vale per ogni contesto virtuale, non solo per Second Life. Un tempo pensavo che Seconda Vita significasse libertà, ed anche espiazione da tutte quei bordelli mentali di basso profilo che fanno parte della nostra vita reale. Invece, le uniche libertà che ho riscontrato, sono state quelle sessuali e creative. Intendiamoci, validissime anche quelle, in un certo senso strutture portanti della rete sociale radicata nel Metaverso. Ma c’è anche dell’altro. Ci sono le amicizie, i rapporti sociali, le relazioni comunicative. Questo ed altro ancora, che spesso assume i connotati di una brutta copia del mondo reale. Ma … shhhh! Non bisogna dirlo, bisogna far finta che non sia così. Invece io lo penso, lo dico e lo scrivo.

Allo stesso tempo, affermo che, se siamo ancora sul Metaverso, è perché per fortuna non ci scontriamo solo con il brutto, o saremmo affetti tutti da masochismo delirante. Quindi dibatterne, parlarne, aiuta a capirsi, ed  a cercare di migliorare atteggiamenti viziati in origine. Credo  che la soluzione sia nell’individualità, nella capacità di ognuno di noi di andare oltre determinati schemi, e vincere i pregiudizi che portano ad isolare, solo per sentito dire, determinate persone.

Tempo fa, al mio ingresso su Second Life, fui messa in guardia verso una persona (la chiamo persona volutamente e non avatar, perché è poi entrato nella mia RL). Me ne dissero di tutti i colori a riguardo, avvertendomi finanche di starne alla larga. Per circostanze che ora non sto a raccontare, lo incrociai sul mio cammino. E siccome non sono una persona influenzabile, decisi di conoscerlo. Sono passati circa tre anni, e posso oggi affermare di aver conosciuto una delle persone/avatar  più squisite del Metaverso. Un vero signore. Certo, ha i suoi difetti, chi non ne ha di noi … ma sul piano etico e civile è senza dubbio una persona correttissima. Mentre chi me ne parlava male, non sempre ha dimostrato di esserlo. Questo per dire che forse sconfiggere determinate persone consiste anche nella capacità di andare oltre. Oltre i preconcetti, la calunnia e le falsità. Convincerci che bisogna dare sempre, a chiunque, una chance di dimostrarci quello che è realmente. Per tutto il resto c’è la Polizia Postale. Più si ha visibilità, in qualsiasi contesto, e maggiori saranno gli attacchi.

L’invidia e la gelosia accecano, ma dovrebbero essere anche uno sprone per chi li subisce. In fondo, se si è invidiati, è perché si hanno quelle caratteristiche e capacità che rodono il fegato agli invidiosi. Poverini, sanno di arrivare sempre secondi, se gli va bene. E in fondo amano, a modo loro, i loro “prescelti”,  li amano a tal punto che vorrebbero tanto somigliar loro. Come non è da sottovalutare anche l’altra faccia della medaglia: c’è chi si spaccia per vittima e in realtà non è tale, anzi, è peggiore dei carnefici. Questa condizione è ancor più difficile da smascherare, solo il tempo riesce a fare giustizia. Mi rendo conto che il discorso non è dei più semplici, perché c’è un sottobosco troppo vasto da affrontare; l’unica arma che abbiamo è di andare oltre, superare i nostri limiti ed evitare di fissarci. Se non ha risolto il problema Walt Disney, figuriamoci noi!

P.S.: Colgo l’occasione anche di ringraziare lo staff di Plusia Ars Island per il tema della serata.

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La calunnia è un venticello

Un’auretta assai gentile

Che insensibile sottile

Leggermente dolcemente

Incomincia a sussurrar.

Piano piano, terra terra

Sotto voce sibillando

Va scorrendo, va ronzando,

Nelle orecchie della gente

S’introduce destramente,

E le teste ed i cervelli

Fa stordire e fa gonfiar.

Dalla bocca fuori uscendo

Lo schiamazzo va crescendo:

Prende forza a poco a poco,

Scorre già di loco in loco,

Sembra il tuono, la tempesta

Che nel sen della foresta,

Va fischiando, brontolando,

E ti fa d’orror gelar.

Alla fin trabocca, e scoppia,

Si propaga si raddoppia

E produce un’esplosione

Come un colpo di cannone,

Un tremuoto, un temporale,

Un tumulto generale

Che fa l’aria rimbombar.

E il meschino calunniato

Avvilito, calpestato

Sotto il pubblico flagello

Per gran sorte va a crepar.

 

Rossini – Il Barbiere di Siviglia

 

Intervista creativa

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by Serena Domenici

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Ho scritto più volte di creatività e arte all’interno del Metaverso, e spesso sono stata volutamente fraintesa, perché non ho nascosto una certa insofferenza per tutto ciò che a parer mio, e non solo, non era meritevole di tale definizione. L’arte esiste anche in Second Life, ne sono sempre più convinta. Diciamo che attorno all’arte c’è anche tanta spazzatura, spacciata per tale. E chi entra in Second Life per una breve toccata e fuga, non ha il tempo di rendersi conto di quante iniziative, progetti e realizzazioni di ottimo livello sia impregnato il mondo virtuale.

Di recente ho conosciuto due creativi, a mio parere eccezionali, una coppia di architetti. Mi sono piovuti dal cielo, è il caso di dirlo… Ci siamo conosciuti per caso e in modo anche simpatico, avevano casa dove io ora ho la mia, e ogni tanto me li ritrovavo in giardino :). Casper e Stephan, sono di poche parole, ma di una gentilezza e disponibilità mai riscontrata a questi livelli nel Metaverso. Mi ricordano, per certi versi, la disponibilità di un’altra grande builder: Sniper Siemens… E’ nata così la nostra amicizia, tra una chiacchiera e l ‘altra ho scoperto la loro arte e li ho messi alla prova anche.

Volevo una casa particolare in Second Life, che richiamasse un po’ le costruzioni dell’antica Roma, (e mi riferisco alle case romane patrizie fuori porta) ma riadattata in chiave moderna. Ora posso confessarlo: ero molto scettica, visto che loro prediligono soprattutto lo stile moderno, ma gli ho dato carta bianca. Il risultato è stato, al di là di ogni previsione, fantastico. Usano texture di ottima qualità per cominciare, e ascoltano ogni  desiderio o consiglio che gli si voglia dare. E, cosa molto apprezzabile, ti dicono in faccia  cosa pensano. Fanno coppia anche nella vita, non solo sul Metaverso, e lavorano con un affiatamento non comune. Compensano i loro gusti e canalizzano la loro energia in un unico obiettivo: fare belle case, vivibili e a prova di telecamera. Finalmente non mi sento più una falena impazzita che sbatte ovunque, che si sposta da un punto all’altro della casa. Cosa molto frequente in altre abitazioni di Second Life.

Chi mi conosce, o ha imparato a conoscermi, sa benissimo che non parlerei mai così, per scopi di interesse personale. Sul Virtual Worlds Magazine nessuno di noi accetta offerte di denaro, o favoritismi vari, per parlare bene di chicchessia. Il nostro è un “lavoro” no profit. Sul Magazine si scrive e discute di ciò che cattura la nostra attenzione, e che secondo noi merita di essere conosciuto da chi ci legge. Ovviamente, gusti e opinioni restano personali. Ho deciso di scrivere di loro perché ciò che fanno è oggettivamente particolare, bello o meno è soggettivo, anche se io ritengo i loro lavori bellissimi. Ritenevo importante farli conoscere a quella parte del Metaverso che ancora non li conosce. Ogni loro creazione rimane unica. Lo stile è inconfondibile, del resto è la loro impronta, il loro marcare il territorio nel mondo del designer e non solo… ma di volta in volta viene trasformata ed elaborata in base ai desideri dei committenti.

Ho avuto il piacere di intervistare entrambi, ed è stato un piacere misurarmi con la loro eleganza innata, che traspare anche dai loro avatar, molto particolari anche nei loro AO ( “animazione avatar” per i non addetti ai lavori). Di seguito l’intervista a due artisti  che hanno, a mio parere, interpretato magistralmente l’arte del design e dell’architettura moderna all’interno del Metaverso.

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 Sere (serena.domenici): Siete su Second Life da molto tempo?

 Casper (eterprising.kingmaker): io da circa due anni e qualche mese, 804 giorni per la precisione

 đonniearo (stephan.lanfier): anche io, praticamente tra il mio avatar ed il suo ci sono 17 giorni di differenza.

đonniearo (stephan.lanfier): 787 giorni.

Sere (serena.domenici): 🙂 Vi siete conosciuti subito? 

Casper (eterprising.kingmaker): no, ci è servito circa un anno per incontrarci

đonniearo (stephan.lanfier): si, circa un anno, ci siamo incontrati mentre lui lavorava

Sere (serena.domenici): Quale mezzo ha usato il destino per farvi “scontrare”?

Casper (eterprising.kingmaker): una mostra d’arte… io la seguivo da profano, lui invece più da critico.

Sere (serena.domenici): 🙂

Sere (serena.domenici): Insomma come nelle migliori commedie romantiche…

đonniearo (stephan.lanfier): 🙂

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Sere (serena.domenici): L’arte, in generale, mi sembra il filo conduttore della vostra storia, o sbaglio?

Casper (eterprising.kingmaker): arte e design, diciamo

đonniearo (stephan.lanfier): si, più che altro il filo conduttore è la passione per il “bello”

Casper (eterprising.kingmaker): esatto

Sere (serena.domenici): Mi sembra di capire che non riguardi solo Second Life, ma anche la vostra vita reale …

Casper (eterprising.kingmaker): si, in un certo senso la vita su Second Life è una estensione più creativa e libera di RL, ma trattiamo entrambi gli stessi argomenti anche in Real

Sere (serena.domenici): In Second Life avete trovato intoppi o avete potuto manifestare la vostra creatività al massimo della sua potenzialità?

Casper (eterprising.kingmaker): mai nessun intoppo, forse qualche piccola “noia” ma troppo piccola per essere ricordata

đonniearo (stephan.lanfier): bhè, penso che su Second Life la creatività superi il limite che ci impone la RL, nel senso che su Second Life si possono fare alcune cose che in RL si possono solo pensare

Sere (serena.domenici): Qual è la forma d’arte che preferite in assoluto assecondare nel Metaverso?

Casper (eterprising.kingmaker): per quanto mi riguarda il design, l’architettura, perchè mi permette di ideare fuori dagli schemi. La maggior parte dei costruttori su Second Life cerca di avvicinarsi il più possibile alla realtà, e quindi ai vincoli che la caratterizza. Io invece creo edifici (case, palazzi, discoteche) partendo dalla progettazione, con l’idea che dovranno essere abitate da avatar e non da esseri umani… prediligo principalmente case moderne, open spaces, e discoteche.

đonniearo (stephan.lanfier): è quello che intendevo prima. Su Second Life puoi uscire fuori dagli schemi, senza copiare dal reale, ma creare una sorta di nuovo mondo.

Sere (serena.domenici): Come funziona il vostro Team?

Casper (eterprising.kingmaker): la HQB nasce circa due anni fa, io e il mio primo socio decidemmo di creare qualcosa per finalizzare la nostra attitudine per l’architettura… nacque così la High Quality Builders. Fin dall’inizio progettavamo, disegnavamo e creavamo gli edifici per lo più facenti parte di città, quindi sempre con un tema comune. Poi abbiamo cominciato a chiedere l’aiuto di altri builders perchè il lavoro aumentava, le SIM da costruire erano sempre di più, poi, alcuni mesi fa, ho preso una pausa da Second Life, e diciamo che da quel momento ho lasciato tutto in standby. Quello che ha sempre accomunato, nel corso del tempo, tutte le creazioni HQB è che sono uniche, poiché abbiamo sempre costruito CUSTOM ovvero su misura… il cliente sceglie ogni aspetto, questo fa si che la HQB si impegni a non rivendere o cedere progetti di case già venduti, ed è uno dei motivi per cui non esistono case in vendita sul Market Place. Al momento la HQB è composta da me, il mio socio Stephan Lanfier, e la nostra manager Lunastella Drachios. Anche se a breve troverete dei prodotti in esclusiva anche su Market Place, ci stiamo lavorando con buona lena.

Sere (serena.domenici): Cosa vi diverte in assoluto e vi soddisfa allo stesso tempo di più, l’inizio o la fine del progetto  o i lavori in corso!?

đonniearo (stephan.lanfier): dal mio punto di vista i lavori in corso, sono quelli più divertenti a mio parere

Casper (eterprising.kingmaker): l’inizio, l’ideazione, ma soprattutto la soddisfazione del cliente a lavoro finito

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Sere (serena.domenici): Vi è capitato di rifiutare un lavoro che consideravate non nelle vostre corde ?

Casper (eterprising.kingmaker): si, spesso succede che ci chiedono di creare delle cose che sono oggettivamente di bassa qualità, e quindi, a prescindere dal compenso, lo rifiuto, preferisco scegliere i miei clienti …

Sere (serena.domenici): Cosa vedete nel vostro futuro… è facile realizzare i vostri sogni qui indubbiamente, ma credete entrambi in un ponte che colleghi tutto questo tra Second Life e RL? E’ possibile, secondo voi, cominciare a sognare e progettare qui, per farsi poi conoscere nel mondo reale?

Casper (eterprising.kingmaker): spesso Second Life è stato precursore di mode e stili di vita, io credo che non sia solo uno specchio distorto della realtà, ma una vera e propria scatola magica dalla quale fuoriescono idee innovative, maturate nella libertà assoluta. Quindi, perché no, potrebbe essere l’inizio virtuale di un progetto di vita reale.

