Chat-GPT dell’azienda Open-AI è la più straordinaria applicazione di Intelligenza Artificiale che sia mai stata messa a disposizione di un vasto pubblico. Se provate a dialogare con lei vi accorgerete che siamo quasi arrivati a far superare da una macchina il “Test di Turing“, il padre dell’Intelligenza Artificiale.
Turing, uno dei più grandi matematici del secolo scorso, fu il responsabile del gruppo di lavoro del Regno Unito che nel corso della seconda guerra mondiale decifrava i messaggi in codice usati dai tedeschi, usando un primo rudimentale elaboratore elettromeccanico nei laboratori di Bletchley Park, vicino Londra. Il lavoro di quel gruppo consentiva di prevedere in anticipo le mosse dei tedeschi, decifrando i messaggi che questi si scambiavano utilizzando la famosa macchina ENIGMA. Si stima che quel gruppo di lavoro abbia consentito di abbraviare la guerra di due anni, risparmiando milioni di morti.
Tornando a noi, il famoso Test di Turing fu formulato per testare il comportamento di una macchina, e per capire se si comportasse o meno in modo “intelligente“. Naturalmente a quel tempo questa prospettiva sembrava molto futuristica, ma oggi non è più così. Il Test suggerito da Turing consiste nel porre le stesse domande a due entità, un essere umano e una macchina, e nel momento in cui le due entità fossero indistinguibili da chi poneva la domanda, si sarebbe potuto affermare che quella macchina aveva comportamenti “intelligenti”.
Chat-GPT, l’acronimo di “Chat Generative Pretrained Transformer”, ci mette alla prova, e si avvicina moltissimo a questo risultato. E’ una applicazione di Intelligenza Artificiale, addestrata su una mole enorme di dati, e sottoposta a test preliminari supervisionati dai tecnici che hanno seguito il suo addestramento, per correggere gli errori di impostazione nelle risposte che man mano venivano fatti dall’AI.
Le applicazioni sono infinite, dalla stesura di testi, alle ricerche approfondite su qualsiasi tema, alla scrittura di codice per i computer, alle traduzioni, allo svolgimento di lavori letterari, e così via.
Il risultato è straordinario, e potete testarlo voi stessi, come descritto di seguito.
Andate sul sito di Open-AI: https://openai.com/blog/chatgpt/ e cliccate “Try CHATGPT” si aprirà un pannello in cui vi chiede di registrarvi, e successivamente si aprirà il pannello della Chat, con l’ultima riga in basso digitabile per le domande.
Quello che può fare Chat-GPT vi lascerà a bocca aperta: risponde a domande di ogni tipo, tranne quelle ritenute non consone, tipo come ci si suicida, come costruire una bomba o domande di tipo razzista su specifiche etnie, e così via. Questo è il limite di questa AI, ma è anche una garanzia che certe pratiche non devono essere “aiutate” dall’AI. Potremmo discutere all’infinito su chi è che mette questi paletti, e di che tipo siano gli eventuali pregiudizi di chi ha supervisionato l’addestramento della AI, ma non arriveremmo a nessuna conclusione, è un fatto, una “valvola di sicurezza etica” se vogliamo.
Del resto, a chiunque ponessimo delle domande, dall’uomo della strada al più famoso esperto di una certa materia, avremmo comunque una risposta formulata in base alle sue convinzioni e allla sua esperienza. Il tema importante da affrontare è quello, appunto, di sviluppare delle applicazioni di AI che contengano dei limiti etici che dovremmo definire nel miglior modo possibile, e col più ampio consenso.
Non a caso, nell’ambito dell’Unione Europea, è stato varato una bozza preliminare di “Codice Etico” dopo ampia e approfondita discussione nell’ambito di una equipe di 52 esperti (due italiani tra questi), che ha definito dei paletti e dei principi generali per l’utilizzo delle AI:
Sono temi che non appartengono più al futuro ormai, ma al presente. Tocca a noi aggiornarci e seguirne gli sviluppi, senza preconcetti, ma in modo consapevole. Tenendo ben presente che o seguiamo noi il progresso, o ci troveremo emarginati nel nuovo mondo che sta nascendo. Un saluto.
Non penserete che io scriva questo post per ripetere le solite cose trite e ritrite, vero? Alla fine questa giornata è diventata una ricorrenza come tante, in cui si fanno discorsi, articoli di giornale, e la solita sequenza di condanne alla violenza ripetuta da politici e autorità. Stop, il resto dell’anno ci si dimentica di tutto questo.
Ogni volta che mi pongo domande su questo fenomeno aberrante della nostra società mi rendo sempre più conto della complessità del problema. Ma una cosa è certa, almeno per me, non so per voi: quelli che esercitano la violenza fisica contro le donne sono una esigua minoranza, per fortuna, ma se guardiamo alla violenza diffusa, alle forme di ricatto, alle mortificazioni, esercitate contro le donne, allora il fenomeno si rivela in tutta la sua gravità, e pervade l’intera nostra civiltà.
E’ un problema complesso, che riguarda tanti aspetti della vita civile, dicevo. Ci sono, intanto, due questioni preliminari, su cui non ci sono altre considerazioni da fare, tanto sono scontate. La prima riguarda l’educazione dei nostri ragazzi, responsabilità delle famiglie, certo, ma anche della scuola, dello stato. Ci sono argomenti che vanno trattati fin da piccoli, perchè la violenza non è innata in una società come la nostra, la si accumula durante tutta la nostra vita, con le nostre frustrazioni, il nostro individualismo, man mano che cresciamo. La seconda è la repressione di quelle frange di violenti che arrivano alla violenza fisica, e a volte al femminicidio. Credo che si stia ragionando sul rendere le pene più certe e non aggirabili, e fondamentale è il ruolo dei centri antiviolenza e dell’assistenza alle donne in situazioni di pericolo.
In mezzo a queste due questioni, c’è il mare magnum del funzionamento della nostra società, e dell’ancora considerevole disparità di trattamento tra uomini e donne, sia nel lavoro, che nelle istituzioni, che nella società. Qui dei passi avanti si stanno gradualmente compiendo, ma con troppa lentezza, se consideriamo ad esempio che la nostra Presidente del Consiglio era l’unica donna a sedere al summit del G20 a Bali una decina di giorni fa.
E poi dobbiamo anche porci anche dei problemi a livello personale, non solo verso la società, sui nostri comportamenti, verso le nostre compagne e verso i nostri figli, su quello che facciamo ogni giorno all’interno delle nostre famiglie. Perchè il clima familiare è fondamentale, per trasmettere valori ai ragazzi e alle ragazze. Insegnare la comprensione la tolleranza e, elemento fondamentale, il valore dell’indipendenza economica attraverso il proprio lavoro. Il lavoro come fondamento della dignità della persona, e della sua indipendenza, la necessità di non dover dipendere da nessuno. Perchè molti sono i casi di donne che non rompono un rapporto di sopraffazione per una dipendenza economica che non si riesce a superare. Qui fondamentale è il ruolo dei centri di assistenza e di formazione, per aiutare la donna a trovare una strada. Senza lavoro non c’è indipendenza, e, purtroppo, ancora esiste una notevole differenza fra tasso di occupazione maschile e femminile. Ma deve anche essere una rivendicazione personale. Certo, ci sono i bambini da crescere, la scuola, la casa, ecc. Ma questi problemi si devono affrontare, ognuno di noi c’è passato, e se guardiamo alle nostre esperienze personali, ognuno di noi può vantare dei successi, o avere rimpianti, ma questo è il punto, da qui ognuno di noi deve partire a mio parere.
Tanto cammino c’è da fare ancora, e tanti problemi devono essere ancora efficacemente affrontati dallo stato, dalla scuola, dal mondo del lavoro. Ma se non vogliamo tornare ogni anno a recitare ipocrite lamentazioni, o a celebrare una semplice ricorrenza, tocca anche a ognuno di noi fare delle cose concrete. In famiglia, nel mondo del lavoro, nelle istituzioni in cui lavoriamo. Un augurio a tutte le bambine, perchè il loro futuro possa loro riservare meno problemi di quanti ne hanno vissute le loro mamme, e di costruirsi la propria strada nella vita, con le proprie forze.
