La professione più antica.

Dire che una delle professioni più in vista e remunerative nel mondo virtuale è quella della Escort, è dire una banalità. Tutti lo sanno, pochi lo commentano. E questo perché la discussione su tale tipo di professione tocca il cosiddetto “lato oscuro” della rete, quello dove si esprimono impulsi e comportamenti fin troppo simili alla realtà quotidiana, ma in un contesto in cui si può essere molto più liberi e provocatori, sfruttando la copertura di un nickname (e questo fin dagli esordi della comunicazione via chat in rete) o di un Avatar (negli attuali mondi virtuali). Il corteggiamento, la provocazione sessuale, il gioco delle ambiguità, è molto diffuso in rete, e spesso la comunicazione tocca il livello dell’erotismo. In questo habitat sorgono ovviamente rapporti affettivi veri, amori, e persino prestazioni erotiche (non arriviamo a chiamarle sessuali) a pagamento. Si alimenta così un business niente affatto trascurabile in Second Life, e molti sono i club, o intere sim, dove è possibile usufruire di tale genere di prestazioni, fornite da professioniste molto apprezzate e richieste, tanto da procurargli una fonte di reddito non trascurabile anche per la vita reale.

Fin qui non scopriamo niente di nuovo, ma quello che ci siamo proposti di fare, per completare il quadro che siamo andati delineando negli ultimi mesi sul business in Second Life, è di andare a chiedere, direttamente a queste professioniste, come vivono questa loro esperienza e come la gestiscono.

Dopo qualche passaggio non breve di intermediazione e presentazioni da parte di amici, siamo riusciti a contattare una delle più rappresentative Escort in attività in Second Life: Samantha. Non darò il nome completo, per quanto sia stato autorizzato dalla diretta interessata, per discrezione nei suoi confronti, e inoltre non darò nemmeno le cifre che mi ha indicato, relativamente ai suoi guadagni, sempre per lo stesso motivo. Samantha ha così gentilmente acconsentito a rispondere a qualche domanda, e non è stata per nulla esitante nel darci uno spaccato molto rappresentativo di questo mondo. Ascoltiamo le sue considerazioni:

[14:25]  AquilaDellaNotte Kondor: grazie per aver accettato questo incontro Samantha, puoi raccontarci  qualcosa del tuo lavoro? Per cominciare, in che orari lavori? Di sera?

[14:25]  samantha: no, lavoro quasi sempre, ho 72 clienti, fissi.

[14:26]  AquilaDellaNotte Kondor: un lavoraccio. Vedo dal profilo che sei anche slave…

[14:26]  samantha: dipende J sempre per lavoro però J

[14:27]  AquilaDellaNotte Kondor: non sei appassionata di BDSM?

[14:27]  samantha: in RL sono una Mistress

[14:27]  AquilaDellaNotte Kondor: se posso chiederlo, sei escort anche in RL?

[14:28]  samantha: si, anche

[14:28]  AquilaDellaNotte Kondor: e sei in SL solo per questo, o hai anche altre attività?

[14:28]  samantha: creo, ma non vendo, non ho tempo per fare commercio

[14:29]  AquilaDellaNotte Kondor: ma con tanti clienti quante ore al giorno lavori?

[14:29]  samantha: da 3 a 7 ore

[14:30]  AquilaDellaNotte Kondor: devi essere molto brava nel tuo lavoro, 72 clienti sono un’enormità

[14:30]  samantha: hai dei dubbi? J

[14:30]  AquilaDellaNotte Kondor: il corpo non basta

[14:30]  samantha: J

[14:31]  samantha: no tesoro J

[14:31]  AquilaDellaNotte Kondor: usi il voice anche?

[14:31]  samantha: esatto

[14:31]  AquilaDellaNotte Kondor: niente cam?

[14:31]  samantha: non RL, lo evito. In RL sono una escort di alto livello

[14:32]  AquilaDellaNotte Kondor: ma sei entrata in SL per fare proprio questo lavoro o è venuto dopo?

[14:32]  samantha: mi diverte, deformazione professionale

[14:32]  AquilaDellaNotte Kondor: c’è una cosa che non capisco. Tu lavori come escort in RL, e ad alto livello dici….

[14:32]  samantha: si, esatto

[14:33]  AquilaDellaNotte Kondor: mentre qui si guadagnano quattro Linden…

[14:33]  samantha: qualche?

[14:33]  AquilaDellaNotte Kondor: chi te lo fa fare?

[14:33]  samantha: 🙂

[14:33]  AquilaDellaNotte Kondor: avrai 5 o 6 “prestazioni” al giorno….

[14:33]  samantha: xx.xxx L$ in 2 settimane sono quattro Linden per te ?

[14:34]  AquilaDellaNotte Kondor: sarebbero xxx euro a settimana…

[14:34]  samantha: sufficenti per giocare, su Second Life J

[14:34]  AquilaDellaNotte Kondor: ma in RL guadagneresti molto di più…..

[14:34]  samantha: ma non lo faccio mica 10 volte al giorno in RL, lo faccio solo se ne vale la pena

[14:35]  AquilaDellaNotte Kondor: capito

[14:35]  samantha: e guadagno dagli xxx euro agli x.xxx  per una intera notte

[14:35]  AquilaDellaNotte Kondor: accidenti, x.xxx euro per una notte??

[14:35]  samantha: dipende da ciò che e’ richiesto, si può anche salire

[14:36]  AquilaDellaNotte Kondor: sei molto valutata allora, è una cifra davvero notevole, ma dimmi una cosa….

[14:42]  samantha: dimmi

[14:43]  AquilaDellaNotte Kondor: quali sono le differenze che vedi tra Second Life e RL nel tuo lavoro, a parte l’uso del corpo, ovviamente.

[14:43]  samantha: sensazioni ed emozioni

[14:43]  AquilaDellaNotte Kondor: emozioni? Ma non è un lavoro per te?

[14:43]  samantha: si

[14:44]  AquilaDellaNotte Kondor: spiegami allora…

[14:44]  samantha: sono un essere umano, tesoro mio, non un automa

[14:44]  AquilaDellaNotte Kondor: ma immagino che tu tenga il lavoro separato dal resto

[14:44]  samantha: ovviamente

[14:44]  AquilaDellaNotte Kondor: come puoi emozionarti con 10 prestazioni al giorno? (parlo di SL ovviamente)

[14:45]  samantha: sono empatica, percepisco le loro emozioni

[14:45]  samantha: ma è un discorso troppo complesso da spiegare …

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E’ stato veramente un colpo di fortuna riuscire ad intervistare Samantha. Successivamente, ho cercato un’altra “fonte” che avesse però un approccio diverso alla professione. Sono quindi arrivato, sempre tramite presentazione di amici degli amici, ad avere un contatto con un’altra escort, anch’essa molto conosciuta e apprezzata nella sua professione, che però svolge questo lavoro esclusivamente in Second Life: Rosa. Il suo approccio è completamente diverso. Sentiamola:

[10:51]  AquilaDellaNotte Kondor: ciao Rosa, grazie per aver accettato questa intervista. Sto conducendo una specie di inchiesta sul business in Second Life. Ho scritto finora di diversi tipi di business e vorrei infine parlare di questo tipo di attività

[10:52]  Rosa: sul sesso in Second Life sono specializzata

[10:55]  AquilaDellaNotte Kondor: a vedere il profilo di quest’avatar sembri nuova di SL

[10:55]  Rosa: si sono nuova, e non uso altri avatar

[10:56]  AquilaDellaNotte Kondor: solo sei mesi?

[10:56]  Rosa: si

[10:56]  AquilaDellaNotte Kondor: e hai cominciato subito a fare la escort o l’idea ti è venuta dopo?

[10:56]  Rosa: quando mi sono iscritta, non sapevo come fare Linden, pensai che avrei potuto fare la escort, ma uno, vedendomi mi disse: con quel tuo avatar non faresti eccitare nessuno. Si, perchè non era curato. Poi caricai i primi soldi

[10:57]  AquilaDellaNotte Kondor: scusa se te lo chiedo, ma questa tua professione influisce anche sulla RL?

[10:58]  Rosa: no, in RL sono completamente diversa, ho una vita normale

[10:58]  AquilaDellaNotte Kondor: magari sei un uomo, molte professioniste lo sono

[10:58]  Rosa: no sono una donna, uso il voice e la mia voce è quella originale

[11:00]  AquilaDellaNotte Kondor: dimmi allora, hai cominciato così, per fare un pò di soldi?

[11:00]  Rosa: no, inizialmente ho fatto la PR. Guadagnavo xxx Linden$ al giorno per stare in una land e tippare gente, per circa 5/6 ore al giorno, poi decisi di cambiare

[11:01]  AquilaDellaNotte Kondor: pochi centesimi di Euro

[11:01]  Rosa: si, ma questo era il guadagno medio di una PR

[11:02]  AquilaDellaNotte Kondor: non ho mai capito come si possano spendere tante ore per pochi centesimi di euro

[11:02]  Rosa: dipende, se hai amici in una land lo fai più che altro per stare insieme a loro, a parlare e a scherzare

[11:02]  Rosa: ma io mi ero annoiata. La sera finivo tardissimo e la mattina dovevo svegliarmi presto per il lavoro in RL. E così mollai, e una volta sistemato l’avatar, ho iniziato a girare

[11:03]  Rosa: non sapevo da dove incominciare, sono entrata in un posto come questo (siamo in una land “specializzata”) e  ho iniziato a ballare

[11:04]  Rosa: ho conosciuto una ragazza, lei mi ha fatto vedere come si rimorchiavano le persone, anche girando liberamente, sempre in posto per adulti

[11:05]  Rosa: la mia prima esperienza è stata in voice con lei e un cliente, facendo il 3some, ed è stato divertente, diciamo

[11:05]  Rosa: non mi sentivo sola perchè c’era lei con me

[11:05]  AquilaDellaNotte Kondor: e poi? hai continuato…

[11:06]  Rosa: poi sono arrivata qui, e ho continuato da sola

[11:06]  AquilaDellaNotte Kondor: ma continui a farlo per soldi, o ti diverte?

[11:06]  Rosa: allora, in questo posto ho molti amici che ci vengono solo per fare due chiacchiere e ballare su in spiaggia

[11:07]  Rosa: ma vengono anche clienti che cercano sesso a pagamento, sia italiani che stranieri

[11:07]  Rosa: quando parlo in voice con i miei amici loro mi sentono e mi immano. Una sorte di pubblicità la mia. Infatti non basta avere un bell’ avatar, vogliono essere sicuri che dietro ci sia una donna

[11:08]  Rosa: io sono giovane, e quindi sentire la voce di una ragazza li incuriosisce maggiormente, arrivano di tutte le età

[11:09]  AquilaDellaNotte Kondor: non mi hai risposto però….

[11:09]  Rosa: si solo per soldi

[11:10]  AquilaDellaNotte Kondor: non ti diverte questo lavoro?

[11:10]  Rosa: io guadagno in 20 minuti di voice, anche più di x.xxx Linden

[11:10]  Rosa: la parte divertente è quando senti il rumore dei soldi che vengono accreditati, questo mi diverte molto

[11:11]  AquilaDellaNotte Kondor: fa effetto….

[11:11]  Rosa: questo è anche un gioco, io lo interpreto così, ho questo ruolo

[11:12]  AquilaDellaNotte Kondor: ma potresti guadagnare in altro modo però, cosa ti attira in questo lavoro?

[11:12]  Rosa: sono una libera professionista, e questo è il modo più veloce per guadagnare, e senza impegni di orari J

[11:12]  Rosa: sempre soldi facili

[11:13]  AquilaDellaNotte Kondor: nessun imbarazzo quindi

[11:13]  Rosa: no, adesso no. Inizialmente si, lo ero, poi ci fai l’abitudine

[11:13]  AquilaDellaNotte Kondor: che differenza vedi con la stessa professione in RL? a parte ovviamente il virtuale

[11:14]  Rosa: bè qui si finge, e non sei coinvolta in prima persona. E’ un ruolo in un gioco, in RL non lo farei mai, non sarei io

[11:15]  AquilaDellaNotte Kondor: certo, ma mi riferivo al meccanismo. Soldi facili, autonomia….

[11:16]  Rosa: io lavoro in RL, quindi sono autonoma e guadagno bene, ma anche se non lavorassi non lo farei, non svenderei il mio corpo

[11:17]  AquilaDellaNotte Kondor: quindi l’avi non lo vedi come una seconda te stessa, è un gioco per te…

[11:17]  Rosa: noooooooooo!

[11:17]  Rosa: l’avi per me è solo pixel, non è una seconda me

[11:18]  Rosa: però non ti nego che in SL ho conosciuto gente a cui sono affezionata

[11:18]  Rosa: ma con questo resta comunque un gioco virtuale. Ci sono persone che lo fanno perchè gli piace fare la escort, altre, come me, lo fanno solo per i Linden $

[11:19]  AquilaDellaNotte Kondor: in questo ambiente avrai conosciuto gente di ogni genere….

[11:20]  Rosa: si, di tutti i generi, e con diverse problematiche

[11:20]  AquilaDellaNotte Kondor: e ti sei mai sentita offesa, in qualche modo….

[11:20]  AquilaDellaNotte Kondor: o lo prendi sempre come un gioco?