đonniearo (stephan.lanfier): io penso che Second Life rimanga collegato alla RL solo in alcuni minuscoli punti, per il resto, nella maggior parte dei casi, rimangono due mondi totalmente diversi.

Vi ringrazio per l’intervista concessami e vi auguro in bocca al lupo!!!

Questo è un loro video: http://www.youtube.com/watch?v=BprsFQYvOy8

Phil Setner: dal Jazz al pop. Il massimo, e anche di più

by Francesca Caeran

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Ecco, oramai le vacanze sono praticamente  finite  per tutti, e le land stanno tornando a fare animazione alla grande. E dunque si riprendono i concerti live, che per circa sei settimane sono andati al ritmo del caldo italiano, cioè più siesta che voci, heheheh. Intanto, approfitto dell’occasione di questo articolo per ringraziarvi, infatti l’articolo dedicato a Putri Solo ha battuto tutti i record di lettura, e questo lo dobbiamo solo a voi.

Ma iniziamo questa presentazione di Phil Setner con due domande. Lo avete già sentito cantare? Sapete chi è? Se siete amanti del jazz e dei Golden Oldies (gli anni d’oro della musica) allora è impossibile non conoscerlo, perchè Phil è “IL” cantante live per eccellenza, per quanto riguarda questo stile di musica. Phil ed io, è una bella storia di amicizia, che dura da tanto tempo. Stranamente, non l’ho incontrato in una land straniera, ma in una land italianissima, cioè una di quelle land create da Evelina Bonetto ai tempi di Italia Vera, e di tutte quelle sue sim, come Torino Vera (dove sono nata e cresciuta io), Milano Vera, Marostica, ecc. Phil era una presenza abituale in Italia Vera, dove veniva spesso invitato. Poi, quando sono cresciuta e diventata grande anch’io :), cioè quando sono diventata Manager di land, ho avuto spesso l’occasione di invitarlo, per uno show lì dove lavoravo.

Phil Setner è un gran bell’uomo, scozzese, di 44 anni, che  da circa 4 anni canta su Second Life. Approdato anche lui nel Metaverso perchè un amico gli fece conoscere questo Mondo Virtuale. Phil ha cantato anche in RL, e viaggiato pure all’estero, per proporre i suoi concerti. Infatti, un giorno è anche arrivato a Bruxelles per cantare. Purtroppo ancora non lo conoscevo altrimenti di sicuro sarei andata ad applaudirlo. Poi la vita gli ha fatto uno brutto scherzo, e, per colpa di un grave  incidente d’auto, i suoi sogni furono stroncati. Ma il sogno, per fortuna, proseguì su Second Life, per il piacere dei suoi numerosi fans.

Come vi dicevo prima, Phil Setner è il Crooner per eccellenza. La sua bellissima voce è calda, profonda e  sensuale. Lui canta il jazz come nessun altro, ma non solo quel tipo di musica, può eseguire un repertorio intero di Michael Bubble o Frank Sinatra. Passa tranquillamente da Elvis Presley a Nat King Cole. Non vi piace il jazz? No problem, la pop music non ha segreti per lui. Inoltre, Phil Setner è un grande professionista, serio in quel che fa, e vi assicuro che, da quando lo conosco, si è sempre impegnato per dare il meglio nei suoi concerti, facendosi in quattro per non annullare mai uno show. Certi cantanti del Metaverso dovrebbero infatti prenderlo ad esempio, e, magari,  prima di annullare per futili motivi un loro concerto live,  pensare un pò alle conseguenze, per un owner che ha impegnato tempo in pubblicità, magari anchè Linden Dollars, e mobilitato diverse persone per quella serata. Insomma amici, Phil Setner è la garanzia di una serata riuscita, con un gran bel momento live, parola di Francesca Caeran!

ASCOLTALO QUI : http://www.youtube.com/watch?v=cfHxlPOjuYc

Antropologia Virtuale e il mito di Prometeo. Cosa c’entrano con i mondi virtuali?

Dilettanti ed artigiani nei mondi virtuali

Confesso la mia ignoranza. L’unica cosa che so veramente è di “non sapere“, come diceva un famosissimo filosofo (100L$ a chi lo indovina per primo nei commenti).  Come molti in SL mi sono improvvisato in mestieri che non esercito nella mia vita reale, e sono facilmente catalogabile come “dilettante” da chi di certe cose se ne intende (educatore, storico, giornalista, giurista, economista, e quant’altro).

L’unica cosa che so certamente è di non sapere nulla… (Socrate)

Nei mondi virtuali questa caratteristica è ampiamente condivisa. E’ vero che ci sono professionisti in SecondLife che riportano le loro rispettive competenze, ma ho osservato il fiorire di persone, comunità, ideologie e progetti che realizzano installazioni, edifici, sim o eventi di discreta qualità, senza utilizzare strumenti sofisticati ma manifestando quell’entusiasmo e quella dedizione riconosciuta agli artisti con la febbre della creatività che li divora non facendoli dormire la notte immaginando le proprie creazioni. Chi gira machinima, chi realizza sculture mesh incredibili, chi si appassiona nella ricostruzione di ambienti e di roleplay che riproducono fedelmente mondi fantastici o periodi storici. Abbiamo schiere di costruttori, di Fashion Makers che costruiscono makeup, abiti e shape. Improvvisati scripter ed artisti autodidatti che producono impianti con effetti impensabili (che siano per il gioco del calcio oppure per l’illuminazione di una discoteca, non importa), basta che ognuno possa esprimere la propria creatività. Ed in effetti la pubblicità di SecondLife che campeggia nella sua prima pagina suona più o meno così: “Il tuo mondo, la tua immaginazione”.

Ora questa particolare attitudine a “costruire”, modellare e forgiare le risorse — possibilmente in un regime di scarsità relativa come il dover fare i conti con il vincolo di prim o di mq  — e costruirne di nuove, sia a livello fattuale (building di oggetti e di costruzioni o di scenari o di terraforming di continenti), che concettuale (scripting, arte, musica) o comunitario (ritrovi, community, roleplaying), di relazioni con gli altri (matrimoni, sesso virtuale, affetti, amicizie, drammi di comunità), e perfino nelle accezioni più discutibili e perfino illegali (griefing, copie illegali), illustrano come moltissimi usano i mondi virtuali per scoprire ed affinare una dote che si chiama in inglese “craft” che è la sapienza dell’artigiano ma anche la conoscenza dell’esperto che riesce a modellare il mondo, gli uomini e gli strumenti per costruire e realizzare progetti.

La profonda soddisfazione nel creare artigianalmente qualcosa dalla materia informe

Non per nulla alcuni di questi mondi virtuali che stanno nascendo hanno spesso il suffisso -craft a partire da Minecraft, passando per World Of Warcraft, ed altri. La creatività artigianale può anche snodarsi sul cosiddetto “modding” cioè l’adeguamento di un oggetto unificato per tutti alle proprie esigenze individuali, con variazioni e migliorie magari anche solo estetiche, ma che rendono il mondo virtuale più ricco, personale e in ultima analisi proprio e immensamente autogratificante. C’è un po’ del divino, del voler giocare a fare gli dei  costruire il mondo dal nulla, come vedremo tra poco.

 

Coming of Age in SecondLife il libro

Recentemente mi sono molto occupato di “cultura virtuale”, a partire dalla storia di SL, alla sua geografia, le ferrovie, le autostrade, le rotte nautiche e molte delle cose costruite in SL oppure in OpenSim (o in altri mondi virtuali). Qualcuno, sentendo quello che facevo e che ricercavo (Virtual Christine autrice dell’interessante blog http://virtualchristine.com/ mentre mi stava intervistando per un suo post su Craft, mi ha fatto la domanda “ma sicuramente conosci i libri di Tom Boelstorff“? Se non li conosci dovresti leggerli perchè si occupa proprio di queste cose. Ammetto che a volte sono un po’ permaloso: quando qualcuno mi dice “Hai sicuramente letto X o Y”  mi sento un po’ punto nella mia suscettibilità di genuino autodidatta.  Ma questa volta il proposito non era quello di evidenziare le mie lacune ma bensì di offrirmi nuovi orizzonti (cosa che ho sempre apprezzato in tutto). Mi sono incuriosito ed ho letto in inglese (19 € per la versione elettronica) del libro “Coming of Age in SecondLife”, pubblicato nel 2007, mi sto procacciando anche il libro precedente (Gay Archipelago 27 € in versione cartacea) e  il nuovo libro che ha appena finito di scrivere “Etnografia dei Mondi Virtuali“, come vedete quando una cosa mi piace e mi interessa e ne vale la pena sono disposto anche a pagare fior di euro.

La copertina del libro di Tom Boelstorff

 

Ho anche contattato Tom, via email e anche in SecondLife (qui lo trovate come Tom Bukowsky), il quale mi ha risposto immediatamente in modo molto interessato e curioso del fatto che i suoi libri interessassero qualcuno al di fuori del circuito accademico dei soliti studiosi. Lui è un antropologo della facoltà della California a Irvine, esperto in antropologia della sessualità, della globalità e dei mondi virtuali http://faculty.sites.uci.edu/boellstorff/.

Il libro in inglese http://press.princeton.edu/titles/8647.html è stata un’autentica scoperta ed è talmente vasto da non poter essere riportato in questo breve articolo. Ma alcuni capitoli sono veramente belli ed esprimono in modo semplice ed efficate concetti per me nuovi ed originali. Per esempio quando descrive il mito di Prometeo e del perchè questo abbia così tanto a che fare con i mondi virtuali e con il concetto stesso di “umanità” nel senso più profondo ed antropologico ritengo che valga la pena di provare a divulgare. Oltretutto la storia di Prometeo è anche affascinante ed interessante ed è una “fiaba” che molti conoscono per sommi capi (vaghi ricordi scolastici), ma di cui nessuno conosce il vero significato, con l’interpretazione fuoco=techné attribuitole non solo da Tom ma da una folta schiera di “letterati” filosofi ed antropologi.

Prometeo che ruba il fuoco agli dei

Allora per dirla in breve (la versione in italiano completa la trovate qui http://it.wikipedia.org/wiki/Prometeo)  questo mito narra la storia dei due fratelli Prometeo ed Epimeteo (i cui nomi indicano rispettivamente colui che pensa prima  -pro- e colui che pensa dopo -epi-), come premio da Zeus per averlo appoggiato nella guerra contro i Titani, ricevettero l’incarico di forgiare rispettivamente l’uomo e le bestie, avendo un insieme di “doni” comuni da assegnare. Epimeteo non attende il fratello – agisce prima di pensare – e esaurisce tutte le “qualità” dandole agli animali, lasciando Prometeo privo di “doni” da dare all’uomo che rimane quindi “senza qualità”. Non avendo nulla, Prometeo si risolve a donare il “fuoco” agli umani dopo averlo rubato agli dei con l’astuzia.

Il fuoco come spesso accade è una metafora per indicare il dono della creazione, la technè, o in ultima analisi la famosa “craft” che abbiamo indicato prima.

Tecnica empirica vitale contro sapere statico assoluto

Notevole è che nello stesso libro Tom Boelstorff compara la Technè – intesa come capacità di creare e quindi come cosa incompiuta ed imperfetta che quindi conduce all’evoluzione e al progresso – con la Sapienza (episteme) – intesa come conoscenza totale statica. L’artigiano che possiede il dono del “craft” ha sì un talento proprio (quello appunto di saper creare), ma la sua capacità di creare è appunto il frutto di una incompletezza e tutto sommato di una ignoranza almeno iniziale. Insomma l’artigiano non nasce imparato, ma costruire la propria conoscenza attraverso le creazioni che fa, un passo dopo l’altro con un meccanismo di prova ed errore. E questo è il primo movens che lo spinge a non rimanere bruto e a distinguerlo quindi dalle “bestie” (in un’ottica ancora non religiosa).

Non notate in questo una notevole somiglianza con le generazioni di “nuovi artigiani”, persone comuni che si sono fatte da sè al di fuori dei canali di formazione istituzionale disprezzate da alcuni in quanto non professioniste,  che si sono evolute nel tempo con i mondi virtuali?

L’Uomo, animale Virtuale

Il fatto di progettare opere e sovrastrutture equivale all’essere veramente umano

Il mito di Prometeo illustra bene quella che secondo gli antichi era la principale qualità degli uomini, quella poter modificare la natura costruendo con il materiale a disposizione ancora informe manufatti sempre più articolati e complessi, dalle case ai gioielli, alle costruzioni sociali (religione, politica etc). I moderni antropologi pare che condividano questa definizione dell’uomo.

E Tom nel suo libro afferma che l’uomo proprio per questa caratteristica di “incompletezza” viene portato a esercitare la “technè” che lo porta a rendere –attuale– (cioè vera osservabile)  qualcosa che è solo in potenza nella natura. Questa separazione fra le risorse disponibili (in nuce) e quello che diventeranno quando verranno forgiate e modellate dall’uomo è la stessa definizione associata fra i due aggettivi “virtuale” e “attuale“. Virtuale è nella lingua inglese (ma anche in italiano) un aggettivo che indica qualcosa che non è ancora, assomiglia ad una idea ma deve essere modellata per diventare “attuale” con l’intervento diretto dell’uomo. Un pezzo di marmo è una scultura virtuale. Solo alcuni geni della scultura riuscivano ad esercitare la loro arte (craft) modellando il pezzo di marmo in modo da avere delle statue perfette e splendide.

Insomma il concetto stesso di virtuale è nella nostra mente ed è una facoltà innata dell’uomo porre i confini fra il virtuale e l’attuale. Virtuale non è sinonimo di non reale, e nemmeno definire gradi diversi di realtà. Vir-tuale deriva dalla parola latina vir che sapete essere associata all’essenza dell’uomo (come virtù, virile etc).