L’associazione “Virtual Worlds Best Practice in Education”, attiva fin dal 2007, ha organizzato anche quest’anno l’annuale conferenza, partita lo scorso Mercoledì 18 e terminata ieri, che è stata di grande interesse, per il numero di partecipanti e per gli argomenti affrontati. Vi rimando al sito di questa organizzazione, benemerita, per acquisire materiale sulla sua organizzazione e sulle conferenze tenute in questi anni. Lo scopo dell’organizzazione è quello di diffondere le “Best Practices” sui progetti di formazione, negli ambienti immersivi in 3D.
Immagine tratta da http://cgcookie.com/blender/2010/02/24/interview-jason-van-gumster/
Sotto l’ombrellone non me ne vogliate se vi disturbo con un tema “serio”. Eppure, così come nel precedente articolo si sottolineava la nascita di un gruppo “faceto” (Sei un vero XXX se YYY), è doversoso osservare che negli ultimi mesi si è sviluppata una piccola ma vivace community su Facebook, nata un po’ per caso sull’argomento Blender e i suoi possibili usi “anche” in SL.
Di community legate a Blender su Facebook ce ne sono moltissime, ma spesso sono frequentate da super-esperti o persone che si fanno in silenzio e da sole nella loro cameretta la notte sculture ed effetti speciali che poi mostrano con orgoglio al mondo per farsi dire quanto sono bravi. Qui invece abbiamo una mirabile miscelazione di modellatori 3D, ma anche “negati” che cercano di avvicinarsi a Blender e perchè no tramite di lui anche ai mondi virtuali.
L’aspetto che colpisce è che in questa community Blender Time creata da avatar come Sarabell Jansman, Cactacea Dubitativa ed altri (https://www.facebook.com/groups/522451914520763/) si sono inseriti volontariamente diverse persone che di SL non ne sanno nulla e che scoprono che SL può essere usata per condividere le proprie creazioni e soprattutto il modo e il metodo con cui sono state create, creando questo ambiente di seminario autogestito, frequentato da dilettanti, ma anche no, e fedele alla concezione aperta, giocosa e amichevole con cui vari gruppi in SL si sono aggregati negli ultimi anni (PyramidCafè, ALI, SperimentaSL… ).
Non è stato inusuale vedere persone imparare ad usare SL per poter frequentare lezioni di Blender nel mondo virtuale, creando una piccola schiera dei famosi ormai introvabili Newbies. Così come persone che si scambiano tutorial video o scritti già fatti, ma anche qualcuno che comincia ad autoprodurne per scambiare le proprie esperienze….
Scorrendo i post del gruppo si vede come anche chi è in vacanza si sorprende a valutare le geometrie dei monumenti che vede e cerca di immaginare come ricostruirle con Blender e poi ricrearle in qualche Sim su SL o OpenSim al rientro…
Eccoci di nuovo con una utile dimostrazione su come si possa imparare ad usare gimp per fare locandine o manifesti pubblicitari inserendo fotografie, schizzi, testi ed effetti speciali.
Al solito molte di queste cose si possono fare con prodotti a pagamento o sul web, ma perchè non imparare a farle con un’altro caposaldo del software opensource che risulterà utile e fondamentale per fare un sacco di altre attività di authoring di immagini, texture, abiti e vestiti per secondlife e opensim? Cliccate sull’immagine per andare sul video youtube che ho appena pubblicato. Per inciso di tutti i video che ho pubblicato negli ultimi quattro anni quelli dedicati a Gimp e in particolare per fare locandine hanno raggiunto un numero impressionante di click e di visualizzazioni, segno che l’argomento interessa eccome 🙂
Il modo migliore per spiegare un argomento “virtuale” ad un amico è quello di sedersi a fianco di lui e condividere la tastiera del computer e il monitor e di lavorare fianco a fianco mostrando e chiedendo di ripetere quanto imparato. E’ essenziale che si veda esattamente quello che si sta spiegando senza lasciare nulla all’immaginazione e al caso.
In particolare durante le mie lezioni di uso di programmi come Blender, scripting e comunque gli usi dei mondi virtuali occorre avere la voce in modo da non perdere tempo in lente digitazioni, ma reagire velocemente alle domande per verificare l’umore della classe.
Screen-Sharing, Voce, mouse condiviso ed eventuale chat sono alla base delle mie lezioni e fin dall’inizio ho sperimentato vari software di sharing fra cui quelli che mi hanno colpito per la facilità di uso e per la completezza delle funzioni essenziali e per la copertura di tutte le principali piattaforme è senz’altro Join.me https://join.me/ (ma in passato ho anche usato teamviewer http://www.teamviewer.com/it/index.aspx o persino skype quando insegnavo 1:1.
Join.me è il sistema che come dicevo è più semplice ed è disponibile gratuitamente per lezioni con al massimo 10 allievi e con una limitazione agli strumenti disponibili che non inficiano la qualità della lezione. Recentemente ho deciso di acquistare il pacchetto a pagamento (128€ all’anno, quindi poco più di 10 € al mese) essenzialmente per rimuovere il limite di 10 partecipanti imposto (limite che ultimamente superavo spesso).
Chiunque di voi, appassionati fin dall’infanzia del burattino di Collodi, si fosse venuto a trovare in Second Life poco più di un anno fa, avrebbe di certo seguito le tracce di una persona molto speciale, di un uomo che aveva impegnato il proprio tempo, le proprie energie e le proprie esperienze didattiche, in un progetto tutto dedicato a Pinocchio. Questi di voi si sarebbero di certo imbattuti in Riccardo Rivarola (aka Richy Riba), e nel suo “Pinocchio nella Rete” (http://virtualworldsmagazine.wordpress.com/2011/10/02/ carissimo-pinocchio/).
Non è facile trovare dei siti internet che riescano a prendere per mano le persone e evitino lo shock di iper-complessita sempre associti a Blender, il software di modellazione 3D opensource e professionale che è diventato per molti un accessorio essenziale per sviluppare contenuti con le nuove mesh o con gli sculpted.
Scrivo spesso su questo argomento in questo blog, cfr l’ultimo articolo qui http://virtualworldsmagazine.wordpress.com/2012/12/16/la-moda-virtuale-dura-solo-una-stagione/ oppure anche quelli precedenti: http://virtualworldsmagazine.wordpress.com/tag/blender/
Questa volta vorrei presentarvi una serie di tutorial scritti (quindi che evitano di andare su youtube e vedersi lunghe ed estenuanti sessioni) da questo blog antrodelnerd.blogspot.com.
Il “corso” è attualmente ancora in fase di scrittura, ma sono usciti già diversi fascicoli che propongo volentieri a tutti quanti vogliano alfabetizzarsi con questo strumento.
Ricordo inoltre che in SecondLife ci sono diversi corsi gratuiti (fra cui quello che tengo io tutti i giovedì ore 21.30 a Solaris Island) concepiti sia per neofiti che per persone che abbiano già un po’ digerito i concetti base di Blender e che vogliano qualcosa di più.
So che è un argomento inusuale per i lettori di questo magazine, molto imperniato sul mondo virtuale… Eppure se meditate che ormai in questo XXI secolo una parte sostanziale della nostra vita la dedichiamo all’uso del computer, ormai non solo per lavoro, ma anche per svago e per fare attività di volontariato e per i propri hobby, diventa essenziale comprendere quali possono essere i problemi legati soprattutto ad un utilissimo, ma spesso complesso dispositivo come il mouse.
Dal punto di vista medico
Dopo una lunga sessione di esplorazione, di building o altro in SecondLife, ma anche di Facebook e di altri social network, forse vi sarete trovati con il polso destro (quello abitualmente utilizzato con il mouse) un po’ dolorante. Questo è in effetti un problema abbastanza diffuso, che in alcuni casi limite può portare a problemi anche gravi (cfr. anche questo post http://en.wikipedia.org/wiki/Computer-induced_medical_problems dove si dice che circa 1 su 8 persone che usano il pc soffrono della sindrome del tunnel carpale, malattia spesso associata per l’appunto all’uso del computer e del mouse. Premesso che non credo di soffrire di questa malattia, ma a volte mi ritrovo il polso e la mano destra particolarmente provati e bisognosi di riposo.
