La chiamano Pantera: Momi Hallison

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by Francesca Caeran

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In tutto il mondo l’Italia è conosciuta anche per i suoi grandi artisti. Lo è nella RL e, ovviamente, essendo Second Life lo specchio virtuale del nostro mondo reale, lo è pure in questo Metaverso. Ed è con piacere che vi presento, anche questo mese, un’altra artista nostrana: la stupenda Momi Hallison!  Lo sapete oramai che mi piace dirvi tutto, e raccontarvi come le idee arrivano nel mio cervellino (hehehhe si, lo vedo che state sorridendo!), fa parte delle cose a cui tengo. Dopo l’articolo pubblicato su Jade Ovis, mi sono arrivati tanti bei complimenti … grazie a tutti muah! (uno in particolare mi ha fatto tanto, tanto piacere: quello di Serena Domenici, di cui sono una  grandissima fan, da quando ho letto un suo articolo, anni fa. Io la reputo una grande scrittrice, nulla a che vedere con la reporter Caeran, lol, ecco perchè mi ha lusingata la cosa 🙂 In mezzo a tutti questi bei complimenti, mi arriva un IM da una grande Signora, che fa parte dello staff di Momi, cioè Miss Lucy May, che mi suggerisce di scrivere su Momi. Grazie Lucy, hai ragione infatti, Momi si merita un articolo, è brava, simpatica, e canta sempre live. Accidenti! Perché mai non l’ho fatto prima?  Perché tutto arriva con il suo tempo, hehhheh. Su, basta chiacchiere … presentiamo Momi.

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Gioco e lavoro: la nuova linfa di Second Life

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by AquilaDellaNotte Kondor

Questo mese si è festeggiato, nella Second Life italiana, il quinto anno di “Arte Libera”, uno dei gruppi artistici più attivi nel campo dell’arte virtuale. Devo dire che, a mio parere, Arte Libera è tra i gruppi che più si sono distinti, in questi anni, per il livello qualitativo delle sue manifestazioni, ha dato spazio e visibilità a soggetti artistici eccellenti, e riconosciuti a livello internazionale. Ha così contribuito a mettere in evidenza il fatto che i confini dell’arte possono essere allargati anche dentro Second Life.

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La giostra degli Avatar: gli alter

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Chi di voi, nella Second Life nostrana, non abbia creato almeno un altro avatar, scagli la prima pietra. State pur certi che di pietre non ne arriverebbe neanche una… La quasi totalità delle persone che frequentano Second Life ha almeno un altro Avatar, quando non  due, o tre, o cinque, o dodici! Ho raramente incontrato qualcuno che affermasse di avere quell’unica identità, e, quelle poche volte, non gli ho creduto. Non scandalizziamoci, tanto lo sappiamo, evitiamo di fare i falsi “perbenisti” come direbbe qualcuno. Il punto è un altro. Dando per scontato questo comportamento insito nell’ambiente, chiediamoci per un attimo il motivo di questa abitudine, e soppesiamone, a grandi linee, gli effetti e le conseguenze, nella vita vissuta nel Metaverso. Vi chiedo poi, nei prossimi giorni, di aiutarmi in questa analisi, con i vostri commenti e le vostre testimonianze dirette.

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Jade75 Ovis: l’altra metà della coppia con Altum Neox

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by Francesca Caeran

JADE perfetta

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Di solito, quando devo scrivere un articolo, la prima cosa che faccio, dopo aver scelto a chi dedicarlo, è mandare una serie di brevi domande al cantante.  Le sue risposte mi aiuteranno poi a descriverlo bene. Nella stessa occasione, chiedo sempre il suo permesso per poter scrivere con il suo pieno consenso. Mi sembra una cosa doverosa, anche se poi, come tutti sanno, la critica non è mai negativa, ma sono più che altro lodi, le mie.  Qualche settimana fa chiesi a Cesko di consigliarmi sulla scelta di un nuovo cantante a cui dedicare il mio prossimo articolo, lo volevo italiano, e, come al solito, un vero cantante live. Cesko mi rispose senza esitare: bhè, sarebbe anche ora che tu dedicassi un articolo al tuo cantante Fabio78.

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Un tributo ad un genio del Metaverso: Rose Borchovski

Andate a vedere, o a rivedere se l’avete già fatto, l’installazione “The Arrival” di Rose Borchovski al MiC (http://maps.secondlife.com/secondlife/MIC/204/156/40). Vi sembrerà di immergervi in uno di quei quadri di Hieronymus Bosch, il famoso pittore olandese del XV secolo. Ogni dettaglio va osservato con cura, ogni personaggio, ogni oggetto. Ognuna delle componenti dell’installazione è un contributo insostituibile alla visione dell’insieme. Persino gli oggetti più minuti, i fasci di luce, i volti, disegnano uno scenario perfetto da cui non vorreste più allontanarvi. Ogni scena vi porta ad un’altra, ogni dettaglio ad un suo predecessore. Potreste passarci ore, non vi stanchereste mai. Le immagini che ho montato non rendono certo l’idea: dovete camminarci dentro, viverla. Quando si parla di arte nel Metaverso, spesso con troppa superficialità, venite con la mente a questa opera di Rose. Capirete la differenza tra qualcosa che può definirsi arte e i pur fantasiosi manufatti che si vedono in giro per Second Life. Non è corretto fare paragoni. Molti sono gli artisti, i creativi che lavorano nel Metaverso, ognuno con passione e impegno. Ma se qualcuno dovesse chiedermi, in giro per il mondo, o in una galleria d’arte di Roma o Milano, se c’è arte nel Metaverso, gli risponderei mostrandogli queste immagini. Non credo che qualcuno sarebbe in grado di smentirmi … Un tributo a lei, a Rose Borchovski. Buona visione.

 

Le foto le trovate sul mio Flickr:

 

http://www.flickr.com/photos/aquiladellanottekondor/sets/72157633181053794/

 

L’essenza del lavoro nel Mondo Virtuale

Negli ultimi mesi, ogni qualvolta che presentavo un’idea, una iniziativa in Second Life, ogni volta che discutevo con amici o conoscenti, owner o artisti, giornalisti o stilisti, ci si trovava spesso a dibattere intorno al significato di “lavoro” nel Mondo Virtuale. C’era chi negava decisamente di lavorare in Second Life, chi invece presentava il proprio impegno virtuale come puro divertimento, e chi, tracciando una linea netta di separazione tra la vita reale e quella virtuale, sosteneva che ne aveva tanto fin sopra i capelli del proprio “lavoro” reale, che era assurdo per lui pensare di fare qualcosa anche nel Mondo Virtuale. Ho sempre ascoltato con un certo disagio queste argomentazioni, poiché io utilizzo il Metaverso per divertirmi, mentre lavoro, non distinguo le due cose. Mi sono quindi trovato a chiedere a me stesso quale fosse, dal mio punto di vista, il vero significato di “lavoro”.

