Commercio italiano in SL: analisi e proposte

Xstreet diventa Marketplace, Second life che si apre ai minori, la cultura degli acquisti e delle vendite che varia in base alla nazionalità, gli affitti che crescono, gli affittuari che scompaiono, questo e molti altri aspetti sono stati discussi da un gruppo di commercianti italiani operanti in vari settori, per cercare di capire se il commercio italiano in SL è in crisi, se si perché, e quali settori ha colpito maggiormente.

L’idea di una “Classe di economia esseliana” è partita dal forum italiano dedicato a SL ed ha visto la partecipazione di diversi commercianti. Questi hanno affrontato diversi temi che, in questi mesi, hanno ragionato sotto ai pixel per cercare di proporre un qualcosa che possa aiutare noi italiani, magari non a sfondare, ma per lo meno a combattere la crisi economica in SL. Second Life infatti, allo stato attuale, non porta agli italiani un guadagno che possa essere tradotto in uno stipendio reale, a meno che non ci sia un impegno di tempo e risorse iniziali che porti alla costruzione di un brand, ed un target, particolari nel mercato virtuale. Attualmente questo modello è applicato soltanto da alcuni gruppi, molto noti ,che hanno alle spalle un intero staff lavorativo professionale nel mondo virtuale, dove ognuno ricopre soltanto il ruolo specifico che gli compete (mentre spesso accade che una sola persona debba realizzare l’oggetto, fare promozione, marketing, vendor, pr ecc..).

Uno dei primi temi trattati è stato quello dei consumatori: secondo alcuni mancano nuovi acquirenti, imputando tutto ciò alla diminuzione di nuove iscrizioni. Il marketplace sembra avere un aumento delle vendite, grazie forse al nuovo tipo di indicizzazione degli oggetti, e per ora non certo per gli advertising, ancora in fase beta, che non sembrano funzionare ad uopo. In linea di massima, i mesi peggiori di crisi per la maggior parte dei commercianti, sono stati agosto e settembre, con una leggera ripresa ad ottobre per alcuni, legato sia al periodo estivo che alla crisi economica RL.

Una nota durante la discussione è andata verso le mesh, ancora non implementate ufficialmente, che porteranno sicuramente maggior qualità e minor peso dei prims, ma, ci si domanda, quale sarà il costo, visto che per realizzare le mesh occorreranno di certo maggiori competenze tecniche che non per fare un semplice sculpt – anche se la linea poi di realizzazione è la stessa – facendo così “scomparire” i builder vecchio stampo, linkati ancora al bacucco prims.

Dopo aver cercato di capire cosa effettivamente voglia la Linden Lab, dove voglia arrivare – sempre trattando di economia – cercando di spostare i servizi tutti sul web piuttosto che utilizzare viewer scaricabili (l’ipotesi è quella che vede la possibilità di vendere banner pubblicitari anche ad aziende esterne – e non solo quelle virtuali), sono stati analizzati i vari fattori utili ad un buon prodotto, come qualità e marketing.

Il problema non è utilizzare programmi professionali che costano un occhio della testa, come Photoshop e Autocad, poiché esistono programmi gratuiti similari che svolgono le stesse funzioni, com Gimp o Blender, quanto riuscire a realizzare un qualcosa che possa ricavarsi una fetta di commercio di nicchia, riuscendo quindi a capire i cambiamenti di mercato, esattamente come in RL.

Per alcuni è necessario seguire le novità della moda ErreElle, per le persone che vogliono riprodurre una RL virtuale, per altri invece l’opposto, ovvero, per coloro che vedono in Sl una rappresentazione completamente opposta alla RL. Di certo si evidenzia come un campo sfiorato poco dalla crisi è quello degli script, anche realizzati su commissione, mentre molto in crisi è il settore del fashion.

I metodi per pubblicizzare i propri prodotti sono diversi. Si parte con le attività basilari, come promuovere il negozio con notecard, cartelloni pubblicitari, aprendo altri negozi satelliti, passando per le lucky chair e midnight mania fino alle cacce al tesoro, parlando di investimenti medio-piccoli. Volendo investire maggiormente è possibile comprare spazi pubblicitari sia IW che sui siti della Linden, aggiungere la propria parcel ai preferiti per aumentare il ranking, e alle inserzioni, dove più alto è il prezzo che si è disposti a pagare, più sale di posizione il nostro negozio nel search.

Tutti metodi che, ovviamente, hanno i pro ed i contro: sedie e MM che danno regali possono attirare persone interessate soltanto al gift, anche se poi effettivamente portano traffico, i cartelloni pubblicitari se posizionati in land non adatte possono risultare un buco nell’acqua pazzesco, ecc..

Altro metodo pubblicitario, soprautto nel campo del fashion, sono i blog, sotto due punti di vista: realizzare un blog con le proprie creazioni e poi pubblicizzare lo stesso blog ai blogger specializzati nel campo, inviando loro le creazioni per una recensione. Ma, al momento, questo  sembra essere un fenomeno poco italiano, arrivando al punto focale: togliersi dalla testa che siamo italiani, ma cittadini virtuali universali.

Il problema principale delle land italiane è risultato essere la struttura: al centro la discoteca, sempre piena e con gesture spammose, ed intorno i negozi. Una land italiana di questo genere può fornire un guadagno – anche se minimo, visto che se non entrano linden ai commercianti, non escono neanche per gli affitti – al proprietario, che può affittare i negozi ad un prezzo alto grazie al traffico che genera con la discoteca, ma nella maggior parte dei casi non agli affittuari, che sono lì come contorno.

Anche qui va adottata una linea di marketing che porti una scelta del tipo di locale – musica, comportamento – da abbinare poi agli shop, come si fa ad esempio in land straniere per  i jazz club.

Dopo aver analizzato vari aspetti, l’idea nata è quella di dare vita ad un consorzio di negozi made in Italy, che possa puntare sulla qualità andando a creare una rete di scambio, promozione ed eventi sotto un unico marchio.

Nasce così il progetto “The italian Taste”, che verrà presentato domenica 9 gennaio alle 23 nella land di Italica. Il gruppo attualmente è formato da sei marchi: Wap Design, Italica interior design, Eternal Dream, Les Petits Dètails, B! Fashion e AD Creations, che si sono adoperati per buttare le basi di un gruppo interamente composto da italiani con lo stesso obbiettivo: un unico logo, particolarità e creazioni diverse, per dimostrare che nel commercio è possibile collaborare.

Domenica sera partirà questa avventura che, si spera, possa cambiare, o almeno smuovere un po’ le acque del commercio italiano.

Alberto Bevilacqua in Second Life

Il prossimo 13 di gennaio uno dei più famosi scrittori italiani, Alberto Bevilacqua, presenterà presso l’isola MiC, il meridiano Mondadori a lui dedicato, dal titolo “Romanzi”. E’ un’occasione imperdibile per confrontarsi con lo scrittore sui temi a lui cari e sulla sua produzione, ma anche per stimolarlo ad un confronto sul senso di una presenza tanto prestigiosa in un ambiente sicuramente “diverso” da tutti quelli da lui utilizzati in precedenza . Speriamo solo che ci sia lo spazio per farlo, vista la grande affluenza che una presenza del genere sicuramente provocherà (http://maps.secondlife.com/secondlife/MiC/198/175/37).

Nel mondo del fashion: intervista a due protagoniste.

Dopo una difficile trattativa sul giorno e sull’orario per questa doppia intervista, incontro finalmente Tania Tebaldi e Angels Milena, due splendidi personaggi del mondo della moda in Second Life. Tania e Angels sono le due italiane entrate tra le finaliste del concorso Miss Virtual Worlds 2011. Tania (Miss Russia e Miss Azul) tra le prime cinque e Angels (Miss Italia e Miss Photogenic) tra le prime dodici.

AquilaDellaNotte: Tania e Angels, vorrei approfittare dell’evento legato all’edizione di Miss Virtual Worlds 2011, che vi ha visto protagoniste fino alla finale, per gettare uno sguardo su questo mondo della moda in SL, spesso poco conosciuto all’esterno. Comincio con una domanda che faccio a entrambe: che cosa vogliamo esprimere, in un Mondo Virtuale, con tutto questo fervore di attività e di lavoro, tutto incentrato intorno alla figura di un avatar?

Angels Milena: Con la moda qui su SL cerco di esprimere me stessa al 100%, la mia ormai è diventata una passione assodata, che va avanti da tre anni, e, piano piano, migliora sempre di più. Ormai mi sento parte del mondo della moda di SL e cerco di migliorare sempre di più per raggiungere obiettivi sempre migliori.

Tania Tebaldi: Per me, come dice Angels, è un modo di esprimere mi stessa, credo che sia un modo divertente di dimostrare la propria creatività.

Angels Milena: La passerella è come se fosse una seconda casa per me, e posso dire di amare il mio lavoro più di qualsiasi altra cosa.

