by AquilaDellaNotte Kondor
E’ il Natale del 2013, e abbiamo abbondantemente festeggiato con panettoni e pandori, dedicando alla famiglia la maggior parte del nostro tempo, Ci siamo quindi ritrovati a riflettere sul fatto che la famiglia, nonostante la rete, il futuro, la globalizzazione, e tutto il resto, è ancora il valore fondante dei rapporti umani. Ed è allo stesso modo vero questo, incredibilmente, anche nel Metaverso. Le passioni qui più diffuse sono il corteggiamento, il relazionarsi con gli altri, i rapporti affettivi (e non solo il cybersex), la vita di comunità, passioni forti anche nel Mondo Virtuale. Il numero di quelli che si “sposano” è altissimo, e non si tratta solo di rapporti di partnership, di collaborazione, di condivisione di esperienze, ma addirittura di veri e propri “matrimoni” virtuali, con tanto di invitati, testimoni, celebranti, ecc. E non è finita qui, poiché, come ho avuto modo di constatare, anche assistendo ad esperienze di persone a me amiche, ci si è ricreati nel Metaverso anche l’esperienza della maternità e della paternità, con marmocchi virtuali che crescono come niente, nel giro di pochi giorni, ricreando quindi, in tal modo, interamente un nucleo familiare all’interno del Mondo Virtuale.
E qui le cose si complicano, poiché il giudizio che si può dare di queste esperienze non conosce mezzi termini. Si va direttamente da chi pensa che sia un’esperienza come un’altra, anzi, forse, la più intrigante, vissuta nel Metaverso, a chi ritiene, invece, completamente fuori di testa il viversi una paternità o una maternità in un Mondo Virtuale. E, in fondo, queste due posizioni rispecchiano quelle delle due tipologie principali di frequentatori del Metaverso: quelli che lo vedono come una propria estensione reale, e quelli che lo vivono invece come una vita virtuale completamente immersiva.
Devo confessarvi che, per quanto la mia comprensione delle dinamiche sociali del Metaverso sia abbastanza ampia, faccio fatica a comprendere questa esperienza virtuale estrema. Un figlio è davvero qualcosa di molto identificativo, e coinvolgente, per se stessi, e non riesco davvero a concepire una sua simulazione nel Mondo Virtuale. Forse è perché sono molto legato alla mia esperienza reale in quest’ambito, e non concepisco minimamente una sua “riproduzione”. Eppure, questa pratica, nel Metaverso, si va diffondendo, con tanto di cliniche, sale parto, medici e ostetriche specializzate, ecc.
A mio parere, ma qui vorrei davvero raccogliere le opinioni più diverse, le motivazioni sono sostanzialmente due: la prima, è quella di chi vuole completare, in un modo ancora più coinvolgente, un rapporto di coppia, a cui si tiene in modo particolare, dandogli un senso che vada al di là della solita storiella della partnership che dura tre mesi. In secondo luogo, c’è davvero chi pensa di rivivere in tal modo (e spero vivamente che siano una netta minoranza) un’esperienza di maternità, o paternità, che, per un motivo qualsiasi, non sono in grado di viversi nella vita di tutti i giorni.
Come sono solito dire, ogni posizione è legittima nel Metaverso, il quale esiste, e resiste, proprio in quanto, al suo interno, ognuno è libero di esprimere, nel rispetto degli altri, quello che ritiene più adeguato alle sue esigenze. Tuttavia, permettetemi di esprimere il mio forte scetticismo verso esperienze di tal genere. Concedetemi almeno questa, di prevenzione. Per il resto va bene tutto. Buon Natale.
Credo che ognuno abbia il diritto di giocare il suo ruolo su SL come gli pare. Concordo con Sniper sulla maternità. Credo che in SL sia più facile per chi è già sposato in rl prendere in considerazione l’idea di un matrimonio virtuale: è già mentalmente allenato alla condivisione ed alla convivenza. Chi in rl è single e vive serenamente la sua condizione di indipendenza, fatica non poco a capire le dinamiche che portino due persone a decidere di “sposarsi” in SL (e addirittura avere un figlio), ma, ripeto, ognuno ha diritto di giocare il suo ruolo come gli pare. Ed è un diritto inalienabile.