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Poltergeist

by AquilaDellaNotte Kondor

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     Solkide Auer @ tKF

Abbiamo visitato in anteprima la mostra di Solkide Auer, “Poltergeist” allestita a Solaris (http://maps.secondlife.com/secondlife/Solaris Island/172/41/1402), a cura della Torno Kohime Foundation a partire dallo scorso 20 marzo. Una meraviglia di colori e di luce, che avvolgono il visitatore e invadono i sensi in un turbinio di sensazioni visive che non possono lasciare indifferenti. Abbiamo approfittato della disponibilità dell’autore per chiedergli di darci, lui direttamente, gli elementi d’interpretazione di quest’opera.

AquilaDellaNotte Kondor: Solkide, dimmi di quest’opera, davvero notevole.

Solkide Auer: di base, è un lavoro che è tipico delle mie creazioni tradizionali, in cui la geometria fa da linea conduttrice.

AquilaDellaNotte Kondor: stavolta è molto complesso…

Solkide Auer: si, ho voluto incentrare il tutto in uno spazio più ristretto, in cui il visitatore viene completamente assorbito dall’opera. Non a caso il titolo e’ Poltergeist.

AquilaDellaNotte Kondor: ci sono delle linee radiali, molto suggestive, e mi sarei quindi aspettato una sfera per questo, invece hai dato una forma allungata…

Solkide Auer: si delineano delle direzioni ben precise, come se fossero un riferimento nella confusione delle altre forme, che comunque non sono proprio confuse, diciamo probabili vie di fuga da queste presenze, che avvolgono il visitatore.

AquilaDellaNotte Kondor: perchè questo titolo? Richiama una presenza ultraterrena.

Solkide Auer: si, in fondo tante storie raccontano che le presenze sono intorno a noi, ma che non le vediamo. Ho voluto provare a immaginarle, e dare loro una forma.

AquilaDellaNotte Kondor: parlami delle altre tue opere che stai preparando.

Solkide Auer: ho avuto  la possibilità di esporre per la LEA per 5 mesi, in una land intera, tutta per me, e sto preparando una  serie di lavori legati al mito dei Pink Floyd, ma comunque ideati dalla mia fantasia. Penso entro maggio di finire.

AquilaDellaNotte Kondor: sarà molto grande allora, non ci anticipi nulla?

Solkide Auer: posso dirti che comunque ci saranno i simboli che hanno rappresentato la storia dei Pink Floyd, prima tra tutti il prisma di Dark Side of the Moon, che sarà il punto di arrivo.

AquilaDellaNotte Kondor: fantastico!

Solkide Auer: è un pò più grande della piramide di Cheope in Egitto (quella vera!) AquilaDellaNotte Kondor: ci avviserai in anteprima, allora.

Solkide Auer: certo, contaci.

AquilaDellaNotte Kondor: ci vediamo presto allora. Grazie per questa chiacchierata.

Solkide Auer: grazie a te, a presto.

E, come al solito, lasciamo alle immagini il compito di darvi un’anticipazione di quello che vedrete visitando l’opera direttamente. Buona visita!

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Vita da Avatar: istruzioni per l’uso

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by Mascia Luminos

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E’ inequivocabile, noi in Second Life siamo pixel, Avatar. Trascorriamo ore ed ore, mesi ed anni, a rimanere “anonimi”, non siamo obbligati a fornire il nome e le generalità, perciò possiamo permetterci di godere della nostra vita spensierata restando dei perfetti sconosciuti, appellandoci alla legge per la quale Second Life è Second Life e RL è RL ergo:  due mondi  ben distinti dunque. In effetti, nessuno può dire niente, questa è la prima regola per chi entra nella “seconda vita” ma poi, quando in questo “Metaverso” ci viviamo a lungo, sarà poi sempre così facile mantenere la privacy? Per rispondere a questo bisogna tornare indietro, a quando eravamo “niubbi”. Innazitutto quando entrai io, per esempio, si “nasceva” in una land di accoglienza, ove erano spiegati a caratteri cubitali tutti i passaggi tecnici per muoversi, agire, volare e teletrasportarsi, così come usare l’inventario cose tecniche quindi ma… c’erano anche i Mentor.  Ecco, proprio loro, “gli angeli” di Second Life, specie quando erano anche riconosciuti e approvati dalla Linden. Essere Mentor era una vera e propria missione, ed io mi imbattei proprio in un Mentor, che aveva modi un po’ sbrigativi, per quanto riguarda le informazioni tecniche, ma fu davvero unico nel darmi le informazioni “di vita”. Pensandoci bene fu un “insegnante di vita virtuale” perché mi fece tutte le raccomandazioni possibili su cosa può accadere in Second Life. Ecco alcune regole: non rivelare la tua identità o, ancor peggio, dove abiti; attenzione sempre a quello che scrivi in IM: ti si potrà ritorcere contro; non fidarti troppo, incontrerai persone che sono il peggio del peggio, mentiranno su tutto; e così via. Di tutte quelle raccomandazioni, che mi parvero esagerate, una mi restò impressa e decisi di ascoltarla, e mettere dei paletti, fra me e coloro che avrei incontrato. Li piantai bene, e nonostante fossi molto dubbiosa sul fatto che in Second Life vi siano ad ogni angolo persone contorte, bugiarde, eccetera, entrare in quel mondo fu subito affascinante… e lo è tuttora, voglio aggiungere.

Second Life mi piace, non c’è che dire, ma … le regole dell’uso, a distanza di tempo, hanno preso il loro valore e la loro giusta dimensione, ed io spesso mi sono ricordata di quel Mentor che fu fra l’altro il mio primo contatto ed, ahimè, ora entra anche pochissimo.

Mi informò anche delle land a luci rosse e di altre dove puoi essere fatta prigioniera o torturata, ed io… che domandavo e non capivo … ma torturata di cosa? Un Avatar? Certo, può accaderti di tutto, ma solo se accetti, però anche io appena entrata accettai un morso e  da non so chi solo perché pensavo che mi stesse inviando un Landmark di negozi freebies. Comunque, sempre per la regola “non è vero ma ci credo” meglio stare lontani dai “pericoli”, fino a quando non si comprendono i meccanismi e certe dinamiche di Second Life. Accade poi che incontri persone che vivono qui da molto più tempo, che sono già state svezzate dalla vita tormentosa di questo ambiente pixellato. Gente già smaliziata, che racconta la propria vita o storia rivelando la propria identità e dove abita, con tanto di telefono cellulare e ti chiedi ”che sia vero che si chiama sig. Rossi ed è separato e vive a Canicattì e fa lo psicologo?” A quel punto non si sa che comportamento tenere, perché, di fronte a cotanta sincerità, il non rivelarsi fa diventare automaticamente te “un falso” ma come? Non dire come ti chiami in RL, o che lavoro fai, o il tuo stato civile, ti rende ‘falso’ in un mondo virtuale? I dubbi si accumulano, e i sensi di colpa ci assillano. I sensi di colpa, sul non volerti svelare più di tanto, in attesa di sviluppi migliori, o di acquisire maggior fiducia. Eppure, io sostengo che questo è un modo per difendersi, che non deve destabilizzare, meglio non dire niente che milioni di bugie… poi, inevitabilmente, entrano i sentimenti, si conosce l’amore. E, per favore, non venitemi a raccontare “ah sai io non mi faccio coinvolgere Second Life rimane la finzione”. Mai parole furono più false, perché anche i più accaniti sostenitori di quella tesi, prima o poi, tolgono i baluardi e si “innamorano”. Si, innamorarsi in Second Life, è questo l’argomento che voglio trattare ma dal punto di vista umano.

