Il Segreto di Vulcan, artisti connessi. Un mistero che durerà mesi in Craft cominciando con l’artista famoso per avere costruito la Primitive Ivory Tower in SL.

Il progetto Vulcan – Artisti Connessi (connected artists)

Sta nascendo un interessante progetto artistico in Craft [vedi scheda sotto], all’interno della biennale di arte nei mondi virtuali IMAB [vedi scheda sotto] ideato e curato da GeR Orsini: Vulcan – Artisti Connessi.

Il Vulcano 3D  è visto come un calderone creativo in cui artisti di varia estrazione e nazionalità si incontrano o collidono per creare un filo creativo consequenziale un po’ come si fa per le storie creative denominate storie a catena “chain novels” (http://en.wikipedia.org/wiki/Chain_novel) dove una storia viene composta da persone differenti un capitolo alla volta. L’applicazione del principio delle Storie a Catena al building multimediale artistico è molto interessante e si svolge seguendo queste modalità:

Nella sim GeR ha imbastito una “tela iniziale” (un enorme vulcano in mezzo al mare) con un approdo da dove si snoda una lunga e contorta scaletta che porta proprio nell’occhio del vulcano. Qui ci si “butta” e…. ogni artista ha un mese per preparare un ambiente partendo da quello che era già presente e che hanno fatto quelli prima di lui. Non c’è comunicazione fra i vari artisti che quindi devono riuscire a collaborare “a distanza” ognuno passando il testimone al successivo che analizzando quello che è rimasto deve cercare di capire la logica e il feeling e proseguirla aggiungendo il proprio contributo.

Uno o due giorni al mese (al cambio di artista) la sim è accessibile a tutti in modo che il pubblico possa percepire il lavoro in corso e cogliere il ribollire creativo entrando in maniera immersiva proprio nel mezzo dei lavori.

L’idea è molto intrigante e verrà inaugurata fra qualche settimana da uno degli artisti storici di SL: Lumiere Noir che ha costruito  la mitica Torre d’Avorio dei Prim in Natoma, uno degli edifici più antichi e rappresentativi di SL, Seguiranno poi altri artisti come, Tosha TyranRuben Haan e Oberon Onmura.

Parliamo di Craft:

Craft (http://www.craft-world.org/page/it/home.php?lang=IT) è la grid OpenSim creata da Licu Rau e Tao Quan il 27 Gennaio 2010) è spesso citata come uno dei mondi OpenSim amichevoli anche per quanto riguarda l’arte. La grid è nata a seguito della chiusura di Cyberlandia, la precedente grid italiana gestita da Carlos Roundel (cfr. http://www.hypergridbusiness.com/2010/03/cyberlandia-switches-to-distributed-model/) dove sono traghettati molti degli ex-utenti e nuovi utenti Internazionali. Craft è gestita e ha come responsabili Licu Rau e Tao Quan, con la collaborazione di molti membri volontari fra cui ad esempio lo stesso GeR Orsini che coordina molti eventi, Settima Sideshow che da supporto alle persone a costruirsi installazioni sul proprio computer e molti altri. Craft pare ispirare il lavoro in comunità e stimola quella collaborazione fra chi entra che non sempre si vede in SL.

Dalla descrizione di Craft del sito:

Benvenuto a Craft, un mondo virtuale 3D, un metaverso in cui puoi costruire, fare nuove amicizie, creare gruppi, organizzare eventi o anche lavorare su progetti artistici e culturali, educativi o di intrattenimento.

Riceverai un caloroso benvenuto da una comunità amichevole che in uno spirito di condivisione di oggetti e conoscenze ti aiuterà a scoprire Craft, e presto tu stesso sarai in grado di scoprire il tuo talento dando forma ai tuoi sogni nella tua regione.

Craft è un mondo virtuale basato sul simulatore OpenSim, un mondo per molti versi compatibile con Second Life®, ma diverso. Da Craft il tuo avatar può andare a visitare altri mondi OpenSim connessi con il sistema HyperGrid, portando con te il tuo inventario e possibilmente prendendo oggetti da portare a casa.

I Numeri di Craft, piccola ma con qualità

Secondo le statistiche di accesso pubblicate da Hypergrid Business (anche nell’ultimo rapporto del 2 novembre http://www.hypergridbusiness.com/2012/11/third-annual-grid-survey/) Craft è situata in 6a/7a posizione appaiata a grid molto note fra le quali citiamo OsGrid, InWorldz, Avination, Kitely, il che la offre come grid molto interessante e amichevole per chi la visita. Talmente amichevole che personaggi internazionali come Lumiere Noir (creatore della mitica Ivory Tower of Primitives di SL) oppure VirtualChristine (blogger cfr. virtualchristine.com) l’hanno eletta come propria casa principale nel metaverso. Attualmente ci sono più di 2600 residenti e nell’ultimo mese ci sono stati ben 500 collegamenti che sono considerati un buon risultato (ovviamente non comparabili ai numeri offerti da SL).

Ricordiamo che Craft è casa del Museo del Metaverso di Roxelo Babenco http://museodelmetaverso.blogspot.it/ che ha realizzato interessanti progetti creativi in SL e poi nel 2010 si è spostata su Craft (purtroppo pare però inattiva in questo momento).

Nella galassia di IMAB:  Intergrid Metaverse Art Biennial (IMAB)

Craft partecipa anche da protagonista al progetto artistico multi-metaverso IMAB  http://intergrid-metaverse-art-2012.hypergrid.org/ che organizza vari eventi a cavallo di SecondLife, Craft, InWorlds, Metropolis, OsGrid, con un calendario lungo ben 6 mesi.

Fra gli eventi organizzati in Craft vi sono ad esempio

  • un concorso fotografico organizzato in collaborazione con ParcDesArts Katia,  che inizierà a fine novembre, al vincitore verrà dato un quarto di sim per un anno. Chi partecipa (dilettanti o professionisti) deve fornire tre fotografie sugli argomenti “eguaglianza”, “libertà”, “fratellanza”. I migliori pezzi saranno lasciati in mostra fino alla fine di Febbraio.
  • Un concorso di Building a premi per il compleanno del prossimo Gennaio
  • Una mostra di Lollito e Pixel Reanimator

Gli eventi su Craft, ma anche su molte altre grid avvengono regolarmente e molti come abbiamo sempre ripetuto non hanno molto da invidiare a quelli equivalenti che avvengono su SL. Certo in OpenSim non ci sono le “folle”, è molto difficile trovare 60 persone assiepate tutti i giorni in una sola sim. L’offerta e i contenuti ci sono, se volete partecipare come artisti, artigiani, dilettanti o anche semplici spettatori le porte sono spalancate, magari dotandovi di un opportuno Virgilio o Beatrice che vi facciano da guida sul campo in modo da capitare nei posti giusti al momento giusto…

Salahzar Stenvaag

Ripartiamo da qui.

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.Esattamente un anno fa, prendendo spunto da un eccezionale lavoro di team, che un gruppo di amici, spesso rivali nella quotidianeità, era stato capace di organizzare, in occasione dell’evento in più serate “2Lei in Second Life”, mi esprimevo in questi termini, relativamente alle attività che si svolgono nel Metaverso: “Forse la lontananza dai riflettori e la voglia di tornare a crescere hanno compattato questa comunità, forse la conoscenza reciproca, consolidata in diverse occasioni negli ultimi tempi, e forse anche la maturità, raggiunta da questi gruppi, ha prodotto un risultato veramente incoraggiante per il futuro”. Da quel lampo d’ingegno, realizzatosi per merito di tanti, ha preso spunto una nostra riflessione, spingendoci a riflettere e a indagare su quale sia il motivo che impedisce di lavorare normalmente, nella quotidianità,  in un clima di supporto e collaborazione reciproca. Una riflessione profonda su quali siano le cause che impediscono il decollo di questo Mondo Virtuale.

Siamo così partiti per un lungo viaggio, durato un anno, e sulle cui esperienze vogliamo tirare ora le somme, in occasione del prossimo evento “2Lei in Second Life”, di cui parleremo in un prossimo articolo. Quell’evento ci fornì  lo spunto per il viaggio intrapreso, e quanto abbiamo appreso in questo viaggio ci consente, a un anno di distanza, una riflessione a questo punto più articolata e documentata.

Siamo partiti dal punto a nostro parere più basso della capacità elaborativa e culturale che si esprime nel Metaverso, non certo per motivi morali, intendiamoci, ma come capacità propositiva e di costruzione del futuro. Siamo partiti da quelli che, con un termine grossolano, ma che è servito ad accendere il dibattito, abbiamo chiamato i “bassifondi” di Second Life. Ne è scaturito un dibattito dai toni molto accesi, che ha messo in evidenza tanta passione, ma anche tante contraddizioni, sia da parte dei frequentatori, orgogliosi, dei cosiddetti “bassifondi”, sia da parte dagli snob, o “intellettuali”, che poche parole hanno speso nell’analisi che abbiamo stimolato e che a noi interessava, dal punto di vista sociale. Partendo da quella esperienza, a mio parere molto positiva, poiché emblematica del livello di separazione che regna tra gli ambienti sociali del Metaverso, siamo risaliti, man mano, durante tutto quest’anno, a individuare e a mettere in risalto i diversi aspetti del modo in cui viviamo la rete, e i Mondi Virtuali in particolare (vedi in coda la timeline degli articoli pubblicati).

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Abbiamo discusso e analizzato cosa intendiamo per “identità” dell’avatar, sulla sua Reputazione, sui limiti e gli eccessi dei comportamenti nel Metaverso, sulla diffamazione e la disonestà. Abbiamo discusso sull’estremizzazione delle caratteristiche proprie degli individui, che in Second Life si manifestano liberamente, senza tabù, contribuendo a creare le situazioni che tutti noi viviamo in questa nuova realtà sociale. Abbiamo notato la passione di molti per il cosiddetto “gossip”, un’attrattiva che non nasce di certo nel Metaverso, ma è tipica di un certo modo di ragionare e di discutere su quanto ci succede giornalmente (molte trasmissioni televisive nazional-popolari hanno fatto la loro fortuna, e quella elettorale di altri, su questi temi). E siamo arrivati a individuare quello che può essere il punto di forza del vivere in una comunità (la luce in fondo al tunnel…), per quanto virtuale possa considerarsi, ma con tutti i nostri pregi reali, così come i nostri reali difetti: lo spirito di collaborazione, l’entusiasmo, la creatività, l’impegno quotidiano. Caratteristiche queste che da sempre premiano tutti i progetti “reali”, così come tutte le imprese di successo, in qualsiasi posto e in qualsiasi epoca.

Non mi soffermo sulle critiche spietate, gli improperi e spesso le offese, che ci sono state indirizzate. Abbiamo conosciuto nuovi amici, e molti ne abbiamo persi per strada, a causa del nostro modo di analizzare crudamente i fatti e i comportamenti. Ma ne valeva la pena, visti i risultati e le riflessioni che abbiamo raccolto. I nostri strumenti di analisi ovviamente sono stati limitati dalla nostra esperienza e dalla nostra cultura, poca o tanta che sia. Non siamo sociologi, ma riteniamo di aver accumulato in cinque anni di osservazione, e di analisi, un’esperienza che ci ha consentito di individuare alcune caratteristiche salienti, che spero possano aiutarci nei passi successivi, in particolare a seguire il percorso di evoluzione del Metaverso, attraverso questo nostro Magazine. Spero altresì che la nostra buona fede sia sempre stata indiscutibile per chiunque, non avendo noi sponsor alle spalle, land da sostenere, interessi da curare, o amici da promuovere.

Abbiamo così osservato in Second Life comportamenti assolutamente normali, anche nella vita cosiddetta “reale”, in fondo, il Metaverso è solo un altro posto in cui trascorriamo il nostro tempo, che si aggiunge a quelli “reali” in cui viviamo, ma anche alcuni tratti caratteristici che vogliamo condividere.

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Una prima caratteristica peculiare è rappresentata dall’estremizzazione dei comportamenti. Non credendo che ci siano tabù, o reputazioni personali da difendere (quanto ci si sbaglia…), in Second Life ci si consente di tutto, dall’estrema scorrettezza di certi comportamenti, allo sfruttamento e alla strumentalizzazione dei caratteri più deboli. Il Metaverso è perciò un luogo che può essere molto pericoloso, per chi si espone a livello emozionale ed affettivo. Quindi, un primo campanello di allarme e di attenzione va assolutamente tenuto in conto relativamente all’emotività.

