Ho incontrato Baby Pooley in Second Life (aka Ivonne Citarella), per parlare con lei direttamente del libro che ha curato: “ Second Life – Tra opportunità professionali, gioco e formazione”, pubblicato sul web lo scorso 20 febbraio dall’editore “ScriptaWeb”. Chi voglia acquistarlo può farlo sul sito .
Baby Pooley, laureata in sociologia, lavora per il CNR, ed ha condotto in Second Life una ricerca personale sulle professioni esistenti in questo Mondo Virtuale. I risultati della ricerca, insieme agli interventi di altri sette resident di Second Life, sono riportati nel libro. La chiacchierata ha toccato i vari temi della ricerca.
.
[11:10] AquilaDellaNotte Kondor: ciao Baby, grazie per aver accettato questa intervista. Puoi spiegarci da dove ti è nata quest’idea di fare un libro sulle professioni in Second Life Baby?
[11:12] BABY Pooley: l’idea mi è venuta dalla semplice osservazione di quello che Second Life rappresenta, un mondo virtuale in continua trasformazione, grazie alla creatività di quanti lavorano al suo interno.
[11:13] AquilaDellaNotte Kondor: ma tu hai un interesse professionale in RL su questi temi, o è una curiosità che ti è nata qui in Second Life?
[11:14] BABY Pooley: io ho lavorato in qualità di ricercatrice sul mercato del lavoro, ma diciamo che Second Life è stata una vera folgorazione, per la passione che riesce a tirar fuori da quanti hanno deciso di professionalizzarsi. Mi è sembrato giusto raccontarlo alla RL.
[11:15] AquilaDellaNotte Kondor: quindi avevi una competenza sul sistema delle professioni in RL. E’ interessante, infatti, la classificazione che hai fatto delle professioni: partendo da quelle RL per poi adattarle alla realtà di Second Life.
[11:17] BABY Pooley: sì lavorando sul mercato del lavoro è implicito avere a che fare con le professioni.
[11:17] AquilaDellaNotte Kondor: inoltre, distribuendo il questionario a quelli che hanno accettato di compilarlo, hai raccolto dati preziosi sulla tipologia di professioni RL che compongono la popolazione italiana di Second Life, e ne sono scaturiti spunti interessanti.
[11:19] BABY Pooley: sì davvero molti, inaspettati anche per me.
[11:19] AquilaDellaNotte Kondor: ad esempio, c’è un’ampia percentuale di docenti e studenti, seguita poi dai tecnici e dagli impiegati, nel tuo campione. Questo mostra la diversificazione degli ambienti di provenienza, ma anche una prevalenza del mondo dell’education e dell’informatica, non è così?
[11:20] BABY Pooley: si è così, e poi la maggior parte è gente adulta.
[11:20] AquilaDellaNotte Kondor: questo era un dato già noto, anzi, sembra che questo campione abbia un’età media inferiore alla media totale di Second Life. Non di molto, ma inferiore.
[11:21] BABY Pooley: l’eta media del mio campione è di 38 anni, dato al 2010, anno della raccolta dei dati.
[11:22] AquilaDellaNotte Kondor: ma la vera sorpresa è stata la conclusione a cui sei giunta: si pensava che la gente entrasse in Second Life per portarci la propria professionalità, e usarla nel mondo virtuale.
[11:23] BABY Pooley: sì, invece è vero anche il contrario. E’ come se la gente in Second Life facesse un rodaggio, per poi muovere passi anche in RL.
[11:23] AquilaDellaNotte Kondor: vuoi dire che usa Second Life come ambiente di addestramento?
[11:24] BABY Pooley: sì anche. Innanzitutto io penso a quelle persone che entrano per curiosità, che qui incontrano la loro passione, e la esportano poi in RL. Parlo di persone senza un’alta preparazione in tema di grafica, gente comune, che qui in Second Life scopre delle predisposizioni.
[11:26] AquilaDellaNotte Kondor: mettendo quindi in evidenza la caratteristica fondamentale di Second Life, e cioè l’utilizzo di un ambiente di simulazione, di addestramento, e usandolo per sperimentare attività per loro nuove.
[11:27] BABY Pooley: sì certo, o anche per approfondire quelle che già si possiedono, un laboratorio per tutti, anche in termini emotivi.
[11:27] AquilaDellaNotte Kondor: questo ribalta completamente il paradigma originario. Molta gente pensava di usare Second Life per farci business, affari.
[11:28] BABY Pooley: sì e ci sono state anche esperienze positive.
[11:28] AquilaDellaNotte Kondor: e invece Second Life è soprattutto un’ottima palestra per la crescita di nuove professionalità.
[11:28] BABY Pooley: sì, e secondo me questo aspetto va valorizzato.
[11:29] AquilaDellaNotte Kondor: è un vero ribaltamento degli stereotipi precedenti. E in fondo prende atto che ormai l’approccio a Second Life, almeno in questa sua fase di sviluppo, non è quello del business.
[11:29] BABY Pooley: sì la teoria dei tre flussi, il vecchio paradigma.
[11:29] AquilaDellaNotte Kondor: di che si tratta?
[11:29] BABY Pooley: è quello della crescita personale in termini di nuove abilità. Abilità che possono anche ampliarsi.
[11:31] AquilaDellaNotte Kondor: il campione di popolazione residente, che hai usato per l’indagine, è rappresentativo a tuo parere?
[11:32] BABY Pooley: diciamo che sarebbe stato bello lavorare su un campione più ampio, ma tieni conto che non è stato semplice vincere anche un pò di reticenza sulla ricerca in se.
