Dalla mente allo spazio: intervista a Solkide Auer

Incontro Solkide Auer nella land di “Musei in Comune”, gestita da Mexi Lane (aka Marina Bellini) per conto di Zetema e del Comune di Roma, il cui assessorato alla cultura è da sempre interessato alle nuove forme di comunicazione in rete (http://slurl.com/secondlife/MiC/ 117/113/2103).

Conosco Solk da un paio di anni, e devo dire che ho sempre avuto una grande stima del suo lavoro e dell’impegno che egli mette nella realizzazione delle sue opere, nonostante io sia, personalmente,  pervaso da un grande scetticismo nei confronti degli innumerevoli “artisti” in SL.

Solkide, ma anche altri come lui ovviamente, a cominciare dalla sua collega e compagna di lavoro Shellina Winkler, si distingue nel panorama degli artisti che nascono in questo mondo virtuale. E’ uno di quelli che, avendo a disposizione nuovi strumenti, e la possibilità di usarli al meglio, ha scoperto la sua vena artistica e ha avuto modo di sviluppare qui la sua inventiva. E’ un esempio di quello che si può fare per l’arte a partire da un ambiente sintetico, aprendo nuovi filoni culturali e di sviluppo artistico prima inimmaginabili.

La costruzione da lui creata nella land “Musei in Comune”, una sfera nello spazio circondata da ammassi di stelle, è di una bellezza e di una profondità inusuali, anche rapportata ad un ambiente virtuale. Partiamo da questa struttura, e sentiamo come Solkide Auer narra la sua esperienza.

AquilaDellaNotte Kondor: Solk, cosa hai voluto rappresentare con questa installazione?

Solkide Auer: mi è venuta in mente la grande astronave di  2001 Odissea nello Spazio, anche se con essa c’entra poco. Rappresenta una struttura nello spazio che potrebbe essere abitabile, e tutta collegata nelle sue varie componenti, con una visione estremizzata del futuro.

Aquila: devo confessarti una cosa Solk.

Solkide: dimmi

Aquila: ho sempre guardato con un certo scetticismo all’arte in SL, a tutti questi artisti improvvisati, alla scarsa qualità delle produzioni, ma il tuo lavoro merita di uscire da SL. Avevo già visto il filmato su Youtube (http://www.youtube.com/watch?v=Ys29-584NgQ) e mi aveva molto incuriosito, per questo sono qui ad ammirare questa tua opera. Credo che questi spazi possano produrre arte, davvero.

Solkide: prova a metterti in mouselook per qualche secondo, fa un certo effetto, almeno a me.

Aquila: sai che in RL il mondo artistico è molto variegato, c’è quello ufficiale e quello commerciale, e sarebbe bello invitare qualcuno appartenente a quei mondi qui dentro.

Solkide: piu che altro a vedere di persona quello che si fa qui.

Aquila: per far incontrare finalmente la RL con l’arte di SL. Certo, potremmo uscirne malconci….

Solkide: in questo caso io risponderei loro: allora entrate qui dentro e vediamo cosa sapete fare.

Aquila: usare un ambiente 3D per realizzazioni artistiche è una cosa che molti non concepiscono, l’associano ai computer, non all’arte.

Solkide: Il computer e’ un mezzo, come il pennello, come lo scalpello.

Aquila: quelli lo usano per la posta, c’è una distanza abissale con le esperienze che si stanno qui realizzando, ma il contatto va tentato.

Solkide: io sono daccordo, come dici tu, ci sono tanti artisti improvvisati, ma i pittori sono tutti Van Gogh li fuori?

Aquila: certo che no… Poi ci sono gli accademici e i critici, e questo è un altro fronte.

Solkide: fanno il loro lavoro di dissacrare cio’ che non e’ canonico, ma non sanno che questo e’ il futuro.

Aquila: ma dimmi una cosa, qual’è il tuo progetto, cosa vuoi fare con il tuo lavoro in SL ?

Solkide: io qui ho avuto modo di sviluppare una passione, prima di SL non pensavo che potessi fare certe cose, ma a prescindere che piacciano o meno alle persone, esse comunque piacciono a me. Il mezzo lo permette ampiamente. Per il resto, di mio ci ho messo la voglia e la fantasia di creare. Prima di SL seguivo l’arte come turista, visitare musei mi e’ sempre piaciuto, l’ho fatto e continuo a farlo. Qui ho avuto modo, come dicevo prima, di poter sviluppare una parte di me stesso. Ho una mia espressione creativa, mi piace la geometria, la precisione della forma. Come dico spesso, cio’ che faccio e’ esattamente cio’ che vedi, magari non si sa cosa sia, ma ha un inizio e una fine, concretezza al massimo grado. Di sogni ne ho diversi, alcuni si sono materializzati ma e’ stata una cosa consequenziale rispetto a cio’ che ho fatto qui.

Aquila: hai fatto molte cose, anche all’estero.

Solkide: si, ho anche esposto in RL, all’estero, oltre che in Italia. Una esperienza diretta la vissi  a Nizza, dove una giornalista, oltre ad essere rimasta colpita dal fatto che esistessero i mondi virtuali, rimase colpita dal fatto stesso che gli abitanti potessero fare certe cose e che quindi esisteva questa forma di arte digitale, virtuale, chiamala come vuoi.

Aquila: quali esposizioni hai fatto in RL?

Solkide: a Firenze, al festival della creativita’ nel 2008, e poi a Roma, in occasione di Futuroma, al Tempio di Adriano a piazza di Pietra, una mostra di arte digitale ambientata in una struttura di 2000 anni, al centro di Roma con allestimenti e monitor  digitali (http://solkideauer.blogspot.com/2009/02/domenica-15-febbraio-2009-arena.html).

Solkide: a Nizza, in una piccola galleria, in cui con la collega Shellina Winkler fummo invitati a creare un lavoro in occasione del Virtual Looking Glass. Ci fu una grande cooperazione tra land di SL e gallerie in RL, dove esponemmo, con l’aiuto di un monitor, il nostro lavoro. Poi la comunita’ australiana di Caerleon: anch’essi esposero sia in RL che in SL. E ancora, in Olanda, con Diabolus, di Velasquez e Josina, in una piccola galleria, tutto in contemporanea.

Aquila: ma come sono stati accolti questi lavori da chi non conosce i mondi virtuali? Che reazioni hanno avuto di fronte a queste forme d’arte?

Solkide: io posso parlare per quanto ho visto, e mi hanno detto, i miei referenti a Nizza. La gente era molto colpita, attratta da questo genere di realizzazioni, per certi versi sconosciuto, almeno al grosso pubbblico.

Aquila: sono usciti servizi su qualche giornale?

Solkide: si, uscì un servizio su un giornale locale di Nizza, e fu la stessa giornalista che mi intervisto’, in collegamento SL/RL. Altra esperienza pochi mesi fa, in Olanda, in occasione del GOGBOT, un festival di arte digitale in cui sono stati proiettati su monitor le riprese di una galleria qui su SL, in cui c’erano anche le mie sculture

Aquila: che tipo di rapporto c’è tra i vari artisti di SL? C’è competizione, invidia?

Solkide: si creano rapporti di stima reciproca tra noi, magari anche invidia, forse, ma credo che, se  questa c’e’, viene celata.

Aquila: hai mai collaborato con qualcuno? a parte Shellina, ovviamente.

Solkide: io per carattere sono un solitario quando creo, ma ho avuto collaborazioni indirette, ad esempio Art Kahos, in cui un gruppo di artisti creò un lavoro collettivo con l’apporto di ognuno di noi, ma non ci fu collaborazione diretta.

Aquila: come nasce una tua idea? Fai un progetto su carta prima, degli schizzi, come fanno gli architetti?

Solkide: io ho due modi di lavorare: o capita il flash, in cui ho già in testa il lavoro finito, lo metabolizzo, me lo creo mentalmente, e poi qui lo butto giù lavorando sui prims, finche’ non assumono la forma desiderata nel complesso, che deve corrispondere a cio’ che avevo io in testa. Oppure parto da forme semplici, e man mano le elaboro, e mentre vedo che delle forme si creano,  lavorandole mi vengono nuove idee che modifico, rivedo e riformo. Quindi l’idea nasce in quel momento lì.

Aquila: non ti è mai capitato di partire con un’idea precisa, che poi tenti di realizzare?

Solkide: si, questa installazione, per esempio, dove siamo ora. Questa era tutta in testa.

Aquila: com’è nata questa idea allora?

Solkide: a volte spiegare come nasce una idea non e’ facile. Questa mi venne in mente in un giorno di lavoro. Andavo in giro in macchina ed ebbi questa immagine che si formò in testa, forse non esattamente cosi, ma per il 90 % era già cosi. Le altre cose le aggiunsi in fase di elaborazione.

Aquila: pensavi a qualcosa, a un film, ad un libro, in particolare?

Solkide: si, mi venne in mente l’astronave di 2001 Odissea nello Spazio, come struttura a se, nella galassia. Ma con essa, alla fine, c’entra poco, la cosa in comune e’ che questa costruzione costituisce una struttura a se, autosufficiente.

Aquila: capisco, è stata solo un’ispirazione quindi.

