by Trilli Lacombe
L’isola Sardigna si prepara a festeggiare alla grande i suoi tre anni in SL, ospitando a breve 3 grande eventi. Si comincia giovedi 27 maggio con Carla Denule, giovane cantante sarda, per proseguire il 1 giugno quando sarà ospite il grande poeta Michele Pio Ledda, autore dei testi sardi più famosi e il 3 giugno si esibirà nella land la cantante di Alghero Franca Masu.
Sardigna nasce in SL per la volontà dei due fratelli Marco e Mario Pireddu, che hanno egregiamente trasportato nel mondo virtuale tutto l’amore, la passione e la dedizione verso la loro terra. Sardigna è uno spazio privilegiato per la diffusione e la conoscenza della cultura millenaria sarda e il suo patrimonio identitario, una specie di “patria” virtuale per i sardi di SL e per tutti quelli che amano quest’isola speciale, magica e dalla cultura antichissima.
Il senso profondo del progetto Sardigna in Second Life è infatti quello di esaltare non solo la capacità del virtuale di farsi luogo di deposito ed esposizione del passato di una cultura, ma anche di divenire occasione per percorsi emotivi e conoscitivi originali, offrendo al visitatore – nel presente – l’esperienza di un futuro possibile che ancora non è accessibile nella dimensione “reale” rappresentando il passato della regione nella maniera più affascinante.
Il “turista virtuale” è accolto dagli owner, Barisone Sirbu aka Marco Pireddu e Ambrose Birke aka Mario Pireddu e portato a visitare la land seduto su un tappeto sardo di Isili o su una gigantesca, strepitosa pardula – il tipico dolcetto locale trasformato in tappeto volante.
Il valore della land sta soprattutto nell’aver ricreato alcuni dei luoghi più singolari ed importanti della Sardegna, arricchendola costantemente con sempre nuove ricostruzioni. Qui si possono vedere il pozzo sacro di Santa Cristina, che si trova nella Sardegna centro occidentale, ed è una delle più importanti aree sacre di età nuragica. Era un perfetto calendario astronomico e funzionava da osservatorio. Negli equinozi di primavera e autunno il sole illumina la scalinata e la fonte d’acqua. Questo effetto è stato reso perfettamente nella ricostruzione virtuale: si scende la scala al buio e giunti allo specchio d’acqua un raggio di luce filtra e ricrea l’effetto luminoso.
Molto interessante è l’altare preistorico di Monte d’Accodi, nei pressi di Sassari, che ricorda una grandiosa piramide a gradoni simile alle ziqqurath mediorientali, sulla cui sommità gli antichi abitanti eressero un tempio dedicato alla divinità ancestrale. Il nuraghe di Santu Antine, costruito durante l’Età del Bronzo, probabilmente nel corso del XVI° secolo a.C, è uno dei più maestosi di tutta la Sardegna ed è simile a un castello fortificato.
Punto di forza della land è il complesso nuragico Su Nuraxi di Barumini: vicino alla Giara, su un’altura che visivamente penetra in profondità l’est del medio Campidano, i Nuragici edificarono in più riprese un’imponente reggia-fortezza di basalto che è la più importante testimonianza monumentale della civiltà dei Nuraghi. Per la sua grandiosità la reggia-fortezza Su Nuraxi di Barumini è dal 1997 un patrimonio mondiale UNESCO (http://whc.unesco.org/en/list/833). La reggia è stata ricostruita secondo le più recenti e affidabili ricostruzioni, e nella dimensione del virtuale torna ora a rivivere il suo antico splendore.
Da questa settimana il complesso di Barumini è stato momentaneamente tolto per far posto a un evento davvero eccezionale: la mostra dei Giganti del Monte Prama. Queste sculture di epoca nuragica sono state rinvenute nel 1974 nei pressi di Cabras. Gli scavi hanno portato alla luce 5172 frammenti appartenenti a 15 teste e 22 busti di statue gigantesche che superano i due metri di altezza, raffiguranti arcieri, guerrieri e pugili. La tipologia e il numero dei frammenti, così come il loro stato di conservazione, fanno di questo ritrovamento uno degli eventi culturali più importanti di fine millennio.
Questi monumenti sono la testimonianza di una civiltà che non ha uguali in tutto il bacino del Mediterraneo occidentale. Sono le più antiche statue a tutto tondo, antecedenti ai Kouroi greci e portano preziose informazioni sull’arte e la cultura sarda. Probabilmente risalgono al VII° secolo a.C. ma ci sono ipotesi che le fanno datare alla fine del primo millennio a.C.
Caratteristica comune alle statue è la resa del volto e in particolare degli occhi, formati da due cerchi concentrici, talmente perfetti da far pensare all’uso di un compasso, unitamente ad una fronte molto prominente che scende su un naso stilizzato e molto pronunciato. Nello stile si riconosce fortemente l’influenza dedalica dal marcato geometrismo. C’è un chiaro legame tra la decorazione fittile, i bronzetti coevi e queste statue gigantesche.
Ma chi sono questi giganti? Si potrebbe collegarli agli antichissimi popoli del mare, i Shardana, pirati mercenari che furono anche al servizio di Ramses II, poiché portano lo stesso modello di spada e sono similmente rappresentati in una stele fittile conservata al
Museo Egizio del Cairo. Bello pensare che questi antichissimi guerrieri rivivano oggi, se pur virtualmente, nella land di Sardigna. Chiunque può ammirarli nella loro perfetta ricostruzione e ottenere con un semplice click tutte le informazioni finora disponibili, in 5 lingue compreso il sardo, come in un agevole museo archeologico. Second Life può dunque essere un mezzo perfetto per mettere a disposizione di una vastissima platea internazionale informazioni preziose.