AquilaDellaNotte: Vediamo quindi cosa vuol dire la moda in Second Life per voi personalmente, cominciamo da Angels: come hai cominciato e che cosa significa per te questo lavoro?

Angels Milena: Ho iniziato per gioco, più che altro per curiosità. Ero ancora una piccola avatarina in cerca di esperienze nuove su SL e devo dire che mi sono trovata subito a mio agio. Ho frequentato numerose agenzie italiane, e per un paio di anni ho proseguito verso la strada della moda nostrana. Da un anno e mezzo a questa parte, invece, ho deciso di espandere i miei orizzonti verso il campo internazionale poichè avevo capito che il mondo della moda ormai mi apparteneva appieno. Ora mi ritrovo a fare l’insegnante presso una prestigiosa agenzia di moda, quale l’EVANE, e a frequentare passerelle tra le più rinomate, un grande traguardo per me.

Tania Tebaldi: Per me è cominciato forse da quando sono nata in SL, credo che ogni donna qui diventi pazza per il fashion. Poi ho visto che potevo combinare blog e fashion e poter dare il mio contributo alle altre ragazze attraverso un blog. Per me il fashion rappresenta una cosa molto importante. Tania senza fashion non è nessuno, mi piace da sempre condividere quello che imparo.

AquilaDellaNotte: Cos’è per voi il successo, quali sono i traguardi che vorreste raggiungere?

Angels Milena: Il successo per me? Diciamo una gratificazione, ed una grande soddisfazione per i miei sforzi nel corso della mia carriera. I traguardi sono sempre tanti, credo che nella vita non si riesca mai a raggiungerli tutti, ma non mi pongo dei limiti. Spero di crescere sempre di più come modella, e divertirmi come ho sempre fatto. Il successo è una cosa secondaria, a mio parere, finchè c’è passione, divertimento e tanta buona volontà, hai tutte le carte per raggiungere qualsiasi meta senza porti limiti.

Tania Tebaldi: Credo che il successo in SL è qualcosa di molto appagante. Sempre, da quando è nata, SL corre evolve in modo molto veloce, e credo che l’esito possibile sia poter diventare una icona in qualsiasi ambiente dentro SL: dall’architettura, al fashion, poter contribuire con un granello di sabbia alla community di SL. Il mio traguardo è proprio questo, poter arrivare a più persone, aiutando in un modo o nell’altro, in quello che faccio.

AquilaDellaNotte: C’è molta concorrenza in questo ambiente?

Tania Tebaldi: Questo ancora non lo so, io da sempre mi sono considerata una blogger solitaria, so che ci sono tante bravissime modelle in SL. Immagino che si sia concorrenza visto che siamo tante.  Adesso che comincio ad entrare in questo mondo, mi sono trovata con fantastiche donne che mi hanno dato sempre una mano.

Angels Milena: Direi tantissima. Ricordo che quando ho iniziato io la mia carriera come modella, essendo anche un campo abbastanza nuovo, la concorrenza era poca. Ora mi rendo conto, essendo appunto a stretto contatto con scuole che aiutano le ragazze a raggiungere il ruolo tanto agognato di modelle, che il numero di modelle sta aumentando vertiginosamente! Moltissime raggiungono livelli abbastanza alti in poco tempo e riescono a farsi anche un nome riconosciuto. Penso comunque che alla fine si arriverà ad un ciclo naturale delle cose, dove le nuove generazioni di modelle renderanno onore a quelle che sono state le prime Top Model.

AquilaDellaNotte: A vostro parere contano più le doti individuali, la bellezza dell’avatar, o le “amicizie” che si riescono a fare, come in Real Life?

Tania Tebaldi: Per quanto riguarda le amicizie, posso dire che valgono di più le doti che hai come avatar. Io non conosco nessuno, e non sono amica di nessuno (parlando di business ovviamente). Ma non conta solo la bellezza, anche quello che hai fatto prima farti il tuo curriculum è importante.

Angels Milena: Penso che entrambi i fattori abbiano un ruolo fondamentale. Ma penso che prima di tutto contino le doti riguardanti la personalità del singolo individuo che si affaccia al mondo della moda. Ormai chiunque può essere in grado di realizzare un avatar dalle fattezze eccellenti, adatte soprattutto al campo della moda. Ciò che lo rende un vero modello o addirittura un Top Model sono le sue abilità (o skills nel gergo del business) nel saper renderlo unico e personale. Un altro fattore che contribuisce molto a far si che la carriera di modello si allarghi ad una cerchia più vasta è quello di essere un buon PR di se stessi.

AquilaDellaNotte: Quest’ultima considerazione di Angels mi sembra molto importante, ma torniamo agli skill che deve possedere un avatar, quali sono queste abilità secondo voi?

Angels Milena: Inanzitutto deve avere tanta pazienza e tanta buona volontà, ma soprattutto PASSIONE. Ci sono tante persone che entrano nel mondo della moda solo per guadagnare qualcosina e poi, alle prime difficoltà, abbandonano tutto. La carriera di un modello non è sempre facile, può succedere di tutto: molti possono rifiutarti, molti ti criticano, porte che si chiudono, e potrei andare avanti per ore. Penso che la stragrande maggioranza dei Top Model di successo dei nostri tempi abbiano affrontato queste situazioni (me compresa) . Molti hanno abbandonato, altri invece hanno tenuto duro e a testa alta hanno proseguito verso il loro successo. Determinazione, questa è, tra le tante, la parola chiave. Bisogna crederci veramente, e mai arrendersi. Ed un vero professionista lo si riconosce anche da questo. Se hai la passione dentro di te, niente e nessuno potrà mai spegnerla, nemmeno lo sconforto più profondo. Altra caratteristica deve essere l’originalità: non bisogna mai copiare qualcuno ma, come diceva la mia insegnante nonchè cara amica Mimmi Boa: “non copiate gli altri, lasciate che siano gli altri a copiare voi”. Io consiglio sempre ai miei alunni di mettere un pò del loro essere, e della loro personalità, in ogni outfit o sfilata che fanno.

Tania Tebaldi: Innanzitutto credo che uno deve essere intelligente, come ha detto Angels, uno deve farsi da PR personale. Credo si debba possedere carisma, simpatia, ma allo stesso tempo, avere la propria personalità. Non basta essere “carina” con tutto il mondo, credo più importante essere onesti con se stessi. Se ti comporti bene e sei professionale in quello che fai, nessuno può impedirti di raggiungere i tuoi obiettivi.

AquilaDellaNotte: Affrontare una carriera così impegnativa non vuol dire sacrificare completamente la vostra Second Life? Rinunciare a tutto il resto che potreste avere qui?

Tania Tebaldi: Credo che se tu vedi SL come tuo hobby personale, e fare la modella ti piace, non rinunci a niente, perche appena ti collegi online fai quello che ti piace fare. Tante persone dicono che c’è tanto altro da fare e sono completamente d’accordo con loro, ma far la modella, se ti piace, ed essere sempre impegnata con shows e casting, è al mio parere la cosa più bella del tuo tempo libero.

Angels Milena: Posso dirti una cosa: nei miei tre anni qui dentro ho fatto di tutto, dal PR, alla Manager, fino all’ Owner di un centro commerciale, ma non ho mai abbandonato la mia carriera di modella. Certo essere modelle significa stare sempre aggiornate, tenere sempre un occhio aperto per scovare le ultime novità, programmare show e tutto ciò che ne concerne ma posso garantirti che lascia anche abbastanza spazio allo svago e al divertimento al di fuori del mondo lavorativo. E poi, Tania concorderà con me, fare shopping su SL è la cosa più bella che una donna possa fare, in SL o in RL, quindi non pesa affatto.

AquilaDellaNotte: Come vedete il fashion italiano nell’ambito del panorama internazionale in Second Life?

Angels Milena: Molti stilisti italiani si sono fatti strada nel mondo della moda internazionale, ed io personalmente vado fiera di questo (pattriottismo? assolutamente si). Per quanto riguarda invece le agenzie italiane darei un punto negativo a loro svantaggio. Poca organizzazione, ed una cerchia sia di modelle sia di stilisti troppo stretta. Sotto questo aspetto, credo che il mondo della moda italiana venga penalizzato di molto, ed è un vero peccato.

Tania Tebaldi: Credo che, oggi come oggi, molti brand italiani stiano facendo un bel lavoro, sono ormai diversi i negozi che sono preferiti da molte di noi. Non voglio fare nomi, per non lasciare fuori nessuno, ma sono molto contenta quando nel mio blog posso mostrare la loro creatività alla comunità ispanica (Tania è di madre lingua spagnola) di Second Life. E come sempre ho detto, mi piace poter aiutare in qualche modo a fare pubblicità a questi stilisti Italiani, che sono sempre pieni di creatività e originalità.

AquilaDellaNotte: Rivolgetevi ora all’avatar qualsiasi, ad una modella inesperta che aspiri a ripercorrere i vostri passi. Che consigli gli dareste?