Solkide: qui è vista con una visione estrema di come si potrebbe vivere, una ispirazione. Volendola elaborare, immagina tutti i quadrati  come zone di vita, come una serie di stanze. Ripeto, e’ una visione estrema, di come pero’ potrebbe essere creata nello spazio, essendo in cielo, senza basi su cui poggiare, deve poggiare unicamente su se stessa, e quindi è tutta collegata.

Aquila: è una bella immagine, magari da questa realizzazione svilupperai altre idee.

Solkide: si o no, non lo so ancora. A volte da un’ idea ne nasce un’altra, a volte nasce da zero

Aquila: pare che l’arte sia così…

Solkide: pare di si.

Aquila: grazie Solk, sei stato gentilissimo. In bocca al lupo per nuovi successi. Continueremo a seguirti con attenzione, visto le emozioni che ci trasmetti con opere come questa. A presto.

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2Lei: vari gruppi per un unico progetto

Dieci gruppi/gallerie italiane uniti nell’arte in un unico progetto di solidarietà. Il 25 novembre, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il Metaverso vedrà per la prima volta collaborare braccio a braccio diverse land, artisti e gruppi italiani sotto il patrocinio di Pangea, Associazione che lavora per la tutela dei diritti delle donne nei Paesi dove più ce n’è bisogno.


2Lei – La passione delle donne, questo il nome scelto per la manifestazione, è dunque un progetto nato per iniziativa di 2LifePhotos, Arte Libera, Merkaba Arts, PAD, SL Art, Tanalois, SaliMar,  WDT Planet, The Knot, CSW Island, che giovedi 25 novembre, attraverso un itinerario unico che offrirà dei veri e propri “ponti” da una land all’altra, presenteranno una serie di mostre (personali o collettive), performance, letture, ecc. quale omaggio comune alla figura della donna, vista nella sua totalità (madre, moglie, amante, amata o oltraggiata). All’interno di ogni land sarà possibile trovare informazioni su Pangea e ci sarà la possibilità di offrire donazioni alla Onlus. Molti gli artisti coinvolti nel progetto, nomi noti e meno noti del Metaverso che promettono tutti istallazioni di gran qualità, come ci si aspetta dalla levatura delle realtà promotrici.

Il progetto si avvarrà inoltre del sussidio, al di fuori del Metaverso, di un Blog dedicato (http://secondlife2lei.blogspot.com/), una sorta di diario di bordo in cui ciascuna delle persone coinvolte potrà lasciare le proprie riflessioni e la propria testimonianza sugli eventi organizzati.

Nel panorama di una Second Life italiana spesso chiusa e divisa da interessi e obiettivi diversi, siamo lieti di testimoniare come lavorare insieme per un obiettivo alto comune sia davvero possibile.

Voom Hotel: Luca Lisci’s interview (italian and english version)

Un singolarissimo hotel in una delle innumerevoli sim in SecondLife, 12 personaggi che ne abitano altrettante stanze, un sito web dedicato, una serie di machinima che illustrano i rapporti tra i personaggi e la personalità di ognuno, una storia ancora tutta da scrivere che si dipanerà attraverso l’interazione di questi personaggi con i vari ospiti di passaggio all’interno dell’hotel (tutti coloro che arriveranno pensando probabilmente di assistere a un progetto artistico più o meno tradizionale), una pagina facebook e una Twitter e finestre simili sugli altri mondi virtuali….

Tutto questo è il VOOM HOTEL, un progetto di Vive Voom (aka Luca Lisci) che, a partire da Second Life, sperimenta le mille possibilità di interazione dell’arte digitale. Ne abbiamo intervistato l’autore chiedendogli di fare luce (o aumentare i dubbi e le curiosità) su questo progetto dalle mille sfaccettature.

 

Quando verrà inaugurato il progetto Voom Hotel?

Il Voom Hotel è già aperto, dal momento che non può essere aperto (ride). Suppongo che il Voom Hotel esista già da tempo, o forse no. Forse il Voom Hotel non ha mai aperto, o forse non mi ricordo (grattandosi la testa calva). Non mi aspetterei nessuna festa “Pronti via!” o un qualche evento speciale calendarizzato di qui in avanti, dal momento che il Voom Hotel non risponde ad alcun senso comune – non il vostro senso – (guarda in alto, alla ricerca di un senso). Ascoltate, mi rendo conto che sarebbe rassicurante per le convenzioni sociali e cognitive comuni poter conoscere una data di nascita. Quella data è fondamentale per ognuno di noi, eppure nessuno ricorda cosa sia accaduto esattamente il giorno in cui è nato. Non ci si ricorda nulla, eppure ci si sente vivi comunque: e anche la gente intorno a noi crede che noi lo siamo (risate). Non credete? (facendosi serio): Parliamo delle prove concrete circa l’esistenza del Voom Hotel. Ne abbiamo avute molte e molte ne avremo, così tante che potremo metterle a confronto. Io per lo meno ne ho avute tante nella mia vita .. (guardando in basso, contando le piastrelle del pavimento), quello che è cambiato è che “adesso” ho deciso di mostrare agli altri quello che ho visto e vedo.

Esiste già un sito internet dedicato al progetto, una pagina di facebook, una di Twitter, e circolano già un paio di machinima… Mi racconti come è nata questa idea e come interagiranno tutti questi “mondi”?

Voom Hotel è una fede, fatta di dialoghi e voci correnti. Ogni cosa io possa offrire alle voci è Voom Hotel. Conosco la pittura ad acquerello, posso disegnare, posso fare film, posso scrivere, posso creare programmi, posso fare servizi fotografici, posso usare design, posso scolpire in legno o in argilla ammuffita, posso strappare via materia o usare colla, posso piegare le cose, posso fare musica, posso interpretare. Non importa cosa farò. Facebook e Twitter sono giocattoli esattamente come i pennelli, digitali o no (respiro profondo). Io sono il Master del gioco. Lo sono in molti modi ma non sempre essendo me stesso. L’esistenza del Voom Hotel va seguita su Facebook e Twitter allo stesso modo in cui si ammira un dipinto, e se guardi uno dei siti web correlati al progetto è come se si assistessi a una performance teatrale.

 

Viene a questo punto spontaneo aspettarsi una finestra sul mondo reale, hai in mente qualcosa in questo senso?

Performance di esseri umani viventi sono concesse (ride). Sono concesse performance video e interpretazioni di attori. Non siamo forse tutti noi degli attori? E’ concesso un dramma vivente.

I personaggi dell’Hotel Voom vivranno solo all’interno dell’hotel in sl o si ritroveranno anche in giro per il Metaverso?

Vi dirò: gli avatar sono creazioni digitali che simulano una presenza nelle realtà virtuali digitali. Gli ospiti del Voom Hotel al momento sono 12, e tutti hanno ottenuto degli avatar, non solo in Second Life, ma anche in Habbo, Twinity e Blue Mars.. (Rattristandosi). Ma anche nella vita reale hanno avatar che simulano la loro presenza nelle virtualità analogiche reali. Usano tutto ciò di cui hanno bisogno per condividere la loro esistenza, anche camminando fuori dall’hotel.

Il progetto prevede l’interazione dei personaggi dell’hotel con altri avatar di sl e con altri utenti in generale degli altri mezzi nei quali essi vivono. Che reazioni ti aspetti da parte di chi si ritroverà catapultato in questa storia?

Nessuna reazione in particolare. Suggerisco di restare calmi e tutto andrà bene. (Sorriso rassicurante)

 

Luca Lisci si ritroverà a impersonare niente meno che 12 personaggi. Nel Metaverso non sono rare le persone che amano giocare dividendosi fra più avatar, ma 12 avatar conviventi in una stessa sim e in una stessa storia è un bel record anche se immagino non saranno in scena tutti contemporaneamente. Come pensi di riuscire a gestire da solo questo multi sdoppiamento di personalità?

Non conosco il numero esatto degli ospiti che mi porto dentro di me. Ho provato a contarli una volta, sono arrivato a 23 e poi ho vomitato, e così sono stato costretto a fermarmi. Ho la sensazione che siano almeno quaranta, cinquanta, e quindi direi che sono molti di più di 23. (Smorfia). In questo momento sono 12 , così che possano interagire abbastanza facilmente. (Sorride). Ho fatto interagire quattro identità fino ad ora, ma entreranno in gioco tutte le altre entro il 2011. Le radunerò tutte e dodici entro dicembre 2010, e tutte si esibiranno dentro di me, per poi uscire e raggiungervi. Userò cibernetica e poesia.

Per concludere due parole su Luca Lisci. Come sei arrivato a SecondLife, da cosa sei rimasto affascinato e quali sono le tappe più significative del tuo percorso artistico in sl?

Il mio primo approccio in Second Life è stato alcuni anni fa, dopo una giornata sul palco – stavo dirigendo un servizio fotografico per una marca di moda – quando un giovane art director che lavorava sotto di me mi raccontò di “uno strano videogioco online dove la gente non aveva niente da fare”. Fu poco dopo, nello stesso giorno, che nel mio attico effettuai la mia prima login. Quella prima connessione durò tutta la notte, fino all’alba. E’ stato lisergico per me.

