Molto suggestiva la mostra inaugurata ieri sera a UTSA ArtSpace (http://slurl.com/secondlife/UTSA%20Roadrunner%20II/125/152/1997) da Igor Ballyhoo. Si tratta di una sorta di “inno alle forbici”, in una visione assolutamente positiva di questo strumento che nell’immaginario comune ha generalmente una valenza inquietante.
Per l’artista, come spiega lui stesso in una nota, le forbici sono il mezzo che taglia il cordone ombellicale inaugurando la vita, nei sogni significano spesso la necessità di tagliare o eliminare il non essenziale dalla nostra esistenza, cosa che accade quando la nostra psiche interviene per sopprimere emozioni, sentimenti, traumi che facciamo fatica a gestire, mentre linguisticamente la forbice indica la necessità di parlare in maniera chiara e diretta.
E così Igor ci ha immerso in una vera e propria foresta di forbici gigantesche, che ascendono verso l’alto anelando alla luce. La mostra non è del tutto inedita, un’istallazione più piccola sullo stesso tema è stata inaugurata già da qualche mese in una collettiva intitolata “Enter…” a New Carleon. Ma, presentata isolata da altri contesti, in una skybox all’interno della quale non si vedono che forbici, ci immerge in un’atmosfera ancora più straniante.
“A New Carleon sono 70 per 10 metri di grandi forbici” ci ha spiegato Igor. “Allora mi è venuto in mente di riproporre questa istallazione come l’avevo pensata. Qui siamo in un ambiente di 127 per 25 metri pieno di forbici gigantesche” e in effetti anche l’ascesa verso l’alto è molto più evidente e pregnante, così che la foresta (ben radicata sulla terra), che tende verso la luce rimanda anche all’altro significato che suggerisce Igor delle forbici come unione e cammino in simbiosi di materiale e spirituale… Insomma una mostra che vale la pena di andare a vedere, nonché un ennesima conferma per questo artista che appare fra i più interessanti del Metaverso.