[11:21]  Rosa: quando mi pagano non mi sento mai offesa è un lavoro. Gli amici potrebbero offendermi, non i clienti

[11:21]  AquilaDellaNotte Kondor: ma anche qui ci sono gli “sfruttatori” o siete libere?

[11:21]  Rosa: io sono liberissima, qui nessuno sfrutta nessuno

[11:22]  Rosa: ma ci sono land dove ti obbligano a stare in quel caso basta non andarci più. Non è quindi come in RL

[11:22]  AquilaDellaNotte Kondor: un’ultima domanda: come vedi il tuo futuro in Second Life? Pensi di continuare con questo lavoro o di cambiare attività, un giorno…

[11:23]  Rosa: per il momento mi diverto anche così, quindi non cambio

[11:24]  AquilaDellaNotte Kondor: grazie Rosa, sei stata gentilissima

[11:24]  Rosa: grazie a te, a presto

I segugi di Second Life

Forse non tutti sanno che in Second Life si sono affermate, ed operano quotidianamente, diverse Agenzie di “investigazione”, che offrono i propri servizi ai molti Clienti che a loro si rivolgono, relativamente ad attività di indagine e protezione di vario genere. Di queste agenzie si parla molto poco, poiché fanno della discrezione un proprio fondamentale modus operandi.

E’ quindi con qualche titubanza che siamo andati alla ricerca della responsabile di una di queste agenzie, sfruttando una vecchia amicizia e chiedendole di aiutarci a meglio definire questo tipo di attività, a vantaggio dei nostri lettori. E’ con piacere quindi che abbiamo visto accolta positivamente la nostra richiesta e abbiamo così cominciato l’intervista con Morgana3 Destiny della M3d Investigation Agency…

AquilaDellaNotte Kondor: Morgana, a che serve un’agenzia di investigazione, se così possiamo chiamarla, in SL?

Morgana3 Destiny: serve alle stesse cose per cui serve in Real, investigare.

AquilaDellaNotte Kondor: e che c’è da investigare in un mondo in cui la verità può non esistere?

Morgana3 Destiny: certo che esiste, la verità. Ognuno ha la sua e noi troviamo ciò che cercano e glielo serviamo su un piatto d’argento.

AquilaDellaNotte Kondor: ma penso che ognuno abbia la sua, di verità, quella che racconta.

Morgana3 Destiny: ma a me va bene, non sono mica un giudice!

AquilaDellaNotte Kondor: allora può essere tutto falso, o fuorviante.

Morgana3 Destiny: il concetto di “falso” è molto relativo. Mettiamo che qualcuno voglia investigare sulla propria moglie o fidanzata virtuale (un classico…). Quello che lei fa non è falso, altrimenti sarebbe falso pure lo stare insieme.

AquilaDellaNotte Kondor: e ci si limita obbligatoriamente alla loro Second Life, niente invasioni in RL? E’ una cosa molto importante questa….

Morgana3 Destiny: ma quali invasioni, mica facciamo parte della Polizia Postale, ci mancherebbe…

AquilaDellaNotte Kondor: c’è quindi questa regola fondamentale?

Morgana3 Destiny: è sempre stata implicita, la regola … ma scontata.

AquilaDellaNotte Kondor: questa tua “agenzia” comprende più persone impegnate in questi servizi, o lavori da sola?

Morgana3 Destiny: più persone, ovviamente.

AquilaDellaNotte Kondor: e ci sono molte altre agenzie del genere in Second Life?

Morgana3 Destiny: certo.

AquilaDellaNotte Kondor: anche in Italia?

Morgana3 Destiny: si, ne conosco più straniere, ma in Italia anche.

AquilaDellaNotte Kondor: in realtà non se ne sente molto parlare….

Morgana3 Destiny: pazienza … abbiamo una clientela ristretta e selezionata.

AquilaDellaNotte Kondor: ma se uno vuole servirsi di un’agenzia come la vostra, come fa a trovarla?

Morgana3 Destiny: scrive nel search “investigation agency”, o “investigation”, e ne trova tante.

AquilaDellaNotte Kondor: quindi fate anche da bodygard e controllo…

Morgana3 Destiny: si, esattamente.

AquilaDellaNotte Kondor: ma in quanti siete nella tua agenzia?

Morgana3 Destiny: una decina, variabili. Alcuni non sono iscritti al gruppo, per una maggiore sicurezza.

AquilaDellaNotte Kondor: a volte, in certi casi difficili, attacchi alle land, o griefers, servono anche specifiche competenze tecniche, non è vero?

Morgana3 Destiny: non sempre, bastano astuzia, e abilità, ed avere le “conoscenze” giuste. Diciamo che molti di noi conoscono il proprio “nemico”.

AquilaDellaNotte Kondor: a prima vista la maggior parte dei casi si potrebbe ridurre ad una questione di corna…..

Morgana3 Destiny: no, non sempre. Alcuni vogliono sapere altro, che tipo è l’amico, se è affidabile negli affari, chi mette voci su di loro in giro, chi fa casino o crea caos in land, ecc.

AquilaDellaNotte Kondor: che percentuale di “successi” avete?

Morgana3 Destiny: ci sono moltissimi successi, in realtà, con o senza scopo raggiunto, e la parcella viene comunque pagata, perchè il lavoro viene sempre fatto, e anche bene. Per quanto riguarda il tasso base dei successi, da quando abbiamo aperto, è all’incirca del 90%, nel senso che il Cliente è rimasto soddisfatto dei nostri servizi.

AquilaDellaNotte Kondor: ma in questo mestiere si usano anche mezzi tecnici, attrezzi, hud, o cose del genere?

Morgana3 Destiny: a volte, ma sempre senza violare le regole di Second Life. Tuttavia, la vera arma di questo lavoro sono la bravura e l’astuzia investigativa. Lo strumento fondamentale è il cervello, la sua abilità di risolvere problemi e trovare soluzioni. In particolare, l’occhio femminile, è molto acuto. Poi ci sono i segreti del mestiere, e quelli li tengo per me, se non ti dispiace …

AquilaDellaNotte Kondor: per un servizio del genere servirebbe una specie di “codice deontologico” a garanzia della serietà dell’Agenzia.

Morgana3 Destiny: certo che c’è, noi lo adottiamo, è illustrato in parte nella nota informativa che diamo ai Clienti per illustrare il servizio, quando viene da noi, dandogli tutte le informazioni che vuole.

AquilaDellaNotte Kondor: e i prezzi sono alti?

Morgana3 Destiny: in genere sono 2 mila Linden Dollar a settimana … dipende poi dal caso, se impiega più persone. Si arriva anche a 4 mila Linden Dollar a settimana, se si impiegano più ore , più tempo …. Io devo pagare i miei agenti e la baracca 🙂

AquilaDellaNotte Kondor: beh i casi più semplici dovrebbero essere proprio quelli di corna, l’argomento è semplice.

Morgana3 Destiny: si semplicissimo, ma se il Cliente vuole una sorveglianza 24 ore … attiva e costruttiva,  gli costa di più. Dipende da cosa vuole ….

AquilaDellaNotte Kondor: quindi ci sono anche casi “complessi” che richiedono settimane …

Morgana3 Destiny: diciamo che siamo molto tempestivi e precisi, cerchiamo di essere brevi, concisi ed efficenti. Il caso più complesso per il Cliente più difficile, può durare anche tre settimane ma è già abbondantemente tanto.

AquilaDellaNotte Kondor: ma è mai capitata qualche investigazione “d’affari” richiesta da aziende, ad esempio?

Morgana3 Destiny: no comment 🙂 Ti dico solo che può capitare. Ma in genere sono aziende piccole in SL, non connesse con  la Real se non in modo virtuale, perché se fossero connesse in Real userebbero un investigatore Real, loro li sanno usare i pc 🙂

AquilaDellaNotte Kondor : quindi tutto questo lavoro è svolto esclusivamente in Second Life per Second Life.

Morgana3 Destiny: certo, non abbiamo i permessi per fare gli investigatori Real, altrimenti potevi chiamarmi Ponzi, lol.

AquilaDellaNotte Kondor: ma come ti è venuta in mente di aprire questa agenzia, come hai cominciato?

Morgana3 Destiny: ho cominciato a lavorare con un’agenzia straniera e mi è piaciuto tantissimo, poi questa agenzia si è chiusa per cause di forza maggiore. Dopo un po’ di tempo ho deciso di riaprirne un’altra mia….

AquilaDellaNotte Kondor: ma il mercato è affollato in Italia?

Morgana3 Destiny: affollato è una parola grossa, C’è gente e ci basta.

AquilaDellaNotte Kondor: ed esiste qualche “associazione”? avete rapporti con agenzie straniere?

Morgana3 Destiny: no noi lavoriamo con la nostra agenzia e basta non abbiamo relazioni  o rapporti con altre, ma usufruiamo di agenti di ogni nazionalità.

AquilaDellaNotte Kondor: è senz’altro uno dei mestieri più interessanti di SL …

Morgana3 Destiny: certo, come pure in Real.

AquilaDellaNotte Kondor: immagino che gli agenti siano irriconoscibili …

Morgana3 Destiny: ovvio, il gruppo è chiuso, e non si possono vedere i nomi, e se sgarrano vengono licenziati (sono cattivissima, lol).

AquilaDellaNotte Kondor: credo che le donne siano più portate per questo lavoro, curiosità innata, diciamo …

Morgana3 Destiny: le donne hanno una flessibilità mentale e un modo di agire che ha dello straordinario … impeccabile, furbo … ne sanno una più del diavolo

AquilaDellaNotte Kondor: non esageriamo, ora…

Morgana3 Destiny: ma è vero! Lol.

AquilaDellaNotte Kondor: ti viene in mente un caso particolare, o curioso, senza fare nomi ovviamente …

Morgana3 Destiny: si, c’era una Cliente che aveva un amica Real che aveva un fidanzato Real e lei era amica del fidanzato che gli aveva chiesto in Real di controllare in Second Life questa sua fidanzata, perchè per lui aveva una storia virtuale … con uno con cui era già stata virtualmente e che era poco raccomandabile … oltre che aggressivo. Dunque, se aveva questa storia dovevano convincerla a lasciare stare anche se si trattava solo di amicizia. E’ strano il fatto che dalla Real sia partita una specie di catena, di passaparola, per capire cosa faceva questa tipa in Second Life, e con chi … Insomma erano tutti in Real  ma si nascondevano in Second Life

AquilaDellaNotte Kondor : non ci ho capito molto, ma sembra uno di quei telefilm americani girati in Second Life, mi sembra una puntata di CSI con Gary Senise, poi ti cerco il link. E com’è finita quella indagine?

Morgana3 Destiny: e chi se la ricorda, ovviamente…

AquilaDellaNotte Kondor: Morgana, grazie mille per questa intervista, a presto.

Morgana3 Destiny: Grazie a te, è un fatto positivo far conoscere alla gente il modo professionale con cui lavoriamo. Spero che questa sia un’occasione utile. Ciao, a presto.

Il business delle prestazioni professionali in SL

In questa terza e ultima carrellata sulle attività che vengono svolte in SL, dopo aver discusso della gestione delle sim e del commercio, gettiamo uno sguardo alle attività legate alle prestazioni professionali, di qualsiasi genere, che vengono svolte e retribuite nel mondo virtuale. Le prestazioni professionali sono in genere individuali, ma non è raro vedere gruppi, organizzazioni o associazioni, che assumono la forma di vere e proprie “società di servizi” e ne parleremo più avanti.

Chiunque abbia una competenza specialistica, di qualsiasi genere, o che si voglia cimentare nel Mondo Virtuale in attività mai fatte prima e per cui crede di avere talento e predisposizione, in SL può mettere questa competenza, o questo talento, a disposizione degli altri, facendone un’attività remunerativa. Ogni competenza e mestiere può essere messo alla prova, da attività legate alla specificità dei Mondi Virtuali (Manager di land,  hostess, greaters, helper, ecc.) a competenze di base relative al building e allo scripting, fino a mestieri antichissimi come quello della escort, a cui si accompagnano vari generi di altre attività legate all’intrattenimento. Quella della escort è una professione molto gettonata, seguendo la diffusione sostenuta da tutte le applicazioni relative al cybersex: dagli oggetti, ai componenti di arredamento con script particolari, agli organi da far indossare agli avatar e così via. Le professioni legate a questo tipo di “prestazioni” generano un notevole giro d’affari.

Un mercato molto fiorente è quello dei musicisti e dei cantanti in SL. Decine di professionisti e cantanti dilettanti popolano ogni sera le land di SL, con concerti dal vivo e performance molto seguite. Alcuni di questi sono dei veri e propri professionisti, che già esercitavano nella vita real, altri hanno scoperto questa vena artistica e musicale in SL, e SL ha permesso loro di misurarsi con una passione che avevano magari coltivato per anni, senza trovare il modo, o il coraggio, di affrontare una platea. SL è anche questo: dare a tutti una possibilità di mettersi alla prova e di crescere, se si hanno capacità, talento e perseveranza nel perseguire i propri obiettivi. Alcuni di questi dilettanti sono diventati via via molto popolari in SL, molti hanno perfino intrapreso qui una vera e propria attività professionale che gli consente di guadagnare alla stregua di una qualsiasi attività svolta in Real Life. In quest’ambito troviamo quindi alcuni di quelli che hanno fatto di SL la propria professione, e con cui si guadagnano da vivere.