Cambiare e rinnovarsi per vivere meglio
Nell’ultimo anno ho sperimentato diversi mouse alternativi e nel farlo, al di là del fatto che questo apportava obiettivamente un miglioramento dello stato della mano, mi sono accorto che la cosa più interessante sperimentata è che ogni modifica di abitudini oramai consolidate richiede una attitudine speciale di cui molte persone pare non siano dotate. L’elasticità mentale (anche chiamata agilità mentale) e la capacità di continuare ad imparare cose nuove ad ogni età della vita è considerato qualcosa di prezioso che preserva e migliora la nostra vita e la nostra autogratificazione.
Il trackball questo “mostro”
La prima cosa che ho sperimentato è stato il mouse denominato trackball, suggerito da un collega di lavoro che lo usava da anni e che si era sempre trovato molto bene.
Ho impiegato circa 4 giorni per abituarmi e alla fine ho dovuto convenire che aveva degli obiettivi vantaggi, ed ora è uno dei miei mouse preferiti, anche se costa sensibilmente di più dei mouse tradizionali (parliamo di almeno 55€).
Impariamo ad usare l’altra mano
Subito dopo ho potuto constatare che in realtà c’è anche una tecnica molto semplice per ridurre il peso sulla mano destra: semplicemente si può provare ad utilizzare anche un mouse tradizionale con la mano sinistra. Anche qui ho dovuto penare un pochino… Ma quando ho visto che ci si riusciva e che i riflessi che avevo ormai introiettato da decenni di uso di questi strumenti riuscivo in qualche modo a farli evolvere e modificare mi sono spinto su quei mouse che fino ad ora avevo sempre disprezzato: quelli nativi che sono presenti sulle tastiere dei portatili, i cosiddetti trackpad (noti a tutti quelli che usano mac o che non vogliono portarsi dietro altri mouse oltre a quello disponibile sul laptop).
Come avete intuito al di là del problema iniziale, la soddisfazione che ho avuto è stata quella di riuscire ad uscire dai miei stessi schemi e pregiudizi che ho portato avanti per tempi lunghissimi. Il fatto ora di sapere che posso utilizzare in linea di principio qualunque tipo di mouse mi pare una sensazione molto interessante ed è sicuramente una buona palestra di pensiero per non dare nulla di scontato. Se ci abituiamo a muovere le mani e ristrutturare il nostro pensiero sicuramente siamo in grado di poter sfruttare meglio il nostro cervello e la nostra intelligenza per aprirci la mente verso altre esperienze e verso altre persone, riducendo o annullando i pregiudizi.
Vi saluto quindi con questa piccola provocazione, vediamo quanti di voi riusciranno a cambiare (o meglio a diversificare) le proprie abitudini?
Incontrare Giovanni Dalla Bona (aka Imparafacile Runo), per fare con lui il punto sulle molteplici attività portate avanti in Second Life, è per me qualcosa di insolito. Conosco Imparafacile da cinque anni, fin dal mio ingresso da niubbo, e ho sempre seguito con interesse gli eventi da lui organizzati. Non passa settimana senza che qualche incontro sia organizzato da lui e dal suo staff nella sua land o presso land di altri gruppi con cui da sempre ha sviluppato rapporti di collaborazione, in un’ottica di condivisione e di amicizia.
Imparafacile è uno dei pochi veri professionisti in Italia che usa Second Life come ambiente di sperimentazione e di supporto per la sua attività lavorativa in RL. Lui è un formatore professionista e la sua attività didattica, da consulente freelance, lo vede coinvolto in iniziative lavorative con piccole imprese, consorzi ed enti locali della sua zona nel nord Italia. Non è uno di quelli che “lavora-con” Second Life ma che “utilizza” Second Life, sia come ambiente di ricerca, integrandolo con tutti gli altri strumenti messi a disposizione dal web 2.0, sia come “luogo di incontro” vero e proprio, in cui condurre le attività culturali che sviluppa insieme ad un team affiatatissimo. L’importanza di creare un team affiatato è dimostrata in maniera evidente, laddove ce ne fosse bisogno, dall’esperienza di Imparafacile, alla luce dei risultati e della qualità ottenuti. Solo integrando e suddividendo il lavoro di diverse persone si riescono a ottimizzare gli sforzi e a produrre progetti di tale impatto.Vogliamo qui citare le protagoniste di questo team: Maryhola McMillan (responsabile della comunicazione e organizzazione degli eventi), Morghana Savira (fotografa ufficiale del gruppo), Gea Demina (responsabile per Libriamo Tutti della comunicazione su Twitter), Alexandra Shepherd (responsabile della grafica e organizzazione degli eventi), Samaya Silberman (responsabile degli eventi musicali), Lumieres (responsabile per Libriamo Tutti delle board su Pinterest). Altri collaboratori si aggiungono occasionalmente, lavorando per tempi diversi e su temi specifici.
Molti sono gli eventi che il team Imparafacile organizza, e uno dei temi che gli hanno dato maggior visibilità in RL è quello sull’editoria. Il brand “Libriamo Tutti” è uno dei più noti di Second Life (http://www.libriamotutti.it) e ha il merito di mostrare all’esterno il lato più efficace, a mio parere, di questo ambiente virtuale. Inoltre, ha sempre costituito un efficace elemento di confronto tra il Metaverso e molti degli ambienti culturali RL legati all’editoria. Dall’idea iniziale di Helenita Arriaga, di organizzare incontri in cui gli amici si scambiano fra loro consigli di lettura, il progetto si è sviluppato ed ha creato un ponte con la Real Life grazie alle tante collaborazioni nate sia nel metaverso (ricordiamo Simba Schumann ed artisti come Giovanna Cerise, Nessuno Myoo e Noke Yuitza, per il progetto Immersive Wor(l)ds, ma anche Marjorie Fargis, per la partecipazione ell’eBookFest di Sanremo) che fuori Second Life, come il gruppo Ledita ), la provincia di Milano, l’editore Mario Guaraldi, l’Accademia di Belle Arti di Brera, gli organizzatori del Primo Festival della Letteratura di Milano (www.festivaletteraturamilano.it/) e la casa editrice Sergio Bonelli. Enti, associazioni e persone che hanno creduto nell’iniziativa e che le hanno permesso di creare un “ponte” tra il Metaverso e la realtà ordinaria e ha consentito a molti di cogliere l’aspetto culturale e professionale di Second Life, permettendo anche di apprezzarne le potenzialità per fini didattici e di promozione. Che poi quelli che sono entrati in Second Life in occasione di questi eventi siano diventati o no frequentatori o residenti a pieno titolo del Mondo Virtuale, è un fatto del tutto secondario. Quello che conta è la creazione di questo “ponte” virtuoso che alimenta un continuo scambio di esperienze.
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Molte sono state le occasioni in cui un pubblico in RL ha condiviso con gruppi di residenti in Second Life serate di analisi e dibattito su temi di grande interesse, così come sono stati molti gli argomenti su cui all’isola Imparafacile si sono organizzate serate a tema. Possiamo distinguere le attività in tre filoni:
1) Eventi in Second Life, come ad esempio:
– le serate musicali curate da Samaya Silberman e Andrej Nansen dedicate ad Arturo Benedetti Michelangeli, Philip Glass e Keith Jarrett (che proseguiranno per tutto il 2013 con altri autori);
– l’installazione artistica “Lacrime nella pioggia” di Noke Yuijza.
2) Corsi di formazione, come quelli già realizzati:
– il corso “Building base” di Solkide Auer;
– il corso “Come realizzare un eBook in formato ePub”, tenuto da Livio Korobase.