All’inizio è sempre un gioco, uno scambio di frasi: inviti a vedere le land o eventi in genere poi inviti al gran ballo, e poi molto altro ancora. All’inizio c’è una stanza buia e un solo lumicino,, e il tempo da dedicare a lei/lui è contato, misurato, a volte sembra quasi un favore che fai a te stesso o alla tua lei. Poi… passano i giorni e, se la tua priorità non è usare le ball per le effusioni amorose, facendo a gara a chi ne usa di più, beh … se la tua priorità della tua vita Second Life non è solo il sesso, allora in quel caso il coivolgimento è sempre un crescendo. In Second Life si ama e si soffre per amore, spesso anche più o come in RL, e non lo dico io, lo dicono tutti quelli che si sono innamorati davvero, e poi lasciati per i motivi più disparati.

La differenza fra l’innamorarsi in Second Life e in RL è enorme. In Second Life ci si incontra, si inizia a parlare, a conoscersi sempre di più, il dialogo diviene il fondamento, si parla, si scherza, si piange, ci si confida senza pretese e senza voler sapere com’è l’altra persona, perché durante la fase della conoscenza si cerca di carpire ogni sfumatura nel modo di conversare, o nello scrivere, non importa l’età, non è importante l’aspetto, perché  si guarda l’Avatar… e poi, attraverso gli occhi dell’Avatar,  si arriva nel cuore. E’ una cosa lenta, molto lenta, e proprio perché tutto avviene lentamente, i sentimenti mettono radici profonde… ci si innamora della persona per come si pone, per come scherza o ride, per quello che dice, per i sogni, per i pensieri o per la voce.

E la voglia di stare insieme diviene forte… fortissima, l’aspetto esteriore reale passa in secondo, terzo, quarto piano, prevalgono le affinità elettive, il sentimento puro. Nella vita reale se due che non si conoscono si incontrano, se non si piacciono manco si mettono a parlare, e nemmeno si sorridono, e passano oltre, senza degnarsi di uno sguardo. Vedete, quelle persone lì che si sono sfiorate in RL, e non si sono guardate, e non hanno iniziato a parlare, se si fossero incontrate su Second Life forse si sarebbero anche potute innamorare … ecco la differenza. Mi è capitato qualche tempo fa di parlare con una persona, che mi raccontò di provare dei sentimenti talmente forti per una persona incontrata su questo mondo virtuale, che non era importante se fosse stata grassa, magra, alta, bassa o addirittura portatrice di qualche handicap, tale era la forza di quel sentimento. Beh, certo, dal dire al fare, sempre il mare è di mezzo… Ma finche si vive uno stato d’animo con quella potenza o forza, tutto pare più bello, anche questa vita. La maggior parte delle persone che muovono gli Avatar, in realtà, cercano una compagna o un compagno per farsi compagnia, per andare a ballare e ascoltare, o condividere la vita di questo mondo fatto di tanta fantasia. I sentimenti, le pulsazioni del cuore spesso vanno a mille, non appena vedi la scritta “online” accanto al nome dell’Avatar che in quel momento desideri. Quando si è innamorati non è l’avatar, ma è LEI… o LUI, è il tuo sogno che entra in linea con te.

Insomma, se fosse per me, che sono una romanticona, potrei evocare ormai la famosa frase “Va dove ti porta il cuore”, ma, responsabilmente, dico: “attenti al vostro cuore”. Second Life è tremendamente bella e, allo stesso modo, insidiosa, e spesso si esce distrutti. E’ risaputo che spesso le pene d’amore fanno allontanare dal PC, a volte in modo definitivo, a volte solo per un certo periodo di tempo, di “decontaminazione”, poi si ritorna o con un altro Avatar, o con lo stesso Avi, ma un po’ più corazzati.

Istruzioni per l’uso, non sono certo io la persona che può insegnare, non esiste un manuale d’uso… Ma posso però raccontare ciò che ho visto, e anche in parte vissuto e sentito, poi ognuno di voi faccia le proprie considerazioni. Come avrete notato, ho parlato poco da Avatar e più da persona, perché, in fondo, gli avatar li muoviamo sempre e comunque solo noi.

Ho letto su un profilo di un Avi francese “Se mi parli della tua RL ti muto immediatamente” anche questo avvertimento, in fondo, è una delle tante “corazze” che tentiamo di indossare, chissà se poi questa persona questo avvertimento lo applicherà… La frase mi è piaciuta, dice tutto, rimane un avviso, una “istruzione per l’uso”.

Imperdonabilmente vostra: Mascia.

Khiron Ametza: una cantante Brasiliana bravissima da scoprire o riscoprire

by Francesca Caeran

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Era quattro anni fa, quando, sbarcando su questo Metaverso, mi resi conto che tutto quello che mi piaceva di più  fare  lo potevo realizzare anche nel secondo mondo, che stavo ogni giorno imparando a conoscere.  Ed è così, che quattro anni fa, girando i concerti  sulle terre di Second Life, arrivai a Mantova Italy.  Ricordo che la prima volta che andai a Mantova, ancora non sapevo che la Owner di questa terra era una grandissima stilista, che poi diventerà una  mia carissima amica: la signora Thera Taurog. Thera, come me, ama la musica, e spesso e volentieri gira anche lei le land per sentire ottima musica live. All’epoca, invitava spesso cantanti live ad esibirsi da lei.  Quella sera dunque, Thera aveva invitato una certa Khiron Ametza ed io ero li …  hehehe.

Khiron mi è subito piaciuta, per il suo stile pacato e tranquillo. Mi piaceva molto il suo repertorio musicale, era variato e contemporaneo. Ma, soprattutto, mi è piaciuta molto la sua voce, tanto melodiosa e dolce da provocare in me un evidente benessere. Infatti, Khiron non urla quando canta, dà senso di tranquillità, e canta benissimo.  Non è da tutti aver il potere di rilassare e calmare, lei ci riesce da Dio, e sono sicura che non sono l’unica a provare questa sensazione quando vado ad un suo concerto.  Dai, vi svelo un mio segreto: scelgo i concerti che andrò ad ascoltare in base al mio stato d’animo del momento. Come un farmaco, la musica può eccitarmi, calmarmi, rendermi allegra se sono triste, o darmi serenità nel momento giusto. E la musica svolge sempre il suo compito: non mi ha mai tradita.  Allora, la dottoressa Caeran ti consiglia di andare ad ascoltare Khiron Ametza, quando hai bisogno di calmare la tua agitazione, o semplicemente di rilassarti dopo una giornata stressante.  Vai ad ascoltare Khiron quando sei con la tua dolce metà, e desideri trascorrere una serata romantica. Se poi desideri allegria, chiedile di cantare le canzoni più allegre che ci siano, e lo farà molto volentieri.  E non temere l’overdose, puoi ascoltare Khiron anche più ore al giorno, lei si esibisce in tanti concerti, come i grandi cantanti live di Second Life, e ogni volta ha il buon senso di cambiare il suo repertorio per non stufare mai il suo pubblico.