L’altra professione che trova larga applicazione in SL è quella dell’insegnante. Sappiamo infatti che l’utilizzo dei Mondi Virtuali trova una applicazione molto efficace nell’attività di formazione. Si tengono in SL corsi di ogni tipo, da quelli per l’insegnamento delle lingue, a quelli di elaborazione grafica, a quelli sul management, e ad una serie notevole di corsi dedicati ad attività specifiche di SL: dal DJ virtuale, al fashion, al building, ecc. Sappiamo anche che molte aziende e università utilizzano SL come ambiente di formazione interattivo. Aule virtuali di studenti di ogni provenienza sono utilizzate per meeting e corsi di vario genere e molte aziende hanno all’inizio usato SL, per avviare questa sperimentazione, e hanno poi costruito proprie grid, su ambienti privati e protetti da firewall. Le grandi aziende, al riparo dei riflettori e della curiosità degli abitanti dei Mondi Virtuali, stanno usando le proprie piattaforme per un uso interno.

Le altre professioni più diffuse di SL, dagli artisti alle designer di moda, dal commerciante ai creatori di strutture architettoniche, sono state già inquadrate nel settore del commercio, mentre le attività individuali sono quelle che sfruttono gli skill specifici del singolo professionista.

Una interessante iniziativa, condotta nei mesi scorsi da Baby Pooley, ha raccolto i dati in un questionario per arrivare ad un censimento delle professioni in SL. Le professioni classificate sono state decine, rimandiamo al post della stessa Baby qui pubblicato per i dettagli (http://virtualworldsmagazine.wordpress.com/?s=baby+pooley).

Come accennavamo all’inizio, alcuni professionisti o manager, con un particolare spirito imprenditoriale, hanno creato delle vere e proprie “agenzie”, che, a partire dalla propria competenza di un particolare settore di mercato, mettono insieme diversi professionisti, creando una rete di relazioni e di intermediazione che rende tali agenzie utilissime quali fornitrici di servizi ad ampio spettro: dall’organizzazione di serate musicali, alla gestione dei matrimoni virtuali, dall’organizzazione di mostre o manifestazioni culturali, alla gestione delle land.

Il panorama delle professioni è davvero molto vasto, forse troppo, per la ristrettezza del mercato virtuale in questi tempi di magra. Tuttavia, l’inventiva dei residenti e, molto spesso, le elevate capacità individuali, hanno messo a frutto le varie possibilità offerte da questo ambiente. Questo lascia ben sperare per il futuro delle applicazioni legate ai Mondi Virtuali, poiché quanto è stato sviluppato e sperimentato in questi primi anni, troverà di certo larga applicazione nel momento in cui la crescita del business porterà nei mondi virtuali, open o proprietari, una massa di gente che fino ad oggi non è riuscita a entrare, o non ha voluto prendere ancora parte, a questa avventura.

Per terminare questa carrellata vogliamo presentare una intervista ad un artista italiano, un musicista, che rappresenta, a mio parere, un esempio emblematico delle possibilità offerte dai Mondi Virtuali: EddieGuitarDagger Sheryffe.

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Intervista a EddieGuitarDagger Sheryffe

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[2:31] AquilaDellaNotte Kondor: Benvenuto Eddie e grazie per aver accettato questa intervista. Io conosco il tuo lavoro da molto tempo. Quello del musicista è uno dei lavori che hanno trovato più applicazione in SL, tu lo eri già prima o sei nato qui come musicista?

[2:34]  EddieGuitarDagger Sheryffe: io sono musicista in RL dai primi anni 80

EddieGuitarDagger Sheryffe: diciamo dalla seconda metà, è più corretto

[2:35]  EddieGuitarDagger Sheryffe: classiche band scolastiche…..poi esordio discografico nel 1988

[2:36]  EddieGuitarDagger Sheryffe: varie esperienze…più o meno professionali e in vari generi mi hanno poi portato nel 2007 a mettere naso in SL.

[2:36]  AquilaDellaNotte Kondor: ma era già una professione per te o una passione soltanto, un Hobby…

[2:37]  EddieGuitarDagger Sheryffe: non ho mai vissuto la musica come hobby

[2:37]  EddieGuitarDagger Sheryffe: ho sempre cercato di farlo diventare un lavoro..e in alcuni periodi ho campato facendo il musicista….mi riferisco specialmente agli anni passati a suonare per lo Zelig Tour

[2:37]  EddieGuitarDagger Sheryffe: dove si spaziava dal pop al rock all’italiano al latino

[2:38]  AquilaDellaNotte Kondor: il tuo caso, per me che studio l’evoluzione dei mondi virtuali, è veramente emblematico… hai trovato qui un ambiente, una piattaforma, per sviluppare la tua professione….

[2:38]  EddieGuitarDagger Sheryffe: sl in 3 anni mi ha dato più di ciò che mi ha dato la RL in tanti anni

[2:39]  EddieGuitarDagger Sheryffe: voglio precisare una cosa, fondamentale

[2:39]  EddieGuitarDagger Sheryffe: SL per un musicista può dare risultati se hai musica tua …se fai le cover che fai anche in RL, stare in SL non ha senso

[2:39]  AquilaDellaNotte Kondor: spiega meglio, per i nostri lettori

[2:40]  EddieGuitarDagger Sheryffe: la capillarità di SL…ha la sua forza se proponi qualcosa di tuo..di inedito, allora il gioco vale la candela

[2:40]  AquilaDellaNotte Kondor: ma presupponi anche una qualità dell’audience, di chi ascolta…

[2:41] EddieGuitarDagger Sheryffe: perchè devo suonare qui brani di altri..e prendere…1/4 di quello che guadagnerei in RL ?

[2:41]  EddieGuitarDagger Sheryffe: chi viene ai concerti in SL ..viene per te..per ascoltarti….

[2:41]  EddieGuitarDagger Sheryffe: in RL nei club o pub..la gente è li per 1000 altri motivi e tu sei solo un sottofondo musicale pari a un DJ

[2:42]  AquilaDellaNotte Kondor: quindi la gente non verrebbe a sentirti se tu non dessi qualcosa di originale

[2:42]  EddieGuitarDagger Sheryffe: da cantautore..poi potrei anche dirti …. perchè devo suonare in SL Vasco e farlo conoscere in tutto il mondo quando posso far sentire il mio?

[2:43]  AquilaDellaNotte Kondor: ma ci sono anche quelli che cantano Frank Sinatra e fanno successo….

[2:43]  EddieGuitarDagger Sheryffe: in RL è sempre stato difficilissimo proporre musica originale dei locali…in primis per divieti posti dai proprietari

[2:43]  EddieGuitarDagger Sheryffe: in SL hai la libertà di fare ciò che vuoi…

[2:43]  AquilaDellaNotte Kondor: in SL trovi uno spazio “libero” per proporre la tua produzione

[2:43]  EddieGuitarDagger Sheryffe: il mio punto di vista è che se hai qualcosa di originale da proporre..e non lo proponi..solo per paura di avere meno successo..beh…che stai a fare qui ?

[2:44]  EddieGuitarDagger Sheryffe: ho cominciato a fare rumore in SL il 30 gennaio 2008 …. e per circa 3 mesi ho proposto solo materiale inedito relativo al mio primo album…

[2:45] EddieGuitarDagger Sheryffe: poi ho inserito cover .. per me .. per divertimento … ma il pubblico era numeroso anche quando facevo gli inediti

[2:45]  EddieGuitarDagger Sheryffe: inediti italiani … che proponevo più all’estero che qui

[2:45] AquilaDellaNotte Kondor: è questa la caratteristica che vorrei mettere in evidenza. Un mondo virtuale dà uno spazio autonomo, originale … consente una libertà di espressione inedita, un mezzo nuovo

[2:45]  EddieGuitarDagger Sheryffe: esattamente, come dicevo un paio di anni fa a Red Canzian dei Pooh…in SL … non guadagni montagne di soldi..né hai folle ai concerti….ma hai una cosa che la RL non ti da

[2:46] EddieGuitarDagger Sheryffe: la velocità di diffusione della musica…e la capillarità di diffusione

[2:47]  AquilaDellaNotte Kondor: ma il pubblico è molto limitato però

[2:47]  EddieGuitarDagger Sheryffe: il potere di fare un accordo da casa mia a Milano…e sapere che nello stesso istante è ascoltato in Russia America Cina….questo la RL non te lo dà

[2:48]  EddieGuitarDagger Sheryffe: per me è più importante avere 20 persone che mi ascoltano da 10 paesi diversi..che 1000 dallo stesso

[2:48]  AquilaDellaNotte Kondor: capito

[2:48]  AquilaDellaNotte Kondor: parlando invece dell’aspetto organizzativo….

[2:48]  AquilaDellaNotte Kondor: tu vieni chiamato da “fornitori di servizi”, organizzatori, presti la tua professionalità a chi te la richiede….

[2:49]  AquilaDellaNotte Kondor: perchè non avere un’impresa “tua”?

[2:49]  AquilaDellaNotte Kondor: un locale, una land …

[2:50]  EddieGuitarDagger Sheryffe: io ho un’agenzia di eventi in SL … da diversi mesi

[2:50]  EddieGuitarDagger Sheryffe: che ha sede in una land

[2:50]  AquilaDellaNotte Kondor: una tua agenzia?

[2:50]  EddieGuitarDagger Sheryffe: ho fondato questa agenzia a novembre circa…con 2 soci

[2:50]  EddieGuitarDagger Sheryffe: si chiama H2B SL EVENTS

[2:50]  Zhora Maynard è Online

[2:50]  AquilaDellaNotte Kondor: perfetto, è stata una naturale evoluzione, come immaginavo….

[2:50]  EddieGuitarDagger Sheryffe: ho 2 soci storici di SL … due persone meravigliose

[2:51]  EddieGuitarDagger Sheryffe: è stato più che altro una considerazione … possibile che nessuno sappia lavorare come dico io ? ahauhaua. ..ok.. faccio da solo 😀

[2:51]  EddieGuitarDagger Sheryffe: nei periodi in cui sono stato manager di me stesso..ho toccato 75 concerti al mese 😀

[2:51]  AquilaDellaNotte Kondor: questi soci sono noti, o sconosciuti ai più? e di cosa si occupano loro?

[2:52]  EddieGuitarDagger Sheryffe: sono i 2 ex manager di ISN TELECOM ITALIA

[2:52]  EddieGuitarDagger Sheryffe: Hyoozan Hax e Tanielino Benazzi

[2:52]  EddieGuitarDagger Sheryffe: amici di vecchia data

[2:52]  AquilaDellaNotte Kondor: ISN non esiste più

[2:52]  EddieGuitarDagger Sheryffe: con i quali ci siamo reincontrati un anno fa e non ci siamo più lasciati

[2:53]  EddieGuitarDagger Sheryffe: ISN ha chiuso più o meno un anno fa

[2:53]  AquilaDellaNotte Kondor: quindi loro curano la parte organizzativa…

[2:53]  EddieGuitarDagger Sheryffe: diciamo che fa tutto miss Hax

[2:53]  EddieGuitarDagger Sheryffe: è lei la vera CEO dell’agenzia

[2:54]  EddieGuitarDagger Sheryffe: io non ho il tempo..e mister Benazzi gestisce il club in land..e fa il dj in giro… abbiamo una discreta rosa di artisti..

[2:54]  AquilaDellaNotte Kondor: quindi questa agenzia non serve solo per te, ci sono anche altri artisti nella rosa

[2:55] EddieGuitarDagger Sheryffe: si..abbiamo creato una struttura che aiuta e gestisce professionisti italiani e non

[2:55]  AquilaDellaNotte Kondor: complimenti Eddie, veniamo ai tuoi programmi per il futuro

[2:56]  EddieGuitarDagger Sheryffe: grazie..

[2:56]  AquilaDellaNotte Kondor: come pensi si evolverà la tua professione in SL

[2:56]  EddieGuitarDagger Sheryffe: la mia SL spero arriverà a fondersi con la RL

[2:57]  EddieGuitarDagger Sheryffe: vorrei portare sempre SL nei concerti RL.

[2:57]  EddieGuitarDagger Sheryffe: sto lavorando a un nuovo album in doppia versione…che in realtà avrebbe dovuto uscire a febbraio…

[2:58]  EddieGuitarDagger Sheryffe: ma che sto ancora finendo perchè nel frattempo avevo scritto materiale nuovo

[2:58]  AquilaDellaNotte Kondor: quindi tu non vedi SL solo come un “ponte” verso la RL, ma la vedi sempre più integrata…

[2:58] EddieGuitarDagger Sheryffe: sai..dirò una cosa che può sembrare da SL dipendente…ma….in quelle rare volte che negli ultimi anni sono uscito in RL a suonare…mi mancava il calore di SL

[2:59]  EddieGuitarDagger Sheryffe: io sono rientrato quasi 2 anni fa dopo un problema al mio primo avatar…grazie ad alcuni fans americani che mi hanno sostenuto aiutandomi anche economicamente qui…

[3:00]  EddieGuitarDagger Sheryffe: dovessi fare un tour reale, vorrei condividerlo con tutti i fans e amici che mi seguono e mi sopportano qui 😀

[3:00]  AquilaDellaNotte Kondor: 🙂

[3:01]  AquilaDellaNotte Kondor: quindi deduco che non hai “modelli” in SL a cui ispirarti

[3:01]  EddieGuitarDagger Sheryffe: si..credo la maggior parte usi SL solo per fare facili guadagni senza spese..

