Dopo l’articolo su ItalianVerse ho voluto concentrare la mia attenzione su una protagonista assoluta, di questo come di tanti altri progetti sviluppati negli anni in Second Life. Ho fatto quindi un’intervista a Marjorie Fargis, perché nessuno meglio di lei può raccontarci la sua storia e la sua esperienza nei Mondi Virtuali.
AquilaDellaNotte: Marjorie, dopo aver parlato di ItalianVerse e dei tuoi progetti in Second Life, vorrei farti qualche domanda sul modo in cui tu intendi la frequentazione e lo sfruttamento dei Mondi Virtuali. Che senso hanno, secondo te, le iniziative che portiamo avanti in Second Life? Come possono interessare il mondo esterno?
Marjorie Fargis: Più che un senso forse dovremmo chiederci quali motivazioni spingono le persone ad organizzare iniziative in Second Life. Cercare un senso ad esse è un po’ come chiederci all’infinito se gli ambienti virtuali hanno fallito o meno. Non credo che sia molto costruttivo. Preferisco valutare oggettivamente quali siano le motivazioni alla base di un’iniziativa, quali gli strumenti utilizzati per portarla a compimento e quali i risultati raggiunti. Personalmente, ritengo che qualsiasi spinta propulsiva possa essere ritenuta egualmente degna e rispettabile, anche se solo fosse la ricerca di una soddisfazione personale. Troppo spesso si cerca di dare un senso sociale a quello che viene fatto in Second Life, quasi a volergli attribuire forzatamente valore. Senza nulla togliere ad alcuna delle attività virtuali, dobbiamo ammettere che la maggior parte delle energie e delle risorse viene usata in Second Life a scopo ludico, di intrattenimento e per la soddisfazione di interessi e piaceri personali. Seguono le iniziative spinte da motivazioni filantropiche o di sperimentazione che offrono contenuti di livello variabile a un pubblico sempre meno interessato. E infine, chiudono il cerchio quelle attività che hanno alla base un interesse economico. L’interesse del mondo esterno è un’utopia! Non possiamo continuare a illuderci che le iniziative di Second Life possano interessare il mondo reale se non marginalmente. Ovvero, credo che un’iniziativa di largo respiro, che coinvolga anche realtà associative o imprenditoriali esterne ai Mondi Virtuali, possano guadagnare dalla comunicazione e divulgazione che queste potranno fare attraverso i loro canali. Perché in qualche modo “venderebbero” un loro contenuto, e cercherebbero di farlo nei modi più comprensibili al proprio pubblico. Ma i contenuti che creiamo da anni, pur di altissimo valore, non potranno mai essere capiti dal un pubblico reale che confonde ancora gli avatar di Second Life con i personaggi di un film di fantascienza. E soprattutto, quel pubblico reale è talmente bombardato di contenuti semplici e facilmente comprensibili che non ha alcun interesse a fruire di quelli che lo costringerebbero alla creazione di una vita virtuale (con le complessità tecniche che tutti noi residenti ben conosciamo).
Aquila: Come sei entrata in Second Life e come hai vissuto la sua evoluzione?
Marjorie: entrai nel 2007, dopo aver preso parte ad uno spettacolo di Beppe Grillo che ci parlò di questo Mondo Virtuale, dove il suo avatar viveva su di un vulcano. Essendo interessata di tecnologia mi iscrissi, per vedere di cosa si trattasse. Trovai proprio Vulcano e fin dal primo incontro con un avatar mi chiesero di collaborare per le mie conoscenze informatiche. Sulle prime, declinai l’offerta, più preoccupata di dover lavorare anche nel tempo libero, che entusiasmata per la novità tecnologica. Trascorsi un po’ di tempo a gironzolare e scoprire quel mondo. Finchè non conobbi le persone che maggiormente hanno influenzato la mia vita virtuale. Primo Gleman Jun, artista virtuale, con cui fondai il gruppo SL Art, che ancora oggi è tra i più numerosi gruppi di arte virtuale, sia in Second Life che in Facebook. Poi Talete Flanagan, fondatore di Second Physics, con cui iniziai una collaborazione sia in Second Life che nella vita reale. A seguire, Swina Allen, fondatore di Italian Mood, con cui realizzammo tantissime iniziative cercando sempre di creare motivi di collaborazione tra il gruppo di Second Life e realtà esterne. E infine, ma non ultimo, Francesco5 Bonetto, co-owner di ItalianVerse, che fin dal primo incontro si dimostrò disponibile ed impareggiabile amico e socio. Senza nulla togliere a tutte le altre persone che non ho citato, e che in questi anni mi hanno accompagnata in questo percorso attraverso una virtualità sempre in movimento. Devo dire che l’entusiasmo dei primi anni si è notevolmente affievolito seguendo quella che è stata una naturale evoluzione dell’ambiente virtuale. Infine restano, e continuano a proporre contenuti, solo le persone che ci credono veramente e non spinte dalla sola motivazione personale, ma che credono fortemente nella condivisione e nella collaborazione. A tutti loro andrà sempre la mia stima, ed i miei infiniti ringraziamenti.