(Apre gli occhi) Da allora in poi ho esplorato quel mezzo, anche ritrovandomi coinvolto in progetti con alcune riviste italiane, come Style Magazine del Corriere della Sera RCS, per alcuni musei ufficiali come il MoMA (sono stato l’architetto dell’unico padiglione ufficiale virtuale del MoMA in SL), o il MART (Museo italiano di Rovereto), e per marchi come Alfa Romeo, Moncler, Belstaff, Fay e molti molti altri. Nel frattempo ho affinato le mie tecniche e avuto molte collaborazioni artistiche come quella con Peter Greenaway e Saskia Boddeke per lo spettacolo teatrale “The Blue Planet”, ho partecipato a festival di Machinima come finalista (per es. al festival di San Paolo in Brasile FILE dedicato ai linguaggi elettronici, o all’Expo Machinima 2010 di Los Angeles) , ho girato video durante numerosi eventi d’arte pubblici e privati (come per la Smart area di Verona 2008, il Museo Triennale di Milano 2009 e 2010). La prossima occasione per chi volesse scoprire alcuni dei miei lavori real life sarà a Milano dal 22 ottobre al Teatro alle Colonne, con il regista Paolo Scheriani: Io sto producendo video performance per interagire sulla scena con l’attrice dal vivo. Paolo ha scritto tre splendidi monologhi sull’umanità in epoca contemporanea: è uno spettacolo da vedere.

Chi è Luca Lisci in realtà, se vuoi dirlo?

Sono un uomo di 40 anni, che vive vicino a Milano, in Italia. Sono figlio di un pittore, nipote di un poeta, nipotino di ex-ubriaconi. Sono direttore creativo e artista digitale. Amo mia moglie, amo i miei cani. Possiedo delle voci.

 

English Version

 

There is a new interesting creative project created on the Metaverse. It is an original hotel in one sim of Second Life. Twelve characters who live there, some machinimas about their stories, a tail to be written through their interaction with unaware visitors (everyone will arrive thinking to attend to a traditional exhibit…), a Facebook and a Twitter pages and similar projects in other virtual worlds… That is “VOOM HOTEL a Vive Voom (aka Luca Lisci) project which experiments several possibilities of interaction within digital art. We have interviewed the author to keep light or increase doubts and curiosity about his project.

 

When do you foreseen the opening of Voon Hotel ?

Voom Hotel is already opened, since it cannot be opened . (laughs). I suppose Voom Hotel already got its own some ago, or maybe not. Maybe Voom Hotel never opened, or maybe i cannot remember. (scratching his bald head). I don’t expect any ‘let’s do it’ party or special event from now on, since VH is not about the common sense – your sense – . (looking up, looking for a sense). Listen, i guess it’s safer for your social and cognitive conventions to know your date of birth. That very moment in time is so important, but you don’t remember what exactly happened the day you were born. You don’t remember anything at all, but you feel you’re alive anyway: and people believe it too.(laughts) Dont’you? (getting serious) Let’s talk of evidence, of body of evidence proofing the existence of Voom Hotel. We had many, we’ll have many, as many as we can share. I got so many in my life..(looking down, counting floor tiles) the different ‘now’ is that i have decided to show others what i saw and see.

I saw a web site concernerd to the project, a facebook and Twitter pages too, and there are just two machinimas about people involved. Can you tell me the genesis of this idea and how this different medias will interact each other?

Voom Hotel is a belief, about dialogues and voices going. Everything i can open to voices is Voom Hotel. I know watercolor painting, i can draw, i can make movies, i can write, i can do programming, can photoshoot, can design, i can sculpt wood or mold clay, i can rip off material and use glue , i can bend things, i can make music, i can perform. No matter. Facebook and Twitter are toys exactly like brushes –digital or not. (deep breathing). Me I am toymaster. I am in many ways but it’s always not me: the voices are. Follow the very existence of Voom Hotel in facebook and twitter like watching a painting, or see one of the related websites that will spread the web like being in a theatre drama performance.

 

Are you planning anything similar in real world too?

Living humans performances are allowed. ( laughts). Performing Video and actor’s play are allowed: are not we all actors? Drama living is allowed.

Voom Hotel characters will live only within hotel’s rooms or they’ll go around through the Metaverse too?

I’ll tell you: avatars are digital construct that simulate presence in digital virtual realities. Voom Hotel hosts are 12 at the moment, and they all got avatars, not only in second life or habbo, or twinity or blue mars.(getting sad). But also in reality they got avatar that simulate their presence in analogic real virtualities. They use everything they need to share their existence, even walking outside the hotel.

Your project lives through the interaction among hotel’s people and other metaverse’s users. Which reactions do you think shall have a user suddenly catched in this tale ?

No reaction at all. I suggest to remain calm and all will be safe. (reassuring smile).

Luca Lisci will play with 12 characters… Many people in the metaverse love to play with many avatars, but 12 avatars living together in the same sim and in the same tale is a record. How do you think to manage a similar multi doubling of personality?

I don’t know the exact number of guests inside me. I’ve tried to count them once, i counted 23 and then i vomited, i was forced to stop. I’ve sensed almost fourty, fifty, that means there much more than 23. (grimace). They are 12 at the moment that i can share quite easily. (smile). I shared 4 identities until now, but i will release all the others by 2011. I will gather the twelve by december 2010, and they all will be performing inside me, getting out for you. I will use cybernetics and poetry.

Finally tell us something about Luca Lisci. How did you discover SecondLife? How did you fascinate in this world and which are the most significatant steps of your artistic walk there?

First time in second life was some years ago, after a day on stage – i was directin’ a photoshoot for a fashion brand- when a young art director working under me told me about ‘that strange on-line videogame where people got nothing to do’. I was later that day, in my penthouse, the first login session. That first lasted all night, until dawn. It was lysergic to me.

(opens eyes wide) From then on i explored that medium, also involved in projects with italian magazines like Style Magazine of RCS Corriere della Sera, for many official museum like MoMA ( i was the architect of the only MoMA official virtual pavillion in SL), like MART ( italian’s Rovereto Museum), and brands like Alfa Romeo, Moncler, Belstaff, Fay and many many others. In the meanwhile i’ve grown my techniques and having lots of artistic collaborations like for Peter Greenaway and Saskia Boddeke’ The Blue Planet, partecipated in Machinima festival as finalist ( ex. Sao Paulo Brazil’s FILE electronic language festival, Expo Machinima 2010 Los Angeles) , and producing Performing Video in many public and private art event ( like Smartarea’s Verona 2008, Milan’s Triennale Museum 2009 and 2010). Next occasion for you to see some of my work will be in Milan, from oct 22 at Teatro alle Colonne, with director Paolo Scheriani: i am producing performing videos to act on the stage with live actress. Paolo wrote three beautiful monologues about humanity in contemporary times: you ought to see the show.

Who is Luca Lisci in real life, can you tell us something about?

I am a 40 year old man, living near Milano, Italy. I am child of a painter, nephew of a poet, granchild of ex-drunkards. I get my living as creative director and digital artist. I love my wife, i love my dogs. I got voices.

 

http://slurl.com/secondlife/Materia/80/47/69

http://www.twitter.com/VoomHotel

http://www.youtube.com/watch?v=JiDxpuj61-I

 

Aghi, dal reale al virtuale, senza compromessi

Augusto Aghi - "Senza titolo"

Augusto Aghi - "Senza titolo"

«Occorre cercare di non essere posseduti dal denaro, occorre fuggire dalla materialità. A me non mi interessa fare colpo sulla gente per quello che io ho, ma per quello che io sono. Quello che una persona puo essere è data dall’umiltà che una persona ha, dalle idee, dal farsi capire… alle volte l’umiltà delle persone va nelle fogne, come se non fosse importante» (“Fuga dalla materialità” e “Umiltà”).

A parlare è Paolo dei Rossi, in arte Agusto Aghi, durante l’inaugurazione della sua seconda mostra in Second Life, inaugurata lunedì 13 settembre presso la Galleria d’arte Tanalois.

Augusto è entrato nel “nostro” mondo virtuale agli inizi di agosto, incuriosito dalla particolarità dei racconti di un amico e collega di lavoro. Il suo secondo login (subì anche il suo primo crash!) fu per l’inaugurazione della prima mostra, alla CSW Island, che già raccolse molte critiche positive, tanto da allacciare i contatti con artisti e galleristi in Second Life.

Anche chi non conosce Augusto, già da subito si rende conto di quanto sia umano, di quanto l’arte gli scorra nelle vene, accompagnata da quella vena di espressionismo che scaturisce poi nei suoi lavori. Tele che raccontano una storia, che raccontano la vita di Augusto Aghi, gli amori, le amicizie, le delusioni, le paure, e proprio durante l’inaugurazione a Tanalois l’artista ha permesso ai presenti di entrare ancor di più nel suo mondo interiore, raccontando attraverso una carovana virtuale di avatar la storia di ogni quadro.

Abbiamo così potuto vedere “Il dimenticato”, che riflette sulla vita e sulla morte, così come spiega il pittore «In vacanza in sicilia ho visto un pesce morto e ho pensato a Dio. Noi siamo piccoli puntini in mezzo al deserto… e così ho realizzato che tutto si trasforma, tutto da una forma passa a un’altra in movimento».

