by AquilaDellaNotte Kondor
Il lui è Enrico Franceschini, giornalista di Repubblica, invitato dalla Sony a provare il nuovo casco del “Progetto Morpheus” (http://video.repubblica.it/rubriche/rnews/rnews-franceschini-viaggio-nel-futuro-con-un-casco/165203/163691?ref=search), una delle realizzazioni più avanzate di Realtà Virtuale, che la casa giapponese sta mettendo a punto per lanciarla sul mercato nel prossimo anno. Questa notizia si aggiunge all’altra, di qualche giorno fa, sull’acquisto, da parte di Facebook (sic!), di Oculus Vr, per due miliardi di dollari (http://www.oculusvr.com/blog/oculus-joins-facebook/). E sono pronto a scommettere, per quanto non possa darvi alcuna conferma documentata, che le applicazioni militari hanno fatto passi avanti altrettanto rilevanti, se non di più.
Il futuro corre veloce, più della nostra immaginazione, e quello che pensavamo essere uno sviluppo avanzato di Mondo Virtuale fino a qualche anno fa, e parlo di Second Life, si avvia ad essere ricordato, come sostengo da tempo, un semplice prototipo, un punto di partenza, verso quel Metaverso immaginato da Stevenson, Gibson e Vince (a proposito, andatevi a leggere “Snow Crash”, “Negromante” e “Il Vero Nome”, dei tre autori suddetti, se non l’avete ancora fatto). Persino il mitico ponte ologrammi di Star Trek non sembra più essere un colpo di fantasia (https://www.youtube.com/watch?v=AhEEmXVtsDM), ma una prossima, possibile realizzazione tecnologica.
La tecnologia farà quindi il suo corso, e i risultati li vedremo molto a breve termine. Quello che è certo, dal nostro punto di vista, è che la piccola società Californiana, proprietaria di Second Life, ha perso un treno che non ripasserà mai più. Ha avuto nelle sue mani, per dieci anni, l’esempio più avanzato di Mondo Virtuale sociale, e che cosa ne hanno fatto? Assolutamente nulla. Ha lasciato andar via i migliori Clienti, non ha fatto scelte tecnologiche radicali, ha trattato in modo distaccato perfino quegli appassionati residenti, che ancora continuano a frequentare questa piattaforma, nonostante tutto. Ha cambiato diversi CEO, strutture aziendali e scelte di marketing, senza individuare né una strategia di sviluppo, né un rapporto costruttivo con utenti e con possibili partner. E’ stata una grande occasione perduta, perché il suo valore residuo, ad oggi, è davvero molto limitato.
Esiste forse, ancora una minima possibilità di sopravvivenza, ma è legata a due fattori fondamentali: ad una rapida innovazione tecnologica e al rapporto con gli utenti. Questi due fattori, se perseguiti con decisione, contribuirebbero a ricreare una massa critica utile ad attrarre un possibile partner, magari solo finanziario, e anche alcuni di quei cervelli che si occupano di Realtà Virtuale che, nel frattempo, sono andati maturando nel grande brodo tecnologico della Silicon Valley. Innovazione, strategia, partner, Clienti. L’abc aziendale. Sono tuttavia molto scettico, viste le precedenti delusioni, e vista la velocità con cui altre realtà, molto più significative, si vanno evolvendo. E non sono neanche certo che questo declino sia un fatto negativo, nell’evoluzione verso i Mondi Virtuali futuri. Credo che una prossima migrazione virtuale sia ormai alle porte …