E quelli che stanno proseguendo, come il corso “Divertirsi con il Gioco di Ruolo”
Di tutti questi e di molti realizzati nei mesi scorsi (scrittura, web 2.0), è possibile trovare i materiali didattici nel sito
3) Infine ricordiamo il passo avanti compiuto con gli eventi Mixed-Reality, quelli che permettono di far comunicare fra loro persone presenti in un luogo fisico, con gli avatar di Second Life. I più rilevanti:
– il progetto “Immersive Wor(l)ds”, organizzato in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera: http://www.accademiadibrera.milano.it/it/3006-immersive-worlds.html
La partecipazione, in collaborazione con Italian Mood all’eBookFest, di Sanremo:
– le 3 serate organizzate presso la biblioteca Chiesa Rossa di Milano, culminate nella collaborazione con la casa editrice Sergio Bonelli:
Un posto particolare spetta poi all’installazione di livio korobase ispirata a “Il libro dei miei sogni” di Federico Fellini (tutte le info qui: http://www.libriamotutti.it/portfolio-letterario/fellini-oniricon-second-life/), che fornisce l’occasione per toccare con mano il contributo che i Mondi Virtuali possono dare alla cultura e alla sua diffusione anche in ambito internazionale (non dimentichiamoci la diffusione di Second Life nel mondo anglosassone, in oriente e in America Latina). Questa installazione sarà protagonista la sera del 23 febbraio, alle 21, durante il Festival “Tra le righe” di Cinisello Balsamo (http://festivaltralerighe.wordpress.com/) durante il quale sarà mostrata in real, mentre la regista Cristina Cilli ci farà da guida al materiale esposto e alla storia del cinema del grande maestro.
Volendo dare una definizione del lavoro di Imparafacile, possiamo dire che usa Second Life come un laboratorio, in cui, mixando i diversi strumenti offerti dalla rete, gran parte dei quali gratuiti, sperimenta quelle soluzioni che lo aiutano poi a implementare tanti dei suoi progetti in RL. In questo modo la sua attività professionale, ben più vasta, trae spunto e ispirazione da quanto viene prodotto e sperimentato in questo laboratorio. Di conseguenza, l’organizzazione di eventi di grande impatto, oltre a dare esempi virtuosi a quanti lavorano all’interno dell’ambiente virtuale, ha anche consentito di mostrare a importanti istituzioni in RL le reali possibilità che il Web e i Mondi Virtuali possono offrire.
In fondo, è proprio questa la chiave del successo di Imparafacile e del suo team: inserire Second Life in un insieme di strumenti integrati che possano moltiplicare l’efficacia degli interventi formativi e culturali. Una piccola azienda, un ente locale, una biblioteca, sono tutti potenziali utenti di tale network di strumenti.
Credo sia questa la strada da seguire per favorire l’evoluzione dei Mondi Virtuali e legarla alle esperienze e alla vita di tutti i giorni. E’ attraverso progetti del genere che si creano le condizioni per un allargamento dell’utenza e una possibile evoluzione anche dell’economia di Second Life. La qualità paga sempre, senza nulla togliere all’aspetto ludico e di trasgressione con cui molti residenti si avvicinano a Second Life.
Come abbiamo sempre sostenuto, c’è spazio per tutti e per tutte le espressioni di pensiero, ma è fuor di dubbio che l’evoluzione di una piattaforma come Second Life passa attraverso un allargamento della base di utenza e un’evoluzione dell’economia legata al suo utilizzo. E’ per questo, che progetti come quello di Imparafacile e del suo team rappresentano una delle colonne portanti della strada verso il futuro dei Mondi Virtuali. In bocca al lupo.
Lo “scripting“, cioè la programmazione di oggetti 3D all’interno dei mondi virtuali di SecondLife/OpenSim o simili, è considerata un’arte preziosa, e chi la sa fare viene visto come un privilegiato, potenzialmente in grado di poter offrire i suoi servigi a chi vuole arredare una sim con contenuto interattivo o comunque riuscire a sfruttarne al massimo la potenza.
Grazie agli script è possibile realizzare “applicazioni” di ogni genere nei mondi virtuali, garantendo ai fruitori della vostra terra virtuale una esperienza immersiva utile e stimolante.
Se immaginassimo un mondo senza script non potremmo ad esempio:
Sederci sugli oggetti o sulle palline delle varie posizioni di danza o sessuali
Toccare gli oggetti per avere materiale o per comandarne il comportamento (i famosi menu blu)
Guidare un veicolo
e molte altre attività come gli AO, gli HUD, i collari BDSM, lavagne testuali
In sintesi l’esperienza virtuale sarebbe sensibilmente svuotata. Quindi imparare almeno ad usare (se non proprio a creare) gli script è una necessità primaria e alfabetizzarsi nell’uso e nella comprensione almeno degli aspetti più di base è un MUST per tutti coloro che vogliono utilizzare e organizzare attivamente la virtualità e non soltanto subirla.
Come facciamo allora per imparare ad usare gli script? Premesso che occorre avere un minimo di sensibilità “logica” per seguire i passi dello script, vi sono differenti percorsi di apprendimento ed autoapprendimento.
Marcus73 Core continua ad alfabetizzare sugli script nella Sim di Torino in SL
Per chi capisce questa lingua consiglio il seguente sito http://script.lsl.free.fr/telechar.htm che contiene alcuni programmi E manuali preziosi e ben fatti (ma in francese). Inoltre anche dei programmi che consentono di aiutare i Dialog, le Particles ecc.
Per chi volesse imparare a costruire ambientazioni e scenari 3D, lo strumento essenziale di lavoro sono i cosiddetti software di modellazione 3D, di cui uno dei più autorevoli esempi è Blender http://www.blender.org/, molto potente e gratuito essendo OpenSource. Eppure molti “apprendisti” hanno notevoli problemi ad impararlo perchè considerato da molti non semplice e poco intuitivo.
Per chi volesse imparare ad utilizzare questo prodotto ci sono moltissime guide in inglese, e nel panorama italiano vi è anche una nutrita serie di video prodotti da RedBaron85 (http://www.redbaron85.com/ ).
Salahzar Stenvaag (il sottoscritto) è forse uno dei pochi che ha iniziato da anni a costruire un insieme di video su youtube e al contempo organizzare delle lezioni che insegnino l’uso di base di Blender utilizzandolo nel contesto di SecondLife e OpenSim.
Dato che non è sempre banale ricercare i video in modo da potersi costruire un percorso didattico efficace, proverò a riassumere qui una summa dei video italiani più interessanti per chi voglia costruirsi un sapere almeno iniziale sull’argomento.
Serie di tre video di presentazione blender (RedBaron85)
Sequenza di 6 video iniziali di uso Blender per SecondLife/OpenSim (Salahzar):
Prima puntata della lezione di blender
Argomenti:
installazione blender 2.61 versione zip
abilitazione plugin extra mesh
creazione di un diamante
export collada
import in SL
alcune indicazioni su come avere l’abilitazione per l’upload delle mesh
Facciamo sculpted con Blender e un plugin
* scaricare il plugin albsalgar beta 1.0 (clone opensource di primstar2)
* abilitarlo in Blender 2.61
* costruire un cilindro UVShape
* modellare questo cilindro per produrre un vaso (o cappello)
* produzione della sculpted map relativa
* export + import in secondlife
uso di subdivide, di smooth e di ctrl-R per aggiungere edge loop
controllo delle normali, false trasparenze
uso dei tasti di visualizzazione rendered (con luci e senza luci)
verifica del piano trasparente da un lato su sl
Basi di texturizzazione: il cubo
IV incontro per imparare le basi di texturizzazione con blender e mesh.
In questo episodio impareremo a fare un elementare uvmap (unwrapping) del cubo.
Texturizzazione di sculpted con il plugin
Vedremo come usare il plugin (albsalgar o primstar2) per compiere una texturizzazione multipla proiettando 3 immagini in tre zone distinte di una coppa
Ottimizziamo le mesh
VI lezione con nozioni di ottimizzazione di meshes.
Il video è strutturato nei seguenti punti:
* creazione di un piano
* suddivisione dei punti
* rimozione della metà sinistra e dei punti sugli spigoli
* inserimento modificatori MIRROR, SKIN, SUBSURF
* modellazione di una statuina con il nuovo SKIN
* Import in SL (beta grid) con disanima dei LOD automatici
* costruzione di LOD manuali usando varie copie ottenute in blender
* eliminazione di dettaglio usando la cancellazione di interi edge loop
* import del risultato in SL e valutazione della differenza qualitativa con quanto generato automaticamente
Penguin Tribu Inverno 2010
Per vedere le lezioni passate fatte a Penguin Tribu nel 2010-11 su basi di modellazione ecco la lista dei video bilingui Inglese/Italiano:
Inizieranno a breve lezioni gratuite di Blender Intermedio a Solaris nel mese di Novembre da tenersi il giovedì sera ore 22 per un ciclo di 4-6 lezioni. Usando il voce, e con condivisione dello schermo. Mi contatti chi è interessato a seguirlo.
