Giugno 2009: Il navigatore italiano è sbarcato nel nuovo mondo…: Cyberlandia
by AquilaDellaNotte Kondor
Chi tra i frequentatori di SL si è mai posto il problema che la frequentazione del mondo virtuale è dovuta all’”ospitalità” concessa ai cosiddetti “residenti” dalla società californiana Linden Lab?
E chi, tra questi, si è mai chiesto che cosa succederebbe alle sue creazioni, alle cose conservate nel proprio inventory, magari frutto di tantissime ore di lavoro o di investimenti in Linden$, se per caso i tecnici e il management della Linden Lab decidessero di chiudere bottega e andare alle Hawaii a fare surf?
A parte l’estremizzazione, è evidente che il problema della “proprietarietà” della piattaforma della LL è l’interrogativo di fondo che si pongono aziende ed operatori commerciali. La questione si può così riassumere: possiamo investire i nostri soldi su un ambiente controllato e gestito da qualcuno su cui non si ha alcuna possibilità di intervento diretto? E’ chiaro che il problema è di grande rilevanza per quelli che potrebbero investire capitali nel mondo virtuale, sebbene l’azienda Californiana non abbia nessuna intenzione di chiudere bottega o dedicarsi al surf alle Hawaii.
E’ questo il motivo per cui la nascita di un ambiente virtuale simile a Second Life, ma indipendente, ha preso piede basandosi sul movimento dell’Open Source, movimento ormai consolidato e diffusissimo tra gli utilizzatori del software Open, cioè non proprietario.
Il fenomeno dell’Open Source è talmente diffuso che perfino la Pubblica Amministrazione Italiana, su indicazione del CNIPA, si pone l’obiettivo di utilizzare sempre di più prodotti open, con risparmio di risorse economiche e notevoli risultati in termini di standardizzazione.
E’ così nato l’ambiente virtuale delle Open-Sim, ambiente che, utilizzando software Open Source per gestire intere grid in maniera libera e indipendente, ha consentito, a partire dall’inizio del 2008, la nascita e lo sviluppo di diverse iniziative sul modello della ormai notissima Second Life.
I pionieri, in Italia, di tali iniziative, ormai sempre meno “sperimentali”, sono un gruppo di entusiasti innovatori raccolti intorno a Carlos Roundel, Laima Holmer e Ferdinand Begonia.
La loro storia nasce nell’aprile del 2008, con la creazione di tre sim “Open” chiamate, dai loro nomi: Laima, Ginesia e Begonia. Ed è da queste tre sim, che continuando a seguire l’evoluzione del software open source, nasce, nel giugno 2008, Cyberlandia, la prima Open Grid Italiana.
Gli inizi furono, naturalmente, pioneristici; basti pensare che a quei tempi (parliamo di poco più di un anno fa…) non esisteva la possibilità di usare il Teleport, né gli IM nè tantomeno il voice, ma, a partire da allora, i progressi sono stati, specie negli ultimi mesi, rapidissimi.
Oggi la Grid di Cyberlandia comprende 185 sim attive, e gli avatar censiti sono 1644, una realtà quindi di tutto rispetto e che si pone come polo di aggregazione di tutti quelli che, in Italia, vogliono connettersi ad una grid libera e indipendente che si va ampliando a vista d’occhio.
Chiunque infatti può crearsi la propria sim, addirittura sul suo PC di casa, usando poi l’ADSL per connettersi alla grid di Cyberlandia, sempre, naturalmente, col consenso dei gestori, poiché anche nel nuovo mondo è necessario proteggersi da griefer e malintenzionati.
La scelta più razionale, tuttavia, per chi voglia usare in maniera continuativa per le proprie iniziative, tale ambiente virtuale, è quella di appoggiarsi su dei server esterni che, con poche decine di euro, danno garanzie di stabilità e di corretta gestione nell’ambito di Server Farm professionale. Naturalmente, nel caso si tratti di operatori commerciali, che intendono utilizzare l’ambiente Open Sim per fini di business, si può benissimo gestire server e software sfruttando risorse proprie e tecnici dedicati.
Il movimento delle Open Sim è ormai diffuso a livello internazionale, e la stessa Cyberlandia ha stabilito connessioni, utilizzando la tecnica dell’Hypergrid, con grid francesi, tedesche e, perfino, una giapponese.
Tutti i maggiori gruppi ed operatori hanno ormai costituito le proprie sim in ambiente Open e, in Italia, la maggior parte si sono aggregati a Cyberlandia.
Cyberlandia è costituita, come Second Life, da una Mainland e da tante isole distaccate. La scelta dei gestori è che tutte le sim in Mainland debbano essere aperte. Chi ha necessità di lavorare su ambienti protetti, ha la possibilità di avere un’isola indipendente e chiusa agli estranei, staccata dalla Mainland, ma a cui si è naturalmente connessi. L’accesso a Cyberlandia è semplicissimo, basta censirsi dal portale (www.cyberlandia.net) creandosi un’avatar e accedendo direttamente alla grid, senza passare da alcuna orientation Island. Addirittura, è facile proiettarsi in Cyberlandia a partire dal web con apposito link.
Con le recenti evoluzioni, con l’uso del voice, e con le versioni più aggiornate del software, il livello tecnico delle Open Sim si è ormai avvicinato moltissimo a quello di Second Life. A mio parere, è ormai solo questione di tempo, e l’utilizzo di tali ambienti Open Sim sarà sempre più diffuso ed efficace, rendendo tale piattaforma competitiva con Second Life.
Molte cose restano da fare per favorirne lo sviluppo, non solo tecnico, ma anche “sociale”. Ad esempio, la nascita di un’economia interna, basata su una moneta virtuale favorirebbe moltissimo la diffusione di iniziative artistiche e commerciali. Ciò non significa avere l’obiettivo di mettere in moto una macchina per fare soldi, ma si andrebbe nella direzione di favorire la nascita di un’economia interna, con lo sviluppo di iniziative di vario genere, sul modello ampiamente sperimentato in SL e in altri ambienti analoghi.
Credo che la rapida evoluzione dei mondi Open Sim imporrà, prima o poi, alla Linden Lab di aprirsi al mondo esterno e superare il modello “protezionistico”. Ma ciò credo che avverrà, per ovvii motivi di business, solo quando vi saranno costretti. Credo anche che, ancora per un lungo periodo, La Linden Lab deterrà non più un monopolio, ma sicuramente una leadership ormai consolidata, tecnica ed organizzativa.
L’evoluzione che si avrà, a quel punto, sarà sicuramente molto positiva, poiché la concorrenza di più mondi, con proposte ed iniziative diverse, favorirà l’emergere della qualità nell’offerta di servizi.
A questo punto, e solo a questo punto, sarà possibile il rientro nei mondi virtuali delle Aziende e degli operatori di business, riprendendo la crescita di tale modello di comunicazione, deragliata dai giusti binari un paio di anni fa.
Con buona pace dei profeti di morte di SL e dei mondi virtuali.
P.S.: Chi di voi, miei 4 lettori, sa da dove viene la frase con cui è intitolato l’articolo? Chi lo sapesse ce lo faccia sapere nel nostro blog, o lo scriva ad Aquiladellanottekondor@hotmail.it.