Una seconda caratteristica è la voglia naturale di alimentare il gioco. Tutti noi amiamo giocare, il gioco è una componente fondametale della nostra vita, da bambini come da adulti, e il Metaverso ci consente di sfruttare al meglio queste nostre aspirazioni, fino a interpretare personaggi di assoluta fantasia, che aiutano la nostra immaginazione a vivere in un mondo, veramente, “virtuale” e immaginario.

Terza caratteristica è l’assoluta parità, nelle possibilità di partenza, che ognuno possiede nel Metaverso. Chiunque può inventarsi una vita virtuale soddisfacente: grande artista, poeta, proprietario terriero, manager (quanti ce ne sono …) o leader di gruppi più o meno improbabili. Quante carriere nascono nel Metaverso, e quante professioni vengono fuori! Ovviamente, chi ha più filo da tessere alla lunga viene fuori, e le capacità dell’individuo vengono riconosciute e premiate da chi ha occhi per vedere e obiettività nel riconoscere limiti e meriti. Altri, molti altri, passano la loro vita virtuale nell’autoreferenzialità, producendo poco, ed esaltandosi spesso per pochissimo, circondati dalla tribù di appartenenza, che ne solidifica e ne alimenta l’ego. Anche questa è caratteristica del tutto peculiare nel Metaverso, un ambiente in cui, il gioco della finzione e delle “professionalità” montate, assumono una luce esagerata rispetto alla realtà dei fatti.

Ultima caratteristica rilevante è l’enorme capacità di interazione, l’estrema facilità di tessere rapporti e di costruire progetti. E’ proprio questa, al di là dei limiti e dei campanelli d’allarme che abbiamo detto, e di cui dobbiamo tener conto, la leva da sfruttare nella costruzione del futuro del Mondo Virtuale. Questa facilità di interazione può essere sfruttata nel migliore dei modi, come il caso del progetto da cui è partita la nostra riflessione, quando tale capacità e facilità di intessere rapporti si sposa con il meglio che ognuno di noi sa esprimere: l’amicizia e la voglia di lavorare insieme per un obiettivo comune.

 

E’ da questa caratteristica quindi che ripartiamo per il nostro viaggio, lasciando le considerazioni sociologiche a quelli che saranno momenti di riflessione più specifici, ma volendo discutere di progetti, collaborazioni, nuove realizzazioni, cose concrete e qualità reali. E se un giorno il Metaverso sarà un ambiente sicuro, gratificante e ricco di possibilità, ma anche di opportunità di lavoro vero, oltre che di svago e di socializzazione, sarà anche grazie a quanto di buono si sta costruendo in questi anni. Ed è questo che continueremo a raccontare su questo Magazine, e se qualcuno non gradisce, che cambi canale per favore, noi resteremo qui …

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Articoli pubblicati durante il “viaggio”:

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11) 20 ottobre 2012: La luce in fondo al tunnel (il rinnovamento):

10) 13 ottobre 2012: l’interesse per il gossip:

9) 6 ottobre 2012: l’identità dell’Avatar:

8) 16 settembre 2012: i problemi della presenza in rete:

7) 23 giugno 2012: sulle polemiche in rete:

6) 17 giugno 2012: sul futuro dei Mondi Virtuali:

5) 3 giugno 2012: sull’utilizzo del voice:

4) 22 aprile 2012: sull’esperienza virtuale:

3) 17 marzo 2012: la discussione su come vivere il Metaverso:

2) 11 febbraio 2012: sui “bassifondi” di Second Life:

1) 26 novembre 2011: le capacità del lavoro di team in un esempio:

Nadine Morani: la cantante Belga dalla voce da soprano, con un impressionante repertorio pop.

by Francesca Caeran

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Doveva succedere!

Già, doveva succedere che qualcuno mi dicesse: no grazie, preferisco che tu non scriva nulla su di me, hehehehe. Devo dire che, sul momento, ci sono rimasta un pò male, anche perchè la cantante di cui vi volevo parlare (e di cui ovviamente non farò il  nome)  essendo straniera, non ha mai letto i miei articoli, e dunque non poteva sapere che la mia critica è sempre positiva, inoltre, appartenendo al gruppo delle più bravi cantanti di Second Life, avrei avuto parecchie difficoltà nel criticarla, anche volendomi sforzare 🙂 E comunque, lei oltre ad aver paura delle critiche negative, non voleva assolutamente parlare della sua RL (nemmeno dire la sua età, in quale paese vive, cose che io credevo fossero banali a dirsi, ma evidentemente, per qualcuno nel Metaverso, non è così). Comunque, questa posizione va rispettata, ed è così che, sulla mia lista, la prossima cantante live che mi accingo a farvi scoprire, è la Signorina Nadine Morani. Iniziamo subito con le presentazioni.

Nadine è una giovane cantante di 26 anni, con un talento straordinario. Lei vive in Belgio, in quella parte chiamata il “Limburg”, dove parlano il fiammingo (per chi non sa cosa sia, no, non si tratta di Flamenco, LOL, ma della lingua quasi simile all’Olandese che la sottoscritta, anche se vive a 30 minuti dalla casa di Nadine, non conosce per nulla, hehehe. E dunque, devo comunicare con lei in “Englitaliafrances” (linguaggio firmato Caeran ad hoc, LOL). Nadine ha iniziato a cantare all’età di 13 anni, e ha raggiunto una tecnica vocale degna di un soprano o di una vera cantante professionista RL. Per molti anni ha studiato musica e canto e, tra poco tempo, entrerà a far parte di un complesso che andrà in giro per le città del Belgio e chissà magari un giorno nel mondo. Intanto, lei da due anni si esibisce nel Metaverso. Ho sentito Nadine cantare pezzi di opera classica, e credetemi, ho provato qualcosa che va oltre la pelle d’oca (gallina forse?  LOL). Ma questo repertorio classico non lo canta facilmente, perchè come sapete, non attira le folle, allora lei canta le canzoni pop di cantanti con una voce simile a lei, da sballo. Interpreta Withney Houston, o Evanescence, meravigliosamente, ed è capace di cantare in Inglese, in Francese, in Olandese o in Italiano. Provate a chiederle di cantarvi una delle più famose canzoni della cantante Lara Fabian (“Je  Suis Malade”), e vedrete che, come me, vi innamorerete di questa incredibile voce.

Ho conosciuto Nadine Morani quando un giorno, vedendo passare una notice, in cui c’era scritto che si stava esibendosi una cantante belga, non potei resistere alla curiosità di sentire una mia connazionale cantare nel Metaverso, e così mi teleportai da lei. Ma mai, fino ad oggi, Nadine è stata ospite di una land italiana, e penso di non sbagliare dicendo che, fino ad oggi, sono pochissimi gli italiani che la conoscono.
Dunque, mi auguro che questo articolo vi darà il desiderio di andare ad un suo concerto, e chissà magari potremo anche tra poco aver il piacere di ascoltare Nadine cantare in Italia. Io me lo auguro, perchè questa giovane artista deve essere conosciuta. Nadine vi propone due tipi di concerti live: con, o senza connessione al videostreaming. Se scegliete l’opzione video streaming, la potrete vedere in diretta da casa sua esibirsi in live (su schermo gigante posto sul palco della land) mentre  il suo avatar si muoverà come per ogni concerto.

Amici, ancora volta su Second Life, ecco a voi  una cantante vera, una artista da scoprire, una meravigliosa voce da ascoltare. Questo Mondo Virtuale ci fa conoscere persone che un giorno forse diventeranno famose nella RL, ma, aspettando che il loro momento di gloria arrivi, intanto si fanno le ossa sul Metarverso, e tutti, assolutamente tutti, dicono la stessa cosa: l’emozione provata è identica alle vere serate live.
E vi dirò di più. Qualche giorno fa sono andata al concerto del grandissimo Massimo Ranieri, di passaggio in Belgio (RL ovviamente), bhè mi sono resa conto che il mio entusiasmo era identico a quello che provo a volte nei concerti in Second Life, quando il (o la) cantante fa passare quelle emozioni che anche qui mi fanno salire le lacrime agli occhi, o scatenano in me la voglia di ballare saltellando sulla sedia 🙂 Mi auguro che anche per voi sia così, e che questo secondo mondo vi faccia comunque passare delle serate rilassanti e divertenti.

Un abbraccio, al prossimo articolo, la vostra Francesca Caeran.

Ascolta Nadine cantare qui:

https://www.youtube.com/watch?v=XrHM9Om-3wM&feature=BFa&list=UUIwbuUgQl-QRu6NLERzWqSg

https://www.youtube.com/watch?v=x4tjng9_X7A&feature=BFa&list=UUIwbuUgQl-QRu6NLERzWqSg

Progettare in 3D con SecondLife/OpenSim: video didattici in Italiano

Da poco più di un anno è possibile utilizzare pienamente SecondLife in modo professionale per costruire efficacemente ambientazioni e contenuti 3D (vedi anche http://arianeb.wordpress.com/2012/02/04/the-3d-content-community/) in un luogo già noto ai media, oppure a prezzi bassissimi utilizzare la versione OpenSource e gratuita OpenSim http://opensimulator.org/wiki/Main_Page, incarnata in grid già costituite (ad esempio la grid Italiana internazionale di successo e molto ben rappresentata : “Craft” http://www.craft-world.org/page/it/home.php?lang=IT) oppure installandosi server in casa.

Per chi volesse imparare a costruire ambientazioni e scenari 3D, lo strumento essenziale di lavoro sono i cosiddetti software di modellazione 3D, di cui uno dei più autorevoli esempi è Blender http://www.blender.org/, molto potente e gratuito essendo OpenSource. Eppure molti “apprendisti” hanno notevoli problemi ad impararlo perchè considerato da molti non semplice e poco intuitivo.

Per chi volesse imparare ad utilizzare questo prodotto ci sono moltissime guide in inglese, e nel panorama italiano vi è anche una nutrita serie di video prodotti da RedBaron85 (http://www.redbaron85.com/ ).

Salahzar Stenvaag (il sottoscritto) è forse uno dei pochi che ha iniziato da anni a costruire un insieme di video su youtube e al contempo organizzare delle lezioni che insegnino l’uso di base di Blender utilizzandolo nel contesto di SecondLife e OpenSim.

Dato che non è sempre banale ricercare i video in modo da potersi costruire un percorso didattico efficace, proverò a riassumere qui una summa dei video italiani più interessanti per chi voglia costruirsi un sapere almeno iniziale sull’argomento.

Serie di tre video di presentazione blender (RedBaron85)

Sequenza di 6 video iniziali di uso Blender per SecondLife/OpenSim (Salahzar):

Prima puntata della lezione di blender


Argomenti:

  • installazione blender 2.61 versione zip
  • abilitazione plugin extra mesh
  • creazione di un diamante
  • export collada
  • import in SL
  • alcune indicazioni su come avere l’abilitazione per l’upload delle mesh

Facciamo sculpted con Blender e un plugin


* scaricare il plugin albsalgar beta 1.0 (clone opensource di primstar2)
* abilitarlo in Blender 2.61
* costruire un cilindro UVShape
* modellare questo cilindro per produrre un vaso (o cappello)
* produzione della sculpted map relativa
* export + import in secondlife


I misteri dell’edit mode.

  • Selezione con tasto destro, B, C
  • selezione edge loop (alt-tasto destro), nascondi vertici nascosti
  • uso di subdivide, di smooth e di ctrl-R per aggiungere edge loop
  • controllo delle normali, false trasparenze
  • uso dei tasti di visualizzazione rendered (con luci e senza luci)
  • verifica del piano trasparente da un lato su sl

Basi di texturizzazione: il cubo

IV incontro per imparare le basi di texturizzazione con blender e mesh.
In questo episodio impareremo a fare un elementare uvmap (unwrapping) del cubo.


Texturizzazione di sculpted con il plugin

Vedremo come usare il plugin (albsalgar o primstar2) per compiere una texturizzazione multipla proiettando 3 immagini in tre zone distinte di una coppa


Ottimizziamo le mesh

VI lezione con nozioni di ottimizzazione di meshes.
Il video è strutturato nei seguenti punti:
* creazione di un piano
* suddivisione dei punti
* rimozione della metà sinistra e dei punti sugli spigoli
* inserimento modificatori MIRROR, SKIN, SUBSURF
* modellazione di una statuina con il nuovo SKIN
* Import in SL (beta grid) con disanima dei LOD automatici
* costruzione di LOD manuali usando varie copie ottenute in blender
* eliminazione di dettaglio usando la cancellazione di interi edge loop
* import del risultato in SL e valutazione della differenza qualitativa con quanto generato automaticamente

Penguin Tribu Inverno 2010

Per vedere le lezioni passate fatte a Penguin Tribu nel 2010-11 su basi di modellazione ecco la lista dei video bilingui Inglese/Italiano:

Modellazione

Texturizzazione

Video ad argomento vario blender 2.5

http://www.youtube.com/playlist?list=PL2185A748F2C18E7A

Mentre sul rigging aspettate un ulteriore post 🙂


Inizieranno a breve lezioni gratuite di Blender Intermedio a Solaris nel mese di Novembre da tenersi il giovedì sera ore 22 per un ciclo di 4-6 lezioni. Usando il voce, e con condivisione dello schermo. Mi contatti chi è interessato a seguirlo.