Angels Milena: Il mio consiglio è quello di non perdersi mai d’animo, bisogna essere consapevoli che la carriera di una modella, come ho detto prima, non è facile, e ci vuole tanta forza e determinazione per raggiungere gli obiettivi desiderati, come per qualsiasi altra cosa. Non copiate, cercate di rendervi uniche e date il meglio di voi in passerella e fuori.

Tania Tebaldi: Credo sia importante cercare il proprio stile e non copiare nessuna, essere onesta ed intelligente, e avere molta, ma molta pazienza. Non tutto arriva in fretta, bisogna saper aspettare.

AquilaDellaNotte: Alla fine di questa intervista, mi resta una impressione: che la bellezza dell’avatar è un concetto molto relativo,  molto più che in RL.  Qui un avatar bello lo può fare chiunque.

Angels Milena: Si scelgono i posti migliori dove fare shopping, e… tac. Ma se noti, in passerella ci sono molte modelle, che a giudicarle solo dall’aspetto fisico, non sembrerebbero granchè, ma sono comunque delle OTTIME modelle, perchè hanno personalità e stile da vendere.

Tania Tebaldi: Questo è sicuramente vero.

AquilaDellaNotte: Queste considerazioni sono comuni anche a RL ovviamente.

Angels Milena: Anzi, ti dirò di più, alle volte le imperfezioni rendono ancora più affascinanti.

AquilaDellaNotte: Ho imparato qualcosa di nuovo su Second Life, stasera. Grazie a entrambe per questa intervista e per la vostra pazienza. E in bocca al lupo per la vostra carriera.

Verso altri mondi: Craft.

 

Guardando al panorama attuale dello sviluppo dei Mondi Virtuali bisogna partire obbligatoriamente da quello che è stato il fenomeno Second Life. Da quanto è riuscita a creare la Linden Lab, in questi sette anni di evoluzione di questa piattaforma, ma anche dai suoi limiti e da quello che, per molti osservatori, è l’attuale momento di “crisi” di questa esperienza.

Il merito della Linden Lab è stato, senza alcun dubbio, quello di aver creato e sviluppato (lasciato sviluppare…) il Mondo Virtuale “sociale” di Second Life portandolo al livello attuale. Il limite di questa esperienza, è quello di non essere più in grado, almeno fino ad oggi, di proporre una linea di sviluppo per il futuro, che renda tale modello appetibile per quelle applicazioni che continuano a svilupparsi ad opera dei molti che continuano a sperimentare in Second Life: artisti, enti, università, organizzazioni volontarie e governative, ecc.

Second Life non è stato il primo dei Mondi Virtuali, i cosiddetti MMORPG, Massively Multiplayers Online Role Playing Game(vedi http://www.mmorpgitalia.it/), ad essere creato. Basti ricordare i più famosi in assoluto: da Ultima On line (1997) a Ever Quest (1999), da Dark Age of Camelot (2001), The Sims3ol (2003), Star War Galaxies (2003) e World of Warcraft (2004), per quanto riguarda i mondi di Role Playing, ma anche IMVU, Bluemars, Kaneva, Active Worlds, There, Google Lively (nato e chiuso nel giro di pochi mesi) per i mondi cosiddetti “sociali”. Second Life non è stato nemmeno il Mondo Virtuale con il maggior numero di iscritti, basti pensare ai 6 milioni di abbonati World of Warcraft e tanti altri ma è stato sicuramente quello a maggiore impatto mediatico.

 

Nessuno può mettere in dubbio il fatto che Second Life è il modello che maggiormente rappresenta una società virtuale organizzata, con delle regole sociali, un’economia, e un territorio abitato stabilmente. Per questo motivo Second Life rappresenta tuttora, pur nel mezzo della sua “crisi”, un formidabile laboratorio per quello che potranno essere, nel futuro, i Mondi Virtuali abitati.

La seconda considerazione da fare, a questo stadio di sviluppo dei Mondi Virtuali, riguarda la maturità che stanno ormai raggiungendo le piattaforme basate su Open Sim. Queste piattaforme utilizzano il software reso free, a suo tempo, dalla Linden Lab, e ormai sviluppatosi indipendente, grazie alle comunità Open Source che lo utilizzano. Il livello di stabilità raggiunto da questo software Open è ormai molto elevato, e continui sono i miglioramenti che vi apportano centinaia di sviluppatori e le comunità che si sono formate. Ovviamente, non essendoci alle spalle alcuna grande azienda, i progressi sono legati allo sforzo, alla passione e al volontariato di queste comunità, ma il numero gioca a loro favore. Dovremo quindi attenderci, ed in parte già lo vediamo disponibile, un software gratuito con quasi lo stesso livello di affidabilità di quello che gestisce la Linden Lab. Ovviamente, a favore dell’azienda Californiana, gioca la struttura organizzativa di una azienda ormai matura, dal punto di vista tecnologico, anche se, a mio parere, con molti limiti dal punto di vista gestionale e delle capacità di Marketing.

Il software Open si installa su server “privati” installati presso gestori di servizi di Hosting, su cui può essere installata una, o più sim, collegate ad una Grid coordinata dal server centrale che eroga i servizi.

Ci sono ormai in giro numerose Grid di Open Sim: Inworldz, OSgrid, Sciencesim, Roleplayworlds, Cyberlandia (se ancora la lasceranno in vita), ecc. Alcune di queste Grid sono specializzate, altre “generiche”, alcune ad uso aziendale o di università, altre libere per sperimentare e creare opere artistiche. Una delle ultime nate è Craft (http://www.craft-world.org), attualmente in fase di vertiginosa crescita, dovuta anche alla scelta del Museo del Metaverso ) di migrare da Second Life al nuovo mondo di Craft. Gli animatori di Craft sono Nicola Reinermar e Licu Rau, con un gruppo ormai numeroso di supporters. Attualmente la Grid conta circa 80 sim. Basti pensare che il solo Museo del Metaverso ne occupa 4, con altre 4 collegate, con circa 70 persone aderenti al gruppo. Attorno al Museo, ricreato in Craft dopo l’abbandono di Second Life da parte della sua fondatrice Roxelo Babenco, si stanno raccogliendo artisti come Luce Laval, Shellina Winkler, e molti altri.

 

Il MdM, che da sempre ha una impostazione Cross Universe, sfrutta appieno, con il suo Ning, il gruppo su Facebook, l’uso di Flickr, l’adesione a Koinup, i Mondi Virtuali (prima Second Life ed ora Craft), la Communication Chain, un modello a catena integrata, e complementare, di strumenti di comunicazione diversi. Indipendentemente dall’applicazione in se, relativa al progetto MdM, questo modello è sicuramente un punto di riferimento per quanti vogliono sfruttare, nella pratica, tutti gli strumenti di comunicazione che abbiamo a disposizione, dal Web 2.0 ai Social Network, ai Mondi Virtuali.

Un elemento importantissimo, sia dal punto di vista tecnologico, che dal punto di vista “sociale”, è rappresentato dal fatto che le molteplici Grid possono essere interconnesse tra loro, utilizzando l’ormai maturo codice dell’Hypergrid (http://opensimulator.org/wiki/ Hypergrid). Questo software consente di creare un “ponte” tra le varie Grid, permettendo così all’Avatar di teletrasportarsi da sim a sim, su diverse Grid, creando in tal modo una rete potenzialmente illimitata, dal punto di vista territoriale.

Già oggi è possibile ammirare, presso diverse sim di Craft, alcuni “Stargate” attraverso i quali consentire il passaggio dell’Avatar da una griglia ad altre. Ci sono, allo stato, ancora alcuni limiti tecnici, come il fatto che è possibile teletrasportarsi solo a quelle griglie che utilizzano la stessa versione del software, ma queste soluzioni si vanno man mano consolidando.

Con l’Hypergrid, e con altre soluzioni analoghe che certamente nasceranno, il più grande Mondo Virtuale mai visto si andrà via via realizzando, aggregando mondi e territori diversi.  Si arriverà quindi a prefigurare un futuro alla Snow Crash, il futuristico  romanzo di Neal Stephenson del 1992 (http://it.wikipedia.org/wiki/Snow_Crash), in cui miliardi di persone popoleranno il Metaverso (la prima volta in cui questo termine comparve fu effettivamente in Snow Crash) creando un continuum virtuale sempre più integrato con le nostre realtà quotidiane.

Se il futuro sarà questo, quello in cui i Mondi Virtuali affiancheranno quello reale, ed in cui le esperienze che si andranno a vivere non avranno confini tra il Reale ed il Sintetico, dovremo essere pronti ad elaborare le nostre capacità di interrelazione, senza paure di contrapposizione, sia con gli “umani” che con gli Avatar. Dovremo salvaguardare la nostra vita reale, ma consentire anche lo sviluppo di forme sempre più evolute di comunicazione. C’è materiale a sufficienza per aprire settori completamente nuovi della sociologia e della psicologia, se solo queste due scienze cominciassero a misurarsi con queste nuove realtà, non approcciandole con il classico lettino da psicanalista e vedendoci fenomeni “estremi”, ma trattandoli come una frontiera nuova che ci consente di guardare, attraverso questi pochi spiragli oggi aperti, un mondo completamente nuovo che ci aspetta in un prossimo futuro.