Altri significati di “virtualità” sono associati al fatto che sono somiglianti a quello che rappresentano. Una telefonata intercontinentale è perfettamente virtuale: la voce che sentiamo NON è emessa dalla persona con cui stiamo parlando, ma viene generata da un altoparlante che certo non equivale alla persona da noi amata con cui scambiamo una discussione amorosa. Nessuno confonderebbe la bocca della propria amata con la cornetta con cui sta parlando, eppure il grado di realtà di una telefonata o di una comunicazione skype per gli effetti che hanno sul nostro mondo sono ben percepiti. E’ interessante che il confine fra reale ed artificiale (o a seconda dei punti di vista, tecnologico) si muove costantemente. Consideriamo non-tecnologico e naturale tutto quello che esisteva durante la nostra infanzia, tecnologico ed artificiale quello che è stato sviluppato dopo. Ecco perchè a volte le varie generazioni hanno problemi a comprendersi. Per un anziano il telefono è un dato naturale della propria realtà, ma per un anziano di fine 1800 il telefono era un mostro strano.

La necessità della virtualità

Una delle tesi più interessanti di questo approccio è che l’uomo ha bisogno di virtualità, è predisposto alla virtualità e tutto quello che scatena la sua immaginazione e gli consente di far partire la sua creatività trasformando oggetti e creando strutture complesse lo attira in uno stato che forse è anche dipendenza, ma che costituisce forse l’essenza più vera dell’essere umani. Non è impensabile che molti si “droghino” di mondi virtuali in quanto si sentano realizzati in questi posti trovando quel grado di felicità e di possesso della propria vita che è spesso negata nella vita reale. Questo non vuol dire che i mondi virtuali siano solo palestre e giochi fini a sè stessi. Così come ora il telefono o la email sono parte integrante del nostro mondo, anche per chi ha scelto di vivere in una casetta in mezzo alla foresta, nel futuro è più che probabile che l’elemento 3D tipico di questi mondi diventerà una parte essenziale della vita di tutti (come ora il telefono o il cinema).

Discutere di culture virtuali

La discussione sui modi in cui la virtualità può esserci utile, così come collettivi sulla Geografia, sulla Storia e sessioni di viaggi condivisi sono nelle intenzioni di un ciclo di incontri che ho intenzione di far partire sia in SL che in OpenSim nei prossimi mesi. Se qualcuno è interessato, mi contatti anche via email salahzar@gmail.com.

The Cube Project

By AquilaDellaNotte Kondor

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Molti di voi hanno di sicuro sentito parlare del “Linden Endowment or Artist in residence program” (http://lindenarts.blogspot.it/), una iniziativa, patrocinata dalla Linden Lab, per favorire la conoscenza delle maggiori realizzazioni artistiche in Second Life (https://wiki.secondlife.com/wiki/Linden_Lab_Official:Linden_Endowment_for_the_Arts_Committee). Vogliamo cogliere l’occasione di una iniziativa particolare promossa in quest’ambito, “The Cube Project”, per parlarne con Bryn Oh, la massima animatrice del gruppo che gestisce il progetto, una delle artiste più note in Second Life (http://brynoh.blogspot.it/2012/08/the-cube-project.html). Abbiamo incontrato Bryn presso la sede dell’esposizione (http://maps.secondlife.com/secondlife/LEA23/165/229/24) ed ha accettato volentieri di rispondere alle nostre domande.

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[09:20] AquilaDellaNotte Kondor: Hello Bryn, thank you for this meeting. I’d like to talk with you about the LEA. It’s wonderful that Linden Lab dedicates 20 sims to this project, how the idea was born?

[09:21] Bryn Oh: The 20 regions we are now on, were from a program called the “Linden Endowment or Artist in residence program”. Each artist had them for five months and just finished, so between the finish and the next set of artist who come on the 1st of september, we had two weeks, and i proposed to create this project to use the resources. But the artist in residence program will give each a full region for 6 months

[09:23] Bryn Oh: the 20 regions we are on, are used all year for artists who apply with projects , 6 months residence, but when one ends and another begins, there is two weeks where the regions are not being used, so i created this for those two weeks, then it comes down and the artist begin their projects for 6 months

[09:25] AquilaDellaNotte Kondor: 6 months + 2weeks free + 6 months, etc. …..

[09:25] Bryn Oh: yes, the two weeks are just to allow us to remove everything and flatten the land etc

[09:25] AquilaDellaNotte Kondor: and each artist can remain here

[09:26] Bryn Oh: yes, and we will announce the new set of artists in a week or so

[09:26] Bryn Oh: each proposal is different, but they may have numerous exhibits

[09:26] AquilaDellaNotte Kondor: I see

[09:26] Bryn Oh: there will a main exhibit after four months, where all artists are expected to have their work ready, but they are quite welcome to have numerous shows before and after [09:27] AquilaDellaNotte Kondor: how many artists are involved in this projecy?

[09:27] Bryn Oh: the Cube Project has 25 artists, i think

[09:28] AquilaDellaNotte Kondor: but others will came …

[09:28] Bryn Oh: i will give you a notecard with their names

[09:28] AquilaDellaNotte Kondor: tks

[09:28] AquilaDellaNotte Kondor: what countries they mostly come from?

[09:29] Bryn Oh: the wonderful thing about Second Life art is that there is a huge range, many countries, we are not limited to local artist when in a Virtual World, so the breadth of cultural vision is quite varied and impressive

[09:31] AquilaDellaNotte Kondor: in this case, of the Cube Project, you give a theme to the exhibition: white and black…

[09:31] Bryn Oh: yes

[09:31] AquilaDellaNotte Kondor: will it be always so? With a specific theme?

[09:31] Bryn Oh: i think perhaps there is still some confusion, this show here that is black and white cubes, is just for two weeks, and essentially it is curated, but the main use of this land is for endowment artists with their own projects , who use the land for six months, so we do not interfere with them. They apply for the land with a project description and they follow their project.. we merely supply land for them.

[09:33] AquilaDellaNotte Kondor: I understand, so this kind of exhibition, with a specific subject , is only for this case?

[09:33] Bryn Oh: right, and in six months time. When the next set of artists are done, there will be two weeks between new artists, and perhaps we plan another event, with a theme

[09:36] Bryn Oh: we would think up some 2 week project, then back to endowment artists

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[09:37] AquilaDellaNotte Kondor: why Linden Lab accepted to dedicate so many resources to a not commercial project?

[09:38] Bryn Oh: actually linden labs is not directly involved with the LEA, it is run by a group of resident volunteers, so they then ask their shareholders and we negotiated with Linden Labs to get the regions to give to artists

[09:39] Bryn Oh: but the reason they give the land is because it creates content for them

[09:39] AquilaDellaNotte Kondor: yes, but the sims are available from Linden Lab as a free use, or not?

[09:40] Bryn Oh: yes we dont pay tier, but the virtual world needs content for its users, so this for example. People come to see it, they bring friends, have fun, they dont have to pay

[09:41] AquilaDellaNotte Kondor: but it’s not usual to obtain such a contribute by Linden Lab, don’t you think? Maybe in this case the project is very important for them

[09:41] Bryn Oh: so they get much value, very rare for them to do, and increasingly so they drop out of burning life and SL birthday party. They dont wish to organize events anymore, they dont have the employees to do this, so now they wish residents to do it

[09:42] AquilaDellaNotte Kondor: I know

[09:42] Bryn Oh: they will watch to see if what we do with the LEA is effective, if it makes sense for them, as a business, they will keep giving us these resources, if we do a poor job they will take them away

[09:43] AquilaDellaNotte Kondor: so, it is a succes for you as group too

[09:43] Bryn Oh: it is rewarding, they occasionally do give land, like for the World Expo in Shanghai, and other events, but very rare, it sets a precedent. If they give land to one then others will want free land etc, so they are quite careful

[09:45] AquilaDellaNotte Kondor: what are your plan for the future for this project? or it’s too early to talk about that?

[09:46] Bryn Oh: Oh lots of things. We have educational classes and the avatar games to begin again, different curated art shows, film festivals. Lots of work

[09:47] AquilaDellaNotte Kondor: I see

[09:47] Bryn Oh: there is a group called the Linden Endowment for the arts info, where we announce things, as well as a website

[09:47] AquilaDellaNotte Kondor: it’s a lot of work for your group too

[09:48] Bryn Oh: yes more than I expected 🙂

[09:48] AquilaDellaNotte Kondor: 🙂

[09:48] Bryn Oh: little things take forever

[09:48] Bryn Oh: not to mention the big projects

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[09:48] AquilaDellaNotte Kondor: are you an artist in your RL as well?

[09:50] Bryn Oh: yes, I am an oil painter by profession, that is my career. But i find the medium of Virtual Worlds fascinating to work in. It is like making a painting you can go into

[09:50] AquilaDellaNotte Kondor: You live in Canada, don’t you?

[09:50] Bryn Oh: yes

[09:51] AquilaDellaNotte Kondor: Bryn, may I take some pics for the article?

[09:51] Bryn Oh: yes

[09:51] AquilaDellaNotte Kondor: thanks a lot for your time Bryn

[09:56] Bryn Oh: thanks for your interest

[09:56] AquilaDellaNotte Kondor: see you soon

[09:56] AquilaDellaNotte Kondor: bye

[09:56] Bryn Oh: bye have fun

[09:56] AquilaDellaNotte Kondor: and congratulation again

[09:57] Bryn Oh: thank you 🙂

Una chiacchierata illuminante, su cosa voglia dire, in termini di risultati, creare un gruppo qualificato ed affiatato nella realizzazione un progetto.

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Di seguito le “regole” per l’organizzazione del progetto, diffuse a suo tempo dal team:

“Artists of the Cube Project. The Cube Project begins now and there are very few rules.  You may use only cubes (prim, sculpt or mesh) in either black or white.  If you texture the cube yourself then it should remain within the aesthetic of black and white.  Scripting is allowed but should be fairly subtle.  The overall build will have a feelling of stillness.  If you plan something dramatic using scripting or video then try to make it innitially concealed only being discovered perhaps after turning a corner allowing it again to dissapear upon turning the next.  Pockets of things to find is the idea and we don’t want to be competing with each other for attention.     

The landmark provided takes you to the arrival point for the build and from there please explore and find a place to begin building.  The idea for the Cube Project is to create an environment for the guest to navigate by foot or by flying so keep an eye out for the overall composition.   We want variation so areas of calm or emptiness for the eye to relax are fine when juxtaposed against other areas of chaos  or movement.  So look at your neighbour and play on what they are doing, if they are chaotic then build minimal… or move to another area.    Use a variety of scale, surface or sky.  I will be going around adding ambient sounds so let me know if you wish to use your own and for me to stay away.”

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Ed ecco l’elenco dei partecipanti al progetto:

charlotte bartlett, sea mizin, remington aries, misprint thursday, bryn oh, rag randt, tony resident, nessuno myoo, kicca igaly, Cajska Carlsson, haveit neox, tyrehl byk, Rowan Derryth, PatriciaAnne Daviau, Solo Mornington, L1 Loire, Werner Kurosawa, Lapiscean Liberty, Pol Jarvinen, Xineohp Guisse, oberon onmura, london junkers, Dancoyote Antonelli, Solkide Auer, Giovanna Cerise

 

Servizio fotografico

Le foto che illustrano l’articolo, relative al “The Cube Project”, sono state prese, col permesso di Bryn Oh, presso la sede dell’esposizione.

‘The Mistery of Lighthouse’ di Kicca Igaly

by Loredana Loring

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Il Mistero del Faro è il titolo della suggestiva installazione di Kicca Igaly esposta nella Art Gallery di Maryva Mayo, che si potrà visitare fino all’8 settembre 2012: http://maps.secondlife.com/secondlife/Hugo/190/185/23. L’invito recita: “Un faro, su una scogliera… che cosa nasconde? Chi ha voluto porre fine a una vita spesa nella solitudine di questo posto, alla ricerca di se stesso? Sali i cento scalini e trova la risposta nella tua mente…” E li abbiamo saliti in tanti, quei cento gradini, osservando le pareti spoglie della torre e spiando dalle piccole finestre il paesaggio sottostante, le ondate che a tratti illuminano gli scogli… una barca da pesca abbandonata… per giungere, curiosi, alla sommità. Qui la vista è fantastica e inquietante, enfatizzata dal settaggio delle luci: è consigliabile visitare il luogo con il cielo impostato sui valori London 2026 e l’acqua Water (TOR) Negative ultras pace.

 

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Il faro si trova a più di 1200 metri sul mare, appena sopra le nebbie: un’elevazione sufficiente per essere avvistato con il necessario anticipo dalle navi in transito; la lanterna fa pensare a una struttura di metà dell’800 ma… i suoi vetri sono spezzati e la lampada è spenta; la torre ci appare abbandonata, sospesa in mezzo all’oceano. Il generatore di luce rotante è sostituito da una sorta di occhio e la membrana dell’iride nasconde la sagoma di un uomo rannicchiato… Chiediamo dunque all’autrice di rivelarci i dettagli dell’opera e del mistero che nasconde:

 

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Loredana Loring: Kicca, la salita al faro fa pensare di entrare, ospiti forse indesiderati, in una casa abbandonata improvvisamente: come è nata l’idea di questa singolare installazione?

Kicca Igaly: Effettivamente il faro, nel momento in cui lo visitiamo, è una casa abbandonata. L’idea di questa opera è venuta ammirando struggenti tramonti in cui i fari dominavano la scena. Considerando poi che il faro esercita su di me un fascino particolare, spesso abbinato al desiderio di quel tanto di solitudine per poter indulgere all’introspezione. Ecco che ha preso forma l’idea.

 

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L.L.: Quale storia, quale mistero si nasconde nella lanterna?