Augusto ha un modo personale di vivere ogni esperienza, così come tutti noi, ma la particolarità sta nel rapportarla alla fisicità di un quadro, come nei dipinti dei piedi, che rappresentano l’anima e l’essenza stessa della persona, o il ritratto del fratello brasiliano acquisito, energico, o le “Dee bagnanti”, che racconta il virtuosismo che la donna ha, il suo modo di essere paragonabile a una dea attraverso gli elementi della vita, terra mare e fuoco e aria; così come la donna torna in “È vita”, che mostra «il lato oscuro della donna. È quadro ambiguo, la donna sta con una persona che puo’ fare altro con una altra persona, è un gioco a tre. La vita è così. Non che la donna sia di facile costume, ma questo del “gioco a tre” è un tassello importante nel gioco della vita».

Augusto ripercorre con i naviganti virtuali i momenti della sua vita, con “Lo specchio” ci dice che «quando ti svegli al mattino e ti vedi allo specchio non vedi quasi mai te stesso: alle volte ti senti qualcun altro, due identità dentro a un corpo, come “Fight club” (il film, n.d.r.), quello che vorresti e quello che sei» ed anche quelli più malinconici, donandosi a noi con le tele “Ricordo di mio padre” e “Figli perduti”.

Augusto è sempre stato attratto dai colori, ma solo verso i 18 anni, frequentando il Liceo artistico, inizia lo studio sulla figura umana, sempre presente nelle sue opere. Ha partecipato a moltissime personali e collettive e sperimentato diverse tecniche. «L’arte è una continua ricerca – spiega – utilizzo diversi materiali, e dipingo quello che sento. Sta ad ognuno interpretare i quadri, a modo suo. Perchè ognuno vede e può vedere cio che vuole».

La mostra a Tanalois resterà aperta fino a fine settembre.

In bocca al lupo per questa nuova esperienza.

Milano: Second Life in metropolitana

L’arte virtuale approda nel mondo reale. Dopo aver mille volte parlato di come situazioni, ambienti, creazioni reali siano finite sublimate in realtà virtuali, ecco che ora il virtuale si sta prendendo una piccola rivincita. A partire da oggi, infatti, in una delle principali stazioni della Metropolitana milanese, Porta Venezia, i pendolari della città potranno ammirare su uno schermo allestito per l’occasione, un video che presenta a rotazione una serie di foto artistiche provenienti da Second Life.

Una delle foto in rotazione nella metro milanese, firmata dall'artista di sl Prajna Seetan

Dietro questo insolito progetto c’è l’Accademia di Belle Arti di Brera (in collaborazione con il Comune di Milano, La Triennale di Milano e Adi – Associazione per il Disegno Industriale) che a fine aprile 2010 ha inaugurato un master di secondo livello denominato MIND (Milan Network for Design), sotto la direzione del prof. Ezio Cuoghi. Il Master con l’obiettivo di formare nuove figure professionali capaci di progettare interventi artistici, culturali e di servizio, negli ambiti e negli spazi relazionali di una città, coniugando le competenze sulle nuove tecnologie alla progettualità estetica e artistica dei nuovi linguaggi. Ecco dunque che l’Accademia di Belle Arti milanese ha dimostrato una non comune larghezza di vedute, grazie soprattutto all’apertura in questo senso del responsabile informatico Bruno Aliprandi, motore dell’iniziativa, che ha visto all’interno di Second Life nuove potenzialità e un mondo artistico ancora poco considerato dai media ma in realtà estremamente ricco e vivace. Dopo una serie di lezioni che hanno giudato gli studenti nel metaverso, ecco dunque i primi risultati. Sullo schermo della Metropolitana saranno visibili foto scattate all’interno del mondo virtuale e successivamente ritoccate con appositi programmi di grafica sia di corsisti Mind che di artisti virtuali “puri” molto noti nel mondo dell’arte di Second Life, in un confronto stimolante fra sensibilità artistiche. Ma è solo il primo step di un progetto molto più articolato. A settembre sarà coinvolta con un’iniziativa simile anche la stazione della metropolitana di Porta Garibaldi, mentre altre iniziative prenderanno la direzione dell’interattività e dell’immersività con ricadute sia nel mondo reale che nel mondo virtuale. Il referente del progetto all’interno di Second Life è Imparafacile Runo, formatore che utilizza da anni il Metaverso come piattaforma di e-learning. Sua è l’isola (Imparafacile Island) messa a disposizione degli allievi del Master. Accanto a lui il builder Merlino Mayo che sta lavorando all’ambientazione per gli incontri e per gli allestimenti e la galleria Arte Libera della sottoscritta per la consulenza sugli artisti virtuali.

Altra foto visibile in metropolitana, firmata dall'artista di sl Cristian Rexie

Con un po’ di ritardo rispetto ad alcune realtà estere più attente, possiamo dunque dire che finalmente anche in Italia l’arte virtuale comincia a destare qualche curiosità anche al di fuori degli ambienti in cui nasce. Dopo la mostra Michelangelo Architetto a Roma, che ha visto il Comune di Roma sponsorizzare una finestra nel Metaverso con un’istallazione dedicata ai disegni di Michelangelo, e il Viareggio Art Project, con la collaborazione del Museo del Metaverso con i Musei Civici di Villa Paolina Bonaparte a Viareggio, ecco dunque che anche Milano attraverso l’Accedemia di Brera si è accorta delle stimolanti possibilità di sperimentazione che offrono i nuovi media, che danno nuova linfa all’arte contemporanea.

Intervista a Rose Borchovski (italian and english version)

Ultimamente sotto i riflettori per la sua campagna contro la censura a seguito dell’esclusione di una sua opera dalle celebrazioni per il settimo anniversario di SL -SL7B- (vedi articoli “Susa bannata dalla Linden” e “Susa bannata dalla linden – chapter 2”), Rose Borchovski (aka Saskia Boddeke) è una grande artista rl e sl che usa il Metaverso per sperimentare nuove possibilità comunicative nella sua arte. Di lei è famosa la “Storia di Susa” un racconto che si snoda attraverso una serie di istallazioni, in cui la clonazione di un’adolescente (Susa appunto) diventa occasione per sondare i lati oscuri che si nascondono in ognuno di noi. L’abbiamo intervistata per entrare meglio nel suo mondo.

Rose and Susa

Come hai scoperto Second Life e che cosa ti ha attratto di questo mondo?

E’ stato un amico a suggerirmi di dare un’occhiata a Second Life e, dal momento che uso spesso i new media nel mio lavoro real life, mi è sorta immediatamente la curiosità di scoprirlo. All’inizio l’ho visitata viaggiando continuamente, ho esplorato le sim e chattato con la gente. In un primo momento sono stata affascinata soprattutto dal fatto che questo universo virtuale è stato creato da una comunità formata da gente di ogni parte del mondo. Poi ho pensato che sarebbe stato carino avere una casa in SL. Le mie prime esperienze in qualità di builder sono state impiegate nella creazione della casa dei miei sogni e poco dopo ho iniziato a capire e sperimentare meglio le possibilità offerte da questo mezzo e a immaginare come poterle usare all’interno del mio lavoro Real Life.

L’ultimo capitolo di questa storia è diventato particolarmente famoso a causa dell’assurda censura che ha ricevuto in occasione del SL7B. E’ incredibile che la nudità di Susa possa essere stata vista da qualcuno come qualcosa di scandaloso, potrebbe invece essere stato più facile che qualcuno si sia sentito urtato dai suoi riferimenti cattolici. Puoi raccontarci qualcosa di questa istallazione e dei suoi rimandi religiosi?

L’istallazione che è stata bannata dalle celebrazioni del SL7B è “The kiss”. E’ una parte della storia di Susa Bubble. Il bacio è la mia “Ultima cena di Susa”. Le precedenti Suse erano totalmente prive di equilibrio e a un certo punto, dal momento che vorrebbero riparare agli errori del passato, decidono di avere bisogno di una religione.

[Alla fine della versione inglese dell’articolo c’è il testo originale del capitolo in questione (ndr)].

Ma anche la religione alla fine non sembra riuscire a salvarle. Noi tutti abbiamo un traditore nascosto in qualche parte dentro di noi. A volte un tradimento nasce dalla necessità di sopravvivere, di scegliere se stessi quando ci si sente tagliati fuori. La domanda in “The kiss” è: chi sta tradendo chi?

Forse è Susa 2, perchè non vuole più essere una Susa e tradisce le altre diventando una persona per conto suo, attraverso un atto egoistico nato dalla gelosia e dall’avidità, avrebbe  forse dovuto sopprimere i suoi sentimenti solitari annullandoli in un obiettivo più alto che è la ricerca di equilibrio attraverso l’affidamento a un leader religioso?

O forse è Susa 1 a tradire Susa 2 con la sua autonoma decisione di essere un leader religioso, rinnegando al tempo stesso l’altra metà di sè (Susa 2). Susa 2 dunque si ritrova costretta a non avere una chance di diventare una persona lei stessa. Forse The kiss non è un’azione di tradimento ma un triste addio.

O sono forse tutte le Susa a tradirsi le une con le altre. Scegliendo e seguendo una Susa quale leader reigioso, esse rinnegano infatti le loro responsabilità e la loro stessa essenza di doppie personalità. Loro non possono amare i dispari e temono tutto ciò che è diverso o pensa diversamente.  La religione è un modo di lavare il sangue delle loro mani, sono convinte che niente possa mettere in pericolo il loro leader e il loro credo e che a causa di ciò saranno perdonate.

