Leggiamo un po’ ovunque che l’avvento di Internet ha scombussolato equilibri considerati ormai consolidati da secoli come ad esempio:
Copyright e censura
- La visione del copyright e della censura (cfr articolo di wikipedia sull’argomento: http://it.wikipedia.org/wiki/Copyright
- Il livellamento delle possibilità di comunicazione anche per soggetti economicamente deboli
La coda lunga
- La possibilità di sfruttare appieno le possibilità della cosiddetta “Coda Lunga” http://it.wikipedia.org/wiki/Coda_lunga
La potenza della massa (crowd)
Altre implicazioni impensabili prima dell’avvento di Internet:
- http://en.wikipedia.org/wiki/Peer-to-peer_(meme) Processi sociali paritari senza una organizzazione centrale
- http://en.wikipedia.org/wiki/Crowdsourcing e http://en.wikipedia.org/wiki/Crowdcasting Meccanismi di produzione di “prodotti di valore” grazie alla collaborazione libera e gratuita dell’universo degli utenti di Internet
- http://it.wikipedia.org/wiki/Microfinanza modelli di microfinanziamento
Le community “leggere”
Già di per se queste quattro righe sarebbero sufficienti per stimolare (per chi già non l’abbia fatto individualmente) l’intelligenza di chi legge e fargli capire il perchè il WEB sia stata una innovazione prima ancora che tecnologica ed economica, sociale di portata probabilmente superiore a tutte le rivoluzioni economiche e sociali precedenti.
Stiamo ora assistendo grazie a SecondLife, Facebook ed altri mondi virtuali alla costruzione di un nuovo modello di aggregazione e di condivisione del sapere che io definirei “comunità virtuale leggera”.
Questo genere di community ha le seguenti caratteristiche:
- Non ha una definizione formale definita (non ha statuto, regolamento, personalità giuridica)
- Chi vuole può aggregarsi o separarsi senza formalità (tipicamente schiacciando un bottone di “Join” su una pagina web) o addirittura partecipare in maniera inconsapevole cliccando un “mi piace” dall’aria innocua
- Non sono richieste specifiche competenze e chi si iscrive può entrare in contatto con persone super esperte e comunque commentare e lasciare la propria opinione (cfr anche adhocrazia: http://www.qualitiamo.com/miglioramento/adhocrazia/adhocrazia.html)
- Non hanno un riferimento definito nella vita reale e i partecipanti si esprimono spesso usando dei nick in luogo della propria identità reale
- Non è prevista una esplicita censura o validazione sui contributi (che possono quindi anche essere errati o inquinati dolosamente)
- Non esistono degli “inner circle” di iniziati che hanno potere superiore ai neofiti
- Non hanno fini di lucro, anche se spesso queste community producono risultati (nell’ottica presentata prima) di valore economico misurabile.
La primavera araba
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Facebook è l’esempio più illuminante di come si possono formare queste community che molto spesso riescono ad essere trasversali anche quando si occupano di politica e di argomenti scottanti. Un esempio che è stato sotto gli occhi di tutti sono state le comunità leggere sviluppatesi durante i recenti fermenti nell’area africana cosiddetta “Primavera Araba” http://en.wikipedia.org/wiki/2010%E2%80%932011_Middle_East_and_North_Africa_protests o in italiano http://it.wikipedia.org/wiki/Proteste_nel_Nord_Africa_e_Medio_Oriente_del_2010-2011.
Anche se secondo molti osservatori Twitter e Facebook non sono stati il motore primo nè la causa di questi fermenti, è scontato osservare che ne siano stati uno strumento di autocoordinamento molto importante, tant’è che i vari governi hanno cercato coscientemente di oscurato l’uso di Internet (es. http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/africaandindianocean/egypt/8288163/How-Egypt-shut-down-the-internet.html).
E la primavera di SL Italia
Tornando invece ai mondi virtuali che ci sono molto più vicini non possiamo non aver notato nelle ultime settimane che un articolo malscritto di vogue http://www.vogue.it/people-are-talking-about/e-davvero-troppo/2011/05/in-morte-di-second-life ha inizialmente scatenato una “feroce reazione” critica costruttiva di molte persone che vivono su SecondLife, ma anche gli interventi di personaggi che hanno scritto sciocchezze irriferibili. Ma il punto è che anche qui la “primavera di SL Italia” si è consumata a partire da un iniziale “mi piace” segnalazione su Facebook che ha fatto scatenare in poche ore una autentica valanga di commenti (fino addirittura all’inseguimento “virtuale” di “orde di avatar inferocite” nella pagina blog della scrittrice su FB). Ma il risultato netto è che si è costituita autonomamente ed anarchicamente una di queste comunità leggere virtuali prima descritte che ha preso il nome di “Tribù Italia” http://www.facebook.com/home.php?sk=group_128872290520722 e dove varie persone stanno pubblicando dozzine di interventi giornalieri che il più delle volte risultano propedeutici ad attività concrete SIA nel mondo virtuale CHE nella realtà effettiva.
Altri esempi di community leggere che ho osservato nascere (anche perchè coinvolto in prima persona) su SecondLife sono state:
- Ali – Accademia delle Land Italiane http://alicorsi.wordpress.com/ nata nel 2008
- La comunità di Vulcano http://openvulcano.wikispaces.com/ di cui abbiamo già parlato su queste pagine qui: http://virtualworldsmagazine/2010/12/26/vulcano-2011-rinascita-di-un-progetto-esplosivo/
- PyramidCafè (mio articolo precedente e PyramidCafèTV )
- e tante altre descritte ormai in modo “autorevole” ogni giorno da Tribù Italia 😉
Salahzar Stenvaag