Ma conosciamola un pò di più. Khiron è nata, e vive tutt’ora, nella città di Sao Paulo. Ha 49 anni, e dal 2009 ci delizia con le sue interpretazioni. Siccome fa la casalinga in RL, dice che ha tempo per studiare le lingue, che poi la aiuteranno ad interpretare le canzoni che parlano all’anima. Le sceglie tutte con molta cura, e lavora ad ogni canzone per ore ed ore, finchè non le diventa perfettamente conosciuta.  Pensate un pò, Khiron può cantare in 6 lingue diverse: Inglese, Italiano, Francese, Giapponese, Greco e, ovviamente, anche nella sua lingua materna, cioè il Portoghese. In RL ha fatto la corista per artisti Brasiliani famosi, e, fino al 2010, cantava anche per conto suo, fino a che non decise di dedicarsi unicamente al suo lavoro nel Metaverso.  Ultimamente l’ho sentita cantare la canzone di Chiara “Due Respiri”. Mi ha lasciata a bocca aperta. La sua interpretazione è perfetta, e quel suo accento accentua l’emozione delle parole. In Italiano canta anche le canzoni di Alessandra Amorosi, o quella stupenda, unica e magica, “Io Che Amo Solo Te” di Sergio Endrigo. Anche Tina Turner la interpreta a meraviglia, o Sade, o i Pink Floyd, e tanti, tanti altri… Un suo concerto non è mai noioso, credetemi.  Se per caso non siete mai andati ad ascoltare Khiron, allora amici, correteci. La sua bella e calda voce non vi lascerà indifferente. Insomma, io la classifico tra le migliori cantanti di Second Life, e si meritava di certo un articolo sul vostro Magazine preferito.  Un abbraccio affettuoso, e appuntamento al prossimo articolo.

La vostra: Francesca Caeran.

 

ASCOLTALA QUI:

http://www.youtube.com/watch?v=Ct1Yu6ssGYs

http://www.youtube.com/watch?v=8vzvOTEGcQw

Dal Medioevo al Rinascimento

by AquilaDellaNotte Kondor

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Erano i tempi gloriosi di Second Life, correva infatti l’anno 2007, ed erano tempi in cui esistevano grandi comunità all’interno del Mondo virtuale, per lo più aggregate intorno ad una land, al suo owner. Tempi in cui costoro rappresentavano i signori incontrastati delle communities, veri e propri monarchi, il cui volere era inappellabile, con tanto di corte e di adoratori reverenti intorno a loro. A quel tempo questi leader decidevano e organizzavano, sostenevano spese e dispensavano lavoro e incarichi, spesso avendo alle spalle un’azienda reale, per lo più di piccole dimensioni, ma con ambizioni da start up (le grandi aziende, con pochissime eccezioni, non si sono mai cimentate direttamente inworld). Il miraggio era ovviamente il grande business, che, nelle loro ambizioni, presto si sarebbe sviluppato portando fama e successo. C’era la speranza di cavalcare l’onda della crescita esponenziale dei Mondi Virtuali, ed il sogno era quello di incrementare il proprio giro d’affari, non solo in world, ma anche a vantaggio delle loro imprese reali. Insomma, il grande mito del successo imminente. Molte furono le grandi aziende che investirono in Second Life solo quel minimo che bastava per cavalcare l’onda, per essere trendy. E così, questi imprenditori virtuali fecero loro da tramite, per l’ingresso nel nuovo Eldorado, ritagliandosi un ruolo e una visibilità considerevole, spesso sfociata in articoli e interviste sulla grande stampa internazionale. Per un breve periodo sono circolati soldi veri in Second Life, fino a quando il miraggio ha mantenuto intatto la propria attrattiva ed il proprio fascino. Molti imprenditori, anche di talento, avviarono allora le loro attività in Second Life: i Templar Merlin, i Bruno Echegaray, i Basil Coage, gli Enea Lobo, i Luigi Vandeverre, e via discorrendo, profusero notevoli risorse, personali ed economiche, nell’impresa di far decollare il nuovo business. Alla lunga, pochissimi sono rimasti, e sarebbe certo interessante ritrovare oggi questi amici, per discorrere con loro su cosa non abbia davvero funzionato, a loro modo di vedere, nella realizzazione del sogno.

La disgregazione di queste comunità, di questi centri sociali, ha quindi aperto l’era della frammentazione. Le comunità si sono ristrette, molti hanno abbandonato per sempre il Metaverso, ma molti altri sono rimasti, ognuno con i propri scopi e con le proprie ragioni, spesso di puro divertimento e di svago. L’era dei Comuni ha lasciato il passo ad un lungo Medioevo, mentre tra i pochi nuclei di aggregazione, che hanno mantenuta intatta la loro motivazione con una presenza sempre costante, troviamo, prima di tutti, gli artisti. Sono stati loro che, con la loro creatività ed il loro impegno nell’organizzazione di eventi, hanno mantenuto intatta una certa organizzazione sociale, e continuato a tessere il filo dello sviluppo, tecnico e culturale del Metaverso. Con gli artisti, tra i pochi altri protagonisti indiscussi, troviamo i musicisti e i cantanti, ognuno col proprio gruppo, la propria “banda” di fans. E poi naturalmente gli intellettuali di vario genere: bibliofili, poeti, educatori, sempre presenti ed attivi in Second Life. Tante cellule separate, gruppi divisi, spesso in competizione tra di loro, con pochissimi progetti di grande respiro, portati avanti tra mille difficoltà e con pochissime risorse. Ma del business, quello vero, non troviamo più alcuna traccia ormai …

Di certo il Medioevo sarà lungo, poiché i presupposti per l’uscita dagli anni bui ancora non si sono realizzati, e il nuovo Rinascimento Virtuale, quando verrà, non potrà che originarsi da nuove forze, nuovi protagonisti, essendo la legge dei grandi numeri spietata e cinica. Tuttavia, i progressi tecnologici, spinti dalla ricerca di nuovi sbocchi commerciali da parte delle grandi corporation dell’elettronica, si susseguono ormai a ritmi elevati, e presto invaderanno le piattaforme virtuali, o, più probabilmente, saranno queste ad invadere il  mondo reale sulle ali dell’innovazione espressa dalla Realtà Aumentata, di cui vediamo in giro applicazioni sempre più numerose. Mondo Reale e Mondo Virtuale andranno lentamente ad integrarsi, espandendo le nostre capacità e le nostre esperienze. Sarà possibile “entrare” nell’Avatar, muovendolo e comandarlo con il nostro stesso corpo, lo sguardo, le mani, con tutti i nostri sensi. E verrà il tempo in cui le barriere tra i due mondi, quello reale e quello virtuale, verranno davvero abbassate, e un’ondata di neofiti arriverà dai videogiochi, dalle televisioni, dai Social Network. Dall’altra parte, il Mondo Virtuale diverrà sempre più invasivo, e non sarà più il tempo di cercare di portare il business reale dentro i Mondi Virtuali, ma saranno questi ultimi ad invadere la realtà, integrandola e complementandola.