Il Cirque de la Folie

Le Cirque de la Folie ed Empire of Nod presentano “Alice nel Paese della Vaporità”, spettacolo di improvvisazione teatrale in tre serate ispirato all’omonimo romanzo di Francesco Dimitri.

 

DOVE E QUANDO
Empire of Nod,
13, 15 e 16 dicembre, ore 22:00

TRAILER (di Marco Rejkus): http://www.youtube.com/watch?v=RaU5HJobm1Y
LOCANDINA (di Neve Laville)
FOTO (di Neve Laville)

DRESS CODE
Per limitare il lag, gli spettatori sono invitati a contenere l’Avatar Rendering Cost (ARC) sotto i 2.000. L’ARC indica il “peso” dell’avatar in termini di prim e texture e si visualizza seguendo il percorso Advanced > Rendering > Info Displays > Avatar Rendering Cost (il menu Advanced si attiva con Ctrl+Alt+d). Attivata questa funzione, vedrete comparire sulla vostra testa e su quella degli altri un numeretto, il cui colore può essere verde, giallo, arancione o rosso. E’ rosso quando quel numero supera il valore di 2.000. Spesso il peso maggiore è dato da capelli molto elaborati e prim flexy.

IL CIRQUE DE LA FOLIE
Si definisce “compagnia stabile di attori instabili”. Nasce ad Empire of Nod da un’idea di Pauline Tunwarm, appassionata di giochi di ruolo (in gergo GdR) in tutti i mondi conosciuti, che periodicamente coinvolge il gruppo in momenti di improvvisazione teatrale a tema vario. Gli attori sono giocatori di ruolo, più o meno esperti, che per una sera escono dal proprio personaggio abituale (vampiri, angeli, demoni, cavalieri, dame di corte…) per improvvisare ruoli di fantasia, sotto la regia di Pauline Tunwarm e Kain Sibilant. Poco prima della messa in scena, vengono informati a grandi linee dell’aspetto del proprio personaggio e del contesto d’azione, per poi essere buttati sul palco allo sbaraglio ad interagire con personaggi che conoscono ancora meno del proprio. Più o meno come accade in GdR quando si incontra qualcuno per la prima volta. Nate come un modo per mettersi alla prova e divertirsi, le serate hanno suscitato sempre più curiosità e attirato sempre più pubblico, tanto da costringere il Cirque alla definizione di “spettacoli”. Alice è il primo che viene gestito in maniera “professionale” (mentre gli attori restano assolutamente NON professionisti), con scene buildate appositamente e costumi curati.

L’AMBIENTAZIONE DI ALICE
Siamo nella Londra del 1862 e l’impero britannico è immerso nella vaporità, un gas simile al vapore che è anche il più potente allucinogeno mai sintetizzato. Più pesante dell’aria, più leggero dell’acqua, è il prodotto di scarico che Londra getta nelle Steamland, ovvero tutto ciò che circonda Londra, oltre il Muro delle Ventole. Qui piove spesso e il paesaggio è disseminato di rifiuti tecnologici. Chi respira la vaporità si muove in un mondo che cambia ad ogni passo, riformandosi alla velocità del pensiero, sperimentando allucinazioni e confusione nelle percezioni sensoriali. Sinestesie che inducono ad annusare i colori ed assaporare le voci, mentre tutto si mescola alle illusioni, agli odori fantasma, ai suoni senza corpi. Alice è un’antropologa di 29 anni che lascia Londra per inoltrarsi nelle Steamland.

REGIA: Pauline Tunwarm, Kain Sibilant
SCENOGRAFIE: Marco Rejkus, Mnemonica Carter
CAST (in ordine di apparizione): Neve Laville, Thor Hamelin, Estia Caliera, Celeste Godric, Ailin Sheppard, Camilla Limondi, Akira Belgar, Ginn Actor, Artemisia Braham, Magnolia Laryukov, Mnemonica Carter, Dodo Lavecchia, Miss Queenstown, Lilla Martinek, Mircalla Lacombe, Arwen Moyet

Empire of Nod è una land GdR dedicata al gioco di ruolo medieval fantasy.

Web:
Facebook:
Flickr: http://www.flickr.com/groups/empireofnod

Neve Laville

Parole in Second Life

Più Libri Più Liberi – IX Fiera nazionale della piccola e media editoria – Le parole prendono vita in Second Life

Come è ormai noto, si è appena conclusa la IX Fiera della piccola e media editoria, tenutasi a Roma, al Palazzo dei congressi. Molto è già stato detto su questa manifestazione e sul suo successo, in costante ascesa negli anni e soprattutto in controtendenza rispetto alla crisi generale che affligge molti settori.
Grande attenzione è stata dedicata alle nuove tecnologie e alle avanguardie digitali, con una serie di eventi curati da Marina Bellini (aka Mexi Lane) che si sono svolti presso il Digital Cafè. In particolare, nel pomeriggio di lunedì 6, Giovanni Dalla Bona (aka Imparafacile Runo) ha presentato “Le parole prendono vita in Second Life”, dimostrazione di come Second Life sia un mezzo efficace per la promozione culturale. In diretta nel sito della Rai e su Second Life, dall’Isola Imparafacile e dal MiC (Musei in Comune di Roma) e in streaming sul web, sono stati presentati 4 libri, molto diversi tra loro, ciascuno in una location appositamente creata, su misura e in tema rispetto all’argomento del libro.
Così Elena Tamborrino (aka Helenita Arriaga) ha presentato il libro “La cucina mediterranea moderna” conversando piacevolmente con l’autrice Giuliana Lomazzi (aka Teide Alphaville), sedendo insieme a lei a al pubblico attorno a una tavola imbandita, in un cortile campagnolo creato e addobbato a festa per l’occasione.
Gli spettatori presenti all’evento si sono poi trasferiti all’auditorium dell’isola Imparafacile, dove è stato presentato il romanzo di Raffaello Bovo “Nessuna terra al mondo”, immerso in una serie di immagini riferite alla storia narrata nel libro, di cui ha diffusamente parlato l’autore.
Di seguito Giovanni Dalla Bona ha chiamato il pubblico a partecipare all’esperienza successiva, in un altra ambientazione dell’isola Imparafacile, all’interno di un’opera dell’artista Merlino Mayo. Si tratta di un’opera d’arte che riproduce un modello di testa umana attraversata da due treni della metropolitana e alla cui sommità è stato allestito l’Auditorium della sede dell’Accademia di Belle Arti di Brera, di cui già si è scritto su VWM. In questa prestigiosa location è avvenuto l’incontro con Cristian Contini (aka Grocon Emoto) che, a partire dalla copertina del libro “Brera Academy Virtual Lab” (citando lo stesso Contini: “Forse il primo libro italiano con una copertina augmented reality”), ha parlato di Realtà Aumentata, uno strumento di implementazione della realtà attraverso l’ausilio delle nuove tecnologie, in particolare la visualizzazione di foto e video scaturite a partire da un marker inquadrato da una webcam.
L’ultima presentazione si è svolta in un ambiente progettato e realizzato interamente da Livio Mondini (aka Livio Korobase) che, prendendo spunto dal catalogo della mostra dell’artista Ida Gerosa “Il tempio dell’uomo”, in corso presso la Sala Santa Rita a Roma, ha ricreato l’esposizione virtuale delle opere d’arte, rendendole interattive e immersive, per permettere al pubblico di “partecipare” a ciascuna di esse, in un’atmosfera che aiuta la concentrazione e permette di apprezzare appieno forme e colori, trasformando così un catalogo d’arte in una installazione artistica in Second Life.
L’intero evento è stato seguito dal pubblico virtuale e reale con grande interesse e si inserisce perfettamente nel quadro delle attività del gruppo Imparafacile, impegnato da tempo nella promozione artistica e culturale in Second Life con ottimi risultati. L’intento è quello di proporre iniziative a vari livelli ma sempre di alta qualità, diversificando l’offerta che va dalla letteratura, all’arte, alla scienza per il raggiungimento e il coinvolgimento di un vasto pubblico.

Maryhola McMillan

 


Una finestra sul mondo gitano

Non potrebbe che essere una chiassosa festa zingaresca lo sfondo ideale per lanciare il numero di dicembre della rivista EsseElle Movie Magazine ), dedicato appunto al mondo gitano e non stupirà che ad ospitarla sia una land nota nel mondo dell’arte ma anche molto vicina all’immaginario gitano: Arte Libera. Ed è proprio per questa mia passione personale per il mito nomade, che Aquiladellanotte mi ha chiesto di essere proprio io a scrivere questo articolo (laddove generalmente non amo parlare in questa sede di cose che mi coinvolgano più o meno direttamente).