Kicca Igaly: Ho volutamente evitato di dare indicazioni dettagliate circa la storia precedente del personaggio che si individua nel faro, ma qui voglio darvi una indicazione più precisa. La mia idea segue un uomo che, appunto preso dal desiderio di solitudine e di voler guardare dentro se stesso, si rifugia in questo faro per abitarlo. Nel trascorrere dei giorni, si accorge che il faro lo sta rendendo schiavo di questa atmosfera e non riuscendo a liberarsi, ad andarsene, pensa che l’unica possibilità di tornare libero sia il suicidio. Sale per questo in cima alla lanterna per gettarsi nel vuoto, ma il faro, rendendosi conto di stare perdendo il suo nuovo compagno, lo risucchia nella lampada, congelandone per sempre l’esistenza.

 

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L.L.: Il mistero è un fil rouge che lega molte tue creazioni… come si inserisce quest’opera nel tuo percorso artistico?

Kicca Igaly: E’ vero che il mistero è spesso presente nelle mie opere. Lo ritengo un elemento che rende più interessante la vita in genere, caricandola di fascino e di indeterminatezza. Il faro è, probabilmente, l’opera più suggestiva incentrata sul mistero.

 

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L.L.: Kicca, come prendono forma le tue opere prima di mettere mano, a quello che chiami “scalpello digitale”? Che  tipo di progetto artistico hai seguito questa volta? E gli strumenti… hai realizzato tutto da sola?

Kicca Igaly: Alcune opere nascono da un progetto mentale, più raramente comincio a lavorare qualche prim e dalle prime forme che emergono, prende vita l’opera che nascerà in seguito. Per questa ultima installazione, l’idea è stata indubbiamente determinata da quella panoramica dei fari. Escludendo gli effetti di particelle, che ho comunque allestito secondo il mio gusto, tutta l’opera è prodotta con prims nativi di Second Life.

 

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L.L.: Il faro è immerso in un oceano sospeso nel vuoto, c’è una barca abbandonata, immersa nella luce surreale di Londra…

Kicca Igaly: Ho scelto questa luce per enfatizzare le atmosfere drammatiche che circondano il faro. La barca è un po’ il simbolo della vita passata dell’uomo: il mondo da cui proveniva e il mezzo di trasporto per arrivare fin lì.

L.L.: Questa installazione è una tappa di un percorso? Hai programmi per il prossimo futuro?

Kicca Igaly: Ogni ultimo lavoro è il risultato di un percorso mentale e di sperimentazione e questo non fa eccezione. Ultimamente sto producendo lavori piuttosto grandi. Sto lavorando anche a nuove installazioni, ma nei miei progetti c’è il ritorno a sculture più contenute.

 

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Ecco i LM per visitare le sue opere:

– Artwork’s Gallery, lo showroom dove potrete vedere le sculture realizzate in Second Life e i dipinti di Real: http://slurl.com/secondlife/Battlestar/62/57/22

– I lavori su Flickr: http://www.flickr.com/photos/31465953@N05/

– Le foto su Facebook:

Io ringrazio Kicca per le emozioni che le sue creazioni ci regalano e vi invito a non perdete l’opportunità di visitare “Il mistero del faro” il suo mistero merita una visita accurata !!!

http://maps.secondlife.com/secondlife/Hugo/190/185/23

Per concludere, due bellissimi video sull’installazione:

http://www.facebook.com/photo.php?v=403621573032038 (di Julio Juste Ocaña)

http://www.youtube.com/watch?v=TFkSF5vZdvY&feature=youtu.be (di  Fiona Saiman)

Buona esplorazione!

CloudParty: Nuovo mondo virtuale all’orizzonte, guida all’uso…

E’ nata da pochissimo  (aperta in beta pubblica a giugno 2012) questa nuova creatura virtuale, che ha immediatamente generato un comprensibile e tumultuoso tam-tam e entusiasmo fra tutti i blog che si occupano di virtualità. Fondata da Cory Ondrejka (co-creatore di SecondLife) e Bruce Rogers (ex CTO, responsabile tecnologico di Cryptic Studio, cfr http://nwn.blogs.com/nwn/2012/06/cloud-party-faq.html pare mettersi appunto in diretta concorrenza con SecondLife e altri prodotti simili (compreso Kytely OpenSim che gira anche lui su Facebook http://www.kitely.com.

Una suggestiva immagine di una sim d’arte da cui si possono vedere le bolle oppure come nel caso di Rustica la icona (un teschio) che la rappresenta come brand

Dopo circa 2 mesi di vita, avere già superato la fase di Hype compresi articoli che stanno analizzando (di già?) come mai la quantità di iscrizioni stia declinando… Ecco a voi CloudParty (per brevità CP) che ha anche un interessante record: non essere ancora censita da Wikipedia.

Il nome “CloudParty” pare l’unica cosa infelice di questa idea, il significato pare legato al fatto di potersi incontrare e festeggiare “fra le nuvole”, dato che ogni zona dove è possibile  costruire content è rappresentata da una bolla in mezzo al cielo. Un altro piccolo tocco di genialità è che è possibile sostituire l’icona della bolla con una che rappresenta il proprio brand in modo che guardando in cielo è possibile navigare “a vista” individuando subito il mondo successivo dove volete perdervi…

CloudParty e’ in pratica una sorta di riedizione dei mondi virtuali MMOG (http://en.wikipedia.org/wiki/Massively_multiplayer_online_game) nel browser, un po’ quello che aveva cercato di fare Google in modo sfortunato con Lively nel 2008 (http://www.lively.com/goodbye.html) http://en.wikipedia.org/wiki/Google_Lively, oppure in modo simile IMVU http://www.imvu.com/login/ http://en.wikipedia.org/wiki/Imvu (che però ha un client a parte e di cui mi occuperò in un prossimo articolo). Per chi usava Lively sappiate che esistono ancora vari cloni fra cui ad esempio questo cinese .

Login ed autenticazione mediante Facebook

CloudParty è fondamentalmente una applicazione facebook

Per accedere ed usufruire completamente della piattaforma dovete essere iscritti a Facebook, cosa che per alcuni è una banalità per altri potrebbe essere uno scoglio insormontabile. Andate qui: http://www.facebook.com/CloudParty e cliccate sul tasto “vai all’applicazione”. Se non volete usare Facebook è possibile comunque visitare il mondo virtuale in qualità di ospiti: avrete un nome tipo guest#123456 ma potete partecipare egualmente agli eventi e godere nella sua navigazione.

L’idea di usare Facebook http://it.wikipedia.org/wiki/Facebook è considerabile ottima  perchè consente di presentarsi alla distanza di un click a qualunque persona che ha già un account facebook (e sono ormai 900 milioni in tutto il mondo, di cui 21 Milioni pari al 35% della sola popolazione italiana). Farsi un account facebook è rapidissimo ed è culturalmente accettato anche da persone che non hanno conoscenze informatiche (conosco madri di famiglia di mezz’età che trascorrono con gratificazione molto tempo a chattare con questo strumento). So che ci sono molti soprattutto fra gli esperti informatici che guardano con sufficienza se non con odio a questo strumento, ma tenersene fuori può significare in alcune circostanze una forma di autoemarginazione.

Potenzialità

Si può usare cloudparty per costruire una vetrina efficace per le proprie attività commerciali o artistiche, come ad esempio questa mostra d’arte che potete raggiungere a https://its.cloudpartytime.com/#1.5,5,0,-1.6_2167

Lo strumento pare avere moltissime possibilità di sviluppo, anche nell’attuale fase Beta (che è da ritenersi fortemente incompleta) vediamo che questo Mondo è particolarmente indirizzato alla creazione di contenuti 3D (oggetti, edifici, ambientazioni, effetti speciali) interattivi (scripting). Garantisce una “cura dell’avatar” che troviamo con buon successo commerciale in SL e in IMVU (skin, abiti, pettinature ecc), consente la definizione di “Vetrine” artistiche e commerciali per la presentazione di prodotti e presentazione di Brand (IBM, ecc) ad esempio http://apmel.blogspot.se/2012/06/lennart-aka-explicit-apmel.html. E’ già disponibile una moneta virtuale (cloud coin, acquistabili al costo di 4$ per 80 gettoni sintetici “CC”) http://en.wikipedia.org/wiki/Virtual_currency.

Per esplorare una bolla di questo mondo è sufficiente cliccare su un link come questo https://its.cloudpartytime.com/#65,149.8,-30,0.4_2220 per essere teleportarti a destinazione. Anche senza tutorial e usando tasti abbastanza intuitivi come le frecce per muoversi il doppio click per il teletrasporto si può godere CloudParty come semplice esploratori.

Esempio di esplorazione della mostra artistica precedente

Tecnologia

Tenete conto però che per poter fare tutto questo dovete avere un browser abilitato con WebGL http://it.wikipedia.org/wiki/WebGL  e HTML5, al momento solo Chrome, Firefox, Safari e Opera (http://www.khronos.org/webgl/wiki/Getting_a_WebGL_Implementation)  quindi niente Internet Explorer. Queste piattaforme grafiche consentono di eseguire nel browser applicazioni grafiche sofisticate in modo analogo a quello che già avviene sui vostri cellulari. L’evoluzione di queste tecnologie è tale che è scontato che nel giro di qualche anno vedremo scomparire i client “grassi” come il browser separato di SecondLife, sostituiti da pagine ben più leggere che attiverete al tocco di un click e senza installare nulla (!).

Resoconto di una “iniziazione” a CloudParty

La scelta dell’avatar (minimale)

Potete entrare come anonimi o con l’autenticazione di Facebook. Dovete scegliere il sesso del vostro avatar ed infine entrate e dovete seguire un veloce tutorial che vi insegna come muovervi e costruire. La lezione di base del movimento vi insegna a cliccare per terra per muovervi, usare le frecce, fare orbiting cliccando con il tasto destro e poi trascinando il mouse. Poi imparate a chattare (un po’ come in sl),

La metafora del cellulare

Il cellulare per la navigazione e ricerca dei posti

Aprendo il “cellulare” in alto a destra accedete al menu di opzioni di CP: potete vestirvi indossando capi di abbigliamento e cambiando skin. Potete individuare le varie isole della piattaforma (equivalente delle sim in SL), guardandovi intorno vedendole come delle bolle nel cielo: basta cliccarle per teleportarvici sopra, operazione rapida ed efficiente. Vi viene insegnato come riaprire il “cellulare” per fare ricerche di altre bolle  o per rivisitare quelle in cui siete già stati. Ricercando le destinazioni più popolari vedo “Albertini e Moioli” ad esempio e ci curioso.

Foto e resoconti di viaggio

Esplorazione delle bolle (Albertini e Moioli)

Potete anche fare fotografie ma quando dovete salvarle vi viene richiesto di completare il login con facebook, così che le potete inserire nel vostro account. In questo modo sulla vostra timeline di Facebook compare anche traccia dei luoghi che avete visitato. Sigh mi fa rifare il tutorial dopo l’autenticazione… Così si impara meglio 🙂

Teleport

Successivamente imparate a teleportarvi rapidamente all’interno della bolla cliccando sul terreno con il tasto destro e premendo “Teleport Here”. Oppure fate doppio click e vi teleportate con un lampo. Interagire con gli oggetti è analogo, basta cliccarci sopra con il tasto destro. Vi viene chiesto di individuare qualche oggetto con cui interagire.

Bolle in affitto

Terra in affitto su cloudparty

Esplorando cercandolo disperatamente mi imbatto in una sim disponibile che posso comprare (100×100x100 m che sarebbero 10000 metri equivalenti SL per 14.95$ al mese). Se volete un confronto su SL una terra di 10000 L$ costa circa 25 $ al mese, quindi non è proprio economicissimo come opensim. Potete metterci sopra 350 oggetti statici e 25 fisici o scriptati, e non superare i 300000 triangoli mesh.

L’isola della IBM

Nei miei pellegrinaggi trovo anche la sim (presunta?) della IBM: forse lì trovo qualche oggetto con cui interagire per far avanzare il tutorial (!)  E infatti trovo un cannone su cui posso fare interact con il tasto destro e quindi il tutorial di base è completato … Mi viene dato in omaggio un cappello da festa che però non posso evidentemente indossare mentre ho già gli occhiali (a quando il multi attachment?).

L’isola della IBM con il cannone che mi salva per far avanzare il tutorial

Il Building elementare

Ora non rimane che completare la seconda parte quella di building. Alla fine mi regaleranno la mia casetta, ma per il momento devo trovare una sandbox, pardon, un’area pubblica, che trovo facilmente nella mappa come mi era stato insegnato poco prima.

Qui imparo che CP ha due modalità: Esplorazione e Build. Per entrare in build mode si può usare il “cellulare” con l’icona del martello e attrezzi oppure più semplicemente premendo la B di build. Mi viene chiesto di aprire la libreria, di aprire la “Paletta” (equivalente di una sottocartella) e di piazzare un blocco lungo. Ma non ci riesco perchè la sandbox è piena 🙁 Mi devo cercare un’area pubblica più vuota (ma quando le puliscono queste aree?) Ok trovato una sandbox più vuota, piazzo il blocco devo premere ESC e dopo di che posso muoverlo ruotarlo e ridimensionarlo con le ormai usuali frecce rosse verdi e blu, e i goniometri rotatori.

Editing di un oggetto come insegnato dal tutorial

I mobili e la casa tutta vostra (e gratis anche senza premium)

Ed ecco che avendo completato questo tutorial, mi viene regalata una nuova “palette”, cioè una cartella con i mobili per arredare una casa che mi viene data in regalo, posso reclamarla subito …

La casetta da comprare regalo dopo avere terminato i due tutorial, quando si è in edit vi fa vedere gli esagoni gialli dove potete costruire

A questo punto il tutorial mi abbandona e posso giocare con la mia nuova casa.