Second Life Fashion: questa sconosciuta

by Melusina Parkin

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Lavoro nella moda di Second Life da quasi quattro anni. E’ facile immaginare la mia sorpresa quando, di recente, parlando con degli amici e raccontando di sfilate, Fashion Weeks, marchi, eventi, agenzie e accademie di modelle mi sono sentita dire: non ne sappiamo nulla di queste cose! Riflettendo su questa inaspettata risposta, mi sono convinta che per la maggior parte dei residenti di Second Life, anche per coloro che acquistano regolarmente dei bei vestiti, delle scarpe, dei capelli o delle skin, l’enorme e complesso meccanismo che è il mondo della moda di SL rimane una nebulosa sconosciuta.  Da qui l’idea di una serie di articoli su questo tema, che facciano luce su tutto ciò che sta dietro e attorno al vestito che colpisce e diventa oggetto di desiderio.

Una serie di articoli perchè si tratta, appunto, di un meccanismo complesso, esteso e molteplice, sia dal punto di vista della tecnica, che da quello dello stile o dell’organizzazione. Sarà quindi necessario distinguere diversi ambiti, tutti sovrapposti o convergenti nel definire quel fenomeno onnipresente che è la moda in Second Life.

Dovremo innanzitutto occuparci di designer e di marchi: quali sono emersi e quali scomparsi, come agiscono sul mercato, come si collocano nel panorama complessivo della moda commerciale o di qualità, se le caratteristiche culturali e nazionali pesano o meno sul modo di fare moda, e, naturalmente dei diversi stili che propongono, dal classico al casual, all’avantgarde al vintage. Un panorama infinito, la cui osservazione svela un universo coloratissimo, fantasioso, con radici in conoscenze profonde del design e dell’arte e un costante riferimento al trend della moda RL.

Indagheremo poi sulla presentazione degli abiti: dall’esposizione nei negozi alla pubblicità, alle forme di comunicazione.

Parleremo quindi di building e di arredamento, di riviste specializzate, di pubblicità, di tecniche di vendita come campagne di lancio, offerte e sconti. Ma anche di grandi Mall e SIM di moda e di shopping, di reseller e di reti di negozi monomarca. E per finire con questo aspetto, di eventi, di fiere periodiche, di spettacoli.

Il mondo delle modelle e delle agenzie sarà poi una tappa fondamentale: a loro spetta il compito di presentare al pubblico i vestiti in sfilate o sulla stampa. Print e runway models, free lance o organizzate in agenzie, sono le protagoniste di eventi che coinvolgono a loro volta builders per i set e le passerelle – spesso vere opere d’arte – fotografi, registi, esperti/e di hosting e scripter per presentare i vestiti in sfilata, DJ per l’intrattenimento…

Il mestiere di modella, poi, richiede una lunga formazione, dunque le agenzie sono spesso anche Accademie che rilasciano titoli professionali dopo duri e difficili corsi, come d’altronde sono pure produttrici di eventi.

Ovviamente la moda, come proprio le modelle sanno bene, non è solo vestiti: lo styling, indispensabile per la presentazione adeguata degli abiti, e del quale sono esse stesse specialiste, significa entrare nel mondo delle skin, dei make up, delle acconciature, delle pose, degli accessori e dei gioielli e delle calzature. Uno sguardo a questo mondo, anche se il nostro centro restano gli abiti, sarà dunque indispensabile per avvicinarci a completare il quadro della moda di SL.

Un’ultima tappa non può essere che la tecnica: la recente introduzione delle mesh si è affiancata alla tradizionale confezione degli abiti con componenti base (system) ed elementi sculpted. Diversi creatori stanno spesso dietro l’abito finito: produttori di template e modelli sculpt o mesh forniscono a molte designer gli elementi grezzi necessari per la creazione di un abito finito. Poi interviene la creatività delle e dei designer…

Essere consapevoli che dietro ognuno delle centinaia di capi che conserviamo nel nostro inventario e che indossiamo con piacere, con vanità  e con orgoglio sta tutto questo, un intero mondo affollato di competenze, abilità, impegno spesso di altissimo livello non può che farci amare ancora di più i capi che vediamo esposti nei bei negozi delle SIM di moda e che diventano oggetto del nostro desiderio. Sapere che l’acquisto di un capo raffinato e tecnicamente perfetto è solo l’ultimo atto di una storia che ha coinvolto la passione e l’abilità di tante persone, ha generato tanto lavoro, ha rallegrato il nostro tempo di Second Life con bei pomeriggi di shopping o con belle serate di eventi spettacolari può servire a dare un senso al nostro gusto e alla nostra stessa vanità. Che più che un peccato, diventa allora il motore di un bel pezzo di questo affascinante mondo virtuale.

Virtual Anthropology and Prometheus Myth: where is the connection?

Amateurs and Craftsmen in Virtual Worlds

I admit my ignorance. The only thing I really know is that I know nothing, as a famous phylosopher said many centuries ago. Like many in SecondLife I improvised in many jobs I don’t do in real life and I can be easily listed as “amateur” by expert people (educators, historians, journalists, lawyers, economists, etc).

The only thing I really know is that I know Nothing… (Socrates)

In Virtual Worlds this is a well known and typical attitude. It is true that there are experts in SL which are conveying their expertize, but I saw a moltitude of people, communities, ideologies and projects which are creating good quality installations, buildings, sims or happenings without the need of using sophisticated tools but just using the enthusiasm and the devotion we acknowledge to the real artists burnt by creativity fever, sleepless geniuses dreaming their projects in every moment of their day. Some of them are shooting machinimas, others are creating terrific mesh statues, others are re-creating with high fidelity environments and roleplaying worlds reproducing fantastic worlds or historical periods. We have crowds of builders, fashion makers, forging make up, clothes and shapes. Self learned scripters and artists who produce installations rich with unthinkable effects (even if only to play soccer or to light a disco, it doesn’t matter). What is needed is just to express your own creativity. In fact the official SecondLife advertise from the first page sounds this way: “Your world, your imagination”.

Now, this particular attitude to “build”, model and forge resources — possibly in an environment where relative shortage of resources is involved, like to cope with constraints like prims or square meters — and build from scratch new resources, either “real” (object building, palaces, landscapes or continent terraforming), or “conceptual” (scripting, art, music) or community building (nights, disco, roleplaying, etc), interpersonal relationships (wedding, virtual sex, affects, friendship, drama), and even when doing illegal and malevolent activities (griefing, stealing, copybotting), describe as many are using virtual worlds to improve something we can name “craft” i.e. the knowledge of the craftsman but also the science of the expert who succeed in model the world, other people or tools to build and take to life projects.

The deep satisfaction when a craftsman is creating something from the shapeless matter

It’s not a chance that many virtual worlds have often the suffix -craft like Minecraft, or  World Of Warcraft, and others. Craftsman creativity can be also implemented in a more subtle creation like the “modding” task, which is the art of modify a standard object to make it personalized by own taste and needs, with variations, tricks, cheats. Some of the moddings are just esthetic, but they are improving the world to make it richer, personal and at last hugely rewarding.  There is something divine, like pretending to be Gods building the world from scratch, as we will see in a moment.

Coming of Age in SecondLife; the book

Recently I wrote a lot about “virtual culture”, starting from the SL history, its geography, railroads, highways, sea routes and many other built in SL or in OpenSim (or other virtual worlds).

Somebody hearing what I was doing and my researches (Virtual Christine author of the interesting blog  http://virtualchristine.com/ while interviewing me for a post related to Craft, asked me “but you surely know about Tom Boelstorff books“? If you don’t know them you should read because he really has deep insights in this. Now I admit that sometimes I’m a bit touchy: when somebody says “you must read X or Y” I feel a bit stung in my amateur touchiness. But this time the aim was good: she didn’t want to find my holes, but to offer me new bigger horizons (thing I really appreciate). I got curious and I read in English  (19 € for electronic version) the book “Coming of Age in SecondLife”, published in 2007, and I’m going to get the new one  “Ethnography and Virtual Worlds“, you see when I really like something and it is worth I’m willing to spend money.

The cover of the Tom Boelstorff’s book

I also did get in touch with Tom, by email and even in SecondLife (you can find him as Tom Bukowsky), he really welcomed me and answered very quickly really interested by the fact that his books were interesting for somebody outside  the standard scholar world. He is an anthropologist at California University in Irvine, expert in anthropology of sexuality, globality and virtual worlds http://faculty.sites.uci.edu/boellstorff/.

This English book  http://press.princeton.edu/titles/8647.html had been a real discovery and it is so huge I can’t summarize in this short post. But some chapters are so beautiful and express in a clear, simple and effective concepts that are new and original (at least to me). For instance when he was describing Prometheus myth and why it is so connected with virtual worlds and the very concept of “humanity” in its deepest and anthropological meaning. This is what I’m trying to spread. Prometheus tale is also fascinating and interesting and is a “fairy tale” that almost anybody know in short (from  vague school memories), but nobody knows the real meaning. It’s not Tom alone, but many scholars (philosophers and anthropologists) who give the meaning of fire = technè .

Prometheus stealing fire from the Gods

Now to tell it short (you can find the long version here http://en.wikipedia.org/wiki/Prometheus this myth is telling the history of two Titan brothers Prometheus and Epimetheus (these names can be translated to “The man who thinks before” and “The man who thinks after”) in the era before the existence of men and animals. Zeus decided to prize them for having being allied with the gods in the war against the other  Titans. So they got the privilege to forge the humans (Prometheus’ task) and the animals (Epimetheus task) which were created by the gods, having being provided with a set of “gifts” they should distribute among their entrusted species.

Epimetheus forgets to wait for the brother – he thinks after acting – and exhausts all the “qualities”, leaving Prometheus wih no qualities to give to humans which then remain without qualities. Having nothing, Prometheus decides to steal the “fire” from the gods and give it to the humans.

As often happens fire is a metaphore to mean the creation gift, or the technè or as we were speaking before the famous craft  which you now understand is the real essence of the humans.

Empirical Technè Vs Static Science Knowledge

It’s very worthy to note how Tom Boelstorff is comparing  Technè – meant as the ability to create and so as an incomplete and imperfect art which then leads to evolution and progress, with the Knowledge (epistheme) meant as a static science. Craftsman possesses the gift of “crafting” which is the innate ability to create, but his ability is the fruit of an incompleteness and at least at beginning is ignorance. Thus the craftsman is not already “learnt” but builds his crafting knowledge through his own creations, a step after the other with a trial and error methodology. And this is the primordial cause pushing him not to remain brute and thus discriminating from the animals (in a not yet religious point of view).

You can observe in this a real similitude with the crowds of “new craftsmen”, self-learnt amateur people who thrive outside institutional channels in virtual worlds and because of this scorned by official experts, who are professionals in standard life.

Man, the Virtual Being

Designing project and creating artifacts is the same to be truly and really humans

Prometheus myth shows clearly what was in the opinion of the ancients the main human quality: to be able to forge the Nature building from available shapeless resources more and more articulated and complex artifacts, ranging from houses to jewels, to social constructions (religion, politics, etc). Modern anthropolists apparently are sharing this definition of the Man.

Tom in his book say that is really from this feature of “incompleteness” that the Man is brought to exercise the “technè” which brings actual (directly observable) what is only potential in Nature. This separation from available resources (in nuce) and what they can become when forged and modelled by the man is the same definition we find in the adjectives “virtual” and “actual“. Virtual is in English an adjective showing something that is still not, looks like an idea but must be modeled to become “actual” thanks to the active action of the humans. A piece of marble IS a virtual statue. Just a few sculpture geniuses succeeded in exercise their art (craft) modeling the marble in such a way to reveal perfect and marvelous statues.

Summarising the same concept of “virtual” is intrinsic in our mind and is an innate faculty for the human being to set the boundaries netween virtual and actual. Virtual is not the same as unreal and neither we can define different degrees of reality. Vir-tual comes from latin word vir we know being associated with the inner essence of the man (like virtus, viril etc).