Ma come mai il mondo gitano attira tanta curiosità nella comunità virtuale? Da un lato sinonimo di libertà e seduzione dall’altro di parassitismo e sporcizia… c’è chi lo vede in un modo chi nell’altro… Proprio questa dicotomia deve aver spinto Kameo Haller, direttore della rivista, a dedicare interamente il numero di dicembre di EsseElle Movie Magazine a questo mito, avvalendosi del prezioso aiuto di Klara Nagy, autentica zingara della redazione. Ne è nato un insieme di articoli interessanti, a partire da quello appunto di Klara, che traccia un po’ la storia del popolo nomade, seguito da una carellata sulla Carmen, la gitana più nota dell’arte mondiale, a cura di Kameo, mentre Isadora Mirror traccia un curioso parallelo tra il nomadismo gitano e il classico nomadismo dei “niubbi” nel Metaverso. Non poteva mancare una finestra sul fashon, grazie all’articolo di Melusina Parkin ed una sull’arte gitana, dove sono stata assolutamente onorata di essere intervistata a proposito della galleria gitana Arte Libera, nientemeno che da Lion Igaly.


“La nostra è una vita semplice, primitiva,

ci basta avere per tetto il cielo,

un fuoco per scaldarci

e le nostre canzoni, quando siamo tristi”

Chiude con questi versi del poeta zingaro Spatzo l’editoriale di Kameo, gli stessi che saranno certamente la cornice ideale anche della festa di questa sera.

Editoria digitale e Mondi Virtuali

All’annuale fiera Più Libri, che si tiene a Roma, nella prestigiosa sede del palazzo dei congressi all’Eur, è ormai consuetudine per gli avatar romani, e per altri interessati all’evoluzione dei Mondi Virtuali, ritrovarsi nella sala del DigITAL Cafè, con il coordinamento di Marina Bellini, a confrontarsi con i protagonisti del cambiamento culturale in atto, dovuto ai nuovi paradigmi di comunicazione in rete, e a quanto i Mondi Virtuali possono supportare in termini di innovazione. I risvolti dell’innovazione sul mondo dell’editoria sono stati quest’anno particolarmente analizzati per affrontare le tematiche dell’editoria elettronica e degli eBook, in sempre maggiore espansione, ormai anche su iniziativa dei grandi editori. La fiera è partita il 4 dicembre scorso, con un appuntamento al DigITAL Cafè con Derrick de Kerckhove, intervistato da Salvatore Iaconesi e Oriana Persico. Derrick non ha bisogno di presentazioni, ma riporto sinteticamente il suo identikit da Wikipedia: È il direttore del Programma McLuhan in Cultura e Tecnologia ed autore di La pelle della Cultura e dell’Intelligenza Connessa (“The Skin of Culture and Connected Intelligence”) e Professore Universitario nel Dipartimento di lingua francese all’Università di Toronto. Attualmente è docente presso la Facoltà di Sociologia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II dove è titolare degli insegnamenti di “Metodi e analisi delle fonti in rete”, “Sociologia della cultura digitale” e di “Sociologia dell’arte digitale” (http://it.wikipedia.org/wiki/Derrick_de_Kerckhove).


Gli appuntamenti con de Kerkhove hanno sempre un tema di fondo, in questo caso “La reinventazione del reale: spazi, identità e corpi”, ma sono sempre l’occasione per spaziare con lui sui diversi temi dell’innovazione e sui fatti di immediata attualità come l’editoria digitale e il fenomeno di cronaca Wikileaks. Mi ha particolarmente colpito la sua distinzione tra libri classici, di carta, e libri elettronici. Mentre i primi esprimono una materializzazione di una “identità” con cui puoi confrontarti, interagire, usarla, gli altri sono un mezzo di consultazione, archiviazione e portabilità. L’idea che mi viene in mente seguendo tali ragionamenti è che il libro di carta avrà ancora vita lunga, almeno fino a quando la parola scritta rappresenterà uno dei mezzi principali di comunicazione. Allo stesso tempo, trovo utilissimo sfruttare un iPad per portarci dietro un’intera biblioteca, articoli, documenti, presentazioni, ecc.

 

Gli appuntamenti al DigITAL Cafè sono proseguiti il giorno successivo, 5 dicembre, con un incontro sul tema “Virtual Worlds: le nuove avanguardie artistiche e culturale”, a cui hanno preso parte F.B.Marinetti (nipote del maggior rappresentate del futurismo, negli anni 30), Marco Cadioli, Franco Fabbri, Maryva Mayo, Patrizia Nofi e Bryn Oh. Nella giornata di ieri, 6 dicembre, con il coordinamento di Imparafacile Runo (Giovanni della Bona) si è discusso su: “Le parole prendono vita in Second Life”, un tema che si sta portando avanti, presso la land di Imparafacile, con presentazione di libri e dibattiti culturali. Ha coadiuvato Imparafacile Helenita Arriaga, in collegamento cross-world da Second Life. Nel corso del dibattito particolare interesse hanno sollevato gli esempi rapportati all’editoria di Realtà Aumentata, in cui le tecniche messe a disposizione dalla modellazione 3D, ampliando le capacità visive e di illustrazione di temi culturali, forniscono strumenti integrati di parole e immagini, per dare al libro una completezza, anche visiva, di informazione.

 

Un nuovo appuntamento coinvolgerà oggi, sul tema: “Le opinioni degli innovatori italiani in un e-book”, A.Battista, R.Chibarro, E.Durante, M.Longo, N.Mattina, M.Melica, S.Mizzi, M.Montemagno, E.Pantò, G.Petrini e R.Sabbadini.

 

La fiera si concluderà il giorno 8 dicembre con un intervento del sindaco di Roma in un dibattito su “Politica e Social Network”.

 

Una storia antica: Atlantide.

L’idea di Atlantide nasce di conseguenza alle esperienze di gioco di ruolo del nostro Re, Join75 Paine; quest’isola nasce dal fascino che ha suscitato in lui la mitologia greca. Dopo aver esaminato le tante leggende che circondano il mito di Atlantide si è arrivati ad una fase di progettazione e realizzazione di una land che il più possibile rispettasse la topografia descritta nelle leggende.

Già nel 2008 erano stati fatti da Join i primi tentativi di realizzare una riproduzione di Atlantide in SL, ma in piccole land in cui i dettagli erano irrealizzabili.
Nel frattempo continuavano le ricerche in internet allo scopo di reperire  più dettagli possibili perchè  si voleva realizzare qualcosa di più grande e simile  a quello descritto in bibliografia: si è giunti così alla realizzazione di un plastico, e a partire da questo, alla costruzione della sim attuale.

L’isola come è oggi, è molto simile al gennaio 2009, quando nacque, e si presenta come una serie di anelli di terra concentrici collegati tra loro da ponti ed attraversati da canali navigabili, così come vogliono le leggende; ogni tanto si migliora qualcosa, si aggiunge o si leva a seconda delle esigenze di gioco (http://www.youtube.com/watch?v=dNkXnNhfqS8).

Atlantide, nel metaverso di SL, è sopravvissuta alla distruzione insieme a tutti i suoi abitanti fantastici che continuano su questa isola immaginaria, la loro vita e le loro vicissitudini, personaggi diversi, creature diverse tra loro che interagiscono e creano la storia della land.

Join è il re di Atlantide, fin dagli albori della land, ed insieme ai suoi sudditi, ama e tiene vivo il mito della città perduta.
Nella land operano dei Game Master che con fantasia scrivono delle storie sempre nuove che hanno per protagonisti i personaggi presenti nei vari gruppi della land; non vengono stilati dei veri e propri copioni ma delle tracce che vengono passate ai protagonisti in modo che abbiano una vaga indicazione di come muoversi all’interno della storia, proprio questa mancanza di copione e la libertà di recitare a soggetto che si da agli “attori”, che la storia è in divenire; a questo punto è dato all’abilità dei GM, adattare quello che viene giocato alla continuazione del racconto.

Le regole del Gioco di Ruolo, come sappiamo, esistono, ma non sono tante e neanche complicate, e non ci piace che la gente creda che lo siano, sentendosi insicuri e titubanti nell’ approccio al roling. Si impara piano piano, acquisendo lentamente quello che è il tipico modo di esprimersi in un GDR: solo sbagliando e riprovando si riesce a fare esprimere il proprio personaggio nel migliore dei modi.