Queste erano le basi.

Cenni di CloudParty avanzato

Ma se volessimo fare qualcosa di più avanzato? Ecco alcuni piccolissimi esempi di cosa possiamo fare, memori della nostra esperienza di SecondLife e di altri mondi virtuali.

1. Import oggetti collada da Blender e primer sull’uso dei materiali e delle texture.

Questo è facile (per chi sa già maneggiare Blender o Maya — venite ai miei corsi di Blender se avete lacune in merito) , basta esportare in .dae e poi importare l’oggetto con l’opzione upload visibile quando si è in modalità Build. Provo ad importare un abito che mi ha passato la mia amica rumegusc e che ho remeshato. Posso fare una foto per illustrare il materiale nell’inventory ( bella cosa questa) … Sono 6000 triangoli su un massimo di 75000 che posso rezzare su questa terra. Si riempiono in fretta…

Abito importato inworld, associando un materiale metallico

Finestra di proprietà della mesh. Notate il riferimento ad un materiale metallico in basso

2. Il rigging di abiti e di avatar

Per trasformarlo in qualcosa di vestibile devo fare un costume. Gli cambio rotazione dimensioni etc e faccio un attachment al b_root per vedere se riesco ad indossarlo…

Ed infatti non si riesce ad indossare 🙁 Bisogna fare il rigging un po’ come ormai sappiamo che si deve fare in SL. Per il rigging con blender ho trovato questo riferimento http://forums.cloudpartytime.com/discussion/19/video-tutorials-for-uploading-animations-and-creating-costume-pieces/p2 che però è ancora molto da digerire e ancora incompleto per Blender (pare che quelli di CP preferiscano Maya). Il massimo che sono riuscito a riggare finora è stata una scatola sopra la mia testa, un po’ pochino 🙂

Abito indossato, ma manca il rigging e rimane rigido….

3. Materiali e Texture

Ma facciamo un passo indietro. Un problema che potrebbe comparire spesso è come visualizzare un quadro in CloudParty. Per farlo dovete associare ad una mesh un materiale (vi ricorda niente voi che venite da blender?). Quindi la sequenza è:

  • avere un oggetto mesh con opportuna UVMAP cioè una mappa di impacchettamento delle texture (niente paura gli oggetti di default hanno già una uvmap importante). Questo è un concetto un pochino più complicato rispetto a SL, ma prima o poi dovrete fare i conti. Avevo fatto un video bilingue in merito qui: http://www.youtube.com/watch?v=oABf4SEkpKY

Ho comunque fatto un video su youtube che potete utilizzare per fare una mappatura minima per quadri etc.

4. Lo scripting.

  • C’è chi ha osannato CP perchè finalmente, in un mondo virtuale abbiamo un linguaggio di programmazione VERO, che sia poi javascript, uno dei linguaggi meno blasonati fra tutti, non è che mi entusiasma fino alle fondamenta, ma almeno non si devono fare i salti mortali che si fanno in SecondLife, con un linguaggio di programmazione ai limiti della decenza.

Per avere una idea di come si scripta in CP ecco la pagina principale di introduzione: https://wiki.cloudpartytime.com/wiki/Scripting ed ecco una versione in CP del famoso Hello Avatar di SL

function click() {
say(‘You clicked me’);
}

handlerCreate({
name: ‘click’,
channel: ‘direct’,
message: ‘clickStart’
});

function hello(){
say(‘Hello CloudParty!’);
}
hello();

5. Le particles.

Anche in CP abbiamo le particles, che sono ottenute con una serie di opzioni che possono apparire intimidenti all’inizio, e comunque un pochino differenti da SL. Anche qui ci va molta maestria.

Cfr. il seguente video:  Immagini esplorative dal blog[/caption]

Non ce ne sono molte ancora, però ci sono alcuni blog che ne stanno parlando. Uno che sembra già molto ricco è ad esempio http://cloudparty.blogspot.it/ che è pieno di avventure ed esplorazioni e foto. Credo che si moltiplicheranno presto e quindi riusciremo a fare un altro articolo di approfondimento sulla “geografia” di cloudparty.

Microintervista con Aristide Despres

Mentre ero in esplorazione di CloudParty sono entrato in contatto con Aristide che stava facendo degli esperimenti molto interessanti con il rigging in CP. Per avere una idea di chi sia Aristide cfr. http://uwainsl.blogspot.it/2012/01/victoria-lenoirres-look-at-aristide.html, quest’artista ha partecipato spesso alle manifestazioni artistiche del dipartimento LEA di SL ) mentre ecco l’avatar su cui stava sperimentando din CP:

L’avatar scelto da Aristide per sperimentare rigging in CloudParty

Il succo della microintervista si può riassumere nelle seguenti considerazioni:

  • Cloudscape sembra un posto ideale per sperimentare installazioni artistiche: la qualità delle texture è sensibilmente superiore a quella offerta da SL
  • Occorre gestire programmi sofisticati come Maya se si vuole utilizzare il rigging e animazioni
  • Blender va bene se si vogliono fare solo mesh
  • Riguardo al metodo per fare un cartello mi conferma che attualmente è la strada giusta e che è molto semplice, auspichiamo che in futuro ci sia però un marketplace con dei freebies o direttamente nella library di base che consenta ai newbie di poter fare un cartello senza impazzire con le UVMap, per facile che le vogliamo dipingere
  • Trova che l’interattività, fisicità e manualità in CloudParty sia al momento inferiore rispetto a SL (” i find it difficult to have the level of interaction and physicals i had in SL”)

Quindi concludendo. Mi aspetto che CloudParty diventi una alternativa tecnologica che indichi la strada giusta da seguire nei prossimi 10 anni. Al momento però soffre di un po’ di problematiche e la complessità di dover ricorrere a programmi complessi per poter creare contenuti spero che sia semplificata in futuro onde evitare di fare la fine che ha fatto BlueMars, che appunto richiedeva ai content producer di essere dei geni di programmi grafici talmente complessi da risultare proibiti ai più.

Chissà inoltre che Linden Lab non provi ad investire anche lei nella tecnologia WebGL producendo viewer più immediati e magari garantendosi una “Terza Vita” 🙂

A presto,

Salahzar.

Alcuni altri link in appendice:

http://nwn.blogs.com/nwn/2012/07/cloud-party-virtual-world-islands-for-sale.html

http://nwn.blogs.com/nwn/2012/06/cloud-party-faq.html

http://blog.nalates.net/2012/06/23/cloud-party-vs-second-life/

http://www.hypergridbusiness.com/2012/06/cloud-party-is-a-social-platform-not-a-business-venue/

http://cloudparty.blogspot.it/ (esplorazione) (guide rigging etc)

http://razwelles.blogspot.it/2012/06/quick-tour-of-cloud-party-and-some.html

http://bearlywritten.wordpress.com/2012/06/25/cloud-party-content-creation-with-blender/

http://blog.nalates.net/2012/01/19/opensim-vs-second-life-vs-minecraft/

Pathfinding, 7 Agosto 2012, una catastrofe per SecondLife o una nuova potenzialità (come le mesh l’anno scorso)?

Senza grandi avvertimenti, Linden Lab ha sganciato (seguendo l’opinione di alcuni blogger in queste ore) la sua bomba atomica sulla grid negli ultimi giorni, portando tutte le sim alla ultima versione di Havok e di PF (Pathfinding) sull’intera struttura di SL.

Il 6 agosto 1945 la bomba di hiroshima. In questi giorni, in SL, il deploy del sistema pathfinding visto da alcuni come un totale disastro, da altri come una nuova intensa possibilità

Ho atteso  due giorni per vedere la polvere dell’evento diradarsi e capire cosa stava succedendo. Dal mio punto di vista tutto inizia con una notice in un gruppo di SL dove si riporta laconicamente il link di phoenixviewer http://phoenixviewer.blogspot.ca/2012/08/pathfinding-server-rollout.html dove si avverte che TUTTA la grid è passata al pathfinder e si presagisce il disastro, invitando gli owner di sim di disattivare il PF sulla loro proprietà.

Pathfinding  is rolling out on all regions today and may have an impact on the performance of your regions as well as introduce some new bugs. “

La mia prima preoccupazione è che nel sito di SL non ci sono avvisi specifici (gridstatus parla di generici rolling restart: http://status.secondlifegrid.net/2012/08/07/post1723/, senza specificare che questi restart stanno effettivamente introducendo il PF su tutta la grid). Il riferimento a centinaia di bachi irrisolti di cui alcuni (sarà vero?) NASCOSTI esplicitamente da Linden Lab per coprire questa ennesima malefatta mi colpisce. E’ vero che avevo letto che llSetRot non funzionava più qualche mese fa, ma pare che questo problema sia ora risolto. (https://jira.secondlife.com/browse/PATHBUG-136), mentre molti si arrabbiano perchè alcuni trucchi che utilizzavano delle caratteristiche NON DOCUMENTATE di SL come la llVolumeDetect che consentiva di avere in un linkset alcuni prim phantom e altri no non funziona più https://jira.secondlife.com/browse/PATHBUG-69 (altro bug dichiarato fixato) al punto di dichiarare che il business di intere imprese sono state distrutte ). L’uso del PF inoltre aumenta il conteggio del “Land Impact” (un prim che usa il PF può costare un equivalente di 16!) http://modemworld.wordpress.com/2012/04/29/pathfinding-llvolumedetecttrue-and-land-impact-changes/.

Altri blogger cercano di coprire in maniera più neutra l’avvenimento:

Insomma pare che anche quest’anno la solita polemica contro Linden Lab abbia combustibile da bruciare. A questo si aggiunge la polemica associata al fatto che il nuovo PF dato che usa sui client dei brevetti Havok specificatamente dedicati e non distribuibili se non per collegarsi a SL e quindi “disturbando” i viewer TPV come Phoenix e Firestorm, che pure appunto hanno garantito versioni separate per SL e OpenSim. http://www.hypergridbusiness.com/2012/08/linden-lab-cuts-viewer-link-to-opensim/

Insomma terreno di polemica ce n’è in abbondanza. Sintetizzando, la scelta del Pathfinding ha le seguenti controindicazioni:

  • (Presunto) rallentamento delle prestazioni
  • Bug su llDetectVolume usato da alcuni costruttori per avere linkset fisici e con alcuni elementi phantom (aerei)
  • Problemi su llSetRot e altri bachetti sparsi apparentemente risolti
  • Incompatibilità nelle licenze per i viewer TPV che non possono collegarsi con OpenSim.

Ma una volta tanto, non mi sento di allinearmi con le posizioni anti-linden che leggo in giro. Linden Lab sta tutto sommato perseguendo una strategia che nei fatti si dimostra “non perdente”. Inusuale strategia, che punta a garantirsi come riferimento tecnologico per i mondi virtuali. A costo di inimicarsi il proprio parco di utenti acquisiti negli anni 2007-2010, ma nel sempreverde tentativo di acquisire NUOVI spazi e nuove tipologie di utenti. Il fatto che sia “non perdente” è giustificato da una serie di segnali e statistiche che ad esempio affermano che SL è ancora nell’elenco dei primi 10 computer games secondo la statistica Nielsen http://nwn.blogs.com/nwn/2011/07/top-pc-games-may-2011-nielsen-second-life.html in nona posizione. Philip Rosendale (creatore di SL) ha sottolineato recentemente che SL è viva esattamente e certificatamente di più di quello che era nel 2007 quando veniva considerata dai giornali un miracolo: http://pandodaily.com/2012/07/06/philip-rosedale-the-media-is-wrong-secondlife-didnt-fail/, conteggiando una quantità di utenti mensili ancora attorno al più che dignitoso milione per mese. Anche negli ultimi giorni abbiamo statistiche che il marketplace di SL sta superando l’obiettivo del mezzo milione di utenti attivi http://nwn.blogs.com/nwn/2012/08/second-life-marketplace-470k-users.html (pur con qualche difficoltà sul direct delivery). Insomma pare che non si possa risolvere SL secondo i termini dei suoi detrattori, che siano i media oppure gli stessi suoi utenti “anziani” che negli ultimi anni hanno dichiarato la morte di SL.

Guardiamoci in faccia, anche OpenSim o altri cloni equivalenti non è al momento una alternativa di massa, ma una piccola “nicchia” all’interno della “nicchia” di SL. Nicchia per nicchia Sl rimane per molti artisti, istituzioni, artisti, IL mondo virtuale per eccellenza dotato delle capacità tecnologiche massime e tutto sommato anche di una capacità di aggiornamento costante. Non approfondisco qui gli aspetti “sbagliati” di SL, le sue inefficienze, la incapacità di comunicare con i suoi utenti, la dubbia capacità di relazionarsi con realtà educational, tutte cose di cui si trova molto, troppo in giro nella blogosfera.

Qui in questo articolo cerco invece di spiegare anche solo ad un livello introduttivo COSA sia il Pathfinding e sul come questo possa essere utilizzato dagli utenti di SL.

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Un esempio di percorso di pathfinding che unisce due punti sulla navmesh

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A questo proposito ho appena uploadato un video che dovrebbe aiutare a capire alcune basi non tanto di scripting del pathfinding, ma delle modifiche di building come la navmesh, i percorsi walkable e alcune altre chicche rese disponibili dal viewer beta (e mi pare di capire anche dal viewer ufficiale di SL), tutte cose che saranno presto rese disponibili anche da Firestorm, nonostante le dichiarazioni (a mio avviso improvvide) di guerra che il gruppo Phoenix ha lanciato contro SL negli ultimi giorni.