[3:01]  AquilaDellaNotte Kondor: il tuo percorso è del tutto peculiare…

[3:01]  EddieGuitarDagger Sheryffe: e lo vedi subito dai repertori che hanno

[3:01]  EddieGuitarDagger Sheryffe: io ho portato in SL i miei modelli reali

[3:02]  AquilaDellaNotte Kondor: quali sono?

[3:02]  EddieGuitarDagger Sheryffe: sin da subito presentandomi con palchi e luci con effetti…cosi come da ragazzo vedevo in RL concerti di band come Kiss e Iron Maiden..per esempio

[3:03]  EddieGuitarDagger Sheryffe: uno dei grandi italiani in SL … del passato..Mirco Holmer in un suo libro su SL diceva … l’unico limite è la fantasia…

[3:03]  EddieGuitarDagger Sheryffe: qui l’ho sempre fatta galoppare alla grande

[3:03]  EddieGuitarDagger Sheryffe: cercando di regalare al pubblico il miglior spettacolo visivo e musicale

[3:06]  EddieGuitarDagger Sheryffe: credo SL sia davvero un posto dove si possano fare cose senza limiti e confini…..

[3:06]  EddieGuitarDagger Sheryffe: e forse..una volta trovati limiti e confini … si possono superare

[3:06]  EddieGuitarDagger Sheryffe: ma sta tutto a noi

[3:06]  AquilaDellaNotte Kondor: Eddie, ti ringrazio molto per la tua disponibilità

[3:06]  EddieGuitarDagger Sheryffe: di nulla

[3:07]  EddieGuitarDagger Sheryffe: se hai bisogno di riferimenti in rete…

[3:07]  EddieGuitarDagger Sheryffe:

[3:07]  EddieGuitarDagger Sheryffe: questo è il mio blog

[3:07]  AquilaDellaNotte Kondor: e per l’agenzia?

[3:07]  EddieGuitarDagger Sheryffe: e la land dell’agenzia si chiama H2B MERKABA ART & MUSIC

[3:07]  AquilaDellaNotte Kondor: Merkaba?

[3:07]  EddieGuitarDagger Sheryffe: yes…

[3:07]  EddieGuitarDagger Sheryffe: H2B – MERKABA ARTS & MUSIC – LANDING POINT.

[3:07]  EddieGuitarDagger Sheryffe: lei ha metà sim … noi come agenzia l’altra metà—

[3:08]  AquilaDellaNotte Kondor: è un’ottima vicina allora

[3:08]  EddieGuitarDagger Sheryffe: fa parte anche lei dell’agenzia per la parte … arte

[3:17]  AquilaDellaNotte Kondor: ora ti lascio libero, ho abusato del tuo tempo

[3:17]  EddieGuitarDagger Sheryffe: tranquillo 😀

[3:18]  AquilaDellaNotte Kondor: grazie mille Eddie

[3:18]  EddieGuitarDagger Sheryffe: la mattina SL è sempre molto tranquilla.

[3:18]  EddieGuitarDagger Sheryffe: grazie a te

[3:19]  AquilaDellaNotte Kondor: in bocca al lupo

[3:19]  EddieGuitarDagger Sheryffe: 🙂 crepi il lupo

 

“Sorgenti Aperti” e “Copie Consentite” (OpenSource/CopyLeft), proviamo a capirci qualcosa di più…

 

Le galassie OpenSource

OpenSource

Praticamente ogni giorno siamo in contatto con questi termini eppure se chiedessimo ad una persona media cosa sia l’OpenSource probabilmente risponderebbe qualcosa del tipo “sono cose gratuite” che si possono usare liberamente. E se chiedessimo cosa sia il “copyleft” probabilmente troveremmo la persona con gli occhi vacui pensando che gli stiamo chiedendo qualcosa di profondamente differente e da super-tecnici.

Eppure le parole “opensource” e “copyleft” sono interessantemente collegate. Se guardiamo su wikipedia troviamo in sintesi la seguente definizione per “open source”

Tratto da http://it.wikipedia.org/wiki/Open_source

In informaticaopen source (termine inglese che significa sorgente aperto) indica un software i cui autori (più precisamente i detentori dei diritti) ne permettono, anzi ne favoriscono il libero studio e l’apporto di modifiche da parte di altri programmatori indipendenti. Questo è realizzato mediante l’applicazione di apposite licenze d’uso.
La collaborazione di più parti (in genere libera e spontanea) permette al prodotto finale di raggiungere una complessità maggiore di quanto potrebbe ottenere un singolo gruppo di lavoro. L’open source ha tratto grande beneficio da Internet, perché esso permette a programmatori geograficamente distanti di coordinarsi e lavorare allo stesso progetto.

Come si vede il punto cardine dei concetti opensource è rappresentato dalla “licenza d’uso” e di queste licenze ne esistono veramente centinaia (per non dire migliaia) di incarnazioni. Ognuna di queste ha le sue caratteristiche specifiche che la possono rendere più o meno aderente ai concetti originari.

Le Licenze

Le licenze si suddividono grosso modo in:

  • Licenze d’uso “pure” che rispettano in modo profondo il livello di rifiuto di ogni forma di chiusura e di sfruttamento individuale o aziendale, ed è il caso delle licenze tipo GPL che vietano di fatto la commercializzazione e lo sfruttamento brutale, impedendo alle aziende di produrre software a pagamento che “contengano” codice GPL. Queste licenze vengono dette “virali” perchè nel momento in cui si decide di usarle come componenti del proprio software quest’ultimo deve essere ridistribuito nello stesso modo in cui sono distribuiti i componenti iniziali, anche se la componente GPL è soltanto una piccola parte.
  • Licenze d’uso “liberali” che consentono alle aziende di poter costruire del software che usi questi moduli, senza dover distribuire i loro prodotti finali con la stessa licenza e pertanto consentendo l’uso “commerciale” e a pagamento. E’ l’esempio tipico la licenza Apache o BSD. Si noti che con queste licenze anche se il prodotto finale è chiuso è normalmente obbligatorio dichiarare i componenti open utilizzati e spesso gli utenti finali sono obbligati comunque a scaricarsi i componenti a parte (cosa che a volte complica la modalità di utilizzo del software opensource da parte degli utenti finali).
  • Licenze d’uso totalmente “free” che consentono ogni uso senza particolari limitazioni. Non ce ne sono molte di queste licenze, ma è da qui che forse è nato l’equivoco: la gente pensa che una licenza opensource sia automaticamente di questo tipo, cosa che come abbiamo visto non è vero.
  • Licenze d’uso opensource “aziendali” provenienti da specifiche società come Oracle (vedi Java), IBM (vedi Eclipse) e la stessa Linden Lab che distribuisce in modalità “opensource” GPL il suo viewer, ma che si riserva il diritto di fare lucro e di distribuire viewer ed altre sue produzioni in altre modalità.
  • Licenze Creative Commons, che sono state concepite principalmente per proteggere e/o divulgare il diritto di autore su canzoni, testi e creazioni artistiche. Da non confondersi con le tipologie precedenti, che sono nate in particolare per gestire il software, ma che ha alcune affinità con le licenze d’uso pure.

Il CopyLeft

Va da sè che quando si usa il termine opensource gli idealisti tendono in realtà a pensare all’OpenSource “puro” quello GPL, quello che aiuta in modo disinteressato l’umanità. E questo OpenSource puro si accompagna tranquillamente con il concetto di “copyleft”, cioè la possibilità di “consentire le copie” invece che il copyright che invece cerca di proteggersi dalle copie.

Per copyleft abbiamo, da http://it.wikipedia.org/wiki/Copyleft

L’espressione inglese copyleft è un gioco di parole sul termine copyright nel quale la parola “right” significa “diritto” (in senso legale), ma giocando sul suo secondo significato (ovvero “destra”) viene scambiata con “left” (sinistra). Copyleft Individua un modello di gestione dei diritti d’autore basato su un sistema di licenze attraverso le quali l’autore (in quanto detentore originario dei diritti sull’opera) indica ai fruitori dell’opera che essa può essere utilizzata, diffusa e spesso anche modificata liberamente, pur nel rispetto di alcune condizioni essenziali. Nella versione pura e originaria del copyleft (cioè quella riferita all’ambito informatico) la condizione principale obbliga i fruitori dell’opera, nel caso vogliano distribuire l’opera modificata, a farlo sotto lo stesso regime giuridico (e generalmente sotto la stessa licenza). In questo modo, il regime di copyleft e tutto l’insieme di libertà da esso derivanti sono sempre garantiti.

Dal punto di vista etimologico pare che il termine copyleft sia nato nel 1976 a seguito della diffusione del sorgente assembler di un interprete basic “Tiny Basic”.

Le prime nove righe del codice sorgente di Tiny BASIC per il processore Intel 8080 scritto da Li-Chen Wang, professore all'università di Palo Alto (1976).

L’OpenSource di questo tipo parla in particolare di “Libertà” invece che di “Divieti”, in particolare si sottolineano le seguenti 4 libertà:

  1. Libertà di eseguire il programma per qualsiasi scopo.
  2. Libertà di studiare il programma e modificarlo.
  3. Libertà di ridistribuire copie del programma in modo da aiutare il prossimo.
  4. Libertà di migliorare il programma e di distribuirne pubblicamente i miglioramenti, in modo tale che tutta la comunità ne tragga beneficio.

Le “libertà” che disturbano sono invece (schiavitù :():

  1. “Libertà” di chiudere il software e/o le proprie modifiche e di nasconderlo al pubblico
  2. Impedire che altri distribuiscano o rendano pubblici le tecniche e i modi di usarlo
  3. Cercare di rendere l’uso dei moduli talmente complesso o oscuro da rendere indispensabile una guida per risolvere i problemi
  4. Cercare di vendere a caro prezzo informazioni che sono già di dominio pubblico

NB: Non è disturbante e NEMMENO PROIBITO da molte licenze OpenSource inclusa la licenza GPL la “vendita” di oggetti o programmi aperti. Tuttavia in caso di vendita occorre comunque far sapere che il contenuto è liberamente accessibile e liberamente distribuibile. Cioè in pratica occorre LASCIARE agli altri la STESSA libertà che è stata lasciata a noi.

Il Progetto Vulcano OpenSource

Questo articolo vuole essere solo una introduzione a questo enorme universo che è la galassia OpenSource/CopyLeft e per capire quanto sia complicato e del perchè sia opportuno circoscrivere QUALE opensource si vuole. Si pensa di fare un incontro a Vulcano nelle prossime settimane per studiare ed organizzare il progetto OpenSource http://openvulcano.wikispaces.com/VulcanoOpenSource

Mentre ovviamente i concetti OpenSource sono facilmente applicabili agli script LSL che sono dei programmi, probabilmente l’estensione OpenSource/CopyLeft anche ad artefatti 3D e opere di ingegno potrebbe risultare più complicata e meritare sicuramente almeno un secondo articolo.

Chi fosse interessato al progetto che tra le altre cose prevede anche la costruzione di un “Museo degli Script” mi contatti in SL o via email salahzar@gmail.com

Salahzar

Il business in SL: il commercio.

In questo viaggio alla scoperta delle opportunità di business in Second Life, che stiamo sviluppando per gettare uno sguardo sull’economia di questo Mondo Virtuale dopo molti mesi di crisi e di stasi nella crescita, ci cimentiamo questo mese su una analisi del settore del commercio in Second Life.

Il mese scorso abbiamo esaminato le opportunità derivanti dalla commercializzazione e dalla gestione delle land, e abbiamo riflettuto sul fatto che questa attività, “labour and capital intensive”, non riesce ad assicurare, almeno su numeri relativamente bassi di sim, una redditività soddisfacente, almeno allo stato attuale delle cose. Abbiamo anche detto però, che questa gestione imprenditoriale è spesso la base di partenza, su cui attività più proficue possono realizzarsi. Questo genere di attività imprenditoriali, più profittevoli, è legata al commercio.

Se pensiamo all’evoluzione di un Mondo Virtuale, esaminandone le diverse fasi di crescita, il commercio, così come la storia della razza umana insegna, è sicuramente la fase in cui il gruppo, la tribù, o il semplice individuo, esce dalla fase della pura sopravvivenza, per rapportarsi agli altri, proponendosi come fornitore di beni (o di servizi, ma di questo parleremo una prossima volta). Questi beni prodotti vengono quindi trasformati in valuta corrente, da spendere a loro volta, procurandosi così ciò di cui si ha bisogno nella (seconda) vita quotidiana. Non a caso i creatori di Second Life hanno dotato, fin da subito, questo mondo virtuale di una valuta corrente, da utilizzare per gli scambi e per alimentare la crescita economica del nuovo mondo. Ed è sull’espansione di questa economia che si giocano le possibilità evolutive del nuovo, dei nuovi, Mondi.