A tal scopo in land vengono tenute con regolarità lezioni di roleplay, in cui alla teoria si affianca la pratica, si fanno tanti esempi ed esercitazioni, allo scopo di rafforzare quanto appreso nel corso delle lezioni. Ma lo scopo delle lezioni va anche oltre l’intento didattico, e diventa un momento aggregativo per i ruolatori della land, che imparano a conoscersi e, attraverso le esercitazioni, a ruolare insieme. Il Gm team si adopera perchè le regole del GdR non siano una gabbia in cui il PG fatichi a muoversi, soprattutto se alle prime armi, si cerca di dare interpretazione alle norme ascoltando il buon senso, cercando di instillare in tutti i ruolatori uno spirito di gruppo in cui il più bravo aiuta quello che si approccia al roling titubante.

Ma la land non è solo fatta di roling, ma anche di aspetti legati al combattimento; è presente infatti un gruppo armate, curato da uno degli owner, che si occupa di organizzare allenamenti, raid e tornei tra i giocatori delle land ed anche sfidando quelli altre sim: a tal scopo avvengono spesso alleanze strategiche al fine di sconfiggere un “nemico” comune.

Non tutti i ruolatori sono interessati ad entrambi gli aspetti del GDR, a volte si hanno pg solo ruolatori ed a volte solo combattenti; la politica della land è quella di lasciare il pg esprimersi come crede.

We have a dream…abbiamo un sogno…più piccino di quello di john Lennon, quello di creare un gruppo di amici con un hobby in comune, a tal scopo al gdr  affianchiamo serate disco, durante le quali ascoltiamo musica e scherziamo insieme, alimentando la vita della comunità e creando sempre nuovi momenti di aggregazione.

 

Morgana Macchi.

Dalla mente allo spazio: intervista a Solkide Auer

Incontro Solkide Auer nella land di “Musei in Comune”, gestita da Mexi Lane (aka Marina Bellini) per conto di Zetema e del Comune di Roma, il cui assessorato alla cultura è da sempre interessato alle nuove forme di comunicazione in rete (http://slurl.com/secondlife/MiC/ 117/113/2103).

Conosco Solk da un paio di anni, e devo dire che ho sempre avuto una grande stima del suo lavoro e dell’impegno che egli mette nella realizzazione delle sue opere, nonostante io sia, personalmente,  pervaso da un grande scetticismo nei confronti degli innumerevoli “artisti” in SL.

Solkide, ma anche altri come lui ovviamente, a cominciare dalla sua collega e compagna di lavoro Shellina Winkler, si distingue nel panorama degli artisti che nascono in questo mondo virtuale. E’ uno di quelli che, avendo a disposizione nuovi strumenti, e la possibilità di usarli al meglio, ha scoperto la sua vena artistica e ha avuto modo di sviluppare qui la sua inventiva. E’ un esempio di quello che si può fare per l’arte a partire da un ambiente sintetico, aprendo nuovi filoni culturali e di sviluppo artistico prima inimmaginabili.

La costruzione da lui creata nella land “Musei in Comune”, una sfera nello spazio circondata da ammassi di stelle, è di una bellezza e di una profondità inusuali, anche rapportata ad un ambiente virtuale. Partiamo da questa struttura, e sentiamo come Solkide Auer narra la sua esperienza.

AquilaDellaNotte Kondor: Solk, cosa hai voluto rappresentare con questa installazione?

Solkide Auer: mi è venuta in mente la grande astronave di  2001 Odissea nello Spazio, anche se con essa c’entra poco. Rappresenta una struttura nello spazio che potrebbe essere abitabile, e tutta collegata nelle sue varie componenti, con una visione estremizzata del futuro.

Aquila: devo confessarti una cosa Solk.

Solkide: dimmi

Aquila: ho sempre guardato con un certo scetticismo all’arte in SL, a tutti questi artisti improvvisati, alla scarsa qualità delle produzioni, ma il tuo lavoro merita di uscire da SL. Avevo già visto il filmato su Youtube (http://www.youtube.com/watch?v=Ys29-584NgQ) e mi aveva molto incuriosito, per questo sono qui ad ammirare questa tua opera. Credo che questi spazi possano produrre arte, davvero.

Solkide: prova a metterti in mouselook per qualche secondo, fa un certo effetto, almeno a me.

Aquila: sai che in RL il mondo artistico è molto variegato, c’è quello ufficiale e quello commerciale, e sarebbe bello invitare qualcuno appartenente a quei mondi qui dentro.

Solkide: piu che altro a vedere di persona quello che si fa qui.

Aquila: per far incontrare finalmente la RL con l’arte di SL. Certo, potremmo uscirne malconci….

Solkide: in questo caso io risponderei loro: allora entrate qui dentro e vediamo cosa sapete fare.

Aquila: usare un ambiente 3D per realizzazioni artistiche è una cosa che molti non concepiscono, l’associano ai computer, non all’arte.

Solkide: Il computer e’ un mezzo, come il pennello, come lo scalpello.

Aquila: quelli lo usano per la posta, c’è una distanza abissale con le esperienze che si stanno qui realizzando, ma il contatto va tentato.

Solkide: io sono daccordo, come dici tu, ci sono tanti artisti improvvisati, ma i pittori sono tutti Van Gogh li fuori?

Aquila: certo che no… Poi ci sono gli accademici e i critici, e questo è un altro fronte.

Solkide: fanno il loro lavoro di dissacrare cio’ che non e’ canonico, ma non sanno che questo e’ il futuro.

Aquila: ma dimmi una cosa, qual’è il tuo progetto, cosa vuoi fare con il tuo lavoro in SL ?

Solkide: io qui ho avuto modo di sviluppare una passione, prima di SL non pensavo che potessi fare certe cose, ma a prescindere che piacciano o meno alle persone, esse comunque piacciono a me. Il mezzo lo permette ampiamente. Per il resto, di mio ci ho messo la voglia e la fantasia di creare. Prima di SL seguivo l’arte come turista, visitare musei mi e’ sempre piaciuto, l’ho fatto e continuo a farlo. Qui ho avuto modo, come dicevo prima, di poter sviluppare una parte di me stesso. Ho una mia espressione creativa, mi piace la geometria, la precisione della forma. Come dico spesso, cio’ che faccio e’ esattamente cio’ che vedi, magari non si sa cosa sia, ma ha un inizio e una fine, concretezza al massimo grado. Di sogni ne ho diversi, alcuni si sono materializzati ma e’ stata una cosa consequenziale rispetto a cio’ che ho fatto qui.

Aquila: hai fatto molte cose, anche all’estero.

Solkide: si, ho anche esposto in RL, all’estero, oltre che in Italia. Una esperienza diretta la vissi  a Nizza, dove una giornalista, oltre ad essere rimasta colpita dal fatto che esistessero i mondi virtuali, rimase colpita dal fatto stesso che gli abitanti potessero fare certe cose e che quindi esisteva questa forma di arte digitale, virtuale, chiamala come vuoi.

Aquila: quali esposizioni hai fatto in RL?

Solkide: a Firenze, al festival della creativita’ nel 2008, e poi a Roma, in occasione di Futuroma, al Tempio di Adriano a piazza di Pietra, una mostra di arte digitale ambientata in una struttura di 2000 anni, al centro di Roma con allestimenti e monitor  digitali (http://solkideauer.blogspot.com/2009/02/domenica-15-febbraio-2009-arena.html).

Solkide: a Nizza, in una piccola galleria, in cui con la collega Shellina Winkler fummo invitati a creare un lavoro in occasione del Virtual Looking Glass. Ci fu una grande cooperazione tra land di SL e gallerie in RL, dove esponemmo, con l’aiuto di un monitor, il nostro lavoro. Poi la comunita’ australiana di Caerleon: anch’essi esposero sia in RL che in SL. E ancora, in Olanda, con Diabolus, di Velasquez e Josina, in una piccola galleria, tutto in contemporanea.

Aquila: ma come sono stati accolti questi lavori da chi non conosce i mondi virtuali? Che reazioni hanno avuto di fronte a queste forme d’arte?

Solkide: io posso parlare per quanto ho visto, e mi hanno detto, i miei referenti a Nizza. La gente era molto colpita, attratta da questo genere di realizzazioni, per certi versi sconosciuto, almeno al grosso pubbblico.

Aquila: sono usciti servizi su qualche giornale?

Solkide: si, uscì un servizio su un giornale locale di Nizza, e fu la stessa giornalista che mi intervisto’, in collegamento SL/RL. Altra esperienza pochi mesi fa, in Olanda, in occasione del GOGBOT, un festival di arte digitale in cui sono stati proiettati su monitor le riprese di una galleria qui su SL, in cui c’erano anche le mie sculture

Aquila: che tipo di rapporto c’è tra i vari artisti di SL? C’è competizione, invidia?

Solkide: si creano rapporti di stima reciproca tra noi, magari anche invidia, forse, ma credo che, se  questa c’e’, viene celata.

Aquila: hai mai collaborato con qualcuno? a parte Shellina, ovviamente.

Solkide: io per carattere sono un solitario quando creo, ma ho avuto collaborazioni indirette, ad esempio Art Kahos, in cui un gruppo di artisti creò un lavoro collettivo con l’apporto di ognuno di noi, ma non ci fu collaborazione diretta.