Aquila: Qual è stato il valore aggiunto di Second Life nella tua vita reale, se c’è stato, naturalmente.
Marjorie: Devo ammettere che Second Life ha dato e tolto molto alla mia vita reale. Ma il bilancio è sicuramente positivo. Il valore aggiunto in assoluto più importante è stato quello umano. Ovvero le persone che ho conosciuto attraverso Second Life. Tendo a incontrare realmente tutti gli avatar con cui ho un rapporto, al di là della semplice conoscenza. Quelli che me lo permettono chiaramente. E, attraverso Second Life, ho stretto amicizie e collaborazioni che hanno portato valore alla mia vita, ed anche alla mia professione. Se vogliamo citare un esempio tra tutti la collaborazione con l’INFN per cui ho lavorato come docente reale grazie alla mia partecipazione al gruppo Second Phisics in Second Life.
Aquila: qual è stato il tuo maggiore successo in Second Life?
Marjorie: Non credo di poter parlare di successi, e tantomeno di successi personali. Posso dire di aver provato soddisfazioni, più o meno intense, o di aver raggiunto obiettivi più o meno difficili. Cercare il successo è forse il maggior dispendio di energia reale che si possa vedere in un ambiente virtuale.
Aquila: e la tua delusione più grande?
Marjorie: Beh le delusioni ci sono dove c’è aspettativa. Quindi, per fortuna, poche delusioni. La più grande? Che siamo invecchiati male come avatar. Siamo cresciuti! Come accade nella vita reale, anche i nostri avatar sono maturati col tempo e con l’esperienza. Sembra però che a differenza della nostra umanità che ci porta in qualche modo a preservare la specie, in Second Life abbia prevalso la selezione naturale. Così ci ritroviamo in pochi e con poco entusiasmo… vecchi avatar che guardano gli scavi in piazza parlando del tempo.
Aquila: Ho senso parlare di “Comunità” italiana in Second Life secondo te?
Marjorie: No! Esistono gruppi eterogenei che portano avanti iniziative indipendenti, sforzandosi ogni tanto di creare condivisione e riuscendoci raramente.
Aquila: Pensi sia possibile andare oltre le iniziative di gruppo, o di “tribù”, in Second Life, costruendo un gruppo nazionale più integrato?
Marjorie: Perché? A quale delle motivazioni che spingono gli avatar ad impegnarsi in Second Life potrebbe fare appello una comunità più ampia ed organizzata? E per fare cosa? Quale sarebbe il risultato vero e tangibile da raggiungere? Possono esserci piccoli risultati raggiungibili, e di altissimo valore, a cui tutti potrebbero partecipare, ma per un motivo o per l’altro non lo fanno. Il proprio orticello è molto più rassicurante. Sono sempre esistiti gruppi e progetti con finalità concrete e realizzabili attraverso l’aiuto di un maggior numero di partecipanti. Ma le dinamiche sociali, e l’egoismo, hanno sempre prevalso sull’interesse del nascente gruppo. Chi ha buona volontà e possibilità cerchi di rendersi utile mettendo da parte le proprie manie di protagonismo: unica possibilità per realizzare ancora qualcosa di corale.
Aquila: come vedi i prossimi sviluppi che si avranno, con la nascita di nuovi Mondi Virtuali e di nuove piattaforme?
Marjorie: beh non serve essere degli esperti di economia e finanza per sapere che a ogni sviluppo tecnologico si arriva attraverso gli strumenti finanziari che vengono a esso dedicati. Dipende dall’onda di interesse che le imprese coinvolte riusciranno a creare. Ho avatar in tutti i mondi virtuali opensim, ho provato High fidelity, proverò Sansar e tutto quello che sarà possibile provare. Diciamo che al momento… osservo!
Aquila: che senso ha oggi entrare in un Mondo Virtuale?
Marjorie: continuo a credere che gli ambienti virtuali possano essere utilizzati per la creazione di contenuti, per la sperimentazione didattica e scientifica e per la formazione a distanza. Questo ha un senso, per me che conosco il Mondo Virtuale. Ma resta un concetto difficile da far digerire a chi non sa di cosa stiamo parlando. Comunque, continuo a provare a fare da butta-dentro 🙂
Aquila: quali sono i tuoi progetti futuri in Second Life?
Marjorie: dopo anni di assuefazione al lavoro virtuale ho pensato di cedere il passo ai più giovani, e andare in pensione! Purtroppo sembra ci sia poco entusiasmo nelle nuove generazioni virtuali. Così prevedo di restare ancora a ItalianVerse a far danni, finchè il mio avatar avrà una skin fresca, una shape sinuosa ed un AO sensualissimo.
Grazie Marjorie, le tue osservazioni non sono mai banali o scontate, e su ognuna di esse ci sarebbe ovviamente un discorso da sviluppare. Dico questo perché sono poche le persone in Italia con cui questi argomenti possono essere sviluppati in maniera così accurata, senza timore di cadere nel protagonismo o nell’ovvietà. Grazie ancora, e a presto, da qualche parte…