Come dire, tra articolo e commenti vedo che siamo in presenza di sentenze con motivazione già depositata in cancelleria.
Prima di beccarmi l’interdizione dai pubblici uffici, a prescindere da come la si pensi, divulgo tuttavia un dato: la sottoscritta fa video machinimas in SL che hanno una media di circa 300 contatti (quando va bene). L’unico che ho realizzato per la ripresa di una nascita http://www.youtube.com/watch?v=3F9xTxP74ig , realizzato piuttosto di fretta, sta fruttando più di mille contatti, in aumento. A proposito, ringrazio la “madre”, Marinella Monti, per l’opportunità concessami. Aggiungo che tra i video correlati ho scoperto la presenza di centinaia di machinima esseliani sullo stesso tema, tutti molto guardati. Eva, potrebbe venirti (ogni tanto) il sospetto che la mente umana si diletti nel fare percorsi pre-adulti (ancorchè, di certo, feticisti) proprio per il fatto che giostriamo in un metaverso di bambole di pixel? 🙂 A volte l’occasione fa l’uomo ladro, come si dice.
Un abbraccio a tutte le madri e padri real disturbati.
“…che la mente umana si diletti nel fare percorsi pre-adulti…”
Assolutamente si: ci sono più cose tra cielo e terra di quante non ne cantino i poeti.
Qui di disturbato ci sono solo chi “giocherella” a fare la madre. Avere un figlio e mantenerlo è un discorso troppo complicato per Second Life…mi dispiace per chi la pensa diversamente.
Divulgo anche io un dato preso direttamente da You Tube. Video del messaggio di Ghandi (68.800 contatti) – Video del messaggio di Mussolini e Hitler (79.000 contatti) . Non sempre quello che piace di più è giusto.
Premesso che il metaverso è un gioco senza schemi, una specie di “cosa” simile a quel particolare cruciverba privo di caselle nere oppure, meglio, come il gioco del GO (http://it.wikipedia.org/wiki/Go_(gioco)), ed esistono delle situazioni diverse che però, come tutti i giochi che si rispettano, hanno un denominatore comune che consiste in una matrice feticista che è viva anche nelle situazioni cosiddette simil-reali. Questo caso che citi tu ne è un brillante esempio e si tratta di un evoluzione del feticismo delle merci di cui parlava Marx e che è citato nei migliori dizionari italiani. Tale feticismo è un “feticismo delle situazioni” ed è preso pari pari dai modelli commerciali, tutti intrisi di feticismo esattamente come i babà sono intrisi di rum e riguarda anche la maggior parte delle situazioni di coppia che ne esprimono un altra variante a base di “amore”. Quanto all’amore vero e proprio, inteso innanzitutto come rapporto umano, penso si realizzi oltre queste discussioni che sono, ovviamente, assolutamente adulte.
Eva
Concordo appieno con Snipi, non concepisco neanche il matrimonio, anche se a volte è veramente divertente seguirne uno… se ben fatto ed ironico.
Parlo da madre di 2 figli..reali. Per me è inconcepibile avere un figlio nel mondo virtuale. Posso “comprendere” forse chi non avendo figli nella vita reale per un motivo o per un altro tenta di ricostruire quanto più fedelmente una famiglia anche nel virtuale ma proprio perchè , e qui mi rivolgo alle donne, non hanno avuto questa esperienza nel reale non possono capire l’importanza e l’unicità di avere un figlio. Secondo me non è neanchè un modo di vedere SL come estensione reale o esperienza immersiva vistuale. Ci sono cose che non possono essere portate in Second Life…mi dispiace ma è cosi almeno per me. Poi se la relazione va male dove va a finire il figlio ? Nel cestino o in oggetti smarriti ? Per me è fuori da ogni cosa questo ragionamento ma liberi di fare come volete.