Aquila: come nasce una tua idea? Fai un progetto su carta prima, degli schizzi, come fanno gli architetti?

Solkide: io ho due modi di lavorare: o capita il flash, in cui ho già in testa il lavoro finito, lo metabolizzo, me lo creo mentalmente, e poi qui lo butto giù lavorando sui prims, finche’ non assumono la forma desiderata nel complesso, che deve corrispondere a cio’ che avevo io in testa. Oppure parto da forme semplici, e man mano le elaboro, e mentre vedo che delle forme si creano,  lavorandole mi vengono nuove idee che modifico, rivedo e riformo. Quindi l’idea nasce in quel momento lì.

Aquila: non ti è mai capitato di partire con un’idea precisa, che poi tenti di realizzare?

Solkide: si, questa installazione, per esempio, dove siamo ora. Questa era tutta in testa.

Aquila: com’è nata questa idea allora?

Solkide: a volte spiegare come nasce una idea non e’ facile. Questa mi venne in mente in un giorno di lavoro. Andavo in giro in macchina ed ebbi questa immagine che si formò in testa, forse non esattamente cosi, ma per il 90 % era già cosi. Le altre cose le aggiunsi in fase di elaborazione.

Aquila: pensavi a qualcosa, a un film, ad un libro, in particolare?

Solkide: si, mi venne in mente l’astronave di 2001 Odissea nello Spazio, come struttura a se, nella galassia. Ma con essa, alla fine, c’entra poco, la cosa in comune e’ che questa costruzione costituisce una struttura a se, autosufficiente.

Aquila: capisco, è stata solo un’ispirazione quindi.

Solkide: qui è vista con una visione estrema di come si potrebbe vivere, una ispirazione. Volendola elaborare, immagina tutti i quadrati  come zone di vita, come una serie di stanze. Ripeto, e’ una visione estrema, di come pero’ potrebbe essere creata nello spazio, essendo in cielo, senza basi su cui poggiare, deve poggiare unicamente su se stessa, e quindi è tutta collegata.

Aquila: è una bella immagine, magari da questa realizzazione svilupperai altre idee.

Solkide: si o no, non lo so ancora. A volte da un’ idea ne nasce un’altra, a volte nasce da zero

Aquila: pare che l’arte sia così…

Solkide: pare di si.

Aquila: grazie Solk, sei stato gentilissimo. In bocca al lupo per nuovi successi. Continueremo a seguirti con attenzione, visto le emozioni che ci trasmetti con opere come questa. A presto.

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Pop Art Display

Il 23 novembre alle ore 22 ( at 1 pm sl)  vi sarà l’inaugurazione e l’apertura del Pop Art Display saremmo molti onorati della tua partecipazione.
Quello che abbiamo voluto ricreare non è una semplice esposizione di opere d’arte, ma proprio una loro “messa in scena”, una visione dell’arte insieme approfondita, godibile e divertente, convinti, che questo sia il modo più corretto per rendere fruibili gli oggetti d’arte in Sl.
La visita consente di incontrare e conoscere più di venti artisti Pop, da Andy Warhol a Tom Wesselmann, da Roy Lichtenstein a Jasper Johns e Richard Hamilton, solo per citare i più noti, oltre a mettere a disposizione  una raccolta di 176  opere, organizzate in un percorso che accompagna il pubblico lungo una linea ideale dell’evoluzione e delle sfaccettature della POP.
Di grande impatto le oltre quaranta ricostruzioni 3D che si presentano come veri e propri set con opere ricostruite in ogni singolo dettaglio, consentendo ad ogni avatar di divenire egli stesso protagonista ed entrare letteralmente all’interno dell’opera d’arte per assumere uno sguardo completamente nuovo dell’opera stessa.
Questo ed altro è confluito nella ricostruzione di alcuni ambienti immersivi tesi a rendere più diretta la partecipazione allo spirito delle rappresentazioni artistiche, così come i numerosi video che allargano gli orizzonti delle opere esposte.
Inoltre un notevole apparato informativo, composto dalle biografie degli artisti, dalle schede tecniche e dal commento delle opere consente di godere al meglio la visione, soddisfacendo le necessarie conoscenze e curiosità.
Per finire, Merlino Mayo ha ricostruito la Silver Factory, il mitico studio di Andy Warhol, che completa la struttura e fornisce un ambiente adatto sia al ritrovo che alla possibilità di manifestazioni artistiche e culturali  varie che si svolgono in sl.

Eros Boa: installazioni 3d, animazioni ed allestimento ambienti immersivi

Matteus Taurog: ideazione, selezione opere, apparati informativi

Zorro Hirvi: costruzione e allestimento

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2Lei: vari gruppi per un unico progetto

Dieci gruppi/gallerie italiane uniti nell’arte in un unico progetto di solidarietà. Il 25 novembre, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il Metaverso vedrà per la prima volta collaborare braccio a braccio diverse land, artisti e gruppi italiani sotto il patrocinio di Pangea, Associazione che lavora per la tutela dei diritti delle donne nei Paesi dove più ce n’è bisogno.


2Lei – La passione delle donne, questo il nome scelto per la manifestazione, è dunque un progetto nato per iniziativa di 2LifePhotos, Arte Libera, Merkaba Arts, PAD, SL Art, Tanalois, SaliMar,  WDT Planet, The Knot, CSW Island, che giovedi 25 novembre, attraverso un itinerario unico che offrirà dei veri e propri “ponti” da una land all’altra, presenteranno una serie di mostre (personali o collettive), performance, letture, ecc. quale omaggio comune alla figura della donna, vista nella sua totalità (madre, moglie, amante, amata o oltraggiata). All’interno di ogni land sarà possibile trovare informazioni su Pangea e ci sarà la possibilità di offrire donazioni alla Onlus. Molti gli artisti coinvolti nel progetto, nomi noti e meno noti del Metaverso che promettono tutti istallazioni di gran qualità, come ci si aspetta dalla levatura delle realtà promotrici.

Il progetto si avvarrà inoltre del sussidio, al di fuori del Metaverso, di un Blog dedicato (http://secondlife2lei.blogspot.com/), una sorta di diario di bordo in cui ciascuna delle persone coinvolte potrà lasciare le proprie riflessioni e la propria testimonianza sugli eventi organizzati.

Nel panorama di una Second Life italiana spesso chiusa e divisa da interessi e obiettivi diversi, siamo lieti di testimoniare come lavorare insieme per un obiettivo alto comune sia davvero possibile.

BOOKCROSSING

di Helenita Arriaga

Il Bookcrossing è, secondo la definizione del Concise Oxford English Dictionary « the practice of leaving a book in a public place to be picked up and read by others, who then do likewise. », ossia la pratica di rilasciare libri dovunque una persona preferisca, affinché possano essere ritrovati e quindi letti da altri. L’idea iniziale di proporre un luogo virtuale in cui parlare di libri, mi è venuta qualche anno fa, all’interno di un forum di insegnanti sulla piattaforma di Indire (ora Agenzia Scuola) che frequentavo assiduamente per obbligo di formazione in servizio, come neoassunta nella scuola. Si trattava di un luogo non accessibile a tutti, frequentato da un gruppo abbastanza ristretto di persone, accomunate dalla stessa professione, ma molto eterogenee tra loro. Bookcrossing era il nome che assegnai ad un thread di discussione, con lo scopo di ‘abbandonare’ titoli di libri, affidandoli alla curiosità dei colleghi. Credo che SL possa rappresentare l’evoluzione di quell’esperimento, arricchita dalla tridimensionalità e dalla possibilità di aggiungere elementi nuovi quali la modularità tematica e la sistematicità degli incontri in presenza, con l’interazione sincrona dei partecipanti.

Il motivo per cui noi di Imparafacile crediamo possibile la realizzazione di una simile iniziativa, risiede nella convinzione che sia utile un luogo di confronto in cui si possano incontrare i lettori che apparentemente sembrerebbero una razza ad alto rischio estinzione. Tuttavia, a nostro parere, rappresentano ancora una buona fetta degli utenti della cultura, che è fatta oggi più che mai di immagini e di informazione che viaggia a velocità di bit, ma che non disdegna la ‘lentezza’ della lettura solitaria e non. Le occasioni di confronto, concretizzate in incontri in presenza nell’Isola Imparafacile ma anche altrove -ovunque vogliano ospitarci-, si configurano come semplici possibilità di scambiarsi, alla pari, delle opinioni sulle letture fatte, non al fine di condizionarsi vicendevolmente, né di orientarsi nella lettura, ma solo come opportunità di conoscenza. Il nostro pubblico ideale non esiste. Ci rivolgiamo ai lettori cosiddetti ‘forti’ e a quelli meno forti, ma interessati e magari destinati a diventare anche loro ‘forti’. Unico requisito indispensabile, la curiosità verso le novità editoriali, ma anche verso i classici di sempre, quelli da cui non si può prescindere, e il desiderio di sapere cosa si legge e perché.