Si possono trovare diversi riferimenti cattolici in tutta la storia di Susa Bubble. Il prossimo capitolo sarà come Susa rinuncerà alla religione e proverà la democrazia.

Susa

In una delle ultime note che hai mandato in Second Life hai annunciato di essere stata bannata tu stessa dalle land che ospitavano il SL7B. Come ti ha motivato questo provvedimento la Linden?

Ho inviato a Courtney Linden una notecard con la richiesta di revocare il mio “divieto” come visitatore, o almeno di spiegarmi il motivo di ciò. Courtney non ha mai risposto.

Molti artisti, galleristi e molta gente in generale ti è stata accanto durante la tua battaglia contro la censura. Quali sono ora i tuoi progetti in tal senso? Hai scritto in una note che ti sei resa conto della nostra vulnerabilità come avatar in Second Life. Dobbiamo temere un trasferimento di Rose Borchovsky verso altri mondi virtuali?

Naturalmente questo pensiero mi ha sfiorato la mente. Perchè non trasferirmi in un altro metaverso? Ho quindi deciso di esplorare altre possibilità, ma vorrei anche restare in sl. Soprattutto perchè ho molti grandi, interessanti e stretti amici in sl. Non voglio lasciarli a causa del comportamento ostinato della Linden. Inoltre in questo mondo ho trovato una grande fonte di ispirazione, sono ancora un’entusiastica esploratrice e continuo a scoprire grandi opere d’arte in sl.

Tu sei una grande artista anche in rl. Hai in questo momento qualche progetto in cui arte rl e arte sl interagiscano?

Al momento sto lavorando ad una rappresentazione di video mapping che celebra l’apertura del Science Museum Kopernik a Varsavia. Il tema sarà il Big Bang. Stiamo progettando una parte della costruzione su una sponda del fiume con il pubblico ubicato sul ponte e sul fiume. Il filmato che stiamo progettando è un mix tra materiale RL, animazione, video mapping e materiale SL. Susa avrà un ruolo trainante. E’ davvero esaltante lavorare a questa rappresentazione che è quasi una sfida. Ho parlato con la Linden a proposito del progetto e sembra che si potrebbe trovare una qualche forma di collaborazione. Vivo nella speranza.

Negli ultimi mesi la tua land, Two Fish, ha ospitato molti eventi culturali interessanti. Quali sono i tuoi progetti in merito?

Four Yip at Two Fish

Mi piace invitare artisti nella mia sim con istallazioni d’arte complete. Sento molto vicini gli artisti che lavorano e si esprimono in un modo completamente diverso dal mio, ma con una vena poetica. Questi eventi sono stati molto apprezzati e io sono davvero felice che questi artisti abbiano avuto il tempo di creare lavori originali per Two Fish. Naturalmente poi ho SaveMe Oh che vive nella mia sim, si è accucciata in un angolo del cielo. In un certo senso la nostra relazione è come lo ying e lo yang, siamo due estremi opposti che cercano di mantenersi entrambi in equilibrio. A volte mi chiedo quando l’equilibrio si romperà, ma finora sembra che riusciamo a gestirlo, di certo non c’è mai un momento di noia con SaveMe.

E… io non sono un’altra SaveMe Oh, lei ha un altro avatar differente in rl…

Cosa ne pensi del mondo dell’arte in Second Life?

Penso che il Metaverso sia un posto formidabile, abitato da artisti straordinari. Second Life ha appena celebrato il suo settimo anniversario ma è ancora molto giovane e deve ancora svilupparsi come piattaforma per l’arte con la A maiuscola. Spero che il mondo dell’arte in SL diventi più critico e serio. Spero inoltre che la Linden abbracci i movimenti d’arte in sl e dia agli artisti professionisti un proprio spazio per creare ed esporre, anche se al momento non sembra che questa sia una sua priorità. Forse può suonare strano ma un bravo stilista di capelli è probabilmente più importante per i Linden di un movimento artistico. Ha infatti più clienti e i suoi clienti spendono molto di più per dei bei capelli o delle animazioni sexy che per un’opera artistica che ruoti.


Rose Borchovski’s interview

Rose Borchovski (aka Saskia Boddeke) is a great rl and sl artist. She uses the Metaverse for experimenting new ways of art communication. Very famous in Second Life is her “Susa’s tail”, the story of a teenager’s clonation (Susa) in which she explores the dark side which is inside each of us. Recently she has became famous for her battle against censorhip (see our “Susa bannata dalla Linden” and “Susa bannata dalla Linden – chapter 2″‘s article). In such an interview she tells us about her world, helping us to discover her wonderful universe of art.

Two Fish

How do you discovered Second Life, and what had attracted you in this world?

I was pointed out by a friend to have a look at SecondLife. Because I use new media in my rl work , I became curious. I first visited it as a traveller.I explored the sims and chatted with people. In the beginning I was primarily fascinated by the fact that the Secondlife universe was created by a community with mixed nationalities from all over the world. Then I felt it would be nice to have a home in SL .My first building experiences was building my dream house and slowly I started to understand and feel the possibilities of Secondlife and how to use it as a tool in my rl work.

The last chapter of this story is just now particularly famous for it’s absurde censorship from the SL7B. It is unbeleavable that Susa’s nakedness could be seen by anybody as something of scandalous. May be that somebody was bumped by its puritanism references. Can you tell us something more about this istallation and its links with religion?

The installation, which was banned from the SL7B celebration, was ”The Kiss”. It is part of the Susa Bubble story. The kiss is my: Last Susa Supper.

The last 13 Susas are totally out of balance and because they want to repair what is broken they decided they need a religion.

[The all text of this istallation is at the end of this article, ndr].

But also a religion in the end is not going to save them. We all have a betrayer somewhere hidden deep inside of us. We do not always betray out of vindictive actions.Sometimes a betrayal is because of surviving, choosing for yourself, when you feel you are left out. The question in “The Kiss” is : who is betraying who?Is it Susa 2 because she does not want to be a Susa anymore, and therefore betrays them by becoming a person of her own. Is it a selfish act out of jealousy or greed and should she have suppressed her lonely feelings because of a higher goal, which is: Finding back balance by following a religious leader.

Two Fish

Or is Susa 1 betraying Susa 2, Susa 1 decided to be the religious leader on her own and therefore denied her other half ( Susa 2). Susa 2 had no other choice then to become a person of her own, she was forced into this position. Maybe The Kiss is not an action of betrayal but a sad goodbye.

Or are all the Susas betraying each other, by choosing and following one Susa to be the religious leader, they deny their own responsibilities and also the essence of who they are: doubled personalities. They cannot cherish the odd, and are afraid of all that is and thinks differently. A religion helps them to exile and destroy what is frightening them in the name of the leader. They can wash the blood of their hands because nothing should bring in danger their leader and their believes and because of that they are forgiven.

You will find many Catholic references back in the Susa Bubble story.

The next Chapter is : that the susas will give up on religion and try democracy.

In one of your last notes you told us you were banned too from SL7B. How Linden did explain you this measure?

I have sent to Courtney Linden a notecard with the request to lift my “ban” as a visitor or at least take the effort to explain why. Courtney never replied.

More artists, gallerists and people in general were besides you in your battle against censorship. Which are your plains now about this campaign? You wrote in a note that you were worried about avatars’ vulnerability in SecondLife. Shall we be afraid for possible Rose Borchovsky moving towards other virtual worlds?

Of course that crossed to my mind. Why not moving to another grid? I have decided to explore the possibilities, but I also would like to stay in SL.Mainly because I have so many great ,interesting and challenging friends in sl.I do not want to give them up because of Lindens stubborn behaviour. I also find an enormous amount of inspiration in this world, I’m still an eager explorer and keep discovering great works of art in SL.

You are a great artist in rl too. Do you have at the present some plans in mixing sl and rl art?

At the moment we are working on a video/mapping show to celebrate the opening of the Science Museum Kopernik in Warsaw. The theme of the show is: The Big Bang.We project on the riverside part of the building, with the audience situated on the bridge and the river.The footage we project is a combination of RL material, animation, video mapping and SL material. Susa will be our leading role. It is very exiting to work on this show and quiet a challenge. I have spoken with Linden about this project and it looks like we ‘might’ find a short of collaboration on this project .I live in hope.

During last months your wonderful land, Two Fish, hosted a lot of interesting cultural events. What are your future plans about it?

Marmaduke and Kikas at Two Fish

I like to invite artists on my sim with complete art installations.Artists who work and express themselves in a completely different way then I do, but in a poetic way feel very close to me. It has worked out so well and I’m so grateful that they took time and effort to create an original work for Two Fish.

And of course I have SaveMe Oh living on my sim, she squatted a spot in the sky. In a weird way it fits, we are like ying and yang, complete opposites keeping each other in balance. Sometimes I wonder when we will crash, but we seem to manage, never a dull moment with Saveme.

And NO I’m not also Saveme OH, she has a different rl avatar.

What do you think about artistic world in sl?