Il commercio è lo sviluppo degli scambi, prima di beni, poi di titoli o moneta, e poi, seguendo l’evoluzione sociale, di servizi. Nella fase iniziale di “costruzione” del nuovo mondo, gli oggetti di immediato utilizzo, nella costruzione e nell’organizzazione di una sim, sono stati quelli prodotti dai builder: case, alberi, strutture, panchine, fontane, ecc. Subito dopo, l’esperienza dei builder si è cimentata nella produzione di oggetti di arredamento sempre più sofisticati e dettagliati. E tutta questa produzione alimenta il mercato dei beni immobili e dell’oggettistica di arredamento.

Un po’ più tardi, ma non molto dopo, sfruttando la necessità dell’Avatar di perfezionare il proprio aspetto, si sono cimentati gli stilisti ed i produttori di capi di abbigliamento, facendo nascere in questo modo quel mercato florido ed interessantissimo, che alimenta tutto il mondo del Fashion. Intorno a queste attività imprenditoriali è nato un vero e proprio settore di punta di SL, in cui l’aspetto commerciale è solo una delle implicazioni. Si aggiunge infatti ad esso un’intera economia di strutture, e servizi, che basandosi sul settore della produzione di beni di vestiario, sviluppa le diverse attività: la moda, le sfilate, i concorsi, la progettazione di capi sempre più perfetti ed attraenti. E’ qui che il mondo del commercio incrocia le caratteristiche più importanti di un mondo virtuale: l’ambiente di simulazione e di produzione di manufatti, spesso di notevole interesse anche artistico , come vedremo più avanti.

Un’attività di produzione di manufatti, del tutto peculiare del Mondo Virtuale, è quella della produzione di parti di Avatar: shape, skin, occhi, capelli, e altre appendici del genere. E’ la merce di completamento dell’aspetto esteriore dell’Avatar, che sfrutta la vanità e la voglia di apparire. E’ tema per psicologi spiegare il perché un Avatar bello e attraente facilita i rapporti virtuali e le possibilità di socializzazione. Dal punto di vista che interessa noi in questo momento, possiamo esaminare queste produzioni, inserendole a buon diritto, tra le più redditizie di Second Life.

Negli ultimi tempi si sta affermando inoltre un mercato in notevole sviluppo come quello degli animali da compagnia e dei cavalli. Si, avete capito bene, allevamenti di cavalli virtuali in Second Life. Non più tardi di qualche sera fa ho scambiato quattro chiacchiere con un’amico che vegliava la sua giumenta in attesa di un puledrino, sperando poi nella nascita di un animale con caratteristiche particolari. Non commento la cosa, ma la prendo unicamente come segno dell’evoluzione di un nuovo tipo di business.

Un mercato che sembra tuttora tra i più redditizi è senz’altro quello della produzione di soluzioni architettoniche complesse o, addirittura, di set di allestimento di intere sim. Qui vale molto la bravura del builder e quelli più bravi sono molto contesi. Non faccio nomi perché, come negli altri settori, ce ne sono di bravissimi, e non ha senso citare solo qualche nome.

Un mercato fiorentissimo è, a sua volta, quello dell’Arte: sculture, foto, dipinti (virtuali) e oggetti artistici di ogni genere. E’ un mercato molto particolare legato, molto più degli altri, oltre che alla qualità, all’inventiva dell’artista e all’originalità della soluzione. Ovviamente la produzione non è di serie, come è quella dei capi di vestiario o degli oggetti di arredamento, o perfino delle parti di Avatar. Qui siamo spesso di fronte a delle opere “uniche”, ma non sempre. Naturalmente, ogni artista cerca di graduare la propria produzione mantenendo il più possibile limitato il numero di copie prodotte. Si cerca quindi un equilibrio tra l’originalità della produzione ed i ricavi. In ogni caso, non si va mai oltre qualche unità, altrimenti non saremmo più di fronte a manifestazioni artistiche, originali, ma ad oggetti commerciali non dissimili dagli altri che abbiamo descritti. Ogni acquirente vorrebbe, dai più bravi artisti, l’opera “unica”, ma non tutti sono disposti a pagare cifre elevate per averle realmente. Quindi, la soluzione di compromesso, tra il numero di copie ed il prezzo, è quella più praticata. Gli artisti più bravi, specie sul mercato americano più ampio e disponibile alla spesa, sono capaci di fare opere realmente uniche, arrivando a farsi pagare cifre che per i canoni di SL sono stratosferiche (arrivando anche a superare i 100.000 L$) .

In tutti questi settori in cui l’originalità e l’inventiva sono importantissimi, gli Italiani sono tra i migliori del mondo. Penalizzati dal ristretto mercato interno, ma sfruttando Second Life, che dà loro ampie opportunità di misurarsi sullo scenario (virtuale) internazionale.

Se esaminiamo più da vicino i meccanismi che fanno girare gran parte dell’economia di Second Life ne individuiamo i protagonisti: i produttori, i commercianti, gli acquirenti. Nella maggior parte dei casi i produttori si organizzano in proprio per commercializzare i propri prodotti, aprendo negozi o addirittura grandi mall, altri si dedicano esclusivamente alla produzione delegando i resellers alla vendita. I più famosi brand riescono a ricavarne un discreto reddito. Sono nati in questo modo i grandi marchi, che vanno oggi per la maggiore in Second Life.

In tutti questi settori di mercato, vediamo che gli elementi che ne contraddistinguono l’evoluzione sono esattamente gli stessi che ci guidano l’economia della nostra vita reale: la bellezza, la novità, la qualità, la voglia di mostrarsi “unici”. Nessuna differenza con la vita reale, in cui i ragazzi chiedono l’ultima novità della moda, l’ultimo tipo di cellulare, le scarpette da ginnastica più “fighe”.

Perfino le parti di Avatar possono trovare una lontana parentela con le meraviglie promesse dal mercato della chirurgia plastica (seni, labbra, nasi, ecc.). Tutti i Mondi (virtuali) sono paese.

I più famosi stilisti, artisti, builder, hanno cominciato sperimentando la propria abilità in questo ambiente di simulazione. Hanno messo a frutto un’abilità, spesso innata, aiutandosi con gli strumenti tecnici di simulazione 3D. Molti non hanno avuto grosso successo, rimanendo al livello di appassionati, senza molte ambizioni commerciali. Molti continuano a ritenersi grandi stilisti o artisti, ma l’unica legge che conta in questi casi, al di là delle chiacchiere, è quella del mercato: se la gente (gli Avatar) comprano i tuoi prodotti, ammirano le tue mostre, frequentano i tuoi negozi, allora sei riuscito nell’intento di creare qualcosa di originale. Altrimenti, nulla di grave, si continua a divertirsi, sperimentando e continuando ad imparare.

Molti si definiscono “artisti” o grandi “stilisti”, ma l’originalità e l’arte la riconosce solo il mercato, e dovremmo sempre ricordarci che questo spietato giudice è l’unico che stabilisce le diverse classi di valore.  La passione e il gioco sono importanti, ma i sogni di gloria non sono sempre realizzati dalla sera alla mattina.

In conclusione, il mondo della produzione e del commercio è la vera anima che alimenta l’economia di Second Life, ed è una base indispensabile per valutare l’evoluzione possibile del mondo virtuale. E’ su questo, sull’alimentazione del mercato, e nella facilitazione dei meccanismi distributivi, che andrà misurata la prossima crescita, o il prossimo tramonto, di questo mondo della Linden Lab.

Il business in Second Life (land management).

L’economia reale o virtuale che sia, non riesce ad ingranare, ma probabilmente siamo al punto di risalita della famosa curva del ciclo di Hype, quella che rappresenta il cammino evolutivo di una nuova innovazione tecnologica. Nella famosa curva, utilizzata anche dalla Gartner Group nelle sue analisi sui Mondi Virtuali, il momento del boom, per una nuova tecnologia, è seguito da un rapido declino dell’attenzione, fino a toccare il punto più basso, per poi risalire gradualmente per prendere il posto che compete, alla innovazione in questione, nelle applicazioni quotidiane utilizzate dalla gran massa degli utenti.

Perché credo che siamo al punto di risalita? Primo, perché la crisi internazionale ha da qualche mese invertito, seppur molto gradualmente, la rotta, e si ricominciano quindi a vedere segnali positivi per i nuovi investimenti; secondo, perché, cessata la novità, l’analisi sui Mondi Virtuali comincia ad essere più obiettiva, ad attirare energie nuove ed interessi reali; terzo, perchè nel periodo della crisi, gli abitanti dei mondi virtuali hanno continuato a sviluppare le loro esperienze, sono cresciuti, ed hanno imparato a sfruttare le possibilità offerte dai Mondi Virtuali. Siamo ancora in periodo di vacche magre, ma la caduta si è arrestata. Se guardiamo ai risultati economici del terzo quarter del 2010, gli ultimi ad essere pubblicati, vediamo che, anche se ancora non si vede una ripresa  dell’incremento di utenti e del numero di ore trascorse in world, l’ammontare del volume della massa circolante (in L$) è in leggera ripresa.

E’ il momento quindi di rivedere, all’uscita dal tunnel della crisi, il panorama delle iniziative economiche che vengono sviluppate in Second Life per discuterne l’adeguatezza e prepararsi all’introduzione di modelli di business più evoluti.

L’economia del mondo virtuale ha vissuto, in questi tempi di crisi, all’ombra dei miti dei tempi d’oro: l’ascesa di imprenditori pronti a sfruttare il periodo di boom, la creazione da zero di nuove attività commerciali, artistiche e professionali. Si narrano con nostalgia le avventure della mitica Anshe Chung, arricchitasi di dollari veri in pochissimo tempo (la prima milionaria di Second Life), grazie alla compravendita di terre virtuali, Si ricordano le geniali invenzioni di oggetti come Excite, con la conseguente fortuna economica per l’inventore, ecc.

Guardando all’intero arco delle possibilità di business, possiamo suddividere le iniziative economiche in diverse tipologie:

–  compravendita e gestione di land

–   attività di progettazione e realizzazione di oggetti architettonici

– commercializzazione di opere artistiche o manufatti commerciali

– attività professionali di vario genere: dal building, ai servizi alle land, alle prestazioni di ogni tipo

– progettazione ed erogazione di sessioni di education: dal building all’insegnamento delle lingue, dai corsi per modelle all’utilizzo di prodotti software.

Vogliamo cominciare ad esaminare le diverse tipologie per cercare di individuare i “modelli” economici oggi ritenuti sostenibili in Second Life. Cominciamo quindi dalla logistica, le attività commerciali legate alla compravendita e alla gestione delle land.

Gestire delle sim è attualmente un’attività che richiede grande impegno, capacità di relazioni, e un guadagno veramente basso, almeno fino ai livelli di espansione limitati da attività di singoli o piccoli gruppi di soci. Partiamo dal caso elementare: acquistare una sim, costruirci negozi e abitazioni da fittare e un minimo di spazi comuni (piazza, ballroom, coffee shop o village). Evidentemente con una sim sola, se si vuole ottenere l’equilibrio costi/ricavi (break-even), occorre ridurre molto gli spazi comuni, e quindi i servizi, e alzare parecchio i prezzi degli affitti. Pochissime land possono permetterselo. Ne risulta che il modello elementare, con una sola sim, non può reggere, nemmeno per raggiungere il break-even. Occorre quindi, per raggiungere almeno questo minimo obiettivo, aumentare il numero delle sim su cui si svolgono le attività di gestione, ottimizzando quindi gli spazi comuni, rendendoli vivibili, e aumentando il numero di abitazioni e negozi da affittare. Ovviamente si possono disporre anche abitazioni a diversi livelli nel cielo, come skybox, facendo sempre attenzione al numero di prims. Ne risulta che occorrono da 4 ad 8 sims per raggiungere il break-even, con un certo equilibrio di costi e ricavi, senza ovviamente andare fuori mercato coi prezzi degli affitti, e avendo un livello accettabile di servizi comuni, sufficienti a creare una comunità stabile e fidelizzata.

Riteniamo che questo sia il nucleo minimo per rendere sostenibile tale tipo di attività imprenditoriale. Tuttavia, non si può certo parlare di guadagni elevati e spesso, il lavoro che ci si impiega nella gestione, non è coperto dai limitatissimi utili raggiunti. Chi volesse acquistare il proprio pezzo di terra, di qualunque dimensione sia, da 1/128 di Region (512 mq) a una full Region (65.536 mq), faccia riferimento al sito ufficiale di SL

La considerazione che ci viene di fare è che questo tipo di attività comincia ad essere redditizia solo sui grossi numeri. Ma qui non sono più i singoli, che possono gestire tale genere di attività, ma gruppi di soci o Aziende. Su questo modello è andata anche sviluppandosi l’offerta Enterprise della Linden Lab, che prevede la possibilità di acquisto di grosse quantità di sim e, per chi le rivende, di rilasciare gli stessi livelli di ownership dei primer customer che hanno acquistato dalla Linden Lab. Negli ultimi tempi una certa inflazione nella disponibilità di land è stata provocata da una attività del tutto peculiare: il recupero di land abbandonate dai delusi di SL che, con un minimo di recupero e ristrutturazione, possono essere rivendute con un margine minimo.

L’attività imprenditoriale in questo settore dell’economia di SL assume diverse varianti, dalla semplice compravendita, che di questi tempi, e visti i margini ridotti, ha poco ritorno, alla rivendita di land attrezzate, con building e abitazioni di una certa tipologia già incluse: castelli, centri congressi, negozi, ecc.