[11:32] AquilaDellaNotte Kondor: immagino
[11:33] BABY Pooley: e comunque sono grata a quanti si sono fidati e hanno partecipato.
[11:33] AquilaDellaNotte Kondor: ma comunque, 156 persone non sono affatto poche.
[11:33] BABY Pooley: no infatti, e siamo riusciti a raccogliere dei dati significativi, che potevano dimostrare anche questo aspetto di SL, poco noto a tutti. Ma sarebbe bello poterlo fare in tutte le comunità.
[11:35] AquilaDellaNotte Kondor: ovviamente questo campione è solo una piccola parte di Second Life, per quanto variegato. E Second Life è anche fatta, in gran parte, di gioco, di svago. Molti non hanno alcun interesse a svolgere attività particolari.
[11:36] BABY Pooley: no infatti, Second Life rimane per loro uno svago. Non svolgono nessun “lavoro” particolare.
[11:36] AquilaDellaNotte Kondor: a chi intendi presentare questi risultati? Chi pensi sia interessato a questa ricerca?
[11:37] BABY Pooley: innanzitutto credo che sia importante per noi residenti, che sia uscito un seppur minimo e modesto contributo che racconta anche questo aspetto di Second Life. E poi spero di coinvolgere altri ricercatori come me. Ma è un percorso che richiede tempo.
[11:39] AquilaDellaNotte Kondor: tuttavia è anche interessante chiarire all’esterno quali sono le potenzialità di questo mondo, nonostante quanto di superficiale i media hanno sempre scritto su Second Life.
[11:39] BABY Pooley: infatti, è veramente assurdo. Questa superficialità mi ha spinto a scrivere con dati empirici alla mano, di questo mondo.
[11:40] AquilaDellaNotte Kondor: bene Baby, non voglio farti altre domande nè chiederti quale è la tua sintesi o l’insegnamento che hai tratto, poiché, come sai, stiamo preparando una serata di presentazione di questo tuo lavoro il prossimo 5 di aprile a Solaris, e la serata sarà aperta al dibattito, e all’analisi, da parte di chiunque voglia intervenire.
[11:42] BABY Pooley: certo, spero che partecipino tutti numerosi.
[11:42] AquilaDellaNotte Kondor: magari avremo spunti interessanti per un prossimo lavoro, che dici?
[11:42] BABY Pooley: altrochè, ho tantissime idee in testa 🙂
[11:43] AquilaDellaNotte Kondor: allora vorrà dire che la sera della presentazione ce ne anticiperai qualcuna …
[11:43] BABY Pooley: sì magari sì 🙂
[11:43] AquilaDellaNotte Kondor: grazie mille Baby, ci vediamo il 5 di aprile per la presentazione a Solaris.
“Baby è un nome vezzoso ed è divertente vederla mollemente sdraiata, indifferente di sdrucire l’abito elegante, per introdurre la materia del “lavoro”… Non comunica semplice apertura, sa proprio di ulteriore rilancio verso una situazione ludica. A proposito, il girocollo che indossa nella seconda foto è dotato degli script di OpenCollar?”
Non voglio provocare malignamente, anzi, dico subito, esplicitamente, che ho apprezzato l’intervista che mi fa pensare che tante chiacchiere si possono poi ricondurre a una certa scientificità. Insomma, mi convince un po’ di più che questa chicchiera che facciamo non è tutto tempo perso, come qualche “semplice” sostiene.
Io, è noto, apprezzo la posizione assolutamente virtuale dei “personaggi” perché, appunto, con la mia “provocazione” voglio ricordare che il virtuale (e la sua creatività) derivano dall’essere un luogo di commistione di argomenti che è apparentemente disparato ma evidentemente non incompatibile. Quanto ai personaggi, la mia preferenza verso il virtuale è perché ritengo che l’impatto con i rimandi alla realtà troppo marcati siano un limite per chi invece apre alla fantasia, nel pieno rispetto del TOS. Insomma cercherei di evitare la situazione di un giocare a guardie e ladri con qualcuno che dice al ladro: “perché ti nascondi? Mica sei un vero delinquente!”. Ecco, questo potrebbe essere un motivo delle reticenze che Baby cita.
Quanto all’età adulta dei partecipanti, ne ero assolutamente convinta e spesso ho la sensazione -io che ragazzina non sono- di trovarmi di fronte a persone che sono ben più grandi di me. Il che è tutto dire.
Non mi sorprendono nemmeno gli ambiti professionali che forniscono “utenza” a SL, è indubbio che si tratta di soggetti che sanno bene come un foglio di excel o un mazzetto di fogli di carta (cioè una virtualità, perchè il mazzetto di fogli a volte è una scansione in formato .pdf)), possano essere qualcosa di ben concreto, anche se circolano tipi che affermano che le cose, fino a che non le toccano con mano, non esistono.
La politica, che qualcuno afferma essere scadente mentre da un certo punto di vista, tutto è tranne che scadente, invece è abile a muoversi in una certa virtualità, tipo il “risanamento dell’economia” tutta basata su prospettive… Ricordo che l’IVA al 23% (dico bene? correggetemi se sbaglio, 23?) è già concreta, mentre invece la si toccherà con mano solo ad ottobre 2012.
Insomma, un ottimo lavoro, ma se tutti fossimo concreti -e reali- la creatività andrebbe a farsi friggere. La razionalità è rassicurante ma il mondo è dei “pazzi”.
Saluti.