Che cosa si salverà di questa preistoria dei Mondi Virtuali, di quest’epoca di pionieri? Nulla di quanto oggi conosciamo, temo. L’entusiasmo degli antichi neofiti, frequentatori del Metaverso, verrà travolto e integrato dalla massa dei nuovi arrivati. Le nuove applicazioni di realtà aumentata ci faranno sorridere, come di reperti preistorici, dei prims oggi faticosamente linkati dai nostri artisti virtuali. Le possibilità dell’Avatar, enormemente cresciute, ci consentiranno di vivere una Seconda Vita che sarà non un’alternativa, ma un’estensione, della vita reale, un suo completamento. A quel punto, i più fantasiosi e intraprendenti troveranno altri modi per evadere, per crearsi spazi ed esperienze individuali.  Sarà perciò il tempo della massificazione delle esperienze, del superamento dell’era pioneristica, e del ritorno alla normalizzazione dell’individuo, inteso come motore del cambiamento.

A quelli che sognano quindi un futuro radioso, una nuova età dell’oro per i Mondi Virtuali, possiamo dire che si, certamente le evoluzioni saranno enormi, e immense saranno le possibilità di cui disporremo. Ma l’emozione di trovarsi in un mondo “nuovo”, ancora inesplorato, in cui abbiamo appena imparato a muoverci e a costruire, sarà sempre più sfumata, e forse, chissà, rimpiangeremo i tempi in cui ci si trovava in quattro gatti in una piazza virtuale a godersi un concerto in santa pace, o una mostra con pochi intimi. Di certo non ci mancherà il lag, o le mille difficoltà tecnologiche che abbiamo oggi, ma forse ci mancheranno molte altre cose, in attesa di una nuova rivoluzione, che, chissà, ci porterà forse oltre la dimensione spaziale, verso il superamento di altri limiti … Ma questa sarà tutta un’altra storia …

Un cenno d’apoteosi artistica di Grazietta Cazenove

by priesthe spiritor

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.Devo porgere un mio inchino personale a codesta eccezionale artista, Grazietta Cazenove, la quale ha saputo cogliere nella sua arte figurativa l’essenziale, pur essendo, i suoi dipinti, intrisi di colori.

Un osservatore che ammira un’opera d’arte non deve né giudicare né criticare un dipinto con la mente, ma ascoltare in sé, cioè nel suo cuore, le emozioni, le quali vengono suscitate da una qualsiasi opera osservata. Sì, è proprio così; ogni opera d’arte suscita in noi emozioni di ogni genere.  E queste ultime, le emozioni, non devono essere filtrate dalla nostra mente razionale, bensì dai nostri sensi e dai nostri istinti, i quali creano in noi un rapporto emozionale-pedagogico; Insomma, per dirla in breve, possiamo gioire per ogni opera d’arte a patto che la nostra razionalità non si insinui tra le nostre emozioni.

Qualche giorno avanti, io personalmente assistetti a una conferenza sul grande regista Federico Fellini. Tale regista trattò, nei suoi appunti illustrati dell’epoca, dei suoi pensieri  sugli occhi che guardano, che osservano e che creano. Fellini fece notare a noi tutti, com’è già noto, che l’occhio sinistro è l’occhio della donna, l’occhio che crea. Un po’ come la mano sinistra, che rappresenta la mano dell’artista e la mano del femminile. Tutti noi siamo sia donne sia uomini, ma di ciò non ne siamo coscienti, e a tal punto subentra una donna come Grazietta Cazenove, la quale ci ricorda che il femminile che c’è in noi è una parte da scorgere e riscoprire.

Senza la nostra donna interiore noi siamo pietre e terra, ma se cerchiamo e troviamo quella parte sensibile, che ci “attanaglia” alla natura del nostro essere, essere sia uomo che donna, allora riscopriremo il fuoco della passione e dell’amore creatori; come nel celebre dipinto qui in foto, in testa all’articolo, che l’artista  ha creato e dal quale ci lascia percepire tutto ciò. “Volando… Flying…” è il titolo di questo straordinario dipinto su cui mi sono appena espresso.

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Anche dal punto di vista tecnico l’artista non è da meno, è un pò restio a denunciare le proprie tecniche pittoriche. Ma, da quello che s’intende nella sua arte pittorica – digitale, è abile nel creare una simbiosi perfetta tra il reale e il surreale, dalla quale trapela la straordinaria volontà alla vita e all’essere se stessi, in ogni momento.

Ma la sua voglia di libertà e d’espressione materico-digitale, nonchè d’espressione sensibile-artistica è presente in tutti i suoi eccellenti dipinti. Difatti possiamo semplicemente notare la sua volontà d’espressione, osservando semplicemente senza alcun giudizio le sue opere, così da rapirci e trasportarci in un mondo del tutto vivo e genuino. Il mondo della nostra benemerita artista… Grazietta Cazenove.

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Alza le tue braccia al cielo e danza! E’ il “One billion rising” day

Alza le tue braccia al cielo, sollevati, e danza. Danza per quelle che tacciono, danza per coloro che non hanno diritti, danza per i massacrati dalla storia, danza per le donne di tutto il mondo, per cui la violenza è pratica quotidiana. Danza per gli uomini, perché il rispetto e l’amore non siano parole vuote. E danza per te stessa, perché il mondo sovverta questa vergogna. Il 14 di febbraio un miliardo di persone in tutti gli angoli del mondo hanno aderito all’iniziativa “One billion rising” (http://onebillionrising.org/), lanciata dalla statunitense Eve Ensler, autrice dell’opera “I monologhi della vagina” nel 1997, che ha fondato un movimento che si chiama V-Day  ) e che ogni anno organizza più di 1500 eventi in 140 paesi del mondo: workshop, incontri, rappresentazioni teatrali, visite e incontri nei paesi in cui i diritti delle donne sono violati ogni giorno. Una donna su tre al mondo, infatti, è vittima di violenza, da quella domestica a quella nelle comunità, nei posti di lavoro, nella vita di tutti i giorni. All’iniziativa hanno aderito, tra i tanti, anche molti personaggi del mondo dello spettacolo: da Robert Redford (https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=mCHXBQIU01Y), il cui video di sostegno all’iniziativa è stato pubblicato sul Guardian il 24 settembre 2012, a Jane Fonda (https://www.youtube.com/watch?v=YUtd3e6Waeg), che in questo toccante video ha spiegato i suoi motivi per l’adesione all’iniziativa:  “Why I’m rising”.