Io credo che tutta l’economia di SL sarebbe positivamente influenzata da una politica di marketing più oculata da parte della Linden Lab. Purtroppo sembra che i manager dell’azienda proprietaria di SL non abbiano la minima idea di cosa voglia dire Marketing e servizi commerciali agli utenti (sarebbero Clienti, se solo capissero le potenzialità di business). Addirittura stanno sfavorendo l’acquisto di nuove sim, anche con l’abolizione delle rates ridotte per le attività di tipo educational, a partire da questa estate. Solo i vecchi proprietari possono mantenere le fee per un massimo di due anni, ma pagando anticipatamente. Un sistema miope per far cassa, a danno dell’immagine e di nuove iniziative, allontanando da SL utenti importantissimi come Enti, Università, formatori.

Invece, il primo passo per far ripartire l’economia, come in RL, sarebbe quello di incrementare la politica del “mattone”, vendere cioè terra e favorire la costruzione di nuove land, con conseguente rilancio di nuove attività di intrattenimento e del commercio.

Ma se la Linden Lab si occupasse di Marketing, non sarebbe più la Linden Lab. Anche le attese per le iniziative del nuovo CEO, purtroppo si stanno rivelando vane, vista l’inconsistenza delle prime uscite pubbliche di Rod Humble.

Direi quindi, in conclusione, che tale tipo di attività imprenditoriale è di tipo “labor & capital intensive” e consente margini molto risicati. Quelli che svolgono questa attività, di questi tempi, lo fanno più per passione che per guadagno, a parte ovviamente le grandi realtà imprenditoriali che lavorano sui grossi numeri, ma anch’esse a tempo perso. La gestione di un gruppo di sim non può quindi che essere un passo intermedio verso la creazione di un modello di business più articolato. Ma di questo, parleremo in un’altra occasione.

Gli strani amori di Second Life.

Aver deciso di parlare d’amore, di sesso e relativi affluenti, nel mondo del metaverso non è di sicuro cosa facile. E’ un argomento che scotta, soprattutto di questi tempi. Eppure rimane il motore di ricerca più cliccato e ambito dalla notte dei tempi. Nel reale come nel virtuale. Chi scrive, cioè la sottoscritta, premette sin dalle prime battute, che non è sua intenzione dare o emettere giudizi in merito. Mi limiterò a raccontare solo ciò che nei miei innumerevoli ‘viaggi’ e conoscenze ho fin qui osservato. E aggiungo inoltre che tutto ciò che avviene tra adulti consenzienti è regolato solo da una visione personale e soggettiva. De gustibus non disputandum est…

L’amore cerebrale è vissuto in SL con molta enfasi… Cerebrale perché l’odore, il tatto, componenti essenziali in un rapporto a due, sul metaverso latitano, per problemi oggettivi e fin qui impossibili da risolvere. La comunicazione scorre sui binari delle parole… ci si ama sul filo di pensieri.  Si crede veramente di amare qualcuno, anche se tante volte sono più proiezioni di desideri latenti, piuttosto che reali.

Nonostante abbia conosciuto amori quasi storici, è risaputo che tale sentimento non è destinato a durare nel tempo e credo che il ‘problema’ sia poi da ricercarsi nella mancanza di evoluzione del rapporto. Tra l’altro le tentazioni sono tantissime e la perdita di determinati tabù in SL è resa ancor più facile. L’anonimato permette di far cadere anche l’ultima delle maschere. Tant’è che ho scoperto una grossa componente bisessuale in molti avatar. Nel virtuale non trovi il marito in ciabatte davanti alla tv e nemmeno la moglie nel letto con i calzettoni e i bigodini in testa. Tutti, compreso la sottoscritta, curiamo secondo il proprio gusto il nostro pupazzetto, che col tempo finisce anche per somigliarci. Perché, al di là di tutto, non bisogna mai dimenticare che dietro allo schermo ci sono persone reali, che volenti o nolenti, trasmettono al proprio pupazzo parte di se. E siccome la bellezza abbonda, alla fine il gioco viene regolato dalla capacità di ognuno di incuriosire e intrigare. Il sesso viene vissuto, sia all’interno di coppie ‘di fatto’ o attraverso rapporti estemporanei, senza alcun coinvolgimento sentimentale o emozionale.

Alcune coppie si sposano, con tanto di ‘prete’ pagato per l’occasione,  ricevimento e viaggio di nozze… e alcune avaterine decidono persino di portare avanti gestazioni… Poi ovviamente si divorzia anche, con tanto di pagamento per rescidere il ‘contratto’. Ovviamente, per gli amanti del sesso, SL è il parco giochi perfetto… Palline di ogni forma e colore, con un semplice click regalano perfomance ai limiti dell’impossibile. Talami di ogni foggia, tappeti orientali con opzioni fantascientifiche, compreso il genio della lampada a rinforzo. Sedie, dondoli…di tutto e di più, peccato che  nessuno ti avvisi sul fatto che certe posizioni siano vivamente sconsigliate nel reale, a rischio di dover sputtanarsi a vita  all’arrivo del 118. Ma, scherzi a parte, la vita sessuale su SL è molto attiva, come qualsiasi altra cosa del resto… Ci sono bordelli artisticamente perfetti, molto belli, hotel per amanti in fuga o residenze personali arredate con ogni genere di confort. C’è persino una land per sesso libero, tra niubbi o skybox in cielo, lontani da occhi indiscreti. Ho visitato di recente una land di nome “Stepford”, dove si pratica il  Dolcett… si pratica cannibalismo a sfondo sessuale. Non mi dilungherò molto, se siete abbastanza curiosi visitatela… E, come dicono due persone a me care per opposti motivi, certe cose forse è meglio che trovino sfogo nella finzione piuttosto che nella realtà.

Credo sia alla fine più un bisogno di estremizzare, che reale interesse per la ‘materia’. E per fortuna il metaverso è molto, molto altro… Del resto è un mondo non molto dissimile da quello reale. Ogni giorno il sole nasce e ‘muore’, mentre nel mezzo non sempre la vita ci regala cose belle. Così è per SL, ci sono cose condivisibili, altre meno, e poche per nulla..

Ma è delegato sempre e solo a noi l’ultima parola. Su SL l’omosessualità, per esempio, è vissuta secondo me in maniera ottimale. Non ho riscontrato al momento nessun comportamento omofobo, e come accennavo all’inizio, molti liberano anche un’ omosessualità latente che spesso si cela persino a se stessi. Diversi i posti di ritrovo, tra l’altro curati nei minimi particolari. Alcuni locali non permettono l’ingresso agli eterosessuali, altri non si pongono il problema. Visito spesso Il “Solo Donna”, che in realtà poi accoglie tutti, purché si entri animati da un sano spirito goliardico. Non sono permesse volgarità gratuite o atteggiamenti troppo disinibiti. E’ uno splendido scenario, creato dalla bravissima builder Sniper Siemens, e gestito dalla frizzante Elettra Beardmore. Vi consiglio di visitarlo.

Un altro degli affluenti, di questo che in realtà è un lungo lunghissimo discorso (a puntate nel tempo), è il concetto di fedeltà su SL,  e diciamocela tutta… le più agguerrite spesso sono le avatarine. Del resto a tradire si è sempre in due. Su SL è tutto giocato sul tempo che è eternamente breve, insomma ‘L’amore è eterno finché dura’, come nella realtà, ci si nasconde da un compagno/a che stai tradendo o pensi di voler tradire. E siccome almeno tra italiani ci si finisce per conoscere tutti, due sono le soluzioni: confessare tutto, o farsi un “Alter”  come in realtà poi spesso avviene più frequentemente. Ci si cala così tanto nella parte, che le dinamiche di tradimento finiscono per essere le stesse della vita reale. Cioè mentire, ma persino evitare di far soffrire, perché certe cose accadono nostro malgrado, e basta.

Per molti uomini e donne , avere una seconda vita in SL, allontana la voglia di trasgressione e preserva la vita reale dai venti di guerra. Un autoconvincimento per sentirsi, credo, meno in colpa, o per un reale bisogno di sdoppiarsi per motivi contingenti personali e di tutto rispetto.

SL è spesso un’oasi, dove compensare anche mancanze… SL è anche un luogo dove, per qualcuno, l’ego diventa ancor più smisurato. Di certo cadono i freni inibitori, in tutti i loro aspetti, e si finisce per essere ancora più umani.

(To be continued)

(by Serena Domenici)

eBook Fest 2010

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Ogni progetto che utilizzi i Mondi Virtuali, e che prevede applicazioni nel mondo reale, dà una anticipazione di quello che ci aspetta nel futuro dagli sviluppi di questi Mondi. E ogni sperimentazione, ogni anticipazione di queste applicazioni immersive, è per noi fonte di interesse e occasione di diffusione di informazioni.

Tra tutti questi progetti, particolare interesse suscitano le applicazioni cosiddette cross-universe, che mettono in contatto eventi o manifestazioni organizzate nel mondo reale con eventi, manifestazioni o incontri, organizzati in SL.

Molteplici sono stati gli esempi realizzati di tali esperienze cross-universe, e questo mese vogliamo raccontare quanto è stato realizzato in occasione dell’ eBook Fest 2010, un Camp tenutosi a Fosdinovo, in Lunigiana (Massa Carrara), dal 10 al 12 settembre scorsi. Questo piccolo paese di 5000 abitanti è stato per tre giorni il centro della discussione nazionale sull’editoria digitale ). Nato come prosecuzione delle esperienze degli anni scorsi (il BookCamp di Rimini del 2008, e lo SchoolBookCamp  tenutosi nel 2009 sempre a Fosdinovo), ha visto lo svolgimento di una tre giorni organizzata da vari protagonisti: Bibiemme editore (www.bibiemme.com), l’associazione Teknos e altri soggetti, e nel cui ambito c’è stato un susseguirsi di Tavole Rotonde, Incontri e seminari di Formazione. Si è vista la partecipazione di circa 500 persone, con 45 seminari e presentazioni, 23 invitati e 5 tavole rotonde.

Gli interventi che si sono succeduti hanno cercato di fare il punto sullo stato attuale dell’editoria digitale, anche sull’onda del successo riscosso in questi mesi dai primi tablet digitali, che hanno finalmente reso evidente l’esistenza di un potenziale mercato che sfrutti tale tipo di pubblicazioni digitali. Dopo il Kindle di Amazon, già commercializzato nei mesi scorsi, l’uscita dell’Apple iPad, ed i successivi annunci dei suoi prossimi concorrenti, ha reso possibile prevedere finalmente una diffusione prossima degli eBook. Allo stato, fermo restando il dibattito in corso sulla possibile futura scomparsa dei libri di carta (che non appassiona più di tanto), l’ostacolo maggiore è la mancanza di disponibilità di questi prodotti in lingua italiana. Tuttavia si annuncia a brevissimo, basandosi su accordi di commercializzazione con editori più aperti e la nascita di iniziative digital-editoriali, un notevole sviluppo delle proposte disponibili anche nella nostra lingua.

Nell’ambito della manifestazione ci sono stati diversi interventi che hanno coinvolto i protagonisti di SL. I collegamenti tra RL e SL hanno consentito di illustrare ai partecipanti al Camp quanto di nuovo e di peculiare è stato sviluppato nel campo dell’editoria in SL. Attraverso collegamenti internazionali (Australia, Germania) sono state mostrate esperienze editoriali, costruite in SL, che hanno avuto notevole successo all’interno del Mondo Virtuale, evidenziando la possibilità di usare anche un ambiente immersivo, e non solo il classico web, come mezzo di scambio e di diffusione per tale tipo di prodotto. Ovviamente, le esperienze in SL sono limitate ai fruitori di tale ambiente, poiché lo sviluppo dei Mondi Virtuali, a tutt’oggi, deve fare i conti con la scarsa diffusione, qui in Italia almeno, della banda larga e dell’ancora evidente ferraginosità nell’utilizzo dei viewer.

In generale, il camp è stato l’occasione per alimentare il dibattito sull’editoria digitale, e ci aspettiamo a breve, anche da qui a fine anno, un notevole incremento dell’offerta in questo settore. Riscontri dell’evento anche sulla stampa locale (http://www.slideshare.net/eBookFest/ebookfest-lanazione?from=ss_embed)

Come utilizzatori della prima ora dell’iPad della Apple, possiamo testimoniare la versatilità di questo strumento, ma non chiedeteci di rinunciare al piacere di toccare e sfogliare un libro, gustarne la lettura a letto, in spiaggia, o seduti sotto un albero.

Crediamo invece che le monumentali opere editoriali, stampate in edizioni che comprendono molti volumi, abbiano ormai fatto il loro tempo, come già da tempo ha capito l’editore dell’Enciclopedia Britannica. E di tutto questo, la foresta Amazzonica e i nostri polmoni di verde, non potranno che trarne giovamento.

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Il risveglio della Second Life italiana

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Mai come in questo settembre 2010 il rientro dalle ferie estive ha mostrato una ripresa di attività ed iniziative in tutti i settori della SL italiana. Dall’iniziativa del gruppo Second Physics, con un collegamento in SL dall’evento Intellibook tenutosi a Fosdinovo, alle mostre di Solkide Auer e di Noke Yuitza, organizzata quest’ultima da Arte Libera, all’inaugurazione della nuova land di Città Ideale e ad un’affollatissima sfilata di moda a Mantova SL, con una collezione di Lady Thera, per finire alle serate di poesia organizzate da Lukia Halderman presso la sua land dei “Matti di Napoli”.