Per chi volesse avere informazioni dettagliate sul PathFinding a livello di scripting consiglio i seguenti link:

http://wiki.secondlife.com/wiki/Pathfinding_in_Second_Life

http://wiki.secondlife.com/wiki/Pathfinding_Quick_Start_Guide

ma anche il mio precedente articolo qui su VWM: http://virtualworldsmagazine.wordpress.com/2012/05/27/intelligenza-artificiale-in-secondlife-novita-dal-pathfinding-presto-in-secondlife/ che però era un po’ generico.

Per i pigri ricordo che le funzionalità principali del pathfinding di sl sono le seguenti:

  • definizione di navmesh, cioè di percorsi navigabili gestiti a livello di viewer con risultati di estrema fluidità e realismo. Le navmesh possono essere ostacoli, oppure zone camminabili.
  • supporto di strutture di associazione dei linkset ordinari di SL agganciati alla navmesh
  • definizione di CHARACTERs cioè di personaggi non giocanti che possono usare le navmesh per fare attività di “Vagabondaggio/Pattuglia”, “Caccia ad un Prim o a un Avatar”, “Fuga da un prim o da un avatar”, “individuazione del percorso per arrivare in un certo punto” (da cui appunto il nome pathfinding).

E’ evidente che il target manifesto di queste innovazioni sono nei seguenti ambiti:

  1. Animali o Creature che si muovono libere nel loro ambiente (simulazione di ecosistemi)
  2. Pet animali o creature che vi seguono o vi obbediscono
  3. Simulazione di mostri che controllano castelli che vi possono attaccare o cacciare quando vi vedono
  4. Guide turistiche fluide che possono mostrarvi le caratteristiche di una sim
  5. Bot di benvenuto che possono aiutare nei negozi
  6. …altro

Linden Lab non ha tirato fuori dal cappello queste novità dalla sera alla mattina. Del pathfinding se ne parla dall’anno scorso (ottobre 2011) con il seguente annuncio di Rod http://community.secondlife.com/t5/Featured-News/CEO-Rodvik-Humble-Shares-What-s-New-in-Second-Life/ba-p/1143239 e poi vi sono stati vari post annunciativi

come ad esempio

E le avventure nelle isole selvagge, dedicate solo agli utenti premium:

Come dicevo ad inizio articolo, anche se io notoriamente sono sempre stato molto critico sulle scelte di Linden Lab, al punto da spingermi ad usare molto più intensamente OpenSim, non posso onestamente fare a meno di notare che forse anche grazie a queste scelte sbagliate per gli anziani ma evidentemente importanti per la strategia di marketing di questa azienda stiano in realtà producendo un interessante effetto di “non fallimento” come testimoniato dalle cifre.

E’ comunque un notevole passo avanti (di lato? in alto? in basso?) che testimonia la grande vitalità tecnologica se non altro di questo mondo virtuale.

A breve (a settembre?) lezioni di Pathfinding fatte dal sottoscritto sfruttando anche la notevole opera di divulgazione di Any Ginoid (Magid Pathfinder) del gruppo NCI di autoaiuto gratuito e volontario su SL (http://www.nci-sl.info/blog/) che sta facendo da qualche mese delle lezioni specifiche su Intelligenza Artificiale e Pathfinding in sl cfr questo invito https://lists.secondlife.com/pipermail/educators/2012-May/048473.html per un ciclo di due lezioni che illustra tecniche di uso di pathfinding, di animazione di personaggi, e di intelligenza artificiale.

Alcuni pannelli deo corso ottimamente fatto da Magic Pathfinder di NCI

Salahzar Stenvaag

Minecraft parte seconda. Con la nuova versione 1.3.1, più somiglianze che differenze con SecondLife (ma “socialmente” forse difetta)

Siete ormai abituati a ricevere da me le ultime novità su SecondLife. Ora invece vi sorbite questo ulteriore approfondimento su MineCraft anche se so che a molti di voi non piace. ho trovato la curiosità di interessarmene ancora per censire la nuova versione del programma introdotto nelle primissime ore di agosto.

La novità

Nella versione 1.3.1 ci sono infatti una nutrita quantità di innovazioni ) che fanno sempre più assomigliare Minecraft a SecondLife (oppure a WoW (World of Warcraft), a seconda dei punti di vista). La somiglianza con SecondLife non è tanto nel mondo virtuale che sappiamo essere svantaggioso (i cubi di MC difficilmente possono competere con la qualità degli avatar, dell’arte, delle community e dei building di SL), bensì sull’aspetto “OpenSim” potremmo dire. Con questa versione infatti è come se fosse consegnato un server opensim funzionante in rete locale con tutte le caratteristiche pregnanti di MC, cosa che non può non essere appetitosa per scuole ed enti educational. Rispetto a WoW invece è da sottolineare la possibilità di commercio con gli NPC (che sarebbero poi i villici abitanti dei villaggi creati). SL sembra che stia a sua volta inseguendo MC almeno nelle sue ancora un po’ goffe realizzazioni del pathfinding che altro non sono che dei tentativi di emulare i movimenti automatici dei mostri e degli animali tipici di WoW e di MC. Una piccola rivoluzione è arrivata con la possibilità di costruire dei VERI libri virtuali fino a 50 pagine in contrasto con i vecchi cartelli che contenevano una manciata di caratteri.

Gli Scettici

Rispetto all’articolo precedente di circa un mese  fa in cui avevo cominciato a riconoscere dei meriti didattici a MC, ho ricevuto commenti abbastanza infuocati dove persone che evidentemente hanno dedicato poco entusiasmo e mente un po’ chiusa nell’analisi del gioco, dicendomi che è un gioco stupido, noioso, brutto, dove si scava soltanto e dopo due giorni si vede tutto ciò che c’è da sapere e quindi da abbandonarsi alle spalle con un senso di “orrore per la stupidità umana”.

Non è l’unico commento così detrattivo, ad esempio in un forum ho incontrato un post di un “padre di famiglia” che dopo avere visto per 10 minuti MC aveva deciso di vietarne l’uso al figlio per evitare di comprometterne le capacità cerebrali. (!) Evidentemente il padre in questione aveva forse confuso MC con Tetris, gioco di 30 anni fa che conduceva alla progressiva annichilazione del cervello.

Noi sappiamo che non è così. MC viene impiegato sempre più comunemente come strumento educativo 3D nelle scuole proprio per sviluppare la capacità creativa e di risoluzione di problemi del bambino e adolescente. Ci sono anche molti adulti che lo utilizzano senza problemi senza per questo apparire cerebrolesi. Ricordo che questo stesso genere di critiche viene spesso rivolto esattamente negli stessi toni verso SL e noi sappiamo bene quanto SL non se li meriti. Potremmo evitare di fare a nostra volta un razzismo al contrario trattando con arroganza e sufficienza MC. Certo anch’io ho delle critiche su deficienze non banali di MC, ma non tanto sul gioco, ma sulla socialità che ho verificato in queste settimane entrando nei vari server multiplayer di MC. Nei server stranieri ho trovato una generica geekicità, vale a dire un’attenzione forse troppo mirata agli aspetti ludici /tecnologici astratti e fine a se stessi del gioco, senza incontrare quello spirito di auto-aiuto e di condivisione della conoscenza a cui invece ero abituato in SL e OpenSim (e per alcuni aspetti anche in WoW).

Il griefing

Nei server italiani ho trovato una quantità eccessiva di “griefer” soprattutto verbali, avatar che ti insultavano senza motivo per periodi molto lunghi e che rendevano molto dura la vita ai niubbi. Ed in effetti leggendo le cronache dei vari server di Minecraft si vede che il fenomeno del griefing e dello spamming è avvertito in modo talmente acuto che non è raro vedere nei vari mondi una densità di bannaggio di avatar nell’ordine di 3-4 al minuto, oltre ad alcuni interessanti stimoli per uno studio antropologico: la definizione di vere e proprie prigioni (tipo inferni di Dante) per gli hacker dove gli avatar criminali sono lasciati bruciare nelle fiamme al pubblico ludibrio. Cose di questo genere non capitano in questi termini nei nostri amati mondi SL/OS…

http://www.minecraftwiki.net/wiki/Griefing per la definizione del griefing e dei sistemi antigriefing..

Foto di un castello distrutto da un attacco di Griefing

La demografia di MineCraft

La risposta semplice al perchè di tutti questi attacchi è che molti degli utenti di MC sono bambini, che sono soggetti notoriamente attratti magneticamente dalla possibilità di rompere le balle a qualcuno. Eppure le capacità tecniche necessarie per fare attacchi di Hacking necessitano di competenze che solo un bambino genio può possedere. Sarà che sono tutti 12enni dotati di un genio criminale là fuori? Non necessariamente. MC è talmente diffuso dal 2010 in cui è arrivato sul mercato ad oggi, che l’utenza si è distribuita su fasce di età che escono dai bambini pestiferi, e perfino dai teen agers. Non ci sono ancora statistiche ufficialissime, ma ho rintracciato un questionario sul sito di MC che parrebbe far intendere che l’età media, pur bassa, è comunque più alta di quello che si potrebbe pensare, con una mediana attorno ai 23-25 anni. (http://www.minecraftforum.net/topic/31720-poll-how-old-are-you/).

“Censimento” su un piccolo campione, dal sito di MC

Costruire computer funzionanti DENTRO MineCraft e simulare MC al suo interno

Se andiamo poi a vedere i video YouTube e gli articoli scritti nonchè la qualità dei mod fatti per questo gioco vediamo che ci sono delle menti che dedicano le loro energie a migliorare questo gioco, sia dal punto di vista tecnologico, ma anche artistico ed espressivo. Una cosa sconvolgente che si ritrova in rete è un uomo che ha dapprima dimostrato possibile realizzare la simulazione di un computer dentro MC ed infine ha simulato perfino Minecraft DENTRO Minecraft: un livello di recursione che fa davvero strabuzzare gli occhi e che ha delle interessanti implicazioni filosofiche. A quando SL dentro SL? Il video successivo mi pare quasi una riedizione dei mitici video di Torley in SL, anche se il nostro amico qui pare più “tecnologico”.

Quello che è sconvolgente in questo video è che la realizzazione di questa simulazione è stata fatta con apparecchiature che occupano l’equivalente di una montagna RL. Il Display di questo computer è una parete di montagna che l’autore riesce a nascondere come se fosse un monitor perchè inquadra in modo opportuno una “finestra” sul lato della montagna. Il lavoro di Hans Lemurson è scaricabile come mondo virtuale ricreabile da chiunque qui http://www.planetminecraft.com/project/hans-lemursons-minecraft-in-minecraft/ nella migliore tradizione opensource. Di Hans se siete interessati anche questi altri computer in MC: http://www.minecraftforum.net/topic/1004439-hans-lemurson-is-making-a-computer/

Ho scoperto che ci sono altre implementazioni di MC in MC: ad esempio http://kotaku.com/5908405/play-minecraft-in-minecraft-thanks-to-mineception

La differenza con tutti gli altri videogames

La cosa che a me personalmente ha colpito di più è che mio nipote di 13 anni dopo avere convissuto per almeno 4 anni con video game della levatura di Skyrim, Assassin Creeds, la stessa SL e centinaia di altri di qualità elevatissima, nel momento in cui un mese fa gli ho mostrato MC se ne è totalmente innamorato ed ora lo usa in modi creativi che gli erano sconosciuti ed interdetti prima. Negli altri giochi cercava semplicemente di “arrivare alla fine” uccidendo i mostri ed eseguendo alla lettera gli ordini preimpostati nei vari videogame, dove il livello di creatività lasciato al giocatore era zero. Ora si è invece messo a fare delle costruzioni complesse e studia con avidità tutte le formule e ricette che gli consentono di produrre oggetti e composizioni sempre più sofisticate. A dimostrazione della infinita ricchezza che si nasconde dietro l’apparente povera semplicità di MC.

Pensate che gli ho strappato persino una promessa (che pare stranamente autentica) di studiarsi tutto un corso di inglese, in cambio della rivelazione di “altri trucchi” di MC. E vi garantisco che ce ne sono veramente TANTISSIMI. Uno studente universitario 21 enne scriveva in un post che lui giocava con MC in modo gratificante anche se l’interfaccia era povera e fra le tante cose diceva che era la prima volta dopo anni che si trovava in un gioco dove era possibile “perdersi” nel senso di non sapere più dove ci si trovava nella giungla. Un altro rimando “archetipico” a Lost? (La serie TV del 2006?)

I mod di MineCraft

In questi giorni mi sono dedicato all’approfondimento di Minecraft, soprattutto dal punto di vista dei “mod” del client. I “mod” sono un po’ l’equivalente dei viewer TPV in SL, quelli che aggiungono delle funzionalità al client che consentono di usare il server di MC in modo molto più completo e gratificante.

L’installazione dei mod non è delle più banali. Innanzitutto prima di farlo accertatevi di capire come funziona il sito di scaricamento di file AdFly dove pare che il popolo di MC scarichi tutti i file necessari. Per evitare di avere malware installato sulla vostra macchina dovete aspettare qualche secondo che la pagina di adfly si stabilizzi (cosa che può impiegare anche 30-60 secondi) e poi cliccare in alto a destra dove indica “skip ad”. A questo punto compare il link vero e proprio in modo safe.

Le modalità di “gioco” di MineCraft: Sopravvivenza e Creatività

Prima di andare avanti sul come installare i mod voglio solo spiegarvi alcune basi di MC che probabilmente non sono ovvie a chi non lo ha mai provato.

Le modalità di gioco ci sono una enorma quantità di modi di giocare, che si combinano fra di loro in modo da dare sempre possibilità nuove.