In 205 paesi del mondo si sono organizzati flash mob al grido di “We rise”, e milione di donne e uomini hanno levato le loro braccia al cielo, danzando ed esprimendo il proprio sdegno per l’intollerabile pratica della violenza contro le donne. Il loro grido si è espresso sulle note di “Break the chain”, rompi le catene, scritto da Tena Clark e Tim Heintz (http://www.youtube.com/watch?v=fL5N8rSy4CU). In Italia, a Roma, in piazza di Spagna, e’ partito un flash mob al grido di “Basta la violenza sulle donne”, e il grido di indignazione si è propagato in 100 altre location in tutto il paese, in un raro caso di solidarietà e di ribellione civile. Al festival di Sanremo Luciana Littizzetto ha recitato uno splendido monologo contro la violenza, accompagnata, in una danza collettiva, da un centinaio di donne (http://www.youtube.com/watch?v=_hwTue_fiHo)..

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Hanno partecipato al “One billion rising”, in tutte le parti del mondo, anche gli uomini, e non chiedete loro il motivo di questa partecipazione, sarebbe un’offesa, poiché questa era anche per loro la cosa giusta da fare. Questa battaglia di civiltà riguarda ogni essere umano su questa terra, non riguarda solo le donne, poiché se è vero che c’è chi subisce violenza, è altrettanto vero che, dall’altra parte, c’è chi questa violenza la usa, per cui è pratica quotidiana contro i deboli, gli indifesi. Questa vergogna è una macchia che va cancellata dalla coscienza civile di tutti i popoli, di tutti gli stati e di ogni religione.

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I residenti di Second Life hanno aderito con grande entusiasmo e capacità organizzativa alla manifestazione (http://onebillionrisingsl.wordpress.com). Un evento internazionale è stato organizzato durante tutto l’arco delle 24 ore, il 14 di febbraio, non solo con balli ed eventi musicali, ma anche con esposizioni di artisti da tutte le parti del mondo in Second life ). Straordinario questo video, girato per l’occasione: http://www.youtube.com/watch?v=8AUYdrhoDfE. La comunità Italiana, sempre attivissima fin dal 2010 su questo tema, ha deciso di dedicare eventi tutto l’anno al tema della violenza sulle donne, e tutti coloro che vorranno aderire potranno diffondere il logo, manifestare il proprio supporto e contribuire al 2Lei in Second Life (http://secondlife2lei.blogspot.it/2013/02/you-can-partecipate-support-2lei.html).

Un evento straordinario avrà luogo il 18 di febbraio alle ore 22,30 presso la Antipatik Station, con un concerto dal vivo di Viviana Houston, dall’Italia, e di Ceci Dover dalla Spagna, aderendo all’iniziativa 2Lei in Second Life (http://slurl.com/secondlife/Music Stars Venue/206/222/26). Seguiremo questi eventi, e la riflessione collettiva che ne scaturirà, dandone conto man mano che si susseguiranno, o che verranno annunciati. Invito inoltre tutti quelli che vogliono partecipare a questo dibattito a dare il loro parere, le loro impressioni, a raccontare le loro storie senza remore, ma con spirito di solidarietà e di amicizia, uomo o donna che sia: questa è una battaglia che appartiene a ognuno di noi.

I grandi progetti di Second Life: l’isola Imparafacile

by AquilaDellaNotte Kondor

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Incontrare Giovanni Dalla Bona (aka Imparafacile Runo), per fare con lui il punto sulle molteplici attività portate avanti in Second Life, è per me qualcosa di insolito. Conosco Imparafacile da cinque anni, fin dal mio ingresso da niubbo, e ho sempre seguito con interesse gli eventi da lui organizzati. Non passa settimana senza che qualche incontro sia organizzato da lui e dal suo staff nella sua land o presso land di altri gruppi con cui da sempre ha sviluppato rapporti di collaborazione, in un’ottica di condivisione e di amicizia.

Imparafacile è uno dei pochi veri professionisti in Italia che usa Second Life come ambiente di sperimentazione e di supporto per la sua attività lavorativa in RL. Lui è un formatore professionista e la sua attività didattica, da consulente freelance, lo vede coinvolto in iniziative lavorative con piccole imprese, consorzi ed enti locali della sua zona nel nord Italia. Non è uno di quelli che “lavora-con” Second Life ma che “utilizza” Second Life, sia come ambiente di ricerca, integrandolo con tutti gli altri strumenti messi a disposizione dal web 2.0, sia come “luogo di incontro” vero e proprio, in cui condurre le attività culturali che sviluppa insieme ad un team affiatatissimo. L’importanza di creare un team affiatato è dimostrata in maniera evidente, laddove ce ne fosse bisogno, dall’esperienza di Imparafacile, alla luce dei risultati e della qualità ottenuti. Solo integrando e suddividendo il lavoro di diverse persone si riescono a ottimizzare gli sforzi e a produrre progetti di tale impatto.Vogliamo qui citare le protagoniste di questo team: Maryhola McMillan (responsabile della comunicazione e organizzazione degli eventi), Morghana Savira (fotografa ufficiale del gruppo), Gea Demina (responsabile per Libriamo Tutti della comunicazione su Twitter), Alexandra Shepherd (responsabile della grafica e organizzazione degli eventi), Samaya Silberman (responsabile degli eventi musicali), Lumieres (responsabile per Libriamo Tutti delle board su Pinterest). Altri collaboratori si aggiungono occasionalmente, lavorando per tempi diversi e su temi specifici.

Molti sono gli eventi che il team Imparafacile organizza, e uno dei temi che gli hanno dato maggior visibilità in RL è quello sull’editoria. Il brand “Libriamo Tutti” è uno dei più noti di Second Life (http://www.libriamotutti.it) e ha il merito di mostrare all’esterno il lato più efficace, a mio parere, di questo ambiente virtuale. Inoltre, ha sempre costituito un efficace elemento di confronto tra il Metaverso e molti degli ambienti culturali RL legati all’editoria. Dall’idea iniziale di Helenita Arriaga, di organizzare incontri in cui gli amici si scambiano fra loro consigli di lettura, il progetto si è sviluppato ed ha creato un ponte con la Real Life grazie alle tante collaborazioni nate sia nel metaverso  (ricordiamo Simba Schumann ed artisti come Giovanna Cerise, Nessuno Myoo e Noke Yuitza, per il progetto Immersive Wor(l)ds, ma anche Marjorie Fargis, per la partecipazione ell’eBookFest di Sanremo) che fuori Second Life, come il gruppo Ledita ), la provincia di Milano, l’editore Mario Guaraldi, l’Accademia di Belle Arti di Brera, gli organizzatori del Primo Festival della Letteratura di Milano (www.festivaletteraturamilano.it/) e la casa editrice Sergio Bonelli. Enti, associazioni e persone che hanno creduto nell’iniziativa e che le hanno permesso di creare un “ponte” tra il Metaverso e la realtà ordinaria e ha consentito a molti di cogliere l’aspetto culturale e professionale di Second Life, permettendo anche di apprezzarne le potenzialità per fini didattici e di promozione. Che poi quelli che sono entrati in Second Life in occasione di questi eventi siano diventati o no frequentatori o residenti a pieno titolo del Mondo Virtuale, è un fatto del tutto secondario. Quello che conta è la creazione di questo “ponte” virtuoso che alimenta un continuo scambio di esperienze.