Other meanings for “virtuality” are associated to something looking like that their are representing. An intercontinental phone call is perfectly virtual: the voice we are hearing is NOT clearly emitted by the person to whom we are talking to, but is being artificially generated by a loudspeaker which is clearly different from the speaking person. Nobody in these days can confuse the mouth of beloved with the phone while having a love conversation, and yet nowadays the degree of “reality” of a phone call is well understood. It is interesting to note that the boundary between reality and artificial (or depending from the point of views, technological) is constantly moving. We are considering non-technologic and “natural” what was existing when we were in our childhood, technological and artificial what had been developed after. This is why different generations have communication problems. For a contemporary  elder a telephone is perfectly “natural”, but if we were in late 1800 telephone was a strange “monster”.

The need for Virtuality

One of the most interesting thesis of this approach is that human beings need virtuality, they are designed this way and all turning on imagination allows them to trigger their creativity in manipulating objects and creating complex structures to lure them perhaps in a state of addiction, but this is because that is the true essence of the humanity.

It’s not unthinkable that many are “addicted” of virtual worlds because they feel fulfilled in these places finding exactly that happiness and the true possess of their own lives often negated in real life.

This doesn’t mean that virtual worlds are just gym exrecises  or games being an end unto themselves. like telephone or email are currently an integral part of our world, even for who decided to isolate in the middle of a forest, in the future it is likely that the 3D aspect typical of these world will become an integral and essential part of everyday life.

Talking about Virtual Cultures in SL or OpenSim

To talk on and about the ways virtuality can be useful to us, or some meetings on History, Geograpy and shared sessions for  virtual trips are in my intentions something we can try to organize in SL or in OpenSim in next months. If anybody is interested, please email me using salahzar@gmail.com.

C’è luce in fondo al tunnel?

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C’è grande fermento in Second Life, come dicevamo, e il tema dei “dibattiti” è solo una delle manifestazioni di risveglio delle attività nella community italiana. Molto è stato detto e molto si è polemizzato sul tema del “gossip”, e cito l’argomento solo perché voglio riportare una frase del mio ultimo articolo, che sintetizza il massimo della “critica” che ho espresso, dal mio personale punto di vista ovviamente, del tutto opinabile, verso tali forme di discussione: “La gente frequenta le sessioni di gossip perché vuole mettersi in mostra. Vuole raccontare la sua storia, dar sfogo al proprio Io. Che c’è di male in tutto questo? Nulla, è un modo anch’esso di socializzare, di condividere le proprie pulsioni e le proprie esperienze, è sempre stato così nella storia dell’uomo, ci si trova intorno al fuoco e si raccontano le proprie storie, vere o immaginarie che siano, e di solito si cerca di spararla più grossa degli altri. La novità è che nel Metaverso di storie immaginarie se ne possono costruire quante ce ne pare, hai voglia quindi a raccontare …”. Lascio giudicare, a quanti dotati di senso critico e di intelletto, cosa di offensivo ci possa essere in una frase del genere, che esprime, addirittura, una forma di apprezzamento, visti i tempi … Per quelli che invece la intendono a modo loro, non ho altro da aggiungere.

Ma, a parte le iniziative rivolte alla discussione e al dibattito, molte sono le attività che vengono continuamente portate avanti nel Metaverso da professionisti, artisti, cantanti, gente di cultura: le serate a tema sui libri, le mostre d’arte, la partecipazione di nostri artisti ad eventi internazionali, l’attivismo delle gallerie d’arte, gli eventi organizzati a scopi benefici, le serate di poesi, ecc. ecc. I nomi li conoscete, inutili farli, altrimenti qualche amico carissimo, che per disgrazia non dovessi citare, mi toglierebbe il saluto … C’è un nuovo emergere di cantanti, ad esempio, anche con un background professionale RL, e questo porta ad un ampliamento dell’offerta, a un incremento della qualità delle serate musicali in Second Life. Così come si riprendono pure a diffondere forme di spettacolo più complesse da gestire, come le serate teatrali. Tutto questo organizzato con grande passione e dedizione. Vorremmo, nei prossimi mesi, dare voce direttamente a questi protagonisti sul nostro Magazine, oltre a raccontarne le gesta con i nostri articoli.

Dal punto di vista tecnologico, l’evoluzione impressa dalla Linden Lab col nuovo CEO Rod Humble, proveniente dal mondo dei Giochi on Line della “EA – Electronic Arts”, prima con le Mesh, poi col Pathfinding, e infine con i nuovi prototipi di Mondi Virtuali basati sul mobile computing, i nuovi “Patterns” ) e la app per iPad “Creatorverse” (http://www.gamemag.it/news/la-seconda-vita-di-linden-lab-con-i-giochi-di-creativita_44240.html), per quanto ancora rudimentali, spingono verso l’incontro tra il modello di Mondo Virtuale legacy, rappresentato dal software installabile su client, e quello di un Mondo Virtuale “open” basato sui web browser. Quando i due paradigmi si incontreranno, la diffusione dell’utilizzo di Second Life sarà molto accelerata.

Eppure, tutto questo non basta a farci dire che ci troviamo di fronte ad una rinascita dell’interesse verso i Mondi Virtuali, verso Second Life in maniera particolare. Che cosa manca per un rilancio?

A mio parere manca un elemento fondamentale: il rinnovamento ed il ricambio. Non ci sono nuovi, consistenti, ingressi nel Metaverso, manca il bridge, il “ponte”, tra Mondo Reale e Mondo Virtuale, che nel passato era stato fornito dall’esplosione dell’interesse data dalla novità e dall’impatto mediatico. E’ vero che il principale passatempo in rete dei giovani, e anche dei meno giovani visti i numeri (un miliardo di utenti toccati da poco), è costituito oggi da Facebook, e che la facilità di accesso e di utilizzo di questo Social Network è estremamente più elevata rispetto ai modelli di viewer attuali alla Second Life, ma è anche vero che tale gap non è bilanciato da un valore aggiunto riconoscibile, che un Mondo Virtuale può certamente offrire. E che cosa può costituire un elemento di traino che dia valore aggiunto “vero” a quanti guardano il Metaverso dall’esterno, e non con gli occhi dei residenti, spesso rivolti verso se stessi e il proprio piccolo mondo? Proviamo a immaginare questa moltitudine che frequenta Facebook (tra cui anche noi, sia chiaro!) la sera dopo il lavoro magari, o dopo una giornata di studio. Cosa ci trova in Facebook, che prima in qualche modo era stato prefigurato da Second Life? Ci trova elementi di socializzazione e di condivisione, con amici o anche estranei di passaggio, lo sviluppo dei temi che gli stanno a cuore, magari in maniera molto frammentata con le catene di post, la voglia di raccontarsi, di mostrare una foto, di scrivere un pensiero. Tutto questo trova su Facebook e lo usa per il proprio piacere e per soddisfare queste esigenze. Che cosa, invece, non troverà mai in Facebook? La possibilità di esporsi direttamente e di confrontarsi in tempo reale con gli altri, anche se mediati da un avatar in un Mondo Virtuale. La possibilità di interloquire, magari a voce, di condividere uno spazio, che solo un Mondo Virtuale può consentire. La voglia insomma di scendere direttamente in campo e interagire. Tutto ciò ovviamente accompagnato dall’immersione in un mondo fantastico, spesso di pura fantasia, che alimenta anche la voglia di gioco, di sviluppo della fantasia. E c’è poi la vera trovata geniale dei creatori di Second Life: la possibilità di “creare” con le proprie mani, oggetti o immagini. E’ un livello di coinvolgimento che non trova l’interesse di tutti i frequentatori della rete. Ci vuole più coraggio, e voglia di esposizione, per misurarsi direttamente, e partecipare ad una comunità ben più visibile e coinvolgente di quella su Facebook. Quindi la platea di quanti frequentano i Mondi Virtuali non può essere paragonata (almeno allo stato attuale della loro evoluzione) a quella dei social network, ma, parlando di contenuti e di valore aggiunto, può fornire occasioni di confronto su temi che riguardano la vita di tutti i giorni. E può essere l’elemento distintivo, l’occasione da offrire, che contraddistingua l’esperienza nel Mondo Virtuale rispetto alla rete nel suo complesso.

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Molte sono le occasioni, nei prossimi mesi, che potranno attrarre una più ampia platea di frequentatori nel Metaverso: le elezioni Americane e quelle politiche in Italia, la battaglia sull’Agenda Digitale e l’evoluzione delle infrastrutture (vi ricordate la battaglia per i referendum, come quello sull’acqua pubblica?), la vita quotidiana nei comuni disastrati dalla crisi, il taglio delle spese imposto ai servizi essenziali, il peggioramento progressivo delle condizioni di vita della gente, la difficoltà di trovare lavoro per i giovani, e per quanti lo stanno perdendo, ecc.

Sarebbe bello rivolgere sforzi e capacità organizzative verso temi del genere, che possano avere risonanza all’esterno del Metaverso, contribuendo anche alla sua rinascita in termini di immagine. Ricordiamoci di quando Sarkozy, Segolene Royal, e anche Barak Obama, vennero in Second Life, durante le precedenti campagne elettorali. Credo sia difficile (ma non impossibile) ripetere tali exploit, ma un passo avanti lo possiamo sicuramente fare. Perché non provarci? Sarebbe bello, ad esempio, organizzare un incontro (non chiamiamoli più dibattiti, per carità …) sulla crisi economica e sociale, invitando persone da ogni parte del mondo, in Second Life. Confrontare le difficoltà quotidiane che stiamo vivendo qui in Italia, con quelle che vivono gli amici Americani, Francesi, Marocchini o Giapponesi. Una discussione dal punto di vista della gente comune, non degli economisti o dei politici. Credo che un evento del genere sarebbe di certo più seguito, all’esterno, di tante manifestazioni organizzate nel Metaverso, per quanto seguite e apprezzate. Potremmo perfino trarne, una volta tanto, qualche insegnamento utile alla vita di tutti i giorni. Perché non provarci?

L’uomo che brucia (Burning Man) e SecondLife…

Cos’è Burning Man

Il logo di burning man

Il Burning man (http://www.burningman.com/) è secondo la stringata descrizione di Wikipedia Italiana:

Il Burning Man è un festival di otto giorni che si svolge ogni anno a Black Rock City, una città che vive solo alcuni giorni, sulla distesa salata (sabkha) del Deserto Black Rock nello Stato del Nevada, a 90 miglia (150 km) a nord-nord-est di Reno. Il festival conclude la festa americana del Labor Day, a settembre.

Il festival viene descritto dagli organizzatori come esperimento in comunità, radicale espressione di sé e radicale fiducia in sé[1]. Il nome deriva dal rituale che consiste nell’incendiare un grande fantoccio di legno il sabato sera. [[ (una descrizione molto più dettagliata è presente in Inglese qui http://en.wikipedia.org/wiki/Burning_Man). ]]

Come vedete è una iniziativa artistica nel mondo reale che coinvolge ogni anno decine di migliaia (47000 secondo wikipedia nell’ultima edizione)  di persone.

Burn2 http://burn2.org/ invece è una iniziativa parallela [ma collegata] che si svolge nel mondo virtuale di SL ed è svolta nella settimana dal 20 al 28 Ottobre in un gruppo di 6 sim (la più grande finora), dove vari artisti sono invitati ogni anno a rappresentare questa radicale autoaffermazione di sè, che si conclude anche virtualmente con un falò che brucerà il fantoccio e un tempio.

Il Germe Creativo di SecondLife

Sembra che la relazione fra Linden Lab e Burning Man sia sempre stata molto forte fin dagli inizi dell’esistenza di SL (http://burn2.org/burn2-history), infatti si legge che sarebbe stata addirittura la musa ispiratrice di Philip Rosedale come idea di fondo per la creazione di SecondLife

Quello che il Visionario trovò qui — un folto gruppo di persone che si autoorganizzavano in una città, creando in modo collaborativo una realtà differente — influenzò la direzione del progetto su cui stava lavorando in San Francisco, e riempì la sua testa di idee sulla natura della realtà, creatività, identità e comunità. Sviluppò alcune di queste idee nella trama intrinseca del suo progetto “Linden World”, che ora conosciamo come SecondLife. Quel Visionario era il fondatore di Linden Lab, Philip Rosedale.

http://www.flickr.com/photos/10111/2866387376/ foto originale di Philip Rosedale a Burning Man (reale) del 2008 mentre sta entrando in SecondLife.

Nel 2010, il progetto originale di BM che vedeva la compartecipazione diretta di Linden Lab con gli organizzatori reali subì un cambiamento: Linden ridusse notevolmente la sua presenza lasciando il progetto sostanzialmente indipendente ed ecco perchè il nome ora lo trovate come Burn 2 e non come Burning Man com’era agli inizi.

