by AquilaDellaNotte Kondor
Quando si parla dei valori, e dei rapporti sociali che si creano all’interno di una comunità sviluppata in un ambiente sintetico (da noi indicato come Metaverso, o Mondo Virtuale che dir si voglia), si fa una certa fatica ad argomentare la mancanza di un confine netto tra mondo reale e Mondo Virtuale. Quando si cerca di spiegare, a chi non ha mai verificato quali rapporti e collaborazioni si possano sviluppare nel Metaverso, allora bisogna portare ad esempio storie vere e concrete, di amicizia e di solidarietà. E sono queste che, superando facili ambiguità, relative a relazioni affettive o di carattere sentimentale, danno la misura del tipo di rapporti che si sviluppano tra gli umani, al di là dei confini e degli ambienti, reali o sintetici che siano.
La gara di solidarietà che si è sviluppata per aiutare un’amica, Squinternet Lamia, vittima di una tremenda malattia, che purtroppo ha portato alla sua scomparsa, è stata un esempio che ha travalicato egoismi personali, confini geografici o di appartenenza, differenze di lingua o di provenienza. Il motore di questa gara, aiutata certo da tantissima altra gente, e da tanti supportata, è stata Cajsa Lilliehook, sua grande amica e compagna di lavoro per molti anni.
Questa donna, Americana in RL, è un’esperta nell’organizzazione di eventi e campagne nella sua attività professionale in RL (come ho scoperto nel corso di un lungo incontro con lei) e ha dedicato le energie sue, e di molti altri amici, all’organizzazione di una grande gara di solidarietà e di raccolta fondi (http://lovedonnaflora.wordpress.com/), che ha portato a raccogliere, a metà agosto scorso, più di 12.000$ di fondi. Questi soldi hanno aiutato Squinternet a sostenere le spese, molto elevate, per l’assistenza e per le cure mediche, nell’ultima fase della sua malattia. Tutti i maggiori designers di Second Life (circa 130) hanno partecipato a questa gara, e tantissimi altri hanno contribuito, nessuno si è tirato indietro. La risposta e l’affetto che hanno accompagnato questa iniziativa, sono cose che difficilmente si vedono anche nella vita di tutti i giorni. Certo questa persona era stimata e amata da tutti, certo gli amici più stretti hanno organizzato in modo rapido ed efficiente questa raccolta fondi, ma la risposta che c’è stata è stato qualcosa che ha lasciato senza parole anche i suoi amici più cari.
Purtroppo, gli aiuti hanno solo alleviato gli ultimi giorni della nostra amica, perché ormai la malattia aveva compiuto il suo spietato percorso, ma sono stati un segno di amicizia e di affetto, che certo le hanno alleviato la pena e la solitudine, nel compiere gli ultimi passi della sua vita. La parte rimanente dei fondi raccolti, e non utilizzati, sono stati donati all’associazione “Relay for Life”, associazione internazionale per la lotta contro il cancro, e speriamo possano alleviare gli sforzi di qualcun altro, impegnato in analoghe battaglie. Tale fu la scelta dalla stessa Squinternet, nel caso di un suo decesso prima dell’utilizzo dei fondi, e tale volontà fu comunicata a Cajsa e approvata dai donatori.
Un segno permanente della stima e dell’affetto che hanno circondato Squinternet è stata la costruzione di un Memoriale in Second Life, nella sua land (http://maps.secondlife.com/secondlife/Florencio/89/89/21), mentre una lapide in sua memoria è posta anche presso il cimitero della ACS, sempre in Second Life (http://maps.secondlife.com/secondlife/American Cancer Society/57/56/21), in cui è possibile andare a meditare, a pregare o a piantare un albero in sua memoria. Il brand “Donna Flora”, attualmente, è attualmente gestito da un gruppo di amici che prendono insieme le decisioni, in continuità con il lavoro sempre svolto in passato.
Non credo che questa manifestazione di solidarietà sia stata una cosa comune, non lo sarebbe stato neanche nella vita reale, ma è un esempio, e una prova, che i meccanismi che legano una comunità possono andare al di là dei confini e della presenza fisica. Del resto, molte sono le organizzazioni a carattere transnazionale che operano nel mondo, facendo a meno dei contatti diretti (organizzazioni umanitarie, adozioni a distanza, associazioni di ricerca, ecc.). Non ha quindi senso pensare che l’ambiente virtuale debba necessariamente considerarsi subalterno, o trascurabile, rispetto a quello reale. La vita delle persone è fatta di tante cose, di tanti incontri e tanti contatti, indipendentemente dall’ambiente in cui si svolgono, e la solidarietà e l’amicizia possono nascere ovunque. Non è il mezzo o l’ambiente che importano, ma i contenuti, i valori. Ricordiamocene.