La principale distinzione sta fra la modalità “sopravvivenza” (quella + nota anche dai giornali, per intenderci quella dove dovete costruirvi tutto da zero le risorse sono scarse, si vive nel pericolo e nell’angoscia dell’arrivo della sera quando  escono i mostri che ti uccidono), e la modalità “creativa” in cui non potete morire, avete tutto e le risorse sono completamente disponibili all’atto del click. La modalità creativa (anche a volte chiamata – classica ) è quella più simile a SL in cui i builder possono costruire ogni sorta di architettura dove l’ingegno riesce spesso a sopperire alla rozzezza dei  materiali costruttivi utilizzando proporzioni maggiori in modo da vedere case enormi e comunque esercitare le proprie capacità di immaginazione. Non occorre sottolineare che la modalità creativa è considerata noiosa dalla maggior parte dei giocatori che preferiscono invece usare la modalità detta di “sopravvivenza”, nella quale riescono a raggiungere una serie di obiettivi in maniera gratificante nonostante le avversità e i nemici.

Sopravvivenza: L’isola di Robinson Crusoe oppure Lost (serie TV)

Per capirci, nella modalità di sopravvivenza dobbiamo costruirci tutto come se fossimo naufragati sull’isola di Robinson Crusoè con solo le nostre mani e la nostra intelligenza. Il mito è simile per alcuni versi alla serie TV famosissima “Lost”, dove peraltro creature misteriose e una intera dimensione infernale (il Nether) sono aperte alle nostre esplorazioni e dove costantemente impariamo a fare cose sempre diverse. Nella modalità di sopravvivenza dobbiamo affinare la nostra abilità di fabbricazione (craft) iniziando dal primo obiettivo quello che ci consente di ottenere legno dalle piante (il boscaiolo). Da qui possiamo costruire delle assi e con queste via via oggetti più impegnativi come tavoli di lavoro, asce picconi, spade, fucine, zappe per arare la terra e per seminare ecc ecc ecc. L’elenco degli obiettivi da raggiungere è sterminato, e nel raggiungerli dobbiamo anche tenere conto dell’alimentazione per evitare di essere troppo deboli per correre, sfuggire ai nemici o riprenderci dalle ferite.

La modalità Creativa (come SL?)

Nulla di tutto questo è presente nella modalità Creativa dove tutto è disponibile come vogliamo, la notte non fa paura, la fame non è una preoccupazione, e possiamo anche volare evitando eventuali mostri (che comunque possono anche essere cancellati dalle impostazioni) senza nessun problema. Insomma la modalità creativa è “finta” non è realistica e rimane appunto fine a se stessa. Me ne sono accorto tristemente mentre stavo cercando di raccogliere i semi per zappare l’erba e produrre la farina per produrre il pane. La tecnica sarebbe quella di procurarsi i semi prendendoli nell’erba alta, ma dopo svariati minuti di ricerca nell’erba alta senza risultati ho capito che dovevo entrare in modalità Survival per riuscire ad avere una sensazione di “realtà”.

La differenza visiva sostanziale fra creativo e sopravvivenza è legata quindi alle barrette dei cuori assenti nella modalità creativa e soprattutto nell’aspetto dell’inventory, nel sopravvivenza avete il menù di fabbricazione e un inventory con una ventina di slot dove mettere le vostre cose.

Inventario nel caso di sopravvivenza

Nel creativo avete un inventory infinito senza possibilità di fabbricazione.

Inventario modalità creativa

Il perchè dei MOD

A me personalmente le due modalità mi sono state molto strette. La creativa la trovavo particolarmente finta, mentre quella di sopravvivenza spesso la trovavo ansiogena per via del fatto di dover capire in ogni momento se stia per calare la notte con relativi mostricciattoli in agguato. Manca in sintesi un modo efficace per sapere che ore sono, per sapere dove siamo sulla mappa, per ottenere in modo dignitoso le materie prime che ci sono necessarie. Costruirle veramente tutte da zero può essere veramente tedioso e dopo un po’ non gratificante. Ecco allora come dicevo che ho cercato i mod e alla fine ne ho installati ben 3 che mi consentivano essenzialmente di

  • Avere l’orologio in alto a sx
  • Avere una mappa di dove sono con punti di riferimento WayPoint e possibilità di tornare nei posti di morte
  • Poter volare anche in modalità sopravvivenza
  • Poter cambiare la modalità da sopravvivenza a creativa e viceversa a seconda delle cose che voglio fare
  • Poter far piovere se ne ho voglia 🙂
  • Fare in modo che quando si arriva a sera posso saltare la notte evitando quindi le ansie associate
  • Avere anche in sopravvivenza un inventory potenzialmente illimitato

Per installare qualunque mod occorre però installare un “installatore di mod”, chiamato modloader http://www.minecraftforum.net/topic/75440-v131-risugamis-mods-preliminary-updates/. Ecco un video youtube che illustra come si fa (ricordatevi di fare una copia di minecraft.jar originale!) http://www.youtube.com/watch?v=EfFHFybgJEM (in italiano). Dopo di che potete installare le 3 estensioni che ho scelto: [ facoltativo: mod_zombe (che contiene ben 26 mods) http://www.minecraftforum.net/topic/91055-v131-zombes-modpack-26-mods-v63-upd-2aug/], rei minimap http://www.minecraftdl.com/reis-minimap-mod/ e toomanyitems  http://www.minecraftdl.com/too-many-items-mod-inventory-editor/. L’installazione di una mod consiste di solito nella ricopiatura del contenuto dello zip dentro il .jar originale e nel caso di zombe della ricopiatura di alcuni file di configurazione e di un piccolo lavoro certosino di configurazione degli stessi. Se non ci riuscite, già solo con la minimap e toomanyitems avete già un SACCO di cose e dovreste sopravvivere egregiamente.

Ecco una videata con le minimap + toomanyitems:

La mappa e i segnalini GPS

Ed ecco invece il TooManyItems con le estensioni per cambiare modalità di gioco, passare al giorno ecc..

Inventario infinito 🙂

Il Mondo dei Morti Sotterraneo: Il NETHER

Una cosa che assolutamente eccita la fantasia di tutti, bambini e adulti compresi è come avevamo detto la possibilità di visitare il mondo sotterraneo chiamato Nether. Per farlo occorre costruire un portale, che in realtà è più facile di quello che si pensa: basta avere dei blocchi di Ossidiana che si ottengono a partire dalla lava (non troppo difficile da trovare in MC) dell’acqua e un acciarino. Ecco un video che spiega come fare un portale di questo tipo:

Ed ecco una immagine possibile del Mondo Sotterraneo (Nether):

Una possibile immagine del Mondo di Sotto (NetherWorld)

I mondi multiplayer.

La modalità di gioco che ricorda più da vicino SL è quella denominata MultiPlayer, MP che necessita di avere un server a cui collegarsi (ce ne sono letteralmente infiniti ed un elenco probabilmente incompleto ne cita circa 5000(!) lo trovate qui: http://minecraftservers.org/ mentre una lista di server italiani la trovate qui: http://www.minecraft-italia.it/lista-server-italiani/. Noterete che i server sono distinti in varie categorie: Survival, Classic, Creative, Roleplay in funzione del fatto su cosa il fornitore del server vuole fornire. I server Survival, Roleplay sono tipicamente server di lotta fra i giocatori stessi (PvP player contro player) oppure PvM (player contro mostri). Mentre pochissimi server privilegiano la modalità creativa. Le motivazioni sono ovviamente da ricercare nel fatto che un server creativo dà ai griefer molte più possibilità di griefing, oltre al fatto che pare che il giocatore medio di MC privilegi la modalità survival per gli altri motivi anzidetti.

Entrando in un server MC vi trovate in un universo abbastanza diverso da quello “autistico” da sandbox in cui ci siamo mossi precedentemente. Intanto trovate decine o centinaia di altri giocatori, a quanto pare per lo più impegnati nello sconfiggere mostri, nel fare griefing, nel costruire “fazioni”, equivalenti dei gruppi su SL o delle gilde di WoW.

Le regole nei server sono abbastanza differenti rispetto alla sandbox. E purtroppo non ho trovato in giro NESSUNA GUIDA efficace nè in inglese nè tantomeno in italiano per riuscire a sopravviverci, quindi dovrete basarvi su questo articolo per avere alcuni cenni.

Intanto i server si suddividono ulteriormente in server “standard” di minecraft (è possibile usando il software canonico scaricato per giocare far partire un server adhoc), oppure molto più spesso trovate i cosiddetti server BUKKIT (http://bukkit.org/) che è a tutti gli effetti il vero equivalente di OpenSim (o di MangOS per WoW), che consente di creare dei server molto specializzati. Nei server BUKKIT è quasi obbligatorio che vi registriate una password premendo il tasto “/register pwd pwd”. Il comando “/” sulla mia tastiera italiana non sono riuscito a farglielo digitare per cui l’ho rimappato sul tasto “-” che è in una posizione comoda da raggiungere.

Le altre volte che entrate dovete fare “/login password”.

Geografia dei mondi multiplayer

All’ingresso di solito entrate in una sorta di “Welcome Area” dove ci sono dei cartelli per la verità molto stringati con le regole da seguire per “giocare” che prevedono ad esempio di non fare griefing di non insultare di non fare o realizzare strutture razziste. Oppure di non aggredire gli “op” che sarebbero i gestori del sito con richieste di aiuto o di entrare nei loro ranghi come “super utenti”. A quanto pare in questi server gli op sono visti come divinità che possono dare da mangiare agli affamati, fornire di armi armature chi ne è privo o di soldi infiniti (di solito l’unità di misura di questa economia sono gli smeraldi, ma a volte si usano anche delle valute virtuali come $ o altri, acquistabili con denaro vero tramite paypal o appositi marketplace.

welcome nel server

Tutorial su come si fa a fare una casa

Dopo di che la parte sostanziale si svolge in chat, avete una chat pubblica (chiamata globale), una chat locale che si sente solo nei pressi del vostro avatar e una chat di fazione che si sente in tutto il mondo. Ovviamente dovete scegliervi una fazione adeguata.

In genere alle mie ripetute richieste di parlare verso gli operatori o verso le persone nelle mie vicinanze ho trovato una reattività quasi nulla: nessuno sembrava intenzionato a darmi delle informazioni. La media delle richieste che si sentivano in queste “locande” erano: ho fame datemi da mangiare, guaritemi, datemi delle armi.

Ho provato vari server MP, fra cui anche uno italiano fra i più frequentati che si chiama “Porkcraft” molto ben fatto con diversi monumenti a forma di Maiale, ma sarò stato sfortunato, però ho trovato una densità di griefer e di molestatori perfino più grande dei siti stranieri (ci facciamo sempre riconoscere purtroppo).

Fra i pochissimi server Classic o Creative ne ho trovato invece uno molto interessante che si chiama Golden Apple Craft (http://www.minecraftforum.net/topic/1317853-golden-apple-craft-creative-free-creative-server/)  che invece di guerreggiare è specializzato nella “costruzione”, all’ingresso infatti invece di tante cretinate l’unica informazione efficace è di premere /plotme auto per avere un appezzamento di terreno GRATIS. Se poi pagate circa 10$ veri con paypal vi danno la qualifica VIP e la possibilità di costruire su un terreno veramente molto grosso…

I manifesti di Benvenuto nel server creativo

La casa di salahzar in GAC

Una immagine suggestiva del VIP world sotto la pioggia (comune quaggiù) 🙂

Il problema della socializzazione e dell’effettivo utilizzo culturale

Come dicevo prima la socializzazione nel senso in cui la intendiamo in SL (gruppi di interesse e di amicizia su argomenti di vario genere, culturali e non) non sembra essere il forte di MC. Probabilmente il fatto di avere una chat minimalistica in cui scrivere più di 20 caratteri diventa una impresa obbliga le persone ad essere ancora più concisi rispetto agli sms, quindi chi cerca amicizie o stimoli culturali forse non è qui che li può trovare… Ma come detto ci sono altre possibilità che rendono MineCraft veramente unico e sicuramente una pietra miliare nel suo genere. Se non altro può essere il biglietto di ingresso per i nuovi ragazzi nei mondi virtuali “veri” come quelli che tanto amiamo dove in effetti si entra per amplificare le proprie possibilità di comunicazione, di lavoro e di creatività di alta qualità.

Non credo che sia una buona strada quella di demonizzare questo mondo solo perchè è elementare e pixelato come i giochini che si giocavano 30 anni fa.

Salahzar

Navigare i mari di SL con Cartografie virtuali e reali. Mostra di mappe a New Kadath e la famosa cartografia di David Rumsey

La mostra delle mappe

Abbiamo visto nei mesi scorsi che SL si può esplorare oltre che a piedi e/o volando in vari modi intriganti fra cui:

  • Con una mongolfiera
  • Con le ferrovie (http://virtualworldsmagazine.wordpress.com/2012/06/15/giro-turistico-di-heterocera-dalle-ferrovie-primordiali-dei-dei-colorati-al-grande-anello-del-lago-interno-dellisola-del-nord/, http://virtualworldsmagazine.wordpress.com/2012/06/14/tutte-le-ferrovie-di-secondlife-sl-geografia-3a-puntata/)
  • Con automobili

Mi è stato chiesto se c’è anche una esplorazione “marittima”, ed ovviamente la risposta è SI, anzi l’esplorazione dei mari di SL è stata in passato una metafora usata anche esplicitamente da Linden Lab per lanciare nuovi continenti (come Heterocera o Nautilus) cfr. continenti . Una storia notevole in questo senso è espressa dal diario di bordo di Magellan Linden (http://secondlife.wikia.com/wiki/Magellan_Linden e http://secondlife.blogs.com/magellan/) eccone un estratto di questi diari in un clima da “Cronache Marziane” (http://it.wikipedia.org/wiki/Cronache_marziane):

16 marzo 2005

21:55

Randall ha un’idea del perché non ci sono nativi qui. Ha trascorso gli ultimi giorni leggendo la loro storia. Sembra che gli Heteroceriani hanno cercato di volare. Sembra sia una cosa religiosa. Stanno cercando di volare verso la “luce” per ottenere la salvezza. Si può pensare che i disturbi che ci hanno attirati qui siano dovuti a questo: sono volati tutti via.