I think it is a fascinating place, with some amazing artists.Secondlife just celebrated their 7th anniversary but it is still very young and still needs to develop as a platform for serious Art.  hope the Art world in SL will become more critical and serious. I hope Linden lab will embrace the Art movement in SL and give professional artists a proper space to create and expose, at the moment they do not give it priority.It might sounds weird but a good hair maker is probably more important for them then a bouncing art movement. They need more clients and these clients spent more money on handsome hair and sexy animations, then on a rotating prim art work.

The kiss

“We need a religion

Something to believe, a leader, wise and strong

Someone who can turn wrong into right

And right into left when it seems wrong

Among themselves they chose Susa one

The source from which they all sprung

Despite the fact she was the first to be double

One took the role of Leader on her own

Which of course was causing trouble

With a Supper they did try,

Drinking the wine,

Eating the fish

Breaking the bread

Sharing one dish

For a moment it felt good

All seemed to be at peace

but Susa Two kept sighing

not at all at ease

Two was jealous of the attention One got

And betrayed her with a single kiss

There was rumble in the sky

And the sun disappeared

One spoke soft: “why, oh why

Do you commit an act like this”

And that only because

of jealousy or greed

We were all friends

What more did you need ?

Two shrugged her shoulders

and turned all pale

I don’t feel like a Susa

I‘m person of my own.

My name is Judith now

leave me alone!

Who do you think you are?

They screamed out loud

You are not more than we are

Maybe even less than more

That should be enough to make you proud

They all knew it was the beginning of the end

Today’s enemy was yesterday’s friend

6 was irritated by the way 7 ate

4 did not like the time 9 went to bed

3 teased 4 with a freckle on her nose

7 convinced 6 there was something wrong with her toes

10 spat in the wine of 8 just to provoke

8 hit 10 in the face not charmed by the joke

9 annoyed 12 by just laughing out loud

and 2 just kept refusing to be one of the crowd

3 times the cockerel crowed

it became the period of denial

to be a Susa made nobody proud

and with out any shame

they made Judith to blame

and convicted her without trial

“It is not my fault”, Judith cried

“I’m not to blame

Blame her ! and her!”

And rather upset

She pointed around

We all make mistakes

You seem to forget”

Susa bannata dalla Linden cap. 2

Grande manifestazione di solidarietà ieri sera a Two Fish per Rose Borchovski da parte di un nutrito gruppo di amanti dell’arte del Metaverso. La notizia dell’esclusione di “The kiss” dalle manifestazioni per l’anniversario della Linden è apparsa in questi due giorni in tutti i blog e le riviste che si occupano del Metaverso e messaggi di affetto e supporto sono continuati ad arrivare all’artista anche oggi da parte di artisti, appassionati, galleristi e non solo.

Josina Burgess e Velasquez Bonetto, artisti e owners della galleria CARP /Diabolus hanno inviato oggi una notice in cui sottolineano anche’essi l’assurdità della censura di Susa, ricordando come il nudo sia sempre stato accettato dall’arte greca e romana fino a Modigliani, sottolineando quanto nudo sia presente persino nel Vaticano… fino a spingersi a chiedere polemicamente che tutti i lavori artistici “indecenti” siano bannati dai musei americani e restituiti all’Europa. Il gruppo Art Gallery Owners (che raccoglie più di 900 iscritti, tutti owner di gallerie d’arte), che si riuniva ieri per fare il punto sull’arte in Second Life, ha discusso a lungo sulla vicenda, lamentando l’impossibilità di portare avanti l’espressione artistica in un clima di censura.

Di fronte a tanto supporto la stessa Rose ha sentito la necessità di tornare a fare sentire la sua voce, per ringraziare quanti le sono stati vicini e nello stesso tempo condividere con tutti alcune osservazioni e riflessioni cui è giunta a seguito della vicenda. Rose racconta come abbia fornito alla Linden tutte le informazioni possibili sull’istallazione che stava presentando e, nonostante questo, si sia ritrovata ieri nella cartella dei Lost and found, l’istallazione con un IM formale e lapidario. “Ho realizzato in quel momento qual’è la politica della Linden – racconta Rose nella nota che pubblichiamo di seguito interamente in inglese. – Io sono solo un cliente e non ho diritti. Qualsiasi cosa faccia in Second Life è monitorata e se non dovesse essere approvata posso essere buttata totalmente fuori senza ricevere spiegazione alcuna”. Questo secondo Rose deve farci riflettere. Non è più una cosa che riguarda solo lei o Susa ma ci riguarda tutti, tanto più che qualsiasi cosa noi creiamo nel Metaverso generalmente è fatta solo per passione e non per lucro. Credo che più o meno tutti stiamo meditando molto su questa vicenda. Second Life è arrivata al suo settimo anniversario e di certo 7 anni fa non immaginava che sarebbe diventata un mondo così popolato e articolato. In questi giorni SaveMe Oh, altra artista del Metaverso (vedi articolo del 24 aprile di questa rubrica), sta portando avanti con la solita ironia che la caratterizza, una campagna intitolata “Vote SaveMe Oh for President”. Certo non osiamo immaginare cosa accadrebbe con Second Life nelle mani dell’artista più folle del Metaverso… Ma forse la strada tracciata da SaveMe va presa in considerazione. In un mondo virtuale che cresce attraverso l’inventiva, la voglia di fare, il sostegno economico, ecc. di chi lo abita, non avrebbe senso che a dettare le regole non fosse semplicemente la Linden, ma venissimo in qualche modo coinvolti tutti?

Continuiamo ad attendere un’eventuale replica da parte della Linden, speriamo di potervi aggiornare al più presto.

ROSE SPAM

Hello , I feel I’m obliged to make a reply after all the dust I have raised:

When I did set up The Kiss it did not even cross my mind that I was violating any rules of the LL celebration. My Susa is a caricature , a cartoon, she is naked like Donald duck is naked, she has no genitals, and a flat chest . She is not real , I do not even try to make her look real, she is a little creature telling a story. The story is about the dark inner life of us all.

The rejection of my Susa Bubble story from the second life celebration has caused a lot of discussion; it brought people together but also polarized their opinions. I also notice a big difference in culture between the continents.

The biggest shock to me is that I suddenly realised what Linden Lab is standing for. Different parties lectured me that I’m just a client and that I have NO rights. Everything I do in Second life is monitored and when it is not approved off, I can be ejected totally without any reason given. A warning was given.

A moderator of the Second life group burning life explained to me, that there is NO freedom of speech in this group or any other group owned by LL and I was rejected from the chat.

I raised my voice because I love making my art in Second life. I love the animation; the imperfection of it and the fact the world is build by so many different cultures from all over the world. I do not financial gain from it, but the joy to create and to develop my story is giving me an enormous thrill and I’m proud to be part of the SL.

I raised my voice yesterday because I was upset and surprised being excluded from the SL7B. I feel I was part of that community and that my art deserved a spot at the celebration, to be celebrated as well.

I raised my voice because of the way it was handled. When I came online I found my installation in my lost and found folder with a formal message in IM from a Linden. A moderator of the SL7B GROUP saw the installation on my sim before it was put down at SL7B. Several Moderators helped me while I was setting up the installation. I had sent all the information about my Susa Bubble Story by forehand to Linden: video, LM of my sim and notecard with info. I admit, I was absolutely naïf about my Susas being naked, I do not see them as being naked anymore but as vulnerable and lost. I’m not insensitive about other peoples feelings, the SL7B was not opened yet for an audience, they could have asked me to come down and explain the problem before deleting me.

I raised my voice because the installation I did put down at SL7B was not about nudity; you see some naked upper bodies with flat chests. I would like to stress that it is a complete installation: a mixture of space, image, sound and text.

I raised my voice, not to be personally seen or drawn attention to my art in SL but to be heard in a much broader context. I suddenly realize my avatar and all it stands for, can be deleted totally by one push on the button of a Linden. I hope people realize that in the end this is not about Rose and her Susa Bubble story, they become insignificant, it has a much wider context. This is touching us all.

Thank you Rose)) I wish you an enjoyable and rich Second Life

Susa bannata dalla Linden

Una notice piena di sconcerto è stata spedita oggi dall’artista olandese Rose Borchovski. La linden le ha infatti rimandato indietro uno dei lavori dell’istallazione che aveva presentato per le cerimonie ufficiali organizzate nel Metaverso in occasione del 7mo compleanno di Second Life. Si tratta di “The kiss”, una delle foto dell’ultimo capitolo di Rose sulla Storia di Susa Bubble che da tempo l’artista mette in scena con grande successo in varie sim del Metaverso.

La motivazione comunicatale dalla Linden è stata che il regolamento delle land “General maturing raiting” non consente di esporre immagini di nudo, neppure a carattere artistico. Sembrerebbe dunque una pedissequa applicazione delle norme linden.

Pubblichiamo qui sotto la lettera di Rose Borchovski e, a seguire, quella di Peter Greenaway, noto regista inglese, amico e collaboratore di Rose in alcuni lavori teatrali real life dell’artista olandese, autore di film di grande valore artistico quali “Giochi nell’acqua”, “I racconti del cuscino”, “Rembrandt’s J’accuse”, “The Marriage”.

La rappresentante della Linden, da noi interpellata, non ha voluto dare ulteriori spiegazioni.