Insomma, una vera e propria ripresa in grande stile della stagione, come una voglia di fare e di produrre iniziative, compressa dalle vacanze estive e finalmente esplosa con il rientro dei residenti in SL. Tutto questo, in barba ai facili profeti di fallimento dei Mondi Virtuali, e nonostante la crisi di assestamento che travaglia la Linden Lab, che gestisce il più famoso dei Mondi Virtuali.

A proposito di quest’ultima vicenda, determinante per prevedere le possibili evoluzioni tecnologiche ed organizzative di questo mondo virtuale, in cui tanti spendono il loro tempo libero con idee, proposte e iniziative, ancora non riusciamo a cogliere, dopo le parole spese al suo rientro dal fondatore Philip Linden, i segnali concreti di un coerente programma di riposizionamento e di sviluppo. Speriamo tutti che l’assestamento organizzativo, e una visione più concreta e orientata agli utenti, degli obiettivi di SL, porti ad una stabilizzazione dell’azienda e ad una successiva ripresa delle sue proposte.

Nonostante l’ambiente tecnologico non propriamente facile in termini di usabilità, e le speranze del suo futuro sviluppo affidato in gran parte alla Linden Lab, (che non lascia intravedere, al momento,  concrete proposte innovative) la popolazione di Second Life continua la sua crescita. Lo sviluppo delle sue attività, con nuove iniziative e progetti, ha ormai acquisito una dimensione concreta nello sfruttare, in modo stabile, questo  mondo virtuale.

Alcune esempi di impiego del mondo virtuale sono ormai ampiamente consolidate. La dimensione artistica e quella formativa si sono ormai imposte all’attenzione di quanti intendono utilizzare la rete per questo tipo di applicazioni. La possibilità di sperimentazione artistica in SL consente, a quanti hanno idee e capacità artistiche,  di produrre esempi di manufatti ad alto impatto visivo. Molti artisti hanno avuto modo di  mostrare a tutti le proprie capacità, condividendo esperienze ed emozioni, e molte sono le iniziative che vanno sviluppandosi con nuovi protagonisti, spesso ad alto contenuto professionale.

D’altra parte, le mille forme in cui si organizzano le attività di Virtual – Learning, dimostrano in maniera incontrovertibile l’efficacia dell’ambiente immersivo nell’insegnamento (chiedete ulteriori lumi al mio amico Imparafacile Runo, e leggete i suoi articoli su questo Magazine) e nella diffusione della cultura.

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Una delle iniziative più riuscite, che usano SL per un vero e proprio programma per l’apprendimento della lingua inglese, è il gruppo “English as a Second Language – Second Life” (http://www.drive-through-esl.info/). Questa vera e propria scuola di lingue, gestita da Giovanni Tweak (avi) con un gruppo numeroso di bravi insegnanti, organizza lezioni quasi quotidiane, affrontando tutti i temi relativi al corretto insegnamento della lingua inglese: lettura, pronuncia, grammatica, esercizi di comprensione e dialoghi. Il livello dei partecipanti è medio-basso, accogliendo quindi facilmente anche principianti alle prime nozioni di Inglese. La scuola è quindi aperta veramente a tutti. Ognuno, a seconda proprio livello di comprensione, troverà più interessanti certe parti piuttosto che altre, ma, indubbiamente, il vero valore aggiunto di questa scuola è l’internazionalismo dei partecipanti. In una delle sessioni, a cui ho partecipato volentieri, mi sono trovato in classe con cinesi, arabi e brasiliani. Devo dire, dopo diversi anni di studio della lingua, che ho trovato interessante il modo in cui vengono condotte le lezioni, esercitandomi nell’esercizio nella conversazione e abituandomi a sentir pronunciare l’Inglese nelle cadenze più diverse (particolarmente simpatico era l’intercalare del mio collega di corso cinese).  Non ho trovato Italiani, salvo una eccezione.

La scuola nasce nel novembre 2006, in maniera sperimentale, nella prima land italiana in SL: Parioli, utilizzando come spazio per le lezioni, un negozio. In quel periodo il fondatore della scuola collaborava già con Bruno Cerboni, l’owner della land e personaggio carismatico della SL italiana, in varie iniziative legate alla comunicazione.

Nel maggio 2007 la scuola si organizza con un regolare calendario di lezioni.

L’inizio delle attività ha visto l’utilizzo di insegnanti RL di professione, scontando una fatica immane, da parte di Giovanni Tweak per addestrarli all’uso del viewer. A quel tempo non c’era ancora il voice e le lezioni si svolgevano senza esercitare la pronuncia, usando unicamente lo spelling. Molti degli insegnanti iniziali, di RL venivano reclutati da Giovanni tra gli insegnanti feelance di Toronto (a quel tempo viveva in Canada).

In maggio 2007 è arrivata la più preziosa collaboratrice di Giovanni, Inge Qunhua, una insegnante professionista, presente in SL per sperimentarne le potenzialità per conto del suo Istituto.  Venendo in contatto con la scuola, ed essendo nuova in SL, si unisce con entusiasmo all’iniziativa. Ancora oggi le lezioni di Inge sono tra le più seguite, fermo restando la bravura degli altri docenti. Successivamente sono arrivati anche gli altri attuali collaboratori. Attualmente ci sono circa una decina di insegnanti, alcuni dei quali di madre lingua Inglese.

Evidentemente il salto di qualità avvenne con l’introduzione della voce. Tuttavia, a ricordare l’efficacia del metodo, ancora oggi, il martedì, si tiene una lezione denominata “Dive Through” utilizzando solo il testo. Attualmente le lezioni si tengono nella sim di Matamata (http://slurl.com/secondlife/ Matamata/142/50/727).

Le lezioni sono a pagamento (la prima è gratuita, per dare modo al discente di verificare il metodo), e costano 1500 L$ ciascuna per le lezioni in voice (750 L$ per quelle in text). E’possibile abbonarsi ad un gruppo di 10 lezioni al costo di 10.000 L$. Questo dà l’idea della serietà dell’iniziativa e del lavoro e dello sforzo organizzativo che c’è dietro la scuola. Esiste anche un’Help Team formato da collaboratori-alunni che si guadagnano le lezioni aiutando la scuola nell’organizzazione. La scuola è molto efficiente nel seguire gli studenti, mandando avvisi, aggiornando il data base, aiutando i neofiti nell’uso di SL, ecc.

Attualmente ci sono circa 300 presenze mensili, molti sono niubbi che entrano in SL per l’inglese e che scoprono la scuola iscrivendosi. Non tutti sono ovviamente assidui, ma il bello della scuola è proprio questo, la libertà di frequenza e l’assoluta elasticità organizzativa.

La scuola non è pubblicizzata all’esterno di SL, il fondatore crede molto nel passa parola, e nell’efficacia della pubblicità fatta dagli studenti. E’ sua intenzione portare avanti questa esperienza per sviluppare ancora di più i metodi didattici messi a disposizione dal mondo virtuale, convinto, come siamo anche noi, che l’efficacia della forma educativa che sfrutti lo strumento immersivo, raggiunga una tipologia di studenti motivata e entusiasta.

E’ questo in fondo che differenzia le forme tradizionali di formazione da queste nuove classi virtuali, ed è questa interazione diretta che rende così stimolante, e densa di prospettive, la virtual education. Il futuro ci riserverà molto probabilmente ulteriori sorprese in questo settore.

Protesta NO Bavaglio. 9 giugno 2010

Si è svolta nella serata di mercoledì 9 giugno, all’interno di Second Life, la manifestazione di protesta contro la legge bavaglio che si sta approvando in questi giorni in Parlamento. Per un’ora tutte le attività delle quasi trenta land italiane, che hanno aderito alla manifestazione, sono state sospese.

La protesta è iniziata con un concerto di Sioux Nikolaidis nella  land “Albert Currlin Society (ACS)” e con una nutrita schiera di quasi 50 avatar che, esibendo bavagli e cartelli “No bavaglio”, hanno alimentato una kermesse, di impegno politico e sociale, che ha mostrato tutta la contrarietà del popolo di Second Life verso una politica oscurantista e coercitiva di tutte le forme di dibattito nella società italiana. Per una coincidenza non programmata, la televisione di stato trasmetteva, nella serata conclusiva di “Anno Zero”, una vibrata requisitoria del noto conduttore televisivo che descriveva lo stato comatoso in cui versa il dibattito politico e sociale sulle reti televisive italiane.

Il mondo della rete è sempre stato oggetto di tentativi di “normalizzazione”, fino ad arrivare a questa legge, che, nata con lo scopo di regolamentare il sistema delle intercettazioni telefoniche, ha gradualmente assunto i connotati di una “legge bavaglio”, in cui è anche confluito, inopinatamente, una norma sulla regolamentazione della pubblicazione (e delle smentite) delle notizie in rete. Una norma gravemente lesiva della libertà di espressione in rete.

La battaglia della sinistra, e di ampi settori dello stesso centrodestra, è servita solo a mitigare gli effetti dell’impostazione iniziale. Per quanto riguarda il comma sulla rete non è stata, fino ad ora, apportata alcuna modifica, ma l’annuncio della questione di fiducia che il Governo porrà in Parlamento non lascia ben sperare sugli esiti finali.

Crediamo che la protesta non debba cessare, poiché la battaglia sarà lunga e difficile, fino al possibile referendum abrogativo già annunciato da Di Pietro.

L’informazione in rete è uno degli ultimi baluardi per la libertà di informazione in Italia, non facciamola sparire.


Noi, il popolo della rete, … sulla libertà di espressione sul web

Vogliamo affrontare un argomento complesso questo mese: quello della libertà di informazione. E che c’è di nuovo, mi direte voi? Ne parlano tutti da sempre, e, negli ultimi tempi, la discussione si è fatta accesa a causa dello stretto controllo politico che, sulla nostra informazione audiovisiva, effettua quel mondo che gira intorno alla politica, e che sfrutta questo controllo per creare consenso e movimento di opinione. Non voglio toccare oltre questo controverso tema della politica, poiché nel nostro paese qualsiasi discussione di tal genere deve necessariamente partire dal tema principe, da cui discende tutta intera l’anomalia italiana: quello del conflitto di interessi e della sua regolamentazione. Non voglio addentrarmi in questa analisi. Molti, più qualificati di me, lo fanno ogni giorno e a loro rimando chiunque voglia seriamente affrontare questo tema, fuori da schematismi e da aperte partigianerie (http://www.disinformazione.it/liberta_di_stampa.htm). Vorrei affrontare insieme a voi, lettori di VWM (che spero contribuirete a quesa analisi) il tema della libertà di espressione in rete.

Partiamo da una questione di fondo: oggi, fino a prova contraria, chiunque può partecipare ai dibattiti in rete ed esprimere la propria opinione. Da un lato, questo garantisce, per la prima volta nella storia, una completa libertà di espressione, dall’altro, apre la questione delle “regole” di comportamento, per chiunque voglia partecipare a questo agorà in rete. Mettiamo per un attimo da parte la discussione relativa alle questioni aperte dalla stessa possibilità di partecipare alla discussione in rete, a causa del controllo e della censura che operano sulla rete, in forma più o meno aperta, i regimi totalitari o a parziale libertà di espressione (assumendo di non ricadere, noi italiani, in quest’ultimo caso).

Concentriamoci sulle modalità di espressione: oggi noi possiamo scrivere in rete ciò che ci pare. Il controllo è demandato ai gestori dei siti e dei blog, ammesso che si prendano la briga, e la responsabilità, di quello che altri scrivono. Ciò dà in mano, a chiunque voglia esprimere la propria opinione, uno strumento potente di democrazia diretta. Possiamo raccontare le nostre storie, le nostre esperienze, parlare a favore o contro qualunque cosa, del nostro gatto o di nostra nonna, o del politico del paesello e dei suoi comportamenti. Gli strumenti messi a disposizione di tutti, dal nuovo paradigma del WEB 2.0, hanno aperto una breccia nel controllo diretto dell’informazione. Non a caso, i regimi meno attenti ai comportamenti democratici, non hanno perso tempo ad attivare contromisure. Nei paesi democratici la questione è più complessa. Perfino in Italia, dove pure la libertà di informazione ci pone in classifica al 73mo posto su 195 paesi e al 24mo su 25 tra i paesi dell’Europa occidentale (www.freedomhouse.org), non è così facile imporre dei limiti alla libertà di espressione in rete.

Negli ultimi tempi e in diverse occasioni, si è cercato, nel nostro paese, di infilare appositi articoli sulla regolamentazione della rete, nell’ambito di complessi articolati di legge riguardanti tutt’altra materia da sottoporre al parlamento, che limitassero la libertà di espressione, sperando di farli così passare sotto silenzio. Ancora in questi giorni (http://www.repubblica.it/static/speciale/2010/legge-intercettazioni/index.html?Ref=HREA-1) si sta cercando di infilare la norma che obbliga i blogger a pubblicare le smentite entro 48 ore, nell’ambito della normativa in discussione riguardante la regolamentazione delle intercettazioni telefoniche (Dis.legge N° 1611, art.28, comma a, che recita “…Per i siti informatici, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono»…). Non sappiamo, ad oggi, se quest’ennesimo tentativo avrà successo, vista l’ampia opposizione nella società civile a tutti i livelli, ma resta il fatto che il potere politico non intende rinunciare a inglobare anche la rete nell’ambito dei media già facilmente controllabili o condizionabili.