Capita a volte che le provocazioni delle nuove tecnologie riescano ad infiltrarsi anche nel complesso mondo della Scuola Italiana. Abbiamo parlato recentemente di un esperimento di una singola scuola di Vicenza in SecondLife qui: http://virtualworldsmagazine.wordpress.com/2012/10/07/fucina-di-eventi-artedland/, ora vediamo come invece si possano utilizzare mondi virtuali a costo decisamente più accessibile di SecondLife (Usando la piattaforma opensource OpenSim http://opensimulator.org/wiki/Main_Page) di cui abbiamo parlato molto diffusamente in questa testata in passato.
Da qualche anno ci sono eventi che cercano di offrire i risultati di queste provocazioni all’attenzione di Insegnanti delle scuole elementari, medie e superiori. Si è appena conclusa (10-12 Ottobre 2012) presso la Città della Scienza a Napoli una interessante vetrina di questi esperimenti nella cornice della manifestazione “Smart Education & Technology days – 3 Giorni per la Scuola” http://www.cittadellascienza.it/3giorniperlascuola/. Come si legge ad esempio da questa pagina ):
un appuntamento caratterizzato da tre giornate interamente dedicate ai docenti di scuole materne, primarie, secondarie di primo e secondo grado, dirigenti scolastici, studenti, educatori e formatori che avranno modo di confrontarsi con istituzioni, realtà associative e professionali, aziende produttrici di beni e servizi per il mondo della scuola, della didattica e della formazione.
Tutti gli esperimenti didattici di EdMondo
Notate come ad un certo punto ai bambini viene chiesto cosa state facendo e la risposta è “stiamo mettendo degli script nelle poseball”, attività non esattamente banale 🙂
Visita guidata alla land matematica (!)
Visita in Molfetta
Modelli Atomici
A noi qui interessa la parte di questa esperienza dedicata al progetto “EdMondo“, un progetto che è nato circa due anni fa grazie al lavoro instancabile di Andrea Benassi [per conto di INDIRE/ANSAS L’Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolasticahttp://www.indire.it/] e di un (ancora per poco) ristretto gruppo di insegnanti pionieri che si sono voluti mettere alla prova utilizzando in modo ancora sperimentale un mondo virtuale interessante, opensource molto simile a SecondLife che si chiama OpenSim, e che consente di fare accedere in modo controllato ad un ambiente condiviso virtuale intere classi che possono imparare questi nuovi strumenti e soprattutto sfruttarli per sperimentare in modo nuovo, divertente e intrigante nuove possibilità didattiche.
Per chi voglia iscriversi in quanto docente con relativa scolaresca, ecco le istruzioni su come fare: (cfr. i prerequisiti sono quelli presenti nell’intestazione di questa pagina…
L’accesso alla piattaforma sperimentale edMondo è totalmente gratuito, ed è riservato a docenti e studenti della scuola italiana.
I docenti interessati possono richiedere un account ed accedere seguendo la procedura sottostante. Il docente potrà successivamente richiedere l’iscrizione per i propri studenti.
Per avere una idea di cosa sia EdMondo ecco la pagina introduttiva: http://www.scuola-digitale.it/ed-mondo/il-progetto-2/info/
edMondo è un ambiente virtuale 3D online, dedicato esclusivamente a docenti e studenti per l’innovazione della didattica in classe.
All’interno di edMondo è già attiva una comunità di insegnanti che ne sta sperimentando le potenzialità nella didattica in classe.
Per gli studenti si potenziano competenze e abilità trasversali fruibili in ambiti diversi: costruire in 3D e sviluppare l’organizzazione degli spazi, condividere, collaborare e scambiare esperienze a distanza, costruire oggetti didattici virtuali, fare ricerche in rete per studiare le tecniche di programmazione, utilizzare tecniche di progettazione, registrazione per grafica/audio/video.
Gli alunni/avatar accedono ad uno spazio attrezzato per pratiche operative di matematica, arte, storia, tecnologia, scienze. Al’interno del mondo virtuale si realizzano cantieri virtuali, si riproducono musei, laboratori, edifici, percorsi logici, strade impianti e strutture dedicate, in un ambiente immersivo.
Mentre per avere una idea dei progetti che sono stati finora realizzati su questa piattaforma, cfr il seguente link: http://www.scuola-digitale.it/edmondo da dove si vede che i progetti principali sono ad esempio i seguenti:
E’ in corso un evento interessante ed importante organizzato da ArtEdLand: un “challenge” che chiede a quanti (artisti o no) vogliano cimentarsi presentando contenuti artistici originali. Le iscrizioni sono aperte fino al 7 Novembre e si ricevono qui: http://artedland.eu/?page_id=522. Il dettaglio di questo concorso in appendice a questo articolo.
Il ‘challenge’ artistico organizzato da ArtEdLand
Il Background di ArtEdLand
Ma descriviamo con ordine cosa sia ArtEdLand…
La vita artistica in SecondLife è sempre abbastanza affollata, ma da fine Luglio abbiamo una sim in più che a giudicare dalla quantità di eventi organizzati diventerà presto un luogo familiare a chi nei mondi virtuali si interessa di Arte ed Educazione. Se a livello mondiale abbiamo la celebre UWA (University of West Australia) http://uwainsl.blogspot.it/ che contribuisce ad alzare il livello artistico di SL, anche l’Italia può vantare enti ed istituzioni pubbliche che curano questo aspetto. La cosa che sempre mi rende entusiasta è che grazie ad Internet e alle nuove tecnologie non è necessario essere strutture enormi, ma anche singole scuole od enti possono diventare attori di spicco ed in primo piano nel panorama virtuale.
Il logo di ArtEdLand
Sto parlando di ArtEdLand (sito web http://artedland.eu/), che negli ultimi mesi ha coordinato una notevole quantità di eventi artistici, nonchè presenta una rivista web come vedete ricca di materiale, interviste e stimoli per tutti. Gli avatar coinvolti in SL sono essenzialmente
Myhns Mayo
Myhns Mayo e Damiax Anatra’Thor e stando alla loro definizione di cosa sia ArtEdLand si evince ad esempio che:
Myhns Mayo: ArtEdLand è stato pensato e realizzato per ragioni collegate al progetto EDULAND, progetto educativo e didattico in real, di cui sono coordinatore. Con il comitato scientifico di EDULAND, si è deciso di trasferire alcune attività nel metaverso per ragioni di ricerca e sperimentazione di ambienti interattivi che permettano di sperimentare forme, mezzi di comunicazione e strategie di apprendimento innovative.
Damiax Anatra’Thor: Ho parlato a lungo con Myhns Mayo confrontandoci sul tema della diffusione e della promozione artistica e così, un po’ alla volta, è nata l’idea di creare ArtEdLand, pensandolo come spazio di fruizione artistica non solo per “intenditori” ma aperto a chiunque abbia il “desiderio” di esprimersi senza vincoli ed ostacoli.
Soprattutto la definizione di Damiax si sposa molto bene con la mia interpretazione “artigiana” dell’arte e della “professionalità” aperta a tutti coloro che vogliano cimentarsi…
La genesi, tutto comincia in una scuola “comprensiva”
La sim ArtEdLand (http://maps.secondlife.com/secondlife/Myhns%20Land/55/91/24) nasce a Luglio 2012, come estensione virtuale di un progetto Educational molto reale di nome “Eduland” (presso la scuola pubblica ISTITUTO COMPRENSIVO “GIANNI RODARI” – ROSSANO VENETO di Vicenza http://www.rodari-rossano.org/ dove comprensivo significa che gestisce gli alunni dalle materne alla scuola media). Il progetto è inserito nella sperimentazione Rodari Classe Digitale:
Rodari Classe Digitale è l’ambiente dove gli apprendimenti vengono realizzati attraverso l’uso delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione.
Si tratta di un progetto di sperimentazione didattica di durata triennale da Settembre 2011 a Giugno 2014.
Nella sim oltre alla riproduzione dell’istituto RL con spazi per lezioni, conferenze, attività interattive, ambienti di simulazione e aree per la costruzione, C’è una piazza che si ispira alle piazze metafisiche di De Chirico, dove si svolgono mostre, concerti, rappresentazioni teatrali, reading con cadenza settimanale.