Una vista dell’ Uomo che verrà bruciato al termine dell’evento

Una volta capita l’importanza “storica” di quest’evento, ricordo per tutti coloro che volessero partecipare che la data di inizio è prevista per il 20 Ottobre, Sabato, e data la presenza nutrita di un gruppo di artisti rappresentanti l’Italia, in particolare Pallina86 Loon e Nexuno Thespian, è un po’ un orgoglio anche per la community Italiana il sapere di essere almeno artisticamente molto rappresentati (oppure i nostri artisti oltre che bravi sono anche molto disponibili ed estroversi… )

L’argomento fondamentale di quest’anno

Quest’anno l’evento è dedicato alla fertilità con tutte le derivazioni che ogni partecipante ha deciso di inserire.

Ecco il logo

Il logo di quest’anno Fertilità

Geografia dell’evento (tradotto dall’inglese)

BURN2 mostra diverse costruzioni riportate dal festival di Burning Man che si è tenuto nella città di Black Rock. Vedrete diverse aree che cercano di condividere la propria apparenza con lo spazio reale dell’evento. Questi includono:

– Gerlach

All’ingresso di Burn2 c’è la cittadina del Nevada chiamata appunto Gerlach. La nostra ricostruzione illustra molti spazi caratteristici rintracciabili in  Gerlach-Empire, Nevada.

Burning Man si svolge vicino a questa comunità e molti “Burners” sono coinvolti con questa città.

http://maps.secondlife.com/secondlife/Burning%20Man-%20Deep%20Hole/223/51/24���

– Gate Road (La strada di ingresso)

L’ingresso a Burning Man, con i suoi cartelli in stile “Burma-Shave” (http://en.wikipedia.org/wiki/Burma-Shave famosa per la pubblicità che usava dei brevi cartelli umoristici in prosa) , con i suoi “Prismi di Benvenuto” e altre caratteristiche è ricreato sulla nostra spiaggia virtuale da Marianne McCann e Pygar Bu.

http://maps.secondlife.com/secondlife/Burning%20Man-%20Deep%20Hole/79/16/24

Gli oggetti più antichi di SecondLife…

Recentemente mi è stato chiesto quale fosse “il prim più vecchio di SecondLife”. Questo genere di ricerca fa parte della “scienza” investigativa che cerca di individuare i “firsts” in SecondLife, ovvero i primi esempi di realizzazioni virtuali in questo specifico mondo. Molti articoli sono stati scritti e molte “gare” vengono fatte (fra cui questo sono stati scritti anche recentemente http://pixierainsl.blogspot.it/2012/09/the-making-of-history-sls-oldest-object.html?zx=d4ab1810e03051be per risolvere questo dubbio, anche se esistono ancora alcune ombre di incertezza).

Il fatto che gli avatar sentano il bisogno di investigare sulle loro origini e sulla storia del mondo virtuale in cui “vivono” (anche se magari solo per organizzare o risolvere qualche contest o qualche festa) fa capire che il senso di storicità, di appartenenza, di identità è più che mai reale essendo un bisogno fondamentale dell’essere umano.

Il primo prim che si trova “googlando”

Il prim più vecchio che molti danno come risposta alla domanda è però a tutti gli effetti un “falso” o meglio un “inganno”, su una sim in SecondLife era stato infatti realizzato un prim che riproduceva un cubo musicale costruito in RL negli anni 60. http://poultryreport.blogspot.fr/2012/03/first-prim-in-history-deja-visit.html

Nell’insegna a sinistra si legge infatti:
“Il primo prim! E’ stato costruito nel 1961 dall’artista Robert Morris. Aveva già la forma e la texture di quello che sarebbe diventato più tardi il prim ED era perfino già scriptato. Infatti poteva generare un suono che ricordava la sostanza di cui era fatto”. Si trova infatti al museo di Seattle, ma non è la risposta giusta.

26-01-2002: Il PrimoLito a Da Boom

Quello che segue è il “primolito” che si trova a Da Boom (nome che orecchia “Big Bang”, considerata da alcuni “la prima Sim”, titolo che contende a Otama), che appare con data addirittura Gennaio 2002, secondo alcuni è un falso, ma se diamo credito alle date mostrate da “inspect” non possiamo non segnalarlo:

11-02-2002: Il Prim Presumibilmente più antico, anche se non visibile da nessuna parte

Il più antico prim di cui si abbia notizia data infatti Febbraio 2002 ed è il seguente Nickel,

Che è stato usato da Philip Linden per dimostrare la bontà rappresentativa della texturizzazione degli oggetti nella sua primitiva idea di LindenWorld. Immaginiamo come la gente possa avere reagito con meraviglia ammirando per la prima volta nel 2002 dai propri terminali questa riproduzione della moneta…

30-04-2002: Tutti abbiamo un prim antichissimo sepolto nel nostro Inventory

Stando alla leggenda il prim più vecchio che tutti hanno nel proprio inventory è una palla datata 30 Aprile 2002:

La pallina che tutti hanno nel proprio inventario, che risale al 30 Aprile 2002

3-07-2002: Il fagiolo arrampicabile a Welsh

Il famoso Beanstalk in Welsh (32, 91, 21), creato dal primo avatar non Linden: Steller Sunshine

http://secondlife.wikia.com/wiki/The_Man

11-07-2002: Governors mansion in Clementina

19-07-2002: “The Man” Il Monumento all’Uomo

Secondo molti “esperti” tra i prim più vecchi ancora rezzati troviamo la famosa statua “The Man” nella sim primordiale Natoma (dove c’è la Ivory Tower):

http://secondlife.wikia.com/wiki/The_Man

Questa statua ha una storia particolare in quanto sembra che sia stata rilocata dalla posizione originale che aveva nella prima grid in alpha del mondo Linden dalla città in cui era collocata e non è più quindi nella posizione originale. La data di questa statua è di 19 Luglio 2002.

19-09-2002: Il fuoco da campo a DeHaro

Situata a De Haro (47, 184, 22).

Il fuoco da campo a  De Haro

9-10-2002: Il Ponte di Frontiera a Jessie (9 ottobre 2002)

Lo trovata a Jessie (20, 242, 38)

Il ponte frontaliero in Jessie Ottobre 2002

Per un altro elenco di oggetti storici in ordine cronologico: http://lalotelling.wordpress.com/2010/06/23/seconderth-a-deep-map-sl-8-25-b/

Spero con questo di avere solleticato la vostra curiosità… E di avervi dato una idea per una escursione lungo nuove mete in SecondLife.

Ricordo che questo articolo prosegue la serie di articoli storici e geografici che ho già pubblicato nei mesi scorsi come:

Buon Viaggio,

Salahzar

Prendi il volo – Innovazione tecnologica 3D nel mondo educativo italiano: EdMondo

Capita a volte che le provocazioni delle nuove tecnologie riescano ad infiltrarsi anche nel complesso mondo della Scuola Italiana. Abbiamo parlato recentemente di un esperimento di una singola scuola di Vicenza in SecondLife qui:  http://virtualworldsmagazine.wordpress.com/2012/10/07/fucina-di-eventi-artedland/, ora vediamo come invece si possano utilizzare mondi virtuali a costo decisamente più accessibile di SecondLife (Usando la piattaforma opensource OpenSim http://opensimulator.org/wiki/Main_Page) di cui abbiamo parlato molto diffusamente in questa testata in passato.

Da qualche anno ci sono eventi che cercano di offrire i risultati di queste provocazioni all’attenzione di Insegnanti delle scuole elementari, medie e superiori.  Si è appena conclusa (10-12 Ottobre 2012) presso la Città della Scienza a Napoli una interessante vetrina di questi esperimenti nella cornice della manifestazione “Smart Education & Technology days – 3 Giorni per la Scuolahttp://www.cittadellascienza.it/3giorniperlascuola/. Come si legge ad esempio da questa pagina ):

un appuntamento caratterizzato da tre giornate interamente dedicate ai docenti di scuole materne, primarie, secondarie di primo e secondo grado, dirigenti scolastici, studenti, educatori e formatori che avranno modo di confrontarsi con istituzioni, realtà associative e professionali, aziende produttrici di beni e servizi per il mondo della scuola, della didattica e della formazione.

Tutti gli esperimenti didattici di EdMondo

Notate come ad un certo punto ai bambini viene chiesto cosa state facendo e la risposta è “stiamo mettendo degli script nelle poseball”, attività non esattamente banale 🙂

Visita guidata alla land matematica (!)

Visita in Molfetta

Modelli Atomici

A noi qui interessa la parte di questa esperienza dedicata al progetto “EdMondo“, un progetto che è nato circa due anni fa grazie al lavoro instancabile di Andrea Benassi [per conto di INDIRE/ANSAS L’Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica  http://www.indire.it/] e di un (ancora per poco) ristretto gruppo di insegnanti pionieri che si sono voluti mettere alla prova utilizzando in modo ancora sperimentale un mondo virtuale interessante, opensource molto simile a SecondLife che si chiama OpenSim, e che consente di fare accedere in modo controllato ad un ambiente condiviso virtuale intere classi che possono imparare questi nuovi strumenti e soprattutto sfruttarli per sperimentare in modo nuovo, divertente e intrigante nuove possibilità didattiche.

Per chi voglia iscriversi in quanto docente con relativa scolaresca, ecco le istruzioni su come fare: (cfr. i prerequisiti sono quelli presenti nell’intestazione di questa pagina…

L’accesso alla piattaforma sperimentale  edMondo è totalmente gratuito, ed è riservato a docenti e studenti della scuola italiana.

I docenti interessati  possono richiedere un account ed accedere seguendo la procedura sottostante. Il docente potrà successivamente richiedere l’iscrizione per i propri studenti.

Per avere una idea di cosa sia EdMondo ecco la pagina introduttiva: http://www.scuola-digitale.it/ed-mondo/il-progetto-2/info/

edMondo è un ambiente virtuale 3D online, dedicato esclusivamente a docenti e studenti per l’innovazione della didattica in classe.

All’interno di edMondo è già attiva una comunità di insegnanti che ne sta sperimentando le potenzialità nella didattica in classe.
Per gli studenti si potenziano competenze e abilità trasversali fruibili in ambiti diversi: costruire in 3D e sviluppare l’organizzazione degli spazi, condividere, collaborare e scambiare esperienze a distanza, costruire oggetti didattici virtuali, fare ricerche in rete per studiare le tecniche di programmazione, utilizzare tecniche di progettazione, registrazione per grafica/audio/video.

Gli alunni/avatar accedono ad uno spazio attrezzato per pratiche operative di matematica, arte, storia, tecnologia, scienze. Al’interno del mondo virtuale si realizzano cantieri virtuali, si riproducono musei, laboratori, edifici, percorsi logici, strade  impianti e strutture dedicate, in un ambiente immersivo.

Mentre per avere una idea dei progetti che sono stati finora realizzati su questa piattaforma, cfr il seguente link: http://www.scuola-digitale.it/edmondo da dove si vede che i progetti principali sono ad esempio i seguenti:

MATHLAND
Land della Matematica

MODELLI ATOMICI

PASTIFICIO ALTAMURA

LABORATORIO VIRTUALE DI ARTE: ESPLORA E RIELABORA

MATHLAB

RIPRODUZIONI VIRTUALI DELL’AMBIENTE IN CUI VIVIAMO

PERCORSI DI DIRITTO

edmondo
PERCORSI DI SCIENZE

LE CELLULE VEGETALI IN EDMONDO

FOCUR, UN PERCORSO SULLA MEMORIA E LA CITTADINANZA

SCIENCE ISLAND

Dalle parole ai fatti …

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Si è propagata in Second Life una diffusa voglia di dibattere, esprimersi, raccontare le proprie storie. Benissimo, la discussione è sempre utile, aiuta a confrontare le proprie opinioni, a crescere intellettualmente. I temi sono per lo più il modo di vivere il Metaverso, i fatti che vi succedono, dallo stalking ai tradimenti, dai molestatori ai matrimoni, e così via. E’ un segno di grande vivacità. Ovviamente poi queste serate sono spesso caotiche, disturbate dai prevaricatori di turno o da chi espone in maniera ricorrente il proprio ego, autocelebrandosi. Ma tant’è.

I gruppi di discussione non sono certo una novità nel Metaverso, dagli incontri organizzati da giornalisti famosi, a gruppi intellettuali come Brain2Brain, agli incontri di carattere psicologico organizzati dal mio amico Marco Longo, ai salotti serali a Pust Utopia. Bei tempi. Oggi dibattiamo soprattutto su corna e molestie. Tuttavia già la voglia di discutere è, di per sè, un segno di risveglio dell’interesse verso attività più costruttive della solita serata in discoteca o passata al concerto del cantante di successo (… in Second Life).