E’ possibile che però si siano lasciati indietro qualcuno, per ogni eventualità, vero?

L’epopea di Magellan Linden

Con queste suggestioni esploriamo un po’ di cartografia si SL, sfruttando anche la mostra a scadenza ancora in corso a https://secondlife.com/destination/maps-of-second-life, landmark: http://maps.secondlife.com/secondlife/New%20Kadath/36/32/22 su cui ovviamente non ho potuto trattenermi dal fare una veloce sintesi fotografica qui riassunta in calce.  Nella mostra alcune chicche come ad esempio la posizione in tempo reale dei treni di Heterocera,

Per chi invece cerca cartografie VERE anche se virtuali nel senso di “storiche”, mi ero imbattuto qualche tempo fa nella bella sim http://www.davidrumsey.com/view/second-life di davidrumsey, qui il landmark: http://maps.secondlife.com/secondlife/Rumsey%20Maps%203/116/75/55 che vi raccomando di esplorare per avere una idea della cartografia storica. cfr anche questo video: http://rumsey5.s3.amazonaws.com/video_iPad/CassiniTerCellSecLifipad.mp4

L’enorme lavoro multisim fatto da Rumsey

Ma veniamo anche alla promessa iniziale sulle tecniche di navigazione via mare in SL, come al solito il nostro amico Wiki ci dà un po’ di riferimenti: http://wiki.secondlife.com/wiki/Sailing_in_Second_Life , in questa pagina sono dati un po’ di landmark di posti dove è possibile comprare gratis delle barchette ed affrontare il pericoloso viaggio che unisce fra di loro alcuni dei continenti di SecondLife. Nella mostra delle mappe di SL vi viene anche dato un HUD e un riferimento a http://www.ssgalaxy.net/, la crociera fatta con “il manufatto più grande di SL”, vale a dire questo enorme Titanic Virtuale grosso ben TRE SIM (!).

La Titanic di SL, SSGalaxy.. che si snoda su tre sim

Esistono molti siti che raccolgono informazioni sulle rotte marittime in SL fra cui http://slsailing.com/blog/category/blake-sea/blake-sea-charts/ o questo elenco di destinazioni interessanti: http://secondlife.com/destinations/sailing, fra le quali spicca ad esempio  http://secondlife.com/destination/sl-sailing-info-center-history-museum dove si possono vedere alcuni video in inglese come ad esempio il video sulla “storia della navigazione in sl”:

Ma se volete fare delle crociere in SL, fate riferimento qui http://secondlife.com/destination/nautilus-ferry-service dove trovate un tragitto in Traghetto che dura ben 2 ore (!), http://community.secondlife.com/t5/DPW-Department-of-Public-Works/Nautilus-Ferry-Service/ba-p/661300 sotto il gabbiano c’è un cartello che cliccato vi dice dove è in quel momento il battello in modo che lo possiate raggiungere via TP se non volete aspettare 2 ORE…

Salahzar aspetterà due ore per il ferry?

No si è teleportato per prendere il ferry

Qui http://secondlife.com/destination/blake-sea—half-hitch trovate un luogo considerato molto amichevole per chi voglia viaggiare in nave e dove si svolgono parecchie gare nautiche.

E infine uno sguardo a questa stupenda sim che trovo essere estremamente fotografica “Ahabs Haunt”, (forse IL gioiello di Nautilus?) immortalata anche dalla nostra amica sulla mongolfiera a Nautilus: secondlife://AHAB%2527S%2520HAUNT/228/29/22.

Ahab’s Haunt – La carcassa della super balena

Così come anche sea of fable http://slurl.com/secondlife/Bohol/215/84/24 piena di belle case e di antichità anche sul fondo degli oceani

Sea of fable, tempietto sottomarino

Io ricorderò sempre con delizia una delle mie prime avventure in traghetto, quello che univa Sansara a Heterocera, partendo da Purple, l’ultima fermata della ferrovia che partiva dalla Preistoria di SL e che transitava a fianco di ANWR, la famosa piattaforma dove vengono fabbricati tutti i prim di SL 🙂

Il punto di imbarco a purple subit vicino al capolinea della ferrovia

E la mitica ANWRR dove vengono prodotti tutti i prim di sl

Ed ecco alcune altre immagini dalla mostra delle mappe:

Immagini storiche

Primissime mappe di SL

I continenti

Mappe “Medievali” di SL

Nautilus e il mar nero Black Sea

Le strade protette di SL

La guardia costiera di SL

Il regno di Caledonia (Steamland)

La Grid Iniziale

Avination, esplorazione della grid opensim più simile a SecondLife…

In questo articolo una piccola scheda di presentazione e un viaggio turistico nel mondo di Avination.

Il sito web di avination

Melanie fondatrice del progetto

Avination è una delle primissime grid OpenSim nata a Settembre 2008 con il nome originario di Xumeo, presto modificato nel più accattivante “Nazione degli Avatar” http://opensimulator.org/wiki/Grid_List/Avination.

E’ una grid chiusa che usa una variante di OpenSim proprietaria, uno dei  principali fondatori Melanie Thielker https://www.avination.com/inside-avination/management-team.html è anche una delle programmatrici storiche di OpenSim.

Alcuni numeri

Seguendo le statistiche di accesso di Luglio 2012 http://www.hypergridbusiness.com/2012/07/hypergrid-passes-100-grid-milestone/ Avination è la 3a grid opensim più frequentata dopo Inworlds con un conteggio di 2283 avatar mensili (la top Inworldz ne conteggia 5804, mentre ricordiamo che mensilmente in SecondLife abbiamo circa 1000000 di visitatori unici mensili (http://nwn.blogs.com/nwn/2011/08/second-life-has-million-plus-users.html), con un rapporto di circa 1:500 (cinquecento volte più piccola), ma è pur sempre un mondo dove in ogni dato momento potete trovare una media di 80 avatar collegati.

La differenza rispetto alle altre grid OpenSim

Pur utilizzando a tutti gli effetti il software di piattaforma http://opensimulator.org, può ostentare una serie di estensioni proprietarie di OpenSim che la rendono particolarmente interessante per chi è viziato dalle possibilità di SL e si trova “stretto” in alcuni dei suoi limiti. Alcune di queste estensioni sono ogni tanto ricontribuite alla comunità pubblica. Fra le possibilità innovatorie citiamo una fisica più amichevole per i veicoli http://www.hypergridbusiness.com/2012/02/avination-vehicles-to-cross-borders/, l’implementazione di llSetKeyframeMotion per fare circuiti giostre e percorsi https://www.avination.com/press/2012-03-03-keyframedmotion.html, e in generale un sistema di scripting migliore XMREngine (Microthreaded Scripting Engine compatibile al 98% con lsl di SL) che consente di fare role playing con il sistema standard CCS di roleplaying e combattimento http://ccs-gametech.com/viewpage.php?page_id=19.

Il viaggio turistico, parte I: iscrizione e “formazione”

Comincio andando sul sito di avination ) sito web ottimamente fatto (forse anche meglio di SL?) mi registro con il nome di Salahzar Storm (essì bisogna ancora scegliersi il cognome come succedeva una volta in SL e i cognomi sono limitati.. Un tuffo nel passato 🙂 E scelgo fra i tre avatar maschili presentati quello di colore, alla Barak Obama.

Un cartello offre un aiuto specifico in varie lingue (Inglese, Italiano, ecc) ma mi sento un pochino preso in giro quando vedo semplicemente la traduzione di “Con un piccolo aiuto da parte dei miei amici” 🙁

L’avatar newbie formato Barak

Dopo di che entro nell’area di Tutorial dove in pochi passi (simili a quelli che si incontrano in SL) mi viene insegnato come muovere l’avatar, come chattare con un pappagallo, come volare ed infine mi offre due pastiglie colorate (due pannelli colorati da cliccare) per uscire sulla grid  o sulla welcome area oppure direttamente nella sim di RPG (avination evidentemente è molto costruita sui RolePlaying?).

La pastiglia da scegliersi: Welcome o RPG?

Il viaggio turistico, parte II: la welcome area Italiana

Nel momento in cui devo decidere quale welcome area utilizzare consulto la mappa e individuo l’esistenza di una apposita welcome area italiana. La curiosità mi ci fa tuffare immediatamente.

la ricerca sulla mappa

Vista della sim a tema italiano

Quello che trovo è una dignitosa sim con bei monumenti ed edicifici in stile italiano mi viene offerto un gradito vaso di rose rosse (basta toccarlo e copiarlo) e poco distante un chiosco con un pannello dove c’è la foto di un avatar (sarà un mentore aiutante?) con il caratteristico bordo verde che universalmente indica che è in linea. Tocco per attirare la sua attenzione passano alcune dozzine di secondi (c’è un po’ di suspence: risponderà o no?) mi risponde Francoesc, che in realtà non è il mentore locale, ma nientepopodimeno che l’owner della sim.

Alla sua domanda “vieni da SL” gli spiego quello che sto facendo che provengo da una moltitudine di mondi e lui immediatamente mi dice: “vieni ti mostro qualcosa che non hai mai visto da nessun’altra parte”. Mi conduce in una piattaforma in aria dove sta finendo di costruire il Duomo di Milano. Lo ammiro: è di ottima fattura, ma non posso trattenermi dal dirgli che in effetti l’avevo già visto in altri mondi. E precisamente su Metacosmo, anche se mi pare di ricordare che su Metacosmo non ci fosse questo dettaglio negli interni, ricostruiti con una cura certosina.

Interni del duomoIl duomo visto da fuori

Mi accerto se la costruzione è tutta farina del suo sacco. Alcune cose in effetti mi dice che le ha comprate (su Avination c’è un marketplace e una valuta i C$ usata in modo simile a SecondLife), ma che le parti sostanziali sono tutte sue.

Interno del duomo

I miei complimenti, è sempre una attività immane per un singolo costruttore fare tutto questo (!). Cominciamo una lunga ed interessante discussione parlando di lui, SL e Avination.

Era entrato in SL circa un anno e mezzo fa, poi scappato subito per il prezzo delle terre e veleggiato qui su Avination dove paga 50 $ al mese per 45000 prim (“vedi quante cose posso fare con tutti questi prim”).  Mi dice che ci sono una media di 90 persone collegate (io ne ho viste entrando 135, parecchie di più, ma quella è la media). Pare che rispetto ad un anno fa Avination abbia avuto parecchi problemi e si sia contratta (“Prima c’erano più di 1500 sim, ora siamo a poco più di 800, una sorta di crisi virtuale”). A suo avviso molti sono venuti da SecondLife e si sono ritirati perchè non sono riusciti a superare i problemi e le differenze. Tuttavia recentemente Avination è migliorata parecchio e fra tutte le OpenSim Grid è sicuramente quella che più si avvicina a SL.

Continuando a chiacchierare mi rivela che inizialmente voleva fare delle attività lucrative in Avination affittando e vendendo terre o gestendo la sim, ma dopo un po’ si è reso conto che la sera si collegava per cercare relax e non per crearsi ulteriori preoccupazioni e quindi è diventato (come molti altri avatar da me incontrati) un “altruista virtuale”, che cede spazi gratuiti a chi ne ha bisogno. Mi ha anche detto che se ne ho bisogno mi da la possibilità di buildare in quella sim su una piattaforma dove posso fare i miei esperimenti in libertà. (Ottima cosa, speravo di poter fare degli esperimenti in Avination da mesi per sperimentare questo fantomatico superscripting, quindi ne aprofitterò non appena riesco a trovare tempo). Grazie Franco.

Dopo di che il discorso si sposta sul mio articolo: gli dico che vorrei individuare un elenco di destinazioni interessanti in Avination e lui immediatamente mi mette in contatto con il cosiddetto A-Team, un gruppo di Mentori qualificati nella Welcome Area. Inizialmente mi offrono il link del sito https://www.avination.com/showcase.html che offre una serie di destinazioni predefinite, ma io chiedo qualcosa di più agevole per poter fare delle foto e nasce una ricerca nel loro inventory per offrirmi delle località fotogeniche, e da qui nasce la terza parte sottostante.

Nel frattempo Franco mi informa che a suo avviso il management di Avination non ha dato nessuno spazio alla sua welcome area italiana (mentre invece sono pubblicizzate di altre nazionalità) come sempre in tutte le grid c’è spazio per un po’ di scontento. Certo è che converrebbe agli owner di Avination di avere la massima visibilità anche con gli Italiani…

Il viaggio turistico, Parte III: Le cose da vedere

L’elenco delle cose da vedere che mi sono stati dati sono i seguenti:

  • Avination Welcome
  • Gondor
  • Otaku Zone
  • Gallifrey
  • Southern Continent
  • Germania
  • Aegean Sea
  • Wildfire

Ecco una galleria di immagini corrispondenti…

— Avination Welcome area con i pacchetti di script per CCS Combat Role Playing…

avination welcome rpg

avination welcome sims

Gondor interno del castello

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Gondor il castello

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Otaku Zone con Montagne russe e negozi

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Gallifrey città in bottiglia

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Southern Hobopark parco divertimenti

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Southern continent regala un cavallo per l’esplorazione

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Southern Bay

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Germania casino

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Germania Casino

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Aegean Sea
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Aegean theatron shakespeare

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— Wildfire enorme mall grossa come una sim

Wildfire mall


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Questo è il continente “Avicon” punto di inizio geografico di Avination…