Partecipare al Bookcrossing di Imparafacile è molto semplice: si fisseranno volta per volta temi e/o autori; nel corso del mese si raccoglieranno le adesioni per gli interventi del pubblico, che avrà modo di parlare del suo libro preferito durante l’appuntamento successivo a quello in cui si sarà fissato l’argomento. Basterà prenotarsi presso Helenita Arriaga o Imparafacile Runo, tramite IM o notecard, indicando il libro di cui si intende parlare e i motivi per cui quel libro è piaciuto. Nel corso dell’intervento, durante la serata per cui ci si è prenotati, sarà possibile anche dire perché si considera un titolo da consigliare. Durante gli incontri, chi presenta il libro avrà l’opportunità di leggerne in breve brano (o farlo leggere ad altri). L’intervento non necessariamente deve avvenire in voice, per quanto sia preferibile. Nel caso in cui si scelga di non utilizzare il voice, i partecipanti dovranno predisporre in anticipo il loro breve intervento scritto, in modo da copiarlo nella chat pubblica.

Appuntamento dunque a martedì 16 novembre alle 22, presso l’isola Imparafacile per il primo degli incontri, che si sperano numerosi, in compagnia delle nostre letture preferite.

 

IN MEMORY OF NASSIRIYA

Nel settimo anno dalla strage di Nassiriya, dove 19 italiani rimasero uccisi in un vile attentato terroristico alla base Maestrale di Nassiriya, in Iraq, in Second Life si vuole ricordare quei 19 Italiani e tutti i Caduti Italiani nelle missioni internazionali di peacekeeping. Due sobrie cerimonie si svolgeranno presso il memoriale dei Caduti di Nassiriya, ed il memoriale di tutti gli italiani Caduti nelle missioni internazionali di peacekeeping.

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Una storia di GDR: Siena

Mi è stato chiesto di raccontare come il GDR è arrivato a siena, per chi non sa cosa è il GDR , “GDR” vuole dire gioco di ruolo. Il gioco di ruolo è una forma di gioco, cioè giocare e vivere un personaggio diverso da quello che si vive in SL. Ad esempio, se una persona volesse ruolare come cavaliere medioevale, questo comporta avere la skin, la shape, i vestiti, le armature , spade cavallo e altro. Siena fu una delle prime SIM ad adottare il GDR. Ci vestivano e avevano spade ma il ruolo ancora non si giocava, non si sapeva bene cosa fosse un gioco di ruolo e così ci vedevano a Legenda come in altre SIM Medioevali, si facevano tornei di spada, ci si allenava ma non si ruolava. Io dopo Parioli (prima sim italiana di arrivo di sl) ero andata a Legenda e li mi incontrai con il primo vero gruppo di cavalieri i mitici ” FALCHI”.

La conchiglia (Il Campo) a Siena non era ancora finita così come la fonte Gaia. Io ero già generale dei Falchi e li portai a Siena come primo gruppo mediovale di cavalieri. Si allenavano nella piazza del campo intanto che quel povero di Lupo Hian la costruiva, sotto il rumore assordante delle frecce e della Laura (prima spada GDR). Allo stesso tempo iniziai a conoscere il GDR nelle sim tedesche, e altre straniere e cosi lo portai Siena. Nell’aprile/maggio 2007 ci fu l’ inaugurazione, c’erano i Falchi come gli Uthar che erano un gruppo tedesco che giocava da un anno il vero GDR così com’è conosciuto oggi. Ricordo che una volta ruolai con uno dei generali del gruppo Uthar, un ruolo di cattura in Siena e i senesi non sapendo cosa era il GDR, si spaventarono a vedermi legata in corde e trascinata per tutta la piazza del campo: ci fu uno scandalo. In quel periodo a Siena vivevano gruppi come i Fenice, i Crociati e i Teutonici che fecero la richiesta a Lupo Hian di portare il GDR a Siena. Lupo sapendo che io ero l’unica, insieme a PJ, in quel tempo a capire cosa era il gioco di ruolo, mi chiese di prendere questo compito, dal momento che PJ non si era reso disponibile.  Cominciarono i raduni con le sim stranire che ospitavano pochissimi italiani e li invitai a dare lezioni di GDR a Siena. Ci furono 4 maestri che si resero di disponibili a dare lezioni una volta alla settimana.

In quel tempo a Siena si preparava un evento grandioso e come prima Sim italiana coordinavo e organizzavo insieme al primo officer Matthia Burt, il torneo internazionale di spada nella arena che fu costruita apposta per i gruppi. Fu un grandioso successo per una settimana di tornei di spade con guerrieri stranieri e gruppi che vivevano a Siena come anche a legenda. Questo avvenne tutto nel 2007. Dopo quel successo, la voglia di GDR fu ancor più grande e mi misi in contatto con legenda che era la seconda sim italiana che provava di portare il GDR nelle sim italiane. Per una settimana mi toccò di andare ai raduni, che non erano pochi,. Per i mesi seguenti cominciarono i raduni per decidere le regole e il tipo di GDR a cui si voleva giocare. L’interesse fu per la Fantasy che io personalmente non condividevo per il semplice fatto che era già difficile ruolare l’umano, per la complessità che ne conseguiva.

Il fantasy portò molti problemi fin dall’inizio del GDR a Siena. Era una discussione ed una litigata continua per problemi di ruolo e di potere per le differenti razze coesistenti nel GDR. Il meter fece il resto, si cercò un meter adatto per Siena per cui si decise di farne uno ad hoc, ma questo lavoro si realizzò solo due anni dopo con la nascita, grazie ai creatori Elia Tenk e Neo Komparu, del meter Diabolo, che si rivelò un autentico successo nelle sim americane e straniere, utilizzato ancor oggi. Nel frattempo, prima del Diablo, a Siena si usava il DCS, che fin dall’inizio si rivelò una disfatta.. Dovete infatti sapere che il DCS è un meter facilmente manipolabile: c’era chi dava più potere a chi era amico, e venivano utilizzate armi proibite nel gioco di ruolo, ma a quel tempo nessuno le conosceva, e una volta scoperte a Siena si inizio a farci caso e nacque un altro problema tra i giocatori per poteri delle razze …. ognuno voleva essere il più forte il più sanguinoso e furbo.

Dopo molti tentativi di portare un buon GDR a Siena, conosciuta come una sim giusta e severa nelle regole (a mio avviso non lo erano affatto). Si giocava un pseudo GDR ma in fondo era solo un giocare insieme a uccidersi a spadate, a catturarsi e invadere i castelli: ci si divertiva tanto non lo si può negare ma era ben lontano dal vero gioco di ruolo. Verso la fine ormai c’erano molti personaggi che avevano fatto esperienza altrove e capivano cosa significava ruolare. Il confronto tra i giocatori nei combattimenti di spade, con quelli che sapevano realmente ruolare portò, come era prevedibile una serie di problemi. Il carattere pioneristico di Siena che si realizza nel cercare sempre il meglio e imparare dal meglio, non riuscì a frenare completamente questo GDR anomalo. Per cui Lupo Hian decise di riportare Siena alle sue origini, dopo due anni di tentativi, abbandonò l’idea del GDR. Siena tornò ai suoi scopi, quello di vivere pacificamente, realizzare eventi culturali, musicali, etnici e sociali, così come lo è tutt’ora. Non posso nascondere che sono sempre stata un personaggio critico e duro davanti al GDR che si voleva creare a Siena che in realtà GDR non era. Il fatto di avere sempre ripetuto che il gioco di ruolo in Siena era solo ospite e non aveva mai preso casa , a molti non è mai piaciuto.

Dopo aver visto nascere Siena in qualità di co-owner , accudita e amata, insieme all’owner Lupo Hian, non potevo vederla cosi immersa in litigate inutili, guidata da persone capaci di pensare solo ai propri interessi e a quelli dei loro amici. Oramai Siena difatti era 8 mesi ferma, nonostante si insisteva a sostenere che a siena si continuava a ruolare il gdr, con l’intenzione di portare l’urban (GDR moderno) pur nell’evidenza che Siena è città medioevale. Vedendo l’owner preoccupato, deluso dalle persone, iniziai a ribellarmi, assicurandomi così l’odio di tutti quelli che non volevano accettare che il GDR a Siena ormai era morto. Siamo in SL si provano le cose, si da del tempo e forza in quello che si crede, ma si deve anche capire quando i progetti non hanno più ragione e senso di esistere. I ricordi del gioco di ruolo a Siena sono belli avventurosi ma anche tristi e portatori di grandi delusioni.

Qui vorrei ringraziare tutti quanti che hanno vissuto quei tempi di GDR nel bene e nel male. Siena ha chiuso questo capitolo e come dice Lupo Hian: ” IL GDR A SIENA è BANNATO MAI PIU SARA’ OSPITE DI SIENA”

 

di Alejandra Balhaus