ROSE SPAM: Susa banned from celebration

Hello Secondlife art Lovers:

My Susa Bubble Installation : The Kiss has been returned to me from the SL7B sims where Linden is celebrating Secondlife. I quote “The images on your build are in violation of our general rating, to be clear: Nudity is not allowed at art events with a general maturity rating.”

I would like to point out and educate Linden Lab that most of classic and contemporary art is based upon nudity. Not because of Sex, but because of the beauty and the vulnerability of the human body, the human body we all share and look at in the bathroom mirror in the early morning.

The story of Susa is a sweet but savage story, told in image and text, sound and installation. It is about our dark inside, but also shows how vulnerable and lonely we all can be. My art shows a naked body, but it is not about nudity or sex.

Art being shown at a public art event of Linden means pretty pictures that bring aesthetic pleasure void of all critical thinking. Culture must be “safe” / sterile, no matter how free of content that makes it. As implemented by LL, “Community Standards” means content so content less that no viewer has even a remote chance of being caused to think about anything, to question any of their values or assumptions. Safe in SL means safe from thought.

When I protested against it in the group chat I was shut out .I was told not to discuss it in SL7B Group Chat “because this isn’t the place” — because NO place is the place to discuss it — because we don’t even want to think or let others think about the ideas we don’t want to think about

The worst part of censorship is not that which is censored, but the climate of self-censorship it imposes on all artists. Art is about having a voice. Art is about thinking differently and about thinking from fresh perspectives. When artists are not allowed to have a voice, culture is not allowed to progress.

When I hide my susas nakedness, I have stopped telling her story.

Nothing is more resistant to authoritarian control than a naked body. Control & conformity require uniforms. Nudity is too wild and uncontrolled. When you know my Susa Bubble story you can see it isn’t really even about “nudity” but that just suggests how powerful the forces for thinking-avoidance-at-all-costs are. Better to censor the world than risk allowing in a question that could topple the status quo. Authority does not like questions. Authority does not like creativity. Authority does not like art. Authority does not like nudity.

I did not bring my installation to the celebration to publicize myself, I make in art in SL because I want to share my Susa story and touch people

Greetings Rose Borchovski

SECOND LIFE NUDITY CENSORSHIP by Peter Greenaway

Dear Courtney Linden,

As a reaction to the rejection of Rose Borchovski ‘s art installation : The Kiss at the Celebration Sim, I would like you to read this.  It seems to me incredible that you are enforcing censorship concerning nudity in public forums on Second Life.

Traditions of nudity in Western Art have for centuries been legitimate, honourable and creditable. The cyperspaces of Second Life – and Second Life has so far proved itself to be among the very best of such events – are among todays’ cutting edge of visual languages – continuing an enviable tradition of new technologies in the visual arts now that the orthodox cinematic arts are proving themselves moribund and archaic, and enforcing new efforts to avoid artistic elitism and the encouragement of egalitarianism in artistic expression Any artist worth his or her salt, always must engage in contemporary technologies – it has been the very reputable tradition of the most worthwhile artists that has benefitted us all. Visual artists have always taught us to look. The man-made world owes them everything.

Just because you have eyes does not mean you can see. And the political and social emancipation of the naked and the nude by artists has been essential for humanist civilisation – it has given you and me great liberalities of thinking and self-respect.

Whatever else you think you may be doing with Second Life, you have created a very sophisticated tool that combines traditions of painting with cinema and the graphic arts in present tense terms that permits visual expression of language like never before. Do not underestimate what you have created – but to remain creditable you simply cannot enforce reactionary hypocritical standards that have been so discredited over the last five hundred years.

Like any self-respecting artist of course I am against gratuitous exploitation that demeans and insults intelligence and sensibilities but by your blanket censorship you are now doing both those things – insulting artistic intelligence and demeaning sensibility.

I suspect you are responding to pressure, to some form of mind-police, certainly to some form of political correctness that is related to money and the slow swing to the political right that is happening all over the world related to civilisation’s fear of financial insecurity. Don’t go that way. You are endangering a tool that is greater than you.

When the cultural histories of the early 21st century are written from hindsight, you will undoubtedly find the possibilities and successes of Second Life being eminently lauded and praised. Too many art forms in the 20th century have been stunted and deformed and deflected into ineffectuality and banality by small mindedness. If you really insist in so-called protection of innocence (and I really wonder what that really is – is it a synonym in fact for ignorance and intolerance?) then do so on a careful case by case basis with intelligence and foresight. This will be troublesome for you to do, if you want to do it well. But it will be very well worth your while,

Yours, hoping you will see sense, and not be influenced by short-term gain.

Peter Greenaway, film-maker.

Le forbici di Igor

Molto suggestiva la mostra inaugurata ieri sera a UTSA ArtSpace (http://slurl.com/secondlife/UTSA%20Roadrunner%20II/125/152/1997) da Igor Ballyhoo. Si tratta di una sorta di “inno alle forbici”, in una visione assolutamente positiva di questo strumento che nell’immaginario comune ha generalmente una valenza inquietante.

Per l’artista, come spiega lui stesso in una nota, le forbici sono il mezzo che taglia il cordone ombellicale inaugurando la vita, nei sogni significano spesso la necessità di tagliare o eliminare il non essenziale dalla nostra esistenza, cosa che accade quando la nostra psiche interviene per sopprimere emozioni, sentimenti, traumi che facciamo fatica a gestire, mentre linguisticamente la forbice indica la necessità di parlare in maniera chiara e diretta.

E così Igor ci ha immerso in una vera e propria foresta di forbici gigantesche, che ascendono verso l’alto anelando alla luce. La mostra non è del tutto inedita, un’istallazione più piccola sullo stesso tema è stata inaugurata già da qualche mese in una collettiva intitolata “Enter…” a New Carleon. Ma, presentata isolata da altri contesti, in una skybox all’interno della quale non si vedono che forbici, ci immerge in un’atmosfera ancora più straniante.

“A New Carleon sono 70 per 10 metri di grandi forbici” ci ha spiegato Igor. “Allora mi è venuto in mente di riproporre questa istallazione come l’avevo pensata. Qui siamo in un ambiente di 127 per 25 metri pieno di forbici gigantesche” e in effetti anche l’ascesa verso l’alto è molto più evidente e pregnante, così che la foresta (ben radicata sulla terra), che tende verso la luce rimanda anche all’altro significato che suggerisce Igor delle forbici come unione e cammino in simbiosi di materiale e spirituale… Insomma una mostra che vale la pena di andare a vedere, nonché un ennesima conferma per questo artista che appare fra i più interessanti del Metaverso.

Giovanna Cerise: un’italiana sempre più internazionale

Uno degli aspetti più stimolanti dei mondi virtuali è senz’altro la possibilità di confrontarci con facilità e immediatezza con persone di tutto il mondo e nell’arte è una soddisfazione vedere come, sempre più spesso, oltre ad essere numerosi gli artisti stranieri che espongono in gallerie italiane, moltissimi artisti italiani sono considerati interessanti dalle principali realtà espositive internazionali.

Basta fare un giro per Pirats, New Carleon, Diabolus (per citare solo alcune delle più note locations espositive internazionali) e ci si rende conto immediatamente che nomi quali Solkide Auer, Shellina Winkler, Maryva Mayo, Zhora Meynard, Aloisio Congrejo, Gleman Jun, e altri sono ormai nel novero degli artisti “importanti” del Metaverso.

In piena ascesa in questo momento è Giovanna Cerise, artista più “giovane” dei su citati come data anagrafica della sua seconda vita (è entrata in sl nel dicembre 2008 e ha iniziato a “giocare con l’arte” nel marzo del 2009), semplice e modesta di carattere. Giovanna nell’arco di poco più di un anno ha collezionato una serie di mostre in gallerie internazionali prestigiose (Pirats, Art Maniacs, Omega, Studio 33, Shamen Galleries, Vertex, Pyramid, Diadem, Erato of Carleon, Benfica Lisboa, ecc).

L’ho incontrata per la prima volta al Diadem di Lion Igaly del luglio 2009, dove sembrava quasi intimidita nel vedersi a fianco di nomi tanto affermati. Da allora è cresciuta come artista, le sue sculture sono sempre più raffinate ed evocative e, senza che abbia fatto nulla per farsi notare, Giovanna è stata invece “scoperta”, tanto da ritrovarsi negli ultimi mesi impegnata nell’allestimento di una serie di mostre in giro per il Metaverso.

Giovanna in rl è un’insegnante ed è entrata in sl con l’idea di valutare eventuali applicazioni didattiche del mezzo, tuttavia sin dall’inizio si è sentita attratta dalle possibilità creative che questo mondo le offriva e con entusiasmo quasi infantile ha iniziato a plasmare prims e giocare con textures alla ricerca di qualcosa che riuscisse a esprimere le sue emozioni. “All’inizio è stata pura curiosità – racconta Giovanna. – Voglia di provare a capire come si poteva arrivare a fare le opere splendide che vedevo e così, prim dopo prim, ho iniziato a costruire le prime cose e, man mano che andavo avanti, ho capito che mi piaceva molto farle”. L’entusiasmo è arrivato quando, superate le prime difficoltà tecniche, si è resa conto che quei prims riuscivano ad esprimere le sue emozioni: “in quel momento ho capito che una nuova strada si era aperta per me ed è iniziata una sfida coinvolgente aperta sempre a nuove possibilità comunicative e in continua evoluzione”.