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Molte sono state le occasioni in cui un pubblico in RL ha condiviso con gruppi di residenti in Second Life serate di analisi e dibattito su temi di grande interesse, così come sono stati molti gli argomenti su cui all’isola Imparafacile si sono organizzate serate a tema. Possiamo distinguere le attività in tre filoni:

1) Eventi in Second Life, come ad esempio:

– le serate musicali curate da Samaya Silberman e Andrej Nansen dedicate ad Arturo Benedetti Michelangeli, Philip Glass e Keith Jarrett (che proseguiranno per tutto il 2013 con altri autori);

– l’installazione artistica “Lacrime nella pioggia” di Noke Yuijza.

2) Corsi di formazione, come quelli già realizzati:

– il corso “Building base” di Solkide Auer;

– il corso “Come realizzare un eBook in formato ePub”, tenuto da Livio Korobase.

E quelli che stanno proseguendo, come il corso “Divertirsi con il Gioco di Ruolo”

Di tutti questi e di molti realizzati nei mesi scorsi (scrittura, web 2.0), è possibile trovare i materiali didattici nel sito

3) Infine ricordiamo il passo avanti compiuto con gli eventi Mixed-Reality, quelli che permettono di far comunicare fra loro persone presenti in un luogo fisico, con gli avatar di Second Life. I più rilevanti:

– l’evento “Milano: cartoline dal metamondo”, organizzato per il Primo Festival della Letteratura di Milano: http://festivaletteraturamilano.wordpress.com/2012/06/08/milano-cartoline-dal-metamondo/

– il progetto “Immersive Wor(l)ds”, organizzato in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera: http://www.accademiadibrera.milano.it/it/3006-immersive-worlds.html

La partecipazione, in collaborazione con Italian Mood all’eBookFest, di Sanremo:

– le 3 serate organizzate presso la biblioteca Chiesa Rossa di Milano, culminate nella collaborazione con la casa editrice Sergio Bonelli:

Un posto particolare spetta poi all’installazione di livio korobase ispirata a “Il libro dei miei sogni” di Federico Fellini (tutte le info qui: http://www.libriamotutti.it/portfolio-letterario/fellini-oniricon-second-life/), che fornisce l’occasione per toccare con mano il contributo che i Mondi Virtuali possono dare alla cultura e alla sua diffusione anche in ambito internazionale (non dimentichiamoci la diffusione di Second Life nel mondo anglosassone, in oriente e in America Latina). Questa installazione sarà protagonista la sera del 23 febbraio, alle 21, durante il Festival “Tra le righe” di Cinisello Balsamo (http://festivaltralerighe.wordpress.com/) durante il quale sarà mostrata in real, mentre la regista Cristina Cilli ci farà da guida al materiale esposto e alla storia del cinema del grande maestro.

Volendo dare una definizione del lavoro di Imparafacile, possiamo dire che usa Second Life come un laboratorio, in cui, mixando i diversi strumenti offerti dalla rete, gran parte dei quali gratuiti, sperimenta quelle soluzioni che lo aiutano poi a implementare tanti dei suoi progetti in RL. In questo modo la sua attività professionale, ben più vasta, trae spunto e ispirazione da quanto viene prodotto e sperimentato in questo laboratorio. Di conseguenza, l’organizzazione di eventi di grande impatto, oltre a dare esempi virtuosi a quanti lavorano all’interno dell’ambiente virtuale, ha anche consentito di mostrare a importanti istituzioni in RL le reali possibilità che il Web e i Mondi Virtuali possono offrire.

In fondo, è proprio questa la chiave del successo di Imparafacile e del suo team: inserire Second Life in un insieme di strumenti integrati che possano moltiplicare l’efficacia degli interventi formativi e culturali. Una piccola azienda, un ente locale, una biblioteca, sono tutti potenziali utenti di tale network di strumenti.

Credo sia questa la strada da seguire per favorire l’evoluzione dei Mondi Virtuali e legarla alle esperienze e alla vita di tutti i giorni. E’ attraverso progetti del genere che si creano le condizioni per un allargamento dell’utenza e una possibile evoluzione anche dell’economia di Second Life. La qualità paga sempre, senza nulla togliere all’aspetto ludico e di trasgressione con cui molti residenti si avvicinano a Second Life.

Come abbiamo sempre sostenuto, c’è spazio per tutti e per tutte le espressioni di pensiero, ma è fuor di dubbio che l’evoluzione di una piattaforma come Second Life passa attraverso un allargamento della base di utenza e un’evoluzione dell’economia legata al suo utilizzo. E’ per questo, che progetti come quello di Imparafacile e del suo team rappresentano una delle colonne portanti della strada verso il futuro dei Mondi Virtuali. In bocca al lupo.

Am Quar live singer: un artista canadese a 360°

AM Quar - Summer 2012

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by Francesca Caeran

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“Cesko ti piace Am?”  “Frà questo cantante è da brivido, è un trascinatore che emoziona. La sua grinta è grande. Mi sta facendo entrare in un vero live, sono allo stadio e me lo sto godendo al 200%!” WAOW!  Dunque, il prossimo articolo mi sa che lo scriverà Cesko, heheheh perché, infatti, non avrei potuto trovare parole migliori per descrivere questo cantante. Am è straordinario, un vero cantante, un artista in tutti i sensi, e puoi contare su di me per darti la voglia di andare ad ascoltarlo. Passerai un’ottima serata!

Quando, per la prima volta, ho sentito cantare Am, ero in giro con un amico francese che, conoscendo la mia passione per la musica, mi convinse ad aspettare il live delle ore 24 dicendomi “guarda che ne vale veramente la pena!” La mia prima sorpresa, appena arrivata in land, è stata quella di sentirlo parlare in francese, con quel suo stupendo accento Canadese. Ma poi, la sorpresa più grande è stata quando ha iniziato a cantare. Come dice Cesko: Waow!   È l’unica parola che ti viene in mente sul momento, tanto sei immediatamente coinvolto dalla sua musica.   Pochi cantanti hanno  il “groove”, questo ritmo dinamico che fa la differenza tra un cantante ed un altro. Ebbene amici, Am non solo ti sbatte “groove” a palate nelle orecchie, ma appena cambia genere ti trovi anche ad ascoltare il suo swing (immagino già i sorrisi degli “esperti” che stanno pensando: ahooo Francè, vedo che ti sei documentata hahahhaha :P).  Dai passiamo ora a presentare Am.

Come ho detto, Am vive a Montreal in Canada, è un’ultra cinquantenne che canta in Second Life da due anni e mezzo. La sua professione in RL è quella del cantante (mi sarei fatta tagliare la testa, infatti, che era proprio cosi!) e canta da una vita. In RL canta con una band, anzi, in 40 anni di mestiere dice che ha avuto 13 band!  Il suo stile di musica: bhè il rock, il soft rock, il Jazz, la Pop Music, insomma tutto quello che fa musica, ma che lui interpreta sempre a modo suo, con il suo stile inimitabile, e con quel tocco di Am che rende unici i suoi concerti.  La sua voce è matura, rauca, potente, ma diventa dolce e sensuale, a seconda della canzone che lui interpreta. Lo sentirai cantare pezzi di Joe Cocker, Eric Clapton, Gary Moore (una meraviglia!) o Santana (un piacere sublime!) ma anche tanti altri brani in Inglese, Francese o Spagnolo e, in più, sta imparando anche  il Portoghese.  I suoi concerti sono un invito al ballo, se non ti muovi sulla sedia non mi chiamo più Caeran!