Intendiamoci, ci sono esperienze di grande interesse che vengono portate avanti, come la serie di incontri di “Libriamo tutti” organizzati all’isola Imparafacile col contributo di diversi protagonisti, o le serate a tema tecnico nell’isola di Solaris tenute da Salahzar Stenvaag, i corsi di building a TorinoItaly, le serate sulla musica classica o la filosofia, organizzate a Italian Mood da Marjorie Fargis, al bellissimo corso di inglese che sfrutta i temi delle canzoni famose, tenuto da Karelia Kondor ecc. Ma il grosso del “pubblico” si indirizza solitamente verso le discussioni orientate al gossip, mentre a discutere di musica classica, o di inglese partecipano i soliti dieci o dodici. Ho riflettuto su questo, e la risposta che mi sono dato non riguarda i contenuti di questi dibattiti, alcuni veramente di notevole spessore, ma l’atteggiamento dei frequentatori di Second Life.

La gente frequenta le sessioni di gossip perché vuole mettersi in mostra. Vuole raccontare la sua storia, dar sfogo al proprio Io. Che c’è di male in tutto questo? Nulla, è un modo anch’esso di socializzare, di condividere le proprie pulsioni e le proprie esperienze, è sempre stato così nella storia dell’uomo, ci si trova intorno al fuoco e si raccontano le proprie storie, vere o immaginarie che siano, e di solito si cerca di spararla più grossa degli altri. La novità è che nel Metaverso di storie immaginarie se ne possono costruire quante ce ne pare, hai voglia quindi a raccontare …

Il fenomeno nuovo è proprio questa “costruzione” senza limiti delle storie. Alla fine è davvero difficile capire cosa c’è di “vero”, e cosa invece è costruito ad hoc, sulla base dei desideri del protagonista, tanto si trova sempre un’Avatar che asseconda la costruzione della storia, segue le iniziative del personaggio in questione o le sue avventure sentimentali. E in fondo, la costruzione delle storie, è uno dei motivi di maggior interesse nella vita dentro il Metaverso. Parte gioco, parte esperienza affettiva, siamo affamati di storie, di avventure.

E’ quindi questo, la voglia e la capacità di costruire una propria storia, un tassello importante nella nascita di quel personaggio, metà reale e metà fantastico, rappresentato dall’Avatar. Quanta parte c’è di “reale” e quanta invece di “immaginario” nella personalità di un Avatar? E chi può dirlo? A meno che non conosciamo il personaggio reale, quello che c’è dietro l’Avatar, è davvero difficile distinguere. Ma anche se fosse, a che servirebbe?

Abituiamoci a vedere quindi nel Pinco Palla di turno (voglio sperare che non esista Pinco Palla come Avatar in Second Life, ma verificherò …) un personaggio che è caratterizzato solo dalla sua presenza nel Metaverso, spesso avendo poca attinenza con la persona reale che ci sta dietro. Abbiamo voglia a dire “sono sempre me stesso”, non è affatto così, altrimenti andremmo in giro col nostro nome e cognome reale stampato sulla testa dell’Avatar. I nostri comportamenti non sono gli stessi che abbiamo nella quotidianità. Tanto o poco che sia, siamo diversi, ci comportiamo diversamente. Fanno eccezione quelli che lavorano in Second Life, e svolgono una vera attività professionale usando questo strumento. Per loro il Metaverso è l’ambiente di lavoro quotidiano, quindi devono essere riconoscibili.

Torniamo alla necessità di giudicare l’Avatar non per chi è, o potrebbe essere, ma per i suoi comportamenti, la sua “Reputazione”. Che cosa intendiamo con questa parola? Esattamente quello che essa esprime: il giudizio che ci si è fatti su quel personaggio, nel tempo, sulla base delle azioni, delle attività che ha portato avanti, dei comportamenti che ha tenuto nella comunità del Metaverso. E se una persona ha costruito negli anni questa “Reputazione”, non c’è diffamazione o fandonia che regga, a patto che quelli che osservano abbiano la compiacenza di guardare ai fatti, alla storia, e non al gossip. Sono fiducioso che la maggior parte degli abitanti del Metaverso sia già conscio di questa verità, anche se poi la sera, davanti al fuoco …

Nefer Adder: la nostra più famosa piemontese che canta come una black ma dalla straordinaria semplicità.

by Francesca Caeran

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Qualcuno un giorno mi rimproverò dicendomi che scrivevo unicamente cose positive e mai nessuna critica nei miei articoli, e qualcun altro mi chiese come sceglievo i cantanti di cui poi parlavo qui.

Bhè, posso rispondere  a questi due commenti con un unico argomento: per scrivere su qualcuno, questo mi deve prima di  tutto piacere (e non solo perchè ha una bella voce, ma forse, e soprattutto,  perchè è simpatico, ed è capace ad animare una serata senza prendersi per un Divo) e poi, seconda condizione fondamentale, deve cantare in live. Dunque, se ho un colpo di fulmine per un cantante, mi piace tutto cosi com’è, e difficilmente troverei argomenti negativi per criticare. Dunque, se cerchi qui materiale per polemizzare ti consiglio di non leggere più i miei articoli ;-). Poi, d’accordo o no con quello che ho scritto, si può anche aprire un dibattito, io sono sempre disponibile.

Oggi vi voglio far conoscere uno dei miei colpi di fulmine. Lei amici si chiama Nefer Adder ed è la cantante faro della “Rho Cassiopeae” il gruppo creato dalla mia amica Laragrace, che promuove cantanti nel Metaverso, e dunque è la mia diretta concorrente :-).

Voglio aprire una piccola parentesi, perchè già vi sento da qui io: seee Francesca la tua amica seeeeee!!! Ebbene, voi pensare pure quello che volete, ma io e Lara abbiamo scambiato amicizia tantissimo tempo fa, io sono spesso andata ai concerti organizzati da lei, e lei spesso e volentieri è venuta a quelli organizzati da me. Siamo si concorrenti, ma siamo soprattutto amiche, e ognuna ha sempre rispettato l’altra. Ci siamo anche scambiati dei cantanti! Ecco detto questo, chiusa parentesi :P.

Sarò onesta fino in fondo, dicendo che se Nefer si fosse rivolta a me, piuttosto che a Lara, quando ha deciso di cantare, mai me la sarei fatta scappare hehehhe. E so che Laragrace, appena sentì cantare la dolce Nefer, ebbe infatti questa reazione: ti piglio e non ti mollo più! Lol. E te credo! con questa voce la nostra piemontese ti lascia semplicemente a bocca aperta. Alla prima nota che interpreta lo devo dire? Ma siiii diciamoloooo : TI VIENE LA PELLE D’ OCA!

Nefer è una persona di una straordinaria semplicità, ed è dolcissima, ma appena canta ti tira fuori questa voce potente, da black alla Tina Turner, che ti lascia sbalordita. Ricordo la prima volta che la sentii cantare pensai: ammazza! ma da dove sbarca questa qua?? La voce di Nefer mi ricorda molto la voce di un’altra cantate di SL, cioè Mapoo Little (di cui ho scritto un articolo qualche mese fa). Una bellissima voce, forte e un pò rauca, insomma la voce ideale per interpretare il blues nero.

Nefer è approdata nel 2009 nel Metaverso,  perchè, come tanti di noi, aveva letto qualcosa su un giornale che parlava (cosa piuttosto rara) molto bene di questo mondo virtuale. All’inizio era solo per divertirsi e passare del tempo, ma poi capì che poteva trasportare qui le prove che lei faceva in RL, e siccome cantava dalla mattina alla sera, cosa poteva far di meglio che vivere la sua Second Life come live singer?

Nefer ha 40 anni, ed è una piemontese pura e dura :-). Dice “nè” alla fine di ogni frase: giuro!!! Ma LOLLLLL. Scherzo ovviamente nè!!!!!!! La sua forza, oltre a questa stupenda voce, è di conoscere bene l’inglese ed il francese, per cui è facile per lei interpretare canzoni straniere. Ma, ovviamente, canta anche  in italiano, e lo fa molto volentieri, sopratutto quando le chiedono canzoni a richiesta. Adora interpretare Mina, ma ragazzi miei, la sottoscritta vi può assicurare che la nostra Nefer è fatta per cantare in lingua straniera. L’ho sentita ultimamente cantare “Etienne” di Guesch Patti (ricordate quella canzone super sexy di questa cantante francese?), bhè, la sua dizione era perfetta, e ci ha messo tutto un mare di sensualità che ha fatto scaldare subito l’atmosfera. Adesso immaginate un pò una voce blues nera che vi canta come Anastacia “I’am outta love”, ammazzaaaaaa! se non vi mettete a ballare io non mi chiamo più Caeran! LOL

E terminerò dicendo che abbiamo sotto casa (virtuale ovviamente) delle cantanti come Nefer Adder, e manco lo sappiamo, uffà! Bhè adesso non ditemi più “non la conoscevo” perchè so che al suo prossimo concerto voi sarete lì ad ascoltarla, perchè lei è una garanzia di serata riuscita, e come dice quella: perchè lei vale, parola di Francesca Caeran.

ASCOLTALA QUI :

http://www.youtube.com/watch?v=BRMCKVinr9c&feature=plcp

http://www.youtube.com/watch?v=Tef2b2zybKw&feature=plcp

Arte 3D ed educazione in SL una nuova fucina di eventi: ArtEdLand

Il concorso artistico “Nel Blu dipinto di Blu”

E’ in corso un evento interessante ed importante organizzato da ArtEdLand: un “challenge” che chiede a quanti (artisti o no) vogliano cimentarsi presentando contenuti artistici originali. Le iscrizioni sono aperte fino al 7 Novembre e si ricevono qui: http://artedland.eu/?page_id=522. Il dettaglio di questo concorso in appendice a questo articolo.

Il ‘challenge’ artistico organizzato da ArtEdLand

 

Il Background di ArtEdLand

Ma descriviamo con ordine cosa sia ArtEdLand

La vita artistica in SecondLife è sempre abbastanza affollata, ma da fine Luglio abbiamo una sim in più che a giudicare dalla quantità di eventi organizzati diventerà presto un luogo familiare a chi nei mondi virtuali si interessa di Arte ed Educazione. Se a livello mondiale abbiamo la celebre UWA (University of West Australia)  http://uwainsl.blogspot.it/ che contribuisce ad alzare il livello artistico di SL, anche l’Italia può vantare enti ed istituzioni pubbliche che curano questo aspetto. La cosa che sempre mi rende entusiasta è che grazie ad Internet e alle nuove tecnologie non è necessario essere strutture enormi, ma anche singole scuole od enti possono diventare attori di spicco ed in primo piano nel panorama virtuale.

Il logo di ArtEdLand

Sto parlando di ArtEdLand (sito web http://artedland.eu/), che negli ultimi mesi ha coordinato una notevole quantità di eventi artistici, nonchè presenta una rivista web come vedete ricca di materiale, interviste e stimoli per tutti. Gli avatar coinvolti in SL sono essenzialmente

Myhns Mayo

Myhns Mayo e Damiax Anatra’Thor e stando alla loro definizione di cosa sia ArtEdLand si evince ad esempio che:

Myhns Mayo:  ArtEdLand è stato pensato e realizzato per ragioni collegate al progetto EDULAND, progetto educativo e didattico in real, di cui sono coordinatore. Con il comitato scientifico di EDULAND, si è deciso di trasferire alcune attività  nel metaverso per ragioni di ricerca e sperimentazione di ambienti interattivi che permettano di sperimentare forme, mezzi di comunicazione e strategie di apprendimento innovative.

Damiax Anatra’Thor: Ho parlato a lungo con Myhns Mayo confrontandoci sul tema della diffusione e della promozione artistica e così, un po’ alla volta, è nata l’idea di creare ArtEdLand, pensandolo come spazio di fruizione artistica non solo per “intenditori” ma aperto a chiunque abbia il “desiderio” di esprimersi senza vincoli ed ostacoli.

Soprattutto la definizione di Damiax si sposa molto bene con la mia interpretazione “artigiana” dell’arte e della “professionalità” aperta a tutti coloro che vogliano cimentarsi…

La genesi, tutto comincia in una scuola “comprensiva”

La sim ArtEdLand (http://maps.secondlife.com/secondlife/Myhns%20Land/55/91/24) nasce a Luglio 2012, come estensione virtuale di un progetto Educational molto reale di nome “Eduland” (presso la scuola pubblica ISTITUTO COMPRENSIVO “GIANNI RODARI” – ROSSANO VENETO di Vicenza  http://www.rodari-rossano.org/ dove comprensivo significa che gestisce gli alunni dalle materne alla scuola media). Il progetto è inserito nella sperimentazione Rodari Classe Digitale:

Rodari Classe Digitale è l’ambiente dove gli apprendimenti vengono realizzati attraverso l’uso delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione.
Si tratta di un progetto di sperimentazione didattica di durata triennale da Settembre 2011 a Giugno 2014.