La rotazione settimanale degli eventi, ecco quanto finora organizzato
Questo carattere impegnativo di rotazione annunciata (cadenza settimanale) è responsabile della vorticosità di eventi finora avvenuti come ad esempio:
Con questo articolo spero di incoraggiare questa attività così come altre simili già presenti nel panorama Italiano, in SL e non (OpenSim ad esempio appare ancora un ambiente molto meno costoso, anche se con una platea meno numerosa). Su OpenSim torneremo comunque in abbondanza a breve per descrivere diverse iniziative didattiche, tenetevi sintonizzati ;
Salahzar
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Appendice Dettaglio concorso:
ARTEDLAND e il Progetto EDULAND
in collaborazione con EGOISME e DAMIAXART
presentano
2012 ART 3D CHALLENGE
“Nel Blu Dipinto Di Blu – Volare”
Gli artisti sono invitati a interpretare con una loro installazione originale, la canzone “Nel Blu dipinto di Blu – Volare” di Domenico Modugno/Franco Migliacci
MONTE PREMI
Il monte premi è di 20.000 L$ che saranno assegnati ai tre artisti che conseguiranno il punteggio più alto espresso da una giuria di esperti provenienti dal mondo dell’arte e della cultura; il monte premi sarà così ripartito:
– 1° classificato: 10000 L$
– 2° classificato: 6500 L$
– 3° classificato: 3500 L$
ISCRIZIONI
– entro il 7 novembre 2012 compilando il modulo online disponibile sul blog di ArtEdLand sulla pagina “Art3dLand Challenge 2012” –
– saranno ammessi i primi 15 artisti iscritti (fa fede la data di iscrizione); i nominativi saranno pubblicati il giorno 8 novembre 2012 sul blog di ArtEdLand, in Second Life nella land di ArtEdLand
CARATTERISTICHE DELLA INSTALLAZIONE
– originale e mai esposta in precedenza
– Dimensioni massime: (x;y;z) 5mt x 5mt x 5mt
– Tecniche/materiali: libera scelta
– Script: permessi
– Prims Max: 100
CONSEGNA LAVORI
– 16 dicembre 2012 – i lavori vanno consegnati a Myhns Mayo, owner di ArtEdLand.
DATA INIZIO ESPOSIZIONE PUBBLICA
– 17 dicembre 2012
SERATA PREMIAZIONE
– 19 dicembre 2012 – 01:00 PM SL TIME
CRITERI DI VALUTAZIONE E PUNTEGGI
– ciascun giurato dispone di 50 punti che attribuisce all’installazione in concorso considerando le evidenze riferite ai seguenti criteri:
– cura dei dettagli costruttivi (1-10 punti)
– originalità del lavoro (1-10 punti)
– equilibrio formale (1-10 punti)
– accostamento cromatico (1-10 punti)
– pertinenza con il tema assegnato (1-10 punti)
RECIPROCI IMPEGNI
– L’artista si impegna a cedere una copia della sua installazione ad ArtEdLand (progetto EduLand)
– ArtEdLand si impegna ad esporre nella sua collezione permanente le installazioni in concorso, l’esposizione avrà finalità esclusivamente culturali e didattico-educative
– ArtEdLand si impegna a non rivendere e/o cedere a terzi le installazioni in concorso
CONTATTI
– Myhns Mayo, ArtEdLand OW – Progetto Eduland
– Damiax Thor, ArtEdLand Director
RIFERIMENTI E INDIRIZZI
ArtEdLand’s Blog – http://www.artedland.eu
Siete ormai abituati a ricevere da me le ultime novità su SecondLife. Ora invece vi sorbite questo ulteriore approfondimento su MineCraft anche se so che a molti di voi non piace. ho trovato la curiosità di interessarmene ancora per censire la nuova versione del programma introdotto nelle primissime ore di agosto.
La novità
Nella versione 1.3.1 ci sono infatti una nutrita quantità di innovazioni ) che fanno sempre più assomigliare Minecraft a SecondLife (oppure a WoW (World of Warcraft), a seconda dei punti di vista). La somiglianza con SecondLife non è tanto nel mondo virtuale che sappiamo essere svantaggioso (i cubi di MC difficilmente possono competere con la qualità degli avatar, dell’arte, delle community e dei building di SL), bensì sull’aspetto “OpenSim” potremmo dire. Con questa versione infatti è come se fosse consegnato un server opensim funzionante in rete locale con tutte le caratteristiche pregnanti di MC, cosa che non può non essere appetitosa per scuole ed enti educational. Rispetto a WoW invece è da sottolineare la possibilità di commercio con gli NPC (che sarebbero poi i villici abitanti dei villaggi creati). SL sembra che stia a sua volta inseguendo MC almeno nelle sue ancora un po’ goffe realizzazioni del pathfinding che altro non sono che dei tentativi di emulare i movimenti automatici dei mostri e degli animali tipici di WoW e di MC. Una piccola rivoluzione è arrivata con la possibilità di costruire dei VERI libri virtuali fino a 50 pagine in contrasto con i vecchi cartelli che contenevano una manciata di caratteri.
Gli Scettici
Rispetto all’articolo precedente di circa un mese fa in cui avevo cominciato a riconoscere dei meriti didattici a MC, ho ricevuto commenti abbastanza infuocati dove persone che evidentemente hanno dedicato poco entusiasmo e mente un po’ chiusa nell’analisi del gioco, dicendomi che è un gioco stupido, noioso, brutto, dove si scava soltanto e dopo due giorni si vede tutto ciò che c’è da sapere e quindi da abbandonarsi alle spalle con un senso di “orrore per la stupidità umana”.
Non è l’unico commento così detrattivo, ad esempio in un forum ho incontrato un post di un “padre di famiglia” che dopo avere visto per 10 minuti MC aveva deciso di vietarne l’uso al figlio per evitare di comprometterne le capacità cerebrali. (!) Evidentemente il padre in questione aveva forse confuso MC con Tetris, gioco di 30 anni fa che conduceva alla progressiva annichilazione del cervello.
Noi sappiamo che non è così. MC viene impiegato sempre più comunemente come strumento educativo 3D nelle scuole proprio per sviluppare la capacità creativa e di risoluzione di problemi del bambino e adolescente. Ci sono anche molti adulti che lo utilizzano senza problemi senza per questo apparire cerebrolesi. Ricordo che questo stesso genere di critiche viene spesso rivolto esattamente negli stessi toni verso SL e noi sappiamo bene quanto SL non se li meriti. Potremmo evitare di fare a nostra volta un razzismo al contrario trattando con arroganza e sufficienza MC. Certo anch’io ho delle critiche su deficienze non banali di MC, ma non tanto sul gioco, ma sulla socialità che ho verificato in queste settimane entrando nei vari server multiplayer di MC. Nei server stranieri ho trovato una generica geekicità, vale a dire un’attenzione forse troppo mirata agli aspetti ludici /tecnologici astratti e fine a se stessi del gioco, senza incontrare quello spirito di auto-aiuto e di condivisione della conoscenza a cui invece ero abituato in SL e OpenSim (e per alcuni aspetti anche in WoW).
Il griefing
Nei server italiani ho trovato una quantità eccessiva di “griefer” soprattutto verbali, avatar che ti insultavano senza motivo per periodi molto lunghi e che rendevano molto dura la vita ai niubbi. Ed in effetti leggendo le cronache dei vari server di Minecraft si vede che il fenomeno del griefing e dello spamming è avvertito in modo talmente acuto che non è raro vedere nei vari mondi una densità di bannaggio di avatar nell’ordine di 3-4 al minuto, oltre ad alcuni interessanti stimoli per uno studio antropologico: la definizione di vere e proprie prigioni (tipo inferni di Dante) per gli hacker dove gli avatar criminali sono lasciati bruciare nelle fiamme al pubblico ludibrio. Cose di questo genere non capitano in questi termini nei nostri amati mondi SL/OS…
http://www.minecraftwiki.net/wiki/Griefing per la definizione del griefing e dei sistemi antigriefing..