Ci sono cantanti che mettono il fuoco e altri no. Ci sono cantanti che ti danno voglia di provare a sentirli per conoscere il loro repertorio… e altri no. Bhè Am, non mette il fuoco, ma ti incendia la foresta Amazzonica (oh, povera lei :P) e un concerto assolutamente non ti basterà!     È bello vedere che la gente partecipa ai concerti, che applaude, che canta in local scrivendo le parole (si lo so, è la mia specialità, hehhe) o che manda gesture. A tanti dà fastidio, e capisco quando la cosa è troppo ripetitiva ed esagerata da dare fastidio in land per il lag che crea, ma bisogna riconoscere che l’unico modo per dare il nostro apprezzamento è proprio quello dell’applauso e delle gesture. Io dico che bisogna seguire le raccomandazioni degli owner, ecco, e se all’owner non dà fastidio, yeahhhhhh scateniamociiiiiiiiiiiiii. LOL.   Con Am ti assicuro che la voglia di scatenarti ti verrà, ti assicuro un live grandioso e un’ottima serata, e stai certo che ci tornerai: parola di Francesca Caeran 😉

Ascolta Am Quar qui:

http://www.youtube.com/watch?v=ZPZlslYXewc&list=PL76EC6C2CA4170583

http://www.youtube.com/watch?v=_VvibtjXA04

Sussurri e grida

by AquilaDellaNotte Kondor

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Narra l’artista, che se entri profondamente, con la tua mente, in una commedia di Shakespeare, o in una novella di Dostojevsky, o anche in un quadro di De Chirico o di Dalì, o in ogni altra creazione artistica, allora entri in un regno fantastico, che fu originariamente creato nella mente dell’autore, e che, a distanze abissali di tempo e di spazio, ancora stimola una ricostruzione soggettiva della creazione originaria immaginata, e poi rappresentata, dall’autore. Ma dove si colloca questa realtà? Essa si colloca nella mente di quanti sono stati così fortunati da godere, anche a distanza di secoli, di tale creazione artistica, attraverso la sua rappresentazione, nel tempo e nello spazio, con immagini o con le parole generate dal creatore, come appunto è il caso di Shakespeare, che ha ispirato la mostra che vi illustreremo.

L’artista in questione è Nino Vichan, un artista americano, di New York, che si occupa di arte anche in RL, e che, all’interno del Metaverso, ha voluto creare una progressione di immagini rappresentative di due famosissimi drammi di William Shakespeare: Il Mercante di Venezia, e il Macbeth.

Ho visitato la mostra di Nino, allestita nella land di LEA28, e come sempre, quando mi trovo di fronte ad una rappresentazione artistica di grande impatto, cercherò di far parlare le immagini, più che raccontarle, poi ognuno potrà trarre, dalla visione della mostra stessa, le sensazioni che riuscirà a cogliere. Qui ogni interpretazione è soggettiva, posso solo dirvi, accompagnandovi con le immagini attraverso il percorso della mostra, che ho provato, immerso in queste bellissime scenografie, una sensazione di familiarità storica e di profondità immedesimazione nelle immagini: profondità nello spazio, grazie alla sapiente disposizione delle scene e alla varietà dei soggetti rappresentati, e profondità nel tempo, che a distanza di 450 anni rispetto alla nascita di questi due drammi, rende emozionante ai nostri occhi la rivisitazione di queste due drammatiche storie. Ci riconciliamo così con quanto dichiarato preventivamente dall’artista: entriamo nel regno fantastico di queste storie, immaginato, prima ancora che fossero scritte, nella mente di colui che queste storie ha creato: William Shakespeare.

Vorrei che tutti i nostri lettori visitassero questa mostra, lasciando magari le loro impressioni come commenti a questo post. Sarebbe interessante mettere a confronto le sensazioni più diverse raccolte nella visita a questa ricostruzione virtuale. Grazie, Nino Vichan, per questa ricostruzione fantastica. Buona visita!

La sequenza delle foto rappresenta il percorso da seguire nella visita:

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1.    Sussurri e Grida (http://maps.secondlife.com/secondlife/LEA28/141/124/1610)

2_Snapshot_NinoVichan_Ingresso)

2.    Ingresso (http://maps.secondlife.com/secondlife/LEA28/134/131/1610)

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3.    Macbeth – Le streghe sussurranti (http://maps.secondlife.com/secondlife/LEA28/210/200/22)

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4.    Antonio e Bassanio; i sussurri che si ascoltano ripetono la frase “the end is near” alla rovescia (http://maps.secondlife.com/secondlife/LEA28/225/80/26)

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5.    Shylock e Antonio: (http://maps.secondlife.com/secondlife/LEA28/215/48/28)

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6.    Portia e Bassanio (http://maps.secondlife.com/secondlife/LEA28/156/54/30)

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7.    Lorenzo e Jessica (http://maps.secondlife.com/secondlife/LEA28/130/33/33)

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8.    Solanio e Salarino (http://maps.secondlife.com/secondlife/LEA28/101/43/35)

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9.    Fantasmi dei marinai morti (http://maps.secondlife.com/secondlife/LEA28/210/200/22)

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10. Fantasma del Capitano (http://maps.secondlife.com/secondlife/LEA28/97/55/5)

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11. Il tesoro di Antonio (http://maps.secondlife.com/secondlife/LEA28/84/65/1)

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12. Le navi di Antonio naufragate (http://maps.secondlife.com/secondlife/LEA28/94/20/32)

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13. Portia, Antonio e Shylock (http://maps.secondlife.com/secondlife/LEA28/61/62/38)

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14. Il Tribunale di Venezia (http://maps.secondlife.com/secondlife/LEA28/30/76/38)

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15. La foresta intricata (http://maps.secondlife.com/secondlife/LEA28/165/194/29)

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16. La foresta viva di fantasmi (http://maps.secondlife.com/secondlife/LEA28/138/189/29)

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17. L’interno del castello di Macbeth: il pugnale che ha assassinato il Re e la mano di Lady Macbeth insanguinata (http://maps.secondlife.com/secondlife/LEA28/76/182/38)

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18. Il Globe Theatre dopo l’apocalisse (http://maps.secondlife.com/secondlife/LEA28/225/82/26)

Vorrei che tutti i nostri lettori visitassero questa mostra, lasciando magari le loro impressioni come commenti a questo post. Sarebbe interessante mettere a confronto le sensazioni più diverse raccolte nella visita a questa ricostruzione virtuale. Grazie, Nino Vichan, per questa ricostruzione fantastica. Buona visita!