A volte, si parla di arte virtuale con una certa superficialità, tendendo ad adottare per l’ambiente 3D, e per Second Life, una tolleranza molto ampia, rispetto a tale definizione. Questo vuol dire che spesso associamo questo nome a elaborazioni, spesso notevoli, ma che con l’arte hanno ben poco a che fare. A meno di non considerare “arte” qualunque costrutto in giro per il Metaverso. Quando invece ci troviamo di fronte a delle realizzazioni straordinarie, quali quelle espresse da Bryn Oh, tale parola dovrebbe avere maggior diritto di cittadinanza.
Ogni volta che ci si immerge in una delle sue rappresentazioni, ci si pone sempre mille domande, stimolate dalle sue insolite, e provocatorie, espressioni artistiche. Così è anche per l’ultima sua opera, realizzata presso la land LEA1 e, in contemporanea, presso il Museo Ebraico di Berlino (http://www.brynoh.blogspot.it).
La rappresentazione trae spunto dall’episodio biblico di Abramo (Genesi, 22) che, in obbedienza ad un ordine di Dio, sta per sacrificare il suo unico figlio Isacco e viene fermato all’ultimo momento dall’Angelo mandato dallo stesso Dio. L’opera riadatta l’ambientazione dell’episodio ai nostri tempi, poiché la stessa Bryn mi ha spiegato di averlo ritenuto un po’ troppo astratto, nella versione originale. Ha voluto creare così una versione moderna, per provare a vedere questo episodio in una luce diversa, come la pistola impugnata da Abramo al posto del coltello, o una diversa rappresentazione delle figure componenti la scena.
Spettacolare la rappresentazione dei 24 anziani dell’apocalisse, che per l’eternità proclamano la grandezza dell’onnipotente:
“Attorno al trono c’erano ventiquattro troni su cui stavano seduti ventiquattro anziani, vestiti di vesti bianche e con corone d’oro sul capo (Apocalisse, 4:4)”.
Una scena da far venire la pelle d’oca a chiunque. Le immagini, che qui inserisco, danno solo una pallida rappresentazione delle scene, tutt’altra cosa è vederle dal vivo presso LEA1. E qui, oltre alle immagini, vediamo che la ripetizione ossessiva dei suoni e delle parole riesce a creare un’ambiente davvero raccapricciate…