Foto di un castello distrutto da un attacco di Griefing
La demografia di MineCraft
La risposta semplice al perchè di tutti questi attacchi è che molti degli utenti di MC sono bambini, che sono soggetti notoriamente attratti magneticamente dalla possibilità di rompere le balle a qualcuno. Eppure le capacità tecniche necessarie per fare attacchi di Hacking necessitano di competenze che solo un bambino genio può possedere. Sarà che sono tutti 12enni dotati di un genio criminale là fuori? Non necessariamente. MC è talmente diffuso dal 2010 in cui è arrivato sul mercato ad oggi, che l’utenza si è distribuita su fasce di età che escono dai bambini pestiferi, e perfino dai teen agers. Non ci sono ancora statistiche ufficialissime, ma ho rintracciato un questionario sul sito di MC che parrebbe far intendere che l’età media, pur bassa, è comunque più alta di quello che si potrebbe pensare, con una mediana attorno ai 23-25 anni. (http://www.minecraftforum.net/topic/31720-poll-how-old-are-you/).
“Censimento” su un piccolo campione, dal sito di MC
Costruire computer funzionanti DENTRO MineCraft e simulare MC al suo interno
Se andiamo poi a vedere i video YouTube e gli articoli scritti nonchè la qualità dei mod fatti per questo gioco vediamo che ci sono delle menti che dedicano le loro energie a migliorare questo gioco, sia dal punto di vista tecnologico, ma anche artistico ed espressivo. Una cosa sconvolgente che si ritrova in rete è un uomo che ha dapprima dimostrato possibile realizzare la simulazione di un computer dentro MC ed infine ha simulato perfino Minecraft DENTRO Minecraft: un livello di recursione che fa davvero strabuzzare gli occhi e che ha delle interessanti implicazioni filosofiche. A quando SL dentro SL? Il video successivo mi pare quasi una riedizione dei mitici video di Torley in SL, anche se il nostro amico qui pare più “tecnologico”.
Quello che è sconvolgente in questo video è che la realizzazione di questa simulazione è stata fatta con apparecchiature che occupano l’equivalente di una montagna RL. Il Display di questo computer è una parete di montagna che l’autore riesce a nascondere come se fosse un monitor perchè inquadra in modo opportuno una “finestra” sul lato della montagna. Il lavoro di Hans Lemurson è scaricabile come mondo virtuale ricreabile da chiunque qui http://www.planetminecraft.com/project/hans-lemursons-minecraft-in-minecraft/ nella migliore tradizione opensource. Di Hans se siete interessati anche questi altri computer in MC: http://www.minecraftforum.net/topic/1004439-hans-lemurson-is-making-a-computer/
La cosa che a me personalmente ha colpito di più è che mio nipote di 13 anni dopo avere convissuto per almeno 4 anni con video game della levatura di Skyrim, Assassin Creeds, la stessa SL e centinaia di altri di qualità elevatissima, nel momento in cui un mese fa gli ho mostrato MC se ne è totalmente innamorato ed ora lo usa in modi creativi che gli erano sconosciuti ed interdetti prima. Negli altri giochi cercava semplicemente di “arrivare alla fine” uccidendo i mostri ed eseguendo alla lettera gli ordini preimpostati nei vari videogame, dove il livello di creatività lasciato al giocatore era zero. Ora si è invece messo a fare delle costruzioni complesse e studia con avidità tutte le formule e ricette che gli consentono di produrre oggetti e composizioni sempre più sofisticate. A dimostrazione della infinita ricchezza che si nasconde dietro l’apparente povera semplicità di MC.
Pensate che gli ho strappato persino una promessa (che pare stranamente autentica) di studiarsi tutto un corso di inglese, in cambio della rivelazione di “altri trucchi” di MC. E vi garantisco che ce ne sono veramente TANTISSIMI. Uno studente universitario 21 enne scriveva in un post che lui giocava con MC in modo gratificante anche se l’interfaccia era povera e fra le tante cose diceva che era la prima volta dopo anni che si trovava in un gioco dove era possibile “perdersi” nel senso di non sapere più dove ci si trovava nella giungla. Un altro rimando “archetipico” a Lost? (La serie TV del 2006?)
I mod di MineCraft
In questi giorni mi sono dedicato all’approfondimento di Minecraft, soprattutto dal punto di vista dei “mod” del client. I “mod” sono un po’ l’equivalente dei viewer TPV in SL, quelli che aggiungono delle funzionalità al client che consentono di usare il server di MC in modo molto più completo e gratificante.
L’installazione dei mod non è delle più banali. Innanzitutto prima di farlo accertatevi di capire come funziona il sito di scaricamento di file AdFly dove pare che il popolo di MC scarichi tutti i file necessari. Per evitare di avere malware installato sulla vostra macchina dovete aspettare qualche secondo che la pagina di adfly si stabilizzi (cosa che può impiegare anche 30-60 secondi) e poi cliccare in alto a destra dove indica “skip ad”. A questo punto compare il link vero e proprio in modo safe.
Le modalità di “gioco” di MineCraft: Sopravvivenza e Creatività
Prima di andare avanti sul come installare i mod voglio solo spiegarvi alcune basi di MC che probabilmente non sono ovvie a chi non lo ha mai provato.
Le modalità di gioco ci sono una enorma quantità di modi di giocare, che si combinano fra di loro in modo da dare sempre possibilità nuove.
La principale distinzione sta fra la modalità “sopravvivenza” (quella + nota anche dai giornali, per intenderci quella dove dovete costruirvi tutto da zero le risorse sono scarse, si vive nel pericolo e nell’angoscia dell’arrivo della sera quando escono i mostri che ti uccidono), e la modalità “creativa” in cui non potete morire, avete tutto e le risorse sono completamente disponibili all’atto del click. La modalità creativa (anche a volte chiamata – classica ) è quella più simile a SL in cui i builder possono costruire ogni sorta di architettura dove l’ingegno riesce spesso a sopperire alla rozzezza dei materiali costruttivi utilizzando proporzioni maggiori in modo da vedere case enormi e comunque esercitare le proprie capacità di immaginazione. Non occorre sottolineare che la modalità creativa è considerata noiosa dalla maggior parte dei giocatori che preferiscono invece usare la modalità detta di “sopravvivenza”, nella quale riescono a raggiungere una serie di obiettivi in maniera gratificante nonostante le avversità e i nemici.
Sopravvivenza: L’isola di Robinson Crusoe oppure Lost (serie TV)
Per capirci, nella modalità di sopravvivenza dobbiamo costruirci tutto come se fossimo naufragati sull’isola di Robinson Crusoè con solo le nostre mani e la nostra intelligenza. Il mito è simile per alcuni versi alla serie TV famosissima “Lost”, dove peraltro creature misteriose e una intera dimensione infernale (il Nether) sono aperte alle nostre esplorazioni e dove costantemente impariamo a fare cose sempre diverse. Nella modalità di sopravvivenza dobbiamo affinare la nostra abilità di fabbricazione (craft) iniziando dal primo obiettivo quello che ci consente di ottenere legno dalle piante (il boscaiolo). Da qui possiamo costruire delle assi e con queste via via oggetti più impegnativi come tavoli di lavoro, asce picconi, spade, fucine, zappe per arare la terra e per seminare ecc ecc ecc. L’elenco degli obiettivi da raggiungere è sterminato, e nel raggiungerli dobbiamo anche tenere conto dell’alimentazione per evitare di essere troppo deboli per correre, sfuggire ai nemici o riprenderci dalle ferite.
La modalità Creativa (come SL?)
Nulla di tutto questo è presente nella modalità Creativa dove tutto è disponibile come vogliamo, la notte non fa paura, la fame non è una preoccupazione, e possiamo anche volare evitando eventuali mostri (che comunque possono anche essere cancellati dalle impostazioni) senza nessun problema. Insomma la modalità creativa è “finta” non è realistica e rimane appunto fine a se stessa. Me ne sono accorto tristemente mentre stavo cercando di raccogliere i semi per zappare l’erba e produrre la farina per produrre il pane. La tecnica sarebbe quella di procurarsi i semi prendendoli nell’erba alta, ma dopo svariati minuti di ricerca nell’erba alta senza risultati ho capito che dovevo entrare in modalità Survival per riuscire ad avere una sensazione di “realtà”.