Il mio parere è che prima o poi ci riuscirà, nonostante le lotte che il popolo della rete sta conducendo, finora con successo, per opporsi a questi tentativi. Le leve di potere in mano ad un governo e a un parlamento sono tali che qualunque decisione in merito, anche la più impopolare, ha notevole possibilità di essere approvata, salvo poi presentarla come una vittoria del diritto alla privacy, e contro l’anarchia mediatica della rete.

Tale possibilità esiste, purtroppo, anche in quanto c’è un punto debole sull’intero sistema di pubblicazione delle notizie in rete: tali notizie non sono né controllate né controllabili, essendo possibile smentirle solo a posteriori.  Nulla di male, si dirà, è esattamente questo il senso del dibattito democratico. Se tu pubblichi una bufala, puoi essere smentito, corretto, contraddetto. Sta qui il valore aggiunto della partecipazione, la vera innovazione del Web 2.0. Quello che noi pubblichiamo in rete è disponibile in pubblica piazza, chiunque può alimentare il dibattito e contribuire a determinare una versione veritiera dei fatti.

Ma cosa succede se si pubblica un insulto, una diffamazione, o semplicemente una notizia riservata, arrecando danno, economico, morale o di immagine, e questo prima ancora, e nonostante, le smentite o le rettifiche? Chi tutela il singolo, l’azienda, il brand, sottoposto a citazioni fraudolente o erronee, o anche solo violandone la riservatezza, in pubblica piazza?

Non credo sia accettabile pagare tale prezzo ad una libertà di espressione anarchica e senza regole. Così come non è accettabile che la libertà di espressione venga condizionata e controllata dal potere politico o economico.

Eccoci quindi di fronte ai due termini della questione: dove finisce la libertà di espressione e comincia la libertà del singolo? Come posso tutelare me stesso e, allo stesso tempo, la libertà degli altri a parlare di me o criticarmi? Come possiamo salvaguardare il diritto di critica ed il diritto alla privacy?

Discutendo su questo tema entreremmo nell’ambito della filosofia del diritto e del dibattito sociologico: non ne usciremmo facilmente. Dovremmo ricorrere alle teorie, alla storia, alle esperienze passate e alle discussioni filosofiche, e tra un decennio saremmo ancora a discutere.

Alcune regolamentazioni sono state introdotte negli ultimi anni, e la legge sulla privacy italiana è, sulla carta, (http://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/testi/03196dl.htm)una delle migliori al mondo. Tuttavia, la questione è ben lontana dall’essere risolta e richiede una discussione e delle nuove iniziative, legate per lo più alla diffusione delle notizie in rete.

Io credo che dovremmo giocare d’anticipo, noi popolo della rete. Dovremmo dare un contributo in questo senso, prima che qualcuno, sfruttando tale debolezza di impianto, e tale carenza di regolamentazione, abbia gioco facile a far passare i limiti e i provvedimenti che, per scopi magari meno nobili, andrà proponendo in parlamento.

Credo che i tempi siano maturi per lavorare ad una sorta di autoregolamentazione, un “codice etico” da far sottoscrivere in forma volontaria, a quanti, blogger o operatori dell’informazione in rete, vogliano proporsi come protagonisti di tale forme di espressione e di informazione. La sottoscrizione di tale “codice etico” rappresenterebbe una sorta di “autocertificazione di lealtà” che, almeno moralmente, ci vincolerebbe al rispetto delle regole minime di base ed alla tutela degli altri. Non ci potrebbero essere, ovviamente, sanzioni dirette, non essendo questa autoregolamentazione una norma di legge da portare in tribunale (al di là ovviamente, di altre possibili forme di tutela legale), ma, come sappiamo, il valore più importante per chi opera in rete è la sua reputazione. Chi trasgredisse il codice etico, potrebbe essere a buon diritto, additato per comportamenti scorretti e informazione fraudolenta o illegittima. La perdita della reputazione e della propria credibilità rappresenterebbe un forte deterrente per quanti intendono operare in rete.

L’idea del codice di autoregolamentazione, non è nuova (http://punto-informatico.it/ 2784505/PI/Commenti/autodisciplina-sensibilita.aspx). E’ stato addirittura il governo a proporre una iniziativa del genere, coinvolgendo innanzitutto i grandi operatori dell’informazione in rete. Finora tale iniziativa non ha ancora portato risultati apprezzabili, anche perchè il punto di partenza, che vede una iniziativa di origine governativa, è in contrasto con il senso stesso che dovrebbe assumere tale codice di AUTO regolamentazione.  Inoltre, partire con la ricerca del consenso dei grandi operatori della rete, mette l’iniziativa su dei binari senza possibilità di sbocco. Forse un paio di tali operatori potrebbero aderire, per motivi di immagine, ma ci troveremmo di fronte alla classica montagna che partorisce il topolino.

Credo che una iniziativa dal basso, che dimostri come il popolo della rete tenga alla democrazia e alla libertà di opinione, ma nel rispetto dei diritti altrui, costituirebbe una dimostrazione tale di innovazione e di maturità democratica da convogliare su tale iniziativa l’attenzione e l’adesione di moltissimi operatori, e da indurre poi, i grandi operatori, a scendere a patti con la forza di trascinamento, e di consenso, di un tale movimento.

E’ un’utopia? E’ insufficiente? Certamente. Ma sarebbe un primo passo, in un paese civile e democratico come il nostro, che dimostrerebbe come la possibilità di esprimersi e di fare informazione in rete, dal basso, riguardi un movimento ormai maturo, che intende farsi carico di una reale esigenza di salvaguardia degli individui e del loro diritto alla privacy, pur nella valorizzazione e nell’espansione delle possibilità di espressione in rete e nell’ampliamento della democrazia partecipativa.

La politica utilizza i Mondi Virtuali

Domenica scorsa abbiamo assistito, in Second Life, ad una insolita manifestazione politica a sostegno di Emergency, i cui operatori sanitari rapiti in Afganistan, erano stati appena liberati. Insolita non per il fatto che la politica utilizzasse, ancora una volta, l’ambiente virtuale di Second Life, ma per le modalità con cui tale manifestazione, organizzata da Papper Papp e da Viola Tatham,   è stata realizzata.

La manifestazione è consistita in una sorta di “marcia per la pace” che ha coinvolto una sessantina di avatar attraverso 17 land, partendo alle ore 22,00 del 18 aprile da Porto Cervo e terminando, all’1,00 di notte del 19 aprile, nella land di Stregatti-Nonsense.

E’ stata una bella serata, in cui l’impegno civico e la testimonianza per la libertà e la pace hanno creato un clima di cameratismo e di gioioso impegno politico, un “ritorno al sociale” per così dire.

Come dicevo, la politica era sbarcata in Second Life sull’onda del successo ottenuto dalla nuova piattaforma nel 2007 , quando si pensava che gli ambienti virtuali avrebbero rapidamente sostituito il web. Su quest’onda mediatica, molti politici, come pure molte imprese, a loro volta,  hanno fatto a gara per sbandierare il proprio ingresso nel nuovo mondo.

In Italia il primo è stato Antonio Di Pietro, allora Ministro delle Infrastrutture del governo Prodi, che si fece costruire una sim ispirata all’Agorà ateniese, e,  nel luglio 2007, fece un interessante intervento,  in cui sembrava che avesse pienamente colto il potenziale offerto dai Mondi Virtuali, parlando di contatto diretto con la gente, con l’uso di SL, e impegnandosi a instituire nelle sedi dell’IDV, il suo partito, delle postazioni fisse con la connessione ad SL, con dei supporters che utilizzassero gli avatar, per tenere i contatti. E’ superfluo dire che nulla di tutto ciò è in seguito avvenuto

(http://www.youtube.com/watch?v=UhA9xJvinvk&feature=player_embedded – !).

Un altro attivista politico a marcare presenza in SL è stato Beppe Grillo, che il 12 aprile 2008 promosse qui il suo V-Day

(http://www.youtube.com/watch?v=b14FT8M7Xpk&feature=related). Successivamente i supporters di Grillo animarono una land molto frequentata per diversi mesi, fino alla sua scomparsa dal metaverso.

Un intervento molto apprezzato fu, il 13 aprile 2008, quello della senatrice Anna Finocchiaro, che sembrava prefigurare, anche questo, un’evoluzione nell’uso di SL da parte dei nostri politici (http://www.youtube.com/watch?v=BG1O3-Hq9hg&feature=related). La senatrice parlò di politica, mettendo in evidenza argomenti riguardanti il mondo femminile, e rispondendo alle domande del pubblico.

Diverse le manifestazioni organizzate in SL in Italia, dal primo sciopero virtuale, organizzato dai dipendenti di una nota multinazionale americana, alla manifestazione inscenata il 12 settembre 2008, sotto la sede del giornale “La Stampa” nella land di Italia Vera, per protestare contro un articolo che trattava di SL, ritenuto dai residenti molto superficiale, e che dette poi dato luogo, sulla rete, ad un interessante dibattito con il giornalista stesso che l’aveva scritto, che accettò, con grande lealtà, l’acceso dibattito che ne seguì. La manifestazione, con tanto di cartelli e di avatar offesi che sfilavano, si svolse con la parola d’ordine “non siamo zombie” riferendosi ad alcune considerazioni svolte dal giornalista nell’articolo (http://www.youtube.com/watch?v=Pzoz4BT-Wu4).

La politica italiana ha poi cercato poi di recuperare terreno, sull’onda della campagna elettorale di Obama, con dei convegni organizzati un po’ ovunque, e, in particolare, presso la Camera dei Deputati.

Il primo convegno, su “Internet e Politica” organizzato da Codice Internet il 4 dicembre 2008, vide la partecipazione di alcuni parlamentari, come Palmieri e Gentiloni, da sempre pionieri nell’uso della rete. Ma, per quanto riguarda i mondi virtuali il ritardo apparve evidente, tanto che David Orban, uno dei pionieri in SL (fondatore della land di Vulcano) si produsse in una feroce critica nei confronti dei ritardi della politica italiana nell’uso dei nuovi strumenti di comunicazione ).

Il secondo convegno si tenne il 15 gennaio 2009, organizzato da Assodigitale e dall’Istituto per le politiche dell’Innovazione, con una interessante tavola rotonda, moderata da Guido Scorza, con i parlamentari Palmieri, Vita Lorenzin, Belisario, Cassinelli e Peluffo ).

Ed infine, è di queste settimane il convegno tenutosi l’11 marzo 2010, con l’intervento del presidente Fini e con una lectio magistralis di Lawrence Lessing, che ha avuto una grande rilevanza sui media (http://nexa.polito.it/node/138).

Ai ritardi che si tenta affannosamente di recuperare in Italia, fa da sfondo un panorama internazionale dominato dagli USA e dalla figura di Barak Obama. Se mettiamo da parte l’episodica esperienza della campagna elettorale francese, con l’uso di SL fatto da Segolene Royal, con un’apparizione il 17 giugno 2007,

(http://www.youtube.com/watch?v=mHcIygFL5tg),

arriviamo alla prima apparizione come avatar di Barack Obama  il 31 marzo 2007 (http://www.youtube.com/watch?v=gBHikzs7DWM&feature=related).

Il team di Obama ha, da allora in poi, sapientemente sfruttato tutti i mezzi dei Social Network (Facebook e Twitter) e anche SL, sia nella corsa delle primarie contro Hillary Clinton (http://www.youtube.com/watch?v=63cU8TgMe7Q), che poi nella campagna per le presidenziali (http://www.youtube.com/watch?v=j60zdhPSKcM&NR=1) con l’istituzione di gruppi di supporters virtuali e sedi di permanente dibattito in SL.

Quello che colpisce, nel team di Obama, è la continuità nell’utilizzo degli ambienti virtuali, fino alla grande campagna in sostegno della proposta di riforma sanitaria, successivamente votata dal congresso (http://www.youtube.com/watch?v=FuiSfA9BDo4).

Stride il contrasto con le apparizioni sporadiche e con le grandi dichiarazioni di intenti fatte da Di Pietro e dagli altri politici nostrani, e mai mantenute, sull’uso dei Mondi Virtuali.

In conclusione, qual è il motivo che impedisce in Italia l’uso politico degli ambienti virtuali? Non è, che per fare politica, tutti i dibattiti vengono dirottati sul mezzo televisivo, dove è più facile, diciamo così, “indirizzarlo”.

Clamorosa, e di grande successo nella scorsa campagna elettorale, è stata la manifestazione su web “Rai per una notte”,  il 25 marzo scorso, serata organizzata da Michele Santoro per contrastare lo strapotere ed il controllo politico sulla televisione, che aveva imposto una contestata censura sull’informazione (http://news.tecnozoom.it/internet-e-reti/santoro-rai-per-una-notte-piu-di-120-000-accessi-unici-contemporanei-post-16087.html).

E’ tempo di allargare il dibattito sull’uso della rete e farne il centro delle rivendicazioni sulla libertà di informazione nel nostro paese.