Nella sim oltre alla riproduzione dell’istituto RL con spazi per lezioni, conferenze, attività interattive, ambienti di simulazione e aree per la costruzione, C’è una piazza che si ispira alle piazze metafisiche di De Chirico, dove si svolgono mostre, concerti, rappresentazioni teatrali, reading con cadenza settimanale.

La rotazione settimanale degli eventi, ecco quanto finora organizzato

Questo carattere impegnativo di rotazione annunciata (cadenza settimanale) è responsabile della vorticosità di eventi  finora avvenuti come ad esempio:

ART 3D CHALLENGE – 2012 – Nel blu dipinto di blu (Volare) l’ultimo evento sfida artistica a cui tutti gli

Intervista a due: Cullan Suntzu (SL) e Carlo Criscione (RL)

Opening Maryva Mayo “All my Reds”

Opening Maddomcx Umino – Creatures of dreams –

Opening – Daniele Daco – INCONTRO –

L’inaugurazione dell’esposizione di Desy Magic – “Cercandomi”

Opening di Bonafide Aries

Mostra fotografica “Appunti di viaggio” di La Baroque

Visitando “The Strange Coincidence” di Nessuno Myoo

Arte in SecondLife – Visioni di Nessuno Myoo

Presentazione al pubblico dell’opera di Giovanna Cerise

Arte in Second Life – Nexuno Thespian

Con questo articolo spero di incoraggiare questa attività così come altre simili già presenti nel panorama Italiano, in SL e non (OpenSim ad esempio appare ancora un ambiente molto meno costoso, anche se con una platea meno numerosa). Su OpenSim torneremo comunque in abbondanza a breve per descrivere diverse iniziative didattiche, tenetevi sintonizzati ;

Salahzar

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Appendice Dettaglio concorso:

ARTEDLAND e il Progetto EDULAND
in collaborazione con EGOISME e DAMIAXART
presentano
2012 ART 3D CHALLENGE
“Nel Blu Dipinto Di Blu – Volare”
Gli artisti sono invitati a interpretare con una loro installazione originale, la canzone “Nel Blu dipinto di Blu – Volare” di Domenico Modugno/Franco Migliacci
MONTE PREMI
Il monte premi è di 20.000 L$ che saranno assegnati ai tre artisti che conseguiranno il punteggio più alto espresso da una giuria di esperti provenienti dal mondo dell’arte e della cultura; il monte premi sarà così ripartito:
– 1° classificato: 10000 L$
– 2° classificato: 6500 L$
– 3° classificato: 3500 L$
ISCRIZIONI
– entro il 7 novembre 2012 compilando il modulo online disponibile sul blog di ArtEdLand sulla pagina “Art3dLand Challenge 2012” –
– saranno ammessi i primi 15 artisti iscritti (fa fede la data di iscrizione); i nominativi saranno pubblicati il giorno 8 novembre 2012 sul blog di ArtEdLand, in Second Life nella land di ArtEdLand
CARATTERISTICHE DELLA INSTALLAZIONE
– originale e mai esposta in precedenza
– Dimensioni massime: (x;y;z) 5mt x 5mt x 5mt
– Tecniche/materiali: libera scelta
– Script: permessi
– Prims Max: 100
CONSEGNA LAVORI
– 16 dicembre 2012 – i lavori vanno consegnati a Myhns Mayo, owner di ArtEdLand.
DATA INIZIO ESPOSIZIONE PUBBLICA
– 17 dicembre 2012
SERATA PREMIAZIONE
– 19 dicembre 2012 – 01:00 PM SL TIME
CRITERI DI VALUTAZIONE E PUNTEGGI
– ciascun giurato dispone di 50 punti che attribuisce all’installazione in concorso considerando le evidenze riferite ai seguenti criteri:
– cura dei dettagli costruttivi (1-10 punti)
– originalità del lavoro (1-10 punti)
– equilibrio formale (1-10 punti)
– accostamento cromatico (1-10 punti)
– pertinenza con il tema assegnato (1-10 punti)
RECIPROCI IMPEGNI
– L’artista si impegna a cedere una copia della sua installazione ad ArtEdLand (progetto EduLand)
– ArtEdLand si impegna ad esporre nella sua collezione permanente le installazioni in concorso, l’esposizione avrà finalità esclusivamente culturali e didattico-educative
– ArtEdLand si impegna a non rivendere e/o cedere a terzi le installazioni in concorso
CONTATTI
– Myhns Mayo, ArtEdLand OW – Progetto Eduland
– Damiax Thor, ArtEdLand Director
RIFERIMENTI E INDIRIZZI
ArtEdLand’s Blog – http://www.artedland.eu

Sergej Zarf e la Piramide

L’immagine di presentazione dal sito di Sergej…

Sergej è un amico con cui ho condiviso molto in SL e nei vari mondi virtuali. Mi ha proposto questo scritto su Pyramid Cafè, su cui avevo già scritto in passato (vedi anche link indicato nel suo articolo). Al di là del gruppo Pyramid è interessante ed importante sottolineare l’enorme quantità di lavoro che Sergej rende disponibile (assieme al gruppo Pyramid) per la community italiana, a partire dai corsi di streaming e di ripresa, dei servizi di aggiornamento sugli eventi in SL (cosa c’è di bello stasera in SL http://www.youtube.com/watch?v=EGC4ML3sNd4&feature=share), assieme a Fiona Saiman, e a diversi esperimenti di espressione machinima come ad esempio Time Travel sempre con Fiona Eddie Santillo (ed altri soliti noti della community Italiana). Buona parte di questa attività si svolge virtualmente in Solaris Island (sede di numerosi gruppi di lavoro variegati) in craft ed in altri mondi virtuali di cui alcuni non conosco nemmeno io come SWTOR . In appendice alcuni appunti su queste attività.

Una mia “breve” riflessione su una delle realtà presenti nella comunità italiana in Second Life: Pyramid Café

All’inizio di quest’anno ho maturato la decisione di espormi, in termini di relazione con gli altri frequentatori di Second Life, in misura maggiore di quanto avessi mai fatto precedentemente. A spingere quella decisione c’era, come spesso accade, la somma di più eventi interni ed esterni, non ultimo la scelta di un mio caro amico di uscire di scena (per rispettabilissimi e da me condivisi motivi personali) lasciando i “rimanenti” davanti ad un bivio: mantenere in vita e far crescere il progetto che con tanta foga e dedizione aveva portato avanti fino al quel momento, coinvolgendo molte altre persone, oppure lasciarlo tramontare.
In questi mesi ho incontrato diverse persone “turbate” dalla presenza della piramide nel nome e nel logo del gruppo, con il timore di avere a che fare con una setta religiosa, loggia massonica o gruppo di pervertiti virtuali con chissà quali mire, sebbene nessuno dei tre co-owner e nessuno dei vari officer del gruppo faccia del proselitismo o dia adito a fraintendimenti del genere.
In questo progetto, un esperimento di comunicazione e condivisione delle conoscenze attraverso e dall’interno dei mondi virtuali, mi ero inserito qualche anno fa portando la mia partecipazione e la mia voglia di sperimentare, collaborare ed imparare assieme ad altri, divertendomi pure. Da quel momento ho dato nella misura in cui mi sentivo di farlo, senza subire pressioni o sollecitazioni di alcun genere; questo è lo stimolo che ho sempre visto, riconosciuto ed apprezzato in chi agiva assieme ed attorno a me, ed è lo stesso stimolo che cerco di tener vivo nei miei tentativi di continuarne l’opera.
Il progetto di cui sto parlando è il gruppo Pyramid Café, di cui sono coordinatore assieme a Salahzar Stenvaag e Fiona Saiman.
Il ripetersi di situazioni analoghe mi porta, oltre che a sorridere pensando a noi come cospiratori spiritual-tecno-massonici, a percepire l’esigenza di un chiarimento circa le origini e lo scopo del gruppo, attraverso la storia degli eventi organizzati, e spiegare con chiarezza perché, all’epoca della sua fondazione sia stato scelto proprio quel simbolo come logo.
Innanzitutto, il gruppo nasce, nell’ottobre del 2007, in una sim fortemente caratterizzata dalla voglia di sperimentare nuove tecnologie e modalità di comunicazione e socializzazione: la sim di Vulcano, uno splendido tentativo di democrazia partecipata in cui, pur essendoci un owner, ogni decisione veniva sempre presa solo in seguito a riunioni collettive di tutti i residenti a cui interessasse partecipare. Nessuna pressione veniva mai esercitata dall’owner ma ogni scelta era sempre frutto di ragionamento collettivo. In questo fermento, 4 persone si incontrano, parlano, scambiano idee, e da questo incontro nasce la voglia di creare nella sim un vero e proprio punto di incontro e di condivisione di informazioni: nasce il locale ed il gruppo “Pyramid Café”, di cui riporto un brano tratto dalla presentazione del progetto all’assemblea di Vulcano per la richiesta di approvazione:
“Pyramid Café vuole essere un’associazione spontanea di persone, con identificazione no profit, gestita in maniera autonoma e su base volontaria dagli stessi componenti.” …
E’ un locale pubblico virtuale, senza fini di lucro che si propone di favorire il sentimento di appartenenza alla Comunità di Vulcano, la circolazione delle informazioni , lo scambio di opinioni, lacondivisione, la trasmissione della conoscenza.”
Si continua poi con l’analisi dei risvolti sociali:

Si è partiti dal presupposto che nel mondo reale, gli spazi adibiti ai distributori automatici di vivande, si trasformano spesso in eccellenti luoghi di socializzazione (pausa caffè). Inoltre si voleva che gli utenti percepissero come proprio il locale quindi si è pensato di consentire ai “clienti” di “mettere dei mattoni” nella piramide. Le decine di ambientazioni all’interno del rezzer di Pyramid Cafè sono state create da abili “costruttori” ma anche da persone alle prime armi con il building. Altri vi hanno contribuito in termini di idee, scripts e altro ancora. Di fatto Pyramid Café è una fantasmagorica commistione di stili creativi diversi …“

Relativamente al simbolo scelto come logo, ecco riassunto il significato dato dal suo ideatore:

Sono due piramidi, una dentro l’altra, quella esterna è di cristallo, simbolo di trasparenza ma anche del prisma che scompone la luce a rappresentare la sensibilità ed il rispetto verso le diverse opinioni delle persone; quella interna è scura, a rappresentare il salto nel buio verso il futuro, un portale per collegare i diversi mondi e anche un’antenna attraverso la quale ricevere e trasmettere emozioni. Su di uno spigolo c’è una piccola eclissi a rappresentare i timori dati dalle superstizioni e dalle credenze, timori che si possono superare solo attraverso la luce della conoscenza, simboleggiata dal sole. … Per non dilungarmi troppo, io cercavo un simbolo che indicasse un collegamento tra modernità ed antiche civiltà e che esprimesse la collaborazione di tanti individui. … questi sono i valori che ho cercato di racchiudere ed esprimere nel logo, niente a che fare con  esoterismo, massoneria, illuminati ed altre cose del genere.

Fin da subito al progetto si aggiungono diversi co-firmatari, che diventano officer ed il cui segno distintivo è una “spilla”.
Il locale Pyramid Café viene ufficialmente inaugurato a Vulcano venerdì 11 Gennaio 2008, alle ore 22,30.
Il 25 gennaio 2008, alle 22.00, vi si tiene la quarta riunione del gruppo di lavoro italiano sulla Singolarità Tecnologica.
Il 28 marzo dello stesso anno insieme al CICAP, il comitato italiano che indaga sulle affermazioni sul paranormale (www.cicap.org), organizza un incontro sui cosiddetti misteri e fenomeni paranormali.
Senza voler ripetere il lungo elenco delle attività del gruppo in questi anni, invito a leggere e cliccare sulle locandine presenti in un breve ma molto ben argomentato articolo scritto da Salahzar Stenvaag su Virtual World Magazine alla vigilia del terzo compleanno di Pyramid Café, nel gennaio del 2011: http://bit.ly/dHE5yu . Cito dallo stesso articolo:

Pyramid Cafè ha rappresentato soprattutto nel suo periodo d’oro (2008-2009) un esempio unico di come le iniziative di volontariato in secondlife possano produrre degli eventi condivisi e variegati di indubbia qualità e professionalità.