Le piace infatti sperimentare continuamente, non fermarsi mai in un’unica direzione, ma il filo comune delle sue creazioni è proprio l’espressione dei suoi stati d’animo, e, perché no, il suo sguardo emotivo sul Metaverso, e così si passa dalle prime opere più semplici e armoniose, dai colori solari e apollinei, alle creazioni più recenti, più scure a volte, più sfumate, più complesse, specchio della sua crescita personale e virtuale. Del resto chi non è nuovo in Second Life sa bene che, come nella vita reale, anche in questo mondo si cresce e allo stupore quasi infantile con cui lo esploriamo nei nostri primi mesi di vita piano piano si sostituiscono momenti di crescita per certi versi comuni a tutti.

Dal mese di marzo, poi, Giovanna ha anche aperto una propria galleria ad Itland, la Art’s Vision Gallery, nella quale non si è limitata ad esporre le proprie opere, ma ha organizzato esposizioni di colleghi come Kicca Igaly, Maryva Mayo e Daco Monday, convinta dell’importanza del confronto con gli altri per crescere. “All’inizio quando ho deciso di prendere una galleria, non avevo pensato a questa possibilità, ma poi mi è piaciuta l’idea di poter aver ospite qualche amico artista. E’ un modo per incontrarsi, per scambiarsi opinioni e anche per arricchirsi artisticamente”.

In questo momento è possibile ammirare le opere di quest’artista in diverse locations: Piramide, Vertex,  Shamen Galleries, Sun Escapes Arts Center, Baia do Golphino Azul. Ma Giovanna la si trova facilmente andando in giro per mostre e isole dedicate all’arte, vista la sua passione per questo mondo e le sue infinite possibilità espressive. “Penso che l’arte in Second Life sia una bellissima realtà – conclude, – una fucina continua di creatività, di sperimentazione, di confronto, di voglia di mettersi in gioco, di possibilità di espressione, di entusiasmo”. Come non condividere?

Leonardo in mostra virtuale

Se Leonardo fosse vissuto ai tempi d’oggi, come avrebbe saputo sfruttare le opportunità offerte dai Virtual Worlds?

Si dice che il sapere non vada costruito con i se e con i ma, ma la domanda sorge davvero spontanea dopo la visita della mostra “Omaggio a Leonardo” inaugurata il 9 aprile a Merkabaland, la galleria d’arte italiana gestita da Aquila Faulds, Laragrace Rau e Cupido Andel. In uno spazio molto simile a quello che potrebbe essere un museo rl è possibile ammirare (e anche provare direttamente) una serie di macchine leonardiane.

A portare dalla carta alla loro realizzazione tridimensionale (sia pure solo virtuale) questi prototipi della tecnologia moderna è stata Sniper Siemens, una builder italiana, che a questa idea è arrivata in via del tutto casuale. “Stavo cercando di fare una catenella per le porte – racconta Sniper – ho cercato sul web e ho trovato un sito sulle catene da bicicletta, dove c’era una postilla piccola di storia che raccontava che la prima catena fu inventata da Leonardo. Da lì sono andata a vedere la sua bicicletta, poco più di una schizzo, dato che a lui era servito più che altro per studiare il movimento della catena”.

E così è accaduto uno di quei piccoli regali che a volte Second Life ci fa e che continuano a stupirci… Sniper Siemens, che nella vita reale si occupa di gestire reti web, si è appassionata talmente all’idea di poter riprodurre digitalmente oggetti che finora erano stati visti solo sulle illustrazioni di libri o nei musei, da immergersi in una serie di ricerche storiche e tecniche sulle macchine leonardiane. Come ha accennato Imparafacile nel suo articolo, è incredibile come a volte la motivazione che nasce nei mondi virtuali e la passione con cui viviamo i nostri interessi in sl ci portino ad esplorare strade del tutto nuove con un impegno e una dedizione che nessun insegnante scolastico ha mai saputo stimolarci…

Così è nata la bici leonardesca, con la catena movibile (ovviamente) e poi, via via, la catapulta, la barca volante, la vite aerea… ecc., 14 dettagliatissimi (vanno da un minimo di 40 a un massimo di 230 prims) piccoli gioielli, costati circa due mesi di studio documentario e 2 o 3 ore ciascuno di building.

Consigliamo una passeggiata fra queste macchine (la mostra è aperta almeno fino al 15 di aprile), approfittando del fatto che, pur essendo “protette” dalla consueta barriera di corda che vediamo nei musei rl, possiamo non essere timidi e ammirarle ben da vicino, “toccarle”, azionarne i meccanismi.. senza paura di sciuparle… Se poi decidessimo di acquistarne qualcuna e magari di completarla con uno script di animazione, chissà… potremmo uscire dalla sala pedalando sulla nostra bicicletta cinquecentesca…

Arte e cultura nel nuovo millennio

Virtual Worlds Magazine nasce come risposta all’informazione parziale e fuorviante che la stampa ufficiale talvolta diffonde su Second Life e sui mondi virtuali in generale.

Noi che viviamo Second Life ormai da tempo e che ogni giorno ci ritroviamo a decidere come passare la nostra serata “virtuale”, dovendo scegliere fra concerti live, conferenze, mostre d’arte, incontri di psicologia, ecc. siamo stanchi di scorgere nei nostri interlocutori reali, ogni volta che accenniamo a questo metaverso, sorrisini di compatimento o barlumi di malizia. Di qui l’esigenza di aprire sul web una finestra critico informativa sulla Second Life più interessante, per offrire da un lato informazioni e punti di vista accreditati su quanto è appena accaduto o sta accadendo nel metaverso a chi lo vive abitualmente e sente l’esigenza di esserne aggiornato, dall’altro per portare fuori da Second Life, anche a chi non la conosce, un’idea delle straordinarie possibilità che i mondi virtuali offrono dal punto di vista della sperimentazione in campi per loro natura al di fuori degli schemi.

In quanto titolare della rubrica relativa ad Arte e Cultura, mi sembra opportuno in questo numero introduttivo presentarmi. Sono Simba Schumann, owner da due anni della galleria virtuale Arte Libera e per questo da molto tempo particolarmente interessata alle potenzialità che questo mondo offre in campo artistico. Appassionata di arte e cultura in genere, in questi anni ho visto crescere il mio entusiasmo in questo ambito, perché mi sono trovata di fronte a vere e proprie sperimentazioni di nuove forme artistiche sempre più orientate allo sfruttamento di tutte le possibilità peculiari al mezzo usato per esprimere emozioni. Se consideriamo infatti l’arte come capacità di comunicare emozioni attraverso un mezzo che può essere a seconda dei casi un quadro, una fotografia, una scultura, una composizione musicale, una poesia, non sarà il caso di cominciare a considerare come un mezzo tutto quello che rientra in ambito digitale? E dunque credo che i mondi virtuali alla Second Life siano uno straordinario nuovo mezzo di espressione artistica nel nuovo millennio, che non può ormai essere sottovalutato da chi si occupa di arte a livello professionale, tanto più che ormai “ponti” tra l’arte digitale confinata nei mondi virtuali e il mondo reale sono ormai non solo auspicabili ma in alcuni casi già perfettamente collaudati. Ne sono esempi concreti l’iniziativa condotta da Mexy Lane  che ha visto l’interazione fra la mostra “Michelangelo architetto a Roma” organizzata dai Musei Capitolini della capitale e l’istallazione virtuale in Second Life ad Experience Italy di parte del materiale esposto in real, le mostre in Second Life del fotografo italiano Roberto Kusterle; in collaborazione con la galleria di Milano MC2 Gallery, autorizzate dall’autore stesso, o le splendide istallazioni virtuali di Rose Borckovsky (aka l’olandese Saskia Boddeke) divenute in real parte del suo meraviglioso oratorio multimediale “The blue planet”, rappresentato in varie capitali europee e arrivato nel corso del 2009 in Italia al Parco della Musica a Roma e al Teatro Arcimboldi a Milano.

In questa rubrica intendo ogni mese focalizzare l’attenzione su un avvenimento, un artista, una galleria o un evento particolarmente interessanti in ambito artistico culturale, attraverso interviste agli interessati, eventuali dati di presenze, confronti con altre situazioni e analisi critica del valore artistico culturale dell’argomento prescelto. L’idea è ovviamente quella di cercare e presentare ai lettori il meglio della Second Life in ambito di Arte e Cultura, convinta che questo settore sia particolarmente vivace e fervido di idee, come ho modo di constatare quotidianamente nel mio “lavoro” di gallerista.

Inoltre ritengo importante offrire anche una piccola vetrina sulle iniziative artistico-culturali previste nel mese successivo all’uscita della rivista, con un occhio particolare a quello che succede nelle land italiane, senza tuttavia trascurare i grossi appuntamenti in ambito internazionale. Non sarà sempre facile riuscire ad anticipare tutti gli appuntamenti in un mondo che per sua natura scorre velocissimo e prende decisioni senza programmare con largo anticipo, ma mi impegnerò a fare del mio meglio, convinta che gli appassionati del settore di cui mi occupo troveranno utile poter avere in Virtual Worlds Magazine un punto di riferimento in questo senso.