La differenza visiva sostanziale fra creativo e sopravvivenza è legata quindi alle barrette dei cuori assenti nella modalità creativa e soprattutto nell’aspetto dell’inventory, nel sopravvivenza avete il menù di fabbricazione e un inventory con una ventina di slot dove mettere le vostre cose.
Inventario nel caso di sopravvivenza
Nel creativo avete un inventory infinito senza possibilità di fabbricazione.
Inventario modalità creativa
Il perchè dei MOD
A me personalmente le due modalità mi sono state molto strette. La creativa la trovavo particolarmente finta, mentre quella di sopravvivenza spesso la trovavo ansiogena per via del fatto di dover capire in ogni momento se stia per calare la notte con relativi mostricciattoli in agguato. Manca in sintesi un modo efficace per sapere che ore sono, per sapere dove siamo sulla mappa, per ottenere in modo dignitoso le materie prime che ci sono necessarie. Costruirle veramente tutte da zero può essere veramente tedioso e dopo un po’ non gratificante. Ecco allora come dicevo che ho cercato i mod e alla fine ne ho installati ben 3 che mi consentivano essenzialmente di
Avere l’orologio in alto a sx
Avere una mappa di dove sono con punti di riferimento WayPoint e possibilità di tornare nei posti di morte
Poter volare anche in modalità sopravvivenza
Poter cambiare la modalità da sopravvivenza a creativa e viceversa a seconda delle cose che voglio fare
Poter far piovere se ne ho voglia 🙂
Fare in modo che quando si arriva a sera posso saltare la notte evitando quindi le ansie associate
Avere anche in sopravvivenza un inventory potenzialmente illimitato
Ed ecco invece il TooManyItems con le estensioni per cambiare modalità di gioco, passare al giorno ecc..
Inventario infinito 🙂
Il Mondo dei Morti Sotterraneo: Il NETHER
Una cosa che assolutamente eccita la fantasia di tutti, bambini e adulti compresi è come avevamo detto la possibilità di visitare il mondo sotterraneo chiamato Nether. Per farlo occorre costruire un portale, che in realtà è più facile di quello che si pensa: basta avere dei blocchi di Ossidiana che si ottengono a partire dalla lava (non troppo difficile da trovare in MC) dell’acqua e un acciarino. Ecco un video che spiega come fare un portale di questo tipo:
Ed ecco una immagine possibile del Mondo Sotterraneo (Nether):
Una possibile immagine del Mondo di Sotto (NetherWorld)
I mondi multiplayer.
La modalità di gioco che ricorda più da vicino SL è quella denominata MultiPlayer, MP che necessita di avere un server a cui collegarsi (ce ne sono letteralmente infiniti ed un elenco probabilmente incompleto ne cita circa 5000(!) lo trovate qui: http://minecraftservers.org/ mentre una lista di server italiani la trovate qui: http://www.minecraft-italia.it/lista-server-italiani/. Noterete che i server sono distinti in varie categorie: Survival, Classic, Creative, Roleplay in funzione del fatto su cosa il fornitore del server vuole fornire. I server Survival, Roleplay sono tipicamente server di lotta fra i giocatori stessi (PvP player contro player) oppure PvM (player contro mostri). Mentre pochissimi server privilegiano la modalità creativa. Le motivazioni sono ovviamente da ricercare nel fatto che un server creativo dà ai griefer molte più possibilità di griefing, oltre al fatto che pare che il giocatore medio di MC privilegi la modalità survival per gli altri motivi anzidetti.
Entrando in un server MC vi trovate in un universo abbastanza diverso da quello “autistico” da sandbox in cui ci siamo mossi precedentemente. Intanto trovate decine o centinaia di altri giocatori, a quanto pare per lo più impegnati nello sconfiggere mostri, nel fare griefing, nel costruire “fazioni”, equivalenti dei gruppi su SL o delle gilde di WoW.
Le regole nei server sono abbastanza differenti rispetto alla sandbox. E purtroppo non ho trovato in giro NESSUNA GUIDA efficace nè in inglese nè tantomeno in italiano per riuscire a sopravviverci, quindi dovrete basarvi su questo articolo per avere alcuni cenni.
Intanto i server si suddividono ulteriormente in server “standard” di minecraft (è possibile usando il software canonico scaricato per giocare far partire un server adhoc), oppure molto più spesso trovate i cosiddetti server BUKKIT (http://bukkit.org/) che è a tutti gli effetti il vero equivalente di OpenSim (o di MangOS per WoW), che consente di creare dei server molto specializzati. Nei server BUKKIT è quasi obbligatorio che vi registriate una password premendo il tasto “/register pwd pwd”. Il comando “/” sulla mia tastiera italiana non sono riuscito a farglielo digitare per cui l’ho rimappato sul tasto “-” che è in una posizione comoda da raggiungere.
Le altre volte che entrate dovete fare “/login password”.
Geografia dei mondi multiplayer
All’ingresso di solito entrate in una sorta di “Welcome Area” dove ci sono dei cartelli per la verità molto stringati con le regole da seguire per “giocare” che prevedono ad esempio di non fare griefing di non insultare di non fare o realizzare strutture razziste. Oppure di non aggredire gli “op” che sarebbero i gestori del sito con richieste di aiuto o di entrare nei loro ranghi come “super utenti”. A quanto pare in questi server gli op sono visti come divinità che possono dare da mangiare agli affamati, fornire di armi armature chi ne è privo o di soldi infiniti (di solito l’unità di misura di questa economia sono gli smeraldi, ma a volte si usano anche delle valute virtuali come $ o altri, acquistabili con denaro vero tramite paypal o appositi marketplace.
welcome nel server
Tutorial su come si fa a fare una casa
Dopo di che la parte sostanziale si svolge in chat, avete una chat pubblica (chiamata globale), una chat locale che si sente solo nei pressi del vostro avatar e una chat di fazione che si sente in tutto il mondo. Ovviamente dovete scegliervi una fazione adeguata.
In genere alle mie ripetute richieste di parlare verso gli operatori o verso le persone nelle mie vicinanze ho trovato una reattività quasi nulla: nessuno sembrava intenzionato a darmi delle informazioni. La media delle richieste che si sentivano in queste “locande” erano: ho fame datemi da mangiare, guaritemi, datemi delle armi.
Ho provato vari server MP, fra cui anche uno italiano fra i più frequentati che si chiama “Porkcraft” molto ben fatto con diversi monumenti a forma di Maiale, ma sarò stato sfortunato, però ho trovato una densità di griefer e di molestatori perfino più grande dei siti stranieri (ci facciamo sempre riconoscere purtroppo).
Fra i pochissimi server Classic o Creative ne ho trovato invece uno molto interessante che si chiama Golden Apple Craft (http://www.minecraftforum.net/topic/1317853-golden-apple-craft-creative-free-creative-server/) che invece di guerreggiare è specializzato nella “costruzione”, all’ingresso infatti invece di tante cretinate l’unica informazione efficace è di premere /plotme auto per avere un appezzamento di terreno GRATIS. Se poi pagate circa 10$ veri con paypal vi danno la qualifica VIP e la possibilità di costruire su un terreno veramente molto grosso…
I manifesti di Benvenuto nel server creativo
La casa di salahzar in GAC
Una immagine suggestiva del VIP world sotto la pioggia (comune quaggiù) 🙂
Il problema della socializzazione e dell’effettivo utilizzo culturale
Come dicevo prima la socializzazione nel senso in cui la intendiamo in SL (gruppi di interesse e di amicizia su argomenti di vario genere, culturali e non) non sembra essere il forte di MC. Probabilmente il fatto di avere una chat minimalistica in cui scrivere più di 20 caratteri diventa una impresa obbliga le persone ad essere ancora più concisi rispetto agli sms, quindi chi cerca amicizie o stimoli culturali forse non è qui che li può trovare… Ma come detto ci sono altre possibilità che rendono MineCraft veramente unico e sicuramente una pietra miliare nel suo genere. Se non altro può essere il biglietto di ingresso per i nuovi ragazzi nei mondi virtuali “veri” come quelli che tanto amiamo dove in effetti si entra per amplificare le proprie possibilità di comunicazione, di lavoro e di creatività di alta qualità.
Non credo che sia una buona strada quella di demonizzare questo mondo solo perchè è elementare e pixelato come i giochini che si giocavano 30 anni fa.
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