Tra gli eventi “sociali” spiccano comunque le collaborazioni per la realizzazione del “Se non ora quando”, del “2lei” (per la giornata mondiale contro la violenza sulle donne), della manifestazione “No al bavaglio alla rete” ed altri eventi di raccolta fondi a titolo di beneficenza per aiutare persone o soggetti in difficoltà.
Dal 2010 si è sviluppata un altra area di sperimentazione che si appoggia alla possibilità di diffondere sul web ciò che accade in Second Life e negli altri mondi virtuali attraverso l’uso gratuito di piattaforme di video streaming, dando vita a “Pyramid Café TV”, presente su justin.tv, livestream.com e YouTube con un proprio canale. In questi due anni chiunque avesse dimostrato interesse a trasmettere contenuti (inerenti ad attività espresse nei mondi virtuali) ha avuto accesso ai canali di Pyramid Café TV. Il tutto sempre nel pieno rispetto delle regole interne di Second Life (ToS) e delle leggi della privacy e del diritto d’autore.
Dal 2012 Pyramid Café ha iniziato un’opera di promozione gratuita degli eventi che vengono organizzati in Second Life e Craft (OpenSim) dalle rispettive comunità italiane, attraverso la realizzazione e la diffusione via web di video promozionali della durata di 3-4 minuti circa di ogni singolo evento (previa richiesta dell’organizzatore) e tramite un promo riassuntivo settimanale che contiene tutti gli eventi di cui la redazione viene a conoscenza. Per ogni evento nel promo si inserisce il titolo, la descrizione, una o più immagini o locandine e l’indirizzo dove si svolgerà. A questo si affianca la produzione di machinima realizzati in Second Life e Craft (OpenSim).
Attualmente, nella sede di Pyramid Café a Solaris trovano luogo, tra gli altri, il salotto letterario “L’Arme d’Amour” che tiene settimanalmente incontri di lettura di poesie ed organizza eventi teatrali (recentissima è la prima della commedia liberamente tratta da “Le due partite” di Cristina Comencini), l’”Accademia delle Land Italiane”, con i suoi corsi di linguaggi di programmazione e di modellazione 3D, l’”Istituto Pooley degli Albi Professionali” (in Second Life), ai quali si aggiunge in questi giorni la graditissima presenza del gruppo Tanalois Art che gestiranno tre gallerie d’arte in quota, organizzando esposizioni, happening e manifestazioni artistiche a cadenza bisettimanale.
La spinta è sempre forte: voler creare un punto di aggregazione per creatività, sperimentazione, collaborazione e condivisione in Second Life, uno spazio senza confini, aperto e disponibile ad incontrare chi ha voglia di confrontarsi senza pregiudizi, esprimere il proprio parere e la propria visione del mondo, in pieno rispetto delle diversità e dei diritti civili. Tutte le attività del gruppo sono gratuite e su base volontaria, a nessuno dei partecipanti viene richiesta alcuna somma di denaro per la realizzazione degli eventi.
Detto tutto questo, concludo riflettendo su quello che mi viene da dire ogni volta che sento qualcuno che viene morso dal dubbio sulla necessità di Pyramid Café di darsi un’identità e di portarla avanti nonostante le difficoltà, i fraintendimenti e tutte le incognite che ogni essere umano può trovare sul proprio cammino: “venite a vedere cosa facciamo… e, se vi va, fatelo con noi…”.
Sergej Zarf
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Per informazione su chi è Sergej, ecco una sua presentazione da http://www.sergejzarf.com

Salve, il mio nome è Sergej Zarf. Sono nato il 23 gennaio 2007 in Second Life; dopo un periodo di vagabondaggio senza fissa dimora ho iniziato a sostare  sull’isola di Vulcano, prima con un modesta dimora (quando ancora le case abusive venivano tollerate) poi con un centro di Meditazione, il “Wu-Wei”. Nel frattempo mi sono occupato di moda, ho esplorato  isole e praterie, osservando i cambiamenti costanti che questo mondo subisce inevitabilmente dalla sua nascita ed incontrando persone, dalle origini e abitudini più disparate.

Nel frattempo ho iniziato ad esplorare anche Blue Mars, Craft, World of Warcraft e SW-TOR.

Questi incontri, viaggi, esplorazioni e quanto accade in questi mondi sono l’argomento principe di questo sito.

 

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Dal sito “Time Travel” http://www.sergejzarf.com/TIME_TRAVEL_PRODUCTION.html invece “Time Travel, un viaggio nel vortice del Tempo”:

TIME TRAVEL è una produzione realizzata insieme a Fiona Saiman, una ricerca nello spazio e nel tempo attraverso le realizzazioni più affascinanti e significative di Second Life. Un tuffo nella fantascienza, nello spionaggio e nella fantapolitica, tra intrighi internazionali e colpi di scena.  In programma su PCTV nell’inverno 2011-2012.

  Il tema che lega tutte le puntate è la ricerca, una ricerca effettuata dai due protagonisti per riportare alla luce importanti indizi sul passato dell’umanità, emersi a seguito di un’eccezionale scoperta archeologica effettuata da un ente extra-governativo “non ufficiale” (per cui lavorano i due protagonisti).

    Il periodo di ambientazione è odierno. Sono passati oltre 12.000 anni dalle ultime grandi glaciazioni; le potenze mondiali sono impegnate nel reperire nuove risorse energetiche, grosse crisi umanitarie quali siccità, carestie, terremoti, guerre, inondazioni ed eventi climatici eccezionali flagellano il nostro pianeta. Tutto questo accade sotto la quasi totale noncuranza di quel terzo di popolazione mondiale che vive ancora immerso nel sogno del benessere generato dallo sviluppo economico del secolo scorso.

    In questi nostri giorni c’è chi lavora, a volte all’oscuro dei grandi imperi economici e delle potenze nazionali o transnazionali, per cercare una o più soluzioni per preservare un futuro alla razza umana. In una di queste organizzazioni (ve ne sono diverse, alcune anche in lotta tra loro) lavorano i nostri due protagonisti in qualità di agenti operativi sotto copertura. Ufficialmente sono dei ricercatori e studiosi di antichità presso un’importante Università; questo permette loro di muoversi con disinvoltura tra scavi, biblioteche, magazzini, palazzi governativi e quant’altro si rende necessario, con il supporto di tutta la tecnologia messa a disposizione dalla propria agenzia.

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La produzione si avvale della collaborazione artistica di Eddie Santillo (EddieGuitarDagger Sheryffe in Second Life) che ha ideato e realizzato il tema musicale che accompagnerà la serie.

Il tempo sta per scadere…

solo la conoscenza può salvarci…

c’è chi è disposto a tutto per ottenerla

e per salvaguardare il futuro…

… e c’è chi cerca di impedirlo…

… è già accaduto

… e sta per accadere di nuovo…

E venne l’Avatar …

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Ultimamente si discute molto di identità dell’Avatar, ci sono stati vari dibattiti su questo tema, e ne ho anche accennato in un precedente articolo, a proposito del tema della diffamazione già discusso nelle scorse settimane. Addirittura si sostiene la possibilità che l’Avatar abbia una propria specifica personalità, diversa, e in gran parte separata, da chi “ci sta dietro”.

Non sono discussioni inutili, tutt’altro. Occorre tuttavia, a mio parere, portare la discussione ad un livello concreto, per poter cogliere l’effettiva novità di una rappresentazione della persona, caratterizzata dall’Avatar, che comincia ad assumere una propria precisa identità. Questa nuova identità si realizza muovendosi e lavorando, discutendo e partecipando, creando e progettando, in un ambiente che di virtuale ha solo l’apparenza, e in una comunità in cui gli interlocutori hanno anch’essi la propria specifica identità.

E’ indiscutibile che quando mi siedo davanti al Computer ed entro nell’ambiente virtuale sono me stesso e non un altro, con la mia cultura, la mia esperienza, i miei valori. Tutto quanto fa parte di me si manifesta nel mio Avatar, egli non è “altro” da me, sono io.

Tuttavia, l’ambiente virtuale, per le proprie caratteristiche, e per la possibilità di interagire con vincoli e assiomi un po’ “diversi” dalla vita reale, consente una serie di comportamenti e di interazioni che non avremmo la possibilità, la voglia, o addirittura il coraggio, di portare avanti nella vita quotidiana. Queste azioni, ovviamente, possono essere di diverso tipo, positive o negative. Si sviluppano capacità artistiche, relazionali, culturali, che per motivi diversi non siamo in grado, o non vogliamo, realizzare in Real Life. Tra queste caratteristiche rientrano, purtroppo, anche quelle negative, e a volte criminali. Ci troviamo in un ambiente, senz’ombra di dubbio, con molti meno vincoli al nostro comportamento.

Detto questo, per tracciare i contorni, e mettere dei paletti, alle fantasie e alle sciocchezze che spesso si leggono in giro, è importante guardare con oggettività a questi nuovi modelli di comportamento, consapevoli di avere di fronte personalità che non sono esattamente quelle che incontreremmo per strada o al bar, ed i cui comportamenti non sono sempre quelli che ci aspetteremmo nella vita Reale. Il fatto di avere meno vincoli (meno, non nessun vincolo…) rende le persone molto meno reticenti e più disponibili, ma apre anche la possibilità a camuffamenti, menzogne o slealtà di ogni tipo, poiché l’anonimato è uno scudo potente e rende le nostre inibizioni molto meno efficaci, in ambito di rapporti interpersonali. Cercherò di coinvolgere qualche amico psicologo in questa discussione, ma per il momento tentiamo di arrivare a qualche considerazione condivisa.

Sappiamo che quando incontriamo in world Tizia o Caio, dobbiamo prendere quello che ci dice, e i suoi comportamenti, con ampio beneficio del dubbio. I rapporti che si sviluppano servono a conoscere e a chiarire in gran parte i contorni della persona/avatar, ma resterà sempre un margine di dubbio, di incertezza, sulle caratteristiche della persona che abbiamo davanti, per interposto Avatar. A maggior ragione, se l’Avatar con cui abbiamo a che fare, mantiene, com’è suo inalienabile diritto, una netta separazione tra la sua vita virtuale e quella reale. Io non saprò mai se il mio amico Pinco Palla, residente del Metaverso, è nella vita reale un prete o un criminale, se mantiene il completo anonimato. Dobbiamo fare quindi i conti con un nuovo soggetto, che separandosi nettamente dalla sua vita reale, rinasce come Avatar.

Parliamo quindi di questa nuova entità che, in larga parte, “include” la nostra personalità reale, ma contiene anche altre caratteristiche, in gran parte presenti da sempre in noi stessi, ma spesso mai manifestatesi nella vita reale, positive o negative che esse siano. L’avatar a questo punto sviluppa una personalità alquanto diversa, in maggiore o minore misura, dal nostro io reale. I livelli di differenza variano notevolmente da individuo a individuo, ovviamente, e vanno da una totale identificazione, alla completa diversità, dal serio professionista che continua il suo lavoro nel Metaverso, come estensione della vita reale, al personaggio di fantasia, costruito interamente dal nulla e “nato” unicamente nel Metaverso.

Tornando quindi al punto da cui siamo partiti: chi è l’Avatar? L’Avatar è un personaggio che dobbiamo considerare a sé stante, non necessariamente espressione dell’io reale della persona.

Il grado di conoscenza che svilupperemo con questa entità servirà a delinearne i comportamenti nel Metaverso, ma mai la sua identità o personalità reale. A meno che non si esca dal virtuale e si entri nel mondo di tutti i giorni, come qualsiasi rapporto di amicizia o amore dovrebbe poter fare, se vuole vivere una realtà concreta e trasparente. Ma se restiamo nell’ambiente virtuale, dobbiamo sapere che l’entità che abbiamo di fronte, ha una sua propria identità, e che questa identità è data dai suoi comportamenti in world, non da chi è, o non è, nella vita Reale. Come ho già detto altre volte, sono i suoi comportamenti a determinare chi esso sia, e da qui nasce la vera carta di identità dell’Avatar: la sua reputazione. La reputazione è quindi il valore più grande che un Avatar possiede nel Metaverso, creata in anni di lavoro e di frequentazione, e soprattutto dalle cose che ha fatto e disfatto in questo mondo. Ricordiamocene quando incontriamo un Pinco Palla, e cerchiamo di guardare ai suoi comportamenti, e non alle chiacchiere o alle maldicenze, spesso gratuite, che si raccontano su di lui/lei, o a quanto l’Avatar stesso racconta in giro.

E come dicevo prima, lasciamoci sempre il beneficio del dubbio …